Il buono, il brutto, il cattivo

SASSUOLO – FIORENTINA = 1 – 0

Dopo aver guadagnato 13 punti nelle ultime 5 partite, aver vinto le ultime tre con la porta imbattuta ed aver raggiunto il quarto posto in solitaria, la Fiorentina cade a Sassuolo più per demeriti propri che per meriti neroverdi. Contro una compagine che subiva reti da 26 gare consecutive in Serie A, arriva una sconfitta che ha tanti padri. Certo Bonaventura ha sbagliato il rigore che avrebbe potuto regalare ai viola almeno un pareggio, ma la formazione iniziale messa in campo da Vincenzo Italiano è completamente sbagliata mentre la società continua a fare campagna elettorale e foto agli stadi come nemmeno i giapponesi in centro a Firenze.
I viola hanno avuto un approccio alla gara tremendo (aspetto sui cui dover necessariamente lavorare visto che purtroppo non è una novità), la scelta di cominciare senza Duncan in mezzo al campo è stata scellerata quasi come quella di fare cominciare Nzola davanti anziché Beltran, ma nella ripresa fortunatamente la personalità ed il gioco ormai collaudato sono venuti fuori ed hanno permesso alla Fiorentina di chiudere il Sassuolo nella propria area di rigore. Il tutto senza contare che stavolta la direzione arbitrale ci aveva fatto un regalo grande come una casa annullando inspiegabilmente il raddoppio della compagine di Dionisi per un fuorigioco del tutto ininfluente.

Quando però i viola sono riusciti a ribaltare la gara dal punto di vista del gioco chiudendo il Sassuolo nella propria area di rigore, è accaduto quello che noi al Corner Viola raccontiamo da mesi: è mancata la qualità!! Quella qualità che, come ormai diciamo da troppo tempo, è necessaria per scardinare le difese avversarie, quella qualità che manca alla squadra viola da troppe sessioni di mercato. Anche in terra emiliana infatti, il gol del pareggio era arrivato grazie a Quarta ed il rigore era stato guadagnato da Milenkovic…..insomma ancora una volta i due difensori centrali come attaccanti più pericolosi!! Ma da quanto tempo sappiamo che questo è il problema principale della Fiorentina? Da quanto tempo sappiamo che Nico Gonzalez ne avrà ancora per un bel pò? Che Kouame’ sarebbe stato convocato in Coppa d’Africa? Che tra poco più di 24 ore la Fiorentina torna in campo per la Coppa Italia e tra meno di 10 giorni per la Supercoppa italiana? Davvero noi tifosi viola vogliamo continuare ad accapigliarci per le prossime elezioni amministrative e per lo stadio? Ma chiedere finalmente conto delle proprie azioni alla società? Chiede a Joe Barone, Pradè, Burdisso ed in primis a Commisso di fare calcio?

Ed uno scatto d’orgoglio come tifosi invece lo avremo mai? Ieri siamo andati in più di 6000 a Reggio Emilia a sostenere una squadra che sta facendo miracoli, ben più di ciò che è nelle proprie possibilità, ma ci siamo andati per continuare a sognare un posto in Champions League oppure un plastico del nuovo stadio?? Certo se non alziamo mai la testa, avranno buon gioco i padroni del vaporetto…..

Martedì alle 21,00 i viola scenderanno di nuovo in campo al Franchi contro il Bologna per continuare la corsa in Coppa Italia: le forze saranno le stesse, speriamo che approccio e sviluppo della gara siano decisamente diversi!!

IL BUONO

  • Duncan : quando entra in campo la Fiorentina si trasforma e la partita gira completamente. Sradica decine di palloni ai centrocampisti neroverdi e li rigioca con giudizio sfiorando anche il gol con un gran tiro che colpisce la traversa. Mandragora è imbarazzante, ma Duncan è diventato un giocatore imprescindibile!
  • Beltran: è vero che il paragone con Nzola in questo momento è impietoso, ma l’argentino dà sempre l’impressione di poter inventare qualcosa di importante. Riesce ad essere più coinvolto del solito nel gioco viola e sfiora il gol quando Ferrari respinge il suo tiro sulla linea di porta. Non sarà una prima punta, ma almeno con lui in campo qualcosa succede!

IL BRUTTO

  • Il primo tempo: dopo la gara con il Parma, il Torino, il Bologna, il Verona, ancora una volta i viola giocano una prima frazione orrenda in cui non riescono mai ad avere il controllo del gioco né a tirare in porta. Urge correre ai ripari.
  • Nzola: questo non è il centravanti che con la maglia dello Spezia ci ha messo in croce più volte. Psicologicamente fragile, impaurito, mai nel vivo del gioco, tecnicamente imbarazzante. E’ vero che ha dimostrato attaccamento scegliendo di non andare in Coppa d’Africa, ma serve di più, molto di più! Dov’è finito l’attaccante che faceva a sportellate con tutti senza paura?
  • Brekalo: partiamo dal presupposto che io avrei iniziato con Parisi alto a sinistra perché un calciatore che è già sul piede di partenza non fà mai la differenza, ma tra non fare la differenza ed essere invisibile comunque ce ne passa. E noi siamo quarti con Brekalo ed Ikonè sugli esterni e c’è gente che vorrebbe esonerare Italiano?
  • Kayode: dispiace per il giovane talento viola, ma ormai gli errori sono troppi. In occasione del gol del Sassuolo sbaglia completamente il posizionamento del corpo facendosi trovare frontale e facendosi infilare da un triangolo molto leggibile. Devi crescere, ma noi tutti ci crediamo!
  • Bonaventura: il rettore del centrocampo viola stavolta commette l’errore che determina la sconfitta viola. Nel mezzo di una gara fatta più da ombre che da luci, calcia un brutto rigore a mezz’altezza che Consigli ha vita facile a neutralizzare. Dai Jack che la Fiorentina ha bisogno di te!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – PARMA = 6 – 3 d.c.r.

Una partita che inizia di mercoledì e finisce di giovedì erano anni che non la vedevo! Certo se qualcuno pensava di trascorrere una serata tranquilla al Franchi, la Fiorentina del primo tempo e di buona parte del secondo, gli ha completamente scombussolato i piani. Per raggiungere i quarti di finale infatti, ai viola sono serviti 120 minuti con l’appendice dei calci di rigore certamente per i meriti del Parma, ma anche per 70 minuti di un calcio semplicemente indecente. Prima però di parlare dei nostri eroi (!!), fatemi spendere due parole per gli ospiti che, guidati da un tecnico emergente come Pecchia, giocano un bel calcio, sono messi bene in campo e si muovono come un sol uomo. Oltre a ciò, hanno ottime individualità dalla metà campo in avanti che possono determinare il risultato e giocano un calcio semplice ma efficace, con movimenti continui e verticalizzazioni che fanno male. Spero sinceramente, per il calcio che giocano, la piazza importante ed il nostro amico Gianluigi Crocetti, che riescano a tornare nella massima serie già al termine di questa stagione!

La formazione iniziale schierata da Vincenzo Italiano ha per l’ennesima volta mostrato un’indiscutibile verità: alla Fiorentina manca qualità e questa dote, che già scarseggia nei titolari, diventa del tutto assente quando si decide di far riposare (giustamente) tutti insieme Nico, Bonaventura ed Arthur. Se in mezzo al campo Maxime Lopez ha cercato in qualche modo di guadagnarsi la pagnotta, nella metà campo avversaria la luce non si è mai accesa finché non è entrato Arthur e successivamente Beltran. La pochezza delle seconde linee (da Mina a Mandragora, da Brekalo fino purtroppo anche a Parisi) è stata sconcertante. Gioco nemmeno orizzontale ma all’indietro, uomo mai saltato, tempi di gioco sempre sbagliati, inferiorità imbarazzante nei confronti di un’ottima squadra che però milita in serie B. Menomale che nel buio si è accesa almeno la luce di Christensen che ieri sera ha effettuato almeno tre interventi degni di nota che hanno dapprima tenuto a galla e poi salvato la zattera viola che stava pericolosamente imbarcando acqua da ogni parte. Menomale che poi con i gol di Nzola e Sottil la Fiorentina ha raggiunto i tempi supplementari, mentre grazie agli errori ducali dal dischetto ha conquistato i quarti di finale in cui verrà affrontata la vincente tra Inter e Bologna.

Certo la partita è stata dispendiosa e non rappresenta il miglior modo per preparare la difficile trasferta di Roma, ma è pur vero che è stato importante vedere finalmente che i due attaccanti possono giocare insieme (ieri lo hanno fatto per quasi 60 minuti), prendere coscienza di poter contare su un altro portiere affidabile e rendersi conto che anche quest’anno il mercato in entrata è stato monco non solo in qualità ma anche in quantità (la prova di Mina è stata imbarazzante). Adesso testa all’Olimpico, l’impresa è possibile solo giocando la miglior gara possibile!

IL BUONO

  • Christensen: la più bella sorpresa della serata! Parate su palla alta, uscite basse, reattivo su tiri incrociati, uscite di testa alla Neuer….insomma tutto il campionario del bravo portiere in un’unica serata. Dopo aver faticato (a dire poco) ad inizio stagione, sembra più sicuro, più concentrato, più dentro la partita. Questo dimostra quanto sia importante un preparatore dei portieri come Savorani: complimenti alla società che lo ha scelto e voluto! Adesso Terracciano può prendere un raffreddore senza che Italiano sudi freddo!
  • Maxime Lopez: non ha rubato l’occhio, non ha disegnato calcio ma nel deserto dei primi 65 minuti viola ha cercato di tenere insieme la squadra ed ha dimostrato di avere almeno l’idea di ciò che si dovesse fare. Certo l’inserimento di Arthur gli ha semplificato il lavoro, ma ha ancora una volta dimostrato che la prima alternativa al brasiliano ed a Duncan dev’essere lui. Sempre più nel gioco di Italiano!
  • Nzola: finalmente un gol bello e decisivo! E se fosse la svolta della sua stagione? Come ha detto ieri Italiano, il centravanti ex Spezia deve capire che nulla è dovuto e che Firenze sarà sempre dalla tua parte se ti sacrifichi e sudi la maglia. Certo che se poi, come ha ammesso anche il mister, si comincia a giocare in modo un pò diverso per metterlo nelle migliori condizioni, allora diventa tutto più facile. Non sarà Vlahovic, ma nemmeno Crisantemi della Longobarda!

IL BRUTTO

  • Mina: quando la Fiorentina lo ingaggiò questa estate i soliti trombettieri lo salutarono dicendo che era solo questione di tempo, che bastava aspettarlo. Ecco considerando che quando il colombiano è arrivato avevo il costume da bagno e ieri sera allo stadio era sottozero, direi che possiamo emettere la sentenza: acquisto sbagliato! Giocatore lento per il nostro calcio, inadatto al gioco di Vincenzo Italiano che prevede la pressione uomo su uomo, incapace di tenere la giusta concentrazione per tutta la partita. Però lo abbiamo preso a zero allora…….
  • Parisi: seppur riportato finalmente sulla corsia mancina, dimostra di essere in totale confusione. Regala palloni ed occasioni in serie al Parma, spinge poco e male sulla fascia. Black out totale.
  • Biraghi: solitamente quando un calciatore è in crisi, si ricorre al suo sostituto. Ecco, se Italiano sperava che la soluzione alla serataccia di Parisi fosse in panchina, ho paura sia rimasto deluso. Capitano sonnacchioso.
  • Brekalo: il nulla fatto calciatore. E’ talmente inutile che Sottil sembra quasi abbia fatto qualcosa di importante sull’altra corsia. Peccato, ero contento del suo arrivo in maglia viola, ma finora un buco nell’acqua!

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Il buono, il brutto, il cattivo

NAPOLI – FIORENTINA = 1 – 3

Una Fiorentina semplicemente immensa domina i campioni d’Italia a domicilio!

Una gioia incredibile, una partita perfetta, una lezione di calcio che proietta i viola al terzo posto in classifica in compagnia dei calciatori senza colori. I ragazzi di Vincenzo Italiano hanno giocato una gara tatticamente perfetta, con un centrocampo che ha asfissiato il Napoli, con una difesa che ha accettato molto spesso l’uno contro uno ben sapendo che Kayode e Parisi sono in uno stato di grazia e Milenkovic ha tutto il mestiere necessario per non fare partire in progressione un attaccante di nome Oshimen. A loro poi, si è sommato un Martinez Quarta che ormai ha libera interpretazione del ruolo e della porzione di campo da occupare. Ma come sarebbe stato possibile tutto ciò senza un direttore d’orchestra tra i migliori in Italia e due centrocampisti che sembrano nati per stare insieme? Duncan è rinato e domina sia in fase difensiva che offensiva ed Arthur è un professore del centrocampo che però sa anche qual è il momento di andare a pressare alto per non fare ripartire l’azione avversaria. Tutto ciò è fattibile solo se hai due esterni pronti a difendere prima che attaccare: se da Brekalo ce lo potevamo aspettare, la sorpresa invece viene dall’abnegazione di un Ikone’ che sembra trasformato nella testa più che nel gioco. E chi fa a sportellate con tutti se non Nzola? Si, proprio lui, l’attaccante preso per fare rete, si mette la tuta da operaio e sporca ogni ripartenza avversaria cercando di rendersi utile in ogni modo. Sopra tutti, a guardare dall’alto poi, il rettore del centrocampo, il giocatore più sottovalutato degli ultimi 15 anni in Italia, quel Giacomo Bonaventura che senza tatuaggi, orecchini, codini, atteggiamenti da star, insegna come si gioca al calcio e come lo si fa da professionisti a 34 anni riuscendo a risultare ancora determinante. Dalla panchina poi, a chiudere i giochi, quel Nico Gonzalez che ha tirato la carretta fino ad oggi, conosce i propri limiti e si prende il meritato premio del gol della staffa.

IL BUONO

  • Vincenzo Italiano: il vero artefice del Rinascimento Viola! Un allenatore che non si ferma ai giocatori a disposizione ma è capace di cucire la squadra in base alle loro caratteristiche. Trasforma il ruolo di Martinez Quarta, la capacità difensiva di Ikonè, rende immortale il talento di Bonaventura. Dopo aver dato lo scacco matto a Gasperini si ripete con Garcia: in mezzo al campo decide di mandare Arthur ad attaccare altissimo Lobotka, di aggiungere Quarta a Duncan in mezzo al campo e di accettare il 3 contro 3 nella zona difensiva. Gli riesce tutto al meglio nonostante i due giorni in meno del Napoli per preparare la partita. Non solo, ma a pochi minuti dal termine cambia tutta la linea mediana ed inserisce il terzo difensore centrale facendo esordire al Maradona il giovane Comuzzo. Game, set and match!
  • Brekalo – Ikonè: una volta tanto voglio premiare la coppia di esterni perché nella serata di Napoli riescono in ciò che normalmente non funziona. Il croato segna il primo gol in maglia viola alla prima occasione, il francese si mostra finalmente pratico, disciplinato e cattivo in fase difensiva. Prova totale!
  • Parisi – Kayode: se i due esterni alti hanno fatto tutto bene, i due terzini sono accomunati da ingenuità colossali che avrebbero potuto riaprire il match. Entrambi però, una volta chiesto scusa ai compagni, ricominciano a giocare sfiorando la perfezione come se non fosse successo nulla. Difendono, attaccano, tirano in porta, sfornano assist. Che coppia meravigliosa!
  • Arthur e Bonaventura: quando il mare si fa tempestoso è fondamentale avere capitani ai quali potersi aggrappare senza dubbi. Jack ed Arthur interpretano perfettamente il calcio moderno: gestiscono i ritmi, sanno giocare in orizzontale ed in verticale, puntano la porta quando serve senza mai lasciare scoperta la squadra. Che la salute li assista!

IL BRUTTO

  • Gli errori gratuiti: una partita come questa è rimasta in bilico fino alla fine solamente per i regali che alcuni nostri calciatori hanno confezionato al Napoli. Certamente sono errori che costruiscono un bagaglio di esperienza importante, ma per restare lassù in classifica, dovremo cercare di evitarli il più possibile. Proviamo a non smettere di sognare!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – CAGLIARI = 3 – 0

Una vittoria netta, chiara, convincente che proietta la Fiorentina al terzo posto in classifica in coabitazione con compagini che sono partite con ambizioni da Champions League. La gara di ieri sera ha alcuni punti di contatto con quella di Frosinone, ma anche differenze sostanziali: il primo tempo disputato dai viola contro il Cagliari è stato bellissimo come quello giocato in terra ciociara, ma stavolta non è mancata la sostanza. La ripresa poi, è stata tutta un’altra storia perché contro i ragazzi di Di Francesco Bonaventura e soci erano andati in apnea concedendo il pareggio e rischiando anche di perdere la contesa, mentre ieri sera la gestione dei tempi di gioco e del possesso palla è stato perfetto tanto che Terracciano è rimasto finalmente imbattuto ed Italiano è riuscito anche a ruotare i calciatori in vista dei prossimi impegni. Nella ripresa infatti, la Fiorentina ha dato la netta sensazione di gestire le proprie forze grazie anche all’oggettiva superiorità nei confronti di un Cagliari apparso debole e quasi arrendevole.

Il mister viola aveva deciso di concedere ancora fiducia alla coppia centrale Milenkovic Quarta, di continuare con Duncan accanto a Arthur Melo e di concedere stavolta la maglia da titolare davanti a Lucas Beltran, apparso più dentro al gioco della Fiorentina anche se troppo spesso servito con tempi sbagliati rispetto ai giusti movimenti effettuati. L’attaccante argentino, che continuo a considerare una seconda punta, è un trottolino in continuo movimento, capace di farsi trovare sempre smarcato ma se servito spalle alla porta trova difficoltà al momento difficilmente superabili. Resta la sensazione di una squadra in crescita sia dal punto di vista atletico che tattico, con due terzini come Parisi e Kayode che uniscono freschezza atletica, grinta e voglia di emergere, un centrocampista come Duncan in continua crescita, due leaders tecnici e morali come Nico e Bonaventura ed un attaccante come Nzola che si è finalmente sbloccato.

Il calendario però non concede pause perché giovedì la Fiorentina sarà chiamata nuovamente al Franchi per affrontare il Ferencvaros che, insieme al Genk rappresenta l’avversaria più agguerrita del girone. Solamente 72 ore dopo poi, i viola saranno ospiti dei campioni d’Italia al Maradona per misurare le ambizioni stagionali in campionato.

IL BUONO

  • Kayode: stavolta la copertina è tutta sua. Unisce strapotere fisico con letture tattiche intelligentissime, proiezioni offensive come quella che porta al raddoppio con chiusure difensive come in occasione del salvataggio sulla linea, il tutto condito da una serenità ed un sorriso contagioso. Hai conquistato il mio cuore!
  • Nico Gonzalez : segna con la regolarità di un centravanti con tanti modi diversi. Contro il Cagliari il suo è un gol sporco, da attaccante vero, di quelli che da anni mancano a Firenze. Che sia sbocciato definitivamente?
  • Duncan e Martinez Quarta: se la Fiorentina nelle ultime settimane sta salendo di livello, il merito è principalmente di questi due gregari trasformati in leaders. Il centrocampista ghanese domina il gioco sia in fase difensiva che di impostazione non disdegnando il tiro in porta, il centrale argentino è il perfetto interprete del calcio di Vincenzo Italiano. Propositivo, volenteroso, cattivo, sempre pronto ad accorciare gli spazi ed il campo in avanti. Certo non sarà mancino, ma per adesso è quasi un nuovo acquisto. Un tandem eccellente!
  • Nzola: finalmente dalla parte giusta della rubrica! Dopo aver fallito una gran bella occasione, sfrutta il lancio di Mandragora (!!) per mostrare le sue doti migliori: protezione della palla con un movimento che inganna il difensore e fuga verso il portiere avversario trafitto stavolta con un delizioso scavetto. Che sia il primo di una lunga serie!

IL BRUTTO

  • Milenkovic: colui che dovrebbe essere il condottiero della difesa viola, sembra invece l’anello debole. Nel primo tempo rischia di rimettere in gioco il Cagliari con un retropassaggio sciagurato, poi si riprende ma non offre mai l’impressione di essere quel muro che spesso abbiamo conosciuto. Succede, ma forse un turno di riposo sarebbe opportuno.
  • Brekalo: se Sottil mi fa spesso arrabbiare, l’esterno croato non riesce mai a smuovere le mie emozioni. Gioca l’ennesima partita trasparente in cui non è né carne né pesce. Non salta quasi mai l’uomo, non arriva praticamente mai al tiro in porta, non crea mai la superiorità numerica. Un gigantesco boh!

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Appunti viola dopo Grosseto Fiorentina

La Fiorentina torna finalmente a giocare a porte aperte in Toscana nello stadio di Grosseto sfuggito alle grinfie della Sovrintendenza e della burocrazia tiranna e ritrova gol e sorrisi dopo la figuraccia rimediata a Belgrado contro la Stella Rossa. Certo i ritmi non sono ancora quelli che serviranno per la prima di campionato a Genova oppure nel preliminare di Conference League, ma alcuni calciatori iniziano a far vedere lampi di ciò che ci aspettiamo ed altri cominciano ad entrare negli ingranaggi della squadra.

Tra le note positive certamente il brasiliano Arthur Melo che, dopo aver già dato prova di ottime doti tecniche nel secondo tempo di Belgrado, contro il Grosseto ha mostrato che il processo di integrazione nello scacchiere viola procede nel verso giusto. Molto cercato dai compagni, sempre nel vivo del gioco, ha preso le redini della squadra non solamente mostrandosi sempre in appoggio, ma anche e soprattutto giocando palloni invitanti in verticale che nella scorsa stagione, con Amrabat al posto di comando, non avevamo mai visto. Oltre al protagonismo nel gioco, ha mostrato anche di non disdegnare la conclusione personale timbrando la prima rete stagionale: se il buongiorno si vede dal mattino……

Se Arthur è una novità, Brekalo è invece uno di quelli che, dopo sei mesi di nulla, sta cercando finalmente di tornare ad essere quel calciatore già ammirato in Italia tra le fila del Torino. Più convinto, più sicuro nel cercare la giocata personale, più cattivo nel trovare la porta, contro il Grosseto è finalmente sembrato quel calciatore che, convergendo verso il centro, può far male alle difese avversarie. Certo anche ieri prima di esultare ha dovuto colpire il palo ma dei timidi segnali di risveglio sembrano iniziare ad esserci: avere qualità nel cercare la porta sugli esterni sarebbe manna dal cielo per una squadra che fatica così tanto a trovare il gol! E la qualità invocata anche da Vincenzo Italiano in una recente intervista, dovrebbe arrivare anche da uno dei centrocampisti più chiacchierati di questo periodo, anche se più per ragioni contrattuali che per aspetti tecnici, cioè Gaetano Castrovilli. Il numero 10 viola (chissà ancora per quanto), nei primi 45 minuti si fa apprezzare grazie a belle serpentine ed interessanti imbucate per gli sciagurati Ikoné e Cabral: tatticamente dimostra ancora una volta di sentirsi stretto nel ruolo di trequartista e di aver bisogno di spazi in cui poter correre, spazi che potrebbe trovare solamente tornando a fare la mezzala. Che sia una risorsa utile per poter giocare con più moduli vista anche la capacità di Arthur di fare il regista?

Se il centrocampo ha dato segnali incoraggianti e la difesa non è assolutamente giudicabile (a parte un’uscita da brividi di Cerofolini), l’attacco continua a dimostrare un’inconsistenza preoccupante. Certamente l’estremo difensore maremmano Raffaelli ha fatto vedere ottime cose, ma i gol che è riuscito a fallire Cabral fanno gridare allo scandalo. L’attaccante ex Basilea continua ad aver bisogno di troppe occasioni per trovare la via della rete e sembra anche aver perso quella tranquillità davanti al portiere avversario che per un centravanti è fondamentale. Ikoné e Kouamé non fanno certo di meglio, mentre Jovic e Sabiri dimostrano almeno di non aver perso dimestichezza con la porta avversaria come invece sembra essere successo a Martinez Quarta che nella seconda frazione sbaglia una rete a porta vuota…. che sia per questo che la Fiorentina sembra stia chiudendo con Yerri Mina?

In una stagione in cui il numero di abbonati sarà certamente in flessione, segno ancora una volta che la gente ha capacità di analisi e decisione che prescinde dalla stampa e dalle afone associazione dei tifosi, un’ultima fase di mercato più convincente darebbe una spinta in più non solamente a chi tifa Fiorentina, ma soprattutto ad una squadra che quasi sotto silenzio ha ottenuto con merito l’accesso alla prossima Conference League. Proviamo a ripetere l’impresa dello scorso anno?

A voi per i commenti!!

Appunti viola dopo Fiorentina Parma

Mentre le Associazioni dei Tifosi si destano dal sonno perenne che le aveva colpite in occasione della cancellazione delle riduzioni per gli Under 14 e per le persone anziane al lancio della campagna abbonamenti lanciando strali verso tutti tranne la società per la mancata agibilità del Viola Park, la Fiorentina torna in campo per la seconda amichevole stagionale. Contro un bel Parma allenato da Fabio Pecchia, che è sembrato avere più idee e ritmo dei viola nella prima frazione, la compagine di Vincenzo Italiano non è andata oltre il pareggio confermando il modulo di gioco della seconda parte della scorsa stagione (il 4-2-3-1), la voglia di dominare il gioco attraverso il palleggio, l’idea di provare a spingere se possibile ancora di più sugli esterni.

Mentre nella serata di ieri è finalmente arrivato il regista che il mister chiedeva dal giorno della partenza di Torreira (di Arthur parliamo diffusamente nell’ultima puntata del Corner Viola), possiamo provare ad esaminare alcune prestazioni individuali in attesa che la Fiorentina abbia finalmente un volto più vicino a quello con cui affronterà la prossima stagione. Nella prima frazione di gioco è stato interessante vedere dal primo minuto Amatucci, fresco campione d’Europa Under 19, che ha guidato il centrocampo viola: ciò che certamente piace del giovane prodotto del settore giovanile è la capacità di farsi trovare sempre nella posizione di campo giusta, con il corpo ben posizionato ed il cervello sempre acceso. Resto dubbioso sulle capacità atletiche del ragazzo che è stato spesso sovrastato anche se è cresciuto molto in fase di interdizione nella seconda parte di frazione. Altri spunti interessanti sarebbero dovuti arrivare da Brekalo che, schierato da esterno a piede invertito, si è invece giocato la palma del peggiore in campo con il suo dirimpettaio Ikoné. Giocate scontate, avversari mai saltati, porta mai vista: sugli esterni ho paura che potrebbe presto suonare un campanello d’allarme. Così come potrebbe, anzi dovrebbe suonare già da adesso tra i pali: il buon Terracciano anche ieri ha confermato di vivere un lungo periodo di nebbia fatto da nessuna uscita, pochissime parate, errori con i piedi, scarsa personalità. Italiano ha detto che avrà bisogno di tre portieri all’altezza per affrontare la stagione, dunque la speranza di un nuovo estremo difensore resta viva. La prima frazione si è poi chiusa con il grandissimo gol di Cabral che ha mostrato ancora una volta capacità tecniche importanti e sensibilità di piede notevoli, doti che dovrebbero regalargli, almeno per me, la conferma a Firenze con la contemporanea uscita di Jovic per un attaccante finalmente di spessore.

Nella ripresa la consueta girandola di sostituzioni è stata stavolta ritardata, quantomeno per la difesa. Il reparto che ha iniziato la gara è stato infatti confermato in blocco ma la soglia di attenzione si è decisamente innalzata quando, al 60°, è entrato in campo Fabiano Parisi. L’esordio dell’ex Empoli è stato assolutamente convincente: puntuale nella fase difensiva sia nell’uno contro uno che nelle letture delle possibili verticalizzazioni, intelligente nelle frequenti sovrapposizioni proposte, autore di cross al bacio sia rasoterra per l’inserimento dell’attaccante sul primo palo che aerei per il colpo di testa del compagno. Fisicamente ancora indietro, e non poteva esser altrimenti visto l’impegno con l’Under 21, ha mostrato che l’acquisto sarà certamente preziosissimo in una stagione che speriamo sia di nuovo molto lunga. Per il resto invece, prestazione sottotono di Sabiri dopo la doppietta siglata alla Primavera e di Jovic impalpabile e quasi mai servito in modo decente, mentre qualche sprazzo è arrivato da Mandragora impiegato nei due centrali di centrocampo.

Starà adesso a Vincenzo Italiano, che si è detto molto contento dell’arrivo di Arthur, cercare di integrarlo velocemente e nel miglior modo possibile nei meccanismi della squadra. La speranza è che l’inserimento sia più rapido di quello che normalmente avviene nel calcio del mister siciliano, con la curiosità di vedere se l’innesto brasiliano verrà impiegato in un centrocampo a due oppure come vertice basso a tre, modulo che riporterebbe le lancette dell’orologio indietro alla stagione di Torreira, nella speranza che il risultato sia il medesimo!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

LECH POZNAN – FIORENTINA = 1 – 4

Mamma mia!! Che Fiorentina!! Un’altra straordinaria impresa, una roboante affermazione per 4-1 contro i temibili polacchi del Lech Poznan ancora imbattuti in casa, la decima vittoria nelle ultime 11 gare ufficiali, la tredicesima partita senza sconfitte (striscia aperta più lunga d’Europa con il Manchester City di Guardiola ed Haaland). Permettetemi dunque di applaudire la Fiorentina come entità unica e non solo come squadra di calcio: fin dal primo giorno del ritiro di Moena la società ha sempre difeso e coccolato allenatore, staff e calciatori facendo da parafulmine in ogni difficoltà ed oggi tutti, da Commisso in giù, si meritano si essere applauditi. Erano anni che non si vedevano i viola andare su tutti i campi d’Italia e d’Europa a cercare di imporre il proprio gioco senza paura né timore reverenziale. Complimenti….non siamo a nulla ma almeno si gode, si gode tantissimo!

Ancora una volta Vincenzo Italiano, al fischio d’inizio, si diverte a smentire tutti schierando due insospettabili come Ranieri sulla linea difensiva in luogo del balbettante Igor di quest’ultimo periodo e Brekalo anziché Ikone’ nei tre dietro Cabral: tanto per cambiare, anche stavolta, il tecnico siciliano fa bingo. Approccio ottimo, ritmo della gara sempre sotto controllo, occasioni da rete, insomma tutto ciò che volevamo per la trasferta europea dei quarti di finale! La squadra è ormai un monolite che si muove senza paura, tutto insieme, indipendentemente dagli interpreti e questo è il vero segreto di questa Fiorentina in cui tutti sono importanti ma nessuno è indispensabile. E come abbiamo ottenuto tutto ciò? Attraverso il gioco, la filosofia di voler creare e non rinchiudersi, di volerci provare e non difendere, di voler mostrare le nostre qualità grazie al gioco corale. La miglior fotografia di una società che ha sempre camminato all’unisono. Complimenti! 

Purtroppo però non siamo ancora a nulla e lunedì al Franchi arriva l’Atalanta del simpaticissimo Gasperini. Come ho scritto anche nella rubrica dei pronostici, credo non ci potesse essere avversario peggiore in questo momento ed ho paura che la striscia potrebbe interrompersi ma, se dovesse accadere, niente drammi e testa al ritorno di Conference: c’è un’Europa da conquistare!

IL BUONO

  • Nico Gonzales: lo aveva detto 24 ore prima in conferenza stampa, e stavolta è stato di parola. Nico Gonzales ha azzannato la partita fin da subito propiziando il gol di Cabral e trovando poi la gioia personale grazie ad un bel colpo di testa su assist di Biraghi. Oltre ad essere decisivo nelle prime due reti, Nico ha saltato praticamente sempre il diretto avversario ed ha creato grattacapi a non finire. Questo è il Nico che conosciamo!
  • Cabral: anche stavolta timbra il cartellino con un gol da opportunista ed ancora una volta non è l’unica cosa che offre alla propria squadra. Lotta, sgomita, fa salire i compagni, nel secondo tempo quando serve si inventa anche terzino destro per coprire una ripartenza sulla fascia di Dodò. Convinto e convincente, è ormai una sicurezza. Avanti così.
  • Brekalo: una delle due sorprese della formazione iniziale, risponde presente fin dall’avvio. Gioca una partita intelligente facendo tante piccole cose tutte preziose e colpendo il secondo palo consecutivo dopo quello di sabato contro lo Spezia. Sembra finalmente essere sempre più simile a quello ammirato a Torino, un calciatore in grado di fornire assist ma anche di trovare la porta, uno di quei giocatori che servono come il pane. Può regalarci grandi soddisfazioni da qui a fine stagione.
  • Biraghi: una volta tanto, dopo numerose critiche, voglio premiare il capitano. Non sarà simpatico, non sarà un fenomeno, ma se la Fiorentina negli ultimi due mesi sta volando è grazie all’apporto di tutti, nessuno escluso. Anche ieri sera ha giocato una partita solida, non senza errori marchiani, ma ha subito rimesso la testa giù ed è riuscito a rifarsi con gli interessi. I viola dalla sua parte hanno rischiato pochissimo e Biraghi ha sfornato un altro assist stavolta per Nico. Non sarà simpatico, ma mica è un comico!

IL BRUTTO

  • La prima mezz’ora di Amrabat: in mezzo ai voti altissimi che meriterebbero tutti i viola, c’è un calciatore che secondo me, almeno nel primo tempo, non si dimostra sui soliti livelli. Il centrocampista marocchino parte in sordina, sbaglia molti palloni ed è tra i principali responsabili del gol subito. Ha però il grandissimo merito di non mollare e di tornare a dominare in mezzo al campo nella seconda metà di gara. Prestazione dai due volti.

A voi per i commenti!!