Salutiamo dunque questo duemilaventi
che ci ha riservato troppi calci sui denti,
la nostra generazione che non ha conosciuto la guerra,
il duemilaventi ha contribuito a riportar con i piedi per terra.
Quella che sembrava una banale influenza
si è rivelata una vera pandemia
che ha stanato i nostri cari in ogni via
facendoci tornare a curare ciò che della vita è la vera essenza.
Il duemilaventi ci ha portato via allenatori, atleti e tanti campioni
come Kobe Bryant, Paolo Rossi, Maradona e Gigi Simoni,
artisti che suonando e cantando ci han fatto divertire a più non posso
come Eddie Van Halen, Little Richard ed Ezio Bosso.
Ed i grandi attori dove li metti?
Da Franca Valeri a Sean Connery fino a Kirk Douglas e Gigi Proietti.
In quest’anno maledetto ci ha lasciato anche chi ci ha fatto sognare con una sola canzone,
il grande maestro Ennio Morricone.
Leggere romanzi, giornali e racconti sarà certamente più dura
senza Daverio, Sepulveda, Gervasio e Gianni Mura.
Il duemilaventi ha anche regalato a tanti la cassa integrazione,
parola che nella mia vita avevo sentito solo in televisione!
Un anno pieno di immagini impossibili da cancellare,
come il serpentone di bare che a Bergamo abbiam visto sfilare.
Per tanti anni sulla sanità molte favole ci han raccontato
che rispetto al pubblico era meglio il privato;
ma quando ci si ammala e ci si trova in difficoltà,
si torna ad invocar lo stato come fosse mamma’!
Se dal 2021 vogliamo cambiare,
non solo il profitto, ma il bene comune dobbiamo cercare.
E smettere di trattare l’economia come l’unica regina,
se poi non riusciamo a curare la persona a noi vicina.
Il duemilaventi è servito però a far nascere qualche germoglio,
come questo blog in cui mi posso esprimere come voglio.
Serve qualcosa per tornare a sperare,
una creatura da crescere ed amare;
che sia un passatempo oppure un lavoro,
trattalo come fosse una pepita d’oro!
Il 2021 segnerà un Rinascimento,
d’amore, lavoro o di un sentimento.
Facciamo primeggiare amore ed amicizia,
o navigheremo ancora nella mestizia.
Dimostriamo di aver imparato dal duemilaventi la lezione,
o resteremo tristemente in attesa della prossima tempesta di stagione.