Il buono, il brutto, il cattivo

MILAN – FIORENTINA = 1 – 0

Nel momento in cui scrivo, la Fiorentina è l’unica squadra dell’ultimo turno di campionato che non ha segnato nella propria partita e nelle due gare che ancora mancano da giocare scenderanno in campo formazioni che magari mi smentiranno, ma il succo non cambia. La qualità dei calciatori si paga e quando la società stanzia il budget da investire sul mercato, decide spesso anche quali siano gli obiettivi della propria stagione. Se i fondi stanziati per il centravanti sono poco più che zero, perché ricordiamoci che Nzola è costato 12 milioni e Beltran 12,5 più altri 12,5 al raggiungimento di determinati obiettivi (al momento irrealistici) e Cabral è stato venduto per 20 più bonus, i risultati sono questi: purtroppo abbiamo una società che si esalta solamente per le infrastrutture, i centri sportivi o gli stadi da costruire….peccato che io vada al Franchi o in trasferta per vedere il gioco del calcio e lo spettacolo visto sabato sera è stato molto simile a quello di tante altre volte.

Una Fiorentina che, contro uno tra i Milan più disastrati che io ricordi, gioca un primo tempo indecente chiuso con l’ennesima imbucata presa per un inserimento offensivo scriteriato di Martinez Quarta (Vincenzo troviamo una contromisura?), e poi inizia a masturbare il pallone fino al limite dell’area avversaria quando due dei calciatori più pagati nelle ultime finestre di mercato, Beltran e Mandragora, commettono due errori davanti a Maignan per i quali avrebbero dovuto avere almeno la decenza di chiedere scusa al popolo viola. Ed invece no, ci tocca ascoltare le consuete elucubrazioni mentali di un allenatore che prepara male una partita che doveva essere azzannata fin da subito considerando le difficoltà psicologiche dell’avversario, che ha il coraggio di farci vedere un calciatore inutile come Sottil che parte sempre come se dovesse arrivare chissà dove e poi invece finisce sempre passando indietro il pallone dopo aver evitato di vincere l’uno contro uno…e questo spettacolo immondo del pomata ci viene regalato per 80 minuti!!! Un Italiano che per l’ennesima volta non forza la partita nonostante lo svantaggio, aspetta di inserire Kouamé all’87° minuto facendogli fare addirittura il trequartista anziché l’attaccante accanto al fantasma Nzola come se per regolamento fosse impossibile giocare con due punte in questo sport. Un mister che dietro non prova mai a cambiare le posizioni, differentemente da quanto aveva fatto in casa contro il Bologna: Parisi è ormai al terzo errore grave a destra…. invertirlo con Biraghi è vietato? Ma contro l’Atalanta, altra partita in cui soffrimmo a destra, il capitano non giocò in quella posizione destreggiandosi non peggio che a sinistra? Contro il Milan, sotto 1-0, non era preferibile invertire i due terzini riportando l’ex Empoli sulla propria fascia di competenza in modo da avere almeno qualcuno che quando arriva sul fondo riesce a crossare in modo decente?

Resta una sconfitta figlia di tanti fattori, il primo dei quali è la mancanza di qualità e freddezza quando ci si avvicina alla porta avversaria. Quelle però sono caratteristiche dei calciatori migliori, di quelli che costano un pò di più o che si deve scovare prima degli altri. Insomma ci vuole voglia di spendere o competenza: se doveste sapere dove trovarla, magari mandate una pec in sede……

IL BUONO

  • Terracciano: dopo un periodo di insicurezze varie, è tornato ad essere un punto fermo perfetto per una squadra come la nostra che non deve andare da nessuna parte. Para il parabile ed anche qualcosa in più, si arrende solamente al calcio di rigore di Theo. Professionista esemplare.
  • Maxime Lopez: se nella ripresa la Fiorentina guadagna fin da subito almeno 30 metri di campo, è anche grazie al sostituto di Arthur che ha l’incredibile idea di giocare qualche pallone in verticale. Alza il ritmo, si prende responsabilità, arriva vicino al gol. Più vivo e più rapido di Arthur: che sia arrivato il suo momento?
  • Il secondo tempo: certo fare meglio della sonnacchiosa prima frazione era pressoché obbligatorio, ma la squadra ha dimostrato che la volontà di sovvertire il risultato non manca. Nella ripresa la Fiorentina ha chiuso il Milan nella propria trequarti campo senza mai farlo uscire da lì. Peccato poi conti buttarla dentro……

IL BRUTTO

  • Sottil: semplicemente inutile. Vincenzo quanto ancora ti serve per capirlo?
  • Mandragora: ormai le occasioni in cui sbaglia reti clamorose non si contano più. L’equilibratore più sopravvalutato del mondo continua a trovare spazio in modo inspiegabile. Vincenzo quanto ancora ti serve per capirlo?
  • Beltran: menomale che la Gialappa’s ormai non fa più le rubriche di una volta altrimenti il gol fallito da Beltran solo davanti a Maignan sarebbe entrato di diritto nell’olimpo delle figuracce di questo weekend. Capisco ci voglia tempo per ambientarsi al calcio di casa nostra, ma lì basta saper controllare la palla….. Ma non è che ci hanno mandato un sosia?
  • Arthur: giocatore bellissimo da vedere che però ormai conoscono tutti. Il primo passaggio del brasiliano è sempre in orizzontale su un terzino e la manovra scorre sempre lentamente. Adesso sembra anche un pò in calo di condizione. Che sia arrivato il momento di farlo riposare?

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – EMPOLI = 0 – 2

Una Fiorentina agghiacciante spreca una grande occasione per restare nelle zone altissime della classifica. Purtroppo a Firenze siamo abituati a queste montagne russe, ma ogni volta che accade resta la delusione ed il dolore per ciò che poteva e doveva essere e che invece non è stato.

Solitamente, almeno da quando Vincenzo Italiano siede sulla panchina viola, la Fiorentina ha sempre disputato ottime prove quando ha avuto il tempo di preparare le partite, di studiare l’avversario, di prendere le misure agli altri. Stavolta invece, Andreazzoli ha impartito una severa lezione al mister siciliano, riuscendo ad inaridire fin da subito le fonti del gioco viola, chiudendo gli spazi sugli esterni con raddoppi continui e trovando la via della rete con una facilità disarmante in mezzo ad una difesa allucinante. La gara contro l’Empoli è stata preparata male e gestita peggio visto che l’ingresso in campo di Sottil e Mandragora sono stati un insulto all’intelligenza umana. Quanto ancora dobbiamo vedere passeggiare per il campo l’impomatato viola? E quanto ancora dobbiamo aspettare per vedere un qualcosa di diverso davanti? La verità è che anche stavolta la Fiorentina ha fallito il salto di qualità e, quando questo accade più volte, nessuno può sentirsi esente da colpe. I calciatori che vengono considerati dei potenziali campioni, ma che poi commettono sempre gli stessi errori da anni (citofonare Milenkovic, Sottil e Brekalo), la società che anche in questa stagione ha allestito una squadra che ha lacune clamorose sia in difesa che sulla trequarti con un’evidente mancanza di qualità, l’allenatore che ancora una volta ha puntato su calciatori sbagliati ed ha messo in un angolo quelli che avrebbero potuto sparigliare le carte. Da Kouamè che ha sempre l’argento vivo addosso a Barak che in una gara piena di palloni sporchi in area di rigore poteva trovare la zampata giusta, da Ranieri che da potenziale nazionale sembra ormai una riserva senza speranza di giocare ad Ikonè che in una partita bloccata come quella di ieri sera avrebbe potuto creare la superiorità numerica. Quanto poi alla concreta possibilità di giocare in casa con le due punte almeno gli ultimi 20 minuti contro una squadra in lotta per la salvezza ho perso la fiducia.

IL BUONO

  • Nico Gonzalez: questa è la tipica partita in cui sorge spontanea la domanda… dove sarebbe la Fiorentina senza Nico? Con un centravanti travestito da ectoplasma ed un esterno opposto buono solo per pettinarsi, come potremmo raggiungere il traguardo europeo? Speriamo la salute sia sempre con lui!
  • Parisi: nel grigiore generale di una partita da dimenticare, l’ex di turno quantomeno ci prova fino in fondo. Lotta, sgomita, sbaglia, ma almeno si mostra vivo. Chissà cosa avrà pensato a fine match…..

IL BRUTTO

  • Milenkovic: normalmente nelle serate negative, le squadre si aggrappano ai calciatori di maggiore esperienza, di peso internazionale, di carattere temprato. Il buon Nikola invece di salvare la barca, l’affonda con errori ripetuti e gravissimi come in occasione delle due reti subite. Da quanti anni su questo blog ed al Corner Viola dico che è un buon calciatore ma ha bisogno di una spalla migliore di lui? Esce ancora una volta fortemente ridimensionato nel momento del bisogno.
  • Nzola: quanti palloni sono carambolati in area di rigore? Quanti cross bassi ci sono stati nei 16 metri avversari? Quante volte la Fiorentina ha giocato palloni sporchi nell’area dell’Empoli? Non tantissimi ma abbastanza per rendersi pericoloso almeno una volta! Resta più simile ad un paracarro che ad una gazzella ma non viene nemmeno aiutato con la scelta di farlo giocare unica punta con un esterno come Sottil. Quanto tempo ancora possiamo aspettare?
  • Sottil: semplicemente imbarazzante ed inutile. Vincenzo mi spieghi perchè?
  • Kayode: dopo diverse prove egregie, stavolta il giovane terzino incappa in una serata da dimenticare. Non ne azzecca una in fase offensiva e dietro si addormenta spesso. Succede anche ai calciatori navigati!
  • Italiano: pur restando il vero fuoriclasse del progetto viola, stavolta il suo apporto è addirittura deleterio come in quel di Milano. Ma se a San Siro la gara era difficilmente ribaltabile, stavolta si poteva ed anzi si doveva fare di più e meglio! Le sostituzioni sono state sinceramente imbarazzanti, con il solito inutile Sottil ed il confusionario Mandragora. Perché in una gara così sporca e fisica non provare Barak e Kouamè, due calciatori sempre pronti a segnare l’uno ed a gettarsi su tutti i palloni l’altro? Perché non inserire Beltran accanto a Nzola o Kouamé anziché farlo fagocitare da una difesa composta da sei uomini? Perché continuiamo a prendere sempre le stesse reti con gli stessi interpreti tanto da sembrare che la crescita di qualcuno (vedi i due difensori centrali) si sia arrestata da un pezzo? I believe in Vincenzo!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – FERENCVAROS = 2 – 2

Una gara dai due volti come spesso accaduto alla Fiorentina in questa stagione. Se però i viola ci avevano abituato ad approcciare bene le partite per poi gestire o crollare nella ripresa, contro il Ferencvaros è successo esattamente l’opposto. Dopo 60 minuti horror, da incubo, i ragazzi di Vincenzo Italiano, una volta schierati i migliori, hanno recuperato i due gol di svantaggio ed hanno anche sfiorato ripetutamente la vittoria con un’ultima mezz’ora da urlo.

Diciamolo subito, questa Fiorentina così com’è stata costruita dalla società in estate non sembra avere una rosa abbastanza competitiva per giocare al massimo le quattro manifestazioni che dovrà affrontare. Il giusto turnover che Vincenzo Italiano ha dovuto effettuare ieri in vista della trasferta di Napoli, ha messo ancora una volta in luce tutti i limiti di una squadra che ha gli uomini contati in difesa, manca di fisicità nel mezzo, dipende follemente da Nico Gonzalez davanti. Certo è che la squadra deve anche cambiare atteggiamento in Europa: se davvero vogliamo arrivare nuovamente in fondo, non possiamo dimenticare che dopo la finale dello scorso anno gli avversari ci guardano con occhio diverso schierando sempre i migliori undici perché conoscono la forza della Fiorentina. Ecco che anche l’approccio alla manifestazione dei viola deve essere sempre massimale altrimenti si rischiano brutte figure! Non è possibile mettere in campo giocatori che non camminano per un infortunio non ancora smaltito (Biraghi) soprattutto se nella propria zona di campo schieriamo il peggior esterno della rosa (Sottil) ed il centrocampista più sopravvalutato a Firenze e non solo (Mandragora). La catena di sinistra schierata da Vincenzo Italiano per l’intero primo tempo era da vietare ai minori di 18 anni perché oscena! Ed in Europa non si può nemmeno pensare di giocare con una formazione che ricordava più la banda bassotti che una squadra di atleti: abbiamo tolto contemporaneamente i centimetri di Milenkovic, i muscoli di Duncan e gli alettoni di Nzola, un pò troppo per pensare di non andare sotto in ogni scontro fisico. Tutto ciò è poi svanito quando finalmente sono entrati in campo i calciatori che ad oggi sono imprescindibili: il motorino sempre acceso di Parisi, le geometrie di Arthur, l’argento vivo di Kouamè, la freddezza sotto porta di Barak. Da quel momento in poi, gli ungheresi non sono più esistiti e, se solo fosse stato valido il gol di Nico al 78°, probabilmente adesso staremmo parlando della rimonta perfetta!

Resta il punto interrogativo che campeggia sulla testa di Beltran: ieri sera non l’ha mai toccata, è sembrato nuovamente avulso dalla manovra. Anche se giocare con la squadra del primo tempo era oggettivamente quasi impossibile, anche nella ripresa è rimasto inerte e senza lampi e questo non ce lo possiamo permettere. Adesso andiamo a Napoli nella speranza che i partenopei siano più brutti di quelli visti in Champions contro il Real ed i viola migliori di quelli incitati fino al novantesimo ieri sera.

IL BUONO

  • Parisi: sarà stato certamente anche per l’infortunio non del tutto smaltito da Biraghi, ma la differenza di prestazione è stata imbarazzante. L’ex Empoli, che secondo me dovrebbe già essere nel giro della nazionale, oltre a servire l’assist per Barak, gioca decine di palloni quasi mai banali, offre sempre un aiuto ai compagni in possesso di palla, è veloce di testa a leggere le situazioni. Al momento il titolare della fascia sinistra deve essere lui!
  • Nico Gonzalez: se non fosse stato per il fuorigioco millimetrico di Kouamè, staremmo parlando di un’altra rete segnata. Mostra una continuità di rendimento impressionante, nel primo tempo torna fino a Ranieri pur di giocare una palla poi nell’ultima mezz’ora sfiora la rete almeno tre volte. Totem assoluto.
  • Kayode: se a sinistra Parisi cresce a vista d’occhio, a destra il giovane viola è ormai una certezza assoluta. Se alcuni avevano conosciuto solamente le doti offensive del giovane terzino, anche ieri sera salva un gol nel primo tempo con una chiusura difensiva clamorosa. Box to box!
  • Barak e Ikonè: il loro ingresso imprime la svolta definitiva alla gara. La Fiorentina aveva già guadagnato metri e alzato i ritmi del gioco, ma i centimetri di Barak e le qualità tecniche di Ikonè hanno fatto definitivamente saltare il banco. Il loro recupero permette a Vincenzo Italiano di provare a gestire in maniera diversa anche le forze dei due giocatori più importanti della rosa, Gonzalez e Bonaventura, senza la cui genialità spesso la luce resta spenta. Reti dal peso specifico enorme!

IL BRUTTO

  • Lopez – Mandragora: la coppia di centrocampisti centrali proposta da Vincenzo Italiano non ha funzionato per niente. Il primo ha vagato spaesato per il campo in cerca di una buona idea che però purtroppo non è mai arrivata, il secondo resta per me un enigma. Un giocatore che non solo non eccelle in niente, ma che ultimamente manca anche di corsa, grinta ed inserimenti offensivi. Resto dell’idea che, nella situazione emergenziale che abbiamo in difesa, Mandragora potrebbe essere provato da centrale di sinistra visto che ha fisicità, senso della posizione, discreta capacità di lettura ed un sinistro piuttosto educato. E voi che ne pensate?
  • Biraghi: schierato non si sa bene perché in condizioni fisiche precarie, viene scherzato in occasione del primo gol e non solo. Non si sovrappone quasi mai, non tiene la marcatura, non contrasta. Vincenzo che ti è venuto in mente?
  • Sottil: poiché cerco sempre di non essere prevenuto nei confronti dei calciatori, ieri ho fatto un piccolo sondaggio nel parterre di Fiesole e su 9 intervistati, nessuno ha più fiducia nell’esterno viola. Quanto a me, cito Luciano Ligabue: Ho perso le parole!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FROSINONE – FIORENTINA = 1 – 1

Due punti letteralmente buttati nel cesso, o se preferite gettati al vento! Da ieri sera sento persone che mi dicono….vabbè abbiamo fatto pari con i due punti rubacchiati ad Udine, oppure abbiamo preso 7 punti nelle ultime tre partite…. ed allora? Dobbiamo sempre accontentarci del meno peggio? Non possiamo mai guardare alla posizione di classifica in cui potevamo essere? O magari dove saremmo stati se fossimo riusciti a fare filotto anche con il Cagliari? sembra ormai che a Firenze ci si debba sempre accontentare del fatto che la Fiorentina ha una proprietà solida, che non ci farà fallire, che ha costruito il Viola Park, che ha i conti apposto. Parlare di calcio mai? Parlare di un attaccante che ormai non ha più nemmeno la scusa dei palloni che non arrivano è lesa maestà? Nzola ha finito i bonus anche su questo blog in cui alcuni, ad esempio Bomber Siiimo, mi aveva chiesto come mai l’attaccante non fosse stato messo nei cattivi dopo gare incolori. Dopo la rete fallita a Genk, ieri a Frosinone ha avuto diverse occasioni senza centrare mai la porta in 81 minuti più recupero. Anche basta grazie! Per non infierire poi sul “giovane” Sottil che sarebbe sempre sul punto di esplodere…. se solo lui e Nzola avessero concretizzato la mole di lavoro della prima parte della gara adesso staremmo parlando di altro!

Dobbiamo però discutere anche della gestione della gara: la prima mezz’ora della Fiorentina di ieri è stata tra le migliori non solamente di questa stagione con fraseggi belli, interessanti e mai scontati, azioni che alternavano ampiezza e profondità, occasioni da rete in serie. Tutti avevamo capito che quello era il momento di chiudere la gara, quantomeno di trovare il raddoppio perché altrimenti la ripresa sarebbe stata da battaglia contro un Frosinone che in casa aveva già ribaltato il Sassuolo. Purtroppo l’attacco viola ha mostrato ancora una volta limiti imbarazzanti tra Nzola e Sottil, ma nella ripresa la Fiorentina avrebbe dovuto avere un altro tipo di approccio, con calciatori diversi da quelli impiegati. Se sai che devi affrontare un secondo tempo in apnea contro una squadra che ti attaccherà ferocemente in tutte le zone del campo che senso ha inserire il coniglio bagnato Ikoné? Non sarebbe stato preferibile il battagliero Kouamé? E successivamente, quando la squadra ha bisogno di argento vivo addosso, perché impiegare il biondino Barak entrato con le infradito ai piedi e specializzato nei passaggi all’indietro anziché il giovane aitante Infantino? E perché il pomata Mandragora anziché Maxime Lopez quando avevamo bisogno di ritrovare il bandolo della matassa della manovra offensiva? Soprassiedo sugli offensivi 9 minuti regalati a Beltran perché ho troppa stima e fiducia in Italiano, un tecnico che avrà certamente già analizzato queste sostituzioni ed i mancati risultati delle sue scelte. Un allenatore che non più tardi due settimane fa ha dato lo scacco matto a Gasperini merita fiducia e sostegno però anche lui deve alzare l’asticella!

La classifica è ancora buona ma col Cagliari non devono esistere passi falsi, altrimenti poi le gare contro Napoli e Lazio potrebbero diventare già un esame da non fallire.

IL BUONO

  • Duncan: indubbiamente il migliore in campo in entrambe le fasi di gioco. Quando si pensa a Duncan, si pensa solamente ai palloni che riesce a recuperare, al pressing che porta agli avversari, ai raddoppi che esegue. Ieri però, oltre a calciare pericolosamente in porta più volte, regala il cioccolatino solamente da scartare a Nico in occasione del vantaggio. Prestazione totale.
  • Nico Gonzalez: semplicemente #NG10. Se sono stato tra i più feroci contestatori di Nico nella scorsa stagione per la pantomima prima del Qatar, adesso dobbiamo solo alzarci in piedi ed applaudire. Lìder Maximo!
  • Martinez Quarta: attento, preciso, senza fronzoli. A Frosinone decide di dedicarsi quasi esclusivamente alla fase difensiva probabilmente in considerazione dell’impiego di Parisi a destra prima e dell’infortunio di Biraghi poi. Non sbaglia nulla, avanti così!

IL BRUTTO

  • Nzola: mi rifiuto di pensare che la nostra Serie A sia così scarsa da far arrivare un calciatore come questo in doppia cifra per due stagioni consecutive. La verità è che Nzola è molto meglio di cosi ed il mister lo sa ma….. quanto a lungo possiamo aspettarlo?
  • Sottil: chi ancora ripone fiducia nell’esterno viola se ne faccia una ragione. E’ un calciatore che sul primo passo salta sempre tutti, ma a che serve se poi sbaglia sempre la scelta finale? Se poi commette strafalcioni degni di Paperissima? Eterno sopravvalutato.
  • Barak ed Ikoné: il loro ingresso in campo è stato semplicemente un insulto a chi aveva giocato il primo tempo ed ai tifosi che si sono sobbarcati la lunga di trasferta di Frosinone in mezzo alla settimana. Ma perché loro anziché Infantino e Kouamé?
  • Giancarlo Marocchi: al netto della parlata emiliana anche piacevole, è assolutamente imbarazzante sia per la pochezza dei concetti che esprime, sia per l’aperta ostilità nei confronti dei colori viola sottolineata talvolta dalle correzioni del cronista durante il racconto della gara. E mi tocca pure pagare!!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – LECCE = 2 – 2

E’ stata una Fiorentina dai due volti quella che ha sperperato il doppio vantaggio nella gara interna contro il Lecce. Se nel primo tempo i viola sembravano essere tornati quasi sui livelli di Genova con fraseggi veloci, possesso palla finalmente non scontato, ritmo alto e capacità di andare a segno, la seconda frazione ha paurosamente ricalcato la prova di Vienna. Senza avere di fronte un avversario di quella caratura tecnica però, Bonaventura e compagni avevano dimostrato di aver finito la benzina pur senza rischiare troppo: la consueta dormita difensiva, ha poi vanificato la prima frazione di gioco ed ha cancellato la possibilità di rimanere a punteggio pieno dopo due gare. Se l’errore che ha permesso ai salentini di trovare il secondo gol è certamente personale (Martinez Quarta cosa guarda???), è impossibile però non sottolineare la frequenza di questi passaggi a vuoto che si ripetono ormai fin dall’arrivo di Vincenzo Italiano sulla panchina viola. Purtroppo, la correzione di questi misfatti sembra una chimera, ma la giustificazione del caldo sentita ieri in sala stampa, richiama a piangina Mazzarri, uno dei tanti allenatori per il quale la colpa era sempre di qualcun altro. Restano comunque diverse cose positive, l’ottimo primo tempo, il gol ritrovato con continuità, il bel debutto di Beltran e la capacità di andare a segno di Nico Gonzalez anche se resta soprattutto fortissima l’impressione che questa squadra non possa giocare senza Arthur se manca pure la fisicità di Amrabat. Tutto il buono però, verrà messo velocemente nel dimenticatoio per la seconda frazione sciagurata condita dalle due reti subite.
Tra tre giorni ci aspetta il primo crocevia della stagione, la gara di ritorno contro il Rapid Vienna che potrebbe fin da subito indirizzare l’annata viola. Non sarà più ammesso né tollerato l’atteggiamento della gara d’andata né le disattenzioni del secondo tempo contro il Lecce: ce la possiamo fare, dipende tutto da noi!

IL BUONO

  • Nico Gonzalez: semplicemente di un’altra categoria. Finalmente sembra essere diventato quel leader che tutti pensavano fosse nel momento in cui è arrivato a Firenze. Nuovamente a segno, svaria su tutto il fronte d’attacco e spesso si muove in posizione centrale per aiutare Arthur a cucire il gioco. Di testa si conferma uno dei calciatori con la migliore scelta di tempo in Serie A. Ne avessimo un altro sulla corsia opposta…… 
  • Duncan: questa scelta farà storcere il naso a qualcuno ma ieri Alfredino a me è piaciuto e sinceramente tutta questa differenza con Mandragora non l’ho proprio vista. Gol, assist ed un palo in un primo tempo clamoroso, poi una logica flessione nella ripresa. E’ lui a perdere il pallone in occasione del gol del Lecce, ma la Fiorentina ha la difesa completamente schierata. Professionista esemplare.
  • Beltran: un debutto assolutamente incoraggiante. Dimostra di non aver alcun timore reverenziale e di possedere numeri tecnici importanti. Svaria, lega il gioco, serve una palla meravigliosa nell’azione del 2-0 anche se non calcia mai in porta. Ancora non conosce i compagni né i meccanismi del gioco viola, ma si fa apprezzare in diverse occasioni per la rapidità di esecuzione. Promosso a pieni voti.  

IL BRUTTO

  • Martinez Quarta: a forza di raccontare in questa rubrica gli errori difensivi dell’argentino, mi sono venuto a noia da solo. Cosa aspetta ancora una società che ha incassato 17 milioni di euro dalla cessione di Igor ad acquistare un centrale di livello? Dobbiamo aspettare il mercato di gennaio, quando magari saremo fuori dall’Europa e dovremo rincorrere in campionato? Quarta è questo ed ormai lo conosciamo: forte di testa, con tanta garra e discreto in impostazione, ma i suoi passaggi a vuoto ormai non si contano più. Ma non lo si vuole proprio capire?
  • Sottil: se Martinez Quarta mi è venuto a noia, in merito all’esterno offensivo invece, ho perso del tutto le speranze. Di partite ne vedo tante (anzi, troppe) da molti anni ma un calciatore che riesce a sbagliare ogni singola scelta come lui, io non lo ricordo. Quando parte in velocità palla al piede regala sempre la sensazione che possa succedere qualcosa di importante…..il problema è che la speranza resta regolarmente delusa. Il paragone con Nico dall’altra parte è imbarazzante.
  • Nzola: non posso credere che questo sia il calciatore che mister Italiano chiede da due stagioni. Lento, imbolsito, incapace di tenere su la squadra, entra a gara in corso e non riesce ad aiutare i compagni a respirare. Gioca la stessa partita di Vienna con l’aggravante che è il più fresco di tutti. Non attacca mai né il primo né il secondo palo, non si avvicina nemmeno a tirare in porta. La condizione atletica è certamente deficitaria, ma almeno l’approccio deve assolutamente cambiare. Giovedì servirà un altro Nzola.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

INTER – FIORENTINA = 2 – 1

Orgoglio, tantissimo orgoglio, smisurato orgoglio. Questo è ciò che porto con me dopo la tanto bella quanto sfortunata finale di Coppa Italia di ieri sera. La Fiorentina ha dato l’anima, il cuore, ha messo tutto ciò che aveva in una gara che avrebbe potuto, forse dovuto, avere un risultato diverso. Ancora una volta gli episodi e soprattutto la differenza di qualità degli interpreti messi in campo dai due allenatori hanno fatto la differenza, ma i viola sono usciti sotto un diluvio di applausi non solamente dei propri tifosi, ma anche di tutto il pubblico presente. Orgoglio dicevo, un sentimento che provo innanzitutto per una tifoseria che anche ieri ha dato dimostrazione a tutti di quanto viscerale sia l’amore che ha nei confronti della propria città e della propria squadra di calcio. Ci siamo inventati una coreografia bellissima e riuscitissima, abbiamo cantato incessantemente per 95 minuti, abbiamo incitato i nostri calciatori con ancora più voce quando ci siamo trovati sotto nel punteggio. Orgoglio per una squadra che, guidata ancora una volta da capitan Biraghi avvolto nella bandiera dei quattro quartieri fiorentini e con indosso la fascia di Davide Astori, ha dimostrato che in questo momento la Fiorentina gioca il miglior calcio d’Italia insieme al Napoli. Attacchi tambureggianti, possesso palla finalmente non più fine a sé stesso, geometrie di gioco variabili che possono contare talvolta sugli inserimenti da dietro dei terzini, altre volte su quelli dei centrocampisti, talvolta sulle verticalizzazioni del trequartista, altre volte sull’impostazione del difensore. Un mix di disciplina e fantasia, ritmo e possesso palla, che anche ieri sera ha messo in difficoltà l’Inter per ampi tratti di gara. Resta però ancora una volta quell’amaro in bocca dettato dagli errori individuali che hanno condannato i colori viola ad una nuova sconfitta in finale: errori difensivi ed offensivi che hanno deciso l’esito finale della gara. Si aggiunge a ciò la differenza incredibile di valori in campo, una differenza siderale fotografata dalla possibilità di Simone Inzaghi di poter impiegare part time un calciatore come Lukaku mentre Italiano deve accontentarsi di Sottil. Così fa male, fa tanto male ma abbiamo la fortuna ed il merito di potercela giocare nuovamente tra due settimane, un’altra finale che speriamo possa essere giocata con un’esperienza ed una testa diversa ma che soprattutto speriamo regali alla città di Firenze qual trofeo che tutti noi ci meritiamo.

Poche ore di sonno, qualche esercitazione di scarico e poi sabato sarà nuovamente campionato per un Fiorentina Roma mai così inutile da decenni: due squadre proiettate sulle rispettive finali europee, che arrivano stanche ed incerottate con poca o nessuna voglia di rischiare le gambe per vincere la partita. Speriamo sia solamente una parentesi utile a far risalire il morale dopo la brutta bastonata avuta in finale di Coppa Italia.

IL BUONO

  • Nico Gonzalez: non c’è niente da fare, quando le partite contano, l’argentino è il calciatore in grado di fare la differenza. Segna la rete del vantaggio regalandoci un’illusione meravigliosa ma non si ferma a quello. E’ un trottolino inesauribile e punta continuamente l’uomo senza risparmiarsi. Aiuta anche in fase difensiva con ripiegamenti intelligenti. Giocatore di spessore internazionale.
  • Bonaventura: con il Rettore dell’Università del calcio rischio di essere ripetitivo. E’ il faro della manovra viola riuscendo a far sgorgare gioco sia in verticale che in orizzontale. Cala un pò alla distanza, ma resta sempre fondamentale per la manovra. Chapeau!
  • Vincenzo Italiano: se riavvolgo il nastro indietro di 24 mesi, torno a pensare alla Fiorentina di Beppe Iachini, una squadra timorosa, che difendeva sempre negli ultimi 25 metri, che cercava di speculare solo sulla squadra avversaria. Dopo due anni, possiamo affermare che la rivoluzione copernicana è avvenuta: oggi, grazie alle idee di uno dei migliori tecnici italiani, abbiamo una squadra che gioca a viso aperto anche contro la finalista di Champions League, che crede alle proprie doti ed al proprio modo di giocare a calcio, che crede fermamente in ciò che fa. Grazie a tutto ciò ogni singolo giocatore è migliorato, ha un proprio ruolo nella squadra, si sente coinvolto nel progetto. Se solo fosse stato aiutato maggiormente dalla società durante il mercato di gennaio……

IL BRUTTO

  • Milenkovic – Quarta: la coppia difensiva viola purtroppo non regge il confronto con un fuoriclasse del calibro di Lautaro. Il serbo si addormenta sul primo gol tenendo in gioco l’argentino, mentre Quarta è corresponsabile del gol del raddoppio con un rilancio troppo timido. Serviva la serata perfetta, o forse un centrale di livello superiore.
  • Terracciano: sul primo gol è esente da colpe ma sul secondo ha, secondo me, le responsabilità maggiori. Dopo il colpo di testa di Dodò ha avuto tutto il tempo per uscire in presa alta sul pallone che ballava in area piccola. Invece è stato ancora una volta troppo timido restando incollato sulla linea di porta. Nel corso della gara poi, non riesce a riscattarsi. Serve un portiere titolare per l’anno prossimo.
  • Sottil: inconcludente, sotto ritmo, inutile. L’unico che ha tradito in tutto e per tutto le aspettative riposte in lui dal mister.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – LECH POZNAN = 2 – 3

Tifare Fiorentina non aiuta certamente il cuore, prova evidente è la partita contro i polacchi del Lech Poznan che ha procurato a me ed a mio figlio diversi scompensi cardiaci. I viola hanno nuovamente commesso gli errori già visti contro il Braga ed hanno addirittura fatto peggio rischiando i tempi supplementari: menomale che Sottil prima e Castrovilli poi hanno rimesso le cose a posto regalando ai viola una semifinale europea che sembrava impensabile all’inizio della stagione. Resta l’amaro in bocca per una serata che poteva servire per rilanciare alcuni calciatori che invece hanno nuovamente evidenziato i propri limiti tecnici e caratteriali e per l’infortunio di Jack Bonaventura che speriamo non sia grave: il Rettore del gioco del calcio è troppo importante per la nostra amata Fiorentina.

Nonostante in conferenza stampa mister Vincenzo Italiano avesse messo in guardia dalla sottovalutazione psicologica dell’avversario come già accaduto con il Braga, i viola hanno avuto un approccio morbido alla gara, con un ritmo compassato ed una serie di errori tecnici evidenti. Ciò ha permesso ai polacchi di metterla sul ritmo, sulla grinta, sull’agonismo senza che la Fiorentina riuscisse a rispondere con le stesse armi. A me non piace parlare di arbitraggi, ma ciò che è successo ieri sera non può passare sotto silenzio: il rigore negato per la gomitata a Nico Gonzales, il secondo giallo non arrivato per il difensore polacco che ha picchiato Sottil senza soluzione di continuità, i cartellini gestiti un pò a casaccio. Io però, non sposo il tema della malafede o del palazzo, quanto quello di una classe arbitrale scarsa come scarso è il livello medio della competizione che stiamo affrontando. Diciamoci la verità, in una manifestazione internazionale è normale arrivare in semifinale dopo aver perso in Turchia e pareggiato in casa col Riga? E’ normale vincere la Conference dopo aver subito 7 gol da una squadra come accaduto alla Roma la scorsa stagione? Se in Champions League ci sono errori marchiani come quelli visti in occasione di Napoli Milan, possono esserci arbitri migliori in Conference League?

Siamo comunque in semifinale e questo è ciò che conta!! Il primo obiettivo del mese di aprile è stato centrato, adesso manca il superamento del turno contro la Cremonese per ottenere la finale di Coppa Italia. Siete pronti? Allenate le coronariche….servirà sicuramente!

IL BUONO

  • Sottil: finalmente, finalmente finalmente!!! Il prodotto del vivaio viola gioca una partita totale, in cui punta continuamente il proprio avversario, lo salta più volte ed arriva anche alla conclusione. Una volta tanto non ha quelle lunghe pause che spesso lo contraddistinguono, ma resta sempre nel vivo del gioco dimostrando personalità. Mette la ciliegina sulla torta con un gol tanto bello, quanto difficile ed importante. Si avvicina il momento del salto di qualità?
  • Castrovilli: per l’importanza ed il peso del risultato finale, oggi voglio premiare i marcatori dei due gol. Lo faccio con ancor più piacere perché Sottil e Castrovilli sono due calciatori che hanno vissuto una stagione molto travagliata tra infortuni, ricadute e speranze tradite. Il numero 10 viola però, dopo la prestazione clamorosa di San Siro, sembra più vicino alla continuità e la rete di ieri sera non può che regalargli ulteriore slancio. Un’altra freccia all’arco di Vincenzo Italiano nel rush finale!
  • La semifinale europea: possiamo parlare di tante cose, ma alla fine contava superare il turno e la Fiorentina ci è riuscita. Soffrendo tanto, anzi troppo, attraversando curve pericolose, ma adesso siamo a tre partite dal sogno e le prossime due le giochiamo col Basilea. Non fermiamoci adesso!

IL BRUTTO

  • Vincenzo Italiano: adoro il mister viola e credo che sia la miglior scelta fatta dalla proprietà da quando hanno messo piede a Firenze ma ieri sera sinceramente non l’ho proprio capito. La squadra non ha avuto l’approccio giusto ed ha ripetuto gli errori visti contro il Braga mentre alcune scelte di formazione sono state assolutamente incomprensibili. In un momento in cui Martinez Quarta è il difensore più in forma della squadra, perché impiegare il diffidato Milenkovic accanto al sempre insicuro Igor? Il rischio purtroppo non ha pagato ed il centrale serbo ha rimediato un’ammonizione che gli costerà l’andata delle semifinali. Il mister ha poi avuto la grande idea di becchettarsi con un tifoso a fine gara rimproverandogli una scarsa lucidità nella lettura delle partite, anche se le parole in sala stampa in cui sottolineava l’importanza del tifo ha rimesso le cose a posto. Vincenzo tranquillo, la città e la società hanno piena fiducia in te!
  • Venuti: semplicemente non ha i mezzi per giocare a questi livelli ed ultimamente è anche sfortunato. Ogni suo errore corrisponde ad un gol avversario e sembra anche aver perso quella voglia e cattiveria che lo aveva contraddistinto nelle scorse stagioni. Un lungo, triste saluto.
  • Jovic: se Venuti non può giocare a questi livelli perché non ha i mezzi tecnici, Jovic semplicemente non deve più giocare. Indolente, senza voglia né grinta, ha anche il coraggio di sbagliare l’ennesimo gol da solo davanti alla porta servito splendidamente da Bonaventura. Mister da qui in avanti solo Cabral!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

INTER – FIORENTINA = 0 – 1

E sono 5!!! Ripeto 5….5 vittorie consecutive in campionato come non succedeva da tempo immemore!! Nonostante tutte le polemiche relative al Franchi, al PNRR, al trasloco dal Franchi, abbiamo una squadra, un allenatore e, dobbiamo dire, anche una società che è riuscita ad isolarsi da tutte le inutili parole che tantissimi esperti tuttologi hanno versato sul nulla preparando magistralmente una partita tanto difficile quanto importante. La squadra viola è riuscita a spazzare via i problemi ambientali di giocare dentro un San Siro gremito da più di 70.000 persone, la pressioni di affrontare una squadra che si giocava una bella fetta della prossima Champions League, le difficoltà di dover dosare le forze dopo le nazionali e prima della semifinale di Cremona. Ancora una volta la differenza l’ha fatta la capacità di preparare la partita quando Italiano ha il tempo necessario per lavorare con i propri ragazzi (chi si sarebbe mai aspettato Castrovilli nei due davanti alla difesa?), la facilità di cambiare metodo e sistema di gioco in corsa, l’imbattibilità di Terracciano che sta diventando una piacevolissima abitudine. Certo non sarei onesto se non dicessi che mi aspettavo molto di più dall’Inter: dopo il furto con scasso subìto contro la Rubentus, i ragazzi di mister Inzaghi non hanno avuto nemmeno quel fuoco dentro che solitamente le belve ferite sono pronte a riversare sul campo. I nerazzurri sono sembrati spenti, con le idee annebbiate e con alcuni dei propri calciatori che hanno passeggiato senza mai dare l’idea di voler azzannare la partita (Brozovic su tutti). Grande merito però è della Fiorentina che è andata a San Siro senza timori reverenziali, nonostante le assenze (iniziali) di Amrabat, Milenkovic e Nico Gonzalez, ed ha gestito tutti i momenti della gara senza mai perdere la lucidità necessaria. Una grandissima prova di maturità che appare come un ottimo viatico per questo mese di Aprile così denso di partite, di emozioni, di amore.

La speranza è che i viola non abbiano bruciato troppe energie fisiche e nervose in vista della semifinale di andata di Coppa Italia a Cremona: io continuo a credere che vincere aiuta a vincere perché regala entusiasmo, libera la testa dai brutti pensieri e permette di recuperare energie. Contro i ragazzi di Ballardini sarà assolutamente necessario vedere la migliore Fiorentina ed aver avuto la capacità di risparmiare Nico Gonzalez potrebbe rivelarsi la miglior mossa di Vincenzo Italiano.

Chiudo gli occhi ed inizio a pensare alla semifinale: sta alla Fiorentina decidere se regalarci un sogno o un incubo.

IL BUONO

  • Castrovilli: lo confesso, ho un vero e proprio debole per Gaetano. Sinceramente erano anni che aspettavo di vedere un calciatore dell’eleganza di Castrovilli con la maglia numero 10 viola addosso. Dopo il terribile infortunio, in pochi si aspettavano che potesse tornare addirittura più forte di prima ed invece eccolo qua! Senza aver perso la capacità di saltare l’uomo e di inserirsi negli spazi liberi, adesso Gaetano si dimostra in grado anche di fare un’ottima fase difensiva, di giocare a due tocchi davanti alla difesa, di rincorrere l’avversario per recuperare palla. Mancini cosa aspetti a vestirlo d’azzurro?
  • Bonaventura: per come aveva iniziato la partita, sinceramente il buon Jack stava rischiando di finire dietro la lavagna. Lento, impacciato, distratto, protagonista di troppi errori per un calciatore della sua levatura. Ma proprio perché lui è Giacomo Bonaventura, è bastato poco per tornare ad essere decisivo. E’ entrato nelle pieghe della partita piano piano, quasi in punta di piedi e quando ha avuto l’opportunità ha spezzato l’equilibrio con un gol di rapina. Scusa Jack per aver dubitato di te!
  • La fase difensiva: avrei potuto citare per Terracciano per un paio di bellissimi interventi o magari Dodò che continua a convincere in un reparto in cui nessuno è da mettere in castigo tra Biraghi ed i centrali che si sono alternati. La verità però è che il calcio è uno sport di squadra e quando funzionano i movimenti tra i compagni, difendere la propria porta diventa più semplice….anche quando manca l’incontrista più forte della squadra ed in mezzo al campo giochi con Mandragora e due mezze punte. Complimenti ragazzi, complimenti mister. Questa sì che è una squadra!
  • Vincenzo Italiano: nella vittoria della Fiorentina a Milano, nella ritrovata capacità della squadra di vincere e convincere da Verona in poi, c’è tantissimo del tecnico siciliano. Italiano ha avuto la pazienza ed il coraggio di rimettere in gioco le sue convinzioni (non più solo 433), ha avuto la capacità di crescere (non è più solamente un tecnico da campionato), è cresciuto nella lettura delle gare. In questo momento, la Fiorentina ha la cultura calcistica per poter giocare con tre moduli: 433, 4231 e difesa a 3. Quante altre squadre lo possono fare? Non solo, ma la squadra è capace di gestire le partite anche quando non ci sono a disposizione tanti giorni per prepararle. E da ultimo, Italiano adesso non risponde alle mosse dei tecnici avversari ma addirittura le anticipa! A San Siro, sapendo che Simone Inzaghi avrebbe inserito la terza punta nei minuti finali per cercare l’assalto, Italiano ha inserito Ranieri quando ancora l’Inter giocava con i due attaccanti ed in questo modo ha neutralizzato la mossa avversaria. Sono onorato e felice di averlo sempre difeso, seppur con le meritate critiche! Chapeau, maestro!

IL BRUTTO

  • Ikonè: vi prego di guardare la rete che fallisce a San Siro mancando addirittura il pallone. Vero è che la Fiorentina riesce comunque a vincere, ma il francese resta un enigma irrisolvibile. Come si può sbagliare tutte quelle conclusioni a rete pur avendo evidenti doti tecniche? Quanta pazienza ci vuole…..
  • Saponara: nel primo tempo viene continuamente sovrastato da tutti gli avversari. Per salvare la prestazione, non può bastare qualche tocco delizioso ed un paio di aperture intelligenti. Probabilmente non era la sua partita per intensità e ritmo, ma qualcosina in più ce lo potevamo aspettare. Magari mercoledì facciamo che torna Nico.
  • Sottil: veloce, rapido nello stretto, tecnicamente interessante, muscolarmente molto cresciuto. Quindi? Quindi nulla, perché continua a sbagliare tutte le scelte: tira quando dovrebbe crossare, effettua il passaggio quando avrebbe l’uno contro uno da giocare, non trova mai la porta. Crescerà? Il tempo è tiranno!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – TWENTE = 2 – 1

Un’altra gara dai due volti che regala alla Fiorentina un successo che lascia però aperta la qualificazione in vista della gara di ritorno. Un avvio scintillante, devastante, sontuoso, un primo tempo complessivamente ottimo che ha riempito gli occhi grazie a fraseggi, sovrapposizioni, scambi di prima, ha permesso ai viola di andare al riposo con un doppio vantaggio che sarebbe stato da gestire molto meglio. Nella ripresa infatti, la Fiorentina ha dovuto obbligatoriamente abbassare i ritmi (non era pensabile reggere 90 minuti in quel modo) ed ha ancora una volta pagato l’errore di un singolo che ha portato alla rete olandese. Peccato perché i viola avrebbero meritato, contando le occasioni da rete create, di uscire dal campo con un doppio vantaggio: solo un calo atletico o c’è qualcos’altro? Vediamolo assieme!

IL BUONO

  • Sottil: mamma mia che spettacolo!! Dopo la grande prova contro la Cremonese, l’ultima gemma uscita dal settore giovanile viola si riconferma con una prova sontuosa. Nel primo tempo si dimostra assolutamente immarcabile con giocate di alto livello che confezionano sia il primo che il secondo gol: dapprima inventa la giocata per liberare Biraghi al cross, poi scappa sul filo del fuorigioco e consegna a Cabral un cioccolatino solo da scartare. Al momento è il vero fulcro del gioco viola. Quanto conta la testa nel gioco del calcio: ora continuiamo a pedalare!!
  • Nico Gonzales: stavolta il proscenio è tutto per Sottil, ma quando gioca Nico tutto risulta più facile. Sblocca la gara con un gol da attaccante vero dopo 59 secondi e salta praticamente sempre il proprio marcatore nel primo tempo. Nei pochi momenti di difficoltà poi, è sempre furbo a prendersi la punizione giusta per far respirare la squadra. Ancora non al top atleticamente, cala insieme alla squadra nella ripresa. Totem indiscutibile.
  • Amrabat: letteralmente una piovra. In mezzo al campo recupera centinaia di palloni cercando anche di dare un senso alle giocate in fase di costruzione. Pur non essendo proprio un architetto, finché la squadra regge i ritmi alti ed i movimenti dei compagni sfiorano la perfezione, anche la sua regia sembra assolutamente appropriata. I problemi nascono invece nella ripresa quando i ritmi si abbassano e la Fiorentina avrebbe bisogno di una gestione del pallone di maggiore qualità. Non si può però chiedere al gladiatore Sofyan anche questo: Amrabat è un calciatore che ha bisogno di un piede fino accanto (vedi Veloso nel Verona o Torreira nella scorsa stagione), di qualcuno che lo aiuti quando, per uscire dalle situazioni complicate, serve la giocata di qualità. Daniele, Rocco, Joe mi ricevete?
  • L’approccio alla gara: se la Fiorentina è quella dei primi 30 minuti, anche quest’anno ci divertiremo veramente tanto! Se pensiamo tra l’altro che dalla formazione titolare mancavano il Rettore Bonaventura ed il roccioso Igor, l’inizio gara assume contorni ancor più esaltanti. Era chiaro che la squadra non avrebbe potuto reggere 90 minuti in quel modo, ma per essere la prima su una panchina europea di Vincenzo Italiano e la prima dopo tanti anni per la Fiorentina, c’è di che essere soddisfatti. In Olanda per entrare nella fase a gironi!

IL BRUTTO

  • La gestione del secondo tempo: credo nessuno potesse pensare che i viola avrebbero giocato una ripresa pari alla prima frazione, ed infatti così è stato. Credo che la compagine di Italiano sia ben allenata e ben preparata e che dunque la condizione atletica sia destinata a crescere gradualmente nelle prossime settimane. Ciò che però mi disturba è la pochissima qualità presente nella rosa del centrocampo viola: come avevamo anticipato al Corner Viola in sede di presentazione, affidando le chiavi della regia ad Amrabat, diventa inevitabile cercare la giocata sugli esterni ma in questo modo diventi una squadra monodimensionale e dunque più leggibile. L’infortunio di Castrovilli, il mancato riscatto di Torreira e l’assenza di Bonaventura hanno privato la squadra dei calciatori in grado di accendere la luce e dunque quando devi alzare il piede dall’acceleratore tutto diventa più complicato. In tre parole: tocca alla società!
  • Il gol subito: dopo i macroscopici errori della prima di campionato, ieri sera ci siamo cascati nuovamente. La Fiorentina ha subito un gol evitabilissimo per una grave disattenzione di Biraghi, fino a quel momento tra i migliori, che non ha tenuto la linea lasciando in gioco l’attaccante del Twente. Questi cali di concentrazione non sono ammissibili a questi livelli, soprattutto se poi ci riempiamo la bocca dichiarando che proveremmo addirittura a lottare per la Champions (pura follia per me)! Le gare spesso si decidono sui dettagli, dobbiamo migliorare in fretta!
  • Ikonè: un calciatore così delizioso tecnicamente non può giocare in questo modo! E’ assolutamente inaccettabile l’atteggiamento con cui è entrato in campo anche ieri sera: timido, svogliato, senza mai la voglia di azzannare la palla ed il campo. Non salta l’uomo, non calcia in porta, gioca la palla solo in orizzontale. Non avrei mai pensato di dirlo ma…. meglio Kouamè!!

Alla prossima!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – VENEZIA = 1 – 0

Se a Napoli la Fiorentina aveva vinto e convinto, nella gara casalinga contro il Venezia i ragazzi di Italiano hanno raggiunto l’obiettivo pur non giocando una gara indimenticabile. Ancora una volta il gol decisivo è stato realizzato dall’uruguagio indomabile Lucas Torreira che sta iniziando a trovare un’invidiabile confidenza con le reti pesanti. I viola hanno iniziato molto bene sfruttando la vena dei due esterni che però non sono stati fortunati, come in occasione del palo clamoroso colpito da Ikonè con il piede destro. Dopo la rete trovata da Torreira, i ragazzi di Italiano hanno gestito la partita cercando di chiuderla con le occasioni capitate soprattutto sui piedi di Cabral e Nico, ma non ci sono riusciti. Ed allora nel finale di gara, anche a causa dello scarso apporto dei calciatori chiamati dalla panchina, non poteva mancare quella sana sofferenza che accompagna ogni tifoso della Fiorentina in tutta la propria vita. Speriamo solamente che l’incapacità di gestire al meglio l’ultimo quarto di gara non sia dovuto ad un calo atletico che, in vista della gara dell’anno che giocheremo mercoledì a Torino, potrebbe rivelarsi esiziale.

IL BUONO

  • Torreira: ma che giocatore ha preso la Fiorentina? Non solo lotta su tutti i palloni, non solo gestisce i tempi di gioco come un vero regista, non solo non si accontenta di essere il leader riconoscibile della squadra dal punto di vista mentale, ma nel girone di ritorno si è messo anche in testa l’idea di essere il finalizzatore principe dell’undici di Italiano. Lo riscattiamo vero? Non scherziamo!!!
  • Nico Gonzalez: molti tifosi storcono ancora il naso perché la società ha speso 23 milioni per Nico. Ma scusate se non spendiamo i soldi per un calciatore che salta sempre l’uomo, si danna l’anima anche in fase difensiva, non molla un centimetro nemmeno a gara quasi finita, per chi dovremmo spenderli? Un nazionale argentino che ha accettato senza battere ciglio la scommessa di Firenze, città che lottava per la salvezza nelle ultime tre stagioni , deve essere solamente ringraziato. Poi è vero che deve migliorare nelle scelte in area di rigore, che deve essere più freddo quando si trova davanti al portiere….Ma se fosse anche un giocatore da doppia cifra, sarebbe toccato a noi?
  • Igor ed il clean sheet: certo non giocavamo contro il miglior attacco del campionato, ma uscire dal terreno di gioco senza aver subìto rete è sempre importante. Soprattutto per una squadra che non eccelle per la capacità di concretizzare le azioni create, avere Terracciano imbattuto diventa fondamentale. Nella grandissima crescita di tutto il reparto, ancora una volta si erge Igor che non solo compie magistralmente il proprio lavoro, ma copre le spalle ai compagni quando commettono qualche errore. A Torino, e nel prosieguo del campionato, potrebbe essere decisivo!

IL BRUTTO

  • Sottil: se subito dopo la firma sul rinnovo del contratto aveva dato ampi segnali di miglioramento, nelle ultime settimane sembra essere tornato quel bambino viziato con il pallone tra i piedi che conoscevamo. Entra in campo con una spocchia insopportabile, sbaglia ogni singola scelta, meriterebbe di essere a sua volta sostituito dopo poco più di dieci minuti. Inutile ed indisponente.
  • L’infortunio di Castrovilli: il numero dieci viola non riesce a trovare continuità e tranquillità. Dopo diverse prove confortanti, disputa una gara sufficiente ma senza lampi importanti anche se resta fondamentale nell’assetto della squadra vista la contemporanea assenza di Bonaventura. Purtroppo però, ancora una volta il fato ci mette lo zampino e frena la risalita del talentuoso centrocampista. Torna presto Gaetano!
  • Abisso: difficilmente su questo blog giudichiamo l’operato dell’arbitro, ma il fischietto oggi non mi è proprio piaciuto. Soprattutto nel primo tempo inverte diverse punizioni, si dimentica i cartellini e non concede un rigore piuttosto netto su Nico Gonzalez. Sull’argentino poi, vengono tollerati interventi duri ed antisportivi: certo Nico non fà mai nulla per rimanere in piedi, ma questo non deve giustificare ciò che abbiamo visto oggi. Nettamente insufficiente.

A domani con il Corner Viola!