Il buono, il brutto, il cattivo

CUCARICKI – FIORENTINA = 0 – 1

Se la gara di andata era stata poco più che una passeggiata, quella di ieri sera ha assomigliato più ad una di quelle sedute di scarico in cui la squadra titolare allena il possesso palla facendo un pò di attacco contro difesa cercando di non forzare né dal punto di vista tecnico né da quello atletico. Se qualcuno come me si aspettava che le cosiddette seconde linee avessero voglia di dimostrare qualcosa di importante per mettere in difficoltà il mister, è certamente rimasto deluso. A parte Pierozzi che è stato molto impreciso e confusionario ma almeno ha dimostrato voglia ed attaccamento correndo a perdifiato per tutta la gara, gli altri sono stati trasparenti. A partire dal portiere Christensen che con i piedi ha difficilmente tenuto la palla in campo ma con le mani ha fatto peggio come in occasione della mancata presa alta che ci stava per condannare a subire una rete, per proseguire con Ikoné che con le doti tecniche in suo possesso avrebbe dovuto far vedere i sorci verdi alla difesa avversaria permettendo alla Fiorentina di migliorare sensibilmente la propria differenza reti, per concludere con Sottil e Mandragora che hanno dato ancora una volta dimostrazione di come l’apporto alle sorti della squadra sia pressoché nullo per l’evanescenza delle proprie giocate da una parte e l’insipienza del proprio palleggio nell’altra. Se ad esempio paragoniamo la prova di questi calciatori con quella di Parisi o Ranieri, riusciamo a comprendere bene le nuove gerarchie che si stanno delineando tra i ragazzi in maglia viola.

Un discorso a parte meritano invece due calciatori annodati dallo stesso filo, Maxime Lopez e Nzola. Certamente il più chiacchierato è l’attaccante ex Spezia che fino ad oggi è stato ampiamente sotto il suo standard di rendimento. Dopo la gara di ieri però è anche arrivato il momento di porsi delle domande relativamente alle condizioni tattiche in cui sta giocando. Mi sbaglio o quando Nzola ci ha fatto a fette militando nello Spezia veniva servito in profondità con verticalizzazioni rapide? Mi sbaglio o con quella maglia oltre a segnare diverse reti riusciva a spizzare e servire i propri compagni di reparto (e sto parlando di Agudelo e Verde, non di Messi) che lo accompagnavano sfruttando le seconde palle contese dall’attaccante? Quante volte ad esempio nella gara di ieri è stato servito in quel modo? Una….e cosa è successo in quell’occasione? Abbiamo guadagnato il rigore che ci ha permesso di vincere la partita!

Discorso simile merita Maxime Lopez: il centrocampista ex Sassuolo è stato allievo di De Zerbi prima e Dionisi poi, allenatori che come Italiano mirano al bel gioco ma anche alla concretezza grazie alla quale si possono vincere le gare segnando un gol più dell’avversario. Ma per riuscire in questa impresa come si deve muovere la palla? Rapidamente e spesso in verticale per punire gli errori di posizionamento delle difese avversarie come infatti riusciva a fare in terra emiliana il piccolo calciatore in maglia viola. Il problema è che la capacità di verticalizzare e di muovere la palla rapidamente sembra essere svanita sull’A1! Il dubbio che però non sia solo farina del suo sacco mi sorge quando noto che lo stesso atteggiamento lo sta avendo anche il titolare del ruolo, cioè Arthur Melo che continua a dominare in fase di possesso palla senza mai trovare uno sbocco tra le linee avversarie…..Vincenzo proviamo a trovare un rimedio?

Intanto domenica contro il Bologna affrontiamo una squadra che gioca bene, ma che lascia anche giocare: dopo le ultime tre sconfitte consecutive senza segnare nemmeno una rete, il riscatto è d’obbligo!

IL BUONO

    • Il gol di Nzola: penso sinceramente sia stato uno dei rigori più brutti che abbia mai visto ma spero che possa essere quella scintilla che ci permette di recuperare un attaccante che non è certamente un fenomeno ma che è molto meglio di quello che abbiamo visto finora. Forza Mbala abbiamo bisogno del vero Nzola! 

    • Il primo posto solitario nel girone: con il pareggio tra Genk e Ferencvaros, la Fiorentina si issa al comando ed adesso potrà gestire le ultime due partite in cui potrebbe bastare non perdere. Non so se i viola saranno in grado di farlo, ma col gioco orizzontale che abbiamo, certamente addormentare la gara è nelle nostre corde. Manteniamo la leadership! 

IL BRUTTO

    • Il ritmo: la Fiorentina di Vincenzo Italiano ci ha abituato negli anni a giocare quasi sempre a ritmi forsennati, con un possesso palla basato sulla circolazione veloce della palla e la volontà di imporre il proprio gioco indipendentemente dall’avversario. Ieri sera tutto il contrario!

    • L’approccio del secondo tempo: contro una delle squadre più scarse tra quelle che partecipano alle coppe europee, è inaccettabile rischiare di prendere due reti in cinque minuti perché si esce dagli spogliatoi senza testa. Sveglia che domenica si gioca contro una delle squadre più in forma del campionato! 

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A voi per i commenti!!

4 pensieri su “Il buono, il brutto, il cattivo

  1. Nzola non sta stoppare la palla quando gli fanno un lancio lungo e non sa neanche controllarla, perché sguscia via dai suoi piedi quadrati come una saponetta. Questi difetti sono insiti nel giocatore, e non dipendono da come viene servito o accompagnato dai compagni. Aggiungo che nel gol annullato contro la Lazio Beltran è riuscito non solo a stoppare la palla su un lancio lungo, ma anche a bruciare il suo marcatore con una progressione da velocista, a saltare il portiere con un dribbling netto e a infilarla in rete. Nzola non riuscirebbe a fare queste 4 cose neanche nell’arco di un’intera partita, figuriamoci tutte e 4 nella stessa azione. Ergo, per me appena torna l’argentino dobbiamo puntare sempre e solo di lui, e Nzola deve giocare al massimo mezz’ora. Anche perché più osserva il suo concorrente dalla panchina e più impara come deve giocare un attaccante professionista.
    Un altro calciatore che sembra un dilettante anziché un professionista è Christensen. Come ricorderai, la mia ultima trasferta è stata Udinese – Fiorentina, e in quell’occasione lui passò l’intero riscaldamento pre – partita ad esercitarsi proprio sul fondamentale che hai citato tu, ovvero la presa alta. La cosa mi lasciò sconcertato, perché un portiere di 24 anni i fondamentali avrebbe dovuto impararli da un pezzo. Lì ebbi la prova definitiva che Christensen era stato preso solo per fare la riserva di Terracciano (e allora potevamo tenerci Cerofolini anziché investire 4,5 milioni sul danese). A questo punto l’unica spiegazione è che quei soldi siano un risarcimento all’Hertha Berlino per il mancato riscatto di Piatek. Se penso che adesso potevamo avere lui e Muriel in attacco anziché Nzola e Beltran mi viene da piangere, ma purtroppo Commisso è fatto così, i giocatori non li riscatta neanche se fanno una stagione da urlo (chiedere a Torreira per conferma).
    Nella parte finale del tuo post hai detto che domani giochiamo con il Bologna. A questo proposito non so se hai letto le dichiarazioni di Orsolini: ha detto che la Fiorentina l’aveva cercato, ma lui ha rifiutato perché Bologna e Fiorentina sono più o meno sullo stesso livello, e quindi non sarebbe stato un salto di qualità. Queste parole mi hanno amareggiato, perché purtroppo sono la pura verità: Bologna e Fiorentina sono sullo stesso piano. Lo erano già l’anno scorso (quando abbiamo soffiato il settimo posto ai felsinei solo nelle ultime giornate) e lo sono anche quest’anno. Io invece voglio essere allo stesso piano non ti dico delle strisciate, ma almeno del Napoli, dell’Atalanta e delle romane. Forse se non siamo a quei livelli è colpa dei giornalisti cattivi che osano muovere una critica a Sua Santità Commisso, ma tranquilli, ci pensa lui a punirli aggredendoli e cacciandoli dal Viola Park.

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