Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – PARMA = 6 – 3 d.c.r.

Una partita che inizia di mercoledì e finisce di giovedì erano anni che non la vedevo! Certo se qualcuno pensava di trascorrere una serata tranquilla al Franchi, la Fiorentina del primo tempo e di buona parte del secondo, gli ha completamente scombussolato i piani. Per raggiungere i quarti di finale infatti, ai viola sono serviti 120 minuti con l’appendice dei calci di rigore certamente per i meriti del Parma, ma anche per 70 minuti di un calcio semplicemente indecente. Prima però di parlare dei nostri eroi (!!), fatemi spendere due parole per gli ospiti che, guidati da un tecnico emergente come Pecchia, giocano un bel calcio, sono messi bene in campo e si muovono come un sol uomo. Oltre a ciò, hanno ottime individualità dalla metà campo in avanti che possono determinare il risultato e giocano un calcio semplice ma efficace, con movimenti continui e verticalizzazioni che fanno male. Spero sinceramente, per il calcio che giocano, la piazza importante ed il nostro amico Gianluigi Crocetti, che riescano a tornare nella massima serie già al termine di questa stagione!

La formazione iniziale schierata da Vincenzo Italiano ha per l’ennesima volta mostrato un’indiscutibile verità: alla Fiorentina manca qualità e questa dote, che già scarseggia nei titolari, diventa del tutto assente quando si decide di far riposare (giustamente) tutti insieme Nico, Bonaventura ed Arthur. Se in mezzo al campo Maxime Lopez ha cercato in qualche modo di guadagnarsi la pagnotta, nella metà campo avversaria la luce non si è mai accesa finché non è entrato Arthur e successivamente Beltran. La pochezza delle seconde linee (da Mina a Mandragora, da Brekalo fino purtroppo anche a Parisi) è stata sconcertante. Gioco nemmeno orizzontale ma all’indietro, uomo mai saltato, tempi di gioco sempre sbagliati, inferiorità imbarazzante nei confronti di un’ottima squadra che però milita in serie B. Menomale che nel buio si è accesa almeno la luce di Christensen che ieri sera ha effettuato almeno tre interventi degni di nota che hanno dapprima tenuto a galla e poi salvato la zattera viola che stava pericolosamente imbarcando acqua da ogni parte. Menomale che poi con i gol di Nzola e Sottil la Fiorentina ha raggiunto i tempi supplementari, mentre grazie agli errori ducali dal dischetto ha conquistato i quarti di finale in cui verrà affrontata la vincente tra Inter e Bologna.

Certo la partita è stata dispendiosa e non rappresenta il miglior modo per preparare la difficile trasferta di Roma, ma è pur vero che è stato importante vedere finalmente che i due attaccanti possono giocare insieme (ieri lo hanno fatto per quasi 60 minuti), prendere coscienza di poter contare su un altro portiere affidabile e rendersi conto che anche quest’anno il mercato in entrata è stato monco non solo in qualità ma anche in quantità (la prova di Mina è stata imbarazzante). Adesso testa all’Olimpico, l’impresa è possibile solo giocando la miglior gara possibile!

IL BUONO

  • Christensen: la più bella sorpresa della serata! Parate su palla alta, uscite basse, reattivo su tiri incrociati, uscite di testa alla Neuer….insomma tutto il campionario del bravo portiere in un’unica serata. Dopo aver faticato (a dire poco) ad inizio stagione, sembra più sicuro, più concentrato, più dentro la partita. Questo dimostra quanto sia importante un preparatore dei portieri come Savorani: complimenti alla società che lo ha scelto e voluto! Adesso Terracciano può prendere un raffreddore senza che Italiano sudi freddo!
  • Maxime Lopez: non ha rubato l’occhio, non ha disegnato calcio ma nel deserto dei primi 65 minuti viola ha cercato di tenere insieme la squadra ed ha dimostrato di avere almeno l’idea di ciò che si dovesse fare. Certo l’inserimento di Arthur gli ha semplificato il lavoro, ma ha ancora una volta dimostrato che la prima alternativa al brasiliano ed a Duncan dev’essere lui. Sempre più nel gioco di Italiano!
  • Nzola: finalmente un gol bello e decisivo! E se fosse la svolta della sua stagione? Come ha detto ieri Italiano, il centravanti ex Spezia deve capire che nulla è dovuto e che Firenze sarà sempre dalla tua parte se ti sacrifichi e sudi la maglia. Certo che se poi, come ha ammesso anche il mister, si comincia a giocare in modo un pò diverso per metterlo nelle migliori condizioni, allora diventa tutto più facile. Non sarà Vlahovic, ma nemmeno Crisantemi della Longobarda!

IL BRUTTO

  • Mina: quando la Fiorentina lo ingaggiò questa estate i soliti trombettieri lo salutarono dicendo che era solo questione di tempo, che bastava aspettarlo. Ecco considerando che quando il colombiano è arrivato avevo il costume da bagno e ieri sera allo stadio era sottozero, direi che possiamo emettere la sentenza: acquisto sbagliato! Giocatore lento per il nostro calcio, inadatto al gioco di Vincenzo Italiano che prevede la pressione uomo su uomo, incapace di tenere la giusta concentrazione per tutta la partita. Però lo abbiamo preso a zero allora…….
  • Parisi: seppur riportato finalmente sulla corsia mancina, dimostra di essere in totale confusione. Regala palloni ed occasioni in serie al Parma, spinge poco e male sulla fascia. Black out totale.
  • Biraghi: solitamente quando un calciatore è in crisi, si ricorre al suo sostituto. Ecco, se Italiano sperava che la soluzione alla serataccia di Parisi fosse in panchina, ho paura sia rimasto deluso. Capitano sonnacchioso.
  • Brekalo: il nulla fatto calciatore. E’ talmente inutile che Sottil sembra quasi abbia fatto qualcosa di importante sull’altra corsia. Peccato, ero contento del suo arrivo in maglia viola, ma finora un buco nell’acqua!

A voi per i commenti!!

4 pensieri su “Il buono, il brutto, il cattivo

  1. Della partita di ieri mi porto dietro diversi spunti positivi.
    Uno riguarda Christensen. In una nostra precedente conversazione mi dicesti che la sua unica qualità è l’istinto: hai perfettamente ragione, perché sui fondamentali è di un’ignoranza abissale, ma all’inizio dei supplementari ha fatto una parata di puro istinto che mi ha lasciato a bocca aperta.
    Un altro riguarda Beltran, che mi ricorda Petagna: come lui infatti ha pochi gol nelle gambe, ma almeno sa creare gioco per i compagni. Ad esempio, poco prima del rigore ha messo una palla d’oro sui piedi di Infantino, e sono convinto che se al posto di quest’ultimo ci fosse stato Bonaventura avremmo chiuso la pratica già nei tempi regolamentari.
    La terza nota positiva riguarda tutta la squadra, che ha avuto il merito di non deprimersi anche quando era sotto di 2 gol a pochi minuti dalla fine. Questo conferma ciò che ho scritto la scorsa volta, ovvero che i nostri giocatori sembrano molto migliorati sul piano della personalità.
    Volendo potrei citare come nota positiva anche Nzola, ma nel suo caso non basta un singolo gesto tecnico per farmi dimenticare tutte le prestazioni oscene che ha fatto da inizio stagione. Se fa altri 3 gol da qui a Natale se ne riparla, altrimenti per me rimane uno scarpone al livello di un Mabululu qualunque (e se il ct dell’Angola la pensa come me un motivo ci sarà).
    Attenzione: non intendevo criticare Italiano per aver messo Infantino al posto di Bonaventura, e più in generale le riserve al posto dei titolari. Al contrario, nei suoi panni avrei fatto esattamente la stessa cosa: un po’ perché ci aspetta una partita importantissima con la Roma, un po’ perché se le riserve fossero rimaste in panchina anche in Coppa Italia a quel punto si sarebbero demoralizzate, e questo avrebbe fatto male al gruppo.
    Riguardo agli avversari, mentre eravamo sotto di 2 gol per ben 3 volte Begic ha stoppato una nostra azione d’attacco, perché aveva intuito in anticipo come si sarebbe sviluppata. Questa capacità di leggere il gioco avversario e bloccarlo sul nascere è una qualità che non ha nessuno dei nostri giocatori (difensori esclusi ovviamente), quindi lo prenderei subito. Anche perché nel Parma fa la riserva, quindi penso che ce lo darebbero via per un tozzo di pane.

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    • Ciao Wwayne!
      Christensen è ancora molto indietro dal punto di vista tecnico, ma sta migliorando gara dopo gara, segno che abbiamo un ottimo preparatore dei portieri e che lui è un professionista che lavora ed ha voglia di imparare! Beltran sinceramente spero sia meglio di Petagna (!!) ma hai comunque ragione che è un calciatore che sa far giocare gli altri e che crea gioco per gli altri: grandissima dote! Quanto a Nzola continuo a credere che non sia un fenomeno (sennò non avrebbe giocato in Trapani e Spezia), ma che ci possa risultare molto utile a patto di metterlo nelle condizioni giuste per giocare il suo tipo di calcio. Ieri sera finalmente è stato servito meglio e ne hanno beneficiato lui e la squadra!
      Quanto infine alla capacità di Begic di leggere le nostre azioni, ho paura che sia soprattutto perché siamo ormai prevedibili, tutti sanno come giochiamo e se non riusciamo ad eseguire a grande velocità diveniamo scontati.

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  2. Ho visto la partita in TV perché febbricitante.
    Condivido tutto.
    Christensen migliore in campo di gran lunga.
    Mi è piaciuto anche come è entrato Ranieri (forse perché avevo visto Mina😂).
    A N’zola è scattato qualcosa su un recupero di testa, dove ha fermato un loro contropiede. Lo hanno applaudito, ha iniziato a lottare e dopo poco ha trovato il gol.
    Male anche Mandragora lontano parente di quello dello scorso anno.
    Infine il simpatico Sottil, che ha offerto una prestazione mediocre, è tornato sulle sue medie, 1 buona e 15 pessime.
    Un saluto.

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    • Ciao Joe, infatti ti aspettavamo in curva…vabbè!
      Effettivamente anche Ranieri ha dato quella capacità di attaccare gli avversari alti che ci ha permesso di guadagnare diversi metri di campo, il paragone con Mina è stato veramente impietoso! Per Nzola, lo abbiamo spesso detto che dev’esserci qualcosa nella testa perché così brocco come nei primi mesi in maglia viola non lo è mai stato. Mandragora io l’ho cancellato dopo la finale di Conference ma non perde mai occasione per farsi vociare contro dal mio seggiolino…è più forte di me! Un pò come mister simpatia…..

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