Il buono, il brutto, il cattivo

JUVENTUS – FIORENTINA = 1 – 0

Un campionato anonimo che rischia di cancellare tutto il resto.

Questo è ciò che sta accadendo alla Fiorentina di Vincenzo Italiano che è ormai in caduta libera, con solo due vittorie nelle ultime 12 gare di campionato, quintultima nel girone di ritorno. Che potesse esserci un calo fisiologico vista anche la contemporanea presenza su tre fronti potevamo aspettarcelo, ma questo calo così verticale è assolutamente inaccettabile. Tanto più perché l’approccio alla gara di ieri sera è stato inguardabile: una squadra sotto ritmo, con calciatori che passeggiavano per il campo, zero contrasti vinti, nessuna idea di gioco né avversario superato nemmeno dai calciatori dai quali sarebbe doveroso aspettarsi di più, Nico su tutti. Se questo è il modo ci chiudere un ciclo a Firenze, Italiano ed i suoi ragazzi hanno scelto quello peggiore snobbando quella che per Firenze non è e non sarà mai una partita come le altre. Se Biraghi, il mister, Nico e tutta la truppa ancora non l’hanno capito, allora si possono tranquillamente accomodare su altre panchine o vestirsi con altre maglie. Lo avrei potuto capire contro altri, ma con la Juve no, quella Juve che faceva sfoggio della coppia di attaccanti che gli abbiamo gentilmente donato incassando quasi 120 milioni, quella Juve che non vinceva da 42 giorni ed era in evidente crisi di gioco, condizione e risultati. E la Fiorentina come ha deciso di giocare la partita? Invece di azzannarla senza tregua, un po’ come aveva fatto in Coppa Italia contro l’Atalanta, i viola hanno fatto la figura di quelli che disputano la partita tra scapoli ed ammogliati, in ciabatte e con qualche Peroni di troppo sullo stomaco, di quelli che sbuffano dopo il pranzo di Natale o di Pasqua. Tolti Ranieri, Kayode ed in parte Bonaventura, il primo tempo è stato imbarazzante per qualità di (non) gioco, per atteggiamento, voglia ed intensità. Che io sappia, non ci dovrebbero essere i mondiali in Qatar, quindi potreste dire a Nico che non ha più scuse? Ed a Kouamè potremmo chiedere di azzeccare uno stop prima di fine stagione?

Detto della pochezza tecnica di una squadra che è stata indebolita anziché rinforzata dalla nostra amata società, anche il mister stavolta non mi ha assolutamente convinto. Innanzitutto nell’atteggiamento di una squadra che non si è minimamente capito che razza di partita volesse fare e poi nella gestione degli uomini. La formazione iniziale è stata un ibrido difficilmente comprensibile: volevamo fare turnover oppure no? Volevamo provare a giocarla oppure no? Ci interessa il campionato oppure no? Se, come credo io, la priorità è data alle coppe, allora che ci faceva Kayode in campo? E Bonaventura, Nico, Mandragora e Belotti? Non solo…. ma alcuni di questi giocatori sono stati tolti dopo 45 minuti probabilmente per preservarli per giovedì ed allora non aveva più senso, nel caso, farli subentrare dopo? Non solo ma se vuoi far giocare Barak (che è uscito dal campo nemmeno sudato), mi spieghi a cosa serve fare un continuo possesso palla orizzontale? Il ceco, si dovrebbe ormai averlo capito, ha bisogno di giocare sulle seconde palle, sulle spizzate, sull’attacco dello spazio creato dalla prima punta: giocando come nel primo tempo di ieri ha senso schierarlo? Eppoi credo e spero che, a questo punto della stagione, si sia ormai capito che la Fiorentina non può fare a meno delle giocate, dell’elettricità, dell’intraprendenza di Lucas Beltran. Anche ieri sera, nella ripresa, è stato l’unico in grado di accendere la luce in una serata bruttissima, l’unico ad avere voglia di saltare l’uomo, l’unico a provare fino in fondo la giocata.

Resta l’amarezza per una sconfitta contro una squadra che gioca il calcio dei tempi di Marco Columbro. Non solo in bianco e nero la maglia, ma anche la TV che trasmette la partita direttamente dal paleozoico. Una squadra che, pur avendo qualità, gioca il peggior calcio d’Italia in rapporto ai calciatori che ha, che però ha battuto la Fiorentina per 1-0 sia all’andata che al ritorno. A questo giochino conta chi fa rete e noi…. lasciamo perdere. Ora testa al Viktoria Plzen nella speranza che i viola siano quelli visti contro l’Atalanta, altrimenti  la strada potrebbe farsi impervia.

IL BUONO

  • Beltran: come già detto, la Fiorentina non può più fare a meno di lui. Appena entra in campo, il gioco viola nella metà campo avversaria trova fluidità, profondità e genialità. Un calciatore del genere in una sfida di coppa può essere decisivo.
  • Sottil: ebbene sì, proprio lui, l’uomo più pettinato dopo Mandragora stavolta mi ha convinto. Entra con quella sana strafottenza che spesso me lo fa odiare, ma stavolta la usa nel modo giusto. Punta sempre l’avversario, spesso lo salta, fa anche ammonire Cambiaso. Nel deserto viola, sembra quasi un funambolo.
  • Maxime Lopez: in una partita dai ritmi messicani, sembra una piovra in mezzo al campo. Gioca e distribuisce decine di palloni in modo saggio, facendo guadagnare alla propria squadra un netto predominio territoriale. Peccato che manchi sempre la giocata geniale che potrebbe imbucare l’attaccante. Resta un mezzo giocatore che spero venga sostituito nella prossima stagione.

IL BRUTTO

  • Nico Gonzalez: se volete farvi ammaliare dal tiro che Szczesny devia miracolosamente sulla traversa fate pure, ma la prestazione è largamente insufficiente. Non vince mai un confronto diretto con il proprio difensore e, nell’unica occasione in cui ci riesce, mette un cross direttamente fuori dallo stadio. Nico sveglia che per le coppe serve quello vero!!
  • Barak: Tonino stai tranquillo che il ciuffo era perfetto e ti hanno fatto un sacco di primi piani dove risaltava bene l’abbronzatura. Lo vedrei meglio in Via Montenapoleone.
  • Il primo tempo: assolutamente inaccettabile!!!

A voi per i commenti!!

2 pensieri su “Il buono, il brutto, il cattivo

  1. La Fiorentina sta facendo esattamente come lo scorso anno, perché anche nel 2022 – 2023 ha snobbato il campionato per concentrarsi totalmente sulle coppe. Poi l’esclusione della Juve e le frenate nelle ultime giornate di Bologna e Monza ci hanno permesso di agguantare comunque un piazzamento europeo, ma successe appunto per demeriti degli altri, non perché noi avessimo onorato il campionato.
    Se ti ricordi, io già l’anno scorso scrissi che era pericoloso giocare le gare di campionato in ciabatte per poi riattivarsi solo nelle gare di coppa, perché in questa maniera la squadra perde la concentrazione e il ritmo, e non sono delle cose che puoi accendere e spegnere a comando: una squadra o è concentrata sempre o non è concentrata mai. A questo proposito feci l’esempio della finale di Champions’ tra il Manchester City e il Chelsea: i Citizens avevano vinto il campionato un mese prima, quindi passarono quei 30 giorni a grattarsi la pancia in attesa della finale; i Blues invece dovettero giocarsi il quarto posto fino all’ultimo minuto dell’ultima partita. Questo avvantaggiò moltissimo i Blues, perché i Citizens avevano staccato mentalmente da un mese, e non riuscirono a tornare in palla per la prima finale di Champions’ della loro storia.
    Sono totalmente d’accordo su Beltran. Ho trovato inspiegabile sia la sua esclusione dall’11 titolare, sia il fatto che sia stato inserito così tardi. Non vale neanche l’alibi del “Volevo preservarlo per le coppe”, perché Beltran ha passato l’intero girone d’andata a fare la riserva dell’anticalcio Nzola, e quindi dovrebbe avere abbastanza birra in corpo per fare 90 minuti in tutte le partite da qui a fine stagione. Evidentemente a Italiano questa partita non interessava, ma come hai detto tu disinteressarsi di una partita con la Juve significa non aver capito Firenze.

    "Mi piace"

    • Ciao Wwayne! Effettivamente anche lo scorso anno rallentammo molto ma le partite contro le cosiddette grandi furono comunque sempre onorate. Penso anche io che sia un grande errore togliere il piede dal pedale perché poi gli uomini non sono lampadine che basta accendere l’interruttore…. Speriamo di sbagliarci ma l’atteggiamento del primo tempo resta comunque inaccettabile!

      "Mi piace"

Lascia un commento