Vi ricordate il famoso “Ore decisive per Longo”?
Per chi non lo sapesse, Longo era un calciatore del Torino che la Fiorentina dei Della Valle inseguì per un’estate intera fino ad arrivare all’acquisto dopo giornate interminabili in cui i giornalisti ed esperti di mercato continuavano a dire che la firma era ormai imminente. Se all’epoca la situazione in cui eravamo ci faceva sorridere, in questi mesi invece, non ne abbiamo alcun motivo. Se infatti qualcuno di noi è così masochista da riavvolgere il nastro degli ultimi 6 mesi, ci accorgeremo che facciamo ormai una cosa sola, ASPETTARE!
Davvero pensateci!! Non facciamo altro che aspettare….. Dal momento in cui il Presidente Commisso dal metaverso del New Jersey definì Palladino come suo figlio e, dopo nemmeno 24 ore, il figlio si dimise, siamo entrati in un universo parallelo in cui tra le decisioni prese e la messa in pratica delle stesse sono sempre passate settimane se non mesi!
Dopo l’uscita di scena dell’attuale tecnico dell’Atalanta infatti, la società viola ebbe bisogno di qualche giorno per incassare il colpo e virare sul nuovo tecnico, quello Stefano Pioli che però doveva liberarsi da un dorato contratto. Ecco dunque che fu necessario aspettare fino al 10 luglio circa per accogliere finalmente Pioli e tutto il suo staff. Dopo un ritiro estivo con più proclami che gol segnati, i tifosi della Fiorentina hanno atteso (invano) di vedere qualcosa di decente dalla tanto strombazzata squadra.
Non contenti giustamente delle prestazioni e dei risultati della squadra, la Curva Fiesole inizia una serrata contestazione nei confronti del DS Prade’ reo di tutti i problemi viola (Commisso ancora ovviamente non viene menzionato) e, nei giorni e nelle settimane successive, si parla più volte di dimissioni minacciate, poi presentate e respinte ed infine consegnate direttamente al Presidente. Nel frattempo però ci sarebbe un campionato da onorare e, complici i risultati della squadra, sulla graticola finisce a quel punto Pioli la cui posizione resta appesa ad un filo (ricordate?) per settimane fino a che non viene finalmente presa la decisione di esonerarlo.
Finita qui?? Macché!!! Il tecnico emiliano è titolare di un contratto triennale che la Fiorentina vorrebbe cancellare mentre il tecnico si oppone alla rescissione. Morale della favola? E’ necessario ancora una volta attendere svariati giorni in cui si cerca una via d’uscita. Non trovandola, si passa la patata bollente al mister della primavera Galloppa che siede sulla panchina viola solamente per una trasferta di Conference prima che arrivi Vanoli (scelto nel frattempo con molta calma perché la piazza non voleva il mister in pectore D’Aversa).
Nel frattempo però incredibilmente ci si accorge che per andare avanti servirebbe anche un direttore sportivo…. una cosa incredibile! Ma siccome i dirigenti viola, che negli ultimi anni hanno conseguito successi a giro per l’Europa, sono i migliori del mondo ed anche dell’Universo, dopo averci riflettuto per giorni interi, ecco la promozione di Roberto Goretti!
Finita qua? Ma certo che no!! Dopo alcune settimane tragicomiche in cui direttore generale, direttore sportivo e mister azzeccano meno dichiarazioni che formazioni, si decide finalmente il silenzio stampa e, con esso, si decide soprattutto l’arrivo del tanto invocato dirigente calcistico di spessore, cioè Fabio Paratici (ovviamente un ex Juve come l’altro candidato Giuntoli). Quindi via con il nuovo corso a tutta velocità che non c’è tempo da perdere giusto? Eh no…. perché adesso la Fiorentina deve aspettare che il nuovo Head of Football (sia mai che si usi la lingua italiana) si liberi dal Tottenham!
Questi i fatti, ai commenti pensateci voi…..

Queste lungaggini dipendono dal fatto che per ogni decisione importante serve l’ok di Commisso. E dato che Rocco ha probabilmente un piede nella fossa, ogni volta bisogna aspettare che lui abbia un momento di lucidità per poter procedere.
Detto questo, a mio giudizio anche con un presidente sano avremmo comunque aspettato tanto prima di esonerare Pioli (errore che stiamo ripetendo anche adesso con Vanoli), perché Rocco ha sempre fatto l’errore micidiale di affezionarsi troppo ai suoi dipendenti, e quindi ha sempre trattenuto molto più a lungo del dovuto i vari allenatori visti negli ultimi anni a Firenze. Lo stesso vale per Pradé, che probabilmente se non si fosse dimesso sarebbe ancora saldissimo sulla sua poltrona nonostante meritasse di essere cacciato da molti anni.
Le stesse lungaggini le abbiamo viste anche sul mercato, in particolare quello di riparazione. Indimenticabile ad esempio ciò che successe lo scorso Gennaio: era chiaro fin dall’inizio del campionato che mancava una riserva di Kean, e Pradé si ridusse all’ultima ora di mercato (non l’ultimo giorno, l’ultima ora) a trattare Rafa Mir. Questo pur sapendo benissimo che le operazioni di mercato con i club esteri hanno dei passaggi burocratici più tortuosi (e quindi dei tempi più lunghi) rispetto a quelli con i club italiani, e quindi un’ora non sarebbe stata assolutamente sufficiente.
Ovviamente quest’anno ci vorrà un mercato di riparazione totalmente diverso. In realtà ci vorrebbe anche un Kean diverso, un De Gea diverso, un’intera squadra diversa. Se Paratici è del mio stesso avviso e vuole fare una bella tabula rasa, ha il mio pieno appoggio. Cominci già adesso a chiedere l’appoggio anche di Commisso: magari a metà Gennaio avrà una risposta.
"Mi piace""Mi piace"
Assolutamente d’accordo! Credo però che se, come in moltissimi scrivono, la delega per parlare con Commisso resta in capo solamente a Ferrari, non ne usciremo mai.
Concordo poi soprattutto sulla necessità che alcuni calciatori, tra tutti De Gea e Kean, tornino sullo standard dello scorso anno o comunque poco sotto. Senza un portiere che para ed un attaccante che fa gol diventa una missione al limite dell’impossibile!
"Mi piace""Mi piace"
Premetto che De Gea mi è stato sul culo fin dall’inizio, perché alla sua seconda partita in maglia viola parò un rigore alla Puskas Akademia, e a causa di questa grandissima cazzata ci toccò fare il girone di Conference. Detto questo, credo che anche chi lo trova simpatico sia costretto ad ammettere che ci troviamo davanti ad un ex calciatore. E’ anche comprensibile, considerato che ha 35 anni. Il nostro “allenatore” ne prenda atto, e lo sostituisca immediatamente con Martinelli.
Riguardo a Kean, il problema è proprio che lo scorso anno non era il suo standard. E’ stata una stagione assolutamente eccezionale all’interno di una carriera strapiena di annate mediocri. Per questo dico che dobbiamo tenerci Dzeko (a maggior ragione se l’alternativa è cederlo a una diretta concorrente come il Genoa del suo amico De Rossi).
"Mi piace""Mi piace"
Che De Gea non sia più quello di un tempo lo dimostra il fatto che è stato senza contratto per 18 mesi, ma questo non significa che non possa fare di più e nelle ultime due gare lo sta dimostrando. Quanto a Kean, certamente quello della scorsa stagione è stato un rendimento oltre le sue capacità, ma per me resta un attaccante che può abbondantemente andare in doppia cifra.
"Mi piace""Mi piace"