Appunti viola dopo Grosseto Fiorentina

La Fiorentina torna finalmente a giocare a porte aperte in Toscana nello stadio di Grosseto sfuggito alle grinfie della Sovrintendenza e della burocrazia tiranna e ritrova gol e sorrisi dopo la figuraccia rimediata a Belgrado contro la Stella Rossa. Certo i ritmi non sono ancora quelli che serviranno per la prima di campionato a Genova oppure nel preliminare di Conference League, ma alcuni calciatori iniziano a far vedere lampi di ciò che ci aspettiamo ed altri cominciano ad entrare negli ingranaggi della squadra.

Tra le note positive certamente il brasiliano Arthur Melo che, dopo aver già dato prova di ottime doti tecniche nel secondo tempo di Belgrado, contro il Grosseto ha mostrato che il processo di integrazione nello scacchiere viola procede nel verso giusto. Molto cercato dai compagni, sempre nel vivo del gioco, ha preso le redini della squadra non solamente mostrandosi sempre in appoggio, ma anche e soprattutto giocando palloni invitanti in verticale che nella scorsa stagione, con Amrabat al posto di comando, non avevamo mai visto. Oltre al protagonismo nel gioco, ha mostrato anche di non disdegnare la conclusione personale timbrando la prima rete stagionale: se il buongiorno si vede dal mattino……

Se Arthur è una novità, Brekalo è invece uno di quelli che, dopo sei mesi di nulla, sta cercando finalmente di tornare ad essere quel calciatore già ammirato in Italia tra le fila del Torino. Più convinto, più sicuro nel cercare la giocata personale, più cattivo nel trovare la porta, contro il Grosseto è finalmente sembrato quel calciatore che, convergendo verso il centro, può far male alle difese avversarie. Certo anche ieri prima di esultare ha dovuto colpire il palo ma dei timidi segnali di risveglio sembrano iniziare ad esserci: avere qualità nel cercare la porta sugli esterni sarebbe manna dal cielo per una squadra che fatica così tanto a trovare il gol! E la qualità invocata anche da Vincenzo Italiano in una recente intervista, dovrebbe arrivare anche da uno dei centrocampisti più chiacchierati di questo periodo, anche se più per ragioni contrattuali che per aspetti tecnici, cioè Gaetano Castrovilli. Il numero 10 viola (chissà ancora per quanto), nei primi 45 minuti si fa apprezzare grazie a belle serpentine ed interessanti imbucate per gli sciagurati Ikoné e Cabral: tatticamente dimostra ancora una volta di sentirsi stretto nel ruolo di trequartista e di aver bisogno di spazi in cui poter correre, spazi che potrebbe trovare solamente tornando a fare la mezzala. Che sia una risorsa utile per poter giocare con più moduli vista anche la capacità di Arthur di fare il regista?

Se il centrocampo ha dato segnali incoraggianti e la difesa non è assolutamente giudicabile (a parte un’uscita da brividi di Cerofolini), l’attacco continua a dimostrare un’inconsistenza preoccupante. Certamente l’estremo difensore maremmano Raffaelli ha fatto vedere ottime cose, ma i gol che è riuscito a fallire Cabral fanno gridare allo scandalo. L’attaccante ex Basilea continua ad aver bisogno di troppe occasioni per trovare la via della rete e sembra anche aver perso quella tranquillità davanti al portiere avversario che per un centravanti è fondamentale. Ikoné e Kouamé non fanno certo di meglio, mentre Jovic e Sabiri dimostrano almeno di non aver perso dimestichezza con la porta avversaria come invece sembra essere successo a Martinez Quarta che nella seconda frazione sbaglia una rete a porta vuota…. che sia per questo che la Fiorentina sembra stia chiudendo con Yerri Mina?

In una stagione in cui il numero di abbonati sarà certamente in flessione, segno ancora una volta che la gente ha capacità di analisi e decisione che prescinde dalla stampa e dalle afone associazione dei tifosi, un’ultima fase di mercato più convincente darebbe una spinta in più non solamente a chi tifa Fiorentina, ma soprattutto ad una squadra che quasi sotto silenzio ha ottenuto con merito l’accesso alla prossima Conference League. Proviamo a ripetere l’impresa dello scorso anno?

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Appunti viola dopo Fiorentina Catanzaro

In una gara amichevole dai ritmi forse addirittura più bassi di quella col Parma, la Fiorentina batte il Catanzaro segnando tre gol nella ripresa e mette in mostra per la prima volta, seppur per uno spicchio di secondo tempo, il nuovo regista brasiliano Arthur. In un Viola Park ancora chiuso ai tifosi, non è dunque possibile permettere alle due tifoserie gemellate da decenni di abbracciarsi come avrebbero voluto: se vi aspettate che commenti la novella dello stento relativa alle infrastrutture, almeno per adesso lascio il compito a chi vuole solamente attaccare una parte o l’altra in un tiro al piccione che non mette a fuoco le reali responsabilità ma serve solamente ad avvelenare i pozzi.

In una partita in cui i ritmi sono stati così bassi, le occasioni così scarse e le prestazioni individuali non eccelse, mi sembra giusto approfondire il comportamento dei reparti anziché quelli dei singoli visto che nel calcio di Vincenzo Italiano è molto più di moda il pronome noi del pronome io. Contro il Catanzaro neopromosso in cadetteria, la difesa si è rivelata meno attenta che contro il Parma: contro i calabresi infatti, è stato sbagliato un numero maggiore di palloni in uscita (stranamente impreciso anche Ranieri) e soprattutto è stata presa la consueta imbucata in mezzo tra difensore centrale e difensore esterno con la linea che non riesce a mettere in fuorigioco l’attaccante avversario. E’ stata incredibile la somiglianza di tale occasione con la rete subìta in finale a Praga ed in troppe altre occasioni durante l’anno scorso. Fortuna ha voluto che in quel momento in porta ci fosse il reattivo Cerofolini anziché sonnellino Terracciano e dunque la porta sia rimasta inviolata ma….ancora queste occasioni? Ancora nello stesso modo? Mister dobbiamo assolutamente cancellare questo enorme difetto se vogliamo scalare posizioni in campionato!!

In mezzo al campo invece, alcune note liete si sono certamente viste. Detto di un Arthur che ha giocato troppo poco per essere giudicato anche se il tocco di palla è fin da subito sembrato quello di un giocatore che a Firenze manca da un pò, nella prima frazione i panni del regista sono stati ben indossati dal giovane Amatucci che, dopo la prima contro il Parma, è sembrato più dentro al gioco. Cercato molto spesso sia da Terracciano che dalla linea difensiva, ha provato a dare geometria al gioco della Fiorentina che però, senza i lampi di Bonaventura e con un Castrovilli ancora troppo lontano dai suoi standard, ha latitato in un possesso palla spesso orizzontale. Tra i centrocampisti, una nota di merito è certamente per Duncan che ha sradicato diversi palloni, ha cercato la via della rete con una bella conclusione dal limite ed ha infine innescato Ikoné davanti al portiere con una bellissima verticalizzazione che ha bucato la difesa avversaria. Anche Mandragora ha confermato i passi avanti già visti contro il Parma riuscendo anche a trovare il gol grazie ad una punizione battuta astutamente da Biraghi, mentre Castrovilli ha deluso le aspettative: mai una giocata sopra le righe, mai un cambio di passo!

Nel reparto offensivo, detto della rete di Ikoné che è sembrato certamente il più in palla, il resto ha rasentato il pianto: Brekalo innocuo, Kouamé quasi invisibile, Cabral appesantito ed impreciso, Sabiri assente ingiustificato. Nel nulla dei nostri attaccanti, un lampo è invece arrivato da Kokorin (e non sto scherzando!): il gol del 3 – 0 è stato bellissimo con un contro-movimento perfetto, la finta del triangolo con il compagno ed il tiro sul primo palo che prende in controtempo il portiere del Catanzaro. Lungi da me proporre la meteora come componente della rosa viola, ma è giusto sottolineare che, rispetto ai ritiri di Moena, Kokorin sembra più disponibile al lavoro, più coinvolto dai compagni, più dentro la Fiorentina.

Tra 48 ore, in quel di Belgrado contro la Stella Rossa, si comincerà a fare sul serio contro un avversario di caratura internazionale: Vincenzo Italiano ed i suoi ragazzi saranno pronti?

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – UDINESE = 2 – 0

Tre punti importanti per tenere accesa la fiammella dell’ottavo posto che, in caso di esclusione della Juventus dalle coppe, potrebbe tornare utile per la qualificazione europea della prossima stagione.

Anche contro l’Udinese, la Fiorentina ha giocato una partita dai due volti con un primo tempo più che discreto giocato ad un ritmo abbastanza convincente ed una ripresa più sofferente in cui i ragazzi di Vincenzo Italiano sono riusciti però, differentemente da altre volte, a chiudere la pratica grazie ad una serpentina sontuosa di Bonaventura servito da Castrovilli. Restano dunque i tre punti, le energie risparmiate dai presunti titolari, la mancanza di infortuni che avrebbero potuto pregiudicare le scelte del mister ma soprattutto rimane la porta finalmente inviolata. Ciò che però ha segnato indelebilmente la gara contro l’Udinese è la sacrosanta scelta iniziale di Vincenzo Italiano di lasciare in panchina due calciatori spocchiosi e senza rispetto nei confronti della società, dei compagni e dello stesso tecnico siciliano come Jovic e Terzic. Come ha detto Italiano, ci sono alcuni personaggi all’interno che non vogliono restare nel gregge….ed allora che si lascino andare per la loro strada nella speranza di non vederli più indossare la maglia viola nella prossima stagione. Il gruppo, il rispetto dei ruoli, la capacità di remare tutti dalla stessa parte sono stati il cemento sul quale si è costruito un gruppo eccezionale nelle ultime due stagioni. Che nessuno si azzardi a minare la serenità della Fiorentina nelle settimane più importanti della storia moderna viola! 

Ed ora testa a Basilea ed alla serata che potrebbe cambiare definitivamente il giudizio sulla stagione e forse anche sulle scelte della proprietà della Fiorentina. Tutti in Svizzera per l’impresa!!!

IL BUONO

  • Castrovilli: che sia veramente tornato? Il numero 10 viola, riproposto tra i due centrocampisti centrali, ha il grandissimo merito di sbloccare la partita dopo pochi minuti con un bel tiro incrociato di sinistro. La sua condizione atletica migliora a vista d’occhio e, con essa, la capacità di interdizione. E’ un calciatore che si sta completando tatticamente senza però perdere quelle qualità che avevano fatto innamorare tutto il popolo fiorentino. E se a Basilea prendesse il posto di un Mandragora sempre più in ombra?
  • Bonaventura: che dire di più? Giocatore meraviglioso che dovremmo clonare. Entra nella ripresa e chiude la partita con una serpentina deliziosa. Peccato per il rosso finale, magari a Basilea sarà ancora più arrabbiato. Indispensabile.
  • Duncan: in una stagione in cui non ha mai trovato continuità e mai ha brillato, ieri ha dato dimostrazione di ciò che ancora può fare. Addirittura dominante nel primo tempo, sfiora anche la rete con un tiro da fuori area che avrebbe meritato miglior fortuna. Alternativa preziosa.
  • Milenkovic e Brekalo: per ragioni diverse potrebbero essere gli assi nel mazzo in vista di Basilea. Il rientro del difensore certamente ha regalato fisicità e cattiveria ad una difesa ultimamente distratta. Il buon Nikola di testa è una certezza ed inoltre è l’unico difensore sempre pronto a commettere anche il fallo pur di non aprire la strada verso la propria porta. Brekalo invece, si dimostra una validissima alternativa con spunti interessanti anche se deve rimandare nuovamente l’appuntamento col gol. A Basilea servirete eccome!
  • La squadra sotto la curva: il messaggio è arrivato forte e chiaro. Grazie per il sostegno, ma il lavoro non è ancora finito… tutti insieme per continuare ad inseguire il sogno. Sono felice che Vincenzo Italiano abbiamo finalmente sottolineato l’importanza di un pubblico che non ha MAI lasciato sola la squadra. Crediamoci!!

IL BRUTTO

  • Terzic e Jovic: il giorno in cui stavano distribuendo l’intelligenza ed il rispetto per gli altri, probabilmente le mamme di questi due fenomeni erano in ferie. Ciò che hanno combinato sui social dopo la gara di andata contro il Basilea è gravissimo e lo è ancora di più perché la squadra viola quest’anno è andato oltre il proprio valore proprio grazie al gruppo, al gregge che ha sempre seguito Vincenzo Italiano. Non capire che nel momento più importante dell’anno si deve prima pensare al gruppo e poi a sé stessi è di una gravità eccezionale. Bravo il mister a non farli partire titolari nella gara di ieri. Semplicemente indifendibili.

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Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – SAMPDORIA = 5 – 0

Una vittoria perentoria, da grande squadra che dirada le nubi in merito alla condizione atletica dei ragazzi di Vincenzo Italiano, usciti alla distanza contro una Sampdoria in disarmo. Una prestazione che rende merito anche ad alcuni calciatori che in questa stagione avevano avuto meno spazio: dal debuttante Cerofolini che è riuscito a chiudere la gara con un clean sheet che resterà impresso nella sua mente per sempre, ad uno Jovic che ha giocato tutti i 90 minuti dopo un’era geologica. Abbiamo assistito ad un primo tempo giocato fortemente sotto ritmo e con le idee annebbiate, ma la Fiorentina è cresciuta col passare dei minuti grazie ad una superiorità di gioco e di tecnica in alcuni calciatori talvolta imbarazzante. Fraseggi, tocchi di prima, sovrapposizioni, confronti diretti vinti senza difficoltà, hanno regalato ai viola tre punti che tengono viva la speranza del cammino europeo via campionato e nel contempo rivalutano calciatori che nell’ultimo tempo erano caduti un po’ nel dimenticatoio. Duncan su tutti, ma anche Terzic, Castrovilli e Ranieri hanno dimostrato che possono essere utili nel meccanismo creato da Vincenzo Italiano, la vera risorsa viola. Ormai abbiamo imparato che, se la Fiorentina è in giornata, gli interpreti sono parte di un’orchestra che suona a memoria. Anche nella gara contro la Doria, le rotazioni hanno toccato tutti i reparti ma, nonostante ciò, forse anche per la poca consistenza dell’avversario, ce ne siamo accorti poco o nulla.

Molti diranno che non dobbiamo illuderci per un 5-0 contro l’ultima in classifica e probabilmente hanno ragione, ma a chi dice che abbiamo vinto contro nessuno vorrei porre una domanda: con Beppe Iachini avremmo avuto lo stesso gioco e lo stesso risultato? Avremmo creato le stesse occasioni? Ed allora testa alta e concentrazione in vista della trasferta di Salerno, campo da sempre ostico per i nostri colori e contro una squadra in fiducia dopo il pareggio esterno nel derby contro il Napoli. È vero che per noi contano di più le coppe, ma perché non crederci anche in campionato? 

IL BUONO

  • Dodò: da non credere che un calciatore del genere sia arrivato a Firenze. Dopo diverse partite in cui è sempre stato il migliore in campo, si toglie anche lo sfizio del gol….ed allora corre come un forsennato sotto la Fiesole sfoggiando i suoi capelli viola. Semplicemente IDOLO!!!
  • Castrovilli: diciamo ormai da alcune settimane che Gaetano è in rampa di lancio. Nella prima frazione, quando quasi tutta la squadra dorme, Castrovilli è l’unico ad avere idee, a provare a cambiare passo, a puntare il diretto avversario insieme a Sottil. Quando anche i compagni nella ripresa decidono di cambiare passo, il numero 10 viola sale in cattedra segnando un gran bel gol e disegnando traiettorie deliziose. Arma letale!
  • Duncan: uno dei calciatori che negli ultimi mesi ha trovato meno spazio, si riscatta con una prestazione maiuscola. In fase difensiva è più reattivo anche di Amrabat, mentre in quella offensiva nel secondo tempo mette il turbo. Assalta l’area avversaria come un forsennato finché finalmente non trova il gol che mette i sigilli alla gara. Uno di quei calciatori che vorrei sempre avere in rosa!
  • Biraghi: poche storie, anche oggi un assist delizioso ed un apporto continuo alla fase offensiva viola. Qualcuno inizierà a tacere?
  • Ranieri: una rivincita nei confronti di chi non ci ha mai creduto. Rimasto quasi per caso in maglia viola, quando è stato chiamato in causa ha giocato sempre partite egregie. Sicuri che in Conference, con la squalifica di Milenkovic, debbano giocare gli altri due?

IL BRUTTO

  • Nico Gonzales: sembrerà strano, ma in una giornata del genere, il peggiore in campo è stato decisamente il giocatore di maggior classe della rosa. Probabilmente sapeva che non serviva la sua opera, ma a tratti Nico è stato veramente irritante. Sicuramente si sarà tenuto la prestazione per le gare decisive della stagione!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – CREMONESE = 0 – 0

E’ stato lo 0 – 0 più bello della mia vita!

Una partita sinceramente noiosa, povera di spunti tecnici, senza spunti tattici, con ben poche emozioni si è però trasformata in una festa lunga 90 minuti perché vivere una serata come questa in Curva Fiesole ripaga di tantissime cose. Delle delusioni spesso patite, della sofferenza accusata, delle angherie che troppe volte ci hanno colpito, degli addii di gente senza patria né cuore che adesso vedranno la Fiorentina giocarsi la finale di Coppa Italia dal loro lussuoso divano. Perché dalla coreografia in poi, ieri sera, lo spettacolo si è visto quasi esclusivamente sugli spalti, dove Firenze e la Fiorentina sono tornati ad essere una sola cosa, un solo cuore che batte all’unisono, quel cuore che ha portato i ragazzi con la maglia viola, diretti magistralmente da uno dei migliori allenatori italiani, ad un traguardo che in pochissimi si sarebbero aspettati.

Questa è Firenze!

La partita di per sé ci ha raccontato di una squadra che ha scelto di non rischiare, con Biraghi pressoché bloccato sulla linea dei due centrali difensivi, con un Mandragora sempre attento a dare copertura, ed un ritmo che non è mai stato alzato più per scelta che per incapacità. La Fiorentina, memore dei disastri iniziali con il Lech Poznan ed il Braga, ha gestito gli spazi ed i tempi della gara, dimostrando fin da subito che contro la Cremonese non aveva intenzione di scoprire il fianco al contropiede avversario. La speranza è che quando servirà, i ragazzi di Vincenzo Italiano abbiano ancora in corpo la birra necessaria per ricominciare ad essere quella squadra tambureggiante, spavalda e bellissima che ci ha regalato quella striscia lunghissima di vittorie, risultati positivi e spettacolo. Contro l’Inter, in finale, servirà una di quelle prestazioni ma manca ancora quasi un mese alla finale di Roma e noi, nel frattempo, non siamo stanchi di sognare dato che c’è un’altra meta da raggiungere, quella finale europea che manca da troppi anni a Firenze ed alla Fiorentina. Crediamoci che magari, dopo tutto il veleno che abbiamo dovuto inghiottire, stavolta tocca a noi!  

IL BUONO

  • Dodò: semplicemente un marziano! Un giocatore di un’altra categoria rispetto ai ventuno con i quali ha condiviso il terreno di gioco. Ara la fascia senza soluzione di continuità, salta avversari come birilli, in fase difensiva ha qualche sbavatura che però riesce sempre a risolvere. Ebbene sì, acquisto clamoroso!!!
  • Castrovilli: nel primo tempo sembra essere l’unico calciatore in grado di ribaltare l’azione, di creare gioco con aperture tanto belle quanto intelligenti. Con Mandragora che copre ogni pertugio del centrocampo, prova a buttarsi negli spazi liberi per andare a rete. Cala alla distanza, ma il recupero sembra procedere alla grande! Quanto ci sei mancato!
  • Vincenzo Italiano: il vero artefice di una stagione che sembrava da buttare nel cestino solamente tre mesi fa. Ha dato alla squadra un gioco ed un’anima ma soprattutto ha riacceso Firenze creando un unicum tra gli atleti, la società, i tifosi. Regalaci la ciliegina!
  • La gestione della gara: la lezione avuta nella gara contro il Lech Poznan e contro il Braga sembra finalmente essere servita e la Fiorentina stavolta non rischia nulla. La prova che serviva.
  • La coreografia: credo sia sufficiente la foto pubblicata qui sopra.

IL BRUTTO

  • Nulla: la serata perfetta per il risultato, il passaggio del turno, il tifo, l’atmosfera. Tutto fantastico!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – LECH POZNAN = 2 – 3

Tifare Fiorentina non aiuta certamente il cuore, prova evidente è la partita contro i polacchi del Lech Poznan che ha procurato a me ed a mio figlio diversi scompensi cardiaci. I viola hanno nuovamente commesso gli errori già visti contro il Braga ed hanno addirittura fatto peggio rischiando i tempi supplementari: menomale che Sottil prima e Castrovilli poi hanno rimesso le cose a posto regalando ai viola una semifinale europea che sembrava impensabile all’inizio della stagione. Resta l’amaro in bocca per una serata che poteva servire per rilanciare alcuni calciatori che invece hanno nuovamente evidenziato i propri limiti tecnici e caratteriali e per l’infortunio di Jack Bonaventura che speriamo non sia grave: il Rettore del gioco del calcio è troppo importante per la nostra amata Fiorentina.

Nonostante in conferenza stampa mister Vincenzo Italiano avesse messo in guardia dalla sottovalutazione psicologica dell’avversario come già accaduto con il Braga, i viola hanno avuto un approccio morbido alla gara, con un ritmo compassato ed una serie di errori tecnici evidenti. Ciò ha permesso ai polacchi di metterla sul ritmo, sulla grinta, sull’agonismo senza che la Fiorentina riuscisse a rispondere con le stesse armi. A me non piace parlare di arbitraggi, ma ciò che è successo ieri sera non può passare sotto silenzio: il rigore negato per la gomitata a Nico Gonzales, il secondo giallo non arrivato per il difensore polacco che ha picchiato Sottil senza soluzione di continuità, i cartellini gestiti un pò a casaccio. Io però, non sposo il tema della malafede o del palazzo, quanto quello di una classe arbitrale scarsa come scarso è il livello medio della competizione che stiamo affrontando. Diciamoci la verità, in una manifestazione internazionale è normale arrivare in semifinale dopo aver perso in Turchia e pareggiato in casa col Riga? E’ normale vincere la Conference dopo aver subito 7 gol da una squadra come accaduto alla Roma la scorsa stagione? Se in Champions League ci sono errori marchiani come quelli visti in occasione di Napoli Milan, possono esserci arbitri migliori in Conference League?

Siamo comunque in semifinale e questo è ciò che conta!! Il primo obiettivo del mese di aprile è stato centrato, adesso manca il superamento del turno contro la Cremonese per ottenere la finale di Coppa Italia. Siete pronti? Allenate le coronariche….servirà sicuramente!

IL BUONO

  • Sottil: finalmente, finalmente finalmente!!! Il prodotto del vivaio viola gioca una partita totale, in cui punta continuamente il proprio avversario, lo salta più volte ed arriva anche alla conclusione. Una volta tanto non ha quelle lunghe pause che spesso lo contraddistinguono, ma resta sempre nel vivo del gioco dimostrando personalità. Mette la ciliegina sulla torta con un gol tanto bello, quanto difficile ed importante. Si avvicina il momento del salto di qualità?
  • Castrovilli: per l’importanza ed il peso del risultato finale, oggi voglio premiare i marcatori dei due gol. Lo faccio con ancor più piacere perché Sottil e Castrovilli sono due calciatori che hanno vissuto una stagione molto travagliata tra infortuni, ricadute e speranze tradite. Il numero 10 viola però, dopo la prestazione clamorosa di San Siro, sembra più vicino alla continuità e la rete di ieri sera non può che regalargli ulteriore slancio. Un’altra freccia all’arco di Vincenzo Italiano nel rush finale!
  • La semifinale europea: possiamo parlare di tante cose, ma alla fine contava superare il turno e la Fiorentina ci è riuscita. Soffrendo tanto, anzi troppo, attraversando curve pericolose, ma adesso siamo a tre partite dal sogno e le prossime due le giochiamo col Basilea. Non fermiamoci adesso!

IL BRUTTO

  • Vincenzo Italiano: adoro il mister viola e credo che sia la miglior scelta fatta dalla proprietà da quando hanno messo piede a Firenze ma ieri sera sinceramente non l’ho proprio capito. La squadra non ha avuto l’approccio giusto ed ha ripetuto gli errori visti contro il Braga mentre alcune scelte di formazione sono state assolutamente incomprensibili. In un momento in cui Martinez Quarta è il difensore più in forma della squadra, perché impiegare il diffidato Milenkovic accanto al sempre insicuro Igor? Il rischio purtroppo non ha pagato ed il centrale serbo ha rimediato un’ammonizione che gli costerà l’andata delle semifinali. Il mister ha poi avuto la grande idea di becchettarsi con un tifoso a fine gara rimproverandogli una scarsa lucidità nella lettura delle partite, anche se le parole in sala stampa in cui sottolineava l’importanza del tifo ha rimesso le cose a posto. Vincenzo tranquillo, la città e la società hanno piena fiducia in te!
  • Venuti: semplicemente non ha i mezzi per giocare a questi livelli ed ultimamente è anche sfortunato. Ogni suo errore corrisponde ad un gol avversario e sembra anche aver perso quella voglia e cattiveria che lo aveva contraddistinto nelle scorse stagioni. Un lungo, triste saluto.
  • Jovic: se Venuti non può giocare a questi livelli perché non ha i mezzi tecnici, Jovic semplicemente non deve più giocare. Indolente, senza voglia né grinta, ha anche il coraggio di sbagliare l’ennesimo gol da solo davanti alla porta servito splendidamente da Bonaventura. Mister da qui in avanti solo Cabral!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

INTER – FIORENTINA = 0 – 1

E sono 5!!! Ripeto 5….5 vittorie consecutive in campionato come non succedeva da tempo immemore!! Nonostante tutte le polemiche relative al Franchi, al PNRR, al trasloco dal Franchi, abbiamo una squadra, un allenatore e, dobbiamo dire, anche una società che è riuscita ad isolarsi da tutte le inutili parole che tantissimi esperti tuttologi hanno versato sul nulla preparando magistralmente una partita tanto difficile quanto importante. La squadra viola è riuscita a spazzare via i problemi ambientali di giocare dentro un San Siro gremito da più di 70.000 persone, la pressioni di affrontare una squadra che si giocava una bella fetta della prossima Champions League, le difficoltà di dover dosare le forze dopo le nazionali e prima della semifinale di Cremona. Ancora una volta la differenza l’ha fatta la capacità di preparare la partita quando Italiano ha il tempo necessario per lavorare con i propri ragazzi (chi si sarebbe mai aspettato Castrovilli nei due davanti alla difesa?), la facilità di cambiare metodo e sistema di gioco in corsa, l’imbattibilità di Terracciano che sta diventando una piacevolissima abitudine. Certo non sarei onesto se non dicessi che mi aspettavo molto di più dall’Inter: dopo il furto con scasso subìto contro la Rubentus, i ragazzi di mister Inzaghi non hanno avuto nemmeno quel fuoco dentro che solitamente le belve ferite sono pronte a riversare sul campo. I nerazzurri sono sembrati spenti, con le idee annebbiate e con alcuni dei propri calciatori che hanno passeggiato senza mai dare l’idea di voler azzannare la partita (Brozovic su tutti). Grande merito però è della Fiorentina che è andata a San Siro senza timori reverenziali, nonostante le assenze (iniziali) di Amrabat, Milenkovic e Nico Gonzalez, ed ha gestito tutti i momenti della gara senza mai perdere la lucidità necessaria. Una grandissima prova di maturità che appare come un ottimo viatico per questo mese di Aprile così denso di partite, di emozioni, di amore.

La speranza è che i viola non abbiano bruciato troppe energie fisiche e nervose in vista della semifinale di andata di Coppa Italia a Cremona: io continuo a credere che vincere aiuta a vincere perché regala entusiasmo, libera la testa dai brutti pensieri e permette di recuperare energie. Contro i ragazzi di Ballardini sarà assolutamente necessario vedere la migliore Fiorentina ed aver avuto la capacità di risparmiare Nico Gonzalez potrebbe rivelarsi la miglior mossa di Vincenzo Italiano.

Chiudo gli occhi ed inizio a pensare alla semifinale: sta alla Fiorentina decidere se regalarci un sogno o un incubo.

IL BUONO

  • Castrovilli: lo confesso, ho un vero e proprio debole per Gaetano. Sinceramente erano anni che aspettavo di vedere un calciatore dell’eleganza di Castrovilli con la maglia numero 10 viola addosso. Dopo il terribile infortunio, in pochi si aspettavano che potesse tornare addirittura più forte di prima ed invece eccolo qua! Senza aver perso la capacità di saltare l’uomo e di inserirsi negli spazi liberi, adesso Gaetano si dimostra in grado anche di fare un’ottima fase difensiva, di giocare a due tocchi davanti alla difesa, di rincorrere l’avversario per recuperare palla. Mancini cosa aspetti a vestirlo d’azzurro?
  • Bonaventura: per come aveva iniziato la partita, sinceramente il buon Jack stava rischiando di finire dietro la lavagna. Lento, impacciato, distratto, protagonista di troppi errori per un calciatore della sua levatura. Ma proprio perché lui è Giacomo Bonaventura, è bastato poco per tornare ad essere decisivo. E’ entrato nelle pieghe della partita piano piano, quasi in punta di piedi e quando ha avuto l’opportunità ha spezzato l’equilibrio con un gol di rapina. Scusa Jack per aver dubitato di te!
  • La fase difensiva: avrei potuto citare per Terracciano per un paio di bellissimi interventi o magari Dodò che continua a convincere in un reparto in cui nessuno è da mettere in castigo tra Biraghi ed i centrali che si sono alternati. La verità però è che il calcio è uno sport di squadra e quando funzionano i movimenti tra i compagni, difendere la propria porta diventa più semplice….anche quando manca l’incontrista più forte della squadra ed in mezzo al campo giochi con Mandragora e due mezze punte. Complimenti ragazzi, complimenti mister. Questa sì che è una squadra!
  • Vincenzo Italiano: nella vittoria della Fiorentina a Milano, nella ritrovata capacità della squadra di vincere e convincere da Verona in poi, c’è tantissimo del tecnico siciliano. Italiano ha avuto la pazienza ed il coraggio di rimettere in gioco le sue convinzioni (non più solo 433), ha avuto la capacità di crescere (non è più solamente un tecnico da campionato), è cresciuto nella lettura delle gare. In questo momento, la Fiorentina ha la cultura calcistica per poter giocare con tre moduli: 433, 4231 e difesa a 3. Quante altre squadre lo possono fare? Non solo, ma la squadra è capace di gestire le partite anche quando non ci sono a disposizione tanti giorni per prepararle. E da ultimo, Italiano adesso non risponde alle mosse dei tecnici avversari ma addirittura le anticipa! A San Siro, sapendo che Simone Inzaghi avrebbe inserito la terza punta nei minuti finali per cercare l’assalto, Italiano ha inserito Ranieri quando ancora l’Inter giocava con i due attaccanti ed in questo modo ha neutralizzato la mossa avversaria. Sono onorato e felice di averlo sempre difeso, seppur con le meritate critiche! Chapeau, maestro!

IL BRUTTO

  • Ikonè: vi prego di guardare la rete che fallisce a San Siro mancando addirittura il pallone. Vero è che la Fiorentina riesce comunque a vincere, ma il francese resta un enigma irrisolvibile. Come si può sbagliare tutte quelle conclusioni a rete pur avendo evidenti doti tecniche? Quanta pazienza ci vuole…..
  • Saponara: nel primo tempo viene continuamente sovrastato da tutti gli avversari. Per salvare la prestazione, non può bastare qualche tocco delizioso ed un paio di aperture intelligenti. Probabilmente non era la sua partita per intensità e ritmo, ma qualcosina in più ce lo potevamo aspettare. Magari mercoledì facciamo che torna Nico.
  • Sottil: veloce, rapido nello stretto, tecnicamente interessante, muscolarmente molto cresciuto. Quindi? Quindi nulla, perché continua a sbagliare tutte le scelte: tira quando dovrebbe crossare, effettua il passaggio quando avrebbe l’uno contro uno da giocare, non trova mai la porta. Crescerà? Il tempo è tiranno!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

SIVASSPOR – FIORENTINA = 1 – 4

Mentre tutta Firenze festeggia ed aspetta il sorteggio per conoscere l’avversaria dei quarti di finale, la gara di ieri sera in Turchia merita comunque alcune riflessioni. Con un match di andata in cui i viola non erano riusciti a chiudere la pratica a causa degli errori sotto porta di Bonaventura (anche ieri sera in ombra nonostante la fascia di capitano) e di Jovic (ieri non utilizzato anche perché arrivato in Turchia solamente poche ore prima del fischio iniziale), la Fiorentina è partita con un discreto approccio mentale e tattico. Gestione della palla, nessun rischio con una difesa posizionata più bassa rispetto al solito, la coppia Mandragora Amrabat a schermare le possibili verticalizzazioni avversarie. Nonostante ciò, il Sivasspor ha avuto il merito di trovare un gol meraviglioso che avrebbe potuto minare le certezze e la tranquillità dei ragazzi di Vincenzo Italiano. Ed invece, ancora una volta, la Fiorentina ha dimostrato di essere cresciuta nella testa, nelle gambe, in panchina: niente panico, nessuna paura, solamente alzare i giri del motore. Se fino a quel punto i viola avevano amministrato, da lì in poi invece, hanno fatto capire qual era la squadra più forte, con più talento, con più soluzioni offensive. Ed allora ecco un nuovo gol di Cabrallone, le discese di Dodò, il dominio di Mandragora in mezzo al campo, le soluzioni dalla panchina, quali Castrovilli. Non c’è niente da fare, la squadra viola è finalmente sbocciata e non ha più paura di imporre il proprio gioco, le proprie qualità, i propri interpreti anche quando questi non sono i titolari che ti aspetti (vero Luca Ranieri?). Resta adesso da conoscere quale sarà la compagine da affrontare ai quarti di finale: certo è che ormai il traguardo minimo è stato raggiunto, tante polemiche si sono sopite, tanti calciatori, seppur con ritardo, sono stati messi nelle condizioni di rendere al meglio. La stagione della Fiorentina è cambiata grazie alle coppe ed adesso è il momento di spingere il pedale sull’acceleratore indipendentemente da quale sarà la squadra che affronteremo: siamo rimasti in 8 ed è un sogno bellissimo!!

Resta poi da scalare anche la classifica in campionato, ma della gara di domenica contro il Lecce ne parleremo da stasera con il nuovo video tattico, comprensivo di frame, del Corner Viola in compagnia del Pappagallone Reale Flavio Bardaro!

IL BUONO

  • Ranieri: per moltissimi una sorpresa, non per me! Chi mi conosce sa che ho sempre creduto tantissimo in questo difensore mancino, un ragazzo serio che può interpretare più ruoli sia nella difesa a quattro che in quella a cinque. Non è certo un fenomeno, ma è un soldatino su cui puoi sempre contare, anche nella gare più difficili ed infuocate. Se pensate che in questa stagione è stato chiamato in causa quasi sempre contro gli attaccanti migliori del campionato da difensore centrale e ieri è stato tra i migliori da terzino sinistro, ho già detto tutto. Prodotto del settore giovanile, Luca uno di noi!
  • Martinez Quarta: sembrerà incredibile che in una partita vinta 4-1 fuori casa i primi due nominati siano difensori, ma il marcatore argentino sta giocando una parte di stagione clamorosa. Attento, rapido, furbo, sempre pronto a far ripartire l’azione, finalmente concentrato per 90 minuti. Dei tre centrali viola appare quello più continuo ultimamente, peccato solamente per il cartellino giallo che lo terrà lontano dalla gara di andata del quarto di finale. Gladiatore.
  • Cabral: quanto abbiamo aspettato un centravanti che segnasse anche gol brutti? Finalmente lo abbiamo trovato! Con Flavio spesso ci siamo interrogati su Cabral, che per noi restava un autentico mistero: grande fisico, tecnica discreta, allungo clamoroso, fiuto del gol dimostrato in Svizzera. Adesso finalmente, premiato anche da una continuità finora sconosciuta, sembra essere sbocciato il vero Cabral. Non sarà Vlahovic ma già così basta ed avanza!! Vai Arturone!
  • Castrovilli: ma quanto ci è mancato il numero 10? Dopo lo scorpione sulla traversa all’andata, ieri sera ha fatto una rete meravigliosa calciando praticamente da fermo un pallone sotto l’incrocio dei pali! Gaetano, ancora non pronto per i 90 minuti, può essere l’arma a gara in corso di una squadra che ha due mediani che danno equilibrio e due esterni che sgassano ma non trovano la porta. E se fosse l’uomo in più dell’ultima parte di stagione?

IL BRUTTO

  • Il campo: spesso nei dilettanti ci si lamenta delle condizioni dei campi da gioco, dopo aver visto quello di Sivasspor prometto di non farlo più! Ho visto più tonalità di verde ieri sera che nell’astuccio di mio figlio, più zolle alzate che ai giardini di Bellariva….quando dicono che la Conference League è una manifestazione anni ’80 hanno ragione da vendere! Menomale non ci sono stati infortuni.
  • Il pugno a Bianco: ciò che è successo al giovane viola, colpito al volto da un delinquente che si fa chiamare tifoso entrato in campo, è di una gravità assoluta. L’organizzazione indecente ed il gesto vigliacco meritano una sanzione severissima. Spero giochino in trasferta per i prossimi 15 anni!!!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – SIVASSPOR = 1 – 0

Avete presente quei film in cui ad un certo punto i protagonisti sono costretti a vivere nuovamente situazioni già vissute? Ecco, ieri sera al Franchi, contro i turchi del Sivasspor, ci siamo sentiti come se le lancette del tempo fossero tornate indietro di tre o quattro settimane, quando la Fiorentina creava gioco, sprecava occasioni, rischiava di non riuscire a vincere partite contro compagini assolutamente abbordabili. Menomale che l’incantesimo non è durato per tutti i 90 minuti ed i viola sono riusciti, nonostante le occasioni clamorosamente fallite in avvio da Jovic e Bonaventura, a conquistare la quinta vittoria consecutiva anche se con un solo gol di scarto, troppo poco per vivere serenamente la gara di ritorno. La partita è stata proprio come l’avevo presentata nell’articolo di martedì, con i turchi chiusi nella propria metà campo con tutti gli 11 giocatori sotto la linea della palla e la Fiorentina alla ricerca spasmodica di spazi in cui riuscire ad entrare per avvicinarsi alla porta. Questo ha fatto ancora una volta emergere i problemi strutturali di una compagine che, senza regista, dipende unicamente dalle qualità individuali degli interpreti: menomale che, a fronte di un Ikonè evanescente ed un Nico molto confusionario, Castrovilli ha dato segnali ottimi e Dodò si è confermato in un momento di crescita esponenziale. Resta il rammarico per un passaggio del turno che poteva e doveva essere messo al sicuro nella gara interna e che invece dovrà essere conquistato in uno stadio in cui si gioca in condizioni climatiche difficili, a 1200 metri di altezza, con un campo spesso al limite della praticabilità: i viola dovranno trasformarsi in leoni e soprattutto dovranno essere più cinici sotto porta per sfruttare le occasioni concesse dalla squadra avversaria.

Prima di rituffarsi in campionato con la trasferta di Cremona, resta da sottolineare lo striscione con cui i tifosi del Sivasspor hanno voluto ringraziare il popolo italiano per l’aiuto, la collaborazione, la vicinanza dimostrata in occasione dell’ultimo terremoto che ha colpito il loro paese devastando città intere. La faccia migliore del nostro paese, quello che sa aiutare, che sa accogliere indipendentemente dalla nazionalità, dal colore della pelle, dal mezzo di trasporto su cui ci si muove. Che i tifosi turchi abbiano usato una partita di calcio per farlo, dimostra ancora una volta come lo sport sia uno dei mezzi di socializzazione più importante che esistano.  

IL BUONO

  • Barak: non avrà cambio di passo, non avrà entrambi i piedi, non sarà rapido nel dribbling, ma quando c’è da scaraventare la palla in porta con cattiveria è indubbiamente il numero 1 in questa squadra. Anche ieri sera risolve la pratica con un gol da opportunista e dimostra che almeno il suo acquisto è stato azzeccato. Professionista esemplare, giocatore sottovalutato.
  • Martinez Quarta: Vincenzo Italiano, dopo la grande prova collettiva di sabato, decide di dare fiducia e continuità ai quattro difensori che si erano comportati egregiamente contro il Milan ed ha ragione. Non tutti si ripetono (vedi Igor che ha qualche sbavatura), ma qualcuno riesce a fare addirittura meglio; Lucas Martinez Quarta gioca una partita perfetta difensivamente, intelligente nel far ripartire il gioco ed interessante in fase offensiva dove arriva anche al tiro in porta. Leader!
  • Castrovilli: ma se il colpo di tacco al volo fosse entrato anziché sbattere sulla traversa, almeno stavolta, la Fiorentina avrebbe avuto un pò di risalto sulle testate nazionali? A parte le polemiche, il numero 10 viola sembra ormai recuperato nelle movenze e nella corsa anche se la condizione non può non latitare dopo così tanti mesi di assenza. Torna finalmente a danzare sul pallone, salta avversari come birilli, si getta in profondità con una falcata imperiosa. Bentornato numero 10!
  • Dodò: se Martinez Quarta è indubbiamente il migliore della linea difensiva viola, voglio però spendere due parole anche sul terzino brasiliano che, dopo essere stato massacrato dalla critica per mesi interi, adesso sta tornando su livelli molto alti con grande continuità. Dopo aver asfaltato Doig a Verona ed aver combattuto alla pari con Theo Hernandez, Dodò gioca la terza partita consecutiva fatta di sovrapposizioni, chiusure difensive intelligenti, cross pericolosi. Se continua così, Odriozola lo dimentichiamo presto!

IL BRUTTO

  • Jovic: sbaglia un gol clamoroso dopo pochissimi minuti a causa di quella sufficienza che mi fa sempre imbestialire. E’ successo anche a Bonaventura di fallire una rete, ma il centrocampista ex Atalanta poi si danna l’anima per tutti i minuti che gioca senza risparmiarsi. L’attaccante serbo invece, continua a passeggiare sul rettangolo verde come se fosse un bambino in gita scolastica. Semplicemente irritante.
  • Biraghi: se qualcuno pensa che la mia valutazione risenta dello stupido (ed in parte immeritato) cartellino giallo rimediato negli ultimi minuti, si sbaglia di grosso. Contro i turchi il capitano ha giocato una gara difensivamente discreta, ma come ha superato la metà campo ha combinato disastri in serie. Cross sbagliati, lanci imprecisi, dribbling mai riusciti. Quanto manca Terzic!

A voi per i commenti!!