Il buono, il brutto, il cattivo

SPEZIA – FIORENTINA = 2 – 2

Torna la rubrica del dopo partita e, come chiesto da alcuni appassionati del blog, sarà nuovamente testuale per la parte relativa ai giudizi sui calciatori. L’appuntamento per l’analisi tattica della partita è invece rimandata a domani con un video su YouTube dove analizzeremo le scelte operate dal tecnico e le mosse effettuate e/o mancate nei 90 minuti della gara. Certo che purtroppo anche oggi la Fiorentina ha ben poco da festeggiare!

IL BUONO

  • L’approccio alla gara: non so se per caso o se per la voglia di vincere la partita, la squadra viola è entrata in campo con la faccia della tigre. Due gol in 4 minuti ed un risultato in discesa, dominio del gioco, zero occasioni concesse! Troppo bello per essere vero!!
  • Pezzella: il capitano è tornato! Il gol, una presenza importante nella retroguardia viola. Finché German resta in campo, al di là dell’errore di Caceres sul gol che riapre la gara, la Fiorentina non ruba l’occhio ma rischia il giusto. Leader vocale e tecnico della difesa.
  • Biraghi: un gol, un assist, uno dei pochi che gioca discretamente anche in fase difensiva. La squadra si appoggia spesso su di lui in uscita ma non ha grande aiuto dagli attaccanti. Torna comunque sui livelli della gara iniziale col Torino. Ritrovato.
  • Bonaventura: in una Fiorentina così modesta, basta la sua intelligenza e la sua attenzione al particolare per spiccare rispetto alla mediocrità degli altri. Imprescindibile.

IL BRUTTO

  • Caceres: se il calcio dipendesse dalle foto degli addominali postate su Instagram, l’uruguagio sarebbe titolare fisso nel Liverpool. Il problema è che poi si dovrebbe anche giocare al calcio, e nel caso dei difensori, sbagliare il meno possibile, ed allora diventa dura. E’ francamente imbarazzante in diverse situazioni e l’errore sul gol che riapre la partita è da copertina di “Mai dire Gol”. Igor in questo momento è davvero peggiore di lui?
  • Vlahovic: ennesima occasione offerta dal tecnico, ennesima occasione gettata al vento. Gli arrivano pochi palloni giocabili, ma sarebbe carino anche andare a cercarsi qualche occasione. Gioca con una sufficienza irritante, non lotta, non morde, non conclude. Indolente.
  • Ribery: piange il cuore, ma oggi il francese è la brutta copia del calciatore che abbiamo ammirato più volte. La Fiorentina senza gioco della gestione Iachini non può prescindere da lui. Oggi non incide nella fase offensiva, perde troppi palloni, non inventa nulla. Incredibilmente uno dei tanti, ed i viola non se lo possono permettere!!

Ci vediamo domani su YouTube per l’analisi tattica della gara!!

Che si gioca??

Quante volte abbiamo utilizzato queste tre parole per esprimere un concetto più ampio? Con gli amici al bar, con un proprio familiare, con un collega al lavoro in pausa caffè: da bambini avevamo il mito della schedina e del pronostico 1X2, adesso invece si è passati a scommettere (mi raccomando poco e di rado!!!) sulle singole partite.

La nuova rubrica si chiamerà proprio così: “Che si gioca?” e vuole individuare la partita con l’esito più sicuro, quella da evitare come la peste bubbonica e la possibile sorpresa di giornata. Io sono sempre stato una frana nell’azzeccare i risultati delle partite, ma ci provo lo stesso….. Allora si comincia?

La gara più scontata: CROTONE – JUVENTUS = 2

Anche se i bianconeri saranno privi di Cristiano Ronaldo, il Crotone visto nelle prime giornate di campionato non sembra assolutamente in grado di poter fermare la squadra di Pirlo. Il fatto di dover giocare a porte chiuse poi, senza il proprio caloroso pubblico, riduce le speranze della truppa di Stroppa al lumicino.

La partita da NON giocare: UDINESE – PARMA

La gara meno leggibile del turno di Serie A. L’Udinese ha assoluto bisogno di fare punti ma nelle prime tre giornate non è mai riuscita a segnare una rete. Il Parma ha un allenatore arrivato a ridosso dell’inizio del campionato a cui la società ha quasi completamente stravolto la squadra negli ultimi due giorni di mercato (cioè dopo la prima vittoria contro il Verona)…..come andrà a finire?

La sorpresa della giornata: SAMPDORIA – LAZIO = 1

La Lazio è fortemente rimaneggiata in tutte le zone del campo, la Samp viene dalla vittoria di Firenze ed ha piazzato un paio di colpi interessanti negli ultimi giorni di mercato (Keita e Silva). Inoltre le squadre di Ranieri non si battono mai da sole e in un modo o in un altro un gol lo trovano sempre. Se dovessi puntare uno spicciolo su di un risultato secco, lo butterei su Quagliarella e soci!

E voi che giochereste?

Il topolino

Dopo 48 ore di indiscrezioni che paventavano un’infinità di divieti, la montagna ha partorito il topolino ed il nuovo DPCM licenziato dal Governo Conte assomiglia molto ad un pannicello caldo.

Dagli spifferi che provenivano dai corridoi di Palazzo Chigi, sembrava che la parola “vietato” fosse la più ricorrente del decreto, mentre poi in realtà quel termine è stato quasi sempre sostituito da ”si raccomanda”. Sorvolerò sulle pretestuose polemiche che in questi giorni, a seguito della partecipazione ad una trasmissione televisiva, hanno cercato di colpire mediaticamente il Ministro Speranza di cui invito ad ascoltare le parole senza farsele riportare da altri.

Entrando nel merito del nuovo Decreto, approfondirò due aspetti che credo siano centrali per la vita di ogni paese che creda nel benessere dei propri cittadini e nel futuro delle nuove generazioni. Ho trovato sinceramente vergognosa la proposta relativa al ritorno della didattica a distanza per le ultime classi delle scuole superiori, proposta giustificata dai continui assembramenti che si vengono a creare sui mezzi del trasporto pubblico. L’idea che le Regioni hanno portato al governo è sbagliata sia dal punto di vista filosofico che pratico. I ragazzi che frequentano gli ultimi anni delle scuole superiori sono infatti spesso provvisti di mezzi privati quali scooter, moto o macchine e dunque impattano sul trasporto pubblico molto meno dei ragazzi dei primi anni della scuola superiore o di quelli che frequentano le scuole medie. Oltre a ciò, dobbiamo ricordare che la scuola è la palestra di vita più importante che abbiamo e non possiamo e non dobbiamo fermarla nuovamente. Solo chi ha bambini e ragazzi che provano quotidianamente le esperienze scolastiche, sociali e culturali, può capire quanto dannosa sia tale proposta? Penso e spero proprio di no! La sospensione prima e la cancellazione poi delle lezioni da marzo a giugno è stato un vero e proprio trauma per tutti i bambini e ragazzi del nostro paese che sono rimasti indietro non solo didatticamente, ma soprattutto socialmente. Che razza di proposta è quella che taglia le esperienze sociali, culturali e didattiche a fronte di problemi di trasporto? Anziché tenere i ragazzi a casa, investiamo nel trasporto pubblico!!! Ci vuole tanto a capirlo?? Eppoi…. che fine hanno fatto gli ingressi ad orari scaglionati? Soprattutto nelle scuole medie e superiori, dove ormai i ragazzi vanno o possono andare autonomamente a scuola non sarebbe preferibile scaglionare gli ingressi anziché tenerli a casa? Ancora non si riesce a comprendere che la scuola è un investimento per il futuro e non un costo nel presente?

Finché non usciamo da questa dialettica in cui tutto viene prima della scuola e dell’educazione dei nostri figli non avremo mai nuove generazioni con teste pensanti  ed autonome!

Se la polemica sulla scuola è stata incresciosa, trovo poi addirittura peggiore quella sullo sport. Innanzitutto credo che sarebbe necessario conoscere ciò di cui si parla prima di aprire la bocca a casaccio. Nel nuovo decreto sono stati bloccati diversi sport facendo una netta distinzione tra le pratiche amatoriali e quelle riconosciute da Federazioni Sportive ed Enti di Promozione. Molti si sono soffermati ed hanno fatto ironia sulla distinzione che è stata introdotta tra il calcetto, il calcio ed il basket tra amici e quello invece regolato ed organizzato dagli enti federali riconosciuti dal CONI. Conoscendo bene il settore, credo che il decreto abbia reso giustizia agli sforzi enormi che le piccole società e realtà del territorio nazionale hanno messo in campo per far ripartire l’attività giovanile e dilettantistica che praticano i nostri ragazzi. Considerando l’atavica mancanza di strutture sportive all’interno delle scuole (vedi i casi frequenti di plessi senza palestra), se chiudiamo anche gli impianti delle società sportive i nostri ragazzi dove dovrebbero andare a fare sport? Chiaramente l’attività deve essere svolta in sicurezza, ma le federazioni hanno adottato già dalla scorsa estate Protocolli dettagliati in accordo con il Comitato Tecnico Scientifico e con il Ministero per riaprire gli ambienti in sicurezza. Ogni società sportiva già dal mese di agosto deve misurare la febbre agli atleti ed agli accompagnatori, deve avere accessi separati, deve far rispettare il distanziamento e l’uso della mascherina! Lo sport amatoriale, quello per intendersi del calcetto tra amici del giovedì non prevede tutto questo! Mentre viene previsto nei campionati organizzati da Enti di promozione sportiva che hanno sottoscritto ed applicato tale protocollo. Si può andare al cinema o a teatro in posti chiusi perché si segue un protocollo e, con le stesse norme, non si può fare attività fisica all’aperto? Quindi oltre a far fare ai ragazzi la didattica a distanza, togliamo loro anche la valvola di sfogo dello sport? Senza poi considerare che le società sportive svolgono anche quel fondamentale ruolo di presidio sul territorio che prima era invece interpretato dagli oratori, dai gruppi sportivi scolastici o da altre forme di aggregazione.

La verità è che il DPCM contiene tantissime raccomandazioni e ben pochi divieti alcuni dei quali trovo giustissimi (ad esempio l’impossibilità di sostare in piedi davanti ai locali!!). Ciò che ancora troppo spesso manca però, è l’irrogazione della sanzione: se metti le regole ma poi non punisci purtroppo l’effetto della sola dissuasione non funziona. Ancora una volta dunque molto, se non tutto, dipenderà dal buonsenso e dalla responsabilità di ciascuno di noi. Cerchiamo di non fallire, altrimenti un nuovo lockdown potrebbe non essere così lontano.

Ci risiamo? E ora?

Dopo un’estate in cui in troppi hanno pensato che il virus fosse sparito, i dati degli ultimi giorni tornano a preoccupare. Nelle ultime settimane stiamo assistendo ad un’impennata del numero dei contagiati che mette sinceramente paura. Cerchiamo dunque, per quanto possibile, di leggere i dati senza pregiudizi, con il solo obiettivo di capire qualcosa in più.

Innanzitutto dobbiamo dire che il rapporto tra le perone che risultano positive ed il numero dei tamponi è un dato fortemente sopravvalutato nelle discussioni che ascoltiamo ogni giorno. Dobbiamo infatti sempre ricordare che il paziente uscito dalla malattia deve effettuare il doppio tampone con risultato negativo per essere dichiarato guarito e questo inficia nel rapporto matematico tra i dati: lo stesso paziente infatti avrà due tamponi negativi e ciò non permette un rapporto matematico paritetico con la persona positiva, che invece ne effettua solamente uno. Ciò detto, è però assolutamente innegabile che la percentuale di asintomatici è più alta rispetto ai mesi di marzo e aprile e la capacità di curare i sintomi della malattia è certamente aumentata. Questa considerazione non deve però MAI far sottovalutare la situazione che stiamo vivendo. Il virus continua a circolare e sta a noi quantomeno cercare di limitarlo con comportamenti corretti.

I dati degli ultimi giorni inducono dunque alla preoccupazione per la crescita continua ed inesorabile dei positivi. Ciò che lascia ben sperare è che i ricoverati in terapia intensiva sono un decimo rispetto al picco massimo (circa 400 contro 4.000) e che i medici adesso sanno come trattare fin da subito la malattia. Il problema è che nelle ultime settimane la crescita si sta rivelando esponenziale e sembra non arrestarsi. La fortuna è che i posti in terapia intensiva sono quasi raddoppiati rispetto a marzo, la sfortuna è che iniziano ad esserci diversi contagiati anche nelle regioni del sud che nella prima ondata sono state meno colpite e che purtroppo sono storicamente meno pronte nelle strutture dei distretti sanitari. Se la tendenza si confermerà, sarà fondamentale spostare i pazienti tra regioni, dal sud al nord del paese, per poter curare tutti tempestivamente.

Il governo Conte ha indubbiamente gestito bene, dopo alcuni errori iniziali dovuti alla scarsa conoscenza del virus, la prima ondata prendendo decisioni dure ma necessarie. Ha sempre preferito la salute pubblica all’economia, ma tutti sanno che la scelta non potrà essere replicata. I lavoratori, le aziende, i gestori dei locali non potrebbero sopportare nuove chiusure generalizzate pena il rischio di fallimento. Sarebbe dunque imperdonabile farsi trovare impreparati adesso se dovesse arrivare una vera e propria seconda ondata. L’Italia è citata da tutti, organi di stampa e governi internazionali, quale esempio nella gestione della pandemia: tali capacità di gestione dovranno essere confermate e rafforzate nei prossimi mesi, altrimenti sarà stato tutto vano. In questi giorni è atteso il nuovo DPCM, torneremo dunque a parlarne.

I medici, gli infermieri, il governo, le regioni e tutti gli amministratori devono remare dalla stessa parte e collaborare al benessere pubblico. Ciò che però non potrà e non dovrà MAI mancare è la responsabilità di tutti i cittadini: il popolo italiano si è dimostrato eccezionalmente disciplinato durante la prima ondata della pandemia, non possiamo e non dobbiamo mollare adesso!!!

METTIAMO LA MASCHERINA, SEGUIAMO LE REGOLE E MANTENIAMO LA DISTANZA!!

SE NON VOGLIAMO FARLO PER NOI STESSI, FACCIAMOLO ALMENO PER I NOSTRI CARI!!!

I PROSSIMI MESI DIPENDONO INNANZITUTTO DA NOI!!!

Una settimana scoppiettante

Non ci siamo certo annoiati questa settimana a seguire le vicende in casa viola!

Prima la chiusura del mercato, poi la conferenza stampa del direttore sportivo Pradè, infine la presentazione del nuovo centro sportivo, il Viola Park!

Lunedì alle 20,00 abbiamo potuto emettere le prime sentenze della stagione e dobbiamo dire che i tifosi viola sono rimasti parzialmente delusi dalla sessione estiva di calciomercato. Le due principali accuse rivolte alla società sono quelle relative alla cessione di Federico Chiesa con una formula tanto fantasiosa quanto bizantina, ed il mancato acquisto di un attaccante in grado di andare regolarmente in doppia cifra nelle reti realizzate. Non tornerò nuovamente sulle polemiche nate dalle mosse della dirigenza viola, visto che ne ho parlato diffusamente anche nel video di YouTube linkato più sopra, ma ciò che devo rimarcare è che uno dei colpi rimasti in canna, cioè quello di Torreira, non è ascrivibile a mancanze societarie. In settimana infatti, il procuratore del centrocampista uruguaiano ha ammesso che aveva trovato l’accordo con tre squadre italiane (la Fiorentina e le due romane) ma il calciatore ha voluto fin dall’inizio andare all’Atletico Madrid e non ha ascoltato altre possibili destinazioni. Dunque la società viola ha probabilmente pensato che, una volta sfumato l’obiettivo prioritario, non avesse senso rincorrere calciatori dello stesso livello di quelli già presenti in rosa.

Quanto poi alle parole del direttore Pradè, dopo averle esaminate su YouTube, è ora possibile discutere anche delle reazioni che hanno scaturito. Innanzitutto i tifosi viola hanno compreso definitivamente che le pedine inamovibili in questa rosa non esistono: sia Milenkovic che Pezzella sono probabilmente destinati a partire perché a Firenze non verrà più trattenuto nessuno a dispetto dei santi. L’affare Chiesa ha convinto dunque Commisso a prendere in considerazione le offerte per i propri calciatori quando non ci sono le condizioni per continuare a percorrere la strada serenamente insieme. Credo sia la decisione più giusta e più saggia: nel calcio di oggi purtroppo i calciatori hanno sempre il coltello dalla parte del manico e spesso non portano più rispetto a quelle società che li hanno fatto crescere. Spetterà però alla società viola non farsi trovare impreparata alla cessione di qualche colonna ritrovandosi agli ultimi giorni di mercato per sostituire i partenti.

La notizia più bella per la Fiorentina però è stata quella annunciata dal Presidente Commisso e dal Sindaco di Bagno a Ripoli Casini, la nascita del fantastico Centro Sportivo che darà finalmente alla squadra viola strutture degne delle migliori società del mondo. La possibilità di riunire tutte le squadre del settore giovanile in un unico centro, all’interno del quale si alleneranno anche le prime squadre maschili e femminili, rappresenta un salto nel futuro del quale a Firenze si parlava da almeno 15 anni (vi ricordate la Cittadella Viola al centro del progetto dei Della Valle?). Il magnate americano ha fatto in 15 mesi ciò di cui si parlava da troppo tempo bruciando le tappe grazie ad un rapido acquisto dei terreni e grazie soprattutto (e oserei dire finalmente!!!!) alla collaborazione tra imprenditore privato ed enti pubblici, dal Comune alla Regione dalla Sovrintendenza agli uffici preposti. Una grande vittoria, un successo dell’interesse pubblico e privato declinato a beneficio di tutti: il centro sportivo crea lavoro oggi, con la costruzione del centro, domani con le attività inserite nel Viola Park e lascia alla città qualcosa di bello e di funzionale per la comunità. Oltre a tutto ciò poi, non dimentichiamoci che tutte le migliori società di Europa e del mondo sono partiti dalla costruzione del centro sportivo per lo sviluppo del settore giovanile: la nuova struttura aiuta fortemente le relazioni interne, lo scambio tra i tecnici della società, l’aggiornamento e la ricerca in merito agli aspetti tecnici, tattici e metodologici. Un obiettivo fondamentale per cui dobbiamo assolutamente ringraziare la caparbietà e la visione di Commisso e dei suoi uomini.

E’ stata dunque una settimana di saliscendi per i tifosi della Fiorentina! Dalla sconfitta interna contro la Sampdoria sembrano già passati anni tra mercato, centro sportivo e caso Chiesa. Spetta adesso a Beppe Iachini trovare la quadra ad una rosa che non è certamente a sua immagine e somiglianza: la bravura dei tecnici sta però spesso nell’ottenere il meglio dagli uomini a disposizione mettendoli nelle condizioni per esprimersi al top a costo di cambiare idee e metodi di lavoro. Se poi non dovesse riuscirci, con il mercato di gennaio che riapre tra meno di 90 giorni ed allenatori molto qualificati liberi sulla piazza, le soluzioni non mancheranno per Commisso e dirigenza.  Resto assolutamente convinto, come detto già in estate, che l’arrivo di Sarri sulla panchina viola riporterebbe grande entusiasmo e ricompatterebbe un ambiente che inizia a mostrare le prime crepe. Oltre al tecnico però, sarà importante rafforzare una società che continua a lavorare in chiaroscuro: ultimo esempio lampante è quello della fine del rapporto di lavoro con un team manager affidabile come Marangon. Fosse stato ancora al suo posto, l’errore madornale della fascia consegnata a Chiesa sarebbe stato ugualmente commesso?

Firenze chiede solamente di tornare a fare calcio in modo serio: società organizzata, strutture all’altezza, comparto tecnico unito, squadra che lotta e se la gioca con tutti senza paura. Nessuno chiede di vincere lo scudetto, basterebbe tornare a sognare!! Ed allora anche Commisso non si dovrebbe più arrabbiare in conferenza stampa: sarà un obiettivo raggiungibile?

Tra campionato e mercato

Al termine di una settimana in cui si è parlato di tutto tranne che di calcio, tocca di nuovo alla Fiorentina inaugurare la giornata di campionato. Questa sera, in un Artemio Franchi riaperto finalmente a 1.000 spettatori, la squadra viola se la vedrà con la Sampdoria.

Come detto anche da Iachini in conferenza stampa, sarà una gara insidiosa innanzitutto perché in questi giorni le attenzioni sono state rivolte quasi esclusivamente alle possibili partenze di Chiesa, Pezzella e Milenkovic ed ai relativi sostituti che potrebbero arrivare sulle rive dell’Arno. Speriamo che il mister e la società siano stati bravi a tenere a riparo il più possibile la squadra da queste voci perché altrimenti sarà difficilissimo interpretare al meglio la gara di stasera.

Ulteriori difficoltà arrivano poi dalle scorie della serata di Milano. La sconfitta subita in rimonta contro l’Inter è ancora una ferita aperta dal punto di vista psicologico e fisico. Vlahovic, nel mirino di critica e tifosi in questa settimana, è stato al centro delle attenzioni del mister marchigiano che ha cercato di lavorare soprattutto dal punto di vista della fiducia spalleggiato anche dalla società che ha ribadito la propria stima per l’attaccante. Anche dal punto di vista fisico, la Fiorentina si sta ancora leccando le ferite: Ribery, dopo la “carezza” ricevuta da Barella, ha lavorato quasi sempre a parte e resta in dubbio fino all’ultimo tanto che potrebbe essere impiegato anche a gara in corso. Pezzella non ha praticamente mai fatto parte del gruppo e dunque sembra che sarà sostituito per la terza gara consecutiva da Ceccherini al centro della difesa, mentre Chiesa, uscito a Milano a causa di un affaticamento muscolare, sarà quasi certamente sul prato del Franchi per disputare quella che dovrebbe essere l’ultima partita in maglia viola prima di salutare per vestire quella degli odiati rivali bianconeri. Per il resto, a centrocampo si contenderanno una maglia Duncan e Bonaventura: da vedere dunque se Amrabat sarà nuovamente chiamato a fare il centrale di un centrocampo a 3 oppure se verrà spostato nel ruolo di interno di centrocampo con l’inserimento di Duncan quale vertice basso, ruolo già interpretato all’esordio contro i granata.

Resta comunque inteso che la Sampdoria, dopo la sconfitta rocambolesca subita in casa col Benevento, sarà a Firenze con l’unico obiettivo di iniziare a fare punti. Ranieri probabilmente coprirà ulteriormente la squadra affidandosi ad un 4-5-1 abbottonatissimo con Candreva pronto ad innescare l’unica punta Quagliarella. La squadra di Iachini è chiamata dunque a prendere in mano il pallino del gioco come successo alla prima di campionato contro il Torino nella speranza che gli attaccanti, quali essi siano, riescano a centrare la porta con maggiore frequenza rispetto a quanto successo nelle prime due gare.

Conquistare tre punti e poi la chiusura del mercato:

stiamo in contatto….. Ne vedremo delle belle!!!