Ve la ricordate la hit dell’estate 2016 di Fedez e J-Ax (in realtà il titolo era “Vorrei ma non posto”)? Ecco, la politica del governo italiano delle ultime settimane sembra voler ricordare il tormentone di allora: chiudo, non chiudo, alle 23 anzi alle 18, faccio giocare invece sospendo.
Come già scritto nello scorso articolo che trovare linkato, Conte e la sua squadra hanno perduto del tempo prezioso nelle scorse settimane ed adesso, pubblicando il terzo DPCM negli ultimi 11 giorni, sono costretti a rincorrere. Rincorrere i contagi, i tracciamenti, i posti in terapia intensiva, la pandemia. Il tempo perso, unito ad atteggiamenti scriteriati di tanti cittadini guidati da politici senza scrupoli e virologi che non azzeccano mai una previsione, ci hanno fatto precipitare nuovamente in quei meandri ansiogeni in cui tutti i giorni si aspetta il numero dei positivi per cercare di capire cosa ne sarà del nostro futuro.
Il titolo di questo articolo riassume gran parte delle decisioni assunte da Conte e dal governo: i ristoranti ed i bar ad esempio, chiuderanno alle 18,00, mentre nelle scuole superiori si chiede di raggiungere il 75% di didattica a distanza. Si chiudono i teatri, i cinema, le gare degli sport dilettantistici, le piscine, le palestre e finalmente le sale bingo. Si demandano però ai Sindaci ed ai Presidenti di Regioni possibili coprifuoco in determinate zone delle città e con orari flessibili. La speranza è che tutto questo sia sufficiente e che i risultati inizino ad arrivare velocemente perché, contestualmente alle decisioni del governo, nel paese cresce la rabbia che viene sempre più facilmente strumentalizzata da frange estreme che si insinuano nello scontento sociale. I risultati sanitari poi, dovranno essere accompagnati da sostegni economici rapidi per quelle categorie più colpite dalle misure del DPCM di domenica.
Se però siamo arrivati a questo drammatico punto, qualcuno dovrà pur essere chiamato a rispondere delle proprie responsabilità. Quando il Ministero della Salute negli ultimi mesi ha messo a disposizione delle sanità regionali materiale e denaro come mai era successo negli ultimi 20 anni, alcuni presidenti di Regione cosa hanno fatto? Come mai in alcune regioni non sono stati predisposti i letti di terapia intensiva per i quali sono stati inviati materiale e soldi? Come mai in alcune parti d’Italia i ventilatori polmonari sono stati chiusi in un magazzino anziché essere messi in corsia? Quando tutto sarà finito qualcuno sarà chiamato a rispondere di tutto ciò? O si continuerà a sbraitare come quelli che adesso si chiedono cosa abbia fatto il governo per prevenire la seconda ondata, ma hanno passato tutta l’estate a creare assembramenti ed a raccontarci che il virus era morto?
Eppoi non dimentichiamo lo scandalo del trasporto pubblico locale…. Abbiamo ancora un Ministro? La De Micheli è ancora in carica? Ci voleva che scoppiasse nuovamente la pandemia per capire che la capienza all’80% sui mezzi pubblici è pura follia? Era necessario aspettare oltre un mese di scuola per iniziare ad utilizzare i bus turistici? Era così difficile prevedere che, in assenza di un reale scaglionamento orario dell’ingresso dei ragazzi a scuola, gli studenti si sarebbero ammassati sui bus, nelle metro, nei treni nelle stesse fasce orarie? Ed in tutto questo, mentre altri ministri ci hanno sempre messo la faccia, De Micheli è sparita: nessuna decisione, nessuna idea, nessuna alternativa. In tanti hanno criticato e talvolta denigrato la Ministra Azzolina per le gestione della scuola, ma almeno dal punto di vista sanitario, il sistema scolastico sta reggendo. Non si capisce francamente perché De Micheli stia uscendo indenne da ogni critica, da ogni lamentela.
Anche se è difficile, perché siamo tutti stanchi ed arrabbiati, cerchiamo di seguire le regole! Mascherina, distanziamento, igiene delle mani!!