E se vi dicessi che c’è qualcuno che in meno di 24 ore si è fatto più di 500 km in macchina da solo, sotto il sole cocente di questo torrido giugno, per trascorrere una notte quasi insonne con persone mai viste dal vivo ma con cui aveva trascorso serate insieme davanti ad uno schermo per seguire un evento trasmesso in diretta dagli USA?
Ebbene quel pazzo scriteriato, quel qualcuno sono io!!!
Io che giovedì scorso, appena uscito dal lavoro, sono corso a casa per cambiarmi, mettere due cose nello zaino nemmeno dovessi partire per l’interrail, fare il pieno di gasolio e via!! Partenza da Firenze direzione Cattolica, luogo del ritrovo di tre eterni ragazzi innamorati persi del basket NBA.
Nella notte tra giovedì e venerdì infatti, si teneva il draft NBA, uno degli appuntamenti in cui anche le peggiori squadre possono sognare di avere i migliori cestisti del mondo! Ed io, uno dei ben 58 tifosi del gruppo Facebook dei Detroit Pistons, ho accettato l’invito dell’amico Filippo e mi sono ritrovato con lui e Francesco a Cattolica per conoscerci finalmente dal vivo e seguire tutti insieme il momento del draft. Lo scorso anno lo avevamo fatto on line: eravamo una decina, ci eravamo divertiti un sacco e l’intesa tra tutti noi era stata talmente naturale che ci eravamo ripromessi, Covid permettendo, di vederci dal vivo nel 2022. Purtroppo stavolta eravamo solamente in tre ma ci siamo fatti valere!
Grazie a Filippo, che a Cattolica vive, ci siamo persi nei borghi al confine tra Emilia Romagna e Marche mangiando una deliziosa piadina (e che cosa sennò!) a Fiorenzuola di Focara, un borgo medievale che dista pochi chilometri da Pesaro. L’aria era molto più fresca che a Firenze, ma la mia città era comunque rappresentata da alcune celebrazioni che anche a Fiorenzuola si sono tenute per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta, Dante Alighieri. Tra una piadina deliziosa ed una bella birra ghiacciata, il nostro cuore è stato rapito dal rendersi conto che tutti noi eravamo cresciuti con la nostra amata squadra sempre ben presente e che avevamo provato le stesse emozioni per determinati eventi cestistici, pur vivendo in città diverse ed avendo età differenti! I ricordi condivisi di quando eravamo bambini erano tutti contestualizzati relativamente alle stagioni dei Pistons! Le sconfitte contro i Celtics di Larry Bird e Danny Ainge, le Jordan Rules durante la saga contro i Chicago Bulls, i due titoli consecutivi a fine anni ’80, l’anello del 2004: tutti noi ricordavamo esattamente dove eravamo e cosa facevamo perché avevamo vissuto emozioni vere, genuine e sane!
Non è forse questo lo sport per i tifosi? Non è forse la condivisione di emozioni, passioni, delusioni, gioie e dolori? A cosa si riduce lo sport, il basket, il calcio se togliamo le emozioni?
La magia è stata tale che, mentre percorrevamo le strade che dalle Marche ci riportavano in Romagna e poi ci mostravano i locali e le vetrine di Cattolica, è diventato del tutto naturale raccontarci le nostre vite come se ci conoscessimo da tempo anziché da poche ore. Dal lavoro che svolgiamo, alla condizione familiare, all’amore per i nostri rispettivi figli fino ovviamente al motivo per cui siamo orgogliosamente tifosi Pistons in un mondo in cui tutti adorano i Lakers, LeBron James, i Boston Celtics o ultimamente i Golden State Warriors! La serata è stata una volata entusiasmante verso il nostro appuntamento, quello che aspettavamo dallo scorso anno, il Draft NBA. Alle 2 del mattino, in un locale che sta aperto tutta la notte, ci siamo fatti accendere il maxi schermo e la magia è arrivata con il vero protagonista della serata, l’evento che ci ha permesso di conoscerci: il Draft!

Certo devo dire che anche l’esito del draft non è da sottovalutare, con Detroit che è riuscita a regalarci proprio il giocatore che tutti noi tifosi dei Pistons volevamo, quello che forse ci permetterà, dopo anni di delusione, di tornare a sognare: Jaden Ivey! E con lui un centro duro, fisico e spigoloso come piace a noi, Jalen Duren ed infine addirittura un cestista italiano, un nostro portacolori, Gabriele Procida!
È stata una notte perfetta, la notte di quelli che ancora si vogliono sentire ragazzi non per il rifiuto di crescere ma per continuare a credere alle emozioni con cui sono diventati grandi. Chiamateci pure Peter Pan se volete, io preferisco considerarmi semplicemente una persona innamorata della palla a spicchi e delle emozioni che continua a regalarci!
Serata (/nottata…) bellissima.!, e posso confermarlo in prima persona..: sono quello con la canotta #40 della prima foto… Lo sport senza la passione del tifo sarebbe un mero esercizio sterile da analista di statistiche od osservatore di battaglie altrui.., e la passione del tifo si moltiplica, quando condivisa… Risultato: gran divertimento anche senz’aver visto il pallone rimbalzare neanche una volta..!
Grazie Filippo.!, grazie Luca.!!
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Grande Francesco! La canotta 40 è quella del malandrino (per non dire di peggio) Bill Laimbeer!!
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Io invece tifo per i Phoenix Suns. La mia passione per questa squadra è iniziata per puro caso, quando una ragazza che seguo su Instagram (heyitsapriloneil) cominciò a postare un sacco di storie su questa squadra: la presi subito in simpatia, un po’ perché l’entusiasmo di quella ragazza era davvero contagioso, un po’ perché i Phoenix Suns hanno gli stessi colori sociali della nostra Fiorentina.
Il mio legame con questa squadra è diventato ancora più forte dopo l’epilogo beffardo della scorsa stagione: dopo 10 anni in cui i Phoenix Suns non erano mai riusciti neanche a qualificarsi per i playoff erano arrivati addirittura in finale, sembravano avere il titolo in pugno dopo aver vinto le prime 2 partite, invece si sono fatti rimontare dai Milwaukee Bucks e hanno finito per perdere un’occasione unica.
Quest’anno non è andata molto diversamente: i Phoenix Suns hanno vinto la regular season con un bilancio da record (64 vittorie su 82 partite), ma poi si sono fermati a un passo dalla finale. Anche questo sfiorare sempre la vittoria senza raggiungerla mai è un evidente tratto in comune con la nostra Fiorentina: è per questo che davanti a questa catena di sfighe io, anziché dire “Basta, mollo i Suns e passo a tifare i Golden State Warriors”, mi sono legato a questa squadra ancora più di prima.
Colgo l’occasione per consigliarti questo splendido libro sul basket: https://wwayne.wordpress.com/2022/06/01/ti-amo-ancora-nova/
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Grandi Suns! Me li ricordo ancora quando ancora giocavano con Dan Majerle! Nella scorsa stagione tifavo Suns in finale perché adoro letteralmente quel genio cestistico di nome Chris Paul!!
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Tra gli ex giocatori illustri dei Phoenix Suns è da citare anche Pat Riley. Proprio in questi giorni sto guardando su SKY una serie tv su di lui, Winning Time. Le prime 3 puntate sono noiosissime: si parla solo delle difficoltà finanziarie dei Lakers, e non c’è una sola scena ambientata su un campo di basket. Poi dalla quarta puntata in poi FINALMENTE si comincia a giocare, e da quel punto la serie diventa stupenda.
Riguardo al libro, mi fa molto piacere che ti abbia incuriosito: per noi amanti della palla a spicchi è davvero imperdibile! 🙂
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La serie non sono riuscito ancora a guardarla ma in moltissimi me l’hanno già stroncata!
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Non li biasimo, perché come ti dicevo prima Winning Time ci mette davvero tanto a carburare: se avessero tagliato le prime 3 puntate e fossero partiti direttamente con la quarta la serie ci avrebbe guadagnato parecchio. Adesso sono all’ottava puntata, e conto di guardare le ultime 2 proprio stasera: a serie ultimata ti darò un parere complessivo, ovviamente senza spoiler! 🙂
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A proposito, mi hai fatto venire voglia di leggere il libro!
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