Che si gioca??

Nella giostra del calcio moderno, stasera si torna in campo ed allora non potevo non uscire con la nuova puntata della rubrica più commentata del blog.

E’ stato un turno infrasettimanale scoppiettante con tanti cambi di posizione in classifica anche se il battistrada Salva resta in fuga. La gara sorpresa, fonte di polemiche, ha dato grosse soddisfazioni a quasi metà dei giocatori che hanno azzeccato anche il risultato finale. Tra questi Andrea che, partito in ritardo, potrebbe scalare la graduatoria continuando con questo ritmo. Visto che il patriottismo ha pervaso anche il nostro gioco ( 🙂 ), questo weekend torno in Italia per farvi indovinare il pronostico, così magari Joe riprende la corsa. Vediamo adesso la classifica aggiornata con la consueta precisione e pazienza dal nostro Carlo:

Salva il Molisano 25
Carlo il Meneghino di Paderno Dugnano 20
Lungo 19
Il Pappagallone Reale 18
Joe il Pistoiese 16
Sandrino il Bressesino, Francesco il Meneghino Junior e Argentino Fiorentino ormai quasi Parigino 14
Luchino il diavolo rossonero 11
Andrea e Bomber Siiimo 9
Niccolò 5
Il Crociato Gialloblù 4

Ed ecco qui le partite che ho scelto per l’ultimo turno prima della sosta dedicata al Mondiale:

La gara più scontata: LIVERPOOL – SOUTHAMPTON = 1

Non si può certamente dire che sia la miglior stagione della gestione Klopp ma la gara interna contro i derelitti Saints sembra assolutamente alla portata. Il Liverpool non riesce ad avere continuità né nella fase difensiva, né in quella offensiva nonostante l’acquisto monstre di Darwin Nunez, ma viene dalla vittoria contro parrucchino che potrebbe aver acceso la scintilla. Dall’altra parte della barricata invece il Southampton che, dopo alcuni risultati positivi, ha inanellato due sconfitte nelle ultime due gare giocate ed oggi sarebbe retrocesso. Voglio credere alla magia di Anfield ed al sorriso di Klopp: 1 fisso.

La sorpresa della giornata: JUVENTUS – LAZIO = X (Risultato 1 – 1)

Il turno infrasettimanale ha visto vincere entrambe le squadre con il minimo scarto ma, mentre la Lazio è uscita dalla gara senza grandi polemiche, la Juventus ha nuovamente indossato il passamontagna per cercare di arrivare tra le prime 4. I bianconeri vengono da cinque vittorie consecutive con la saracinesca abbassata, mentre la Lazio dovrebbe ritrovare il proprio bomber, Ciro Immobile, anche se probabilmente ancora a mezzo servizio. La Juve interpreterà certamente la solita partita fatta di difesa e ripartenze e si troverà di fronte una compagine che dovrà dimostrare il raggiungimento di una certa maturità nella gestione delle gare. La Lazio ha vissuto momenti di esaltazione ed altri di delusione ma Sarri è riuscito a tenere la barra dritta almeno in campionato dove ha raggiunto il Milan al secondo posto: una vittoria a Torino farebbe volare ufficialmente i biancocelesti nella lotta per lo scudetto. Stesso discorso per la Juve che, dopo un inizio tremendo, potrebbe tornare a sperare in una rincorsa incredibile. Credo però che alla fine le due squadre decideranno di non farsi troppo male. Pareggio e Napoli in festa.

A voi per i pronostici!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – SALERNITANA = 2 – 1

La Fiorentina è ufficialmente tornata! Dopo un inizio di stagione in cui la squadra di scioglieva alla prima difficoltà e non riusciva mai a concretizzare il volume di gioco espresso, i ragazzi di Vincenzo Italiano hanno cambiato marcia. I passi in avanti sono chiari ed hanno due protagonisti ben chiari: Giacomo Bonaventura e Vincenzo Italiano. Lo abbiamo invocato tante volte nelle prime settimane di stagione ma sembrava non riuscire più ad esprimere quel calcio, quella qualità, quella continuità che lo avevano eretto all’insostituibile perno del centrocampo viola. Dopo che la squadra ha finalmente cambiato modulo, o meglio l’interpretazione di alcune situazioni di gioco, Jack è rifiorito ed è tornato decisivo! Ma se alcuni calciatori, e non solo Bonaventura, sembrano adesso rinati, il merito è di colui che aveva iniziato la stagione pensando che, cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non sarebbe cambiato. Nell’evoluzione del suo calcio, nella ricerca della soluzione dei problemi attraverso il lavoro sul campo, sta la grandezza del lavoro di Vincenzo Italiano. Quanti altri allenatori si sono persi perché non hanno avuto l’elasticità di voler cambiare? Da Montella a Di Francesco, da Giampaolo a Paulo Sousa, ne potremmo ricordare tantissimi. Ecco il mister siciliano ha scelto di non finire nel dimenticatoio e di andare oltre sé stesso con il proprio lavoro e con la disponibilità totale della squadra. Grazie anche ad una società che non lo ha MAI messo in discussione nonostante i risultati scadenti, Italiano ha smesso di chiedere il fraseggio in mezzo per andare maggiormente in verticale, ha abiurato l’idea di un turnover folle, ha dato più equilibrio alla squadra con più muscoli in mezzo al campo ed ha liberato la fantasia e la qualità di Bonaventura ed Ikone’. La trasformazione ha richiesto tempo, lavoro, sudore, ma del resto quale risultato non lo richiede?

Adesso andiamo a San Siro per continuare nel filotto e, se non dovesse riuscire l’impresa, arriveremo comunque alla sosta con la consapevolezza di aver ritrovato la squadra, il mister e la società che remano tutti nella stessa direzione!

IL BUONO

  • Bonaventura: il calciatore più decisivo della rosa per qualità, tempi di gioco, personalità. Interpreta in modo magistrale il ruolo di mezzala, quello di trequartista, quello di bomber. Cosa aspettano a rinnovargli il contratto?
  • Ikonè: come detto nell’analisi iniziale, se Bonaventura è il cervello ed il cuore pulsante della squadra, il francese è l’estro, la fantasia, la magia. Finalmente libero di testa e servito con la faccia alla porta, riesce a saltare avversari come birilli ed a sfornare assist a volontà. Fare rete non rientra nelle proprie prerogative psicologiche, ma questo Ikone’ è già decisivo così. Non si risparmia nemmeno in fase difensiva con alcuni palloni importanti recuperati. Questo è il calciatore che ci aspettavamo!
  • Jovic: turiamoci il naso e giudichiamo solamente il calciatore. Come detto fin da inizio anno, è forse l’unico vero talento che abbiamo in squadra. Al netto della voglia e della professionalità, ieri ha deciso il match in un amen grazie ad un poetico filtrante di Saponara. Una volta che l’arbitro ha assegnato la rete, è corso sotto la Fiesole ad esultare con i tifosi insieme a Ricky: vero coinvolgimento o paraculismo? Contano i 3 punti, stavolta me ne importa il giusto!
  • Terzic: in un quarto d’ora ha fatto tutto ciò che si richiede ad un esterno basso di una difesa a 4. Aggredire l’avversario quando è spalle alla porta per recuperare la palla, offrire sempre l’appoggio alla catena di competenza, ripartire velocemente con le sovrapposizioni e soprattutto cercare il fondo per crossare in mezzo palloni invitanti per gli attaccanti. La titolarità, l’intoccabilità e la fascia di Biraghi sono tra i misteri irrisolti della storia italiana.

IL BRUTTO

  • Kouamè: mi piange il cuore inserirlo tra i peggiori, ma se vogliamo dire le cose come stanno, stavolta l’esterno viola risulta abulico ed inconcludente. Probabilmente spompato da tutte le gare consecutive giocate finora, Kouamè non riesce praticamente mai a ribaltare l’azione né a ripartire in contropiede con le sue solite falcate. Ciò che poi certifica la giornataccia è anche l’assenza di duelli vinti di testa. Succede, ci vediamo a San Siro!
  • Cabral: nella giornata in cui il suo concorrente Jovic decide la gara, Re Artù stecca sotto ogni punto di vista. Non riesce ad addomesticare i pochi palloni che arrivano nonostante la voglia e l’impegno, fallisce una ghiotta occasione nel primo tempo per permettere ai viola di andare sul riposo più tranquillamente. Resta quel tipo di attaccante che non segnerà mai valanghe di reti nel calcio italiano, ma che è comunque un calciatore utile alla squadra. Stavolta però, l’impegno non basta.

A voi per i commenti!!

Che si gioca??

Un altro fine settimana che non regala grandi scossoni alla classifica: in molti abbiamo nuovamente sbagliato la gara sorpresa e dunque Salva il Molisano mantiene la testa senza sudare troppo.

La gara scontata stavolta costa il bonus al Meneghino Junior perché il Real Madrid riesce a perdere il derby minore contro il Rayo Vallecano e dunque fa inciampare il nostro amico. La graduatoria intanto si accorcia visto che sia il Meneghino di Paderno Dugnano che il Diavolo Rossonero azzeccano la sconfitta del mago simpatico Mou ed accorciano sui primi della classe. Voglio infine dare un grande benvenuto ad Andrea che, nello scorso weekend, ha deciso di unirsi a noi con la prima giocata. Chiaramente, come da regolamento, entra con il peggior punteggio ma ha tutto il tempo per rifarsi. Vediamo adesso la classifica aggiornata con la consueta dovizia dal nostro Carlo:

Salva il Molisano 21
Sandrino il Bressesino e Joe il Pistoiese 15
Il Pappagallone Reale e Carlo il Meneghino di Paderno Dugnano 14
Lungo 13
Argentino Fiorentino ormai quasi Parigino e Luchino il diavolo rossonero 10
Francesco il Meneghino Junior 8
Bomber Siiimo 5
Niccolò 4
Il Crociato Gialloblù e Andrea 3

Ed ecco qui le partite che ho scelto per questo turno infrasettimanale:

La gara più scontata: NAPOLI – EMPOLI = 1

Gli amici napoletani faranno tutti gli scongiuri del mondo ma la gara di Bergamo ha confermato ancora una volta due cose. La prima è che il Napoli gioca un gran bel calcio che gli permette anche di fare a meno, a turno, di alcuni dei migliori calciatori come Oshimen prima e Kvara poi. La vittoria contro l’Atalanta ha detto però anche che la fortuna, almeno fino ad oggi, non si è mai voltata dall’altra parte. Ed allora quale migliore occasione della gara interna contro un Empoli piuttosto tranquillo in classifica per allungare la striscia di vittorie? Scongiuri o no, 1 fisso e Napoli sicuro del primato alla sosta.

La sorpresa della giornata: LIPSIA – FRIBURGO = 1 (Risultato 3 – 1)

In un turno di Serie A abbastanza ben delineato e con pochi campionati in Europa che giocano l’infrasettimanale, stavolta decido, credo per la prima volta dalla nascita della rubrica, di volare in Bundesliga per farvi indovinare una partita. Il Friburgo è certamente, insieme all’Union Berlino, la grandissima sorpresa di avvio stagione tanto da occupare la seconda posizione in classifica ad 1 solo punto dalla battistrada Bayern Monaco. Per continuare a tallonare Muller e soci però dovranno avere la meglio del Lipsia che, grazie alla qualità della propria rosa, è tra le candidate alla Champions League. Dal portiere Gulacsi ai difensori Simakan e Diallo, dai centrocampisti Forsberg e Szoboszlai fino agli attaccanti Nkunku e l’ex Milan André Silva, credo che i padroni di casa abbiano tutte le carte per vincere ed avvicinarsi al trio di testa. Vittoria interna e Bayern in fuga!

A voi per i pronostici!

Il buono, il brutto, il cattivo

SAMPDORIA – FIORENTINA = 0 – 2

Finalmente la continuità! Dopo un inizio di stagione condito da troppi bassi ed alcuni alti, la Fiorentina sembra aver trovato la propria squadra. Grazie ad alcuni aggiustamenti tattici, la crescita di condizione generale della rosa ed una maggiore attenzione in fase difensiva, i viola hanno inanellato la quarta vittoria consecutiva, tra Europa e campionato. La strada per la risalita in graduatoria è ancora lunghissima, ma finalmente si intravede una luce in fondo ad un tunnel che ha fatto perdere troppi punti ad inizio stagione.

La gara di Genova si è rivelata meno ostica del previsto innanzitutto per la caratura tecnica dell’avversario, ma soprattutto perché i ragazzi di Vincenzo Italiano hanno trovato la rete alla prima occasione con il redivivo Jack Bonaventura. L’azione è stata magnifica, ha coinvolto diversi giocatori, ed ha aiutato i viola a mettere subito la macchina sulla strada giusta. Nonostante la consueta incapacità di chiudere le gare il prima possibile, la Fiorentina ha finalmente gestito la contesa senza rischiare di buttarla nonostante alcune decisioni arbitrali a dir poco controverse. La crescita di una squadra passa anche dalla gestione dei vantaggi, dall’attenzione con cui si alza o abbassa il ritmo del gioco, dalla capacità di trovare i calciatori in grado di mantenere il possesso palla (Ikoné su tutti) nel momento in cui si devono spengere gli ardori avversari. Mercoledì al Franchi arriva una Salernitana capace di tutto, di vincere fuori casa contro la Lazio e farsi raggiungere dalla Cremonese in casa: tocca alla Fiorentina dimostrare che il percorso di crescita non accenna a fermarsi.

IL BUONO

  • Bonaventura: bentornato Jack!! Il rettore del centrocampo ha finalmente giocato una partita sui propri livelli. Quantità, qualità, capacità tecniche, leadership. Con questo Bonaventura la Fiorentina è tutta un’altra squadra: acquisisce imprevedibilità, capacità di inserimento, cattiveria sottoporta. Quanto ci sei mancato!
  • Milenkovic: se Bonaventura è stato il grande assente del centrocampo, Nikola lo è stato della retroguardia. Il centrale serbo fino ad oggi non era riuscito a trovare grande continuità a causa di acciacchi, infortuni, squalifiche. Adesso che è tornato in pianta stabile in mezzo alla difesa, come per magia i viola subiscono meno reti e sembrano anche meno frenetici nella protezione degli spazi. Sicuramente qualche aggiustamento c’è stato, ma la presenza di Milenkovic è il primo ingrediente: nonostante il mondiale poi, Nikola non tira indietro la gamba e non si risparmia mai. Ha ricominciato anche a segnare: il nostro vero capitano!
  • Ikonè: finalmente dentro al gioco viola, finalmente protagonista. Riesce a dare continuità alle ultime prestazioni e, nonostante l’ennesima incertezza davanti al portiere avversario, è interprete di una prova convincente non solo nel saltare l’uomo, ma anche nella gestione della palla. Nel secondo tempo, quando la Fiorentina ha bisogno di nascondere il pallone agli avversari, si appoggia spesso all’esterno francese che sbaglia poco o nulla. Jonathan stavolta mi hai proprio convinto!
  • Difesa imbattuta: in una domenica finalmente serena, ho notato un paio di cose che mi sono veramente piaciute. Innanzitutto l’azione del primo gol che coinvolge tantissimi calciatori viola che riescono a fare la cosa giusta: da Ikoné a Dodò che arriva sul fondo fino a Bonaventura che si inserisce e calcia di prima, la Fiorentina ha segnato proprio un bel gol, probabilmente il più bello di questa stagione finora. E poi la difesa imbattuta: con un Terracciano che regala tranquillità, ed una coppia di centrali concentrata e sportivamente cattiva, i viola hanno ritrovato delle certezze che ad inizio anno sembravano svanite. Avanti così ragazzi!

IL BRUTTO

  • Jovic: continua a giocare come se ci facesse un piacere. Italiano nel post match cerca di giustificarlo dicendo che ha giocato con un dolorino, Flavio, il mio socio al Corner Viola, dice che viene servito male. Io so solamente che Cabral, nella seconda frazione di gioco, viene servito nello stesso modo ma gioca molti più palloni, si rende pericoloso e soprattutto esce con la maglia sudata. Tra i due serbi poi, se riuscite, trovate la differenza!
  • Rigore tolto al VAR: una volta tanto che un Direttore di Gara si era preso la responsabilità di fischiare un rigore senza prima andare alla TV, la chiamata viene cancellata proprio dalla tecnologia. Detto che il rigore era evidente, trovo la giustificazione al cambio di decisione ancora più grave della topica: il VAR ha tolto il rigore perché Marinelli aveva visto il fallo di Audero, mentre invece la spinta era di Villar. Quindi, siccome il fischio aveva punito un calciatore che in realtà non aveva commesso l’infrazione, il fallo successivo di Villar non poteva essere punito perché Marinelli lo aveva visto ma non lo aveva sanzionato. Siamo oltre la soglia del ridicolo.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

RFS RIGA – FIORENTINA = 0 – 3

Se dovessi descrivere la partita della Fiorentina in Lettonia attraverso un sentimento, questo sarebbe certamente il rimpianto. Pensare di aver gettato al vento l’occasione di passare per primi in un girone morbido come quello capitato in questa Conference League a causa del pareggio interno nella gara di andata contro il Riga può veramente turbare il sonno. Una squadra di onesti mestieranti che in Italia farebbe probabilmente fatica a militare nella serie cadetta ha però sottolineato la maggior lacuna della Fiorentina della primissima parte di stagione, cioè l’incapacità di trovare la via della rete. La partita di ritorno invece, ha rimesso a posto le cose mostrando a tutti la reale differenza tra le due compagini: la contesa non è praticamente nemmeno iniziata visto che al termine dei primi 45 minuti i viola avevano già tre reti di vantaggio senza nemmeno spingere più di tanto il piede sull’acceleratore. Certo è che comunque anche in terra lettone, il brivido non poteva mancare tanto che, quando ancora i viola erano avanti di una sola rete, il centravanti Ilic, già a segno all’andata, ha accarezzato la parte alta della traversa grazie ad una bella dormita della difesa viola (dormita che si è poi ripetuta nella ripresa quando Terracciano ha fatto due parate mostruose). Finalmente poi, un pò di gioventù in campo! Detto che Venuti capitano è assolutamente inaccettabile dopo tutto ciò che ha combinato in maglia viola, vedere Bianco, Di Stefano e perché no Zurkowski in campo per una bella fetta di gara è stato veramente interessante anche se, sinceramente, Bianco poteva partire dall’inizio.

Adesso pensiamo alla fondamentale trasferta di Genova contro la Sampdoria: se i viola non vogliono vanificare il successo di Spezia, devono assolutamente dare continuità per iniziare una difficilissima rimonta in classifica. 4-2-3-1 come le ultime giornate di campionato o 4-3-3 come a Riga conta poco, serve fare altri 3 punti e basta.

IL BUONO

  • Le reti: è vero, l’avversario era quel che era, ma anche all’andata le squadre erano le stesse e la Fiorentina non riuscì a vincere la partita proprio per la sterilità offensiva. I tre gol viola, diversi per autori e per sviluppo, dimostrano che la squadra di Vincenzo Italiano ha finalmente cambiato marcia. Dal colpo di testa di Barak che batte un portiere imbarazzante quanto i cross di Venuti, al gol di Cabral che segna sull’unica palla giocabile ricevuta, fino alla pennellata deliziosa di Saponara, la Fiorentina finalmente mette la palla in porta, e questo è quel che interessa. Adesso non fermiamoci più.
  • Mandragora: in una partita in cui non si viene praticamente mai pressati, fare il vertice basso in un centrocampo a tre è certamente più facile. Riesce a far girare il pallone e la squadra intorno a sé grazie ad alcuni lanci illuminanti a tagliare il campo soprattutto per accendere Ikonè: il piede è educato ed alcune giocate sono veramente da leccarsi i baffi. Siamo pronti per partite più serie?
  • Terracciano: nel secondo tempo, quando la Fiorentina smette di giocare e mette in campo una formazione infarcita di giovani e rincalzi, conferma il suo momento d’oro. Sfodera un paio di parate clamorose e dimostra ancora una volta chi sia il portiere titolare della Fiorentina. Al momento, tra lui e Gollini non c’é proprio partita. Certezza assoluta.
  • Ilic: cerchiamo un attaccante giovane che possa ancora crescere e segnare con continuità? Ecco, lui è tutto questo e forse anche qualcosa in più. Ennesimo talento uscito dal settore giovanile del Partizan Belgrado, è stato compagno di squadra di un certo Dusan ma questo non significherebbe nulla se non avesse quel fiuto del gol che ha dimostrato sia all’andata che al ritorno. Ha una grande scelta di tempo per colpire di testa, copre bene la palla, tecnicamente discreto. Un classe 2000 che quindi permetterebbe anche una potenziale plusvalenza. Se ci provassimo? Semmai si rivende al triplo!

IL BRUTTO

  • Venuti: la fascia è un insulto a tutti quelli che tifano Fiorentina, ma quella non è colpa sua. La sua colpa è non azzeccare mai un cross, non fare mai una sovrapposizione, non giocare mai una palla in avanti, guadagnarsi un cartellino giallo da principiante anche in questa gara. Provo sincero imbarazzo per lui.
  • Il pareggio di Firenze: è inutile girarci intorno, la qualificazione diretta agli ottavi l’abbiamo gettata via proprio in casa contro i lettoni e questo è un rimpianto colossale. Soprattutto dopo averli visti nella gara di ritorno, non essere riusciti a segnare più di un gol in casa, è una colpa molto grave. Speriamo di non doverci pentire troppo!

A voi per i commenti!!

Che si gioca??

E’ stato un weekend stranissimo quello appena passato. Nonostante le posizioni di testa siano invariate, tantissimi dei giocatori hanno accumulato un saldo negativo ed anche il battistrada, Salva il Molisano, registra un -1.

Tra il Real Madrid che non supera il Girona e la Lazio che viene rimontata e superata dalla Salernitana, la gara scontata punisce la stragrande maggioranza della compagnia, ed anche Bomber Siiimo scivola sul Porto contro il Santa Clara. Nella gara sorpresa di giornata, solamente il Meneghino di Paderno Dugnano centra la vittoria granata nei confronti dei campioni d’Italia e riesce a mangiare punti a tutti ed a scavalcare alcuni di noi. Ecco dunque qui di seguito la classifica aggiornata con la consueta dovizia proprio da Carlo, il nostro factotum!

Salva il Molisano 20
Sandrino il Bressesino e Joe il Pistoiese 14
Il Pappagallone Reale 13
Lungo 12
Carlo il Meneghino di Paderno Dugnano 10
Argentino Fiorentino ormai quasi Parigino e Francesco il Meneghino Junior 9
Luchino il diavolo rossonero 6
Bomber Siiimo 4
Niccolò 3
il Crociato Gialloblù 2

Ed ecco qui le partite che ho scelto per continuare la rincorsa a Salva:

La gara più scontata: BARCELLONA – ALMERIA = 1

Dopo la delusione della scorsa settimana targata Real Madrid, torno in Spagna per giocare la vittoria della rivale storica, il Barcellona di Xavi. L’eliminazione in Champions League sembra ormai archiviata ed adesso c’è da pensare ad una Liga che per Lewandoski e compagni potrebbe essere il trampolino di lancio in vista di un grande ritorno sulla scena internazionale. L’Almeria non sembra un muro invalicabile anche se la continuità non è certamente il marchio di fabbrica blaugrana. Vado con il segno 1 fisso.

La sorpresa della giornata: ROMA – LAZIO = X (Risultato 1 – 1)

Avrei potuto scegliere Atalanta Napoli, ma si gioca di sabato e dunque avremmo avuto meno tempo per giocare, oppure il derby d’Italia ma avrei messo in imbarazzo i tifosi nerazzurri, ed allora vado con il derby di Roma. Una gara tra due opposte filosofie di gioco, che però vede la Lazio senza Immobile e Milinkovic Savic (ammonizione ridicola la sua contro la Salernitana). Anche la Roma, oltre Dybala, dovrà fare a meno di Spinazzola, non nuovo a problemi muscolari, ma ha un’ossatura più completa. Dal punto di vista del gioco, non c’è assolutamente gara visto che la Lazio, a parte la parentesi negativa con la Salernitana, ultimamente sta andando benissimo, mentre la Roma gioca male, ha Abraham in crisi e manca di fantasia. Potrebbe alla fine davvero essere un derby in cui le due squadre si accontentano di non perdere per restare attaccate alla parte alta della classifica. Un punto per uno e polemiche rimandate.

A voi per i pronostici!

Corner Viola – Spezia Fiorentina: il cambio modulo arma vincente? – 79 puntata

Nelle ultime settimane, con il Pappagallone Reale Flavio Bardaro, autore di questo pezzo, è purtroppo sempre più difficile trovare il tempo per fare il video, ma il cambio modulo della Fiorentina ci sembrava una tematica troppo importante per non parlarne in modo approfondito. Ecco allora una riflessione sulla gara di Spezia e sulle novità tattiche dei ragazzi di Vincenzo Italiano.

La Fiorentina centra la prima vittoria esterna in campionato grazie ai guantoni di Terracciano, più volte decisivo, e alla rete, la seconda in campionato, di Arthur Cabral. Il primo tempo è stato contraddistinto dalla grande sofferenza, con la pressione alta dello Spezia a soffocare la manovra Viola e i ragazzi di mister Italiano più volte in difficoltà nel contenere la squadra di Gotti.
La seconda frazione invece, complice anche il calo di ritmo dei bianconeri, ha visto la squadra di Italiano prendere in mano le redini del gioco, gestire i ritmi della gara, concedere poco, sfiorare più volte il vantaggio e ottenere al fotofinish tre punti pesantissimi con il subentrante Cabral.


La trasferta di Spezia, dopo la gara interna in Conference contro il Başakşehir, certifica il cambio di sistema di gioco adottato da mister Italiano, il quale schiera i suoi con un chiaro 4-2-3-1 sin dal calcio di inizio (come si può vedere dalla copertina). Se giovedì era toccato a Barak giocare a ridosso di Jovic, contro gli aquilotti Italiano si è affidato a Bonaventura per innescare la manovra offensiva Viola. Il cambio tattico di Italiano, in barba alle critiche piovutegli addosso negli ultimi mesi, denota grande elasticità da parte del mister, il quale, in una stagione piena zeppa di impegni e con pochi allenamenti a disposizione per preparare le gare, aveva solo bisogno di tempo per trovare una chiave tattica diversa per la sua Fiorentina. Purtroppo ciò che non può cambiare, almeno fino a gennaio, sono gli interpreti: la Viola, anche a Spezia, fatica tantissimo ad uscire in maniera fluida dalla difesa palla al piede, riducendo troppo spesso la transizione dalla fase difensiva alla fase offensiva al lancio lungo per la testa di Koumè o la spizzata di Jovic. Questo soprattutto perché manca un giocatore in mediana capace di andare a prendersi palla dalla difesa, dettare i ritmi del gioco, verticalizzare ed eludere la pressione alta avversaria. In poche parole un regista: senza voler per forza ripetersi, ciò che faceva molto spesso e bene Torreira lo scorso anno e che sta mancando tremendamente in questa stagione. Oltretutto la coppia Amrabat Mandragora a Spezia, in particolare nella prima frazione di gioco, ha mostrato carenze anche in fase di filtro, con i bianconeri che hanno sfondato più volte il muro gigliato. Con questo modulo, chi soffre della mancanza di un regista è in primis il trequarti, nel caso specifico Bonaventura, il quale, senza rifornimenti in verticale, non può ricevere palla fra le linee avversarie ed innescare gli esterni o la punta. Vero anche che nella gara del Picco lo stesso Bonaventura, quando ha ricevuto palla, è apparso sempre sotto ritmo e poco lucido nella giocata, perdendo spesso il duello personale con il diretto avversario. Chi segue il Corner Viola conosce la stima che proviamo per Jack, ma, con altrettanta obiettività, saprà che noi stessi, già dalla fine della passata stagione, avevamo lanciato il campanello di allarme su un giocatore che si sarebbe avviato verso i 34 anni e che avrebbe avuto difficoltà nel gestire il doppio impegno. Infatti la stagione di Bonaventura, fino ad oggi, è nettamente al di sotto delle aspettative, con il gioco della squadra che ha inevitabilmente risentito della flessione del suo giocatore di maggiore qualità a centrocampo. Che possa essere il “nuovo” ruolo a rivitalizzare il nostro Bonaventura? Speriamo. Anche perché, al momento, le alternative latitano. Lo stesso Barak può ricoprire quel ruolo, ma, anche contro i turchi, è sembrato ancora lontano parente di quello ammirato nelle ultime tre stagioni di serie A. L’opzione Jovic dietro Cabral è la più suggestiva, ma allo stesso tempo anche la meno percorribile, poiché, in una squadra che già concede molto come quella Viola, gli equilibri tattici sono fondamentali e, schierare la doppia punta da inizio gara, potrebbe aprire praterie pericolose per i contropiedi avversari. Più facile a gara in corso, soprattutto se la partita richiede uno sforzo maggiore in attacco per essere recuperata o vinta. In questo Italiano sicuramente deve crescere e mostrare più coraggio, perché, anche contro lo Spezia, nonostante un punto servisse a poco per la classifica, invece di forzare il match con il doppio attaccante, ha preferito togliere Jovic per inserire Cabral. Fortunatamente il risultato gli ha dato ragione al novantesimo, ma quanta fatica!

Tornando al cambio tattico improntato da mister Italiano, anche contro i ragazzi di Gotti, in fase difensiva abbiamo notato una squadra con un baricentro leggermente più basso, che non è andata a prendere lo Spezia nella sua area di rigore, ma che alzava la pressione sul portatore palla dalla trequarti in poi, con il trequartista (Bonaventura) a schermare il vertice basso avversario (Bourabja) e i mediani che a turno si alzavano su Ekdal ed Agudelo. Questo meccanismo, nel primo tempo, non sempre ha funzionato, con lo Spezia che troppe volte si è reso pericoloso nell’area di Terracciano (complice anche la giornata no di Milenkovic e Dodó, spesso in difficoltà).
In fase offensiva invece, dopo aver già menzionato le difficoltà in regia, la Fiorentina ha cercato spesso la palla alta per Kouamè, con Bonaventura o Jovic che gli sfilavano dietro per sfruttare la spizzata e recuperare la seconda palla. Le cose migliori la Viola però le ha mostrare quando, palla a terra, è riuscita a coinvolgere Jovic, che, a sua volta, ha innescato in campo aperto la velocità di Ikonè. Da questo deve ripartire la Fiorentina, perché coinvolgere i giocatori di maggior qualità non può essere un’alternativa, ma la prima soluzione.

Ora non resta che vedere se la Viola nelle prossime gare confermerà i segnali incoraggianti visti nelle ultime due uscite e se saprà recuperare terreno in campionato, per una rimonta che avrebbe dell’incredibile, ma che servirebbe, quantomeno, per far divertire noi tifosi.

SEMPRE FORZA VIOLA!