Il buono, il brutto, il cattivo

SASSUOLO – FIORENTINA = 1 – 3

Una vittoria che regala i tre punti decisivi per il conseguimento dell’ottavo posto finale, un traguardo spettacolare se associato alle 60 partite giocate ed alle due finali raggiunte. Il Torino del simpaticissimo Cairo e del sopravvalutato Juric (magari ne parliamo in un’altra sede), non è riuscito a stare davanti ad una Fiorentina che ha investito (non sprecato) quintali di energie in Coppa Italia ed in Conference League e si ritrova alla fine del torneo dietro anche al Bologna. Un ottavo posto quello raggiunto dai ragazzi di Vincenzo Italiano che, se la Uefa farà ciò che la FIGC non ha fatto, potrebbe significare Europa per la seconda stagione consecutiva, uno step fondamentale per una società in costante crescita come quella di Commisso: un nuovo viaggio europeo metterebbe nuovamente la Fiorentina sulla cartina geografica europea dando la possibilità ai viola di attirare calciatori che vogliono una vetrina importante per affermarsi definitivamente. Il bilancio stagionale però, potrà essere fatto solamente dopo la finale di mercoledì quando sapremo se la Fiorentina sarà riuscita a portarsi a casa almeno un trofeo oppure no. Ciò che però possiamo intanto dire, è che la gara di Sassuolo è stato un ottimo allenamento in vista della battaglia contro il West Ham con una squadra che ancora una volta ha dimostrato di saper trovare colpi risolutivi da più calciatori, di riuscire a non perdere la testa quando viene raggiunta, di essere capace di mantenere lo stesso stile interpretativo anche cambiando i protagonisti in campo.

Restano adesso gli ultimi 90 o 120 minuti di una stagione comunque speciale, piena di emozioni, gioie ed orgoglio per quello che la Fiorentina ha saputo fare in Italia ed in Europa. Domani, insieme a Flavio Bardaro, vi guideremo alla finale con un articolo che cercherà di spiegare come i viola dovranno affrontare il West Ham in quella che si presenta come una gara difficilissima tutta da vivere. A domani!

IL BUONO

  • Gol di Saponara: non so se questo è l’ultimo gol di Ricky in maglia viola e se il contratto verrà rinnovato, quel che so è che le perle regalateci da questo calciatore resteranno nella storia della Fiorentina. Uno dei talenti più cristallini degli ultimi 20 anni in Italia associato ad uno dei caratteri più fragili tra i calciatori professionisti: non pensiamo a ciò che poteva essere, ma ammiriamo queste reti meravigliose perché è grazie a questi colpi che ci siamo innamorati del gioco del calcio. Da vedere e rivedere in loop.
  • L’assenza di infortuni: il movimento innaturale del ginocchio sinistro di Castrovilli e la botta tremenda di Nico sul palo in occasione del gol che ha chiuso la gara, mi hanno fatto tremare. Mentre il West Ham si allenava e si preparava in Algarve infatti, la Fiorentina ha vinto contro il Sassuolo preparandosi alla battaglia giocando una partita vera solamente nella ripresa. Ciò che è più importante però, è che i viola sono usciti tutti interi dal Mapei Stadium, pronti per andare a Praga a giocarsi la partita più importante della storia moderna della Fiorentina. Tutti per uno, uno per tutti!
  • Nico Gonzalez: se a Praga entrerà con lo spirito degli ultimi minuti di Sassuolo oppure con quello della finale di Coppa Italia o quello di Poznan, la Fiorentina avrà le chances di poterci almeno provare. Senza Nico invece, troppo spesso cala il buio e l’intensità della Fiorentina, manca imprevedibilità e questo permette alle squadre avversarie di bloccare le azioni offensive con relativa facilità. Nico abbiamo bisogno della tua migliore versione!

IL BRUTTO

  • La gestione dei biglietti e dei posti sui charter per la finale di Conference League: dopo Basilea, trasferta in cui il biglietto è andato anche a persone che in questa stagione non avevano mai visto la Fiorentina se non dal divano, per Praga la vendita dei biglietti è stata gestita con un metodo di prelazione opinabile, ma con regole chiare. Il problema si è avuto successivamente quando, chiusa la fase di prelazione, i codici per l’acquisto sono arrivati solo ad alcuni abbonati ma soprattutto quando si è cercato di assicurarsi un posto sul charter diretto a Praga. Del resto non tutti possono prendere tre giorni di ferie per andare in trasferta ed allora in molti avevano pensato a questa soluzione. Purtroppo però, ancora una volta, dopo Basilea anche a Praga sono rimasti fuori i soliti, quelli che non hanno amicizie, che non hanno santi in paradiso, che non hanno parenti vicini a chi decide. Il tifoso normale, quello che ha comprato l’abbonamento ad inizio anno, che ha sottoscritto il mini abbonamento per la Conference, quello che ha visto ogni singola gara di Coppa Italia, ecco proprio quello non ha diritto a partire sul charter per Praga perché è più giusto ci vadano quelli che al Franchi a prendere l’acqua non si sono mai visti. Complimenti, per le prossime raccolte fondi non contate MAI PIU’ su di me!

A voi per i commenti!!

4 pensieri su “Il buono, il brutto, il cattivo

  1. A mio giudizio la Fiorentina non attirerà proprio nessuno nel prossimo mercato estivo, anche se dovessimo partecipare all’Europa League tramite la vittoria della Conference. Non succederà sia perché l’unica vetrina europea che lusinga i calciatori è la Champions’, sia perché, anche ponendo che i giocatori sgomitino per venire a Firenze, in ogni caso Commisso non è disposto a pagarli, e quindi non ci sono i presupposti per fare un buon mercato.
    Non vedo l’ora di leggere sia l’articolo in cui asfalti Cairo e Juric che quello in cui spiegherai come dobbiamo affrontare il West Ham, e ti anticipo citando un fattore che a mio giudizio sarà fondamentale: la pazienza. Avendo come centravanti una mezza sega come Scamacca, Moyes ha capito molto presto che per fare strada doveva puntare non sull’attacco, bensì sulla difesa, e quindi ha impostato il gioco in maniera più catenacciara che mai. E quando affronti squadre come questa, che ti fanno rimbalzare contro un muro di gomma ogni volta che ti presenti in attacco, o perdi la pazienza e ci rinunci oppure aspetti pazientemente che arrivi l’occasione buona e alla fine gli fai gol.
    Come hai detto tu, anche la vena di Nico Gonzalez sarà fondamentale. Perché contro le squadre così chiuse per scassinare la porta ci vuole appunto un giocatore imprevedibile, che anche se viene marcato da 4 giocatori tutti insieme tira fuori una mossa che non si aspettano e li fa fessi tutti e 4.

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    • Quanto agli aspetti tattici del calcio di Juric, ti invito a leggere uno dei primi pezzi del blog

      Gasp e Juric a tutto gas


      Come personaggio invece, credo sia un tecnico che riesce ad arrivare ad un certo livello senza mai fare il salto di qualità. E la stessa cosa succede per i giocatori da lui allenati: appena arrivano sembrano fenomeni, poi piano piano appassiscono (da Vlasic a Radonjic, da Ricci a Singo).
      Quanto al West Ham, Scamacca ha inciso poco sul gioco di Moyes visto che ha terminato la stagione già ad inizio di gennaio per un brutto infortunio al ginocchio. Gli Hammers sono certamente un avversario ostico e difficile da affrontare ma sono d’accordo sul fattore pazienza…. se ci facciamo prendere dall’ansia e dalla frenesia, diventa una montagna difficilissima da scalare!

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      • Ho letto il tuo articolo su Juric. La moda di tenere la difesa alta ha contagiato non soltanto lui, ma anche Italiano: mi è capitato più volte di vedere la nostra difesa schierata addirittura a centrocampo. E’ un modo di difendere che non mi piace, perché è vero che così schiacci l’avversario nella sua metà campo, ma è vero anche che se un attaccante riesce a superare la nostra linea difensiva poi può involarsi verso la porta in mezzo a una prateria totalmente deserta, e quindi se il portiere non ci mette una pezza è finita.
        In quel post hai parlato lungamente dei nostri gemellati del Verona, e la loro parabola discendente a mio giudizio dimostra quanto sia incisivo il ruolo dell’allenatore. Finché c’erano Juric e Tudor a fare le nozze con i fichi secchi è andato tutto a meraviglia, poi quando i veronesi hanno cominciato a fare delle scommesse senza senso come Cioffi e Bocchetti è crollato tutto. Quando hanno cambiato strategia e si sono affidati all’usato sicuro di Zaffaroni si sono risollevati un po’ (e infatti ora si giocheranno lo spareggio), ma non è detto che basti per salvarsi. Io onestamente non sarei del tutto dispiaciuto se i veronesi retrocedessero, dato che tra di loro c’è un centravanti che l’anno scorso ci ha rifiutati perché non ci riteneva alla sua altezza (Djuric): di conseguenza, se l’anno prossimo finisse in serie B mi farei una gran bella risata! 🙂

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