Appunti viola dopo Fiorentina Parma

Mentre le Associazioni dei Tifosi si destano dal sonno perenne che le aveva colpite in occasione della cancellazione delle riduzioni per gli Under 14 e per le persone anziane al lancio della campagna abbonamenti lanciando strali verso tutti tranne la società per la mancata agibilità del Viola Park, la Fiorentina torna in campo per la seconda amichevole stagionale. Contro un bel Parma allenato da Fabio Pecchia, che è sembrato avere più idee e ritmo dei viola nella prima frazione, la compagine di Vincenzo Italiano non è andata oltre il pareggio confermando il modulo di gioco della seconda parte della scorsa stagione (il 4-2-3-1), la voglia di dominare il gioco attraverso il palleggio, l’idea di provare a spingere se possibile ancora di più sugli esterni.

Mentre nella serata di ieri è finalmente arrivato il regista che il mister chiedeva dal giorno della partenza di Torreira (di Arthur parliamo diffusamente nell’ultima puntata del Corner Viola), possiamo provare ad esaminare alcune prestazioni individuali in attesa che la Fiorentina abbia finalmente un volto più vicino a quello con cui affronterà la prossima stagione. Nella prima frazione di gioco è stato interessante vedere dal primo minuto Amatucci, fresco campione d’Europa Under 19, che ha guidato il centrocampo viola: ciò che certamente piace del giovane prodotto del settore giovanile è la capacità di farsi trovare sempre nella posizione di campo giusta, con il corpo ben posizionato ed il cervello sempre acceso. Resto dubbioso sulle capacità atletiche del ragazzo che è stato spesso sovrastato anche se è cresciuto molto in fase di interdizione nella seconda parte di frazione. Altri spunti interessanti sarebbero dovuti arrivare da Brekalo che, schierato da esterno a piede invertito, si è invece giocato la palma del peggiore in campo con il suo dirimpettaio Ikoné. Giocate scontate, avversari mai saltati, porta mai vista: sugli esterni ho paura che potrebbe presto suonare un campanello d’allarme. Così come potrebbe, anzi dovrebbe suonare già da adesso tra i pali: il buon Terracciano anche ieri ha confermato di vivere un lungo periodo di nebbia fatto da nessuna uscita, pochissime parate, errori con i piedi, scarsa personalità. Italiano ha detto che avrà bisogno di tre portieri all’altezza per affrontare la stagione, dunque la speranza di un nuovo estremo difensore resta viva. La prima frazione si è poi chiusa con il grandissimo gol di Cabral che ha mostrato ancora una volta capacità tecniche importanti e sensibilità di piede notevoli, doti che dovrebbero regalargli, almeno per me, la conferma a Firenze con la contemporanea uscita di Jovic per un attaccante finalmente di spessore.

Nella ripresa la consueta girandola di sostituzioni è stata stavolta ritardata, quantomeno per la difesa. Il reparto che ha iniziato la gara è stato infatti confermato in blocco ma la soglia di attenzione si è decisamente innalzata quando, al 60°, è entrato in campo Fabiano Parisi. L’esordio dell’ex Empoli è stato assolutamente convincente: puntuale nella fase difensiva sia nell’uno contro uno che nelle letture delle possibili verticalizzazioni, intelligente nelle frequenti sovrapposizioni proposte, autore di cross al bacio sia rasoterra per l’inserimento dell’attaccante sul primo palo che aerei per il colpo di testa del compagno. Fisicamente ancora indietro, e non poteva esser altrimenti visto l’impegno con l’Under 21, ha mostrato che l’acquisto sarà certamente preziosissimo in una stagione che speriamo sia di nuovo molto lunga. Per il resto invece, prestazione sottotono di Sabiri dopo la doppietta siglata alla Primavera e di Jovic impalpabile e quasi mai servito in modo decente, mentre qualche sprazzo è arrivato da Mandragora impiegato nei due centrali di centrocampo.

Starà adesso a Vincenzo Italiano, che si è detto molto contento dell’arrivo di Arthur, cercare di integrarlo velocemente e nel miglior modo possibile nei meccanismi della squadra. La speranza è che l’inserimento sia più rapido di quello che normalmente avviene nel calcio del mister siciliano, con la curiosità di vedere se l’innesto brasiliano verrà impiegato in un centrocampo a due oppure come vertice basso a tre, modulo che riporterebbe le lancette dell’orologio indietro alla stagione di Torreira, nella speranza che il risultato sia il medesimo!

A voi per i commenti!!

6 pensieri su “Appunti viola dopo Fiorentina Parma

  1. P.S.: A proposito di De Zerbi, non lo ringrazierò mai abbastanza per averci liberati dalla presenza di Igor. Tra l’altro non solo se l’è preso, ma ce l’ha pure pagato 17 milioni: ricavare questo cifrone da un impiastro come lui è davvero un’operazione – capolavoro.

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  2. Come ricorderai, qualche anno fa ci fu un vero e proprio casting per la panchina viola. Alla fine la spuntò Italiano, ma prima di lui la Fiorentina parlò con altri 2 tecnici: Juric e De Zerbi. Il primo era quello su cui la Fiorentina puntava di più (Amrabat era stato comprato a peso d’oro apposta per lui), ma lui decise di rifiutare perché ad ogni incontro si presentava una persona diversa a rappresentare la Fiorentina, e questo gli dette l’impressione che nella nostra società ci fossero troppi galli nel pollaio (impressione che non poteva essere più sbagliata, perché da noi decide tutto Commisso, e gli altri si limitano ad annaffiargli le piantine quando va negli USA).
    Poi venne la volta di De Zerbi. Anche in quel caso fu lui a rifiutare noi, ma per un motivo diverso: quando c’era da fare il calciomercato De Zerbi pretendeva che venissero presi i calciatori che indicava lui, la Fiorentina invece gli rispose “Tu dicci che caratteristiche deve avere il giocatore che ti serve, poi il nome lo decidiamo noi”. A quel punto De Zerbi si alzò e chiuse immediatamente la trattativa: aveva perfettamente ragione, perché un calciatore può anche avere le caratteristiche che servono al gioco di un allenatore, ma se è un brocco da paura giocherà male lo stesso.
    Questo è esattamente il caso di Arthur: potrà anche avere delle caratteristiche simili a quelle di Torreira, ma tra i 2 c’è un abisso a livello di rendimento. Klopp (che un pochino di calcio ne capisce) è rimasto così disgustato dalle prestazioni di Arthur che non l’ha reputato degno neanche di stare nella prima squadra: l’ha umiliato mandandolo ad allenarsi con i ragazzini. La Juve stessa pur di liberarsi di lui è arrivata a sobbarcarsi una parte del suo ingaggio. Con questi presupposti, mi pare legittimo essere pessimisti, e anche incazzati per l’ennesimo “finto rinforzo” acquistato da Commisso. Detto questo, se arriverà una punta da 20 gol sicuri chiuderò un occhio su questo e su tutti gli altri acquisti sbagliati che ha fatto Rocco da quando è arrivato a Firenze.
    Riguardo al Parma, onestamente la sua permanenza in serie B mi sembra davvero inspiegabile. Tutti gli anni è sfacciatamente la squadra più forte del campionato, e tutti gli anni non arriva neanche a sfiorare la promozione diretta. Passi per l’anno in cui fu allenata da Maresca e Iachini, perché di 2 non se ne faceva uno; l’anno scorso invece la promozione doveva esserci, sia perché in panchina c’era un maestro delle promozioni come Pecchia, sia perché le avversarie non erano dei fulmini di guerra (il campionato l’ha vinto il Frosinone, e t’ho detto tutto). Evidentemente il Parma non si è ancora calato nella dimensione della serie B, che è un campionato totalmente diverso dalla A: lì il tasso tecnico conta poco e nulla, è soprattutto una questione di grinta.
    Lo stesso vale per la lotta salvezza, e infatti è questo il motivo per cui spesso una squadra debole riesce a salvarsi a scapito di un’altra tecnicamente più forte: perché quando rischi la retrocessione a fare la differenza non è il piede fino, ma la tua capacità di rimanere freddo e di giocare con il coltello tra i denti.
    Il massimo della vita è avere un giocatore che ha sia la grinta che il piede fino. Lapadula è un calciatore di questo tipo, e infatti da 5 anni a questa parte fa la fortuna di tutte le squadre in cui gioca, che si tratti di lottare per la salvezza o per la promozione. Se Jovic avesse un decimo della sua voglia giocherebbe ancora nel Real Madrid.

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    • Ciao Grande Wwayne!
      Io sinceramente ho informazioni diverse in merito al mancato arrivo di Juric ma va bene lo stesso, così come da fonti certe ti posso dire che Commisso decide molto meno rispetto a quello che si sente dire! Quanto ad Arthur ed alla sua esperienza al Liverpool, c’è da dire che ha avuto un grave infortunio che lo ha portato sotto i ferri ed una ricaduta che non gli ha permesso di giocare. Quando era pronto per tornare in campo, il Liverpool stava disperatamente cercando di rientrare in corsa per la Champions e dunque non è mai stato impiegato. Questa non è una giustificazione ma solamente storia perché anche io sono piuttosto deluso dal suo arrivo dal momento che, come sai, avrei preferito un calciatore pronto come Dominguez. Quanto al Parma nella scorsa stagione ci sono stati molti errori tecnici e di mercato che hanno impedito una pronta risalita ma questo potrebbe essere l’anno giusto!
      Passando poi ai giocatori adatti alla serie B, hai giustamente ricordato Lapadula, io ti dico Cacia (ex viola): quanta differenza faceva in cadetteria e quanto era inutile in serie A?

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      • Le informazioni su Juric e De Zerbi ricordo di averle sentite su una rete locale poco dopo l’ufficialità dell’arrivo di Italiano.
        Riguardo a Cacia, ricordo che fummo proprio noi a fargli fare il grande salto in serie A: era l’anno in cui provammo a lanciare titolare Pazzini, già a Natale capimmo che era stata una scelta sbagliata, e siccome la sua riserva Vieri era troppo vecchia per fare 6 mesi da titolare provammo a prendere Cacia nel mercato di riparazione. Non l’avessimo mai fatto! Come hai detto tu, in serie A era utile come una sciarpa in pieno Agosto.
        Tra l’altro in quell’anno ci togliemmo anche la grandissima soddisfazione di vincere in casa della Juve all’ultimo minuto: capita una volta ogni vent’anni, ma quando capita è davvero una goduria infinita! 🙂

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Scrivi una risposta a lungo76 Cancella risposta