Il buono, il brutto, il cattivo

RAPID VIENNA – FIORENTINA = 1 – 0

Un bel bagno d’umiltà, questo rappresenta la sconfitta della Fiorentina in terra austriaca conto il Rapid Vienna. La prova dei ragazzi di Vincenzo Italiano riporta sulla terra tutti coloro i quali avevano fatto voli pindarici dopo la splendida vittoria di Genova e mette a nudo le deficienze viola. Innanzitutto la diversa condizione atletica con cui le due squadre sono arrivate alla gara: da una parte il Rapid reattivo, tosto, veloce, in grado di arrivare sempre per primo sulla palla, dall’altra una Fiorentina compassata, nervosa, quasi sorpresa dal ritmo austriaco, incapace di saltare l’uomo per creare la superiorità numerica e troppo spesso costretta al fraseggio orizzontale che ben conosciamo dalla scorsa stagione. Un fraseggio che però ha trovato interpreti non all’altezza del ruolo, Terracciano su tutti, che con i suoi rinvii sbilenchi ha infiammato il pressing avversario ed il caldissimo pubblico di casa. Una manovra che è sembrata tutto un tratto tornare statica e lenta, senza guizzi, animata solamente dal talento di Arthur e Nico Gonzalez che sono stati in grado di creare qualche grattacapo agli avversari fin dalla prima frazione. Dopo l’ingenuo fallo da rigore di Mandragora (com’è possibile commettere errori del genere nell’epoca del VAR?), i viola hanno affrontato la seconda frazione con un altro piglio ma è stato necessario attendere il tardivo ingresso in campo di Infantino e Beltran per vedere i viola finalmente calciare verso la porta avversaria. Purtroppo Vincenzo Italiano, perfetto nella preparazione e nella gestione del trionfo di Marassi, è sembrato un altro ieri sera, e con lui la squadra: sorpresi dal ritmo forsennato degli austriaci, restii al cambiamento (perché non retrocedere Bonaventura sulla linea dei centrocampisti accanto a Mandragora ed Arthur visto che la squadra era in sofferenza?) e tardivo nelle sostituzioni. Posso concordare con il mister che quella di ieri non fosse una partita da forzare con le due punte, soprattutto visto il gap atletico tra le compagini, ma la differenza di brillantezza tra Infantino e Beltran rispetto a tutti gli altri è stata clamorosa! Del resto i due argentini sono nel pieno della loro stagione ed allora perché aspettare 80 minuti?  
Tra una settimana dunque la Fiorentina è già messa di fronte alla prima partita dentro o fuori con la consapevolezza di avere i mezzi tecnici per superare il turno: certo servirà un’altra brillantezza ed interpreti più bravi a giocarsi l’uno contro uno palla a terra nel traffico, come Beltran anziché un attaccante di posizione come Nzola. Intanto col Lecce domenica i viola cercheranno di mantenere la classifica a punteggio pieno, ma giovedì non si potrà assolutamente sbagliare!

IL BUONO

  • Ranieri: come ormai troppo spesso, il difensore centrale viola è nettamente il migliore in campo. Sicuro, aggressivo, concentrato, ha ormai conquistato la fiducia dei compagni che gli affidano anche tantissimi palloni da giocare. Unico neo, quello che ci è probabilmente costato il gol in finale di Europa League, i crampi che arrivano sempre prima del termine della gara. Probabilmente le sue non eccelse doti atletiche richiedono di giocare sempre oltre il limite per limitare i pochi centimetri e chili e questo alla lunga si paga. Comunque il migliore. 
  • Nico Gonzalez: nel deserto viola di ieri sera si danna l’anima, cerca di accendere la luce e guadagna tantissimi calci piazzati che avrebbero dovuto avere miglior sorte. Capisce prima degli altri che l’unica arma a disposizione della Fiorentina è il suo uno contro uno e non si tira indietro. L’anima viola.
  • Arthur: pur non essendo quello di Genova, anche per la pochezza delle prestazioni dei compagni, riesce comunque a farsi apprezzare. Non perde un pallone, mette sempre ordine, arriva addirittura a farsi dare la palla da Terracciano per cercare di prendere per mano la squadra. Oltre a tutto ciò, recupera tantissimi palloni ed in fase di interdizione recita anche il ruolo del mediano. Speriamo duri!  

IL BRUTTO

  • Terracciano: semplicemente imbarazzante. Basta con la storia che Pietro gioca bene con i piedi, basta con la storia che possa fare il titolare in una squadra con ambizione. In sede di bilancio della scorsa stagione, al Corner Viola avevamo segnalato come priorità del mercato dovesse essere un portiere affidabile che aiutasse la squadra a guadagnare punti ed invece…… Resta un eterno 12.
  • Mandragora: la Conference League non è proprio la sua manifestazione. Dopo il gol fallito in finale, lo stupido ed eclatante fallo da rigore di ieri sera sommato ad una prova incolore. Sarà per la prossima (si spera).
  • Bonaventura: dopo la prova scintillante di Genova, il buon Jack gioca una partita trasparente. Sempre in ritardo, stranamente falloso e nervoso, guadagna uno stupido cartellino giallo alla mezz’ora per una protesta plateale. Visibilmente in giornata no, si meriterebbe di essere sostituito ben prima, ma probabilmente Italiano spera in una sua invenzione che purtroppo non arriva. Domenica a riposo, please.
  • Nzola: che lo stato di forma non fosse dei migliori lo avevamo già visto a Genova, ma anche per sbaglio una volta un cross lo si può anche sfiorare! Sempre in ritardo sia per andare a fare la sponda, sia in area di rigore, risulta invisibile ed inutile. Beltran in nemmeno un quarto d’ora fa molto più di Nzola in 80 inutili minuti. Speriamo sia solamente questione di condizione atletica.

A voi per i commenti!!

6 pensieri su “Il buono, il brutto, il cattivo

  1. I numeri dicono che prima del suo passaggio alla Fiorentina le squadre che avevano affidato le chiavi del gioco a Mandragora non erano mai andate più su del dodicesimo posto. E siccome prima di arrivare da noi Mandragora di stagioni in serie A ne aveva fatte abbastanza, mi pare evidente che è quella la sua dimensione: un giocatore da parte destra della classifica.
    Alla luce di questo, io non me la prendo con lui per averci fatto perdere la gara di ieri sera (anche perché della Conference League non me ne frega nulla), ma con chi l’ha messo in campo sapendo benissimo che una gara europea è un palcoscenico al di là della sua portata. Se Italiano mi mettesse a giocare centravanti con il Lecce e io fallissi un gol, la colpa non sarebbe mia che l’ho sbagliato, ma dell’allenatore che mi ha messo lì: con le dovute proporzioni, vale lo stesso discorso per Mandragora.
    Due cose che non c’entrano con la gara di ieri, ma riguardano sempre la Fiorentina. Innanzitutto, Joe Barone ha detto che Sabiri probabilmente verrà ceduto già adesso, perché ha fatto arrabbiare Italiano. Premesso che numericamente la cosa non ci crea scompensi (vorrà dire che quando mancherà Barak ad affiancare Nico e Nzola metteremo Ikoné), volevo chiederti se sapevi cos’ha fatto di così grave Sabiri per essere cacciato da Firenze praticamente un secondo dopo il suo arrivo.
    In secondo luogo, nella conferenza stampa pre – Rapid Vienna Biraghi ha detto che non era affatto vera la voce per cui l’anno scorso Nico Gonzalez faceva il finto malato per non rischiare di saltare il Mondiale, e che il suo compagno ha sofferto molto per questa diceria: non solo perché era un’accusa infondata, ma anche perché era consapevole che anche se l’avesse smentita non gli avrebbe creduto nessuno. Se le cose stanno realmente come dice Biraghi (e non ho motivo di dubitarne), allora mi scuso con Nico, perché io su questo blog quest’accusa gliel’ho fatta più volte. E mi chiedo come mai Biraghi abbia difeso il compagno soltanto adesso: da capitano sarebbe dovuto intervenire subito, non a mesi di distanza, dopo che questo sospetto si era già radicato nella testa dei tifosi fino a diventare certezza.

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    • Ciao Wwayne, quanto a Mandragora nessuno gli ha dato le chiavi del centrocampo in mano (e menomale!!) visto che lui deve solamente portare l’acqua accanto ad Arthur. Il problema è che, pur dovendosi limitare a ciò, riesce comunque a fare disastri incredibili!
      Quanto a Sabiri, sembra che si sia lamentato perché a Genova non ha giocato e lo abbia fatto in modo che tutti sentissero. Ciò ha indispettito Italiano e la società e giustamente verrà accompagnato alla porta per fargli capire come ci si comporta in un gruppo.
      Quanto a Nico resto convinto che, magari inconsciamente, abbia tirato indietro la gamba….poteva Biraghi dire il contrario? Le tempistiche sono strane, ma l’atteggiamento di Nico lo è stato di più!!

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      • Barak e Sabiri sono gli unici trequartisti puri della rosa. Di conseguenza, dato che Barak era infortunato e non poteva essere impiegato a Genova, era logico che Sabiri si aspettasse di giocare, ed è legittimo che sia rimasto deluso nel vedersi escluso dall’11 titolare. Tuttavia, siccome ha 26 anni e non 18, Sabiri dovrebbe aver imparato da un pezzo che (come hai detto tu) un calciatore deve saper stare in un gruppo, e questo comporta anche il saper accettare le decisioni dell’allenatore. Se non l’ha imparato a 26 anni e dopo 7 stagioni tra i professionisti è chiaro che non lo imparerà mai, quindi fa bene la Fiorentina a disfarsene.
        Tra l’altro oltre che immaturo Sabiri è stato anche irriconoscente, perché se non era per la Fiorentina lui adesso stava in serie B. Una serie B extralusso considerato che avrebbe giocato per la Sampdoria, ma sempre di serie B si parla.
        A proposito di giocatori montati, ricordati quel che ti dico: Jovic resterà in maglia viola. Lo deduco dal fatto che Ramadani lo stia offrendo solo a delle squadre troppo forti per lui (come il Milan e la Roma), probabilmente perché Jovic in una squadra di livello più basso non ci vuole andare: di conseguenza, dato che le squadre forti non vogliono Jovic e Jovic non vuole le squadre deboli, è logico che alla fine rimarrà sul groppone a noi. Spero di venire smentito, perché una primadonna come lui non accetterà mai di fare la terza punta dietro Nzola e Beltran, e quindi spaccherebbe lo spogliatoio con delle sceneggiate che in confronto Sabiri è un dilettante.

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        • Adoro il tuo ottimismo! 🤣🤣🤣 a parte gli scherzi, per me il trequartista in questa o è Bonaventura o è Barak. Tra l’altro credo anche, come ho scritto, che avendo Arthur a disposizione la squadra sia equilibrata giocando con un centrocampo a 3 e quindi di Sabiri ne possiamo fare ampiamente a meno. Lo abbiamo preso solamente perché era una plusvalenza sicura, non certo perché era funzionale al progetto Fiorentina.

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          • A proposito di plusvalenze, oggi Mourinho ha approfittato del fatto che la Fiorentina abbia rinunciato a una maxi plusvalenza rifiutando l’offerta per Nico Gonzalez dicendo “La Fiorentina ha rifiutato 42 milioni per un giocatore, la Roma non potrebbe farlo”. Come a dire: noi siamo più poveri dei viola, quindi non rompetemi le scatole se a fine stagione arriveremo dietro di loro in campionato.
            Questo discorso della correlazione tra risorse finanziarie e piazzamenti in classifica è vecchio come il mondo: già Mazzarri ai tempi del Napoli si vantò di aver portato la sua squadra più volte a ridosso dello scudetto nonostante avesse il settimo monte ingaggi della serie A. Già allora questo ragionamento non mi convinceva, perché la stagione di una squadra va valutata in base al suo valore tecnico, non alle risorse finanziarie di cui dispone il suo presidente. Se una squadra è tecnicamente forte, allora è legittimo pretendere che raggiunga un buon piazzamento, anche se ha un budget ridotto. Nel caso specifico della Roma, Mourinho ha un’ottima rosa, quindi è tenuto a portarla in alto, a prescindere dal budget che può garantirgli Friedkin.
            Ma del resto questa tendenza a deresponsabilizzarsi Mourinho l’ha sempre avuta: solo per fare l’esempio più recente, ricorderai di quando disse che aveva pareggiato con il Sassuolo perché Karsdorp aveva giocato in modo non professionale (fregandosene del fatto che aizzare contro un giocatore una tifoseria violenta come quella romanista possa avere delle conseguenze anche tragiche).
            Una cosa che non c’entra nulla: leggo che Verratti sta per andare al Galatasaray. Ora io mi dico: se va in Arabia alzo le mani (perché Commisso uno stipendio faraonico come quelli che guadagnano da quelle parti non glielo offrirebbe mai), ma se è disposto ad andare anche in un campionato di serie B come quello turco allora perché non proviamo a prenderlo noi?

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            • Verratti è un giocatore che a me non ha mai convinto perché mi sembra che gli manchi sempre il centesimo per fare la lira ma da noi potrebbe fare il sindaco! Quanto a Mou, lui è un mago della comunicazione a patto che torni sempre a suo vantaggio. Ottimo stratega, grande comunicatore, pessimo nell’insegnare calcio divertente, il migliore nella gestione del gruppo.

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