Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – LECCE = 2 – 2

E’ stata una Fiorentina dai due volti quella che ha sperperato il doppio vantaggio nella gara interna contro il Lecce. Se nel primo tempo i viola sembravano essere tornati quasi sui livelli di Genova con fraseggi veloci, possesso palla finalmente non scontato, ritmo alto e capacità di andare a segno, la seconda frazione ha paurosamente ricalcato la prova di Vienna. Senza avere di fronte un avversario di quella caratura tecnica però, Bonaventura e compagni avevano dimostrato di aver finito la benzina pur senza rischiare troppo: la consueta dormita difensiva, ha poi vanificato la prima frazione di gioco ed ha cancellato la possibilità di rimanere a punteggio pieno dopo due gare. Se l’errore che ha permesso ai salentini di trovare il secondo gol è certamente personale (Martinez Quarta cosa guarda???), è impossibile però non sottolineare la frequenza di questi passaggi a vuoto che si ripetono ormai fin dall’arrivo di Vincenzo Italiano sulla panchina viola. Purtroppo, la correzione di questi misfatti sembra una chimera, ma la giustificazione del caldo sentita ieri in sala stampa, richiama a piangina Mazzarri, uno dei tanti allenatori per il quale la colpa era sempre di qualcun altro. Restano comunque diverse cose positive, l’ottimo primo tempo, il gol ritrovato con continuità, il bel debutto di Beltran e la capacità di andare a segno di Nico Gonzalez anche se resta soprattutto fortissima l’impressione che questa squadra non possa giocare senza Arthur se manca pure la fisicità di Amrabat. Tutto il buono però, verrà messo velocemente nel dimenticatoio per la seconda frazione sciagurata condita dalle due reti subite.
Tra tre giorni ci aspetta il primo crocevia della stagione, la gara di ritorno contro il Rapid Vienna che potrebbe fin da subito indirizzare l’annata viola. Non sarà più ammesso né tollerato l’atteggiamento della gara d’andata né le disattenzioni del secondo tempo contro il Lecce: ce la possiamo fare, dipende tutto da noi!

IL BUONO

  • Nico Gonzalez: semplicemente di un’altra categoria. Finalmente sembra essere diventato quel leader che tutti pensavano fosse nel momento in cui è arrivato a Firenze. Nuovamente a segno, svaria su tutto il fronte d’attacco e spesso si muove in posizione centrale per aiutare Arthur a cucire il gioco. Di testa si conferma uno dei calciatori con la migliore scelta di tempo in Serie A. Ne avessimo un altro sulla corsia opposta…… 
  • Duncan: questa scelta farà storcere il naso a qualcuno ma ieri Alfredino a me è piaciuto e sinceramente tutta questa differenza con Mandragora non l’ho proprio vista. Gol, assist ed un palo in un primo tempo clamoroso, poi una logica flessione nella ripresa. E’ lui a perdere il pallone in occasione del gol del Lecce, ma la Fiorentina ha la difesa completamente schierata. Professionista esemplare.
  • Beltran: un debutto assolutamente incoraggiante. Dimostra di non aver alcun timore reverenziale e di possedere numeri tecnici importanti. Svaria, lega il gioco, serve una palla meravigliosa nell’azione del 2-0 anche se non calcia mai in porta. Ancora non conosce i compagni né i meccanismi del gioco viola, ma si fa apprezzare in diverse occasioni per la rapidità di esecuzione. Promosso a pieni voti.  

IL BRUTTO

  • Martinez Quarta: a forza di raccontare in questa rubrica gli errori difensivi dell’argentino, mi sono venuto a noia da solo. Cosa aspetta ancora una società che ha incassato 17 milioni di euro dalla cessione di Igor ad acquistare un centrale di livello? Dobbiamo aspettare il mercato di gennaio, quando magari saremo fuori dall’Europa e dovremo rincorrere in campionato? Quarta è questo ed ormai lo conosciamo: forte di testa, con tanta garra e discreto in impostazione, ma i suoi passaggi a vuoto ormai non si contano più. Ma non lo si vuole proprio capire?
  • Sottil: se Martinez Quarta mi è venuto a noia, in merito all’esterno offensivo invece, ho perso del tutto le speranze. Di partite ne vedo tante (anzi, troppe) da molti anni ma un calciatore che riesce a sbagliare ogni singola scelta come lui, io non lo ricordo. Quando parte in velocità palla al piede regala sempre la sensazione che possa succedere qualcosa di importante…..il problema è che la speranza resta regolarmente delusa. Il paragone con Nico dall’altra parte è imbarazzante.
  • Nzola: non posso credere che questo sia il calciatore che mister Italiano chiede da due stagioni. Lento, imbolsito, incapace di tenere su la squadra, entra a gara in corso e non riesce ad aiutare i compagni a respirare. Gioca la stessa partita di Vienna con l’aggravante che è il più fresco di tutti. Non attacca mai né il primo né il secondo palo, non si avvicina nemmeno a tirare in porta. La condizione atletica è certamente deficitaria, ma almeno l’approccio deve assolutamente cambiare. Giovedì servirà un altro Nzola.

A voi per i commenti!!

8 pensieri su “Il buono, il brutto, il cattivo

  1. Quando un giocatore viene schierato titolare dopo un lungo periodo in panchina, sa benissimo che quella è una chance da dentro o fuori. E allora per paura di bruciarsela potrebbe decidere di giocare semplice, e di evitare di prendersi troppe responsabilità. Duncan invece, dopo aver passato l’intera scorsa stagione in panchina, ieri quando ha giocato contro il Lecce dopo 3 minuti è andato a tirare un calcio d’angolo, e l’ha tramutato in un assist vincente per Nico Gonzalez. Questo la dice lunga sulla personalità di questo giocatore, che come sai è da anni il mio preferito nella rosa della Fiorentina.
    Riguardo a Martinez Quarta e Sottil, come sai lo dico da una vita che sono al contrario i peggiori nella rosa della Fiorentina (insieme a Ikoné). E se me ne rendo conto io che sono un professore e guardo solo le partite, mi domando come faccia a non rendersene conto Italiano che è un allenatore e li vede tutti i giorni in allenamento. Tra l’altro Martinez Quarta andava escluso anche perché è tutta l’Estate che si parla di una sua cessione (prima al Valencia e poi al Betis Siviglia), e quindi è chiaro che in questo momento ha la testa da un’altra parte.
    Alcuni allenatori si sono lamentati proprio di questo, ovvero che il mercato rimane aperto anche a stagione già iniziata, quindi loro devono fare le formazioni con giocatori che oggi ci sono e domani chissà. Ebbene, io capisco che per loro non siano le condizioni ideali per lavorare, ma sono del parere che vada benissimo così. Perché sono proprio le prime giornate di campionato che ti permettono di capire fin dall’inizio se la rosa che hai allestito è all’altezza oppure no, e se il mercato è aperto grazie a Dio hai qualche giorno per tappare le falle che le prime partite hanno messo in evidenza. Se invece il mercato è chiuso, a quel punto ti tocca andare avanti fino a Gennaio con quello che hai, ma per allora il tuo obiettivo stagionale potrebbe essere già compromesso.
    Ti faccio un esempio in salsa viola. Inizio della stagione 2017 – 2018: perdiamo prima con l’Inter e poi con la Sampdoria, incassando la bellezza di 5 gol in 2 partite. Gran parte della colpa è di Tomovic, che era in declino già da prima, ma in quelle 2 partite toccò proprio il fondo. A quel punto Corvino corre ai ripari, lo cede al Chievo e al suo posto prende Laurini. Risultato: noi con Laurini ci salviamo tranquillamente e arriviamo addirittura a sfiorare l’Europa, il Chievo con Tomovic arriva ultimo. L’anno dopo Tomovic va alla SPAL, e arriva ultimo anche lì. Pensa cosa sarebbe successo se questo pericolo pubblico fosse rimasto a Firenze perché il mercato chiudeva prima dell’inizio della stagione.

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    • Ciao Wwayne! Io invece sono contrario al mercato aperto mentre si gioca. La bravura di un dirigente e di un allenatore sta anche nel capire prima le situazioni e le potenzialità della rosa. Non è possibile avere spesso quasi la metà della squadra sul mercato, non è possibile lavorare in queste condizioni….o meglio è un modo semplicissimo di dare giustificazioni a chi non riesce ad ottenere i risultati!

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      • In effetti (come hai scritto anche tu nel post) gli allenatori sono soliti accampare delle scuse improbabili per giustificare le sconfitte, con l’ovvio obiettivo di convincere i loro presidenti che non è colpa loro e quindi non devono esonerarli.
        Rimanendo in tema di mercato, ti confesso che non ho capito l’acquisto di Vranckx. Mi sembra senza senso sia numericamente (perché in quel ruolo eravamo coperti) sia tecnicamente (perché Pioli non è stupido, quindi se fosse stato sto gran fenomeno lo avrebbe fatto giocare). Detto questo, apprezzo il fatto che Commisso abbia tirato fuori per lui 7 milioni di euro: dopo tanti anni passati ad acquistare rigorosamente a costo zero, finalmente ricominciamo a comportarci come una società normale.

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        • In realtà Vranckx non è ancora ufficiale ed anzi sembra ci siano dei problemi per chiudere la trattativa. Ciò detto, se Amrabat uscirà, numericamente manca un centrale: oltre a Arthur, Mandragora e Duncan, non hai altri centrali quindi credo che potrebbe servire. Non lo conosco abbastanza per poter dare un giudizio definitivo, ma è un colpo in prospettiva ed a titolo definitivo! Una bella controtendenza rispetto al passato….

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          • Mi sono informato sui problemi a cui alludi, e sembra che siano 2: da un lato il Wolfsburg che all’ultimo momento ha chiesto più soldi per il cartellino, dall’altro l’agente del giocatore, che ha chiesto di percepire una commissione.
            Il comportamento del Wolfsburg è antipatico, ma ci può stare che una società cambi in corsa la valutazione di un proprio giocatore. Quello che invece non sta né in cielo né in terra è che l’agente di Vranckx chieda una commissione. La Fiorentina si è qualificata per i preliminari di Conference e per la Supercoppa Italiana, il Wolfsburg invece non si è qualificato per una beata ceppa: di conseguenza, dato che per Vranckx sarebbe un salto di qualità venire a Firenze, è la Fiorentina che sta facendo un favore a lui e al suo procuratore, non il contrario. Alla luce di questo, per quale motivo al mondo Rocco dovrebbe pagare una commissione? Ormai sembra che in ogni trattativa ci debba essere per forza un regalino della società acquirente al procuratore, ma invece non sta scritto da nessuna parte, e in casi come questo la parola “commissione” non andrebbe neanche pronunciata al tavolo delle trattative.
            Dato che l’anno scorso Grillitsch fu mandato a fanculo proprio per questo motivo, do quasi per scontato che Vranckx farà la stessa fine. La Fiorentina non ci perderà nulla.

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