Il buono, il brutto, il cattivo

GENK – FIORENTINA = 2 – 2

È stata una partita molto spezzettata, non bella tecnicamente ma piena di emozioni, ribaltamenti di fronte, errori marchiani. Errori difensivi, come nell’occasione delle quattro reti segnate tutte sullo sviluppo di una palla inattiva, ma anche offensivi visto che se i viola fossero stati in grado di mettere a segno il terzo gol con Milenkovic o soprattutto Nzola (un attaccante non può fallire un’occasione del genere a due metri dalla porta!!!), il successo esterno sarebbe stato centrato.
Italiano ha cambiato tanto rispetto all’Atalanta e quasi tutti nuovi impiegati hanno risposto presente. Da Kayode, finalmente tornato titolare a destra dopo la vittoria di Genova, ad Arthur nuovamente fulcro del gioco fino a Beltran che continua a mostrare doti tecniche fuori dal comune anche nella protezione della palla pur non venendo praticamente mai servito a dovere. Discorso a parte merita invece il portiere danese Christensen che continua a lasciare molti dubbi, così come Mandragora impiegato al posto dell’infortunato Bonaventura anziché il giovane Infantino. Certo è che la Fiorentina, dopo aver avuto più volte la palla per vincere la partita, ha addirittura rischiato di tornare a casa con un pugno di mosche in mano: se solo il tiro finale fosse finito in porta anziché sul palo, adesso sarebbero certamente ripartiti i processi a Vincenzo Italiano. Il pareggio esterno può dunque considerarsi un bicchiere mezzo pieno se ricordiamo l’inizio della scorsa Conference League, ma le 12 reti subite in 7 partite sono troppe per avere velleità di grandezza.

Da oggi è già tempo di tornare a pensare al campionato vista la mai banale (per tanti motivi) trasferta di Udine nella speranza che le condizioni di Nico Gonzales, uscito ieri per infortunio, non siano gravi: sarebbe un colpo mortale alle ambizioni viola!

IL BUONO

  • Ranieri: quando il calcio racconta una favola. Il calciatore più umile della rosa, quello che si è veramente guadagnato tutto da solo, quello che lo scorso anno società e mister non hanno nemmeno reputato meritevole di fare il ritiro con la squadra, sceglie un palcoscenico europeo per fare il primo gol, anzi esagera con una doppietta, un assist al bacio per Milenkovic dopo aver saltato con un tunnel il diretto avversario e diverse chiusure ottime. Enorme!
  • Kayode: all’esordio in Europa dimostra di non avere paura. In fase offensiva spinge meno del solito, ma difensivamente appare molto cresciuto. Attento, applicato, chiude benissimo diverse diagonali difensive mantenendo sempre alta l’attenzione e la concentrazione. Altro esame superato!
  • Nico Gonzales: non ha giocato certo una partita indimenticabile, ma nonostante la condizione atletica non scintillante, salta avversari a ripetizione e dimostra la propria leadership in ripiegamenti difensivi sempre preziosi. Quando resta a terra infortunato tutta Firenze trattiene il fiato. Leader riconosciuto.

IL BRUTTO

  • Christensen: se nelle ultime settimane abbiamo riempito di critiche il buon Terracciano, stavolta dobbiamo purtroppo fare la stessa cosa con il danese. In uscita regala brividi a tutti i tifosi viola, non è mai sicuro in presa bassa, gioca peggio del solito anche con i piedi. Sul Corner Viola avevamo detto in tempi antichi che il problema del portiere andava risolto alla radice, ma purtroppo così non è stato. Sarà un’altra stagione di passione!
  • Nzola: capisco che non sia in forma, che magari stia soffrendo l’adattamento ad una nuova squadra, che forse psicologicamente senta la pressione ma la rete che sbaglia di testa da due metri grida vendetta. Stavolta non regge nemmeno la scusa dei palloni giocabili.
  • Duncan: dispiace tantissimo inserirlo tra i peggiori in campo e certamente il nostro amico Wwayne non sarà d’accordo, ma l’errore commesso sul gol del definitivo pareggio del Genk è imperdonabile. Fino ad allora era apparso tra i migliori unendo dinamismo e sagacia tattica in un centrocampo senza il faro Bonaventura. Resta comunque centrale nel progetto tattico viola, anche se certe disattenzioni sono troppo gravi per passare sotto silenzio. Dai Alfred io ci credo!

A voi per i commenti!!

2 pensieri su “Il buono, il brutto, il cattivo

  1. Per la prima volta da quando la Fiorentina partecipa a quest’inutilissima competizione, ieri ho guardato per intero la partita di Conference League. Non l’avevo fatto neanche per la finale con il West Ham.
    Ho visto una partita dai 2 volti: un primo tempo dominato da noi, un secondo tempo dominato da loro. Ergo, il pareggio è giusto. Al limite noi possiamo recriminare per non aver sfruttato fino in fondo il predominio nel primo tempo, a causa di un Beltran totalmente nullo e di un Sottil che come sempre ha un talento unico nel centrare l’avversario ogni volta che prova a fare un cross. Capisco che Italiano insista su Beltran perché è arrivato da poco ed è costato una barca di soldi, ma non capisco perché continui a insistere su Sottil: lo sappiamo da una vita che è un giocatore inguardabile e non abbiamo pagato una lira per il suo cartellino, quindi sia a livello tecnico che a livello economico non c’è una ragione al mondo per metterlo titolare.
    Tra l’altro se guardi i suoi dati su transfermarkt scoprirai che Sottil fa un gol o un assist ogni 390 minuti. Ovvero una volta ogni 4 partite. Per uno che gioca a ridosso della porta è pochissimo: in serie A ce ne sono tanti che giocano addirittura a centrocampo, eppure hanno dei numeri di gran lunga migliori di questi.
    C’è anche un altro numero inquietante: Sottil ha fatto 5 assist su 86 partite in serie A. Essendo un’ala, il suo compito principale dovrebbe essere quello di mandare in gol l’attaccante, quindi 5 assist avrebbe dovuto farli nel giro di 30 partite al massimo, non 86. Andando a questo ritmo, per arrivare a quota 10 assist gli ci vorranno quasi 200 partite. Spero che le giochi con un’altra squadra; se invece Sottil arriverà a giocare 200 partite con la Fiorentina, allora a noi tifosi viola dovranno regalarci un abbonamento come premio alla pazienza! 🙂

    "Mi piace"

    • 😂😂😂😂 il premio alla pazienza lo meritiamo comunque anche solo perché dobbiamo vedere così spesso Sottil. A parte gli scherzi, sono d’accordo con la disamina del pareggio giusto. Abbiamo giocato un buon primo tempo ma non abbiamo retto nella ripresa. Considerando comunque che il Genk era la squadra più temibile, un pareggio che ci può andare bene.

      "Mi piace"

Lascia un commento