Il buono, il brutto, il cattivo

FROSINONE – FIORENTINA = 1 – 1

Due punti letteralmente buttati nel cesso, o se preferite gettati al vento! Da ieri sera sento persone che mi dicono….vabbè abbiamo fatto pari con i due punti rubacchiati ad Udine, oppure abbiamo preso 7 punti nelle ultime tre partite…. ed allora? Dobbiamo sempre accontentarci del meno peggio? Non possiamo mai guardare alla posizione di classifica in cui potevamo essere? O magari dove saremmo stati se fossimo riusciti a fare filotto anche con il Cagliari? sembra ormai che a Firenze ci si debba sempre accontentare del fatto che la Fiorentina ha una proprietà solida, che non ci farà fallire, che ha costruito il Viola Park, che ha i conti apposto. Parlare di calcio mai? Parlare di un attaccante che ormai non ha più nemmeno la scusa dei palloni che non arrivano è lesa maestà? Nzola ha finito i bonus anche su questo blog in cui alcuni, ad esempio Bomber Siiimo, mi aveva chiesto come mai l’attaccante non fosse stato messo nei cattivi dopo gare incolori. Dopo la rete fallita a Genk, ieri a Frosinone ha avuto diverse occasioni senza centrare mai la porta in 81 minuti più recupero. Anche basta grazie! Per non infierire poi sul “giovane” Sottil che sarebbe sempre sul punto di esplodere…. se solo lui e Nzola avessero concretizzato la mole di lavoro della prima parte della gara adesso staremmo parlando di altro!

Dobbiamo però discutere anche della gestione della gara: la prima mezz’ora della Fiorentina di ieri è stata tra le migliori non solamente di questa stagione con fraseggi belli, interessanti e mai scontati, azioni che alternavano ampiezza e profondità, occasioni da rete in serie. Tutti avevamo capito che quello era il momento di chiudere la gara, quantomeno di trovare il raddoppio perché altrimenti la ripresa sarebbe stata da battaglia contro un Frosinone che in casa aveva già ribaltato il Sassuolo. Purtroppo l’attacco viola ha mostrato ancora una volta limiti imbarazzanti tra Nzola e Sottil, ma nella ripresa la Fiorentina avrebbe dovuto avere un altro tipo di approccio, con calciatori diversi da quelli impiegati. Se sai che devi affrontare un secondo tempo in apnea contro una squadra che ti attaccherà ferocemente in tutte le zone del campo che senso ha inserire il coniglio bagnato Ikoné? Non sarebbe stato preferibile il battagliero Kouamé? E successivamente, quando la squadra ha bisogno di argento vivo addosso, perché impiegare il biondino Barak entrato con le infradito ai piedi e specializzato nei passaggi all’indietro anziché il giovane aitante Infantino? E perché il pomata Mandragora anziché Maxime Lopez quando avevamo bisogno di ritrovare il bandolo della matassa della manovra offensiva? Soprassiedo sugli offensivi 9 minuti regalati a Beltran perché ho troppa stima e fiducia in Italiano, un tecnico che avrà certamente già analizzato queste sostituzioni ed i mancati risultati delle sue scelte. Un allenatore che non più tardi due settimane fa ha dato lo scacco matto a Gasperini merita fiducia e sostegno però anche lui deve alzare l’asticella!

La classifica è ancora buona ma col Cagliari non devono esistere passi falsi, altrimenti poi le gare contro Napoli e Lazio potrebbero diventare già un esame da non fallire.

IL BUONO

  • Duncan: indubbiamente il migliore in campo in entrambe le fasi di gioco. Quando si pensa a Duncan, si pensa solamente ai palloni che riesce a recuperare, al pressing che porta agli avversari, ai raddoppi che esegue. Ieri però, oltre a calciare pericolosamente in porta più volte, regala il cioccolatino solamente da scartare a Nico in occasione del vantaggio. Prestazione totale.
  • Nico Gonzalez: semplicemente #NG10. Se sono stato tra i più feroci contestatori di Nico nella scorsa stagione per la pantomima prima del Qatar, adesso dobbiamo solo alzarci in piedi ed applaudire. Lìder Maximo!
  • Martinez Quarta: attento, preciso, senza fronzoli. A Frosinone decide di dedicarsi quasi esclusivamente alla fase difensiva probabilmente in considerazione dell’impiego di Parisi a destra prima e dell’infortunio di Biraghi poi. Non sbaglia nulla, avanti così!

IL BRUTTO

  • Nzola: mi rifiuto di pensare che la nostra Serie A sia così scarsa da far arrivare un calciatore come questo in doppia cifra per due stagioni consecutive. La verità è che Nzola è molto meglio di cosi ed il mister lo sa ma….. quanto a lungo possiamo aspettarlo?
  • Sottil: chi ancora ripone fiducia nell’esterno viola se ne faccia una ragione. E’ un calciatore che sul primo passo salta sempre tutti, ma a che serve se poi sbaglia sempre la scelta finale? Se poi commette strafalcioni degni di Paperissima? Eterno sopravvalutato.
  • Barak ed Ikoné: il loro ingresso in campo è stato semplicemente un insulto a chi aveva giocato il primo tempo ed ai tifosi che si sono sobbarcati la lunga di trasferta di Frosinone in mezzo alla settimana. Ma perché loro anziché Infantino e Kouamé?
  • Giancarlo Marocchi: al netto della parlata emiliana anche piacevole, è assolutamente imbarazzante sia per la pochezza dei concetti che esprime, sia per l’aperta ostilità nei confronti dei colori viola sottolineata talvolta dalle correzioni del cronista durante il racconto della gara. E mi tocca pure pagare!!

A voi per i commenti!!

2 pensieri su “Il buono, il brutto, il cattivo

  1. Anch’io ho già scritto in passato su questo blog che Sottil e Nzola sono indecenti. Il primo è un problema quasi risolto, nel senso che da tempo Italiano l’ha retrocesso a riserva; è più dura invece risolvere il problema Nzola, perché Italiano l’ha chiesto a gran voce dal primo giorno che è arrivato a Firenze, e quindi bocciare lui sarebbe come bocciare se stesso. E’ una questione di orgoglio insomma, ma se fai l’allenatore dovresti mettere da parte il tuo ego e fare ciò che è meglio per la squadra: in questo momento la cosa migliore da fare è provare Beltran, e quindi mi aspetto che già contro il Cagliari l’argentino venga schierato titolare. Poi magari farà schifo anche lui (la sua prova contro il Genk è stata da brividi), ma se gli viene data una reale possibilità di dimostrare qualcosa almeno ci toglieremo il dubbio su chi sia meglio (o meno peggio) tra lui e Nzola.
    Comunque quest’anno continuiamo ad avere il problema delle punte che non segnano, ma sono molto più tranquillo rispetto all’anno scorso. L’anno scorso era chiaro fin dalla prima partita che questo problema era irrisolvibile, perché Cabral aveva mostrato delle difficoltà di ambientamento già nella stagione precedente e Jovic veniva da 3 stagioni da incubo; quest’anno invece abbiamo 2 attaccanti che segnavano caterve di gol fino a pochi mesi fa, quindi è presumibile che almeno uno dei 2 ricominci presto a farli. Secondo me è più probabile che ci riesca Beltran, perché la partita di Udine ha rivelato che Nzola in questo momento ha difficoltà anche solo ad agganciare il pallone, figuriamoci a fare gol. E’ come chiedere di vincere una partita di tennis a uno che non sa neanche tenere in mano la racchetta: capisci bene che non ci sono i presupposti.
    Una cosa che non c’entra nulla. Ieri sera un giornalista ha provocato Mourinho dicendogli che lui non era mai partito così male in tutta la sua carriera, e la Roma non è mai partita così male in tutta la sua storia. Lui gli ha risposto che, se proprio vogliamo parlare della storia della Roma, allora non era mai successo neanche che la Roma facesse 2 finali europee consecutive. Questa risposta fotografa alla perfezione cosa è diventato Mourinho: un allenatore che si è seduto sugli allori del passato, e sottolinea in continuazione i trofei che ha vinto per convincere gli altri che vale ancora la pena di puntare su di lui. Sta diventando la versione calcistica della Norma Desmond di Viale del tramonto, che non fa un film da decenni, però è sempre convinta di essere la più grande attrice nella storia del cinema. E’ un peccato che incontreremo la Roma a Dicembre (peraltro nel mezzo tra 2 gare di coppa): se l’avessimo incontrata Domenica ce la saremmo mangiata in un sol boccone.

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    • Per Sottil non ho più parole davvero! Sono basito dalla quantità di cose belle riesca a sciupare con il proprio atteggiamento e la propria testa che forse è buona solo per portare cappello (cit.). Quanto a Nzola invece, credo non sia più tempo di aspettarlo: tra campionato e coppa ha già avuto spazio e palloni a sufficienza, è ora di mettere dentro Beltran dandogli fiducia come è stato fatto con l’ex Spezia. Solo dopo che ciò sarà successo, sarà possibile iniziare a tirare le somme.
      Mourinho, come ho già detto più volte anche su AtSport 24, è ormai ostaggio del suo personaggio, rinchiuso in una gabbia di vetro in cui continua a muoversi solamente per farsi ammirare.

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