Il buono, il brutto, il cattivo

LAZIO – FIORENTINA = 1 – 0

IL BUONO

  • Beltran: finalmente una punta che attacca la profondità come Dio comanda. Il gol giustamente annullato che aveva segnato su lancio di Bonaventura ha in sé tutto ciò che serve: scelta di tempo per evitare il fuorigioco, capacità di difendere la palla, tecnica per superare il portiere, freddezza nei 16 metri. Dopo poco, rischia di segnare di testa (non era un specialità di Nzola?) in mezzo ai difensori laziali. Qualcuno ieri sera mi ha detto…ma poi è sparito….effettivamente quando è entrato l’altro invece abbiamo avuto più presenza davanti…..Liberatelo dalla panchina, almeno lui stoppa un pallone e dialoga con Jack!
  • Terracciano: San Pietro sembra finalmente tornato! Due parate clamorose su Felipe Anderson e Luis Alberto oltre ad una sempre più sicura gestione della palla con i piedi. E’ grazie a lui se i viola arrivano al 94° sul risultato di 0 – 0.
  • Parisi: un pò come per il genio di Rignano destra o sinistra per lui non fa differenza. Spenge completamente Zaccagni senza nemmeno dover ricorrere al fallo sistematico. Oltre a ciò, non disdegna mai le sortite offensive dove trova come compagno di fascia un Ikonè che non punta praticamente mai l’uomo. Peccato, poteva essere l’arma in più in sovrapposizione!

IL BRUTTO

  • Biraghi: si lo so, era ancora dolorante ed aveva un avversario difficile da controllare ma si può sapere perché deve sempre lanciarsi in quelle sceneggiate indigeribili? Sbaglia tutto il possibile in fase di riproposizione del gioco ed anche da fermo è più impreciso del solito. Dedito alla causa, ma comunque mediocre.
  • I subentranti: quando un tecnico effettua delle sostituzioni, soprattutto quando la squadra è calata fisicamente ed ha perso importanti spazi di campo, si aspetta da chi entra quel qualcosa che non trova più in chi esce. Barak è stato come spesso ultimamente invisibile, Nzola a parte fare lo sgherro di quartiere non ha praticamente mai toccato la palla, Mandragora ha dato il suo solito NON contributo. Sveglia che tocca a voi!
  • Milenkovic: già prima del misfatto finale ne aveva azzeccate poche, ma con un pò di mestiere e l’aiuto dei compagni di reparto era riuscito a portare a casa la pelle. L’intervento col braccio finale però, è inconcepibile per un difensore di questa esperienza: ormai da anni tutti sanno che si deve stare con le braccia chiuse o addirittura dietro al corpo, ma il serbo si addormenta perdendo la marcatura di Vecino e combina il patatrac. Prestazione inaccettabile.
  • Le scelte del mister: Italiano aveva preparato la partita in modo perfetto, con una pressione altissima ed un’intensità di gioco debordante. Purtroppo nel secondo tempo accade ciò che tutti ci aspettavamo…la squadra cala ed arriva il momento delle sostituzioni. Se il cambio tra Duncan e Mandragora è purtroppo obbligato dal cartellino giallo e dalla mancanza di alternative nel ruolo, quello tra Beltran e Nzola è troppo anticipato. Sono rimasto poi basito dall’impiego di Nico inchiodato per 90 minuti sulla fascia sinistra: dopo che in settimana Italiano aveva detto che Ikonè si doveva convincere di giocare lì perché serviva alla squadra, mi sarei immaginato un’alternanza considerando poi che Gonzalez è il miglior attaccante in rosa. Sorvolo infine sull’aver concluso la gara con 7 mancini su 10 giocatori di movimento perché al momento non ho il potere di interpretare l’infinito. Forza mister, sono considerazioni (non critiche) fatte a fin di bene!

A voi per i commenti!!

5 pensieri su “Il buono, il brutto, il cattivo

  1. Partita sostanzialmente da pareggio, se non c’era quell’errore incomprensibile di Milenkovic eravamo qui a commentare diversamente la prestazione della squadra e dei singoli, siccome s’è perso apriti cielo. Partita intensa loro hanno avuto più coraggio e dato che hanno anche molta qualità alla fine hanno raccattato questo rigore. Faranno festa i tanti detrattori di Vincenzino oggi, effettivamente ha padellato clamorosamente il cambio di Beltram. Ma! Dico perché tenere in campo 94 minuti quella nullità che si chiama Ikonè, costringendo oltretutto Gonzalez a giocare a sinistra, quando in panchina hai Kuoamè. Poi l’entrata di Nzola in campo la condivido, ma io avrei lasciato Beltram. L’avrei fatto giocare a destra a posto del francese, in maniera tale da dare una mano al sempre più spaesato Nzola e creando un po’ di apprensione in più alla retroguardia laziale. Le altre sostituzioni a mio avviso sono corrette: Bonaventura, nervoso più del solito non combinava più niente, Arthur per me non in grande giornata aveva finito la benzina e perdeva contrasti a più non posso, Mandragora al posto di Duncan ci può stare anche se non s’è risolto nulla. Una citazione la merita Biraghi, non so se qualcuno abbia chiesto a Italiano il motivo del suo impiego, visto le condizioni in cui ha tenuto il campo, ma non si poteva impiegare Ranieri dall’inizio?. Quanto alla difesa non da quasi mai sensazione di solidità e Milenkovic ne è l’emblema. Le imbucate cosi come i lanci lunghi dietro alle spalle dei difensori sono il suo tallone d’achille. Il problema non è di Vincenzo ma è a monte. Se vendi Igor per 17 Mil+3 di bonus e al suo posto ingaggi Yerry Mina svincolato a zero euri con tutte le problematiche annesse, non si può pretendere più di tanto. La Fiore nel complesso ha giocato una buona partita, nel secondo tempo ha lasciato troppa iniziativa alla Lazio ed è stato un errore. Bisogna avere più coraggio e credere fino in fondo di portare a casa i 3 punti, forse è questo il nostro vero limite.
    Ciao a tutti

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    • Grazie Roberto! Come al solito condivido pressoché in pieno le tue considerazioni. In primis quella sulla società che non ha dato al mister calciatori in grado di far fare alla squadra il salto di qualità. La buca che abbiamo in difesa è clamorosa, così come quella sull’esterno offensivo dove se Nico non è in giornata siamo messi malissimo!

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  2. Anch’io avevo notato che Biraghi non sta in piedi fisicamente, e quindi ieri dalla sua parte abbiamo corso diversi pericoli (soprattutto nel primo tempo). Come sempre Italiano quando soffriamo in difesa interviene troppo tardi e quindi l’ha tolto solo all’80’, ma per me era da togliere già all’intervallo, anzi non era proprio da mettere in campo.
    Riguardo a Terracciano, io l’ho sempre stimato, quindi non mi ha stupito che ieri abbia fatto una prestazione da urlo.
    Mi ha stupito invece in negativo Milenkovic, perché anche prima del rigore non riusciva assolutamente a tenere Felipe Anderson. Probabilmente è un problema di sovrautilizzo: purtroppo in difesa la coperta cortissima ci obbliga a schierare sempre i soliti, e l’eccessivo minutaggio ha portato Milenkovic a giocare peggio del solito.
    Riguardo a Nzola, per me la sua unica specialità è la saponetta, ovvero la palla che sui lanci lunghi rimbalza sul suo piede e poi sguscia via perché lui non riesce a controllarla. Di certo la sua specialità non è il colpo di testa, altrimenti il cross di Parisi contro il Genk l’avrebbe tramutato in gol a occhi chiusi.
    Per fortuna in contemporanea al declino inarrestabile di Nzola sta avvenendo l’ascesa irresistibile di Beltran. Anche ieri prima ha fatto un gol in progressione magnifico (annullato per un tocco di mano), poi ha preso un palo. Proprio non capisco perché Italiano l’abbia sostituito. Anzi, in realtà lo capisco benissimo: dato che Nzola l’ha fatto comprare lui, il nostro allenatore si sente obbligato a farlo giocare almeno mezz’ora, anche quando è evidente che il suo concorrente è 100 volte più in forma. Una situazione più irritante che mai, anche perché non è la prima volta che Vincenzino fa delle scelte tecniche che non hanno niente a che vedere con la meritocrazia: se ti ricordi, l’anno scorso Cabral meritava di giocare molto più di Jovic, ma siccome quest’ultimo aveva lo stesso procuratore di Italiano allora giocava titolare sempre e solo lui. Questa tendenza a fare delle scelte più politiche che tecniche farà molto comodo a Vincenzino quando andrà ad allenare in una grande squadra (perché lì certi equilibri contano tantissimo), ma finché allena la Fiorentina è pregato di far giocare chi è più bravo sul campo, senza diventare schiavo di certe logiche di potere che a noi tifosi viola stanno molto antipatiche (e infatti è anche per questo che siamo gli arcinemici della squadra del Potere per eccellenza, ovvero la Juve).

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