Il buono, il brutto, il cattivo

NAPOLI – FIORENTINA = 3 – 0

Una serata che potrebbe servire da lezione per tanti.

Innanzitutto per il calcio italiano che ha voluto cercare di esportare il proprio prodotto (perché ormai da anni di questo si tratta) o il proprio brand per prendere spunto dalle parole del Direttore Generale Barone in un paese come l’Arabia Saudita dal quale avremmo ben poco da imparare, nonostante il rinascimento sbandierato da un ex premier italiano. Un paese che non ha alcuna storia né cultura sportiva e che ha dimostrato in modo lampante che non è interessato al gioco del calcio ma solamente al nome delle squadre in campo. Vedere gli spalti desolatamente vuoti, con soli 9.762 spettatori paganti, in un appuntamento che in Italia avrebbe riempito gli stadi dovrebbe servire da lezione a coloro i quali stanno svendendo anche l’anima di quel poco che è rimasto del gioco più bello del mondo.

Lezione che dovrebbe iniziare ad imparare anche Vincenzo Italiano. Il mister grazie al quale siamo arrivati a questa Supercoppa italiana, che sta crescendo in modo eccezionale anche nella gestione delle partite riuscendo a mettere da parte il proprio integralismo tattico, ma che deve ancora migliorare in diversi aspetti del gioco che ieri sera sono clamorosamente saliti alla ribalta. Non hanno convinto le scelte iniziali di formazione, con un ritorno al 4-2-3-1 che, vista la prestazione oscena dei due esterni alti e dei due esterni bassi non ha pagato dividendi. Non ha convinto l’aver subìto l’ennesimo gol fotocopia in una fase in cui, con un lancio leggibilissimo di un avversario, la difesa si è aperta come una mela (guardate la rabbia di Milenkovic nel momento in cui parte il passaggio di Juan Jesus). Ma soprattutto Italiano deve iniziare ad imporsi in determinate situazioni: ciò che è successo in occasione del calcio di rigore e le dichiarazioni in sala stampa sono assolutamente inaccettabili! Cosa vuol dire che Ikoné in allenamento calcia bene i rigori? Mi sbaglio o il francese è un calciatore che in partita rende meno della metà di quel che rende al Viola Park? Mi sbaglio o nelle ultime gare casalinghe è anche stato fischiato ed i compagni hanno detto che in quel modo i tifosi non lo aiutavano? Ma un calciatore che già non vive un periodo sereno, che non ha mai tirato un rigore da quando è a Firenze, lo fai presentare sul dischetto in una gara decisiva per la stagione? Eppoi che spiegazione è “i rigoristi hanno acconsentito affinché lui tirasse?” Io credo che, per come è arrivata la Fiorentina a questo appuntamento, la partita l’avrebbe comunque vinta il Napoli, ma sprecare un’occasione del genere è delittuoso!! Mi taccio invece in merito all’impiego di Biraghi, gravemente colpevole in occasione del gol di Simeone, visto che il buon Parisi si è fatto uccellare nello stesso modo da Zerbin sul gol del raddoppio azzurro …..

Ma la lezione più grande dovrebbe averla capita la società che ha obbligato la Fiorentina a presentarsi in queste condizioni ad un appuntamento comunque storico. Una squadra ormai in riserva da più di un mese, con calciatori come Kayode, Bonaventura e Duncan spremuti fino all’ultima goccia di sudore, con due esterni come Nico e Sottil infortunati, non ha ricevuto uno straccio di aiuto da Commisso e Barone che continuano a sbandierare i risultati della Fiorentina come fosse solamente merito loro ma hanno regalato ad Italiano in venti giorni di mercato solamente un terzino di 31 anni in prestito. Il succo della storia sta tutto qua: manca un progetto che veda come obiettivo la crescita della squadra ed il risultato sportivo in sé. Qui si continua ad andare avanti con improvvisazione, a cercare solamente occasioni proposte da intermediari e procuratori senza mai programmare un piano di rafforzamento reale. Da quando questa proprietà è a Firenze abbiamo visto vendere i migliori calciatori alla Juventus, non riscattare calciatori che avevano dato l’anima per la squadra, non accontentare mai al 100% un tecnico grazie al quale la Fiorentina è tornata in Europa dopo troppo tempo.

Sembra che finalmente anche qualcuno che scrive su giornali, siti e testate stia iniziando ad aprire gli occhi sui reali intendimenti di questa proprietà…. speriamo che anche allo stadio qualcuno si ricordi della nostra storia e torni a pensare ai risultati sportivi di una Fiorentina che, se non verrà adeguatamente rinforzata, rischia seriamente di venire risucchiata velocemente in classifica scivolando in quella mediocrità che a Firenze tanto detestiamo.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – UDINESE = 2 – 2

Frequento la Curva Fiesole in modo continuativo fin dal 1991 e non mi era mai successo di sentirmi a disagio, di avere la sensazione di non essere a casa mia. Ho vissuto alti e bassi, gioie e dolori, vittorie leggendarie e sconfitte vergognose, ma la Curva è sempre stata la casa di tutti, grandi e piccini, uomini e donne, giovani ed anziani e sapete perché? Perché si è sempre andati in curva per tifare la Fiorentina, per difendere Firenze, per sostenere i propri calciatori senza mai evitare contestazioni, polemiche, fischi e cori ma appunto per Firenze e la Fiorentina, non per fare politica.

Al netto di come ognuno la possa pensare, la furia scatenata da Joe Barone sul Comune di Firenze e sulla Regione Toscana è una roba che in tutti questi anni non ho mai visto. Ed ancora peggiore è vedere la curva Fiesole interamente prostrata ad una proprietà che, invece di pensare a rafforzare una squadra che sarebbe ancora oggi in Champions League, continua ad elemosinare calciatori in prestito per non spendere quei soldi che sono stati accumulati da quando Commisso e Barone sono arrivati a Firenze: scelta legittima per carità, ma che niente ha a che fare con ciò che a noi tifosi dovrebbe interessare, cioè il campo ed il gioco del calcio. Una città come Firenze, una tifoseria come quella viola sempre pronta a dare l’anima per la propria squadra ma anche a contestare senza farsi condizionare da niente e da nessuno ridotta ad un povero megafono padronale. Che tristezza vedere i gruppi organizzati della Fiesole svendere la nostra storia, il nostro nome entrando nell’agone politico come mai era successo prima: io sinceramente avevo capito che si andava allo stadio per vedere la partita e tifare la propria squadra del cuore, non per cercare di influenzare le prossime elezioni amministrative.

Ciò detto, visto che a noi piace il calcio, ricordo a tutti quelli che si interessano solamente allo Stadio Franchi, che la Fiorentina nelle ultime due gare di campionato contro Sassuolo ed Udinese ha raggranellato un punto, si è vista rimontare in classifica da tutte le dirette concorrenti alla Champions League ed ha dimostrato ancora una volta i problemi qualitativi della rosa. Il mercato di riparazione è iniziato da ormai due settimane ed al Viola Park è arrivato solamente un terzino di 31 anni, Faraoni ovviamente in prestito, che ieri ha esordito benissimo con un meraviglioso assist per Beltran. Peccato però che per vincere le gare come quella di Sassuolo e quella di ieri serva la qualità nel saltare l’uomo e creare superiorità numerica…. proprio quella che manca quando Nico non c’è. Ricordiamoci poi che l’unico esterno di valore internazionale che abbiamo, appunto Gonzalez, è stato pagato 27 milioni di euro non cinque più bonus (vedasi la prima offerta per Vargas). Ma credo che anche questa mancanza sul mercato sia colpa di Nardella…..

Intanto nella giornata di oggi la squadra è partita per andare a giocarsi la semifinale e l’eventuale finale di Supercoppa in Arabia Saudita. Mentre i gruppi organizzati magari saranno a fare volantinaggio per le prossime elezioni, io penso a sostenere la Fiorentina e Firenze!!

IL BUONO

  • Faraoni: al debutto in maglia viola dopo essere arrivato meno di 48 ore prima, è sembrato calarsi perfettamente nella parte. L’assist per il gol di Beltran è di ottima fattura, così come alcune piccole sbavature in fase difensiva sono da registrare. Si conferma migliore in fase offensiva che in quella difensiva, ma il suo acquisto (in prestito) paga fin da subito i dividendi. Avanti così!
  • Beltran: il gol, il rigore guadagnato, l’abnegazione totale in qualunque condizione giochi. L’argentino si dimostra ancora una volta un giocatore in grado di far accadere sempre qualcosa. Certamente meglio quando gli viene affiancato Nzola, non molla di un centimetro nemmeno nel primo tempo quando viene accerchiato da tre colossi. Finalmente vicino al top!
  • Nzola: segna un rigore di un peso specifico enorme. Subito prima e subito dopo il gol, sembra quasi essere tornato quello di Spezia….non certo un fenomeno ma nemmeno un lampione come nelle ultime settimane. Se torna quello vero, possiamo avere qualche speranza in più fin dalla Supercoppa. E se si fosse sbloccato mentalmente?

IL BRUTTO

  • Biraghi: se c’è una cosa che contesto aspramente a Vincenzo Italiano, è l’impiego pressoché continuo del capitano. Fino allo scorso anno, l’alternativa Terzic era addirittura peggiore, ma in questa stagione Parisi ha dimostrato che se viene fatto giocare nel suo ruolo è una spanna sopra a Biraghi. Anche ieri si è reso protagonista di innumerevoli errori sia al cross che in impostazione ed è probabilmente il maggior colpevole in occasione del raddoppio bianconero. Vincenzo perché?
  • Gli esterni: non so sinceramente se sia più colpa loro o della società che ancora non si è degnata di portare a Firenze qualcuno meglio, ma anche la prova di ieri è stata semplicemente imbarazzante. Basta, per favore basta!!
  • Il primo tempo: ancora una volta, anche contro l’Udinese, l’approccio alla gara è stato tragico. Surclassata dal punto di vista del gioco, ma anche del ritmo, i viola hanno ancora una volta terminato i primi 45 minuti senza aver mai tirato in porta. Lo stesso Italiano ai microfoni nel dopo gara ha ammesso di doverci lavorare: speriamo di trovare la soluzione che adesso andiamo a giocarci (speriamo) due gare secche!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – BOLOGNA = 0 – 0 (5 – 4 d.c.r.)

Una sofferenza durata più di 120 minuti regala una semifinale di Coppa Italia storica alla Fiorentina: è infatti la prima volta nella storia del club gigliato che viene guadagnato l’accesso al penultimo atto della manifestazione per tre anni di fila. E sapete cosa è successo nelle ultime tre stagioni? Sapete cosa è realmente cambiato? Esattamente….avete già capito!!! Vincenzo Italiano, il vero fuoriclasse di questa squadra, il miglior colpo della gestione Commisso fino ad oggi, arrivava sulla panchina viola nell’estate del 2021 in un ambiente sfiduciato dalle stagioni precedenti, un ambiente in cui il gioco di Beppe Iachini aveva raggiunto gli obiettivi societari ma non aveva mai divertito né convinto.

In due stagioni e mezzo è avvenuta una vera a propria rivoluzione copernicana che ha coinvolto anche lo stesso mister Italiano che, dopo aver fatto giocare negli anni passati alla Fiorentina solamente un tipo di calcio fatto di possesso, dominio del gioco, spregiudicatezza, fase difensiva non propriamente inattaccabile, è finalmente cresciuto. Adesso i viola sono una compagine in grado di utilizzare più moduli, di adattarsi all’avversario, alla gara, al momento di forma dei propri calciatori. E’ indubbio che in questo momento la Fiorentina sia in difficoltà dal punto di vista numerico (società se esisti batti un colpo!!), dal punto di vista fisico (manca brillantezza e spunto, non resistenza alla fatica) ed anche tecnico (gli errori individuali sono talvolta involontariamente comici). Ecco allora che per vincere le partite deve subentrare necessariamente qualcos’altro, qualcosa che la Fiorentina ha dimostrato di avere anche ieri sera. Innanzitutto serve un’ottima organizzazione di squadra e contro il Bologna i viola sono riusciti ad imbrigliare perfettamente il gioco felsineo finché non si è cominciato a perdere i confronti diretti, poi serve tanto cuore e volontà, doti che a questa squadra non sono mai mancate: dallo splendido Ranieri al podista Kayode, dal mai domo Quarta al quasi mai impiegato Maxime Lopez, tutti hanno offerto una prova magari non eccelsa dal punto di vista tecnico ma quasi commovente per l’impegno e la dedizione. Eppoi sinceramente non dobbiamo dimenticarci la Dea bendata che sembra voler accompagnare la Fiorentina nell’ultimo periodo. Il Bologna avrebbe meritato di vincere, ma i pali, le parate di Christensen ed errori in fase di ultimo passaggio, hanno offerto ai viola l’occasione di tenere la barra dritta e la porta inviolata.

Resta dunque il passaggio del turno, il cuore mostrato e la capacità di adattarsi all’avversario. Domenica però, i viola dovranno giocare un altro tipo di gara contro l’Udinese: sarà necessario tornare a fare la partita contro una compagine che spesso aspetta l’avversario e riparte in contropiede. Ci sarà tempo per pensarci, adesso godiamoci un traguardo a suo modo storico!

IL BUONO

    • Christensen: riesce a tenere la porta imbattuta grazie anche ai legni colpiti dagli avversari, ma i miglioramenti rispetto ad inizio stagione sono straordinari. Presenza in area di rigore, personalità, rapidità ad andare in terra, capacità di coprire il primo palo. Se migliora anche con i piedi, siamo davanti ad una vera e propria metamorfosi. Savorani santo subito!

    • Ranieri: sta giocando una stagione clamorosa, addirittura migliore rispetto alla seconda metà della scorsa. Lotta, sgomita, anticipa e fa ripartire l’azione sempre con intelligenza. Sembra migliorato anche dal punto di vista della gestione del dispendio energetico. Bandiera (almeno si spera)!

    • Maxime Lopez: non ha certamente giocato una partita indimenticabile, ma la realizzazione del quinto rigore decisivo lo inserisce di diritto tra i migliori in campo. E’ sempre difficile segnare un rigore in quelle condizioni, se poi non giochi quasi mai le possibilità di sbagliare è ancora più alta. Cecchino. 

IL BRUTTO

    • Biraghi: se devo dire qualcosa a Vincenzo Italiano è in merito all’impiego continuo del capitano. Se già è in difficoltà quando riceve la palla faccia alla porta e con una relativa pressione avversaria, schierarlo addirittura sulla linea dei centrocampisti è sembrata quasi una cattiveria. Saltato e scherzato continuamente, è andato ancor più in difficoltà in fase offensiva avendo meno spazio per avanzare senza marcatura diretta. Parisi forever! 

    • Ikonè: se anche mister Vincenzo Italiano si arrende dichiarando testualmente “Ikoné è questo” perché dovrei riuscire a dire qualcosa io? Visto che la nostra società è bravissima a vendere, riusciamo nel miracolo? 

    • Barak: un altro calciatore che vive un momento di regressione tremendo. Se la scorsa stagione almeno era spesso pericoloso con gli inserimenti in area avversaria e ci ha fatto godere con gol decisivi soprattutto in Europa, quest’anno è scivolato in una nebbia fittissima da cui non riesce ad uscire. Quanto ci servirebbero i suoi gol…..

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Il buono, il brutto, il cattivo

SASSUOLO – FIORENTINA = 1 – 0

Dopo aver guadagnato 13 punti nelle ultime 5 partite, aver vinto le ultime tre con la porta imbattuta ed aver raggiunto il quarto posto in solitaria, la Fiorentina cade a Sassuolo più per demeriti propri che per meriti neroverdi. Contro una compagine che subiva reti da 26 gare consecutive in Serie A, arriva una sconfitta che ha tanti padri. Certo Bonaventura ha sbagliato il rigore che avrebbe potuto regalare ai viola almeno un pareggio, ma la formazione iniziale messa in campo da Vincenzo Italiano è completamente sbagliata mentre la società continua a fare campagna elettorale e foto agli stadi come nemmeno i giapponesi in centro a Firenze.
I viola hanno avuto un approccio alla gara tremendo (aspetto sui cui dover necessariamente lavorare visto che purtroppo non è una novità), la scelta di cominciare senza Duncan in mezzo al campo è stata scellerata quasi come quella di fare cominciare Nzola davanti anziché Beltran, ma nella ripresa fortunatamente la personalità ed il gioco ormai collaudato sono venuti fuori ed hanno permesso alla Fiorentina di chiudere il Sassuolo nella propria area di rigore. Il tutto senza contare che stavolta la direzione arbitrale ci aveva fatto un regalo grande come una casa annullando inspiegabilmente il raddoppio della compagine di Dionisi per un fuorigioco del tutto ininfluente.

Quando però i viola sono riusciti a ribaltare la gara dal punto di vista del gioco chiudendo il Sassuolo nella propria area di rigore, è accaduto quello che noi al Corner Viola raccontiamo da mesi: è mancata la qualità!! Quella qualità che, come ormai diciamo da troppo tempo, è necessaria per scardinare le difese avversarie, quella qualità che manca alla squadra viola da troppe sessioni di mercato. Anche in terra emiliana infatti, il gol del pareggio era arrivato grazie a Quarta ed il rigore era stato guadagnato da Milenkovic…..insomma ancora una volta i due difensori centrali come attaccanti più pericolosi!! Ma da quanto tempo sappiamo che questo è il problema principale della Fiorentina? Da quanto tempo sappiamo che Nico Gonzalez ne avrà ancora per un bel pò? Che Kouame’ sarebbe stato convocato in Coppa d’Africa? Che tra poco più di 24 ore la Fiorentina torna in campo per la Coppa Italia e tra meno di 10 giorni per la Supercoppa italiana? Davvero noi tifosi viola vogliamo continuare ad accapigliarci per le prossime elezioni amministrative e per lo stadio? Ma chiedere finalmente conto delle proprie azioni alla società? Chiede a Joe Barone, Pradè, Burdisso ed in primis a Commisso di fare calcio?

Ed uno scatto d’orgoglio come tifosi invece lo avremo mai? Ieri siamo andati in più di 6000 a Reggio Emilia a sostenere una squadra che sta facendo miracoli, ben più di ciò che è nelle proprie possibilità, ma ci siamo andati per continuare a sognare un posto in Champions League oppure un plastico del nuovo stadio?? Certo se non alziamo mai la testa, avranno buon gioco i padroni del vaporetto…..

Martedì alle 21,00 i viola scenderanno di nuovo in campo al Franchi contro il Bologna per continuare la corsa in Coppa Italia: le forze saranno le stesse, speriamo che approccio e sviluppo della gara siano decisamente diversi!!

IL BUONO

  • Duncan : quando entra in campo la Fiorentina si trasforma e la partita gira completamente. Sradica decine di palloni ai centrocampisti neroverdi e li rigioca con giudizio sfiorando anche il gol con un gran tiro che colpisce la traversa. Mandragora è imbarazzante, ma Duncan è diventato un giocatore imprescindibile!
  • Beltran: è vero che il paragone con Nzola in questo momento è impietoso, ma l’argentino dà sempre l’impressione di poter inventare qualcosa di importante. Riesce ad essere più coinvolto del solito nel gioco viola e sfiora il gol quando Ferrari respinge il suo tiro sulla linea di porta. Non sarà una prima punta, ma almeno con lui in campo qualcosa succede!

IL BRUTTO

  • Il primo tempo: dopo la gara con il Parma, il Torino, il Bologna, il Verona, ancora una volta i viola giocano una prima frazione orrenda in cui non riescono mai ad avere il controllo del gioco né a tirare in porta. Urge correre ai ripari.
  • Nzola: questo non è il centravanti che con la maglia dello Spezia ci ha messo in croce più volte. Psicologicamente fragile, impaurito, mai nel vivo del gioco, tecnicamente imbarazzante. E’ vero che ha dimostrato attaccamento scegliendo di non andare in Coppa d’Africa, ma serve di più, molto di più! Dov’è finito l’attaccante che faceva a sportellate con tutti senza paura?
  • Brekalo: partiamo dal presupposto che io avrei iniziato con Parisi alto a sinistra perché un calciatore che è già sul piede di partenza non fà mai la differenza, ma tra non fare la differenza ed essere invisibile comunque ce ne passa. E noi siamo quarti con Brekalo ed Ikonè sugli esterni e c’è gente che vorrebbe esonerare Italiano?
  • Kayode: dispiace per il giovane talento viola, ma ormai gli errori sono troppi. In occasione del gol del Sassuolo sbaglia completamente il posizionamento del corpo facendosi trovare frontale e facendosi infilare da un triangolo molto leggibile. Devi crescere, ma noi tutti ci crediamo!
  • Bonaventura: il rettore del centrocampo viola stavolta commette l’errore che determina la sconfitta viola. Nel mezzo di una gara fatta più da ombre che da luci, calcia un brutto rigore a mezz’altezza che Consigli ha vita facile a neutralizzare. Dai Jack che la Fiorentina ha bisogno di te!

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Prematch Fiorentina – Torino

Si riparte dalla vittoria di Monza, quella del gol di rapina di Beltran, dell’incredibile errore di Ikoné che non segna nemmeno senza il portiere, dell’ennesima grande prova di Arthur, dei primi minuti veri e molto incoraggianti del golden boy Amatucci in mezzo al campo, ma anche dell’assenza della nostra consueta rubrica a causa di una febbre alta che ha mi ha colpito proprio la sera della gara e nei giorni successivi.

La Fiorentina riparte dunque da una posizione di classifica maestosa impreziosita dal successo conseguito nonostante le assenze di Bonaventura e Nico Gonzalez che al momento stanno pesando molto meno del previsto (sarà anche questa una colpa di Vincenzo Italiano?) La verità è che quella viola sembra ormai una macchina che funziona anche quando mancano gli interpreti tecnicamente più importanti: certo ha meccanismi diversi, gioca un calcio meno orizzontale (finalmente!!!), fatto di minor fraseggio, di pressing ad intermittenza, di gestione dei tempi della gara, di difesa a 5 se necessario, come successo nell’ultima mezz’ora di Monza. Non era forse questo che chiedevamo a Vincenzo Italiano ed alla Fiorentina? Cioè vincere anche senza dominare e non dovendo correre continuamente a 100 all’ora? Ed allora è il momento di fare i complimenti ad una squadra che lotta sempre senza mollare mai e ad un tecnico che, con i propri tempi, riesce sempre a rimettere in carreggiata la stagione …vi pare poco? Oppure preferivate una bella staffetta alla Garcia Mazzarri?

Adesso però, dopo la cena offerta dal mister ai suoi ragazzi, è arrivato il momento di dare continuità a questi risultati visto che il calendario sembra essere praticabile con Torino in casa e Sassuolo fuori: vediamo dunque come poter provare a guadagnare altri tre punti contro i gemelli granata. La compagine del Presidente Cairo, non ho ancora capito se più criticato come proprietario granata o editore di quel che resta de “La Gazzetta dello Sport”, è guidato da uno dei tecnici più stimati dal Direttore Sportivo Pradè, quel Juric che è sembrato essere sul punto di sedersi sulla panchina viola in più occasioni. Per la prima volta da quando è diventato allenatore, in questa stagione per salvare il proprio lavoro, ha dovuto adattare il proprio credo tattiche ad esigenze diverse tralasciando il consueto 3-4-2-1 fatto di marcature a uomo in tutte le zone del campo ed un solo riferimento centrale con tutti gli altri calciatori a giocare in funzione di esso. Dopo l’addio di Belotti infatti, il Torino aveva vivacchiato per l’ennesima stagione ma quest’anno gli investimenti sono stati diversi e dunque anche Juric ha capito che o cambiava o sarebbe stato esonerato. Ecco allora che i granata sono rimasti ancorati a Buongiorno al centro di una difesa a 3 in cui, più per gli infortuni che per altro, è stato adattato ottimamente un centrocampista come Tameze. La grande novità però, la si è vista in mezzo al campo dove non ci sono più due centrocampisti di sola rottura, ma la cabina di regia è affidata alla coppia IlicRicci che è in grado soprattutto di giocare la palla. Non solo, ad essi Juric ha deciso di aggiungere, facendolo retrocedere di diversi metri, Vlasic che cerca di legare il centrocampo con l’attacco ormai schierato stabilmente a due con Zapata e Sanabria. La svolta granata ha generato benefici tanto che il Torino è imbattuto da 4 gare, occupa la nona posizione in classifica insieme alla Lazio ed è alle porte della zona che regala l’Europa.

La Fiorentina dovrà quindi cercare di tagliare i rifornimenti aerei per Zapata (già 6 reti contro i viola in carriera) e di non lasciare spazi larghi da attaccare alle spalle dei difensori, con Sanabria sempre pronto ad attaccare le palle sporche. I ragazzi di Italiano dovranno mettere pressione su Milinkovic Savic che continua ad essere a mio avviso uno dei portieri più sopravvalutati in serie A e sui due centrocampisti centrali che hanno alcuni difetti importanti. Ilic utilizza solo ed esclusivamente il piede sinistro ed a questi livelli, soprattutto dovesse tornare disponibile Bonaventura, potrebbe risultare decisivo anche in fase di recupero palla, mentre Ricci non è ancora capace di dosare le forze sui 90 minuti e dunque l’atletismo di Duncan con la saggezza di Arthur potrebbero metterlo fuori giri. La gara però, potrebbe essere vinta sugli esterni poiché le catene della Fiorentina saranno sempre in superiorità numerica: in quella zona di campo, i viola dovranno essere bravi a creare situazioni di gioco che permettano di andare a tirare in porta senza far rientrare la difesa ed il centrocampo granata. Credo che il ruolo di Beltran potrebbe essere poi un vero grimaldello per i marcatori avversari: la sua capacità di muoversi velocemente tra gli spazi e di andare ad attaccare sugli esterni, potrebbe mettere in severa difficoltà la retroguardia granata abituata alla marcatura a uomo e poco incline al gioco di letture sulle marcature preventive.

Probabile che sia comunque una partita difficile, non bella e sporca come spesso capitato nelle ultime stagioni: ma se la Fiorentina è quella di Monza, mi sento di dire che è possibile continuare quella striscia che potrebbe davvero introdurci ad un 2024 da sogno! E se poi una volta tanto la proprietà pensasse agli investimenti sportivi……..   

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – HELLAS VERONA = 1 – 0

Una delle critiche più ascoltate negli ultimi anni nei confronti di Vincenzo Italiano è quella relativa all’incapacità da parte della Fiorentina di vincere partite giocando male, mantenendo il ritmo della gara basso, riuscendo a non subire reti. Ecco, se alcuni di voi (e non ve lo auguro), ha visto la partita di ieri con il Verona, spero si possa ricredere. I viola hanno giocato un primo tempo tra i più brutti che io ricordi e sono riusciti a rendersi pericolosi solamente dopo la metà della ripresa grazie ad una bella girata di Mandragora. La parte precedente della gara invece, è stata dominata da un Hellas che, seppur non qualitativamente eccelso, ha interpretato la partita in modo gagliardo, tenendo le redini del gioco in mano e riuscendo a rendersi pericoloso più volte: solamente un Terracciano stellare ha permesso ai viola di rimanere sullo 0 – 0. Certo ci sono tantissime giustificazioni alla pessima prestazione della Fiorentina…innanzitutto la contemporanea assenza dei tre calciatori con più qualità della rosa (Nico, Bonaventura ed Arthur nella prima frazione), poi il rientro della squadra dall’Ungheria solamente nelle prime ore del mattino di giovedì ed infine la scarsa qualità e la brutta prestazione delle cosiddette seconde linee. Anche contro il Verona i vari Ikonè, Barak, Maxime Lopez e soci hanno dimostrato che Vincenzo Italiano ha a disposizione nell’arco un numero limitatissimo di frecce buone e con queste sta facendo miracoli. Non credo invece a chi dice che la gara di ieri dimostri che la Fiorentina non può giocare con i due attaccanti di ruolo. Senza i cosiddetti titolari, soprattutto senza la consueta coppia di centrocampo, non è possibile bocciare un esperimento che è stato messo in campo solamente per emergenza. Ciò che è certo però, è che con i tre punti di ieri la Fiorentina è in piena lotta per un’Europa nobile il cui raggiungimento però passa dall’avere a disposizione calciatori veri….. ed allora tocca a Commisso e Barone: la società ha ambizioni sportive oltre che imprenditoriali? Ha gli stessi sogni dei tifosi che sperano prima o poi di ascoltare nuovamente quella musichetta lì? Ha capito finalmente che il modo migliore per alzare il fatturato societario è quello di ottenere risultati sportivi importanti?

In attesa del mercato di gennaio che misurerà quali siano le intenzioni della società, venerdì sera i viola sono attesi all’ultimo appuntamento prima di natale in quel di Monza. Altri tre punti farebbero definitivamente sognare un’intera città.

IL BUONO

  • Terracciano: il rigore dopo poco più di 30 secondi lo regala in maniera imbarazzante, da lì in poi però si trasforma in San Pietro. Oltre al rigore, respinge la ribattuta e poi si ripete con una parata da fenomeno su Ngonge da due passi. Sembra aver tratto giovamento anche dalle ultime convincenti prove di Christensen. Ci sentiamo nuovamente al sicuro!
  • Beltran: gioca una partita del tutto inutile fino al gol che decide il risultato. Sia dietro Nzola che come punto di riferimento della squadra, dimostra ancora una volta che gli attaccanti vivono del gioco della propria squadra e dei rifornimenti che arrivano (a meno che non siano fenomeni). La Fiorentina purtroppo, non solamente ieri, non aiuta praticamente mai i propri attaccanti a mettersi in luce e questo succede ancora di più senza Jack e Nico. Comunque decisivo!
  • Arthur: dopo un momento di flessione, il centrocampista brasiliano sta tornando quello ammirato ad inizio anno. La differenza tra lui e Lopez è quasi imbarazzante: con l’ex Barcellona in campo, i viola guadagnano almeno 30 metri ed iniziano ad avere una logica di squadra. Godiamocelo fino a giugno!
  • Steven Land: il nostro amico di Sunderland, un tipo talmente folle da fare avanti e indietro dall’Inghilterra per tifare Fiorentina e stare con noi in Parterre, prima del fischio iniziale mi aveva detto…. Don’t Worry Lungo today 1 – 0 for us…. Devo dire che pronostica quasi sempre la nostra vittoria ma stavolta ha avuto ragione lui. Mago!

IL BRUTTO

  • Ikonè: non ho più parole per commentare le prove sempre più inutili dell’esterno francese. Purtroppo uno dei più grandi flop della gestione Commisso in rapporto al prezzo d’acquisto. Senza speranze.
  • Lopez: continua nella sua stagione di alti e bassi. Dispiace dirlo ma sembra un lontano parente di quel giocatore che avevamo ammirato a Sassuolo. Il confronto tra il suo primo tempo e la ripresa di Arthur è stato impietoso. Rimandato!
  • Il primo tempo: potrei sinceramente scrivere di quasi tutti quelli che hanno calpestato l’erba del Franchi nei primi 60 minuti, ma preferisco dire che è stata una prestazione brutta, noiosa, senza ritmo che però ha ampie giustificazioni. A Monza servirà un’altra Fiorentina!

A voi per i commenti!!

BarLungo con Simone – Chi ha paura del salario minimo? (2 parte)

Dopo la prima puntata in cui abbiamo conosciuto la storia e la nascita dell’istituto del salario minimo, oggi cerchiamo di vedere nello specifico com’è stato concepito in alcuni paesi europei e come viene applicato. Come detto la scorsa volta, non esiste un modello unico di salario minimo ma ogni stato lo ha disegnato in base alle proprie esigenze ed al proprio tessuto economico.

Buon ascolto!

Il buono, il brutto, il cattivo

FERENCVAROS – FIORENTINA = 1 – 1

Passaggio del turno doveva essere e passaggio del turno è stato. Certo la partita lascia sensazioni in gran parte negative, sia per la qualità del gioco espresso e delle prestazioni di diversi singoli, sia soprattutto per l’infortunio occorso a Nico Gonzalez. Eppure i viola erano partiti bene, con alcune occasioni da rete create ed il controllo delle operazioni. L’evento che ha cambiato la storia del primo tempo e della gara è stato però l’infortunio muscolare patito dal miglior calciatore della Fiorentina che, in una serata in cui erano assenti in partenza Arthur e Bonaventura, ha determinato la perdita completa della bussola da parte dei viola. Da quel momento infatti, il Ferencvaros ha guadagnato diversi metri di campo e si è reso più volte pericoloso: solamente un Christensen in versione Batman è riuscito a sventare il vantaggio ungherese. Anche l’estremo difensore danese però non ha potuto nulla in apertura di ripresa quando una dormita collettiva ha permesso a Zachariassen di battere indisturbato in porta. Da quel momento in poi la Fiorentina ha cercato di riorganizzarsi e poggiandosi sulla personalità dei due difensori centrali Milenkovic e Ranieri e sui cambi offensivi operati da Vincenzo Italiano che ha provato finalmente qualche variazione sul tema. Basta fraseggio orizzontale, via ai lanci lunghi alla ricerca delle combinazioni aeree tra Kouame‘ (sempre più importante in questa squadra) e Nzola (incredibile non aver nemmeno centrato la porta solo davanti al portiere) ed alle incursioni di Barak che partiva dalla posizione di centrocampista centrale accanto a Lopez. È servita però una palla inattiva per trovare un pareggio meritato e decisivo per l’approdo diretto agli ottavi di finale che si disputeranno nel mese di marzo.

Adesso però si apre il problema Nico Gonzalez….con il suo infortunio muscolare che lo terrà a riposo per diverse settimane e fermo restando le scadenti prove di Ikone‘, Brekalo e Sottil, ha veramente ancora senso insistere sul 4-2-3-1? Considerando che nelle ultime gare spesso i viola sono riusciti a rimettere in piedi la situazione con due attaccanti in campo, non sarebbe preferibile passare al 4-3-1-2 con Bonaventura dietro i due attaccanti ed un centrocampo col doppio regista accanto a Duncan? La contemporanea presenza di tre centrocampisti potrebbe dare maggior copertura ad una difesa che anche in terra magiara ha dimostrato la propria fragilità (e menomale Christensen non è più quello di inizio anno), offrirebbe probabilmente soluzioni più imprevedibili con il doppio play in mezzo e premierebbe un calciatore come Kouame’ che in questo momento sembra quasi indispensabile (e questo dovrebbe far riflettere molto sulla qualità della rosa e sul mercato fatto negli ultimi anni).

E voi che ne pensate? Non potrebbe essere la gara casalinga contro il Verona l’occasione giusta per provarci?

IL BUONO

  • Ranieri: sarà perché al ragazzo ci ho sempre creduto fin dalla primavera, sarà perché al momento è oggettivamente insostituibile, sarà perché dimostra in ogni momento il proprio attaccamento alla maglia, ma io sogno che Luca Ranieri possa diventare una vera e propria bandiera viola. Anche ieri sera, è stato tra i pochissimi a mantenere concentrazione e lucidità per tutti i 90 minuti, ad essere sempre pronto ad attaccare la palla ed anticipare gli attaccanti, a fare ripartire l’azione. Le ciliegine del gol del pareggio e del recupero al minuto 88 dopo l’ennesima nefandezza di Ikone’, lo issano sul gradino più alto del podio. Colonna!
  • Christensen: la dimostrazione migliore di quanto sia importante lavorare duramente in settimana con i professionisti che la società mette a disposizione dei calciatori. Il gabbiano bagnato delle prime prestazioni in maglia viola, si è trasformato in un’ aquila meravigliosa. I due interventi consecutivi nel primo tempo tengono a galla la baracca e permettono di restare in partita in un momento psicologico complesso visto l’infortunio di Nico. Adesso si inizia a capire perché lo hanno preso!
  • Kouamè: un altro di quelli che non molla mai, che riesce sempre a dare una scossa, che riesce a rendersi utile in qualche modo. Anche nella gara di ieri sera, una volta entrato, ha toccato diversi palloni, è arrivato sempre primo di testa, ha aiutato Nzola ad essere più pericoloso. Con la sua presenza fisica e la sua voglia di lottare qualcosa succede sempre. Utilissimo.

IL BRUTTO

  • Brekalo: il semplice esempio di calciatore trasparente. Dopo tutti questi mesi di Firenze, ho paura davvero che, come dice il Pappagallone Reale, la parentesi ottima di Torino possa essere stato un caso. Anche ieri sera non si nota mai, non salta mai l’uomo, non accompagna mai né gli attaccanti né i centrocampisti. A che serve un esterno così?
  • Ikonè: se Brekalo è trasparente, Ikone’ lo era… adesso è diventato dannoso. Al netto dell’irritazione che mi provoca ogni volta che torna indietro e successivamente esegue un passaggio orizzontale, ieri sera ha pure rischiato di farci perdere la partita quando ha avuto la meravigliosa idea di regalare la palla agli avversari a pochi minuti dal termine scatenandoli in contropiede. I bonus sono finiti da un pezzo. Con Nico rotto possiamo cambiare modulo?
  • Nzola: certo Beltran non ha brillato, ma non riuscire a centrare nemmeno la porta da solo davanti al portiere con la palla che rimbalza è opera solo di un artista ed il suo nome è Mbala. A gennaio sul mercato capiremo quali siano (sempre che ci siano) le ambizioni della società!

A voi per i commenti!!