E’ andata come doveva andare e Gabriele Gravina è stato riconfermato alla guida della Federazione Sportiva più importante d’Italia. Ha battuto lo sfidante, Cosimo Sibilia, con un margine più ampio di quello che ci si attendeva ed adesso guiderà la macchina per il prossimo quadriennio.
Il risultato finale ha destato sorpresa solamente per l’ampiezza della vittoria dal momento che Sibilia è il presidente riconfermato della Lega Nazionale Dilettanti, componente che esprime il 34% dei delegati assembleari. Gravina però ha conseguito il 73,5% delle preferenze, mentre lo sfidante solamente il 26,5. Alcuni Comitati Regionali, come la Lombardia e l’Emilia Romagna, sono passati in mano a quella che potremmo definire l’opposizione interna alla L.N.D. e dunque presumibilmente hanno accordato la preferenza al Presidente eletto. Sibilia però, non è riuscito a convincere nemmeno il mondo arbitrale, che conta il 2% di voti, che nelle ultime settimane ha deciso di cambiare il vertice: via il plenipotenziario Nicchi, che aveva addirittura modificato il regolamento elettorale pur di correre per il quarto mandato, e dentro Trentalange. Nonostante la sconfitta del candidato più vicino a Gravina, il neo presidente sembra abbia scelto la neutralità. Altra delusione poi è la mancata raccolta di preferenze in funzione dell’alleanza con il Presidente della Lazio Lotito che sembra però non aver sortito effetti.
Discorso diametralmente opposto per Gravina, che è riuscito a tessere la tela di una coalizione che ha visto restare fuori solamente i Dilettanti. Con un lavoro certosino, il presidente uscente ha ottenuto la fiducia di tutte le leghe professioniste, degli allenatori e dei calciatori. A tutti ha chiaramente promesso qualcosa ed adesso vedremo come riuscirà a governare con una maggioranza così ampia dove tutti accamperanno diritti. Gravina è un dirigente navigato, un imprenditore velocemente riconvertitosi allo sport ed al calcio in particolare, protagonista indiscusso del miracolo sportivo Castel di Sangro, cittadina abruzzese di 6000 abitanti che portò a disputare la Serie B. Da quel trampolino, la carriera di dirigente sportivo non si è più fermata fino ad arrivare alla Presidenza Federale nel 2018. Nell’articolo di domani poi, vedremo come il programma elettorale di Gravina può incidere sul percorso del talento, protagonista della nostra rubrica.
A Gravina dunque l’onere e l’onore di tenere il timone in questo momento così burrascoso non solamente al comando della FIGC ma anche in seno al CONI, dove sembra che lo sport con più tesserati in Italia, tornerà finalmente a sedere. Dopo 4 anni in cui il calcio non aveva rappresentanti in seno al Consiglio Nazionale del CONI, torna finalmente il sereno tra i due organi direttivi. Gravina sarà dunque chiamato a difendere gli interessi soprattutto del calcio di base e giovanile all’interno dell’istituzione che governa lo sport italiano nella speranza che la mancata riconferma del Ministero dello Sport non sia il segno del totale disinteresse da parte del governo Draghi nei confronti dell’attività fisica e motoria. Saranno anni difficili, di ricostruzione, di ripartenza dal basso che necessiteranno della massima collaborazione tra le parti e non di divisioni tenendo in considerazione anche quelle componenti, come la Lega Nazionale Dilettanti, che oggi siedono all’opposizione. Lo sport giovanile, e quello dilettantistico, sta pagando il conto più salato della pandemia; è il settore, insieme a quello dello spettacolo ed a quello di fiere e congressi, che è rimasto chiuso più a lungo senza nemmeno avere la cassa di risonanza dei ristoratori.
Lavoratori, imprese, famiglie, bambini che da ormai un anno aspettano solamente di ricominciare a divertirsi, a fare attività fisica, ad intrattenere le persone, a far conoscere le eccellenze italiane. Ed allora cari Malagò, Gravina, Sibilia, futuro Sottosegretario con delega allo sport, sedetevi intorno ad un tavolo ed alzatevi solamente quando avrete trovato una soluzione… che qua fuori ci sono milioni di persone in tutto il paese che aspettano solo questo!
[…] preannunciato nell’articolo di ieri, passiamo adesso a vedere quali potranno essere le ripercussioni dell’elezione del nuovo […]
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