Il buono, il brutto, il cattivo

MILAN – FIORENTINA = 2 – 1

Dopo la vittoria del Napoli contro l’Udinese, il campionato doveva restare aperto e così è stato. Il rigore clamoroso negato per il fallo di Tomori su Ikonè, il fallo su Duncan in occasione del secondo gol del Milan probabilmente viziato anche da una carica su Terracciano, fanno contenti sia la Lega Serie A che la FIGC. Il sistema calcistico italiano non poteva permettersi un campionato finito ancora prima del mondiale e Sozza ha interpretato in modo magistrale il suo ruolo. Ci ha però dovuto mettere tutto sé stesso per fermare una Fiorentina bellissima che, nonostante il forfait di Bonaventura nel riscaldamento e quello di Dodo’ dopo nemmeno un quarto d’ora, ha giocato alla pari ed a tratti meglio dei campioni d’Italia. Seppur andati in svantaggio dopo appena 90 secondi, i ragazzi di Vincenzo Italiano non hanno perso il filo del discorso ed hanno iniziato a macinare gioco e trame anche apprezzabili. Con un Barak finalmente dentro al gioco ed un Ikone’ a tratti imprendibile, come spesso accade è mancato solamente il gol. Una volta raggiunto il pari, il canovaccio della gara non è cambiato ed i viola avrebbero meritato ampiamente il pareggio se non di più. Poi la manina è arrivata, il fischietto ha indirizzato palesemente la gara e la Fiorentina ha subito la sconfitta.

Dispiace perdere una gara del genere prima della sosta senza avere l’opportunità di scaricare tutta la propria rabbia contro gli avversari, ma la Fiorentina dell’ultimo mese merita fiducia ed applausi. Speriamo che a gennaio, quando questa assurda stagione ripartirà, i viola riescano ad accendere subito l’interruttore perché giocando così la rimonta in classifica è possibile e la cavalcata europea può dare grandi soddisfazioni.

IL BUONO

  • Amrabat: una prova assolutamente dominante di un calciatore che arriva ai mondiali con una fiducia ed una condizione atletica straripante. Gioca una partita completa in cui non si limita a recuperare palloni, ma spesso imposta l’azione offensiva con intelligenza e raziocinio. L’unico modo per fermarlo è stenderlo ed accade almeno in un paio di occasioni: l’unico che non si accorge dei fallI è Sozza….strano! I viola non possono fare a meno di lui!
  • Barak: l’assenza di Bonaventura poteva essere devastante per una Fiorentina che sembrava dipendere dal buon Jack, ma stavolta Barak non lo ha fatto assolutamente rimpiangere. Seppur con la sua andatura caracollante, il calciatore ex Verona gioca una partita totale: è il primo a pressare i centrocampisti rossoneri per evitare le verticalizzazioni avversarie, ma è anche il primo a buttarsi negli spazi offensivi per far ripartire l’azione. Segna il gol del momentaneo pareggio ed è un pericolo costante per Tomori e compagni. Dopo la sosta deve necessariamente ripartire dalla prestazione di San Siro!
  • Ikone’ e Saponara: dopo tanto tempo, Vincenzo Italiano decide di fare a meno di Kouame’ nella formazione titolare e la scelta appare assolutamente azzeccata. I due esterni cuciono il gioco e riescono anche a tenere bassi i due terzini milanisti, spesso fonte inesauribile di gioco e cross per i propri attaccanti. Saponara è protagonista di una gara dal grande sacrificio nobilitata da alcune giocate superbe, Ikone’ si conferma in un grandissimo momento di forma. Salta a ripetizione Theo Hernandez, sfiora diverse volte il gol, ma soprattutto si conquista un rigore solare che solamente il buon Sozza non vede. Peccato per il salvataggio sulla linea a Tatarusanu battuto, ma purtroppo il gol non vuole proprio arrivare. Una gran bella coppia!

IL BRUTTO

  • Cabral: in una Fiorentina che gioca un buon calcio ed ha due esterni che finalmente funzionano, l’attaccante non può essere così invisibile come Re Artù. Non riesce mai ad essere coinvolto, né a vincere i duelli con i difensori milanisti. Se quello del gol resta un problema per i viola, la responsabilità è innanzitutto degli attaccanti.
  • Mandragora: vederlo accanto ad Amrabat fa veramente tenerezza. Non scherma la difesa, non è incisivo nel giro palla, non trova mai la porta quando calcia verso Tatarusanu. Se non fosse stato acquistato a titolo definitivo, avrei chiesto di rispedirlo al mittente il prima possibile!
  • Terracciano: se il gol decisivo è da annullare, ciò è dovuto soprattutto al fallo clamoroso ad inizio azione su Duncan. Anche Rebic va a disturbare il portiere viola in uscita, ma Pietrone è in netto ritardo e sbaglia il tempo dell’intervento. Comunque gol viziato in partenza.
  • Sozza: se l’obiettivo era quello di cui abbiamo parlato all’inizio dell’articolo, allora il fischietto è il migliore in campo per distacco. Tutte le chiamate dubbie vanno in una direzione e, nonostante nonostante gli episodi siano abbastanza evidenti, non molla di un centimetro. Complimenti, si merita di diventare un fischietto internazionale!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – SALERNITANA = 2 – 1

La Fiorentina è ufficialmente tornata! Dopo un inizio di stagione in cui la squadra di scioglieva alla prima difficoltà e non riusciva mai a concretizzare il volume di gioco espresso, i ragazzi di Vincenzo Italiano hanno cambiato marcia. I passi in avanti sono chiari ed hanno due protagonisti ben chiari: Giacomo Bonaventura e Vincenzo Italiano. Lo abbiamo invocato tante volte nelle prime settimane di stagione ma sembrava non riuscire più ad esprimere quel calcio, quella qualità, quella continuità che lo avevano eretto all’insostituibile perno del centrocampo viola. Dopo che la squadra ha finalmente cambiato modulo, o meglio l’interpretazione di alcune situazioni di gioco, Jack è rifiorito ed è tornato decisivo! Ma se alcuni calciatori, e non solo Bonaventura, sembrano adesso rinati, il merito è di colui che aveva iniziato la stagione pensando che, cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non sarebbe cambiato. Nell’evoluzione del suo calcio, nella ricerca della soluzione dei problemi attraverso il lavoro sul campo, sta la grandezza del lavoro di Vincenzo Italiano. Quanti altri allenatori si sono persi perché non hanno avuto l’elasticità di voler cambiare? Da Montella a Di Francesco, da Giampaolo a Paulo Sousa, ne potremmo ricordare tantissimi. Ecco il mister siciliano ha scelto di non finire nel dimenticatoio e di andare oltre sé stesso con il proprio lavoro e con la disponibilità totale della squadra. Grazie anche ad una società che non lo ha MAI messo in discussione nonostante i risultati scadenti, Italiano ha smesso di chiedere il fraseggio in mezzo per andare maggiormente in verticale, ha abiurato l’idea di un turnover folle, ha dato più equilibrio alla squadra con più muscoli in mezzo al campo ed ha liberato la fantasia e la qualità di Bonaventura ed Ikone’. La trasformazione ha richiesto tempo, lavoro, sudore, ma del resto quale risultato non lo richiede?

Adesso andiamo a San Siro per continuare nel filotto e, se non dovesse riuscire l’impresa, arriveremo comunque alla sosta con la consapevolezza di aver ritrovato la squadra, il mister e la società che remano tutti nella stessa direzione!

IL BUONO

  • Bonaventura: il calciatore più decisivo della rosa per qualità, tempi di gioco, personalità. Interpreta in modo magistrale il ruolo di mezzala, quello di trequartista, quello di bomber. Cosa aspettano a rinnovargli il contratto?
  • Ikonè: come detto nell’analisi iniziale, se Bonaventura è il cervello ed il cuore pulsante della squadra, il francese è l’estro, la fantasia, la magia. Finalmente libero di testa e servito con la faccia alla porta, riesce a saltare avversari come birilli ed a sfornare assist a volontà. Fare rete non rientra nelle proprie prerogative psicologiche, ma questo Ikone’ è già decisivo così. Non si risparmia nemmeno in fase difensiva con alcuni palloni importanti recuperati. Questo è il calciatore che ci aspettavamo!
  • Jovic: turiamoci il naso e giudichiamo solamente il calciatore. Come detto fin da inizio anno, è forse l’unico vero talento che abbiamo in squadra. Al netto della voglia e della professionalità, ieri ha deciso il match in un amen grazie ad un poetico filtrante di Saponara. Una volta che l’arbitro ha assegnato la rete, è corso sotto la Fiesole ad esultare con i tifosi insieme a Ricky: vero coinvolgimento o paraculismo? Contano i 3 punti, stavolta me ne importa il giusto!
  • Terzic: in un quarto d’ora ha fatto tutto ciò che si richiede ad un esterno basso di una difesa a 4. Aggredire l’avversario quando è spalle alla porta per recuperare la palla, offrire sempre l’appoggio alla catena di competenza, ripartire velocemente con le sovrapposizioni e soprattutto cercare il fondo per crossare in mezzo palloni invitanti per gli attaccanti. La titolarità, l’intoccabilità e la fascia di Biraghi sono tra i misteri irrisolti della storia italiana.

IL BRUTTO

  • Kouamè: mi piange il cuore inserirlo tra i peggiori, ma se vogliamo dire le cose come stanno, stavolta l’esterno viola risulta abulico ed inconcludente. Probabilmente spompato da tutte le gare consecutive giocate finora, Kouamè non riesce praticamente mai a ribaltare l’azione né a ripartire in contropiede con le sue solite falcate. Ciò che poi certifica la giornataccia è anche l’assenza di duelli vinti di testa. Succede, ci vediamo a San Siro!
  • Cabral: nella giornata in cui il suo concorrente Jovic decide la gara, Re Artù stecca sotto ogni punto di vista. Non riesce ad addomesticare i pochi palloni che arrivano nonostante la voglia e l’impegno, fallisce una ghiotta occasione nel primo tempo per permettere ai viola di andare sul riposo più tranquillamente. Resta quel tipo di attaccante che non segnerà mai valanghe di reti nel calcio italiano, ma che è comunque un calciatore utile alla squadra. Stavolta però, l’impegno non basta.

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Il buono, il brutto, il cattivo

SAMPDORIA – FIORENTINA = 0 – 2

Finalmente la continuità! Dopo un inizio di stagione condito da troppi bassi ed alcuni alti, la Fiorentina sembra aver trovato la propria squadra. Grazie ad alcuni aggiustamenti tattici, la crescita di condizione generale della rosa ed una maggiore attenzione in fase difensiva, i viola hanno inanellato la quarta vittoria consecutiva, tra Europa e campionato. La strada per la risalita in graduatoria è ancora lunghissima, ma finalmente si intravede una luce in fondo ad un tunnel che ha fatto perdere troppi punti ad inizio stagione.

La gara di Genova si è rivelata meno ostica del previsto innanzitutto per la caratura tecnica dell’avversario, ma soprattutto perché i ragazzi di Vincenzo Italiano hanno trovato la rete alla prima occasione con il redivivo Jack Bonaventura. L’azione è stata magnifica, ha coinvolto diversi giocatori, ed ha aiutato i viola a mettere subito la macchina sulla strada giusta. Nonostante la consueta incapacità di chiudere le gare il prima possibile, la Fiorentina ha finalmente gestito la contesa senza rischiare di buttarla nonostante alcune decisioni arbitrali a dir poco controverse. La crescita di una squadra passa anche dalla gestione dei vantaggi, dall’attenzione con cui si alza o abbassa il ritmo del gioco, dalla capacità di trovare i calciatori in grado di mantenere il possesso palla (Ikoné su tutti) nel momento in cui si devono spengere gli ardori avversari. Mercoledì al Franchi arriva una Salernitana capace di tutto, di vincere fuori casa contro la Lazio e farsi raggiungere dalla Cremonese in casa: tocca alla Fiorentina dimostrare che il percorso di crescita non accenna a fermarsi.

IL BUONO

  • Bonaventura: bentornato Jack!! Il rettore del centrocampo ha finalmente giocato una partita sui propri livelli. Quantità, qualità, capacità tecniche, leadership. Con questo Bonaventura la Fiorentina è tutta un’altra squadra: acquisisce imprevedibilità, capacità di inserimento, cattiveria sottoporta. Quanto ci sei mancato!
  • Milenkovic: se Bonaventura è stato il grande assente del centrocampo, Nikola lo è stato della retroguardia. Il centrale serbo fino ad oggi non era riuscito a trovare grande continuità a causa di acciacchi, infortuni, squalifiche. Adesso che è tornato in pianta stabile in mezzo alla difesa, come per magia i viola subiscono meno reti e sembrano anche meno frenetici nella protezione degli spazi. Sicuramente qualche aggiustamento c’è stato, ma la presenza di Milenkovic è il primo ingrediente: nonostante il mondiale poi, Nikola non tira indietro la gamba e non si risparmia mai. Ha ricominciato anche a segnare: il nostro vero capitano!
  • Ikonè: finalmente dentro al gioco viola, finalmente protagonista. Riesce a dare continuità alle ultime prestazioni e, nonostante l’ennesima incertezza davanti al portiere avversario, è interprete di una prova convincente non solo nel saltare l’uomo, ma anche nella gestione della palla. Nel secondo tempo, quando la Fiorentina ha bisogno di nascondere il pallone agli avversari, si appoggia spesso all’esterno francese che sbaglia poco o nulla. Jonathan stavolta mi hai proprio convinto!
  • Difesa imbattuta: in una domenica finalmente serena, ho notato un paio di cose che mi sono veramente piaciute. Innanzitutto l’azione del primo gol che coinvolge tantissimi calciatori viola che riescono a fare la cosa giusta: da Ikoné a Dodò che arriva sul fondo fino a Bonaventura che si inserisce e calcia di prima, la Fiorentina ha segnato proprio un bel gol, probabilmente il più bello di questa stagione finora. E poi la difesa imbattuta: con un Terracciano che regala tranquillità, ed una coppia di centrali concentrata e sportivamente cattiva, i viola hanno ritrovato delle certezze che ad inizio anno sembravano svanite. Avanti così ragazzi!

IL BRUTTO

  • Jovic: continua a giocare come se ci facesse un piacere. Italiano nel post match cerca di giustificarlo dicendo che ha giocato con un dolorino, Flavio, il mio socio al Corner Viola, dice che viene servito male. Io so solamente che Cabral, nella seconda frazione di gioco, viene servito nello stesso modo ma gioca molti più palloni, si rende pericoloso e soprattutto esce con la maglia sudata. Tra i due serbi poi, se riuscite, trovate la differenza!
  • Rigore tolto al VAR: una volta tanto che un Direttore di Gara si era preso la responsabilità di fischiare un rigore senza prima andare alla TV, la chiamata viene cancellata proprio dalla tecnologia. Detto che il rigore era evidente, trovo la giustificazione al cambio di decisione ancora più grave della topica: il VAR ha tolto il rigore perché Marinelli aveva visto il fallo di Audero, mentre invece la spinta era di Villar. Quindi, siccome il fischio aveva punito un calciatore che in realtà non aveva commesso l’infrazione, il fallo successivo di Villar non poteva essere punito perché Marinelli lo aveva visto ma non lo aveva sanzionato. Siamo oltre la soglia del ridicolo.

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Il buono, il brutto, il cattivo

SPEZIA – FIORENTINA = 1 – 2

Arriva finalmente la vittoria anche in campionato! Un successo che mancava da troppo tempo e che, nonostante la classifica sia ancora deficitaria, potrebbe regalare quella tranquillità e quella fiducia che è mancata in troppe occasioni in questo inizio di stagione. La Fiorentina è stata più volte sovrastata nel primo tempo quando uno Spezia feroce sia nel pressing che nelle marcature preventive, ha più volte rubato la scena ai calciatori di Vincenzo Italiano. Solamente un Terracciano in formato deluxe ha permesso ai viola di andare al riposo ancora in partita, anche se Milenkovic, autore prima del gol di alcuni strafalcioni incredibili, aveva addirittura regalato il vantaggio ai suoi. Il calcio è talmente strano che con Jovic, che ha colpito il palo anziché raddoppiare, la Fiorentina avrebbe addirittura potuto segnare il secondo gol, ma i ragazzi di Gotti hanno giustamente raggiunto il pareggio. Nella ripresa poi, uno Spezia che non poteva reggere quel ritmo per 90 minuti, ha ceduto campo e possesso palla ai viola e la Fiorentina ha sbloccato la gara con Cabral che, dopo aver guadagnato il rosso di Nikolau, ha anche chiuso il match. Un giusto riconoscimento per un calciatore che non sarà un fenomeno, ma sta al suo posto senza polemiche e si danna l’anima anche se gli vengono concessi pochi minuti.

Antenne dritte adesso in vista della trasferta di giovedì a Riga dove i viola sperano di superare l’Istanbul Basaksehir e di guadagnare la testa della classifica per accedere direttamente agli ottavi. In campionato intanto la classifica è più serena, speriamo di completare l’opera anche in Conference League. Italiano sembra aver definitivamente scelto un sistema di gioco più adatto ai calciatori che ha a disposizione, il 4-2-3-1 con il doppio mediano, ma appare ancora scoperta la posizione del trequartista oggi interpretata in modo insufficiente da Bonaventura. Merito comunque al mister che sta smentendo tutti quelli che lo reputavano un integralista che non voleva modificare il proprio sistema di gioco (ad esempio me!).

IL BUONO

  • Terracciano: se i viola tornano da Spezia con 3 punti è soprattutto merito di questo portierone che, arrivato in sordina a Firenze, ha scalzato tutti i propri competitori meritandosi i galloni del titolare. Compie almeno quattro interventi degni di nota sia da distanza ravvicinata che da lontano: si dimostra anche attentissimo nelle uscite basse ed alte. Man of the match.
  • Quarta: nella prima frazione, quando Milenkovic ha l’unico merito della rete, tiene su la baracca difensiva insieme a Terracciano. Gioca una gara solida, senza paura, pronto a guerreggiare in marcatura ed a far ripartire l’azione. Sempre concentrato, mai incerto, è ormai il titolare del ruolo. Colonna portante.
  • Cabral: ancora una volta scartato come possibile centravanti titolare, gioca una gara di grande sostanza. Ha il merito di entrare fin da subito bene nella contesa nonostante il suo ingresso in campo sia ritardato. Bravissimo a guadagnare il rosso di Nikolau che attenta alla sua gamba con un intervento da killer, decide il match con freddezza da bomber. Speriamo sia la svolta! Professionista che si merita la rete.
  • Jovic: non è un mago della simpatia, ma quando calcia in porta è sempre pericoloso e questa è la cosa più importante. Anche contro lo Spezia non ruba l’occhio ma, seppur con pochi rifornimenti, sfiora più volte la rete. Colpisce un palo nel primo tempo e manca per poco il gol del vantaggio un paio di volte nella ripresa. E’ tra i primi ad andare ad abbracciare Cabral dopo il gol e saluta i tifosi viola sia prima che dopo la partita. Se diventa un perno del gruppo, può cambiare la stagione viola.
  • Ikoné: in netta crescita anche sbaglia troppo in fase conclusiva, è comunque l’unico esterno offensivo impiegato capace di saltare il diretto avversario e puntare la porta. Gioca una gara solida, senza troppi fronzoli, completa. Ecco il Jonathan che vogliamo!

IL BRUTTO

  • Bonaventura: chi mi segue su questo blog e non solo, conosce perfettamente la stima che io provo per questo calciatore magnifico. Purtroppo questa non è la sua miglior stagione e la gara contro lo Spezia lo conferma. Stavolta Italiano, che non rinuncia mai all’ex Milan, lo impiega da trequartista, ma la resa è sempre la stessa: lento, compassato, senza estro, con poca fantasia e poca qualità. Jack torna in te, sei fondamentale per questa squadra!
  • Dodò: ho aspettato molto prima di inserire il terzino brasiliano tra i peggiori ma adesso, per onestà intellettuale, devo assolutamente farlo. Anche al Picco, Dodò non attacca e non difende, offre poca ampiezza al gioco viola e sbaglia troppe volte sia in fase offensiva che difensiva. Certo che alla sola idea di poter impiegare Venuti da quella parte, mi tengo stretto Dodò ma da lui mi attendo molto di più! Peccato perché prima dell’infortunio sembrava il giocatore giusto per occupare la fascia destra viola per anni. Speriamo sia solo questione di condizione atletica.
  • Mandragora – Amrabat : se nella prima frazione di gioco i viola sono in netta difficoltà, è anche perché i due mediani non propongono gioco, non fanno filtro, vanno spesso in apnea. All’inizio della stagione credevo sinceramente che questa fosse una coppia che potesse funzionare ma, arrivati a questo punto della stagione, tanti dubbi mi assalgono. La seconda frazione giocata da Duncan è stata solida, convincente dal punto di vista dell’intensità e della grinta, certamente superiore. Che debba essere l’ex Sassuolo il titolare?

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – HELLAS VERONA = 2 – 0

Tre punti dovevano arrivare e tre punti sono stati conquistati, questa è la cosa più importante. Per ammirare la Fiorentina dello scorso anno però, temo ci vorrà ancora un pò di tempo anche se alcuni segnali di risveglio sono certamente arrivati. I viola hanno giocato un discreto primo tempo, fatto finalmente anche di aggressività, ritmo e presenza mentale, tutte doti che sembravano essere smarrite subito dopo il passaggio del turno ai preliminari di Conference League. Consideriamo poi che nei primi 60 minuti di gioco, la Fiorentina ha segnato una rete con Ikoné, ha fallito un rigore con Biraghi ed ha creato altre occasioni importanti per gestire la gara senza dover soffrire troppo. Come spesso capita alle squadre fragili psicologicamente poi, non essendo riuscita a chiudere il match, i viola hanno iniziato a guardare l’orologio sperando che i minuti passassero più velocemente possibile, ma solamente un intervento di Terracciano sull’unico errore di Quarta e la rete liberatoria di Nico Gonzalez, hanno permesso di festeggiare finalmente il ritorno dei tre punti. Facendo poi un cenno all’analisi tattica della gara di ieri, vorrei tranquillizzare tutti: differentemente da tante persone che credono che i moduli siano interpretati staticamente sulla carta, ieri la Fiorentina NON ha giocato con il 4-2-3-1. Come visto anche allo stadio (a proposito chi critica le pagelle dicendo che dalla Fiesole non si capisce niente forse dovrebbe risintonizzare la tv), la squadra viola ha solamente attaccato in modo diverso con Barak che si avvicinava maggiormente all’unico attaccante e gli altri due centrocampisti che si alternavano in regia. Il 4-2-3-1 prevede due mediani in linea (cosa praticamente mai avvenuta ieri) ed un trequartista che giochi in verticale rispetto al centravanti. Ieri è solamente cambiato il modo di attaccare gli spazi, non la disposizione del centrocampo!

A parte i moduli ed i numeri, la strada è ancora lunga sia sul piano del gioco che in classifica, ma stavolta guardiamo solamente al bicchiere mezzo pieno, a quei tre punti che mancavano da tanto, troppo tempo.

IL BUONO

  • Martinez Quarta: sembra finalmente tornato quello che avevamo ammirato all’inizio dell’avventura viola. Rapido, attento, “cattivo”, spesso pronto a ribaltare l’azione facendo ripartire il gioco velocemente. Accanto a Ranieri, che si merita una menzione d’onore per la concentrazione con cui interpreta il ruolo, prende la leadership della retroguardia viola senza timore: anche stavolta commette un’ingenuità che poteva costare caro, ma gliela perdoniamo volentieri. Bentornato!
  • Ikonè: che il bonus psicologo sia già arrivato? A parte gli scherzi stavolta ha il merito enorme di sbloccare la gara al termine di una serpentina tra avversari immobili scoccando un tiro non certo irresistibile. Resta un incredibile anarchico che sbaglia molte volte la scelta, ma il gol del vantaggio è suo e tanto basta. Risveglio o parentesi fortunata?
  • Nico Gonzalez: zoppo, a mezzo servizio, con una forma scadente ma sempre decisivo! Che si voglia o no, Nico resta uno dei pochissimi calciatori imprescindibili per una rosa impoverita dalla cessione dei leaders. Non se ne può fare a meno, che la nazionale non ce lo faccia perdere nuovamente!
  • Kouamè: continua ad avere limiti tecnici imbarazzanti che devono essere corretti con tanto lavoro, ma il suo movimento continuo e spesso confusionario mette in crisi la difesa veronese. In un calcio statico ed a volte ripetitivo quale quello della Fiorentina delle ultime settimane, avere una scheggia impazzita davanti che lotta su tutti i palloni e si butta in tutti gli spazi è una manna dal cielo. Di testa poi sono tutte sue! Ora però per favore non ne facciamo il nuovo Bati.

IL BRUTTO

  • Biraghi: ed io che lo avevo pure messo tra i buoni dopo la disfatta turca per le dichiarazioni a fine partita!!! Che stolto che sono…. In settimana, a fine allenamento, si permette di zittire un tifoso davanti ai campi di allenamento e ieri la ciliegina sulla torta. Nonostante si disponga di un rigorista affidabile quale Barak in campo, si presenta sul dischetto con la spocchia del bambino che ha portato il pallone ai giardini. Ma vaiavaiavaia!! (PS: Vincenzo fai tirare i rigori a chi ne è capace!!!)
  • Terracciano: si lo so che mi attirerò critiche per questa menzione ma io la vedo così! Seppur bravissimo nel secondo tempo quando salva la porta viola dal tiro di Kallon in occasione dell’unico svarione di Martinez Quarta, è tragicomico nel giocare la palla con i piedi. Lo scorso anno tante volte lo abbiamo difeso dicendo che si adattava meglio al gioco del mister proprio grazie a questo fondamentale e dunque oggi dobbiamo essere coerenti. Nei 90 minuti casalinghi contro il Verona, non è stato capace di tenere un singolo pallone in campo o di far ripartire l’azione sugli esterni con precisione. Anzi, se l’Hellas talvolta ha recuperato palla nella metà campo viola, è successo perché Terracciano ha regalato la palla ai centrocampisti avversari. Comunque tranquillo Pietro, Gollini non ti insidia certamente il posto!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

UDINESE – FIORENTINA = 1 – 0

Se prima o poi doveva arrivare la prima sconfitta stagionale, la Fiorentina ha scelto il modo peggiore per subirla. La squadra viola ha giocato una partita senza nerbo, senza idee, senza grinta, senza gioco, una delle peggiori partite della gestione di Vincenzo Italiano. Al netto degli errori individuali e delle prestazioni insufficienti della quasi totalità dei calciatori in campo, anche il mister ci ha messo decisamente del suo. Dalla formazione iniziale, con gli ennesimi 9 cambi rispetto alla formazione di domenica scorsa, alle gestione delle sostituzione in corso d’opera, fino all’assenza completa di un’alternativa di gioco e di calciatori rispetto al piano iniziale di gara. Dopo la sconfitta di Udine, restano i numeri e quelli solitamente non mentono e sono decisamente impietosi: 5 punti in 4 gare in campionato, zero reti nelle ultime 4 partite e la Juventus alle porte. Serve altro, oltre ad un calciomercato assolutamente incompleto, per far suonare il campanello d’allarme?

IL BUONO

  • Terracciano: il fatto che la Fiorentina abbia perso ad Udine e gli unici due da salvare siano il portiere ed un attaccante che fino ad un mese fa non volevo vedere nemmeno in foto, dà la giusta dimensione della prova sconcertante dei ragazzi di Vincenzo Italiano. San Pietro, senza dover ricorrere ai miracoli olandesi, si dimostra ancora una volta un estremo difensore affidabile e di qualità e stavolta aiuta la squadra con una dote fondamentale contro le squadre che fanno tanto contropiede come l’Udinese: accorcia il campo. Deulofeu e Beto infatti, ripartono spesso alle spalle dei difensori o lanciano gli esterni oltre i terzini, ma Terracciano non si fà mai trovare impreparato uscendo in presa bassa o alta. Ennesima prova superata.
  • Kouamè: ripreso dalla cassetta dagli attrezzi vecchi inutilizzati, l’ex Genoa dimostra ancora una volta di avere voglia di dare finalmente un senso all’avventura in viola. Unico a puntare l’uomo, spesso riuscendo a saltarlo, arriva sul fondo diverse volte riuscendo anche a mettere in mezzo palloni interessanti sui quali però nè Cabral (il confronto con Beto è stato ingeneroso), né Saponara (chi??) si fanno trovare pronti. Professionista esemplare, dimostra attaccamento ma…. non è diventato Joaquin eh!!!!

IL BRUTTO

  • Venuti: per scherzare spesso dalla Fiesole ricordo a Venuti che non basta essere tifoso viola per giocare in serie A altrimenti la Fiorentina giocherebbe sempre in superiorità numerica. Ecco, dopo il clamoroso errore contro il Twente che nessuno ricorda solo perché non ci ha fatto subire rete, ieri ci riprova e stavolta ci riesce. La topica è grossolana, ma ciò che mi disturba di più è la sceneggiata di Venuti per mimare un fallo che potrebbe essere fischiato su di un campo da basket, non su quello da calcio. Considerando le non eccelse doti tecniche di Lollo (e gli ho voluto bene) ed il fisico che non regala falcate da quattrocentista, possiamo almeno metterci attenzione e grinta? Oppure è chiedere troppo al grande cuore viola che ieri addirittura indossava la fascia in quella maledetta Udine? A proposito, ma almeno contro l’Udinese non potrebbe tornare la fascia di Astori? Comunque Lollo, se tu vieni in Parterre, una birra ti si paga!
  • Martinez Quarta: gli errori del difensore argentino iniziano ad essere davvero troppi. Dopo 5 minuti rischia di far andare sotto la propria squadra con una disattenzione da calcio amatoriale. Inizio poi a pensare che la struttura fisica di Quarta non sia così adatta al calcio italiano: viene quasi sempre sovrastato fisicamente dall’attaccante che deve marcare, come stavolta Beto, e non riesce a sopperire a questa difficoltà con altre armi. Non cerca l’anticipo, non cerca il contatto fisico, usa male le mani ed il posizionamento del corpo. Talvolta abbiamo giustificato l’argentino perché veniva schierato sul centrosinistra pur essendo un destro, ma anche con Igor la figura rimediata è stata desolante. Sicuri manchi solamente un centrale difensivo e non due?
  • Italiano: Ho sinceramente pensato di dedicare tutta la rubrica alle scelte del mister, ma poi mi sono accorto che forse questo avrebbe accresciuto l’ego già smisurato del tecnico siciliano. Non discuto l’esigenza del turnover in una stagione così compressa, ma continuare a ruotare 9 calciatori per volta non aiuta certamente la conoscenza e gli automatismi della squadra. Scendendo poi nello specifico di queste scelte, la formazione di ieri è stata veramente incredibile! Venuti e Terzic insieme senza la colonna Milenkovic in mezzo, tre mancini…. ripeto tre mancini in mezzo al campo e due esterni offensivi come Saponara (chi??) e Kouamè. Era sinceramente difficile fare peggio, ma Italiano ci è riuscito nella gestione della gara. Dopo un primo tempo talmente brutto da creare imbarazzo ad ogni singolo tifoso viola, la panchina ha deciso di non effettuare alcuna sostituzione all’intervallo!!! Una roba incredibile!!! Forse perché poi quando sono stati fatti, la toppa è stata quasi peggio del buco: Benassi a destra in difesa (ma perché non schierarlo tra i tre centrocampisti visto che avevamo solo sinistri?), Ikoné terzo centrocampista (forse perché è mancino anche lui) e Jovic non insieme a Cabral ma al suo posto….uno scenario desolante. Faccio poi umilmente una domanda: ma Bianco cosa lo abbiamo tenuto a fare? Se nemmeno ieri, nel grigiore più assoluto, può fare almeno un quarto d’ora perché non lo mandiamo a giocare? Avrebbe fatto peggio di Benassi da esterno destro difensivo, ruolo tra l’altro già ricoperto per gran parte del ritiro di Moena? Sarebbe stato più invisibile di Ikoné in mezzo al campo? Finora le chiacchiere, adesso voglio ripetere i numeri: 5 punti in 4 partite di campionato, senza reti nelle ultime 4 gare giocate…..Miste che vogliamo fare? Abbiamo qualche alternativa in mente per rendere la squadra meno prevedibile?

A voi per i commenti: a presto!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – TWENTE = 2 – 1

Un’altra gara dai due volti che regala alla Fiorentina un successo che lascia però aperta la qualificazione in vista della gara di ritorno. Un avvio scintillante, devastante, sontuoso, un primo tempo complessivamente ottimo che ha riempito gli occhi grazie a fraseggi, sovrapposizioni, scambi di prima, ha permesso ai viola di andare al riposo con un doppio vantaggio che sarebbe stato da gestire molto meglio. Nella ripresa infatti, la Fiorentina ha dovuto obbligatoriamente abbassare i ritmi (non era pensabile reggere 90 minuti in quel modo) ed ha ancora una volta pagato l’errore di un singolo che ha portato alla rete olandese. Peccato perché i viola avrebbero meritato, contando le occasioni da rete create, di uscire dal campo con un doppio vantaggio: solo un calo atletico o c’è qualcos’altro? Vediamolo assieme!

IL BUONO

  • Sottil: mamma mia che spettacolo!! Dopo la grande prova contro la Cremonese, l’ultima gemma uscita dal settore giovanile viola si riconferma con una prova sontuosa. Nel primo tempo si dimostra assolutamente immarcabile con giocate di alto livello che confezionano sia il primo che il secondo gol: dapprima inventa la giocata per liberare Biraghi al cross, poi scappa sul filo del fuorigioco e consegna a Cabral un cioccolatino solo da scartare. Al momento è il vero fulcro del gioco viola. Quanto conta la testa nel gioco del calcio: ora continuiamo a pedalare!!
  • Nico Gonzales: stavolta il proscenio è tutto per Sottil, ma quando gioca Nico tutto risulta più facile. Sblocca la gara con un gol da attaccante vero dopo 59 secondi e salta praticamente sempre il proprio marcatore nel primo tempo. Nei pochi momenti di difficoltà poi, è sempre furbo a prendersi la punizione giusta per far respirare la squadra. Ancora non al top atleticamente, cala insieme alla squadra nella ripresa. Totem indiscutibile.
  • Amrabat: letteralmente una piovra. In mezzo al campo recupera centinaia di palloni cercando anche di dare un senso alle giocate in fase di costruzione. Pur non essendo proprio un architetto, finché la squadra regge i ritmi alti ed i movimenti dei compagni sfiorano la perfezione, anche la sua regia sembra assolutamente appropriata. I problemi nascono invece nella ripresa quando i ritmi si abbassano e la Fiorentina avrebbe bisogno di una gestione del pallone di maggiore qualità. Non si può però chiedere al gladiatore Sofyan anche questo: Amrabat è un calciatore che ha bisogno di un piede fino accanto (vedi Veloso nel Verona o Torreira nella scorsa stagione), di qualcuno che lo aiuti quando, per uscire dalle situazioni complicate, serve la giocata di qualità. Daniele, Rocco, Joe mi ricevete?
  • L’approccio alla gara: se la Fiorentina è quella dei primi 30 minuti, anche quest’anno ci divertiremo veramente tanto! Se pensiamo tra l’altro che dalla formazione titolare mancavano il Rettore Bonaventura ed il roccioso Igor, l’inizio gara assume contorni ancor più esaltanti. Era chiaro che la squadra non avrebbe potuto reggere 90 minuti in quel modo, ma per essere la prima su una panchina europea di Vincenzo Italiano e la prima dopo tanti anni per la Fiorentina, c’è di che essere soddisfatti. In Olanda per entrare nella fase a gironi!

IL BRUTTO

  • La gestione del secondo tempo: credo nessuno potesse pensare che i viola avrebbero giocato una ripresa pari alla prima frazione, ed infatti così è stato. Credo che la compagine di Italiano sia ben allenata e ben preparata e che dunque la condizione atletica sia destinata a crescere gradualmente nelle prossime settimane. Ciò che però mi disturba è la pochissima qualità presente nella rosa del centrocampo viola: come avevamo anticipato al Corner Viola in sede di presentazione, affidando le chiavi della regia ad Amrabat, diventa inevitabile cercare la giocata sugli esterni ma in questo modo diventi una squadra monodimensionale e dunque più leggibile. L’infortunio di Castrovilli, il mancato riscatto di Torreira e l’assenza di Bonaventura hanno privato la squadra dei calciatori in grado di accendere la luce e dunque quando devi alzare il piede dall’acceleratore tutto diventa più complicato. In tre parole: tocca alla società!
  • Il gol subito: dopo i macroscopici errori della prima di campionato, ieri sera ci siamo cascati nuovamente. La Fiorentina ha subito un gol evitabilissimo per una grave disattenzione di Biraghi, fino a quel momento tra i migliori, che non ha tenuto la linea lasciando in gioco l’attaccante del Twente. Questi cali di concentrazione non sono ammissibili a questi livelli, soprattutto se poi ci riempiamo la bocca dichiarando che proveremmo addirittura a lottare per la Champions (pura follia per me)! Le gare spesso si decidono sui dettagli, dobbiamo migliorare in fretta!
  • Ikonè: un calciatore così delizioso tecnicamente non può giocare in questo modo! E’ assolutamente inaccettabile l’atteggiamento con cui è entrato in campo anche ieri sera: timido, svogliato, senza mai la voglia di azzannare la palla ed il campo. Non salta l’uomo, non calcia in porta, gioca la palla solo in orizzontale. Non avrei mai pensato di dirlo ma…. meglio Kouamè!!

Alla prossima!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – JUVENTUS = 0 – 1

Ho preferito aspettare qualche ora prima di scrivere quella che è la rubrica più difficile dall’inizio del blog. Qualcuno ha scritto che la partita di ieri sera è la fotografia esatta della storia quasi centenaria della compagine viola. Bella, a tratti bellissima, divertente ed amata visceralmente dalla propria città, molte volte all’altezza (anche la splendida Curva Fiesole) della culla del Rinascimento, ma purtroppo spesso beffata a pochi centimetri dal traguardo. E’ successo così anche nella partita dell’anno, quella del ritorno del numero 7 strisciato a Firenze che era però soprattutto una semifinale di Coppa Italia, forse la via maestra per tornare in Europa oltre che per alzare un trofeo che manca da troppo tempo a Firenze. E’ difficile rimproverare qualcosa ai ragazzi di Vincenzo Italiano che hanno tirato fuori una delle migliori prestazioni non solo dal punto di vista del gioco, ma anche e soprattutto dell’attenzione e della maturità. La Fiorentina è stata l’unica compagine a creare gioco, a costruire azioni, a giocare a calcio! Anche quando le forze sono iniziate a mancare per 70 minuti molto dispendiosi dal punto di vista atletico e psicologico, Torreira ed i propri compagni hanno avuto la capacità di gestire il ritmo della gara senza continuare ad attaccare a tambur battente come invece facevano fino a qualche mese fa. Tutto ciò però non è bastato e la beffa finale dell’autogol del cuore viola Lorenzo Venuti è stato l’epilogo di un film che lascia tanta amarezza, ma anche consapevolezza di avere finalmente un gruppo di calciatori, un allenatore, una società ed una città che rema tutta nella stessa direzione. Avanti così, la ruota prima o poi girerà!

IL BUONO

  • Ikoné: ma che diavolo di funambolo è questo francesino? Un giocatore meraviglioso, il suo sinistro magico assomiglia alla racchetta di John McEnroe dalla quale le palline sognavano di essere accarezzate, inventa giocate a getto continuo, salta sempre l’uomo. Poi quel vizio, che già conoscevamo quando è arrivato, della scarsa precisione sotto porta ma…se avesse anche quella sarebbe adesso a Firenze? L’amerei anche se segnasse (questa magari i gobbi non la capiscono…pazienza)!
  • Igor – Milenkovic: lo sbruffoncello col 7 stanotte mi sa che li ha sognati. Noi che lo conosciamo sapevamo che quando trova i difensori che non gli danno tregua (come Bremer o Casale) difficilmente riesce a trovare le sue giocate e la coppia centrale viola ha interpretato alla perfezione la marcatura. Hanno spesso giocato d’anticipo, hanno quasi sempre trovato il corpo a corpo che li ha visti uscire vincenti. Quarta in panca a lungo please!
  • La coreografia ed il comportamento della Curva Fiesole: probabilmente gobbovic si sarà chiesta chi era quel vecchino col naso adunco raffigurato sulla coreografia ma del resto con la cultura non si mangia. Dispiace che i soliti giornaloni oggi parlino principalmente di quei pochi, anzi pochissimi, che hanno offeso quello col 7 con gli stessi epiteti che avevamo condannato in occasione della partita di Bergamo. La verità è che ieri sera la maturità di uno stadio intero ha fotografato perfettamente la bellezza della nostra città. Quando la squadra e la tifoseria vanno di pari passo siamo una forza assoluta!!

IL BRUTTO

  • Piatek: mi dispiace dirlo, ma l’unico calciatore che mi è apparso fuori ruolo e fuori spartito è stato il polacco. Ho sempre più paura che non sia il giocatore giusto per questa squadra sia tecnicamente (alcuni stop nel primo tempo sono stati imbarazzanti), che tatticamente. L’idea di calcio di Vincenzo Italiano prevede un attaccante che viene più incontro, che aiuta maggiormente la squadra liberando gli spazi per gli inserimenti degli esterni offensivi e delle mezzali. Certo tutte cose che si possono imparare ma che richiedono tempo e la Fiorentina di tempo ne ha poco sia in Coppa che in campionato. Spero di sbagliarmi!
  • Il risultato : guardando la partita, i numeri, le statistiche, lo spettacolo offerto, è mancato davvero solamente quello. Già il pareggio sarebbe stato stretto, la sconfitta poi…. Questa squadra però può giocarsela con tutti e lo può fare su tutti i campi. Crediamoci!

Alla prossima!

Il buono, il brutto, il cattivo

SASSUOLO – FIORENTINA = 2 – 1

E’ stata una partita bellissima, divertente, con tantissime occasioni e cambi di fronte, con giocate tecniche degne di nota. Peccato che il risultato non abbia arriso alla Fiorentina che si sarebbe ampiamente meritata almeno il pareggio. Nel primo tempo i viola hanno giocato almeno alla pari, ma nella seconda frazione i ragazzi di Italiano hanno dominato giocando praticamente ad una porta ed avendo diverse occasioni da rete. Peccato aver abbassato il ritmo e diminuito la concentrazione dopo la rete di Cabral: tale mancanza è costata una sconfitta sanguinosa che blocca la corsa della Fiorentina verso l’Europa. La svolta della gara è stata determinata prima dall’espulsione di Bonaventura avvenuta dopo un’ammonizione assolutamente esagerata, poi dalla dormita colossale di Martinez Quarta sulla rete che ha deciso la partita. Resta comunque da salvare la prestazione di una squadra che ha giocato meglio del Sassuolo, ha avuto un numero maggiore di occasioni, ha dimostrato di avere la gara sotto controllo per almeno due terzi di gara sia in parità numerica che in inferiorità. Sarà fondamentale non abbattersi per la sconfitta perché la prestazione è stata assolutamente all’altezza e mercoledì, a differenza di quel che dice il simpaticone serbo, non sarà una partita come tutte le altre!

IL BUONO

  • Castrovilli : tra le tante amarezze della serata, finalmente un raggio di sole. Gaetano certamente non è ancora quel talento del quale ci siamo innamorati, ma inizia ad assomigliargli. E’ chiaro che il calcio di Italiano non lo aiuta perché lui è un calciatore che ha bisogno di campo aperto davanti, di correre in contropiede, di spazi non occupati davanti, ma il tirocinio inizia a sortire i propri effetti. Il 2022 sembra essersi aperto in modo diverso ed il numero 10 viola anche stasera sfodera una prestazione più che discreta. Arriva al tiro, viene coinvolto, salta spesso l’avversario. Che possa essere l’arma segreta per l’Europa?
  • Dragowski: dopo un periodo in cui è rimasto a guardare torna protagonista per due gare consecutive e non sbaglia nulla. Incolpevole sui gol subiti, soprattutto nel primo tempo salva la porta viola sia tra i pali che in uscita. Sembra finalmente calato nell’interpretazione del ruolo richiesta da mister Italiano. Con i piedi deve ancora migliorare, ma la strada imboccata sembra quella giusta!
  • Ikonè : certo fare rete non è il suo mestiere, ma di mancini così educati ne ho visti pochi a Firenze. Rifinitore delizioso, dotato di fantasia e tecnica sopraffina, quando entra dentro il campo disegna calcio. Certo se riuscisse anche a segnare non farebbe schifo, ma probabilmente non giocherebbe a Firenze. Maritozzo alla panna.

IL BRUTTO

  • Odriozola : questa è una di quelle partite che mi fanno pensare che se dobbiamo spendere più di 10 milioni per il riscatto dello splendido terzino basco, allora meglio lasciarlo andare. Proprio perché è un terzino, in quel ruolo bisognerebbe anche saper difendere! Nel primo tempo viene scherzato troppe volte da Traoré che gli fa addirittura il tunnel prima del gol del vantaggio. Dimostra ancora una volta che, finché la Fiorentina attacca, non teme rivali, ma quando si deve difendere….. Mamma mia!!!
  • Martinez Quarta : commette l’errore fatale al 93′ in marcatura su Defrel. Un difensore argentino, che è conosciuto per la garra, per la dedizione, per l’attenzione, non può commettere l’errore che costa la partita alla Fiorentina. Dimostra ancora una volta che in un calcio organizzato fa veramente fatica, si perde, non è probabilmente all’altezza. Nel momento in cui la squadra ha bisogno di una lettura difensiva, Quarta sbaglia. Coppia Igor Milenkovic mercoledì, grazie.
  • Maleh : semplicemente imbarazzante. Gioca la prima partita decisamente insufficiente della stagione. Succede ma si farà!
  • Prontera – Bonaventura: l’arbitro di stasera ne azzecca veramente poche e, fin da subito, si mostra piuttosto casalingo. Nell’occasione incriminata il giallo è assolutamente esagerato ma la reazione di Bonaventura è assurda. Sotto di un gol in una partita in cui la Fiorentina comanda il gioco, entrato da un quarto d’ora, combini una sciocchezza del genere? Cartellino rosso per entrambi!
  • Gestione della gara: trovo inspiegabile il modo in cui la Fiorentina si sia seduta dopo il gol del pareggio di Cabral. E’ vero che aveva speso tanto per raggiungere la rete, ma abbassare il ritmo, l’intensità e calare l’attenzione non è possibile contro squadre di serie A. La speranza è che Biraghi e compagni imparino in fretta la lezione. Mercoledì sarà inammissibile!

Ci vediamo al Corner Viola!