Il buono, il brutto, il cattivo

JUVENTUS – FIORENTINA = 1 – 0

È sempre la solita storia, sono sempre le solite interviste post gara, sono sempre le solite sconfitte. Nella settimana in cui il patron Rocco Commisso è riuscito a distogliere l’attenzione della città dalla partita più importante dell’anno con dichiarazioni lunari, nel giorno in cui il direttore generale Joe Barone, subito prima del match, si mette a parlare di un articolo de La Gazzetta dello Sport, la Fiorentina affonda davanti ad una Juventus talmente brutta da sembrare davvero una compagine che si deve salvare. Se penso alla prestazione di una squadra che in campo ha talenti del calibro di Vlahovic, Chiesa, Di Maria, Kostic, Locatelli e successivamente Paredes, mi vengono i conati di vomito. Stavolta però abbiamo poco da fare gli schizzinosi visto che i viola confermano il trend delle ultime settimane: con la sconfitta di Torino, adesso le statistiche dicono che la compagine di Italiano ha raccolto 1 punto nelle ultime 5 gare ed adesso deve iniziare seriamente a guardarsi alle spalle, altro che mirare al settimo posto!! È stata l’ennesima gara condotta per larghi tratti dalla Fiorentina con un possesso palla sterile, un attacco mai in grado di impensierire gli avversari, esterni e mezz’ali che quasi mai creano la superiorità numerica e soprattutto sono capaci di sfornare cross ed assist invitanti. Sarà un caso ma, appena entrato, Terzic ha servito a Jovic l’unica palla decente di uno scorcio di partita anche stavolta giocato con le infradito dall’insopportabile ex Real Madrid. Se a questo uniamo il solito gol subito in modo demenziale (Nico dov’eri?), la partita è presto raccontata: Terracciano ancora una volta non riesce ad uscire dal campo imbattuto e la statistica più incredibile della gestione di Vincenzo Italiano continua a gonfiarsi. Da quando il tecnico siciliano è arrivato sulla panchina viola, la sua squadra si è trovata in svantaggio 31 volte, compresa la gara in questione: sapete quante volte i viola hanno ribaltato il risultato? In una sola occasione!! Ed allora di che parliamo? Di una squadra che, per bocca di Commisso, ha in rosa due attaccanti fortissimi, talmente forti che a Torino, per giocare contro la Juve, si decide di fare giocare in quel ruolo Kouame’. E dire che stavolta le scelte del tecnico si sono rivelate anche abbastanza azzeccate, con Ranieri che, dopo Immobile, ha concesso poco o nulla anche a Vlahovic e Duncan che ha giocato la sua solita onesta partita da gregario (anche se quando è entrato Castrovilli la squadra ha cambiato marcia).

La cosa che fa più male però, è che non si è mai parlato di quella che è e resterà la partita dell’anno per Firenze e per i tifosi della Fiorentina. Non nella settimana della gara, grazie alle incredibili dichiarazioni di Commisso, non subito prima della partita, grazie alla polemica inutile del Direttore Generale Barone contro la Gazzetta dello Sport, non dopo la sconfitta perché tutti si sono affrettati a dire che adesso dobbiamo pensare a Braga. Questo significa che, dopo 4 anni di proprietà, NON AVETE ANCORA CAPITO COSA SIA FIRENZE. Ma tornando al campo, sempre che ancora vi interessi, lo ripeto per l’ultima volta: Rocco, Joe, Vincenzo, Daniele, uscite dal metaverso e tornate alla realtà che la situazione non è quella che raccontate voi!! Qui, sulla terra, abbiamo giocato 22 partite e ne abbiamo vinte 6, abbiamo 24 punti e tra poco saremo in zona retrocessione. Fatevi un esame della coscienza, sempre che ne abbiate ancora una!!!

IL BUONO

  • Approccio e piglio: tra le pochissime cose da salvare, stavolta c’è l’approccio alla gara. Se contro il Bologna la Fiorentina aveva perso gara e faccia nei primi minuti di entrambi i tempi di gioco, a Torino l’ingresso nella gara è stato positivo. I viola hanno dimostrato ancora una volta che, quando mister Italiano ha una settimana di tempo per preparare la partita, difficilmente ne sbagliano l’interpretazione. Anche la “cattiveria” è stata quella giusta, peccato che a questo giochino poi vinca chi la butta dentro…..Anche se alla partita di Braga mancano solo tre giorni, speriamo ci si ripeta!
  • Ranieri: una delle più grandi sorprese della formazione iniziale è anche il migliore in campo per distacco. Sono anni che dico (con testimoni presenti) che Ranieri, seppur penalizzato dalle proprie doti fisiche, è un difensore che può tranquillamente stare nella rosa viola (altro che strapagare Nastasic!!!). Nonostante sia nuovamente messo sotto pressione, dopo aver giocato a Roma contro Immobile, dimostra ancora una volta di essere presente con la testa e col cuore non mancando mai di rispondere per le rime ai due simpaticissimi ex con la maglia a strisce. Forse l’unico ad aver capito cosa significa questa partita per Firenze!
  • Castrovilli: una luce in mezzo al buio. Il suo ingresso in campo regala fin da subito una scossa importante a tutta la squadra: viaggia al doppio della velocità rispetto ai compagni, mangia l’erba, ha una voglia matta di tornare ad essere importante per la propria squadra. La rete che gli viene giustamente annullata, lascia la speranza di poter rivedere presto un calciatore degno di questo nome indossare il numero 10 viola. Adesso non fermarti più!

IL BRUTTO

  • Kouamè: è semplicemente inadatto ad un sport che preveda l’utilizzo di un attrezzo di forma sferica.
  • La scelta di far giocare Duncan: considerando la solita partita condita dal nulla (cioé una gara in cui si veleggia tra il 5,5 ed il 6- in cui ci si esalta per una corsa palla al piede di 30 metri), non si poteva proprio far giocare Bianco che abbiamo visto due volte in tre giorni e poi è sparito come se fosse vittima dell’anonima sequestri? Ah già, ma l’idea del Viola Park serve solo per la patrimonializzazione della società, mica per lanciare i giovani!
  • Ikonè: quando si dice la competenza dei propri dirigenti da difendere contro tutto e contro tutti….. questo è costato 5 milioni più di Kvara del Napoli. Eh ma il Napoli è fuori dalla Coppa Italia (cit.)
  • Dodò: quando si dice la competenza dei propri dirigenti da difendere contro tutto e contro tutti….. questo è costato più del doppio di Di Lorenzo del Napoli. Eh ma il Napoli è fuori dalla Coppa Italia (cit). Game, set and match.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

LAZIO – FIORENTINA = 1 – 1

Finalmente! Erano tante settimane che non potevamo utilizzare questo avverbio con un’accezione positiva ed invece stavolta possiamo, anzi dobbiamo farlo. La Fiorentina vista a Roma somiglia finalmente a quella squadra che ci ha fatto innamorare la scorsa stagione: attenta, grintosa, vibrante, finalmente pronta a ripartire anche grazie a giocate di qualità. Undici giocatori che corrono, si aiutano, sanno cosa fare, giocano in funzione dei compagni di reparto. Che sia il primo segnale di un’inversione di tendenza? Che sia finalmente quella scintilla che cercavamo da mesi? Non possiamo saperlo, anche se il recupero fisico e tecnico di due giocatori imprescindibili come Nico Gonzalez (forse ha capito che il mondiale ormai è finito) ed Amrabat, valgono più delle molte scelte errate sul mercato estivo. La compagine di Vincenzo Italiano, anche se ha nuovamente denotato l’incapacità di fare rete, ha giocato alla pari con la tanto strombazzata Lazio del comunista col Rolex Maurizio Sarri, un gruppo di calciatori che forse si è sentito troppo bravo prima di esserlo….problema che capita spesso in una città con così poco equilibrio come Roma. Quel che conta però è la Fiorentina e stavolta possiamo dire che veniamo via dall’Olimpico soddisfatti per la prestazione ma con il consueto amaro in bocca per la traversa finale di Milenkovic, occasione che avrebbe potuto regalare tre punti tanto meritati quanto necessari per rilanciarsi in una classifica ancora anonima.

Non c’è tempo pero per crogiolarsi nei complimenti di una buona prestazione: mercoledì alle 18 al Franchi và in scena il primo match decisivo della stagione contro il Torino. Un quarto di finale in gara secca in casa contro una squadra non certo irresistibile come quella granata è un appuntamento troppo importante per essere fallito: scenderà in campo la Fiorentina di Roma oppure quella già vista proprio contro la banda di Juric pochi giorni fa?

IL BUONO

  • Ranieri: è stata la sorpresa più grande in una formazione inziale che nessuno si aspettava. Al netto di alcune imprecisioni dovute all’insicurezza iniziale, gioca poi una signora partita senza sbavature e con tanti anticipi soprattutto su Milinkovic Savic. Una risorsa da gestire meglio, soprattutto vedendo le diverse stupidaggini combinate in così poco tempo da Igor. Ci possiamo contare!
  • Nico Gonzalez: le chiacchiere stanno a zero, Nico è l’unico calciatore capace di far fare il salto di qualità alla squadra. Finché le gambe lo sorreggono, mette a ferro e fuoco la metà campo avversaria saltando sempre il diretto avversario, lanciandosi in ogni spazio libero, venendo incontro ai compagni in difficoltà, andando a concludere in porta. Segna un gol da fenomeno e sembra finalmente con la testa in Italia anziché in Qatar. Durerà? Intanto speriamo che mercoledì sia in grado di giocare!  
  • Bonaventura: insieme a Nico, è il faro dei viola. Riportato in un ruolo più abituale, qualche metro indietro, in cui può ricevere più spesso faccia alla porta, inventa e ricama come solo lui sa fare nella rosa della Fiorentina. Partecipa attivamente al gol del pareggio e lancia spesso in profondità i propri compagni con lanci intelligenti. Per una sera oscura quel genio che è Luis Alberto tornando il vero Jack, quello che tutti abbiamo imparato ad amare. Insostituibile.
  • La preparazione della gara: in un mondo in cui la colpa di tutto è sempre dell’allenatore, dopo settimane in cui anche su questo blog è stato più volte tirato in ballo, stavolta devo fare i complimenti a Vincenzo Italiano. In una delle gare più temibili, la Fiorentina ha giocato una partita tatticamente perfetta inaridendo le fonti di gioco di Sarri (che si è fatto mettere nel taschino come un pivello) e puntando su calciatori che nessuno si aspettava. Non ha rinunciato alla qualità schierando contemporaneamente Bonaventura e Barak , oltre Nico e Jovic ed ha affrontato uomo contro uomo gli avversari in ogni zona di campo. Ecco che nel gioco delle coppie difensive, Ranieri ha vinto quasi tutti i duelli con Milinkovic Savic, Dodò quasi sempre con Zaccagni, Amrabat ha fatto il difensore aggiunto, Barak e Bonaventura hanno asfissiato Luis Alberto e Cataldi. Non so se abbiamo giocato 4-3-3 o 4-2-3-1, so che abbiamo giocato da squadra, che abbiamo giocato a uomo, che abbiamo giocato sfruttando le nostre migliori doti vincendo ogni confronto individuale. Immagino che per molti adesso sarà merito del mercato, dei calciatori o dell’astrologia. Per me, ieri sera, c’è un netto vincitore al cospetto del finto Masaniello Maurizio Sarri: il suo nome è Vincenzo Italiano.

IL BRUTTO

  • Kouamè: semplicemente imbarazzante. Gioca un primo tempo pieno di errori tecnici, imprecisioni, strafalcioni. Dopo un inizio di stagione incoraggiante, è tornato rapidamente quel quattrocentista senza tecnica che la Fiorentina ha provato a sbolognare per tre mercati consecutivi. Brekalo, we need you!!!
  • Biraghi: semplicemente raccapricciante. Non trova i propri compagni nemmeno con le rimesse laterali, i cross nemmeno a parlarne, i calci d’angolo poi….. Ma siamo proprio sicuri che Terzic sia peggiore?
  • L’arbitraggio: se invece di Saponara fosse caduto Zaccagni, sarebbe stato fischiato il rigore ed il difensore avrebbe guadagnato anche l’ammonizione. Oltre alla chiamata vergognosa, il Sig. Colombo ammonisce solamente i calciatori in maglia viola ed inverte tutte le punizioni necessarie a permettere l’assedio finale della Lazio. Missione fallita, ma il suo fischietto farà carriera, ne sono certo.   

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – ISTANBUL BASAKSEHIR = 2 – 1

Contava centrare l’obiettivo minimo e la Fiorentina, almeno stavolta, non ha sbagliato. Contro i turchi che all’andata avevano sculacciato la squadra di Vincenzo Italiano, i ragazzi viola hanno dato alcuni segnali certamente incoraggianti. Schierati stavolta fin dall’inizio con un riconoscibile 4-2-3-1, sono stati innanzitutto capaci di reagire allo svantaggio, hanno creato tante occasioni da rete ed hanno portato a casa i tre punti che servivano. Ciò che ancora purtroppo non funziona sono i troppi errori individuali, sia in fase difensiva che offensiva. La rete subita ieri sera entra direttamente nella galleria delle cose orribili che siamo costretti a vedere in questa stagione, ma anche la rete sbagliata da Ikonè resterà negli occhi di tanti di noi per un bel pò di tempo. L’esterno offensivo francese resta un rebus irrisolvibile: come può lo stesso calciatore che ha segnato un gol meraviglioso con l’Inter, sbagliare la rete del 3-1 di ieri sera? Mah! Salviamo comunque il buono, un attacco che finalmente segna, una vittoria che finalmente arriva: resta da vedere se, con l’obbligatoria vittoria da conseguire nell’ultimo turno in Lettonia, i viola accederanno direttamente agli ottavi oppure sarà necessario giocare il turno in più spareggiando con una delle terze classificate nei gironi di Europa League. Adesso però testa al campionato ed alla trasferta di La Spezia perché in caso di sconfitta, la Fiorentina si ritroverebbe direttamente in lotta per non retrocedere!

IL BUONO

  • Kouamè: sta diventando inquilino fisso della rubrica e si merita tutto quel che gli sta succedendo. Anche nella gara di ieri sera ha corso, lottato, ma soprattutto sfornato assist e sfiorato la rete. Se penso solamente a che tipo di giocatore era fino a due anni fa, i miglioramenti sono esaltanti. Certamente merito della società che lo ha trattenuto, di Vincenzo Italiano che lo ha finalmente messo a giocare faccia alla porta, ma soprattutto del calciatore che, a differenza di tanti colleghi, ha voluto dimostrare a tutti che in questa squadra ci poteva stare. E’ migliorato tecnicamente, ha imparato a giocare in un ruolo diverso, si è messo a disposizione della squadra con sacrifici importanti anche nei ripiegamenti difensivi. Con tutto il talento che ha, se quello che ha sempre le mani sulle orecchie avesse un quinto della voglia di Kouamé, sarebbe ancora al Real. Continua così Christian!
  • Jovic: siamo stati tre mesi a dire che mancava chi la buttava dentro e dunque adesso è giusto dare a Cesare quel che è di Cesare. L’attaccante serbo è il calciatore di Serie A che ha segnato di più nel mese di ottobre ed anche ieri sera ha svolto in pieno il proprio compito. Peccato che avrebbe potuto segnarne almeno un altro ma per stavolta accontentiamoci. Si conferma un calciatore che non aiuta tantissimo lo sviluppo del gioco quando deve fare il riferimento unico davanti, ma si conferma anche che, quando viene accompagnato maggiormente e non deve fare a sportellate da solo, è un altro giocatore. Continua così ragazzo, fortunatamente non devo tifare in base alla simpatia!
  • Reazione della squadra: diciamoci la verità, dopo il gol assurdo preso dopo pochi minuti, potevamo anche mollare e sbracare definitivamente. Invece ancora una volta la Fiorentina, così come già successo contro l’Inter, ha dimostrato di voler ribaltare la situazione e ci è riuscita. Magari gli avversari non erano un granché, ma qualche settimana fa ci hanno sommerso di reti e di vergogna. La squadra ha dimostrato di stare con Vincenzo Italiano e credo sia merito anche del lavoro che il tecnico sta facendo per risolvere i problemi iniziando anche ad ammorbidire alcune sue convinzioni. Mi hanno convinto le sue parole di ieri quando ha candidamente ammesso che abbiamo cambiato modo di giocare con gli esterni di attacco ai quali viene chiesto di giocare più dentro il campo avvicinandosi alla punta e gli esterni bassi che invece giocano in ampiezza. Poi manca chi serve per bene questi movimenti, ma questa è un’altra storia. Se la squadra ci crede, avrà sempre Firenze dalla propria parte.

IL BRUTTO

  • Gollini-Mandragora: la Fiorentina anche ieri ha subito una rete da “oggi le comiche”. E’ vero che Igor esce troppo sull’attaccante avversario e che Milenkovic è troppo largo, ma mi spiegate cosa fanno quei due? Mandragora lascia l’uomo come se non toccasse a lui, Gollini esce ma non abbastanza per arrivare primo sul pallone e resta nella terra di nessuno. Ma perché non aspettare in area di rigore l’avversario per provare almeno la parata? E menomale che abbiamo cambiato il preparatore dei portieri, sennò chissà cosa combinava….Ma se l’estremo difensore non ha poi altre occasioni per rimediare, Mandragora le avrebbe pure, ma gioca la consueta partita insufficiente di fase di palleggio e di riproposizione del gioco e non riesce nemmeno ad essere una diga sicura davanti alla difesa. Pradè, Barone, Commisso, sono questi i rinforzi del mercato vero?
  • Errori individuali: certamente Vincenzo Italiano ha tante responsabilità nell’avvio stagionale insufficiente della Fiorentina, ma chi non vede gli errori individuali dei calciatori è in malafede. Dopo la pepita di Venuti contro l’Inter, ieri il gol subito a freddo e tutti i gol sbagliati: è anche questo colpa del mister? Il problema di questa squadra è che, al netto della qualità non eccelsa degli interpreti, abbiamo anche dei cali di concentrazione clamorosi che si ripercuotono sul risultato. La fortuna vuole che si inizi a segnare qualche rete, altrimenti sarebbe veramente dura. Non avremo però sempre i turchi davanti, sveglia!
  • Jovic: lo ammetto, io sono uno di quelli che ha fischiato sonoramente l’attaccante al momento della sostituzione. E non l’ho fatto per il gesto delle mani alle orecchie che può anche essere un’esultanza (antipatica, ma ci può stare). L’ho fatto per il gesto che ha rivolto alla Curva Fiesole in occasione della gara contro l’Inter quando ci ha mimato che chiacchieravamo troppo. Sinceramente una cosa insopportabile: Jovic fà parte di una compagine che occupa il 14° posto in classifica, ha perso contro un Bologna senza allenatore, ha preso due volte consecutive 4 gol in casa, ha pareggiato in casa contro il Riga, ha perso 3-0 in Turchia. Nonostante questo, lo stadio Artemio Franchi è al top in Italia come indice di riempimento per le gare interne (comprese le 36.000 persone accorse a vedere quella partita nonostante la classifica, il mercato, le polemiche, l’assenza di obiettivi di questa stagione) e non ha mai fischiato la squadra durante i 90 minuti anche se tante volte ne avrebbe avuto tutto il diritto. Ascolta Luka, pensa a segnare…. dai retta ad un bischero!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

LECCE – FIORENTINA= 1 – 1

Siamo condannati ad un lunghissimo nulla? Sarà un campionato tristemente anonimo come ci aveva abituato la gestione Iachini? Se dovessimo guardare al primo tempo di ieri sera, propenderei per una risposta ancora peggiore, cioè per una Fiorentina in lotta per non retrocedere. I viola dei primi 45 minuti infatti, sono stati tra i più brutti della gestione Italiano: lenti, impacciati, senza fuoco dentro, capaci solamente di lasciare praterie agli avversari senza costruire praticamente nulla. Se invece vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, la Fiorentina della ripresa è apparsa una squadra in grado di reagire, che ci crede ancora, che vuole provare a rimettere in sesto la stagione, che non si è arresa all’idea di perdere la gara. Insomma una compagine che ha ancora qualcosa da dire e da dimostrare, non poco rispetto alla prima frazione!

Resta la pochezza tecnica disarmante non solo della Fiorentina, ma della gara in generale: tanti errori tecnici evidenti, tante disattenzioni dei singoli, poche variazioni tattiche nell’ambito dei 90 minuti. Sconcertanti poi le prove di quasi tutti i nuovi acquisti viola, di cui parleremo in modo più approfondito in seguito. Da un Mandragora incapace di leggere la partita, di interpretare il ruolo di regista e senza quella personalità necessaria per essere il nuovo Torreira, a Barak che continua a giocare perennemente sotto ritmo e senza spunti interessanti, fino ad uno Jovic con talmente tanta voglia di rilanciarsi da fermarsi al primo dolorino, per finire ad un Dodò che, almeno ieri sera, ha dimostrato di avere da mangiare ancora diverse pagnotte difensivamente parlando. Sorvolando sull’ingente spesa per l’acquisto di questi calciatori, tanto i soldi non sono un problema, sarebbe l’ora di aprire finalmente una riflessione seria sull’operato societario in sede di mercato. Italiano è certamente testardo e restìo ai cambiamenti, ha chiaramente dei limiti nella lettura delle gare, ma i calciatori arrivati a Firenze questa estate hanno oggettivamente impoverito un progetto tecnico (sempre che ci sia) che ha dei precisi responsabili: Daniele Pradè e Joe Barone. Purtroppo il mister ha accettato passivamente lo scempio, e questa resta la sua più grande colpa!

IL BUONO

  • Kouamè: ancora una volta si conferma per distacco il migliore in campo. Segna un bellissimo gol di testa, anche grazie ad un grande assist di Cabral, ed è protagonista di alcuni recuperi difensivi che dimostrano quanto il lavoro, l’applicazione, la voglia, possa aiutare un calciatore a raggiungere livelli impensabili fino a poco tempo fa. Il gol è da attaccante, i recuperi da difensore: serve altro?
  • Martinez Quarta: è ancora una volta il difensore più affidabile della squadra viola anche nel primo tempo quando la barca di Vincenzo Italiano rischia di affondare. Accanto ad un derelitto Igor, svetta più volte e mette pezze in ogni angolo di campo. Nella ripresa poi, con Milenkovic a fianco accompagna anche maggiormente l’azione e sfiora il gol con un tiro meraviglioso che chiama Falcone ad un grande intervento. Perno assoluto.
  • ll secondo tempo: dopo una prima frazione disarmante, la squadra ha giocato un secondo tempo migliore, fatto di aggressività, ritmo ma anche di tantissimi errori individuali. Al netto della pochezza tecnica di cui abbiamo già parlato, la Fiorentina ha però mostrato di essere ancora dalla parte del proprio allenatore, vedasi anche in occasione dell’abbraccio di Dodò ad Italiano dopo il gol del pareggio. Certo non può bastare per risalire la classifica e pensare ad un futuro lontano dall’anonimato, ma già il fatto che si cerchi di remare tutti dalla stessa parte ci fà sperare che non si venga trascinati nella lotta in zona retrocessione. E’ già qualcosa, anche se non abbastanza.

IL BRUTTO

  • Il mercato: ieri sera il primo tempo ha offerto la rappresentazione platica di una sessione di mercato da buttare! Jovic, detto i’bua dagli amici, che dopo 7 minuti abbandona la nave senza nemmeno provarci probabilmente per paura di perdere un mondiale dove certamente farà la comparsa; Mandragora che viene colpevolmente schierato ancora una volta in un ruolo che non ha mai ricoperto e che non può interpretare (ma Bianco proprio mai?). L’ex Torino gioca con un piede solo, non vede quasi mai la verticalizzazione possibile, ma soprattutto non ha quella personalità che serve per guidare una squadra, per chiedere la palla nei momenti di difficoltà, per prendere sulle proprie spalle i compagni sia in fase di impostazione che in fase di pressione della palla. Barak sembra sempre abbia il freno a mano inserito, non cambia mai passo, non ha mai la capacità né di accendere la luce, né di liberarsi per il tiro in porta. Dodò, il meno colpevole solamente perché non è ancora riuscito a trovare un minimo di continuità e perché cresce con il passare dei minuti, viene scherzato da un calciatore che è costato un ventesimo di lui in occasione della rete subita. Io farei fuori qualcun altro, prima del mister!
  • Igor: consiglierei vivamente all’Hulk dei poveri di tornare sulla terra. Sta giocando una stagione agghiacciante in cui è sempre coinvolto nei gol subiti dalla propria squadra: prima di pensare a faraonici rinnovi di contratto, torni il calciatore concentrato, duro e tignoso della scorsa stagione! Non essendo un fenomeno, appena cala di concentrazione e di atteggiamento, diventa un giocatore da Spal. Tra lui e Milenkovic ci passa come tra Benzema e Jovic!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – LAZIO= 0 – 4

Non è semplice scrivere oggi questa rubrica, come non è semplice essere tifoso della Fiorentina nella vita. Dopo che nella scorsa stagione i viola ci avevano deliziato con un poker interno subito dall’Udinese, in questa stagione abbiamo fatto la gentile concessione alla Lazio di Maurizio Sarri senza nemmeno avere il coraggio di chiedere scusa ad uno stadio che, anche ieri sera, ha sostenuto al squadra fino al triplice fischio senza alcun cenno di fischio o contestazione. Né il capitano Biraghi, né il mister Vincenzo Italiano, né i dirigenti hanno avuto la decenza di ammettere l’autentico disastro serale: solite frasi di circostanza del capitano (“ci dobbiamo fare un esame di coscienza”), del mister (“abbiamo il problema di segnare e dobbiamo migliorare”), di Pradé (“testa bassa e lavorare”) e via andare, fino alla prossima partita come se non fosse successo niente. E’ veramente questo il modo di gestire determinate situazioni? E’ questa la risposta che merita un pubblico accorso anche ieri sera in più di 30.000 allo stadio? Intanto in classifica siamo stati superati dal Monza, dalla Salernitana ed avvicinati dall’Empoli. Lunedì prossimo, nel posticipo, i viola affronteranno in trasferta il Lecce senza Amrabat squalificato. Buone notizie ne abbiamo?

Come spesso diciamo anche al Corner Viola però, su tutto si può discutere tranne che sui numeri ed allora l’analisi odierna partirà dalle statistiche di una gara che la Fiorentina, nel primo tempo, ha condotto bene, giocando un buon calcio, creando tantissime occasioni. Non me la sento sinceramente di analizzare le prestazioni dei singoli poiché credo che il momento particolare che la squadra sta attraversando chiami tutti all’assunzione di responsabilità.

IL BUONO

  • Il gioco: se proviamo per un attimo a dimenticarci il risultato finale, tutti hanno riconosciuto che la Fiorentina avrebbe meritato di più per le occasioni create, il gioco proposto, il numero dei tiri in porta. La squadra di Vincenzo Italiano ha messo in campo un primo tempo offensivamente furioso in cui la palla girava sia in orizzontale che in verticale, gli attaccanti erano coinvolti nel gioco, i centrocampisti accompagnavano bene l’azione arrivando anche al tiro in porta, come in occasione della traversa di Mandragora. La Fiorentina ha ancora una volta scelto di non adattarsi al calcio proposto dagli avversari, giocando a specchio uomo contro uomo, andando a ricercare sempre e comunque una propria identità. Mentalità questa che, finché produce risultati, aumenta l’autostima e probabilmente permette ai calciatori di sentirsi anche più forti di quel che siano realmente, ma che inizia a mostrare la corda quando non si riesce a segnare e si subisce gol alla prima occasione. Purtroppo ancora una volta la squadra è rimasta a secco: la Fiorentina ad oggi ha segnato 7 gol in 9 partite ed in 5 occasioni, cioè oltre la metà non ha fatto rete. Intanto la classifica recita 9 punti in 9 partite: Rocco a noi non interessano i 16 milioni di utili, ma giocatori di qualità che facciano migliorare la squadra!! Do you konw?

IL BRUTTO

  • L’incapacità realizzativa: è vero giochiamo bene, teniamo tanto la palla e la circolazione adesso trova in diverse occasioni la verticalizzazione. E’ vero che costruiamo tanto anche contro le grandi, ma i numeri citati precedentemente parlano chiaro ed allora? Ed allora se Vincenzo Italiano ha grandissimi meriti per la scorsa stagione, ma anche per come ha gestito le due gare col Twente riportandoci in Europa dopo troppi anni, il mister adesso sembra entrato in una spirale dalla quale fatica a venire fuori. Certamente la squadra sta iniziando ad attaccare in modo diverso per sviluppo del gioco e per interpreti, ma è anche vero che nella lettura della gara in corso restano limiti preoccupanti. L’assoluta mancanza di elasticità è probabilmente il limite più grosso del mister: le sostituzioni sono sempre scontate, sempre pari ruolo, mai una variazione sul tema. Non solo, alcune sono del tutto cervellotiche per non dire di peggio. Ieri il cambio tra Kouamé, uno dei pochi ad attaccare la profondità e cercare la superiorità numerica, e Saponara avrebbe meritato di essere fischiato sonoramente da un Franchi ancora troppo rispettoso di squadra, società e tecnico. Incomprensibile anche l’ostracismo nei confronti di Duncan a favore di un Bonaventura in debito di ossigeno e con le idee appannate, così come la cancellazione di Cabral dal campo da gioco. Vorrei ricordare che negli ultimi sei mesi Italiano è stato capace, insieme alla società, di bruciare o comunque non confermare Piatek, Cabral ed adesso stiamo rischiando grosso con Jovic! Sempre colpa degli attaccanti? Mah…. Concludo poi con quella che ritengo la colpa più grave, cioè l’assenza di alternative nel trovare la porta. Se certamente dalla gara interna contro il Verona in poi è cambiato il modo di attaccare della Fiorentina, resta un buco nero pesantissimo per una compagine che non segna mai, quello delle palle inattive. Senza scomodare un maestro (ormai dimenticato) come Vio, sarà possibile che i viola si comportino sulle punizioni ed i calci d’angolo come una squadra della scuola calcio? Biraghi batte tutto, da destra e da sinistra, da vicino e da lontano e non mi sembra proprio un cecchino! Non solo, ma avete mai visto schemi su palle inattive? Non chiedo roba complicata come nel basket, ma almeno un paio di blocchi in mezzo all’area, un attaccante che spizza la palla sul primo palo o una qualsiasi cosa voglia inventarsi Italiano ed il suo staff!! La Fiorentina paga, se non sbaglio, 8 collaboratori di Vincenzo Italiano, ne esiste uno che fa lavorare la squadra sulle situazioni di gioco da fermo? Mi sembra folle che una compagine come quella viola che non segna nemmeno con le mani, non si specializzi in queste situazioni che non dipendono dalla qualità, ma solamente dai meccanismi e dall’acquisizione di determinate situazioni di gioco. E’ chiedere troppo? E’ lesa maestà?

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

HEARTS OF MIDLOTHIAN – FIORENTINA = 0 – 3

E’ vero, non giocavamo certamente contro una squadra dalle grandi abilità tecniche, né molto organizzata tatticamente o fortissima fisicamente, ma forse il Riga lo era? E l’Istanbul era una compagine da cui subire tre reti senza quasi mai tirare in porta? Certamente no! Ed allora caliamoci nella realtà attuale della manifestazione e della nostra Fiorentina dicendo che è una vittoria importante, anzi fondamentale, insomma era proprio quello che ci voleva!

Per la squadra intristita, moscia, spenta vista spesso in questo primo scorcio di stagione, una vittoria così netta potrebbe essere quella scintilla che Italiano cercava da settimane. Spesso dove non arrivano le gambe, la qualità, la tattica, arrivano testa e cuore e, se l’impegno non era mai mancato, la gara di ieri potrebbe far tornare brillantezza in quel motore che sembrava ingolfato. L’approccio al match, davanti ad una bolgia di 20000 scozzesi, è stato perfetto: la Fiorentina ha preso fin da subito il comando del gioco attaccando alto con un centrocampo fisico ed ha avuto il merito e la fortuna di segnare alla prima occasione con Mandragora su bellissimo assist di Terzic. Che il vento stia cambiando? Le prestazioni dei singoli saranno approfondite qui sotto, ma mi sento di poter dire che Vincenzo Italiano sta cercando di far cambiare marcia alla squadra grazie anche all’abbandono di qualche dogma che sembrava ormai stantio. La squadra gioca maggiormente in verticale cercando di scavalcare la linea difensiva avversaria anche con il lancio lungo, gli inserimenti dei terzini, in particolare Terzic, non vengono più effettuati solamente con la sovrapposizione esterna, ma talvolta con il taglio dentro il campo tra la mezz’ala e l’esterno di attacco, i centrali difensivi sono tornati ad accompagnare maggiormente il gioco lasciandosi spesso alle spalle il fido Amrabat. Non so se tutto ciò sarà sufficiente per la partita di Lunedì contro la Lazio, ma se la Fiorentina inizia anche a recuperare calciatori del calibro di Dodò, Milenkovic, Nico e Sottil, il vento può veramente cambiare!

IL BUONO

  • Kouamé: il migliore in campo per distacco. Segna una rete meravigliosa, serve un assist perfetto per Jovic, lotta su tutti i palloni come se fosse l’ultimo della sua partita. Mette il fisico al servizio della squadra ed, oltre ad essere dominante di testa come sempre successo, sembra migliorato anche nei movimenti offensivi. Si lancia a prendere il ruolo di prima punta ogni qualvolta Jovic viene a legare il gioco con i centrocampisti e non si tira mai indietro quando deve aiutare la squadra in fase difensiva. L’abbraccio ad Italiano dopo il gol è la fotografia più bella della serata.
  • Jovic: visto che in molti avevamo evidenziato l’attacco come il problema più grave di questa squadra, mi sembra giusto citare subito anche l’ex Real Madrid. Dopo lo scampolo di Bergamo in cui era entrato in modo convincente, in terra scozzese Jovic si conferma perché risulta nuovamente volenteroso ed attento alle giocate della propria squadra. Lega le azioni, riempie di cartellini gialli e rossi gli avversari, dialoga bene con Kouamé e, dopo qualche tentativo a vuoto, torna finalmente al gol. Mister per favore, proviamo a dargli continuità che magari si è sbloccato!
  • Mandragora: dopo averlo bacchettato più volte, stavolta dobbiamo dire che la sua gara è stata finalmente molto buona. Oltre al decisivo gol che ha sbloccato il risultato, ha mostrato quella capacità di inserimento che molti ricordavano come una delle sue qualità migliori. Nel ruolo di incursore alla Barak, si è più volte reso pericoloso senza però dimenticare di randellare in mezzo al campo all’occorrenza. Dimostra ancora una volta di NON essere un regista, spero l’abbiano capito tutti. Avanti così!
  • Martinez Quarta: continua la crescita impetuosa di questo marcatore argentino. Anche ieri sera chiusure attente, impostazioni intelligenti, ripartenze fulminee, come in occasione del terzo gol. Speriamo Igor stia bene, ma con il recupero di Milenkovic possiamo comunque stare tranquilli.
  • Terzic: mi piace premiare nuovamente il terzino serbo che, seppur impiegato a destra, ha mostrato grande applicazione, discreti spunti offensivi ed addirittura cross al bacio sia con il mancino, come in occasione del gol di Mandragora, sia con il destro. Mai con le mani sui fianchi, mai supponente. Tra lui e Venuti non c’è gara!

IL BRUTTO

  • Gollini: seppur rimasto imbattuto, rischia anche stavolta di combinarla grossa con un’uscita improvvida al limite dell’area di rigore. Si riprende poi con la parata salva risultato quando la Fiorentina è ancora sul 2-0 ma regala sempre quella sensazione di insicurezza che è inammissibile a certi livelli. Da ritrovare.
  • Saponara: è in un momento di crisi persistente. Probabilmente gioca solamente per le contemporanee assenze di tutti gli altri esterni, ma la sua prova è ancora una volta insufficiente. Non salta quasi mai il diretto avversario, non accende mai la luce con i suoi passaggi in verticale, ma soprattutto si macchia della disattenzione che potrebbe riaprire la partita quando vuole stoppare un pallone in area viola combinando una bella frittata. Menomale che Gollini ci mette una pezza ed il vantaggio resta rassicurante. Ricky lunedì con la Lazio ci riposiamo ok?

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – HELLAS VERONA = 2 – 0

Tre punti dovevano arrivare e tre punti sono stati conquistati, questa è la cosa più importante. Per ammirare la Fiorentina dello scorso anno però, temo ci vorrà ancora un pò di tempo anche se alcuni segnali di risveglio sono certamente arrivati. I viola hanno giocato un discreto primo tempo, fatto finalmente anche di aggressività, ritmo e presenza mentale, tutte doti che sembravano essere smarrite subito dopo il passaggio del turno ai preliminari di Conference League. Consideriamo poi che nei primi 60 minuti di gioco, la Fiorentina ha segnato una rete con Ikoné, ha fallito un rigore con Biraghi ed ha creato altre occasioni importanti per gestire la gara senza dover soffrire troppo. Come spesso capita alle squadre fragili psicologicamente poi, non essendo riuscita a chiudere il match, i viola hanno iniziato a guardare l’orologio sperando che i minuti passassero più velocemente possibile, ma solamente un intervento di Terracciano sull’unico errore di Quarta e la rete liberatoria di Nico Gonzalez, hanno permesso di festeggiare finalmente il ritorno dei tre punti. Facendo poi un cenno all’analisi tattica della gara di ieri, vorrei tranquillizzare tutti: differentemente da tante persone che credono che i moduli siano interpretati staticamente sulla carta, ieri la Fiorentina NON ha giocato con il 4-2-3-1. Come visto anche allo stadio (a proposito chi critica le pagelle dicendo che dalla Fiesole non si capisce niente forse dovrebbe risintonizzare la tv), la squadra viola ha solamente attaccato in modo diverso con Barak che si avvicinava maggiormente all’unico attaccante e gli altri due centrocampisti che si alternavano in regia. Il 4-2-3-1 prevede due mediani in linea (cosa praticamente mai avvenuta ieri) ed un trequartista che giochi in verticale rispetto al centravanti. Ieri è solamente cambiato il modo di attaccare gli spazi, non la disposizione del centrocampo!

A parte i moduli ed i numeri, la strada è ancora lunga sia sul piano del gioco che in classifica, ma stavolta guardiamo solamente al bicchiere mezzo pieno, a quei tre punti che mancavano da tanto, troppo tempo.

IL BUONO

  • Martinez Quarta: sembra finalmente tornato quello che avevamo ammirato all’inizio dell’avventura viola. Rapido, attento, “cattivo”, spesso pronto a ribaltare l’azione facendo ripartire il gioco velocemente. Accanto a Ranieri, che si merita una menzione d’onore per la concentrazione con cui interpreta il ruolo, prende la leadership della retroguardia viola senza timore: anche stavolta commette un’ingenuità che poteva costare caro, ma gliela perdoniamo volentieri. Bentornato!
  • Ikonè: che il bonus psicologo sia già arrivato? A parte gli scherzi stavolta ha il merito enorme di sbloccare la gara al termine di una serpentina tra avversari immobili scoccando un tiro non certo irresistibile. Resta un incredibile anarchico che sbaglia molte volte la scelta, ma il gol del vantaggio è suo e tanto basta. Risveglio o parentesi fortunata?
  • Nico Gonzalez: zoppo, a mezzo servizio, con una forma scadente ma sempre decisivo! Che si voglia o no, Nico resta uno dei pochissimi calciatori imprescindibili per una rosa impoverita dalla cessione dei leaders. Non se ne può fare a meno, che la nazionale non ce lo faccia perdere nuovamente!
  • Kouamè: continua ad avere limiti tecnici imbarazzanti che devono essere corretti con tanto lavoro, ma il suo movimento continuo e spesso confusionario mette in crisi la difesa veronese. In un calcio statico ed a volte ripetitivo quale quello della Fiorentina delle ultime settimane, avere una scheggia impazzita davanti che lotta su tutti i palloni e si butta in tutti gli spazi è una manna dal cielo. Di testa poi sono tutte sue! Ora però per favore non ne facciamo il nuovo Bati.

IL BRUTTO

  • Biraghi: ed io che lo avevo pure messo tra i buoni dopo la disfatta turca per le dichiarazioni a fine partita!!! Che stolto che sono…. In settimana, a fine allenamento, si permette di zittire un tifoso davanti ai campi di allenamento e ieri la ciliegina sulla torta. Nonostante si disponga di un rigorista affidabile quale Barak in campo, si presenta sul dischetto con la spocchia del bambino che ha portato il pallone ai giardini. Ma vaiavaiavaia!! (PS: Vincenzo fai tirare i rigori a chi ne è capace!!!)
  • Terracciano: si lo so che mi attirerò critiche per questa menzione ma io la vedo così! Seppur bravissimo nel secondo tempo quando salva la porta viola dal tiro di Kallon in occasione dell’unico svarione di Martinez Quarta, è tragicomico nel giocare la palla con i piedi. Lo scorso anno tante volte lo abbiamo difeso dicendo che si adattava meglio al gioco del mister proprio grazie a questo fondamentale e dunque oggi dobbiamo essere coerenti. Nei 90 minuti casalinghi contro il Verona, non è stato capace di tenere un singolo pallone in campo o di far ripartire l’azione sugli esterni con precisione. Anzi, se l’Hellas talvolta ha recuperato palla nella metà campo viola, è successo perché Terracciano ha regalato la palla ai centrocampisti avversari. Comunque tranquillo Pietro, Gollini non ti insidia certamente il posto!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – JUVENTUS = 1 – 1

Una gran bella Fiorentina spreca una grandissima occasione per battere una Juventus brutta e senza idee. La squadra di Vincenzo Italiano dimostra ancora una volta che, quando vengono schierati almeno 7 titolari, è in grado di mettere in difficoltà qualunque compagine del campionato. Dovremmo spiegare al tecnico siciliano che le gare di Udine e di Empoli contano 3 punti come le gare contro Napoli e Juventus: abbiamo bisogno di un ripassino al regolamento? A parte gli scherzi, la Fiorentina gioca la solita partita che disputa sempre contro le grandi….attenta, tignosa, pronta a ripartire, capace di rendersi pericolosa fino alla trequarti. Appunto, fino alla trequarti perché poi servirebbe quella qualità che stavolta a sprazzi viene regalata dagli esterni offensivi Sottil (bravo a puntare spesso il diretto avversario) e Kouamè che oltre alle consuete sgroppate sulla fascia riesce finalmente anche a superare il portiere avversario, nell’occasione Perin. Peccato che il centravanti viola Jovic, schierato dal primo minuto, sia protagonista di una partita assolutamente insufficiente e sbagli un rigore che potrebbe rivelarsi decisivo. Resta il rimpianto di una squadra che, al momento, ha dato il meglio di sé stessa nelle due gare europee e contro le grandi del campionato. Peccato che anche con l’Empoli e l’Udinese la vittoria conti sempre 3 punti!

IL BUONO

  • Dodò: il miglior acquisto del mercato viola per distacco. Anche contro la Juventus gioca una partita pressoché perfetta in fase difensiva contro Kostic e si ripropone ogni volta che può nella metà campo offensiva. Se deve ancora crescere, come molti dicono, ne vedremo delle belle! Pendolino.
  • Kouamè: dopo alcune prove positive, contro la Juventus si conferma e trova anche la via della rete. Una volta tanto, posso dire che al Corner Viola da Moena lo avevamo detto! E’ un giocatore che ha avuto la voglia di rimettersi in gioco, di imparare un nuovo ruolo, di piegare la testa a vantaggio delle esigenze della squadra. Grazie ad un assist magistrale di Sottil, si trova da solo davanti a Perin e segna il gol del pareggio. Avanti così!
  • Amrabat: anche oggi spadroneggia in mezzo al campo e raccoglie tutti i palloni vaganti. Sembra migliorato anche in fase di riproposizione del gioco con tempi e geometrie impensabili fino ad un anno fa. Non togliamolo più!
  • Igor-Milenkovic: se il centrale serbo esce dopo poco più di un tempo per un problema muscolare, ci pensa il brasiliano a stoppare tutte le possibili ripartenze bianconere. Si conferma una delle coppie migliori della Serie A anche grazie al lavoro di Amrabat che scherma tutto ciò che passa centralmente. Coppia da blindare per sempre.

IL BRUTTO

  • Jovic: continuo a pensare che non sia una prima punta, tanto che le sue migliori stagioni lo hanno visto protagonista accanto ad Haller. Gioca una gara assolutamente insufficiente: indolente, mai ad attaccare sul primo palo, difficilmente copre la palla con l’aggravante del rigore sbagliato. Già nel ritiro di Moena era stato capace di farsi parare un penalty, oggi si ripete in un’occasione molto più importante. Lungi da gettargli la croce addosso, è arrivato a Firenze per essere il nuovo bomber ed è fermo ad 1 rete alla prima di campionato. Il rigore sbagliato è grave, contro gli strisciati è molto peggio!
  • Allegri: della mia considerazione in merito al tecnico livornese ho già parlato qui, ma se oggi l’idea era quella di contraddirmi non ci è riuscito assolutamente. La Juventus, in rapporto ai calciatori ed al talento che ha, gioca certamente il peggior calcio in Italia ed è tra le peggiori in Europa. In 11 sotto la linea della palla, con la sola idea di ripartire con lanci lunghi sugli esterni o gli attaccanti, non crea mai un’azione manovrata né una sovrapposizione ragionata. Vive delle reti degli attaccanti (oggi arrivata in modo fortuito), sulle quali cerca di costruire un risultato positivo. Tutto ciò con Paredes e Locatelli in mezzo al campo, Cuadrado e Bremer dietro, Milik e Kostic davanti. E poi ci lamentiamo che il calcio italiano non vince più in Europa…..

A voi per i commenti: a presto!!