Pensieri in libertà sulle difficoltà viola

Per scrivere qualcosa in merito a Fiorentina Napoli mi sono preso il mio tempo.

Mi sono preso il mio tempo non solamente per la delusione personale di una gara praticamente mai iniziata per i viola, ma anche perché non tutto è sempre riconducibile alle partite di calcio ed incastrare ciò che ci circonda con il calendario della nostra serie A e della Conference League diventa talvolta un rompicapo talvolta irrisolvibile.

In Italia non è molto di moda complimentarsi con gli altri e riconoscerne la superiorità; di solito siamo bravissimi a costruirci alibi, a dare la colpa all’arbitro, a trovare spiegazioni che vertano solo ed esclusivamente sul noi, sulla nostra squadra, sul nostro allenatore. Stavolta invece, credo sia necessario partire dalla prestazione del Napoli, dall’approccio, dal gioco, dalle individualità, dall’impianto di squadra che Conte e la società del Presidente De Laurentis hanno costruito. Una squadra bella da vedere, tecnicamente eccezionale, con qualità diffusa, capace di interpretare più moduli, con calciatori intercambiabili che non danno quasi mai l’impressione di andare in difficoltà. Una squadra la cui qualità tecnica non è solamente nei centrocampisti De Bruyne e McTominay, ma è anche in Lobotka, Di Lorenzo, Politano: una compagine che gioca palla in verticale come pochi ma che riesce a coprire il campo in ampiezza senza dare punti di riferimento agli avversari grazie al movimento continuo dei giocatori offensivi. Un grande plauso a Conte che, dopo aver vinto in Italia e non solo con un 3-5-2 molto statico e difensivo, negli ultimi anni si è evoluto facendo giocare la propria squadra con più moduli e con un’interpretazione sempre nuova e fresca. Tutto ciò è frutto di studio, di continuo aggiornamento, di voglia di migliorarsi, una voglia che ha trasmesso anche al Napoli ed alla città.

Se da una parte si è vista una compagine a tratti ingiocabile per quanto è stata superiore, dall’altra si è visto esattamente il contrario. La Fiorentina, per l’ennesima volta in stagione, è apparsa una squadra sotto ritmo, vuota, senza capacità di cambiare passo, senza geometrie ben definite nella metà campo avversaria. Ma se offensivamente i viola ancora latitano, difensivamente fanno forse addirittura peggio: Pioli aveva chiesto in sede di mercato un difensore rapido, veloce, in grado di coprire lo spazio alle spalle nelle occasioni in cui Pongracic e compagni fossero stati scavalcati da un lancio. Considerando che Pradè e Goretti non sono riusciti ad accontentarlo, e nel contempo hanno messo in confusione un ragazzo di 20 anni al quale è stato affisso il cartello vendesi con il prezzo sul collo, siamo veramente convinti che questo modo di difendere possa pagare? Io sono un assertore convinto della zona ma non perché sia un seguace dì Sacchi o del calcio olandese, ma solamente perché ho sempre tifato (ed allenato) squadre che partivano sfavorite nei confronti delle corrazzate. Quindi, se ho dei calciatori che individualmente sono meno forti degli avversari è davvero logico ed utile giocare a uomo uno contro uno in tutte le zone del campo? Oppure forse è meglio prendere come riferimento la zona di competenza, mantenere il reparto legato, stretto e compatto ed avere sempre un compagno abbastanza vicino da poter avere un possibile raddoppio? Sabato sera contro il Napoli, davanti al centrocampo più forte in Italia, non solo abbiamo deciso di giocare uomo contro uomo, ma ci siamo addirittura presentati in inferiorità numerica! Davvero era pensabile di reggere il confronto in questo modo?

Per non parlare poi dell’approccio…. i viola si sono ritrovati sotto di due gol dopo 14 minuti (con almeno 3 minuti persi al VAR) ed anche all’inizio della ripresa sono stati spazzati via dal ritmo e dall’intensità partenopea. E’ inammissibile una cosa del genere!!

Stanno poi venendo al pettine, in ogni zona del campo, alcuni nodi che prima o poi dovranno essere sciolti: in difesa, ancora una volta il migliore in campo è stato De Gea e questo dovrebbe far riflettere. Comuzzo è in evidente stato confusionale, quasi come se non sentisse più la fiducia dell’ambiente e della società; Pongracic ha confermato la difficoltà di coprire lo spazio alle spalle soprattutto quando non sovrasta fisicamente l’avversario. In mezzo al campo poi, Fagioli sta esaurendo il bonus di fiducia che aveva accumulato nella scorsa stagione: anche contro il Napoli è apparso abulico, senza idee, spesso fuori posizione. Lo stesso Sohm, per cui sono stati spesi ben 15 milioni, non sembra adattissimo ad un calcio in cui invece di buttarsi negli spazi si deve rincorrere l’avversario; i due migliori invece, sono apparsi Fazzini e Nicolussi Caviglia. Se quest’ultimo ha probabilmente beneficiato anche dell’abbassamento del ritmo ospite, il giovane ex Empoli ha rubato l’occhio: a parte il cambio di passo, l’intraprendenza e le qualità tecniche, Fazzini ha dimostrato di avere alcune doti che nella rosa viola sembrano scarseggiare. In occasione dell’assist delizioso servito a Piccoli infatti, Fazzini ha messo in mostra estro, fantasia, tempi di gioco, visione periferica e sfrontatezza. Insomma la capacità di inventare colpi che possano determinare le partite! Davanti infine, dopo 3 gare la Fiorentina ha segnato due gol con Mandragora e Ranieri. Dzeko certamente non può essere questo ma davvero dopo aver giocato due partite con la nazionale era l’interprete giusto da mettere in campo accanto a Kean? Ed il centravanti della nazionale italiana gioca meglio da solo oppure con un compagno a fianco (come ad esempio Retegui)? Piccoli infine sarà anche stato pagato una cifra giusta come ha detto Pradè in conferenza stampa, ma nelle due gare giocate, a Torino e contro il Napoli, ha già colpito in pieno due portieri avversari sprecando occasioni importanti. La Fiorentina ha bisogno che cresca velocemente!

La sfida di sabato lascia insomma una dura sconfitta ma anche tanti dubbi, domande alle quali Pioli dovrà trovare le risposta il più velocemente possibile.

8 pensieri su “Pensieri in libertà sulle difficoltà viola

  1. A Marzo avevo commentato un tuo post con queste parole:

    “Se finissimo la stagione con un altro piazzamento europeo in campionato e un’altra cavalcata dignitosa in Conference, sia Commisso che i tifosi direbbero “Via, tanto schifo un s’è fatto”, e quindi quest’Estate non succederebbe nulla. Se invece sbracassimo in maniera pesante, finendo il campionato nella parte destra della classifica ed eliminati con largo anticipo in Conference, a quel punto FINALMENTE sia il presidente che i tifosi si darebbero una svegliata, e avverrebbe una rifondazione di cui questa squadra ha tremendamente bisogno”.

    Purtroppo è andata come sappiamo: abbiamo finito il campionato con un piazzamento europeo, e questo ha dato a Commisso il pretesto perfetto per confermare una squadra che aveva fatto malissimo, cambiando qualcosa soltanto in attacco. I risultati negativi della Fiorentina attuale nascono da lì. A mio giudizio la situazione non può che peggiorare, per il motivo che ho scritto in tempi più recenti: Firenze è una piazza assolutamente inadatta alla lotta per non retrocedere. Anche quando la squadra è scarsa i tifosi viola ritengono la salvezza un atto dovuto: di conseguenza, anziché supportare i giocatori nelle sconfitte ed esultare per ogni singolo punticino che riescono a strappare, si incazzano quando perdono e rimangono impassibili quando pareggiano o vincono. E a fine anno se arriva la salvezza nessuno dei tifosi viola festeggia o fa i complimenti ai giocatori, anzi li invitano a vergognarsi. Con un clima di questo tipo chi ha più chance di salvarsi, la Fiorentina o una piccola con dei tifosi che capiscono la situazione?

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    • In realtà questa estate la società ha speso, tanto ma male. Questa è la verità dei numeri: dai 25 milioni più bonus per Piccoli ai 15 per Sohm, dal riscatto di Gosens a quello di Fagioli. Stavolta davvero penso abbiano cercato di provare ad avvicinarsi a quelli davanti ma al momento i risultati sono tragici.
      Quanto al resto poi, caro Wwayne, vorrei ben vedere che per i tifosi la salvezza sia un atto dovuto!! Ma stiamo scherzando? I viola, nella storia della serie A, sono tra le prime sei per media punti e piazzamento medio….vuoi anche che festeggi la salvezza? Mi dispiace ma non sono assolutamente d’accordo!
      PS: per pranzo conto di far uscire il prossimo post!

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  2. Disamina della partita che non fa una piega, mi permetto di aggiungere che nel campionato scorso avevamo a centrocampo ad inizio stagione come titolari Bove Cataldi e Adli, ora siamo ridotti a Fagioli, Mandragora, Sohm, con alternative Ndur e Nicolussi Caviglia. Siamo migliorati? Io penso di no. Il motto gattopardiano di questa società è cambiare tutto per non cambiare nulla, parlo del livello qualitativo che ci potrebbe permette di alzare la famosa “asticella”. Confido molto in Fazzini, giocatore di ottime qualità, da provare però dall’inizio per tastare il polso, in caso di esito positivo lascerei finalmente in panchina Gudmundsson che proprio non lo sopporto. Per gli altri siamo gli stessi eccetto per i due attaccanti. Non capisco, ma probabilmente è colpa mia, l’aver preso un giocatore di 39 anni come Dzeko quando avevamo intenzione di prendere Piccoli come vice Kean. Al suo posto avrei preso un giocatore mobile di fascia tecnico, che prova perlomeno a saltare l’uomo cosa che non fa nessuno nella Fiore, in grado di supportare e dialogare con Kean. Ma capisco che è chiedere troppo a questa società che tutti gli anni ha sul groppone il problema di piazzare tutti gli esuberi di Pradè. Nei riguardi di Pioli a Luglio se non sbaglio parlava di Champions, ma evidentemente era ancora influenzato dal campionato Saudita.

    Ciao

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    • Ciao Roberto grazie per il commento! Credo effettivamente che in tanti abbiamo forse sopravvalutato la rosa della Fiorentina. La mancanza di calciatori in grado di saltare l’uomo sta creando grandi problemi soprattutto per la mancanza di un canovaccio da seguire in fase offensiva. Si vive di improvvisazioni del singolo ma, a parte le fiammate di Fazzini, ad oggi si è visto poco o nulla dai vari Gudmundsson e Fagioli che sembravano dover essere i calciatori decisivi di Pioli. Oltre alle difficoltà in fase offensiva, la Fiorentina prende troppi gol e resta spesso troppo lunga e larga. Il tempo corre e qui si inizia a dover rincorrere troppe squadre….

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  3. Esistono i giocatori duttili e i giocatori rigidi. I primi sono in grado di giocare bene con qualsiasi modulo e in qualsiasi posizione li metta; i secondi hanno bisogno di stare in una posizione ben precisa e di giocare con un modulo specifico, e se gli cambi le carte in tavola si bloccano come un computer a cui si è fuso l’hard disk. La scorsa stagione ha evidenziato che i nostri giocatori sono molto rigidi: infatti il 3 – 5 – 2 non andava bene perché i nostri difensori non erano in grado di giocare a 3, e il 4 – 2 – 3 – 1 neanche perché a centrocampo non eravamo in grado di giocare a 2. In pratica l’unico modulo che si adattava bene alle caratteristiche dei giocatori era il 4 – 4 – 2, e infatti i risultati migliori li abbiamo ottenuti giocando in quel modo.
    Dato che la rosa di quest’anno (attacco escluso) è identica a quella della scorsa stagione, mi pare incredibile che Pioli stia riproponendo le stesse identiche soluzioni tattiche che non hanno funzionato l’anno scorso. Come sai sono stato critico fin dall’inizio in merito al suo ritorno, per i tanti infortuni che subiscono le sue squadre e per il suo rifiuto di fare turn – over; tuttavia, ero convinto che almeno sotto l’aspetto tattico non ci fosse nulla da rimproverargli. Invece pare che a forza di bazzicare l’anticalcio arabo Pioli abbia disimparato il mestiere dell’allenatore in ogni suo aspetto.
    Concordo con te in merito al peggioramento di Merluzzo, ma qui si torna al discorso di prima: sta facendo cagare perché è scarso o perché lui e i suoi colleghi di reparto con la difesa a 3 c’entrano come il cavolo a merenda? L’unica maniera per appurarlo è cambiare modulo. O cambiare allenatore.

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    • Ciao Wwayne! Scusa se mi permetto ma la Fiorentina lo scorso anno, da gennaio in poi ha sempre giocato a 3!! Con Pablo Mari Comuzzo e Ranieri o Pongracic al posto di uno dei primi due! Dodo’ e Gosens sugli esterni etc etc…. Quanto al tipo di calciatori, verissimo che esistono non tanto giocatori duttili e giocatori rigidi ma secondo me giocatori che hanno cultura e conoscenza del gioco ed altri che ne hanno meno perché sono stati specializzati troppo presto o hanno avuto degli allenatori che giocavano solo in un modo. Concludo dicendo che sono molto deluso da tutto, niente escluso! Male il gioco, male l’atteggiamento, male l’approccio…

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      • Per me il miglior assetto è quello che Palladino ha schierato alla penultima giornata con il Bologna: 4 – 4 – 2 con Merluzzo e Parisi terzini, Dodò e Gosens ali. Poi è chiaro che si tratta di una formazione migliorabile nei singoli (ad esempio, oggi al posto di Parisi metterei Fortini), ma il modulo mi sembra quello che più si adatta ai calciatori che abbiamo in rosa.
        Detto questo, come hai detto tu serve a poco ragionare sul modulo e sui singoli se a mancare sono delle cose molto più fondamentali come il gioco e l’atteggiamento. Mi hai ricordato una conferenza stampa di Prandelli quando allenava il Valencia: un giornalista gli suggerì di provare il centrocampo a rombo, e lui gli rispose “Non è un problema di rombo, è un problema di attitudine”. Ecco, adesso la Fiorentina ha un problema di attitudine. E dato che a motivare dev’essere l’allenatore, non riesco ad individuare un colpevole diverso da Pioli per questo inizio di campionato così deludente. Del resto, Cassano ci aveva avvertito: guardate che questo era finito in Arabia, e se uno va ad allenare lì significa che gli è passata la voglia. E se è lui per primo ad essere svogliato, figuriamoci se può trasmettere grinta ai suoi giocatori.
        P.S.: Chiariamo: non ho molta stima per Cassano, e ritengo che il 99% di ciò che dice sia stupido o provocatorio. Ma siccome anche un orologio rotto fa l’ora giusta 2 volte al giorno, su Pioli era stato profetico.

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