Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – HEARTS OF MIDLOTHIAN= 5 – 1

Qualcuno dirà che sarebbe bello giocare sempre contro gli scozzesi, altri penseranno che la Fiorentina si trasformi in Europa, io credo semplicemente che i viola siano una squadra in difficoltà psicologica che non riesce a dominare gli eventi. In Conference League, differentemente che in campionato, la compagine di Vincenzo Italiano ha la fortuna e/o il merito di trovare la porta e sbloccare per prima il risultato e questo mette tutti in discesa. Anche ieri sera contro gli Hearts i viola, dopo aver rischiato di andare sotto al primo pallone giocato, hanno potuto gioire grazie al colpo di testa di Jovic ed hanno raddoppiato velocemente per poi gestire la gara senza patemi. Gli episodi spesso fanno la differenza ed a maggior ragione sono fondamentali per squadre che rischiano di perdersi davanti alla prima difficoltà. Ricordiamoci infatti che la Fiorentina non è ancora mai riuscita a ribaltare una gara dopo essere passata in svantaggio, sembra quasi sentirsi vinta appena subisce una rete, appare timorosa ed impaurita alla prima difficoltà. Sarà importantissimo adesso dare continuità alla vittoria in campo europeo nel posticipo di Lunedì a Lecce dove una sconfitta contro i pugliesi potrebbe far scivolare i viola nel baratro della lotta per non retrocedere.

Andiamo adesso a vedere i migliori ed i peggiori di serata sottolineando che finalmente Vincenzo Italiano sembra aver fatto scelte definitive in alcuni ruoli: non so se siano giuste o sbagliate, ma almeno si inizia a dare continuità a Jovic davanti, a panchinare più spesso Venuti in favore di Terzic, a dare spazio e possibilità di inserimento a Mandragora. Guarda caso, i tre citati, sono apparsi tra i migliori contro gli scozzesi: solo una casualità?

IL BUONO

  • I gol da palla inattiva: ne parlavamo proprio nell’ultima puntata di questa rubrica. Se una squadra è in difficoltà realizzativa, deve provare ogni modo per andare a segno ed uno dei più utilizzati è proprio la specializzazione sulle palle inattive. Ieri sera la Fiorentina ha sbloccato il risultato su calcio d’angolo, ha raddoppiato su punizione, ha chiuso i giochi con un rigore. Non mi sembra che il gol di Jovic sia venuto da un particolare schema, ma già il fatto che si sia scelto di muovere la palla prima del cross (che poi è la cosa più importante) potrebbe essere l’inizio di un percorso di crescita. Avanti così!
  • Nico Gonzalez: non c’è niente da fare, Nico è per distacco il miglior calciatore che abbiamo e quello più decisivo sotto porta (e questo la dice lunga sui nostri problemi a fare gol). Finalmente abbiamo anche fatto rispettare la gerarchia nel calciare i rigori: basta con la storiella del tira chi se la sente! Li deve tirare Nico punto e basta. Imprescindibile.
  • Mandragora: Cresce di settimana in settimana in personalità e protagonismo offensivo. Colpisce un palo da fuori ed è capace più volte di ribaltare l’azione da difensiva ad offensiva. Con la prova di ieri sera dà l’ennesima riprova di ciò che non è, cioè un regista! Anche se sinceramente non ho ancora nemmeno capito che calciatore sia: una mezzala a tutto campo? Un mediano con buone proiezioni offensive? Intanto cresce, per adesso basta questo.
  • Tifosi degli Hearts of Midlothian: Firenze in questi giorni è stata pacificamente invasa da un fiume di tifosi meravigliosi, scherzosi, colorati e festosi. L’esultanza dei supporters scozzesi al gol è la fotografia di un tifo ancora puro, fatto da divertimento ed attaccamento ai propri colori. Nonostante i fiumi di birra e vino, non un incidente, non un contuso, non un vetro rotto. Onore a chi ancora insegna in giro per l’Europa come si fanno le trasferte: Chapeau!

IL BRUTTO

  • Amrabat: dopo averlo incensato per diverse gare, stavolta tocca al centrocampista marocchino salire sul palco degli imputati. Non gioca una partita insufficiente, ma cosa sarebbe successo se gli scozzesi avessero segnato, anziché prendere il palo, dopo 25 secondi grazie al suo incredibile errore? In una squadra come la Fiorentina, dove solitamente fare un gol è pressoché impossibile, è compito di tutti non commettere sciocchezze che possano portare la squadra in svantaggio. Fortunatamente stavolta la Dea bendata ci dà una mano, ma in quella posizione di campo non si può essere così ingenui! Fiducia in Amrabat!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

HEARTS OF MIDLOTHIAN – FIORENTINA = 0 – 3

E’ vero, non giocavamo certamente contro una squadra dalle grandi abilità tecniche, né molto organizzata tatticamente o fortissima fisicamente, ma forse il Riga lo era? E l’Istanbul era una compagine da cui subire tre reti senza quasi mai tirare in porta? Certamente no! Ed allora caliamoci nella realtà attuale della manifestazione e della nostra Fiorentina dicendo che è una vittoria importante, anzi fondamentale, insomma era proprio quello che ci voleva!

Per la squadra intristita, moscia, spenta vista spesso in questo primo scorcio di stagione, una vittoria così netta potrebbe essere quella scintilla che Italiano cercava da settimane. Spesso dove non arrivano le gambe, la qualità, la tattica, arrivano testa e cuore e, se l’impegno non era mai mancato, la gara di ieri potrebbe far tornare brillantezza in quel motore che sembrava ingolfato. L’approccio al match, davanti ad una bolgia di 20000 scozzesi, è stato perfetto: la Fiorentina ha preso fin da subito il comando del gioco attaccando alto con un centrocampo fisico ed ha avuto il merito e la fortuna di segnare alla prima occasione con Mandragora su bellissimo assist di Terzic. Che il vento stia cambiando? Le prestazioni dei singoli saranno approfondite qui sotto, ma mi sento di poter dire che Vincenzo Italiano sta cercando di far cambiare marcia alla squadra grazie anche all’abbandono di qualche dogma che sembrava ormai stantio. La squadra gioca maggiormente in verticale cercando di scavalcare la linea difensiva avversaria anche con il lancio lungo, gli inserimenti dei terzini, in particolare Terzic, non vengono più effettuati solamente con la sovrapposizione esterna, ma talvolta con il taglio dentro il campo tra la mezz’ala e l’esterno di attacco, i centrali difensivi sono tornati ad accompagnare maggiormente il gioco lasciandosi spesso alle spalle il fido Amrabat. Non so se tutto ciò sarà sufficiente per la partita di Lunedì contro la Lazio, ma se la Fiorentina inizia anche a recuperare calciatori del calibro di Dodò, Milenkovic, Nico e Sottil, il vento può veramente cambiare!

IL BUONO

  • Kouamé: il migliore in campo per distacco. Segna una rete meravigliosa, serve un assist perfetto per Jovic, lotta su tutti i palloni come se fosse l’ultimo della sua partita. Mette il fisico al servizio della squadra ed, oltre ad essere dominante di testa come sempre successo, sembra migliorato anche nei movimenti offensivi. Si lancia a prendere il ruolo di prima punta ogni qualvolta Jovic viene a legare il gioco con i centrocampisti e non si tira mai indietro quando deve aiutare la squadra in fase difensiva. L’abbraccio ad Italiano dopo il gol è la fotografia più bella della serata.
  • Jovic: visto che in molti avevamo evidenziato l’attacco come il problema più grave di questa squadra, mi sembra giusto citare subito anche l’ex Real Madrid. Dopo lo scampolo di Bergamo in cui era entrato in modo convincente, in terra scozzese Jovic si conferma perché risulta nuovamente volenteroso ed attento alle giocate della propria squadra. Lega le azioni, riempie di cartellini gialli e rossi gli avversari, dialoga bene con Kouamé e, dopo qualche tentativo a vuoto, torna finalmente al gol. Mister per favore, proviamo a dargli continuità che magari si è sbloccato!
  • Mandragora: dopo averlo bacchettato più volte, stavolta dobbiamo dire che la sua gara è stata finalmente molto buona. Oltre al decisivo gol che ha sbloccato il risultato, ha mostrato quella capacità di inserimento che molti ricordavano come una delle sue qualità migliori. Nel ruolo di incursore alla Barak, si è più volte reso pericoloso senza però dimenticare di randellare in mezzo al campo all’occorrenza. Dimostra ancora una volta di NON essere un regista, spero l’abbiano capito tutti. Avanti così!
  • Martinez Quarta: continua la crescita impetuosa di questo marcatore argentino. Anche ieri sera chiusure attente, impostazioni intelligenti, ripartenze fulminee, come in occasione del terzo gol. Speriamo Igor stia bene, ma con il recupero di Milenkovic possiamo comunque stare tranquilli.
  • Terzic: mi piace premiare nuovamente il terzino serbo che, seppur impiegato a destra, ha mostrato grande applicazione, discreti spunti offensivi ed addirittura cross al bacio sia con il mancino, come in occasione del gol di Mandragora, sia con il destro. Mai con le mani sui fianchi, mai supponente. Tra lui e Venuti non c’è gara!

IL BRUTTO

  • Gollini: seppur rimasto imbattuto, rischia anche stavolta di combinarla grossa con un’uscita improvvida al limite dell’area di rigore. Si riprende poi con la parata salva risultato quando la Fiorentina è ancora sul 2-0 ma regala sempre quella sensazione di insicurezza che è inammissibile a certi livelli. Da ritrovare.
  • Saponara: è in un momento di crisi persistente. Probabilmente gioca solamente per le contemporanee assenze di tutti gli altri esterni, ma la sua prova è ancora una volta insufficiente. Non salta quasi mai il diretto avversario, non accende mai la luce con i suoi passaggi in verticale, ma soprattutto si macchia della disattenzione che potrebbe riaprire la partita quando vuole stoppare un pallone in area viola combinando una bella frittata. Menomale che Gollini ci mette una pezza ed il vantaggio resta rassicurante. Ricky lunedì con la Lazio ci riposiamo ok?

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – RFS RIGA = 1 – 1

Una grandissima delusione: non so come chiamare altrimenti la serata che abbiamo (purtroppo) vissuto al Franchi. Una manifestazione internazionale che stavamo aspettando da ben 5 anni è stata sporcata da una prestazione ben al di sotto delle aspettative. Il capitano Biraghi nella conferenza stampa di presentazione si lamentava dei poco più di 10.000 biglietti venduti (poi diventati quasi 15.000), ma posso tranquillamente affermare che eravamo pure troppi!! Per assistere allo scempio di un pareggio contro una squadra che vale la Lega Pro italiana abbiamo speso anche dei soldi!! E’ vero che i viola hanno tirato tantissime volte in porta, che Barak prima di segnare aveva colpito un palo in apertura, che i ragazzi di Italiano hanno provato fino al termine a portare a casa la partita. La verità però è un’altra: a questi ragazzi manca la qualità per vincere le partite che si giocano contro le compagini che si chiudono con 11 calciatori sotto la linea della palla ed i (presunti) campioni arrivati in pompa magna nell’ultimo mercato incidono poco (Dodò comunque il migliore della sessione estiva insieme a Barak è pur sempre un terzino), per nulla (Mandragora) o sono addirittura deleteri (Jovic). Sembra poi spento anche il fuoco sacro della scorsa stagione e quell’atteggiamento feroce che Italiano voleva vedere sul rettangolo di gioco sembra diventato un miagolìo di un gattino assonnato sul divano dopo pranzo. Il tempo sta virando a tempesta ed anche i primi fischi della gestione Commisso dovrebbero essere interpretati non come i soliti borbottii di gente che se la prende con l’imprenditore italo americano, ma come l’ennesima dimostrazione di amore di un pubblico che, tornato finalmente in Europa, non vuole essere relegato di nuovo nell’anonimato.

IL BUONO

  • Barak: il centrocampista proveniente dall’Hellas Verona dimostra perché è stato nelle ultime stagioni uno dei migliori interpreti del calcio box to box. Gioca una partita totale, di grande abnegazione, colpisce un palo agli albori della partita che probabilmente avrebbe cambiato il corso degli eventi. Nonostante ciò non demorde e continua ad accompagnare ogni azione d’attacco viola rendendosi protagonista di tutte le occasioni fino a trovare il gol del vantaggio su assist di Biraghi. Purtroppo la sua rete non basta ma si dimostra al momento imprescindibile per una squadra così povera di qualità e capacità realizzativa come la Fiorentina. Indispensabile.
  • Gollini: con un miracolo al 41° del primo tempo salva la porta viola dal gol che poi comunque subirà nella ripresa. Probabilmente grazie anche all’esperienza internazionale maturata a Bergamo, sembra uno dei più convinti e dei più freddi a fine gara nell’analisi della situazione. Certo che mettere tra i migliori il portiere contro il Riga in casa spiega diverse cose…..

IL BRUTTO

  • Martinez Quarta: mi chiedo come possa questo difensore centrale essere ancora nel giro di una delle nazionali candidate alla vittoria del prossimo mondiale. Mai sicuro, graziato dall’assenza del VAR nel primo tempo, sembra vivere in un perdurante stato di insicurezza. La vicinanza di un Ranieri che non ha praticamente mai giocato in carriera centrale di una difesa 4 non lo assolve: dovrebbe essere lui a guidare il compagno mai impiegato finora, non il contrario. Metamorfosi incredibile.
  • Ikonè: guardate gli highlights della sua partita. Non aggiungo altro per non rischiare querele. Inguardabile, irritante, inutile.
  • Bonaventura: invocato a più riprese dal sottoscritto per regalare qualità alla manovra viola, gioca una partita sotto ritmo, con poca voglia, senza idee. Il fondo però viene toccato al 41° del primo tempo quando, una volta persa una palla sanguinosa a metà campo, non rincorre l’avversario lasciandolo a tu per tu con Gollini che, aiutato da San Amrabaat, salva capra e cavoli. Forza Jack, questa squadra dipende da te!
  • La proprietà: quando una società parla solo di bilanci, fatturati, plusvalenze, infrastrutture senza mai dare importanza né attenzione al rettangolo verde questi sono i risultati. Quando si vende il miglior attaccante del campionato a 75 e si compra un attaccante in Svizzera a 15 con il contorno di un esterno in Francia che non ha mai segnato in carriera, questi sono i risultati. Quando il responsabile dello scouting scova Julian Alvarez a 11 milioni e te dici no, l’allenatore chiede Berardi e te dici no, questi sono i risultati. Quando il bravissimo tecnico, alla terza stagione di Serie A, affronta per la prima volta le Coppe Europee e te, invece di aiutarlo arricchendo la rosa, non fai altro che sostituire i partenti, questi sono i risultati. Quando il tuo attaccante che dovrebbe giocare centravanti in un 4-3-3 ha fatto l’ultima stagione intera due anni fa ed ha segnato valanghe di reti da seconda punta accanto ad un certo Haller questi sono i risultati. Ad oggi su 8 partite la Fiorentina ha ottenuto sono due vittorie ed i numeri non si possono discutere! Ricominciamo a fare calcio e lasciamo da parte i discorsi relativi ai fatturati, che in questo sport vale solo quello che succede su rettangolo di gioco!

A voi per i commenti: a presto!!

Il buono, il brutto, il cattivo

TWENTE – FIORENTINA = 0 – 0

Abbiamo sofferto, abbiamo imprecato, qualcuno avrà addirittura bestemmiato ma siamo in Europa, siamo UFFICIALMENTE IN EUROPA. Dopo tanti, troppi anni, la Fiorentina torna a calcare il palcoscenico che si merita grazie ad una partita attenta, a tratti sofferta, in cui avrebbe potuto segnare ma in cui alla fine deve ringraziare una parata da prestigiatore di Pietro Terracciano! La squadra di Vincenzo Italiano ha interpretato la partita come ci aspettavamo, rispondendo colpo su colpo al Twente senza mai indietreggiare, ma ha ancora una volta messo in luce il limite più grande: l’incapacità di segnare, di fare fruttare quelle trame offensive che hanno portato a tu per tu con il portiere avversario Jovic, Ikone’, Sottil e Cabral. Stavolta contava solamente passare il turno, ma tutto questo rischia di non essere sufficiente contro squadre più attrezzate!

IL BUONO

  • Terracciano: inizia la serata timoroso e sempre sulla linea di porta quasi come se patisse l’ambiente olandese ed il peso della gara. Fortunatamente una sua incertezza dopo 15 secondi non ci costa una rete, ma poi si scioglie e torna ad essere sicuro con i piedi ed in uscita. La parata da fenomeno la sfoggia però a tempo ampiamente scaduto ed è l’intervento che regala definitivamente l’Europa ai viola. Spesso lo abbiamo definito il miglior numero 12 d’Italia, che sia diventato un vero numero 1?
  • La coppia Igor-Milenkovic: al netto della sciocchezza colossale del centrale brasiliano che si fa espellere per una perdita di tempo, i due difensori viola tornano ad essere il muro già conosciuto nella scorsa stagione. Di testa le prendono tutte, non si fanno praticamente mai saltare in velocità ed accompagnano perfettamente gli attaccanti verso l’esterno del campo. Adesso la prova del 9: riusciranno i nostri eroi a non guardarsi troppo allo specchio? Igor ha fatto qualche giochino di troppo…non sentiamoci troppo bravi per favore!
  • Cabral: se Terracciano salva la Fiorentina all’ultimo secondo, Cabral lo fà nel momento più difficile della gara, cioè quello iniziale. Nei primi 20 minuti infatti, i viola hanno sofferto l’ambiente, il ritmo, il gioco del Twente e subire una rete in quel momento avrebbe probabilmente avuto effetti psicologici devastanti. L’attaccante viola invece, respinge sulla linea un tiro destinato in fondo al sacco e da lì in poi, diventa un’altra gara. Oltre a ciò, Cabral lotta su tutti i palloni, ne “pulisce” tanti ed offre ottime sponde ai compagni. Insieme a Jovic, abbiamo una coppia di attaccanti affidabili!
  • Amrabaat: anche in sede di presentazione al Corner Viola, avevamo detto che la leadership sarebbe stata un ingrediente fondamentale della gara ed il centrocampista marocchino ha dimostrato di averne eccome! Lui e Bonaventura hanno aiutato la squadra nei momenti di difficoltà, hanno lottato, rubato palloni, rilanciato l’azione: insomma si sono confermati tra i pochi giocatori di rango europeo che abbiamo. Amrabat poi, ha schermato benissimo i due difensori centrali facendosi trovare sempre sulle linee di passaggio olandesi. Sembra finalmente quello di Verona!

IL BRUTTO

  • Maleh: sinceramente non riesco più a capire che tipo di calciatore sia. Corre, si impegna, lotta, pressa alto come vuole Italiano ma poi? Non imbrocca un passaggio, è leggerino fisicamente e rischia spesso di mettere in imbarazzo centrocampo e difesa. Nonostante tutto questo, è l’unico calciatore in rosa ad aver giocato da titolare tutte le quattro partite della Fiorentina. Mistero delle fede.
  • Ron Jans: per chi non lo conoscesse è quel simpaticissimo personaggio che allena il Twente. Colui il quale, fin dalla conferenza stampa post gara al Franchi, ha cercato di infiammare gli animi dicendo che la Fiorentina avrebbe trovato un inferno nel match di ritorno. Sorvolando in merito al reale clima che si è respirato durante gli oltre 90 minuti di ieri, credo che il continuo caricare la gara di atteggiamenti provocatori sulla stampa e di riferimenti guerreschi sui social abbia avuto conseguenze devastanti e vergognose. Dalla rissa scoppiata tra tifosi nella giornata precedente al match, al lancio di oggetti e petardi nei confronti dei calciatori viola, fino a quello di bicchieri vuoti sulla panchina viola sono proprio il risultato di ciò che si è voluto scatenare. Ed i gesti plateali che Jans ha rivolto ai propri tifosi per placarne la rabbia non lavano certo la coscienza di questo allenatore mediocre, uomo peggiore. Il calcio, lo sport sono un’altra cosa!

Ed ora aspettiamo il girone!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – TWENTE = 2 – 1

Un’altra gara dai due volti che regala alla Fiorentina un successo che lascia però aperta la qualificazione in vista della gara di ritorno. Un avvio scintillante, devastante, sontuoso, un primo tempo complessivamente ottimo che ha riempito gli occhi grazie a fraseggi, sovrapposizioni, scambi di prima, ha permesso ai viola di andare al riposo con un doppio vantaggio che sarebbe stato da gestire molto meglio. Nella ripresa infatti, la Fiorentina ha dovuto obbligatoriamente abbassare i ritmi (non era pensabile reggere 90 minuti in quel modo) ed ha ancora una volta pagato l’errore di un singolo che ha portato alla rete olandese. Peccato perché i viola avrebbero meritato, contando le occasioni da rete create, di uscire dal campo con un doppio vantaggio: solo un calo atletico o c’è qualcos’altro? Vediamolo assieme!

IL BUONO

  • Sottil: mamma mia che spettacolo!! Dopo la grande prova contro la Cremonese, l’ultima gemma uscita dal settore giovanile viola si riconferma con una prova sontuosa. Nel primo tempo si dimostra assolutamente immarcabile con giocate di alto livello che confezionano sia il primo che il secondo gol: dapprima inventa la giocata per liberare Biraghi al cross, poi scappa sul filo del fuorigioco e consegna a Cabral un cioccolatino solo da scartare. Al momento è il vero fulcro del gioco viola. Quanto conta la testa nel gioco del calcio: ora continuiamo a pedalare!!
  • Nico Gonzales: stavolta il proscenio è tutto per Sottil, ma quando gioca Nico tutto risulta più facile. Sblocca la gara con un gol da attaccante vero dopo 59 secondi e salta praticamente sempre il proprio marcatore nel primo tempo. Nei pochi momenti di difficoltà poi, è sempre furbo a prendersi la punizione giusta per far respirare la squadra. Ancora non al top atleticamente, cala insieme alla squadra nella ripresa. Totem indiscutibile.
  • Amrabat: letteralmente una piovra. In mezzo al campo recupera centinaia di palloni cercando anche di dare un senso alle giocate in fase di costruzione. Pur non essendo proprio un architetto, finché la squadra regge i ritmi alti ed i movimenti dei compagni sfiorano la perfezione, anche la sua regia sembra assolutamente appropriata. I problemi nascono invece nella ripresa quando i ritmi si abbassano e la Fiorentina avrebbe bisogno di una gestione del pallone di maggiore qualità. Non si può però chiedere al gladiatore Sofyan anche questo: Amrabat è un calciatore che ha bisogno di un piede fino accanto (vedi Veloso nel Verona o Torreira nella scorsa stagione), di qualcuno che lo aiuti quando, per uscire dalle situazioni complicate, serve la giocata di qualità. Daniele, Rocco, Joe mi ricevete?
  • L’approccio alla gara: se la Fiorentina è quella dei primi 30 minuti, anche quest’anno ci divertiremo veramente tanto! Se pensiamo tra l’altro che dalla formazione titolare mancavano il Rettore Bonaventura ed il roccioso Igor, l’inizio gara assume contorni ancor più esaltanti. Era chiaro che la squadra non avrebbe potuto reggere 90 minuti in quel modo, ma per essere la prima su una panchina europea di Vincenzo Italiano e la prima dopo tanti anni per la Fiorentina, c’è di che essere soddisfatti. In Olanda per entrare nella fase a gironi!

IL BRUTTO

  • La gestione del secondo tempo: credo nessuno potesse pensare che i viola avrebbero giocato una ripresa pari alla prima frazione, ed infatti così è stato. Credo che la compagine di Italiano sia ben allenata e ben preparata e che dunque la condizione atletica sia destinata a crescere gradualmente nelle prossime settimane. Ciò che però mi disturba è la pochissima qualità presente nella rosa del centrocampo viola: come avevamo anticipato al Corner Viola in sede di presentazione, affidando le chiavi della regia ad Amrabat, diventa inevitabile cercare la giocata sugli esterni ma in questo modo diventi una squadra monodimensionale e dunque più leggibile. L’infortunio di Castrovilli, il mancato riscatto di Torreira e l’assenza di Bonaventura hanno privato la squadra dei calciatori in grado di accendere la luce e dunque quando devi alzare il piede dall’acceleratore tutto diventa più complicato. In tre parole: tocca alla società!
  • Il gol subito: dopo i macroscopici errori della prima di campionato, ieri sera ci siamo cascati nuovamente. La Fiorentina ha subito un gol evitabilissimo per una grave disattenzione di Biraghi, fino a quel momento tra i migliori, che non ha tenuto la linea lasciando in gioco l’attaccante del Twente. Questi cali di concentrazione non sono ammissibili a questi livelli, soprattutto se poi ci riempiamo la bocca dichiarando che proveremmo addirittura a lottare per la Champions (pura follia per me)! Le gare spesso si decidono sui dettagli, dobbiamo migliorare in fretta!
  • Ikonè: un calciatore così delizioso tecnicamente non può giocare in questo modo! E’ assolutamente inaccettabile l’atteggiamento con cui è entrato in campo anche ieri sera: timido, svogliato, senza mai la voglia di azzannare la palla ed il campo. Non salta l’uomo, non calcia in porta, gioca la palla solo in orizzontale. Non avrei mai pensato di dirlo ma…. meglio Kouamè!!

Alla prossima!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – JUVENTUS = 2 – 0

È stata la serata che speravamo, la serata che ci meritavamo! Aiutati anche da una Juventus venuta a Firenze non certo col coltello tra i denti, i viola battono due a zero i gobbi e tornano finalmente in Europa dopo 6 anni di delusioni, tradimenti, incapacità manageriali e sportive. I ragazzi di Vincenzo Italiano hanno fatto la solita partita delle ultime settimane, piena di possesso palla molto spesso prevedibile e giocate in orizzontale dettate dalla paura e della insicurezza. Stavolta però, la Fiorentina ha segnato per prima e la gara ha avuto uno sviluppo diverso. Da lì in poi quel possesso palla sterile è diventato importante per la gestione del risultato ed il rigore di Nico ha certificato l’apoteosi del ritorno in Europa nella coppa certamente meno affascinante ma chissenefrega!!! Il Franchi in questo stagione è stato di nuovo il fortino che tutti ricordavamo ed ha spinto come non succedeva più da anni una squadra che ha fatto divertire, sognare, disperare…. Una squadra mai piatta, mai banale che ha vissuto di picchi incredibili e cadute roboanti. Finalmente il tifo straordinario si è nuovamente saldato a dei ragazzi che, con la maglia di Davide Astori, hanno fatto un gesto che resterà per sempre nella storia viola. Spetta adesso alla società ed al patron Commisso non disperdere questa energia, questo amore che può spingere i viola verso grandi traguardi!

IL BUONO

  • Amrabat: la vera rivelazione della seconda metà del campionato. Un altro calciatore rigenerato dalla cura Italiano. Domina in lungo ed in largo in mezzo al campo ed è uno dei pochi a cercare la giocata in verticale. Si ripartirà da lui?
  • Duncan: per assurdo uno dei peggiori in campo nel primo tempo diventa il vero eroe della serata. Sblocca la partita con un sinistro preciso di prima che batte Perin e fà venire giù il Franchi. Un altro miracolato della gestione Italiano che nelle ultime settimane aveva però mostrato la corda. Professionalità, impegno, abnegazione.
  • Vincenzo Italiano: il vero artefice del miracolo viola di questa stagione. Arrivato come seconda scelta a giugno inoltrato dopo la querelle Gattuso, ha rivoluzionato la Fiorentina nell’atteggiamento, nella spregiudicatezza, nella mentalità. Adesso in vista dell’Europa, dovrà essere bravo a farsi seguire da una società che non sembra avere molta voglia di investire sui calciatori che hanno tirato la carretta senza mai alzare il piede dal pedale (Torreira vi dice niente?). Grazie mister per averci riportato sulla cartina del calcio europeo!

IL BRUTTO

  • Nulla: assolutamente nulla!!!

A domani con il Corner Viola!