Poteva essere un’annata leggendaria: il bilancio viola

E’ stata la stagione del ritorno in Europa, della consapevolezza di una Fiorentina tornata su determinati livelli, dell’atroce sofferenza per le due finali raggiunte e perse. Non era cominciata nel migliore dei modi, con un mercato ancora una volta deficitario, pieno di scommesse (quasi tutte perse) e di calciatori fondamentali per l’idea di calcio di Vincenzo Italiano mai arrivati. Un inizio di stagione tribolato, con i due mesi iniziali deludenti a causa di una rosa martoriata dagli infortuni, mancante dell’esperienza necessaria per affrontare le tre manifestazioni ed un allenatore troppo testardo per provare a cambiare fin da subito il modo di giocare. Ecco allora un centrocampo a 3 con Amrabat regista e Mandragora mezzala, una (non) prima punta come Jovic lasciato a vegetare senza rifornimenti e senza compagni in appoggio nell’area avversaria, una difesa che imbarcava acqua tra papere di Gollini e topiche difensive che troppo spesso hanno visto protagonisti i difensori viola. Poi però, quando l’aria a Firenze stava per diventare irrespirabile (ricordate la batosta in Turchia?), ecco la svolta: la società che conferma Italiano, il mister che finalmente mette da parte l’ideologia del 4-3-3, gli infortunati che tornano a giocare (Nico no però perché lui doveva vincere il mondiale) e la Fiorentina che torna a somigliare, nei risultati anziché nel gioco, a quella della scorsa stagione. Dopo il Qatar poi, la fioritura definitiva con calciatori che giocano la miglior stagione in carriera (Biraghi), altri che si travestono da Benjamin Button (Bonaventura), altri che si ribellano al ruolo di eterno panchinaro per trasformarsi in gladiatore (Ranieri)! I viola iniziano a volare e, oltre a raggiungere le due maledette finali, tengono un ritmo da Champions League in campionato dove recuperano punti su quasi tutte le altre e mancano la qualificazione in Conference League solo per la contemporanea corsa su tre fronti. Resta poi la delusione tremenda di Roma, dove un’Inter più forte sembra quasi giocare al gatto col topo e segna quando alza il ritmo della contesa grazie soprattutto alla maggior qualità degli interpreti. Di Praga invece, preferisco non parlare perché la ferita è ancora aperta ma la mia rubrica in merito, credo sia esaustiva. Resta dunque una stagione esaltante guastata solamente dalle due finali perse, una stagione che ha però dimostrato che la squadra, il gruppo ed il mister meritano fiducia e soprattutto aiuto: alcuni se ne andranno, altri non saranno confermati ma Vincenzo Italiano e tutta la Fiorentina si sono guadagnati la possibilità di fare uno step ulteriore, quello di lottare ogni anno per l’Europa. Adesso tocca alla società, quella società che in questa stagione ha già dimostrato di essere cresciuta, di aver difeso il proprio allenatore ed i propri calciatori contro tutto e contro tutti: e con una città il cui cuore è tornato a pulsare forte per i propri colori, bastano gli innesti giusti per continuare a sognare!

STATISTICHE A CONFRONTO CON LA STAGIONE 2021-2022

Posizione finale:  8° (7° nel 2021-2022)

Punti:  87 (totali nelle manifestazioni) media punti 1,68 (62 media punti 1,63)

Vittorie: 29 (19)

Pareggi: 14 (5)

Sconfitte:  17 (14)

Gol fatti: 98 (59)              

Gol subiti: 65 (51)

Differenza reti: +33  (-8)

Capocannoniere: Cabral 16 (8 in campionato, 7 in Conference League, 1 in Coppa Italia) (Vlahovic 17 reti)

Assist man: Biraghi 13 (Nico Gonzalez 6)

Miglior gara dell’anno:

Chiaramente in questa sezione non ricorderò la partita giocata meglio o magari la più spettacolare, ma solamente quella che mi ha regalato più gioia e più emozione nella lunghissima stagione appena terminata. Ecco allora che la vittoria di Basilea è per me la fotografia della follia viola: una gara d’andata dominata ma persa per due disattenzioni (tanto per cambiare), un’impresa quasi disperata al ritorno contro una squadra che è nata ed allenata per difendersi e ripartire. In Svizzera però, la Fiorentina ha mostrato il suo lato migliore, quello di una compagine nata per imporre il proprio gioco senza chiedere il permesso a nessuno. Un gruppo granitico che crede nelle idee del proprio allenatore ed è pronto a buttarsi nel fuoco pur di raggiungere l’obiettivo attraverso il gioco. Tutti quelli che criticano l’atteggiamento dei viola in finale a Praga immagino abbiano avuto da ridire anche nella gara di Basilea in cui i viola hanno attaccato senza tregua anche durante i supplementari….immagino siano arrabbiati con Biraghi che ha messo in mezzo centinaia di palloni, con i centrocampisti che nell’azione del gol vittoria hanno affollato l’area avversaria, con il mister che ha chiesto alla squadra di crederci fino all’ultimo secondo! Io invece sono orgoglioso di una Fiorentina che è andata ben oltre i propri limiti grazie all’atteggiamento, alla mentalità, alla voglia di comandare il gioco. Ed il gol di Barak mi ha fatto piangere di gioia come non mi accadeva più da anni. Ecco perché Basilea resterà nel mio cuore per sempre!

Peggior gara dell’anno:

Se la semifinale è stata una gioia indelebile, la finale contro il West Ham ha rappresentato una pugnalata al cuore che ancora sanguina e lo farà chissà per quanto tempo. La Fiorentina ha gettato al vento un’occasione irripetibile chissà per quanti anni e lo ha fatto per un errore individuale che non può essere né compreso, né giustificato, né scusato. Igor, vero responsabile della sconfitta contro gli Hammers insieme a Mandragora (il gol fallito grida vendetta!), ci ha rubato un sogno che cullavamo dalla vergognosa finale di Avellino, quella in cui la Juventus ci prese Coppa e numero 10. La delusione è ancora più grande perché il tragitto della Fiorentina è stato costellato di cadute rovinose (vi ricordate la Turchia?) e rinascite repentine ma ha sempre avuto come stella polare l’impegno di un gruppo che ha lottato per riportare una coppa europea a Firenze dopo troppi anni. Fa ancora tanto male…..

Miglior calciatore: Jack Bonaventura

Il rettore del centrocampo ha ancora una volta dato saggio delle sue qualità tecniche, tattiche ed umane. Non appena Vincenzo Italiano ha finalmente deciso di liberarlo dai compiti di copertura di un centrocampo a 3 e gli ha consegnato le chiavi del gioco viola, la Fiorentina ha decisamente svoltato. Un professionista esemplare che si è dannato l’anima per tutta la stagione nonostante l’età, che si è preso tutte le responsabilità necessarie per la squadra, che ha aiutato ogni compagno, che ha segnato i gol decisivi esibendo tutte le sue doti tecniche. E’ stato il cuore della squadra perché ha legato come nessuno il centrocampo e l’attacco tornando a prendersi i palloni sui piedi degli incontristi e rifornendo stupendamente sia gli esterni di attacco che le punte. Ha fatto la guerra quando serviva, ha giocato in punta di piedi quando la situazione lo richiedeva. Mai una parola fuori posto anche se è stato il primo, nel cupo mese di ottobre, a prendere la parola davanti ai cronisti per dire che ormai la Fiorentina della stagione precedente non esisteva più e si doveva provare a fare qualcosa di diverso. Se Italiano è la mente, Jack è il braccio: clonatelo!

Peggior calciatore : Igor

Se nella scorsa stagione il difensore brasiliano aveva guadagnato la palma di sorpresa, stavolta è nettamente il peggiore calciatore della rosa. Se Venuti sbaglia perché è oggettivamente limitato e la Fiorentina in questo momento è su un livello troppo alto per lui ma non lesina mai impegno e sudore, Igor ha invece dato pessima dimostrazione di sé in più occasioni. Non solo ha giocato una stagione pessima, ma appena finita la finale di Conference non è nemmeno salito sull’aereo della squadra che ha riportato tutti a casa perché aveva fretta di tornare in Brasile. Fammi un favore, restaci!

La sorpresa: Ranieri

Un difensore che non era nemmeno partito per il ritiro estivo di Moena si è guadagnato il posto da titolare nella finale di Conference League! Una favola o un’ennesima dimostrazione di scarsa competenza? A voi la risposta in merito, ma certamente una dimostrazione di grandissima professionalità di un ragazzo prodotto del settore giovanile viola che ha sempre creduto nel lavoro, nella perseveranza, nella voglia di diventare un punto fermo della Fiorentina in cui è cresciuto. Ed anche la riprova del fatto che il lavoro paga sempre, soprattutto con un tecnico come Vincenzo Italiano che offre a tutti la possibilità di rimettersi in gioco: da Ranieri a Kouamè, da Cerofolini a Terzic. Luca si è dimostrato bravissimo ad interpretare il calcio della Fiorentina, ottimo negli anticipi, sempre aggressivo nell’accorciare il campo, attento nelle marcature preventive. Resta il rimpianto dell’aver dovuto chiedere il cambio in finale perché, un pò per la tensione ed un pò per lo scarso impiego stagionale, Ranieri non riusciva più nemmeno a camminare. Un calciatore da cui ripartire!

La delusione: Jovic

Per un attaccante proveniente dal Real Madrid che guadagna quasi quanto gli altri tre migliori calciatori della rosa viola, il bottino stagionale è decisamente magro. Pur avendo avuto diverse chances anche dal primo minuto, Jovic non è riuscito a mantenere le promesse faticando soprattutto in una Serie A con marcature forse troppo fisiche per l’atteggiamento dimostrato dal centravanti serbo. Non hanno poi certamente aiutato gli atteggiamenti dentro (le mani alle orecchie rivolto verso la Fiesole dopo uno dei rari gol in campionato) e fuori dal campo (la polemica sui social contro Italiano per lo scarso impiego), ma le ultime prestazioni stagionali lasciano sperare in qualcosa di migliore per il futuro. Resta un calciatore che potrebbe rendere meglio accanto ad un attaccante che faccia a sportellate al posto suo, ma la Fiorentina vorrà adattarsi per lui? Io sinceramente spero di no!

Voto alla stagione viola: 7,5

Molti obietteranno che la Fiorentina, a meno di giuste sanzioni da parte dell’Uefa, non ha raggiunto l’Europa passando dal campionato anche se la volontà era quella di migliorarsi. Penso però che, al netto delle oggettive responsabilità di Italiano che ha impiegato troppo tempo per cambiare modo di giocare della squadra, le due manifestazioni in cui i viola sono arrivati in finale hanno distratto tantissime energie. Inoltre, come detto fin dalla chiusura del mercato al Corner Viola, la rosa non solo non è stata rinforzata, ma addirittura indebolita visto che l’unico ruolo in cui siamo oggettivamente migliorati è quello del terzino destro con Dodò. Ecco perché mi sembra giusto dare un voto così alto alla squadra, perché oggettivamente il gruppo è andato oltre le proprie possibilità: pensiamo che nella finale di Praga giocavano i 7/11 della formazione di Beppe Iachini! Potevamo vincere almeno una coppa? Certamente! Potevano questi calciatori dare qualcosa di più? No!

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Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – WEST HAM = 1 – 2

La fine più atroce che potevamo subire: prendere un gol al novantesimo al termine di una gara condotta con sicurezza dovrebbe essere vietato per legge! La partita ha avuto lo sviluppo che ci aspettavamo e di cui avevamo parlato anche in sede di presentazione: inglesi che provano a pressare alti con i soli attaccanti e poi, una volta superata la pressione, si rintanano nella propria metà campo ad aspettare solamente l’errore difensivo viola che, ancora una volta, puntualmente arriva. La Fiorentina ha avuto ancora una volta il merito di non snaturarsi, di provare a giocare sempre la palla, di cercare il pertugio in cui inserirsi per far male al West Ham. I ragazzi di Italiano (e l’allenatore con loro) hanno avuto il letale demerito di cadere ancora una volta in disattenzioni ed errori individuali inaccettabili quando si giocano determinate partite. Se a Roma contro l’Inter era stato Milenkovic, in coabitazione con Terracciano e Quarta, ieri è stato il disastroso Igor a mettere la ciliegina sulla torta di una stagione ingiustificabile e vergognosa in cui i cali di concentrazione e gli errori tattici sono stati troppi per essere frutto del caso. Resta il dolore, la delusione, la rabbia per ciò che poteva essere ed ancora una volta non è stato in una serata macchiata dai comportamenti delinquenziali dei tifosi inglesi che hanno aperto la testa a Biraghi, capitano vero, che ha risposto con un applauso ironico agli animali che a casa loro sono agnellini e, come escono dal Regno unito, tornano ad essere quelle bestie che sono sempre state.

Si chiude nel modo peggiore una stagione che poteva essere trionfale e che invece lascia amarezza, rabbia, delusione. Si apre adesso una fase di riflessione che non dovrà nascondere dietro al raggiungimento di due finali le evidenti mancanze di una rosa che è andata ben oltre i propri limiti proprio grazie a quel gioco offensivo che da ieri sera è sul banco degli imputati.

IL BUONO

  • Ranieri: in pochi mesi il mondo si è capovolto. Il difensore che non era stato nemmeno portato in ritiro a Moena, gioca una finale europea con grande sicurezza e disinvoltura senza patire l’impatto della gara. Non ha i 90 minuti nelle gambe, probabilmente perché la tensione ha mangiato i muscoli, chiede il cambio e questo decide la gara. Da confermare subito, ma ricordiamoci che manca un titolare!
  • Milenkovic: un autentico muro! A differenza di Roma, non ha cali di concentrazione e cancella dal campo Antonio, centravanti del West Ham. Prova anche le sortite offensive sulle palle inattive a favore della Fiorentina ma non basta. In difesa ripartiamo da lui!
  • Bonaventura: come in tutte le finali che si rispettino, le reti vengono su palla inattiva, su errori difensivi o su invenzioni del singolo. Jack ancora una volta dimostra di essere un marziano rispetto alla quasi totalità dei suoi compagni: quando conta, lui c’è sempre, quando hai bisogno, lui non manca mai. E’ l’anima, il cuore, il genio della Fiorentina.
  • Amrabat e Biraghi: entrambi non giocano una partita indimenticabile, ma voglio comunque citarli per due motivi diversi. Il marocchino si sfianca in novanta minuti fatti di chilometri, rincorse e palle recuperate senza lesinare mai un briciolo di forza. Il capitano invece, dimostra di essere una persona vera e pulita non amplificando l’effetto di un taglio alla testa che avrebbe potuto mettere in difficoltà arbitro e delegato Uefa. Dimostra ancora una volta di avere valori che vanno oltre il rettangolo verde. Bravi!

IL BRUTTO

  • Igor: ennesimo errore di una stagione da buttare. Il problema è che la scelta che ricade su di lui è completamente sbagliata ed il titolare e responsabile di averlo chiamato in causa è Vincenzo Italiano. Ciò però non può scusare il calciatore che, in occasione della rete che decide la gara, ha una posizione del corpo inaccettabile per un professionista, per di più fresco. Spero che il volo che Igor ha preso direttamente per il Brasile sia di sola andata.
  • Dodò: la sua stagione si chiude con un’evidentissima flessione atletica che toglie tantissime frecce al suo arco. Il terzino brasiliano senza esplosività diventa un calciatore normale con grandi limiti fisici. Resta comunque uno dei pochissimi acquisti top dell’era Commisso.
  • Mandragora: da ieri sera non riesco a togliermi dalla testa la rete fallita, con il suo cosiddetto piede forte, dal centrocampista di Italiano. Che si possa non fare gol lo accetto, che non si prenda nemmeno la porta no. Allucinante.
  • Terracciano: Pietro una parata mai?
  • La sostituzione mortale: ho sempre difeso Italiano e lo reputo il segreto della nostra stagione straordinaria. Prendere però per l’ennesima volta la stessa rete e soprattutto scegliere il peggior difensore della stagione per giocarsi gli ultimi minuti di una finale europea è un atto di presunzione che difficilmente dimenticherò. Se è giusto riconoscere i meriti del mister, stavolta non posso non metterlo dietro la lavagna. Ancora dobbiamo crescere!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

SALERNITANA – FIORENTINA = 3 – 3

Una partita pazza, folle, in cui la Fiorentina ha giocato una gara dai due volti: da una parte ha commesso troppi errori gravi per poter raggiungere la vittoria, dall’altra ha comunque lanciato segnali incoraggianti per la capacità di reagire in ogni situazione fino ad ottenere un punto tutto sommato meritato. I ragazzi di Vincenzo Italiano subiscono tre reti in trasferta per la seconda volta consecutiva dopo Monza e, vedendo anche la marcia tornata inarrestabile dell’Inter, dovrebbero iniziare a riflettere seriamente sulla fase difensiva, sugli errori individuali e su quelli del reparto. Contro la Salernitana, i viola hanno subito due gol pressoché identici con il concorso di colpa dei due difensori mancini Igor e Biraghi ed un terzo per l’errato posizionamento della linea associato ad una dormita colossale di un portiere che, una volta di più, ha dimostrato come l’acquisto di un estremo difensore di categoria sia un imperativo primario per il prossimo mercato estivo. Restano però anche i gol dei due esterni Nico Gonzales ed Ikone‘, la punizione perfetta di un capitano come Biraghi che riscatta in questo modo almeno parzialmente la prova difensiva incolore e la voglia di non mollare mai, ingrediente senza il quale sarà impossibile giocare ad alti livelli le ultime partite della stagione dopo una maratona di gare che non accenna a fermarsi. Una giostra impazzita in cui la Fiorentina continua a giocare ogni tre giorni senza quasi allenarsi alternando trasferte, viaggi, gare interne, voli, treni. Ed allora non facciamo drammi per la mancata vittoria, l’ottavo posto (ammesso che serva a qualcosa) è ancora lì ed il Milan e la Roma insegnano che a questo punto del campionato niente è più scontato ed è così facile da ottenere come sembrerebbe sulla carta.

Eppoi parliamoci chiaro, le gare della vita sono quelle tre (speriamo quattro) che si disputeranno nelle prossime settimane. La posizione finale di classifica in campionato speriamo non conti nulla, significherebbe tanto….anzi tantissimo!!

IL BUONO

  • Bonaventura: come dimostrare in appena un quarto d’ora la distanza siderale tra lui e tutti gli altri. Appena entrato, disegna un assist meraviglioso per mandare in porta Ikonè e da lì in poi dà la sensazione di essere il babbo che prende per mano i bambini mentre attraversano la strada. Il Rettore del calcio a Firenze.
  • Dodò: ci stiamo annoiando a forza di fargli i complimenti, ma del resto ha preso talmente tante critiche nei primi mesi fiorentini che se li merita tutti. Ieri ha mostrato qualche pecca in più in fase difensiva ed è calato un pò alla distanza, ma resta lo stesso tra i migliori in assoluto anche grazie allo splendido assist per Nico. Non fermarti più pendolino!
  • Nico Gonzales: non è più quel moto perpetuo del quale ci eravamo innamorati a prima vista, ma resta comunque il fulcro di quasi tutte le azioni pericolose viola, il rifugio dei propri compagni quando sono in difficoltà. Non spacca la partita nel mezzo come ci potremmo augurare, ma è assolutamente imprescindibile. Adelante Nico!
  • Ikonè: lo abbiamo spesso bastonato perché mancava di freddezza, perché non trovava la porta, perché non segnava mai. Ieri invece è stato glaciale davanti ad Ochoa quando, grazie all’assist di Bonaventura, si è permesso anche di saltare il portiere messicano. Meno fronzoli e più reti? Magari!!

IL BRUTTO

  • La fase difensiva: ho paura a dirlo ma ieri, in quel di Salerno, ho rivisto errori che mi hanno riportato indietro all’inizio del campionato. Linea difensiva che non riesce mai a fare movimenti di reparto, difesa altissima, chiamate di fuorigioco su palla scoperta. Insomma, un vero disastro! Una tattica così spregiudicata, che io comunque non condivido perché la giudico eccessiva, può essere adottata quando tutti sono al top della condizione e soprattutto quando hai a disposizione davanti alla difesa sia Mandragora che Amrabat! Nella gara di Salerno, senza il marocchino e con Castrovilli al suo posto, è risultato inopportuno lasciare quelle praterie ad un attaccante veloce come Dia e soprattutto ad una squadra che ti aspettava nella propria metà campo per ripartire in contropiede. Speriamo che gli errori, individuali e di reparto, siano stati concentrati in una sola partita perché altrimenti saranno dolori! Invertire la rotta please!
  • Igor: semplicemente improponibile, imbarazzante! Nel primo gol scappa in avanti senza controllare la posizione del compagno a fianco Biraghi (colpevole quanto lui), e non affronta Dia facendosi bere in area di rigore con una finta scolastica, nella seconda rete commette lo stesso errore e nel terzo è disperso nelle praterie. Da quando ha iniziato a chiedere il rinnovo del contratto con il suo procuratore, sembra avere la testa tra le nuvole. Meno muscoli e più lavoro in campo dai retta!
  • Barak: dovremmo ricordare al biondino ceco che le infradito non sono calzature adatte per andare in campo. Un bellissimo nulla fatto di palloni persi, scatti non fatti, movimenti solo abbozzati. In ritardo di condizione o a disagio nel gioco di Vincenzo Italiano?
  • Terracciano: se Biraghi si salva almeno in parte per la punizione del pareggio e Quarta per la grinta dimostrata (anche se alcuni svarioni sono imbarazzanti), dal buon Pietro dobbiamo pretendere di più. In una squadra in cui la linea difensiva è così alta, sta a Terracciano giocare almeno 5 metri più avanti! Nell’azione del calcio di rigore è in netto ritardo ed esce a catapulta come non si dovrebbe fare mai. Ultimamente non è mai decisivo, non regala mai parate importanti alla squadra, sembra quasi un corpo estraneo. Pietro nel finale di stagione serve il leone di Twente!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

CREMONESE – FIORENTINA = 0 – 2

E’ tutto vero, tutto maledettamente vero! Dopo la vittoria di San Siro contro l’Inter, la Fiorentina non si ferma più ed adesso vede vicina la finale di Coppa Italia di Roma. E’ stata la giornata perfetta, quella in cui parti da Firenze con un misto tra entusiasmo e trepidazione, quella che hai preparato nei minimi dettagli nella speranza (poi rivelatasi vana) di non aver alcun intoppo, quella in cui ti stringi alle amicizie più care, agli amici di una vita con cui decidi di vivere un’altra giornata indimenticabile dopo Liverpool, dopo il 4-2 alla Juve, dopo la testata di Fantini.

Sono quelle giornate che entrano di diritto nel cassetto dei ricordi più belli, entusiasmanti, emozionanti e ti accorgi che alla fine i tuoi compagni di viaggio sono rimasti quelli di sempre: quelli che c’erano quando avevi preso 3 a matematica, quando ti sei laureato, quando sono nati i tuoi bambini, quando hai trovato la donna della tua vita, quelli che ti hanno accompagnato quando durante la pandemia non sapevi più se avevi o no un futuro lavorativo.

La trasferta di Cremona è stato tutto questo ma anche di più. Quella che ti ha fatto riscoprire una squadra che gioca su tutti i campi d’Italia con la stessa mentalità, quella che ha avuto il coraggio di rimettersi in discussione dopo un inizio di campionato da panico, quella che adesso guarda al futuro con entusiasmo e fiducia.

Ed allora stavolta è anche il momento di dire che tutti, tranne forse noi al Corner Viola, dovremmo ripensare a ciò che è stato detto su Cabral, un attaccante che da febbraio viaggia su medie incredibili che lo portano ad affiancare Oshimen, dovremmo restituire un pensiero a Dodò che secondo alcuni era peggio di Venuti, dovremmo avere la capacità di dire che Mandragora ha rigirato come un calzino il centrocampo viola donandogli nuovo equilibrio e nuova cattiveria. Ma come non dedicare qualche parola anche a Terracciano che qualcuno ad inizio anno aveva pensato di far sedere dietro ad uno come Gollini pensando (e sbagliando) che il talento è l’unica cosa che conta. Ed invece no, Pietro ha ricordato ancora una volta che ci vuole anche la determinazione, la serietà, l’etica del lavoro senza la quale non si arriva da nessuna parte. Spero poi sinceramente che alcuni di quelli che sono stati mesi a scrivere sui social e ad invocare a gran voce l’esonero di Vincenzo Italiano si siano resi conto della clamorosa cantonata che hanno preso: a Firenze abbiamo un tecnico che, nonostante l’errore di aver avallato un mercato certamente non all’altezza delle aspettative, ha avuto la pazienza ed il coraggio di dispensare cultura calcistica ai propri calciatori, cultura grazie alla quale a Cremona la squadra ha giocato con un altro modulo rispetto alle ultime volte (per larghi sprazzi il 4-3-1-2). Ed un applauso anche a quei dirigenti che hanno difeso le scelte estive, quella di puntare su Cabral ed acquistare Dodò e Mandragora, che non hanno mai messo in dubbio la panchina di Vincenzo Italiano, che non hanno mai perso la bussola nei confronti di una piazza che (me compreso) aveva iniziato a borbottare.

Ed allora adesso sotto con lo Spezia per cercare un’altra vittoria che consoliderebbe un cammino dorato e che permetterebbe di restare appesi a quel filo che si chiama Europa anche per la prossima stagione. Probabilmente Italiano farà qualche cambiamento di formazione in tutte le zone del campo ma c’è qualcuno che pensa ancora che ci siano calciatori indispensabili? In mezzo al campo ad esempio, dovesse tornare Castrovilli qualcuno si lamenterebbe? Certo qualche dubbio in più sorgerebbe sull’impiego di Venuti o magari su quello di Jovic, ma con questo stato di forma fisica e mentale niente è precluso: avanti viola!!

IL BUONO

  • L’approccio alla partita: la Fiorentina della prima mezz’ora ha sinceramente sfiorato la perfezione. I ragazzi di Vincenzo Italiano hanno azzannato la partita come poche altre volte ed hanno annichilito una Cremonese che ci ha capito veramente poco. Certo nel secondo tempo i viola hanno calato intensità e ritmo ma, se da un lato non credo fosse possibile reggere quel ritmo per 90 minuti, dall’altro credo e spero che i viola abbiano anche amministrato un pò le forze visti i molteplici impegni di aprile. Con questa ferocia ed intelligenza, ce la giochiamo con tutti!
  • Cabral: non guardate solamente i numeri per favore (oltre al gol guadagna anche il rigore), guardate anche la voglia di aiutare la squadra, la fiducia con cui gioca e calcia in porta, la concentrazione tenuta altissima per tutta la gara. Abbiamo nuovamente un numero 9!
  • Terracciano: la forza mentale di Pietro è sinceramente al di sopra di ogni aspettativa. Dopo un’ottima stagione come la scorsa in cui aveva scalzato Dragowski, in questa gli hanno affiancato Gollini. Lui, senza proferire verbo, si è messo a lavorare a testa bassa senza mai alzare i toni. Ed anche a Cremona ha risposto presente facendo un paio di interventi importantissimi. Professionista esemplare.
  • Vincenzo Italiano: il totem attorno al quale gira tutto. Stavolta cambia nuovamente modo di giocare mettendo Barak a fare la seconda punta ed uno tra Nico ed Ikonè a giocare dietro agli attaccanti. Ma la sua mano si vede in ogni zona del campo: dalla mossa di alzare Quarta a fare il regista in mezzo a Mandragora ed Amrabat, alla scelta di dare più libertà di offendere anche a Biraghi con l’accentramento dell’esterno alto. Non so se sia il nuovo Klopp, certamente è un tecnico di altissimo livello.

IL BRUTTO

  • Igor: solo un piccolo appunto in una serata magica. Il difensore brasiliano è ancora una volta quello che convince meno per presenza mentale e letture difensive. Ancora tanti margini di miglioramento.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

ROMA – FIORENTINA = 2 – 0

È stata una Fiorentina disastrosa quella vista a Roma. Una delusione tremenda quella che ci ha regalato la squadra di Vincenzo Italiano dal punto di vista tecnico, fisico e comportamentale. I viola non hanno mai dato la sensazione di avere voglia di vincere questa partita: dalla sosta in poi, la Fiorentina ha sempre giocato sotto ritmo, ha offerto una qualità di gioco bassissima, ha subito troppe reti, ha difeso spesso male. La partita è chiaramente cambiata con l’espulsione dettata dal comportamento insensato di Dodo’ che, già ammonito, ha avuto la malaugurata idea di entrare in scivolata sulla trequarti campo in un’azione nemmeno pericolosa. Per la seconda stagione consecutiva la Fiorentina si ritrova in 10 dopo nemmeno mezz’ora ma, se lo scorso anno il rosso a Dragowski era quantomeno opinabile, stavolta la decisione di Giua è giusta e condivisibile. Al rosso del terzino brasiliano poi, si è aggiunta la stupidaggine di Bonaventura in occasione della prima rete, le incredibili leggerezze dello svagato Igor, l’inconsistenza di un inutile Jovic fino all’incapacità di fare la scelta giusta di Ikone’. Firenze aspettava questa partita come quella del possibile rilancio in zona Europa, ma probabilmente la squadra non non l’aveva capito: intanto i tifosi continuano a cantare per Commisso nei bagni di un autogrill…contenti loro….  

Il sogno di tornare in Europa a questo punto si trasforma in miraggio e nessuno può sentirsi esente da responsabilità: dai calciatori che non hanno avuto nemmeno la dignità di giocare con la bava alla bocca, alla società che ha impoverito una rosa sempre più scarsa, ad un allenatore che continua a dare fiducia a chi non la merita più, Jovic in primis. 

IL BUONO

  • L’atteggiamento del secondo tempo: se qualcosa la possiamo salvare, è la voglia almeno di provarci che abbiamo visto nella prima parte del secondo tempo quando, un po’ per la maggiore qualità di un centrocampo che ha visto la contemporanea presenza di Barak e Bonaventura, molto per l’ingresso di Nico accanto a Kouame’, la Fiorentina ha almeno dato dimostrazione di provare ad attaccare. Finalmente da oggi sappiamo che giocare con due punte vicine non è vietato dal regolamento, nemmeno da quello conosciuto da Vincenzo Italiano!!! 

IL BRUTTO

  • Dodo’: semplicemente incommentabile se si vuole evitare querele. Non è soddisfatto del primo stupido giallo che si guadagna dopo nemmeno tre minuti, deve addirittura esagerare. La sconfitta è gran parte demerito suo anche se poi i compagni non fanno nulla per reagire alla sua follia. Venuti inguardabile, Dodo’ da psicanalisi, come usciamo da questo incubo?
  • Ikone’: se i calciatori fossero pagati in base alle giocate utili, lui giocherebbe gratis. Sbaglia tutto ciò che è possibile fallire, non salta mai l’uomo, non raddoppia mai la marcatura dalla sua parte. Mi hai sinceramente stufato!! 
  • Igor : sono settimane che lo maledico per la sua indolenza che lo porta a commettere errori di sufficienza in serie. Il problema è che, con l’infortunio di Quarta ed una società che ha ridotto la squadra ad avere Ranieri come unica alternativa nel ruolo di difensore centrale, tocca anche confermarlo in vista della prossima settimana contro il Toro. Mi vengono i conati.
  • Terracciano: inizia smanacciando una palla semplicemente da bloccare, continua con rinvii imbarazzanti, chiude in bellezza subendo un gol su tiro deviato sul quale però avrebbe potuto ed anzi dovuto fare di più. Pietro non ti ci mettere anche te!!  

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – SASSUOLO = 2 – 1

Una delle più brutte prestazioni interne della Fiorentina gestione Italiano regala comunque ai viola tre punti che permettono di sperare ancora in una difficilissima rimonta alle posizioni europee. La compagine di Commisso ha giocato una gara sotto ritmo, senza idee, con poca voglia di raggiungere quei tre punti che tutti avevano dichiarato essere l’obiettivo irrinunciabile della gara: non dimentichiamoci che si affrontava il Sassuolo, squadra che aveva avuto il coraggio di perdere tre giorni fa in casa contro la derelitta Sampdoria! Ciò che preoccupa maggiormente è il ritmo bassissimo con cui ha giocato la squadra di Vincenzo Italiano, la mancanza di idee, l’assenza di variazioni sul tema: la sosta, invece di aver oliato i meccanismi della manovra, sembra averla arrugginita sottolineando ancor di più la mancanza di qualità di una rosa che in mezzo al campo, tolto Bonaventura, si muove nel deserto. Una volta tanto però, Italiano ha fatto i cambi al momento giusto e dopo 45 minuti ha inserito Saponara (che quando entra a gara in corso sembra un altro calciatore) e successivamente il desaparecido Nico Gonzalez che ci ha fatto anche il piacere di battere il rigore decisivo.

La strada per la rimonta è ancora lunga ma giovedì è già il giorno di tornare in campo contro la Sampdoria in Coppa Italia: che siano proprio le coppe la strada per dare un senso a questa stagione in chiaroscuro? Se la Fiorentina dovesse passare il turno troverebbe probabilmente l’Inter ma in gara secca perché non pensare all’impresa? E perché non credere che la ripresa a rilento non sia dovuta alla voglia di fare più strada possibile in Europa? Del resto per la doppia sfida contro il Braga mancano ancora quasi 5 settimane: tutto possiamo permetterci tranne che pensare che poco dopo la Befana la stagione sia già finita!

IL BUONO

  • Bonaventura: nel nulla della squadra viola, la qualità del piede di Jack risulta ancora una volta decisiva. Nei primi 45 minuti è l’unico che vede la verticalizzazione e manda in contropiede un paio di volte gli esterni, nella ripresa quando viene schierato tra i due davanti alla difesa dirige il traffico con grande sapienza. Non è ancora il miglior Bonaventura, ma già così è sul piedistallo per distacco. Prima rinnovategli il contratto, poi clonatelo!
  • Saponara: se contro il Monza Italiano aveva fatto lo spettatore non pagante, nella gara odierna è attivo, cambia la partita con le sostituzioni ed azzecca tutte le mosse. E’ infatti Saponara ad aprire le danze con il gol del vantaggio, quel Ricky che nel giorno del compleanno del grande amico Davide Astori gli dedica la rete. Si dimostra ancora una volta molto più decisivo a gara in corso che dall’inizio. Tecnicamente delizioso, uno dei migliori calciatori part time della serie A.
  • Terracciano: nel disastroso primo tempo viola, il portiere è un baluardo decisivo per tenere la porta imbattuta. Prima su Frattesi, poi su Pinamonti, copre gli errori incredibili di un Igor da mettere dietro la lavagna. I tifosi viola tremano nel momento in cui sembra infortunarsi ma poi riesce a portare a termine una gara senza macchie. Pietro il grande!
  • Terzic: ancora oggi non si capisce come mai questo ragazzo non abbia spazio. Il capitano della Fiorentina non si chiama Cabrini e nemmeno Maldini ma nonostante ciò si continua a non far mai giocare Terzic che non sarà un fenomeno ma almeno ci prova in tutti i modi. Contro il Sassuolo, in un quarto d’ora, conquista metri e si proietta in avanti più volte fino a prendere il rigore decisivo. Ma al Bologna non possiamo dare Biraghi?
  • Nico Gonzalez: è decisamente un calciatore di un’altra categoria. Cambia la partita con la sua sola presenza perché trova quegli spazi che sembravano non esserci fino a qualche minuto prima. Sfiora la rete di testa prima, realizza il rigore decisivo poi con una freddezza glaciale. Resta il rammarico di alcuni mesi non disputati per rincorrere il sogno di un mondiale che è svanito per sfortuna o forse solo per giustizia divina. Ora silenzio e pedalare che prima di farmi nuovamente esultare ad un tuo gol ne deve passare di acqua sotto i ponti……
  • Italiano: come l’ho criticato contro il Monza perché i cambi sono stati tardivi, oggi è giusto dire che ha azzeccato tutte le sostituzioni ed ha avuto il coraggio di provarci fino in fondo con un centrocampo a 2 composto da Bonaventura e Castrovilli. In una squadra in cui manca tanta qualità, le doti del mister sono fondamentali. Vincenzo abbiamo bisogno di te!

IL BRUTTO

  • Igor: dopo la prova insufficiente contro il Monza, riesce a fare addirittura peggio! La scelta di Italiano di confermarlo è incomprensibile soprattutto perché, con un centrocampo senza qualità composto da Duncan e Bianco, servirebbe un difensore centrale capace di impostare il gioco e, dopo l’assist a Cabral, perché non confermare Quarta? La stagione del brasiliano continua ad essere assolutamente insufficiente, dov’è il vero Igor? Meno muscoli sui social e più concentrazione grazie!
  • Duncan: nel grigiore generale, il centrocampista ex di giornata si dimostra in confusione totale. Non solo non riesce a far ripartire l’azione, ma perde anche diversi palloni che si rivelano pericolosi per la difesa viola. Avrebbe assolutamente bisogno di avere un regista accanto, ma la società ha deciso che la squadra non ne avesse bisogno. Fuori ruolo e fuori condizione.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – MONZA = 1 – 1

Se la Fiorentina dopo la sosta doveva ripartire a razzo per accorciare sulle posizioni di classifica che consentono di accedere alle manifestazioni europee della prossima stagione, la prima prova è stata fallita. La delusione per la mancata vittoria proviene da molteplici fattori: la squadra è sembrata stanca già dopo poco più di 50 minuti, ha nuovamente mostrato limiti evidenti di costruzione del gioco, ha rischiato troppo in fase difensiva e soprattutto non ha avuto alcuna reazione (né in campo né tantomeno in panchina) alle mosse del Monza che nella ripresa ha messo in evidente difficoltà i viola. L’occasione del doppio impegno casalingo alla ripresa del campionato doveva essere assolutamente sfruttata, tenendo conto anche dei passi falsi delle dirette concorrenti, Atalanta e Lazio su tutte. Se l’obiettivo, come dichiarato dal mister e dalla società, è riuscire a centrare nuovamente l’ingresso in Europa, la strada è decisamente in salita.

Alla prova collettiva certamente insufficiente, si aggiungono poi alcune prestazioni individuali che lasciano tanti dubbi sulla reale qualità di una rosa che sembra dipendere da alcuni calciatori senza i quali il gioco sgorga troppo lentamente per essere efficace. Bonaventura ad esempio appare ancora imprescindibile, così come gli strappi in avanti di Amrabat, la personalità di Milenkovic e la qualità del desaparecido Nico Gonzalez. Resta un sorriso però, quello che ci ha regalato il ritorno in campo di Gaetano Castrovilli, ragazzo educato, talento sfortunato: che possa essere lui l’arma in più del girone di ritorno?

IL BUONO

  • Bianco: al netto dell’errore in occasione della rete di Carlo Augusto quando non accorcia sul calciatore del Monza, gioca una partita di sostanza, grinta e costrutto. Recupera tantissimi palloni, sprizza energia da tutti i pori, rincorre ogni singolo avversario. Nella ripresa poi, cala insieme a tutta la squadra e denota quei limiti fisici di cui abbiamo parlato spesso anche al Corner Viola. Resto convinto che sia un profilo che può stare ampiamente nella rosa della Fiorentina, ma che abbia bisogno di irrobustirsi per diventare protagonista in maglia viola. Ad oggi è certamente più adatto per un ecntrocampo a 3 oppure per essere il centrocampista accanto ad Amrabat, ma la prova resta convincente. Una bella pianticella da annaffiare facendola giocare.
  • Cabral: se non fosse per l’entusiasmo regalatomi dal vedere un prodotto del settore giovanile viola all’esordio da titolare, oggi la copertina sarebbe tutta sua. Segna una rete di una bellezza abbacinante, tanto da farci tornare alla mente un numero 9 che ha fatto la storia a Firenze e non solo. La prestazione dell’ex Basilea però, non si ferma al 18° minuto del primo tempo perché è fatta di movimenti giusti, di palloni difesi finalmente in modo accurato, di tanta generosità. La scarsa vena di Barak e Saponara però, limitano ancora una volta i rifornimenti tanto che l’assist per il gol è del difensore Quarta. Che possa essere la svolta?
  • Martinez Quarta: in una difesa che nel secondo tempo si fa trovare troppe volte impreparata, resta il baluardo più sicuro. Arricchisce poi la sua prestazione con l’assist per il gol e due conclusioni in area avversaria che avrebbero potuto regalare la vittoria ai viola. Titolare inamovibile!
  • Primo tempo: dopo 52 giorni di sosta, la prima frazione dei viola ha sinceramente illuso un pò tutti. La squadra di Vincenzo Italiano ha corso, lottato, fatto vedere belle trame di gioco, ha mostrato qualità e quantità quasi che la partita di San Siro contro il Milan non fosse mai finita! Purtroppo però, come troppo spesso è capitato da gennaio 2022 in poi, la Fiorentina non è stata capace di concretizzare la mole di gioco espressa e non ha avuto la capacità di tenere il minimo vantaggio fino alla fine. Ennesima occasione sprecata!

IL BRUTTO

  • Igor: in una Fiorentina in cui manca completamente la leadership in campo, il difensore brasiliano si dimostra ancora una volta l’anello debole della difesa. La compagine viola, senza Amrabat e Milenkovic, appare senza una guida sicura nei momenti di difficoltà, senza un condottiero che prenda per mano i compagni in difficoltà per tirarli fuori dalle secche. L’ex Spal, sempre il primo a mostrare i muscoli sui social network, dovrebbe essere così solerte a farlo anche durante le partite! Combina diversi pasticci in fase difensiva ma soprattutto non offre mai la sensazione di calma e tranquillità, cosa di cui la squadra avrebbe estremamente bisogno. Nikola dove sei?
  • Barak: se nella gara di San Siro, ultima prima della sosta, e nelle amichevoli era sembrato in netta crescita di condizione, ieri sera è stato di gran lunga il peggiore in campo. Lento, mai capace di un guizzo né di trovare libertà tra le linee, gioca inspiegabilmente troppi minuti. Proprio quando sembrava essere vicino a tornare il calciatore ammirato a Verona, torna nel tunnel in cui passeggia da inizio stagione. Con il probabile rinnovo di Bonaventura ed il rientro di Castrovilli, siamo proprio sicuri di riscattarlo?
  • Italiano: è vero, la rosa non ha quella profondità e quella qualità che spesso servono per cambiare le gare in corsa ma restare completamente imbambolato a subire le mosse del tecnico avversario ed ammirare la propria squadra affondare non è degno di un tecnico della sua bravura. Che la Fiorentina avesse ricominciato il secondo tempo con due marce in meno del primo credo lo avessero visto tutti e magari era anche nel piano gara, ma non aver reagito alle sostituzioni di Palladino mi ha sorpreso. E’ assolutamente plausibile che la Fiorentina, dopo una sosta così lunga, non fosse in grado di tenere il ritmo dei primi 45 minuti, ma l’insistenza su alcuni calciatori è stata incredibile: perché tenere in campo Saponara e Barak? Perché non provare a rinforzare il centrocampo quando Bianco è andato in apnea? A che servono due cambi al minuto 89? Forza mister, stupiscici ancora una volta che questa squadra ha bisogno di te!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

BOLOGNA – FIORENTINA = 2 – 1

Se la gara di Bologna doveva essere quella del riscatto, Italiano ed i suoi ragazzi hanno sbagliato approccio, tenuta e sviluppo della partita. Per l’ennesima volta in questa stagione, la Fiorentina è stata lontana parente da quella dello scorso anno per ritmo, geometrie e conclusioni in porta. Una volta tanto che era riuscita ad andare in vantaggio grazie al gol del miglior difensore in campo oggi, Martinez Quarta, ha pensato bene di farsi raggiungere e poi superare da una squadra mediocre, senza allenatore, senza qualità. Se ad inizio stagione qualcuno aveva persino la sfacciataggine di parlare di Champions, adesso a me viene da ridere per non piangere per una situazione di oggettiva difficoltà dalla quale sembra non si riescano a trovare vie d’uscita. Oltre all’atavica idiosincrasia nel trovare la porta avversaria, adesso la Fiorentina non riesce più nemmeno a tenere la propria inviolata e questo è un campanello d’allarme enorme in una stagione resa complicatissima anche da gare così ravvicinate. Stavolta Italiano, forse stanco di sentirselo dire, ha provato qualcosa di nuovo dal punto di vista tattico con una sorta di 4-2-3-1 con Jovic alle spalle di Kouamè e Bonaventura arretrato tra i due centrocampisti centrali. L’esperimento però è parso tardivo (erano già più di 10 minuti che i viola erano passati in svantaggio) e frutto più di disperazione che non di convinzione. I problemi sono tanti e spesso si ripetono di gara in gara, cerchiamo di capirne almeno in parte le cause.

IL BUONO

  • Martinez Quarta: qualche errore lo commette sempre ma almeno stavolta sembra esserci con la testa e con quella cattiveria agonistica che pareva smarrita nelle ultime settimane. Sblocca la gara con una rete da attaccante consumato (e ciò non può non essere premiato) ma poi è protagonista sfortunato della rete di Arnautovic: probabilmente il contatto falloso c’è, ma questo non lo solleva completamente dalla responsabilità di un posizionamento imperfetto. Resta comunque uno dei migliori.
  • Jovic seconda punta: ho aspettato più di un mese a scriverlo per non sembrare prevenuto nei confronti di un giocatore appena arrivato e nella speranza che il nostro tecnico dopo aver trasformato tanti calciatori in rosa potesse riuscirci anche con lui. Per avere successo nei processi di trasformazione e di crescita però, si ha bisogno anche della voglia del calciatore ed in questo caso, al momento, non mi sembra ci sia forte corrispondenza. Ecco allora che credo sia necessario utilizzare il calciatore per le migliori caratteristiche in dote anche per restituirgli quella fiducia ormai scomparsa. Diciamolo dunque a chiare lettere: Jovic è una seconda punta fatta e finita e come tale deve essere utilizzato. L’azione del primo tempo in cui manda in porta Dodò è la fotografia di un calciatore che ha bisogno di staccarsi dalla marcatura per poter giocare faccia alla porta. Possiamo farlo giocare nel suo ruolo??

IL BRUTTO

  • Jovic: non voglio essere frainteso quindi, a scanso di equivoci, dico subito che l’atteggiamento e la voglia mostrata dal serbo in campo è stata indecente. Proprio perché non voglio dargli nemmeno un alibi, chiedo che venga messo dove ha dimostrato nella sua carriera di essere un giocatore di calcio sopraffino: almeno saremo liberi di dirgli tutto ciò che pensiamo. Resto convinto che non possa aver disimparato a giocare, ma si deve svegliare!!!!
  • Orsato: il gol del raddoppio del Bologna è palesemente irregolare. Come sa chi ci segue, su questo blog non parliamo praticamente mai di arbitri ed anche in occasione del gol subìto dalla Fiorentina ad Udine dove tutti invocavano il fallo su Venuti, ho detto chiaramente che la rete era regolare. In questo caso invece, il contatto è evidente ma si è scelto di far proseguire: la decisione è errata! Ciò non significa che, per coprire gli evidenti limiti della prestazione, ci si possa attaccare ad Orsato. Gol irregolare, ma i viola sono stati orribili!!!
  • Igor: l’errore sul gol di Barrow che riapre la partita è quello di un calciatore che si sente più bravo di quel che é. Se vi ricordate, già nelle precedenti puntate della rubrica, avevo fatto notare che il difensore brasiliano stava esagerando quasi che ci volesse dimostrare che era diventato il migliore del mondo, cosa che ovviamente non è accaduta. Consiglio a Hulk di tornare sulla terra e di smettere di credere di essere un super eroe. Il difensore che abbiamo ammirato nella scorsa stagione ci basta ed avanza!
  • Vincenzo Italiano ed il suo staff: ho la netta impressione che la situazione stia sfuggendo di mano a quello che era stato probabilmente il miglior allenatore della scorsa stagione. Colpa dei troppi impegni che creano problemi? Oppure di un calcio sempre uguale a sé stesso che è diventato troppo leggibile? O magari dell’ottusità di un tecnico che ha un suo credo che non riesce a variare? Sinceramente non lo so, ma quel che so è che il contratto del mister è stato prolungato, lautamente arricchito e dunque sta a lui trovare la soluzione ad una serie di problemi che sembrano incancrenirsi anziché risolversi. Spesso la soluzione dell’enigma viene consigliata dallo staff ma siamo sicuri che questo ne sia capace? La Fiorentina gioca sempre lo stesso tipo di calcio, sembra non avere soluzioni alternative ed adesso iniziano anche ad esserci problemi fisici. A parte il primo tempo con il Twente, i viola non sono mai sembrati brillanti, rapidi, veloci, non hanno cambio di passo, variazioni di ritmo…. ed inoltre gli infortuni iniziano veramente a preoccupare. Ieri altri due infortuni muscolari che si sommano a quelli già avuti. Siamo sicuri non ci sia qualcosa da rivedere? Ed anche dal punto di vista tattico, si continua a giocare un calcio fatto di possesso palla e gioco in orizzontale in cui gli interpreti sembrano incapaci di cambiare lo spartito. Sono loro o chi li guida? Forza mister siamo con te! La fiducia è intatta, ma giovedì e domenica non possiamo più sbagliare!

A voi per i commenti: a presto!!