Il buono, il brutto, il cattivo

CREMONESE – FIORENTINA = 0 – 2

E’ tutto vero, tutto maledettamente vero! Dopo la vittoria di San Siro contro l’Inter, la Fiorentina non si ferma più ed adesso vede vicina la finale di Coppa Italia di Roma. E’ stata la giornata perfetta, quella in cui parti da Firenze con un misto tra entusiasmo e trepidazione, quella che hai preparato nei minimi dettagli nella speranza (poi rivelatasi vana) di non aver alcun intoppo, quella in cui ti stringi alle amicizie più care, agli amici di una vita con cui decidi di vivere un’altra giornata indimenticabile dopo Liverpool, dopo il 4-2 alla Juve, dopo la testata di Fantini.

Sono quelle giornate che entrano di diritto nel cassetto dei ricordi più belli, entusiasmanti, emozionanti e ti accorgi che alla fine i tuoi compagni di viaggio sono rimasti quelli di sempre: quelli che c’erano quando avevi preso 3 a matematica, quando ti sei laureato, quando sono nati i tuoi bambini, quando hai trovato la donna della tua vita, quelli che ti hanno accompagnato quando durante la pandemia non sapevi più se avevi o no un futuro lavorativo.

La trasferta di Cremona è stato tutto questo ma anche di più. Quella che ti ha fatto riscoprire una squadra che gioca su tutti i campi d’Italia con la stessa mentalità, quella che ha avuto il coraggio di rimettersi in discussione dopo un inizio di campionato da panico, quella che adesso guarda al futuro con entusiasmo e fiducia.

Ed allora stavolta è anche il momento di dire che tutti, tranne forse noi al Corner Viola, dovremmo ripensare a ciò che è stato detto su Cabral, un attaccante che da febbraio viaggia su medie incredibili che lo portano ad affiancare Oshimen, dovremmo restituire un pensiero a Dodò che secondo alcuni era peggio di Venuti, dovremmo avere la capacità di dire che Mandragora ha rigirato come un calzino il centrocampo viola donandogli nuovo equilibrio e nuova cattiveria. Ma come non dedicare qualche parola anche a Terracciano che qualcuno ad inizio anno aveva pensato di far sedere dietro ad uno come Gollini pensando (e sbagliando) che il talento è l’unica cosa che conta. Ed invece no, Pietro ha ricordato ancora una volta che ci vuole anche la determinazione, la serietà, l’etica del lavoro senza la quale non si arriva da nessuna parte. Spero poi sinceramente che alcuni di quelli che sono stati mesi a scrivere sui social e ad invocare a gran voce l’esonero di Vincenzo Italiano si siano resi conto della clamorosa cantonata che hanno preso: a Firenze abbiamo un tecnico che, nonostante l’errore di aver avallato un mercato certamente non all’altezza delle aspettative, ha avuto la pazienza ed il coraggio di dispensare cultura calcistica ai propri calciatori, cultura grazie alla quale a Cremona la squadra ha giocato con un altro modulo rispetto alle ultime volte (per larghi sprazzi il 4-3-1-2). Ed un applauso anche a quei dirigenti che hanno difeso le scelte estive, quella di puntare su Cabral ed acquistare Dodò e Mandragora, che non hanno mai messo in dubbio la panchina di Vincenzo Italiano, che non hanno mai perso la bussola nei confronti di una piazza che (me compreso) aveva iniziato a borbottare.

Ed allora adesso sotto con lo Spezia per cercare un’altra vittoria che consoliderebbe un cammino dorato e che permetterebbe di restare appesi a quel filo che si chiama Europa anche per la prossima stagione. Probabilmente Italiano farà qualche cambiamento di formazione in tutte le zone del campo ma c’è qualcuno che pensa ancora che ci siano calciatori indispensabili? In mezzo al campo ad esempio, dovesse tornare Castrovilli qualcuno si lamenterebbe? Certo qualche dubbio in più sorgerebbe sull’impiego di Venuti o magari su quello di Jovic, ma con questo stato di forma fisica e mentale niente è precluso: avanti viola!!

IL BUONO

  • L’approccio alla partita: la Fiorentina della prima mezz’ora ha sinceramente sfiorato la perfezione. I ragazzi di Vincenzo Italiano hanno azzannato la partita come poche altre volte ed hanno annichilito una Cremonese che ci ha capito veramente poco. Certo nel secondo tempo i viola hanno calato intensità e ritmo ma, se da un lato non credo fosse possibile reggere quel ritmo per 90 minuti, dall’altro credo e spero che i viola abbiano anche amministrato un pò le forze visti i molteplici impegni di aprile. Con questa ferocia ed intelligenza, ce la giochiamo con tutti!
  • Cabral: non guardate solamente i numeri per favore (oltre al gol guadagna anche il rigore), guardate anche la voglia di aiutare la squadra, la fiducia con cui gioca e calcia in porta, la concentrazione tenuta altissima per tutta la gara. Abbiamo nuovamente un numero 9!
  • Terracciano: la forza mentale di Pietro è sinceramente al di sopra di ogni aspettativa. Dopo un’ottima stagione come la scorsa in cui aveva scalzato Dragowski, in questa gli hanno affiancato Gollini. Lui, senza proferire verbo, si è messo a lavorare a testa bassa senza mai alzare i toni. Ed anche a Cremona ha risposto presente facendo un paio di interventi importantissimi. Professionista esemplare.
  • Vincenzo Italiano: il totem attorno al quale gira tutto. Stavolta cambia nuovamente modo di giocare mettendo Barak a fare la seconda punta ed uno tra Nico ed Ikonè a giocare dietro agli attaccanti. Ma la sua mano si vede in ogni zona del campo: dalla mossa di alzare Quarta a fare il regista in mezzo a Mandragora ed Amrabat, alla scelta di dare più libertà di offendere anche a Biraghi con l’accentramento dell’esterno alto. Non so se sia il nuovo Klopp, certamente è un tecnico di altissimo livello.

IL BRUTTO

  • Igor: solo un piccolo appunto in una serata magica. Il difensore brasiliano è ancora una volta quello che convince meno per presenza mentale e letture difensive. Ancora tanti margini di miglioramento.

A voi per i commenti!!

5 pensieri su “Il buono, il brutto, il cattivo

  1. Siamo in un momento eccezionale sia a livello mentale che di forma fisica, finalmente liberi dalle nostre paure e con tanta autostima. I risultati inanellati fin qui sono principalmente dovuti al ritorno in campo di tutti gli effettivi guariti da infortuni e acciacchi vari e piano piano al ritorno nella loro forma migliore. Pensate che ci sono ora Castrovilli, Sottil e Gonzalez che non avevamo 2-3 mesi fa, oltre al ritrovato Dodò, quanto è cambiata la Fiore. Abbiamo una rosa ampia con tante scelte di pari livello e un mister, più pragmatico rispetto ad inizio anno, che le ruota con intelligenza. Riguardo ai singoli mi ha fatto ricredere Mandragora, buon giocatore, non un fenomeno e nemmeno paragonabile a Torreira o a qualsivoglia regista di livello, fa semplicemente il Mandragora. Da equilibrio al centrocampo, ha un buon tiro mette il fisico dove occorre, scherma le linee di passaggio avversarie sia aeree che a terra a centrocampo e in difesa, che cosa si vuole che faccia di più noi non siamo il Real Madrid abbiamo bisogno di questo tipo di giocatori. Cabral finalmente sta uscendo fuori, ci credevo quando è stato comprato a Gennaio dello scorso anno poi effettivamente visto giocare ho avuto qualche perplessità. Per gli altri giocatori sottoscrivo pienamente quanto detto da Luca soprattutto per Italiano, quando andrà via, e se ne andrà in una squadra di livello, molti che lo criticano si accorgeranno di cosa avevamo in panchina. Si parla tanto del ritorno di Castrovilli e Sottil in rosa e passa in secondo piano il fatto che abbiamo già ora un giocatore con caratteristiche uniche che risponde al nome di Barak. Giocatore fisico con buone geometrie di gioco dotato di tiro preciso e che vede la porta come pochi, cosa che per noi è oro colato. Andiamoci a prendere la 10° vittoria con lo Spezia. Ciao a tutti.

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    • Ciao Roberto! Il tuo entusiasmo mi carica ancora di più! Hai ragione su tutta la linea ma voglio sottolineare il tuo ragionamento in merito a Barak: finora probabilmente abbiamo tutti sottovalutato il suo apporto insieme a quello di Mandragora. L’ex Verona si sta mettendo a disposizione della squadra e dell’allenatore interpretando tutti i ruoli di cui abbiamo bisogno…. acquisto azzeccato! 💜

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  2. All’inizio del post tu dici che i tifosi hanno rivalutato Cabral, Dodò e Mandragora. Ebbene, io ho rivalutato solo Dodò: Cabral l’ho sempre stimato fin dall’inizio, e Mandragora mi dispiace, ma io continuo a non apprezzarlo. Sarà che ce l’hanno presentato come il sostituto di Torreira (e quindi gli hanno buttato addosso un paragone impossibile da sostenere per chiunque), ma io continuo a pensare che l’unica cosa buona che ha fatto nella sua carriera da calciatore sia stata collaborare con gli inquirenti dell’inchiesta Prisma.
    Riguardo alla partita di Cremona, una sola cosa non mi è piaciuta: sul 2 – 0 per noi Nico Gonzalez si è messo a fare 2 colpi di tacco consecutivi. Questa mossa è stata doppiamente cretina: perché gli avversari potevano innervosirsi (e vendicarsi con un fallo killer, magari su un altro giocatore che non c’entrava nulla) e perché quei colpi di tacco Nico Gonzalez li ha fatti a pochi metri da Terracciano. Ergo, lui per fare il fenomeno ha rischiato che un giocatore della Cremonese gli fregasse la palla e ci facesse gol, facendo rimanere apertissimo il discorso qualificazione.
    Riguardo a Terracciano, una cosa che ho notato è che ha sviluppato un intuito fenomenale. Riesce a capire in anticipo dove andrà a tirare il centravanti, quindi va a mettersi lì prima del tiro e gli chiude lo specchio della porta. Questo mi fa pensare che potrebbe diventare anche un bravo allenatore, perché la capacità di leggere le mosse degli avversari è uno dei requisiti principali per chi vuole fare questo mestiere.

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    • Ciao!
      Certamente te sei sempre stato uno strenue difensore di Cabral, ma se per Dodò hai ragione, credo che Mandragora si sia guadagnato almeno la giusta considerazione. Sta aiutando tutti in mezzo al campo, sta iniziando a verticalizzare ed è in grado anche di arrivare al tiro! A me non è mai piaciuto, ma credo sia giusto dire che sta facendo un grandissimo lavoro e, per questo, la mia considerazione sta cambiando. Quanto a Nico, lui è così: genio e sregolatezza in ogni zona del campo….prendere o lasciare e considerando il modesto talento che abbiamo in rosa, io prendo sempre! Ottima infine la considerazione su Terracciano: sono d’accordo che possa essere un allenatore in futuro vista la grande dedizione, l’etica del lavoro ed i continui progressi mostrati.

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