Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – HELLAS VERONA = 1 – 1

Dopo il pareggio ottenuto in casa contro il Sassuolo, la Fiorentina è tornata in campo tra le mura amiche contro gli scaligeri gemellati. L’obiettivo primario era quello di tornare finalmente alla vittoria, ma la squadra di Prandelli ha guadagnato solamente un punto e dunque resta invischiata pericolosamente nella zona calda della classifica. Anche i miglioramenti nel gioco sono sembrati impercettibili e limitati al primo tempo, mentre l’impegno, la voglia e l’attenzione sono sembrati quelli giusti, quelli necessari a lottare per la salvezza. Il 2020 si chiuderà con la trasferta di Torino contro la Juventus….Servirà un’impresa!

IL BUONO

  • Igor: schierato finalmente al posto di Caceres (mossa che avevamo chiesto a gran voce anche su questo blog), gioca una partita irreprensibile. Anticipa spesso il diretto avversario, non rischia mai nulla e riesce qualche volta anche a far ripartire l’azione. Grazie alla propria esplosività combatte su ogni singolo pallone, lotta con tutti, mena e riceve colpi. Da confermare senza alcun dubbio.
  • Vlahovic: alla seconda rete consecutiva, seppur nuovamente su rigore, sembra un calciatore diverso. Anche se continuo a pensare non sia una prima punta, gioca una gara di grande sacrificio venendo incontro ad ogni singolo pallone. La porta non la vede praticamente mai ma quello dipende anche dal fatto che viene servito sempre spalle alla porta e lontano da essa. Anche oggi non si tira indietro quando c’è da andare sul dischetto per calciare il rigore che lui stesso, furbescamente, si è procurato. In netta crescita.
  • Dragowski: ed anche oggi, zitti zitto, il portiere polacco ha salvato i viola. In una gara in cui le occasioni si contano sulle dita di una mano, Drago blocca Lazovic a tu per tu al 66° ipnotizzando il fantasista gialloblu. Se la Fiorentina avesse subito la rete, probabilmente sarebbe stato il colpo del k.o. Certezza.
  • Bonaventura: diciamolo subito, il buon Jack non ha certo giocato una delle sue migliori partite ma voglio premiare l’atteggiamento e la mentalità. Se anche uno dei giocatori più tecnici della rosa dissotterra l’ascia di guerra, allora si può dire che il gruppo ha capito che si deve lottare fino in fondo tutti insieme. Chiama spesso anche il pressing finché resta in campo e spesso riesce a recuperare palla nella metà campo avversaria. Leader silenzioso di lotta e di governo.

IL BRUTTO

  • Fourneau: sbaglia tutte le decisioni più importanti e se la gara diventa più simile ad un incontro di boxe che ad una partita di calcio per l’eccessivo nervosismo dei calciatori, è innanzitutto colpa sua. Concede un rigore molto, ma molto, ma molto generoso al Verona per un contatto veniale di Barreca su Salcedo che allarga il piede proprio per cercare ed accentuare il contatto che comunque c’è. Nonostante la tardiva chiamata al VAR, non torna sui suoi passi e, tra il fischio e la realizzazione di Veloso passano circa 6 minuti. Poi concede un altro rigore inesistente stavolta alla Fiorentina appena Vlahovic cade a terra in area dando la sensazione di aspettare solamente il momento giusto per pareggiare i conti. Permette alle due squadre di picchiarsi in libertà e termina il suo splendido primo tempo concedendo solamente 4 minuti di recupero. Nel secondo tempo non poteva fare peggio ma comunque non dà mai la sensazione di avere in pugno la situazione. Giornata nera.
  • Barreca: è alla prima da titolare con la maglia viola ma fa rimpiangere Biraghi. Al di là del (non) fallo sul rigore del Verona, gioca una partita piena di errori tecnici. La Fiorentina attacca quasi solo dalla sua parte (chissà poi perché) ma Barreca non azzecca un cross né su azione né a palla ferma. Da rivedere.
  • Callejon: capisco non essere in condizione, capisco il Covid che lo ha colpito, capisco anche che la squadra non giochi il calcio a lui più congeniale ma è entrato in campo con un atteggiamento diverso dai compagni. Non ha giocato un pallone decisivo, non ha rincorso l’avversario, non ha saltato l’uomo. Con il suo ingresso Prandelli ha cercato di dare un punto di riferimento in più per i centrocampisti viola, in realtà lo è stato solamente per i difensori scaligeri, vista la scarsa mobilità. Da recuperare al più presto!

Ci vediamo domani su YouTube per le altre considerazioni sulla gara!!!

Diario di un cassintegrato (parte settima)

Le settimane passano, la cassa integrazione resta.

Se dovessi trovare un sottotitolo a questa rubrica, sarebbe proprio questo! La speranza in questa seconda fase della messa in cassa integrazione, dopo quella del periodo marzo – maggio, era sinceramente che durasse un po’ meno. In molti eravamo speranzosi che qualcosa sarebbe cambiato con il mese di dicembre e che l’attività sarebbe ripresa piuttosto rapidamente. Purtroppo però, così non è stato e l’astensione forzata dal lavoro, seppur non continuativa, è ormai arrivata quasi a due mesi.

Dandomi il consueto sguardo intorno, in questa settimana ci sono state anche buone notizie. Innanzitutto dal lavoro sono stato richiamato in extremis per lavorare due giorni, e poi finalmente la Toscana torna ad essere, seppur per qualche giorno, regione gialla. Al di là della soddisfazione per ovvie ragioni economiche, francamente ne sono felice soprattutto perché significa che la situazione epidemiologica e ospedaliera è tornata ad essere gestibile. Io sono tra coloro i quali pensano che la salute sia più importante dell’economia e dunque sono felice innanzitutto perché meno persone si ammalano e conseguentemente muoiono. Quanto alla polemica sul Natale, credo che sia opportuno e necessario prestare la massima attenzione dal momento che il maggior numero di contagi avviene in famiglia: dunque voler bene ai propri cari quest’anno significa innanzitutto proteggerli! Credo sia perciò auspicabile una stretta regolamentare per evitare che poi a gennaio una possibile terza ondata infici anche la campagna di vaccinazione.

Quanto poi alla polemica relativa agli assembramenti dell’ultimo weekend, sono sinceramente stufo di sentir dire che gli italiani sono degli incoscienti. Mi autodenuncio: sono tra quei fiorentini che domenica scorsa è stato, seppur di mattina, a passeggiare ed a fare acquisti in centro a Firenze. Non mi sento minimamente toccato dalle accuse, né minimamente responsabile di un atteggiamento insensato: HO SEMPLICEMENTE RISPETTATO LE REGOLE! La Toscana, e dunque Firenze, è zona arancione? Ed allora, visto che sono stato chiuso in casa per settimane, ho fatto una passeggiata in centro con la mia famiglia, all’aria aperta, dotato di mascherine ed a distanza dagli altri, senza contravvenire ad alcuna regola. Se non si voleva che la gente andasse in centro, si poteva mantenere la zona rossa oppure chiuderlo nel fine settimana, come si è fatto con i centri commerciali. Sono sinceramente stufo di essere trattato come un delinquente quando in realtà seguo solamente le regole che i nostri governanti ci hanno dato!

Non torno poi sull’indecente teatrino politico a cui stiamo assistendo da giorni. Tra appuntamenti saltati, ripicche da terza elementare ed accuse ridicole, qualcuno tiene sotto scacco il paese come se non ci fosse nient’altro all’infuori di sé stesso.  La speranza è che il nuovo anno porti via non solamente il virus, ma anche questo modo di fare politica inteso solo come volontà di dissetare il proprio smisurato ego. Non ci lamentiamo poi se il populismo torna a farla da padrone o la disaffezione nei confronti della politica tocca vette impensabili fino a qualche anno fa!

In attesa della notizia più agognata da tutti noi, cioè il via libera al vaccino, anche questa settimana mi sono dedicato ad alcune mie passioni e dunque sono pronto all’ “angolo del consiglio”. Tra qualche serie televisiva, i giornali e le partite di calcio, stavolta voglio consigliare a tutti una gran bella lettura. Dopo qualche anno infatti, sono tornato a leggere alcuni racconti del grandissimo Andrea Camilleri. Nonostante alcuni di essi non fossero nemmeno inediti per me, ne sono rimasto ancora una volta affascinato. Il lessico semplice, la scorrevolezza del racconto, la leggerezza che provoca spesso il sorriso del lettore. Per non parlare poi della caratterizzazione dei personaggi e delle situazioni in cui si muovono! Camilleri ha un solo grandissimo difetto: ti coinvolge, ti sequestra, ti avvinghia al libro e non ti permette di chiuderlo fino alla fine del racconto. Insomma, una lettura perfetta per un momento come quelle delle vacanze di Natale in cui è concesso anche spengere la luce ed addormentarsi un po’ più tardi.

Alla prossima puntata del mio diario!

Che si gioca??

Si lo so che la prima gara del prossimo turno si disputa domani, ma le tradizioni sono tradizioni! E’ venerdì si o no? E allora oggi si fanno i pronostici, ovvia!! Lo avevo detto, ci ho sempre creduto….facciamo spazio alle nuove leve! Francesco, ha fatto en-plein!! 2 su 2 per lui, mentre il peggiore è stato il meneghino di Paderno Dugnano Carlo che non ha azzeccato i pronostici che ha suggerito, mentre ha centrato la previsione nella gara che diceva di non giocare: vai a capirli questi lavoratori del Nord! 🙂

Tutti gli altri che ci hanno provato, hanno avuto lo stesso risultato che avevo io a scuola: sufficienza stiracchiata (1 su 2), insomma come dicevano i Professori…..è bravo, ma potrebbe fare di più!

Ed allora che aspettiamo a riprovarci? Ecco i miei pronostici.

La gara più scontata: INTER – SPEZIA = 1

La squadra di Conte sente l’odore del sangue dei cugini rossoneri ormai staccati di una sola lunghezza. Dopo aver rosicchiato due punti nel turno infrasettimanale, ormai Pioli e soci sono nel mirino e quale migliore occasione della gara interna contro lo Spezia per mettere ancora più pressione? L’Inter recupera Hakimi e punta ancora una volta sulla coppia di bomber Lukaku Lautaro, che dovrebbe essere sufficiente per scardinare la retroguardia ligure. Lo Spezia, dopo la rocambolesca partita interna contro il Bologna, continua a veleggiare in una posizione di classifica insperata ad inizio stagione. Italiano sta facendo un lavoro eccezionale con la rosa probabilmente meno qualitativa dell’intera Serie A. I miracoli a volte accadono, ma credo che questa non sia una di quelle volte. Per me 1 fisso!

La partita da NON giocare: ATALANTA – ROMA

Due squadre in salute, piene di entusiasmo che giocano un calcio spumeggiante. Gasperini e Fonseca, la vera sorpresa in panchina di questa stagione, sembrano aver trovato perfettamente la quadra dei propri rispettivi organici. Sarà probabilmente una partita piena di occasioni (e per questo l’unica giocata da fare potrebbe essere GOL), ma è difficile capire chi sia realmente favorita. I bergamaschi, che hanno fermato la Juve nonostante l’ennesimo rigore dato ai bianconeri, sono riusciti a dare continuità alle prestazioni di Champions. Adesso non possono fermarsi se non vogliono restare troppo attardati dal gruppo di squadre che sta lottando proprio per l’accesso alla manifestazione europea più importante. La Roma invece, sfruttando anche la disastrosa direzione arbitrale di Abisso, ha vinto agevolmente contro il Torino ed ora può iniziare a sognare. Per farlo però, non dovrà fallire il nuovo banco di prova che il campionato gli mette di fronte: se davvero Dzeko e compagni vogliono giocarsela fino in fondo, non possono ripetere la prestazione offerta contro il Napoli. Bella partita da vedere, non certo da pronosticare.

La sorpresa della giornata: FIORENTINA – HELLAS VERONA = 1

Classifica della scorsa stagione ed attuale alla mano, il Verona non può perdere contro i viola. La squadra di Juric, seppur con diverse assenze, è una compagine che in trasferta dà sempre del filo da torcere a tutti. Inoltre il tecnico scaligero, forse anche scottato per essere stato sedotto ed abbandonato dalla società viola, ha alzato la temperatura dello scontro chiedendo le scuse del DS viola Pradè in merito ad alcune sue dichiarazioni. A parte questo, considerando l’organizzazione del Verona e l’improvvisazione viola, la vittoria sembrerebbe veramente difficile. I timidi segnali di risveglio in casa Prandelli però, fanno vedere le cose in modo diverso. Ribery, vero fantasma fino a mercoledì, sembra essere tornato quello vero, mentre Amrabat vorrà certamente fare bene contro il proprio ex tecnico che lo ha lanciato. Se a questo aggiungiamo che la Fiorentina nel turno successivo andrà a Torino contro la Juve, i viola hanno assolutamente bisogno di vincere per non rischiare di passare le vacanze natalizie nelle ultime tre posizioni. Sono due squadre che segnano poco, speriamo che almeno stavolta tocchi a Vlahovic e compagni buttarla dentro! Io gioco 1!

A voi per i pronostici!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – SASSUOLO = 1 – 1

La sconfitta di Bergamo ha avuto strascichi e ripercussioni e molti, se non tutti, nell’ambiente viola, esigevano una risposta che rappresentasse un’inversione di tendenza. La Fiorentina vista contro il Sassuolo è stata indubbiamente diversa: compatta, con la voglia di aiutarsi, con l’idea di non mollare mai. Certamente non spettacolare e nemmeno bella, ma comunque un’altra cosa rispetta a quella sgualcita vista a Bergamo. I tre punti anche stavolta sono sfuggiti, ma potrebbe essere un primo passo non solo per conquistare quei punti necessari a vivere un campionato tranquillo, ma anche a riconquistare una città spazientita dai risultati e dall’atteggiamento dei calciatori di Prandelli.

IL BUONO

  • L’atteggiamento della squadra: stasera finalmente Prandelli ha avuto la risposta che cercava. La Fiorentina ha giocato una partita ordinata, grintosa, volenterosa, attenta. Con due linee strette e corte, è riuscita a limitare la fase offensiva del Sassuolo ed ha avuto anche la capacità di ripartire con verticalizzazioni piuttosto veloci. Manca ancora quella qualità nell’esecuzione dell’ultimo passaggio che spesso non permette ad un’azione ben costruita di trasformarsi in occasione da rete. Progressi evidenti.
  • Ribery: per una sera è tornato finalmente il campione che tutta Firenze aspetta e che nelle ultime settimane non si era visto. Prende per mano la squadra inventando giocate, guadagnandosi il rigore, sfiorando il gol. Gioca una partita completa soprattutto dal punto di vista temperamentale: incita tutti, aiuta i compagni, viene a prendere palla e punizioni in ogni zona del campo. Leader imprescindibile.
  • Venuti: il ragazzo che viene dalla Fiesole rappresenta tutto ciò che il tifoso vorrebbe sempre vedere. Ha la voglia di spaccare il mondo, corre per tre, si butterebbe nel fuoco per il bene della squadra se solo Prandelli glielo chiedesse. Certo non è un calciatore di classe cristallina, ma in questo momento serve la sciabola, non il fioretto, serve Venuti e tutti coloro che tengono alla maglia viola come lui. Inaspettato.
  • Amrabat: finalmente si vedono sprazzi del centrocampista dominante di Verona. Già nel primo tempo trascina la squadra ad attaccare la palla nella metà campo avversaria senza soluzione di continuità, nella prima mezz’ora del secondo tempo diventa un totem. Sradica palloni su palloni, pressa chiunque, alza la squadra. Speriamo sia solamente la prima di una lunga serie.
  • Vlahovic: gioca una partita di sacrificio accanto ad un Ribery in grande spolvero e ad un Venuti che gli recapita un paio di cross interessanti. Purtroppo con il piede destro fa fatica anche a camminare, ma stasera deve essere premiato per la freddezza con cui si prende la palla e batte un rigore di un peso specifico spaventoso. Speriamo lo aiuti a sbloccarsi.

IL BRUTTO

  • Caceres: francamente impresentabile. E’ ormai da diverse partite il lontano parente del difensore arcigno ammirato spesso nella scorsa stagione. Distratto in marcatura, disastroso in fase di costruzione, gioca una partita gravemente insufficiente. Menomale che stavolta Prandelli lo cambia prima che sia troppo tardi. Alla prossima Igor please!
  • Milenkovic: dopo aver sbagliato completamente la gara di Bergamo, anche stasera è colpevole della colossale dormita in occasione del gol di Traoré (alla Fiorentina non solo segnano gli ex come Pjaca, ma anche gli ex mancati come lui!). Anche nella metà campo offensiva non è il colosso che conosciamo. Necessario recuperarlo al più presto!
  • Castrovilli: è in una fase di netta involuzione che sembra non avere fine. E’ l’ombra di quel giocatore che danzava in campo saltando gli avversari come birilli e permetteva alla squadra di guadagnare diversi metri di campo. Sembra mancare la brillantezza atletica e la spavalderia che lo avevano contraddistinto. No Castrovilli, no party!
  • Kouamé: a Bergamo era stato vittima della derisione generale poiché era riuscito a scartarsi da solo con il difensore bergamasco più vicino a due metri. Stasera non ripete l’impresa poiché nello spezzone in cui gioca non tocca nemmeno la palla. Al momento impresentabile.

Ci vediamo su YouTube per le altre considerazioni sulla gara!!!

Il talento – parte settima

Lo scatto culturale che il calcio riesce a fare verso la metà degli anni Novanta inizia ad aprire scenari sorprendenti. Fino ad allora infatti, lo sport più popolare del paese veniva visto dal mondo della scuola come il Diavolo in persona: i calciatori erano infatti l’archetipo dello sportivo strapagato e viziato, il calcio era solo quello delle simulazioni, delle risse allo stadio, dell’agonismo esasperato. Non si riusciva insomma a scindere il calcio della TV da quello delle piccole società di quartiere che facevano e fanno ancora tutt’oggi innanzitutto un’opera sociale.

In quegli anni però, parallelamente al cambiamento all’interno delle scuole calcio con la rivoluzione regolamentare di cui abbiamo parlato nelle precedenti puntate del nostro viaggio, cresce impetuosamente anche l’altra gamba del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC. La sezione del settore che si occupa dell’attività all’interno delle scuole calcio si chiama infatti Attività di Base, ma accanto ad essa esiste anche una branca fino a quel momento di nicchia, chiamata Attività Scolastica. Il Settore Giovanile e Scolastico si poggia dunque sull’attività che viene svolta nelle società affiliate alla FIGC, ma anche su quella che i nostri bambini praticano, o dovrebbero praticare, all’interno degli istituti scolastici. Purtroppo in Italia la figura del professore di educazione fisica non è riconosciuta per le scuole dei più piccoli e dunque si viene a creare un grandissimo buco formativo proprio negli anni in cui i bambini sono più recettivi anche dal punto di vista psicomotorio. Grazie ad un Protocollo di Intesa firmato nei primissimi anni 90 si aprirono però le porte della scuola alle federazioni sportive ed agli enti promozionali che accolsero l’opportunità con grandissimo entusiasmo. In base a tale protocollo infatti, veniva deciso che le federazioni e le società ad esse affiliate potevano entrare nelle scuole per affiancare gli insegnanti in modo da aiutarli nello svolgimento dell’attività motoria. Chiaramente, ogni federazione si dovette dotare di una propria offerta formativa che vincolasse anche le proprie società ad un’attività motoria proposta in forma ludica che fosse propedeutica a quel determinato sport. Per fare un esempio, l’istruttore di una scuola calcio non poteva entrare in una classe per far disputare partite, magari escludendo le bambine, oppure per far eseguire solo esercizi di tecnica individuale. La base era chiara:

SPORT PER TUTTI, IN FORMA LUDICA!

La FIGC, grazie anche ad investimenti importanti, fu tra le prime federazioni ad intravedere l’opportunità e dunque presentò uno dei progetti più all’avanguardia e fu tra le poche che, oltre all’offerta formativa per le proprie società, mise a disposizione delle scuole anche dei corsi di aggiornamento per gli stessi insegnanti. Lo scoglio da superare fu però duro: proprio per come era valutato il calcio nel mondo della scuola, inizialmente furono pochissime le adesioni per i corsi di aggiornamento, ma quando si sparse la voce che il progetto era veramente di uno sport di base che coinvolgesse tutti, compreso i bambini disabili, i numeri iniziarono ad aumentare.

Qualcuno potrebbe chiedere cosa c’entri tutto questo con il talento. Beh, la risposta è semplice: il talento, qualunque esso sia, deve essere scovato, ma soprattutto deve essere seguito, accudito ed allenato. In Italia abbiamo un grandissimo deficit rispetto a tanti altri paesi europei poiché mancano le strutture per fare sport e purtroppo sembra essere un ritardo irrecuperabile. L’altro grandissimo scarto proviene invece dalla mancanza di operatori sportivi negli anni più fecondi dello sviluppo psicomotorio dei bambini. Questa collaborazione tra federazioni, enti di promozione, società sportive e scuole può però aiutare a colmare, almeno in parte, questo gap culturale che soffriamo nei confronti di Francia, Germania, Inghilterra. Dobbiamo inoltre ricordare che non tutti i bambini hanno la possibilità di fare attività sportiva nelle società (dunque a pagamento): crediamo che anche quei bambini abbiano diritto al benessere fisico oppure no? Crediamo che si possa scovare qualche talento anche tra quei piccoli che non andranno mai in una società oppure no? Ed inoltre pensiamo un attimo alla ricchezza culturale donata dai docenti federali al corpo insegnante: tantissime maestre provengono infatti da scuole in cui l’attività fisica e motoria non è certo al centro della didattica. Molte poi hanno magari fatto l’ultima ora di ginnastica un quarto di secolo fa; cosa vogliamo pretendere da queste insegnanti che, non per colpa loro, non sono state messe nelle condizioni di aiutare i bambini? I corsi di formazione ed aggiornamento servono appunto a questo, ad insegnare un metodo di lavoro (quasi esclusivamente induttivo) per proporre uno sport che sia inclusivo e divertente. La FIGC all’epoca fu la prima ad avere un’offerta formativa in cui gran parte dei giochi proposti al gruppo classe avevano la variante per i bambini disabili: pensate alla forza culturale di una proposta come questa!!! Una rivoluzione per quei tempi!!!

Negli ultimi anni purtroppo la forza propulsiva dell’attività scolastica in FIGC sembra essersi esaurita. Speriamo che torni presto a spirare il vento alle spalle di questo settore così centrale ed importante non solo per le società sportive o per le scuole, ma per tutta la nostra comunità!

Terminato il viaggio nello sport a scuola, con la prossima tappa si torna a viaggiare dentro le scuole calcio!

Che si gioca??

Con il turno infrasettimanale che comincia stasera, anche la nostra amata rubrica è costretta agli straordinari. L’impegno che tutti voi ci state mettendo inizia a dare i risultati sperati! Nella scorsa settimana Bomber Siiimo, Niccolò e Carlo hanno fatto percorso netto, con il meneghino di Paderno Dugnano che avrebbe addirittura azzeccato il 3 su 3 con la doppia X2 in Lazio Verona, citata come partita da non giocare. Sulla linea di galleggiamento anche il sottoscritto (solito 1 su 2 da democristiano), mentre l’Argentino Fiorentino ne ha azzeccate 1 su 3 ed il nostro amico Francesco ha fatto cilecca con uno 0 su 2 che vorrà certamente riscattare! Io continuo dunque ad aprire la strada, ma poi tocca a voi ed alla vostra sapienza!

Sotto con i miei pronostici….speriamo bene!!

La gara più scontata: ROMA – TORINO = 1

Dopo il pronostico relativo alla Roma della settimana scorsa, ci sarebbe da nascondersi (avevo predetto una vittoria del Bologna 😦 ) ma ho la testa dura come il marmo ed allora gioco ancora i giallorossi. La squadra sembra essere nuovamente spumeggiante, Dzeko è tornato al gol e tutto gira bene dopo l’amara parentesi contro il Napoli. Di contro il Torino ha sprecato l’ennesima occasione di muovere la classifica contro l’Udinese dopo aver rimontato due gol in due minuti. I segnali non sono incoraggianti e la difesa continua ad imbarcare acqua senza soluzione di continuità. Giampaolo è stato riconfermato da Cairo ma probabilmente più per le 3 gare in 7 giorni che per un’effettiva convinzione. I giallorossi hanno poi ritrovato anche Smalling a guidare la difesa ed il suo rientro potrebbe essere decisivo per bloccare il Gallo Belotti: insomma per me 1 fisso!

La partita da NON giocare: JUVENTUS – ATALANTA

E’ stata dura scegliere una sola gara, dal momento che anche Inter – Napoli rappresenta un bel rompicapo. Vada dunque per la gara di Torino; avessero giocato dieci giorni fa avrei detto che l’Atalanta era la favorita ma adesso i bianconeri sembrano aver iniziato a carburare. Inoltre i problemi tra Gasperini e Gomez non devono certo aver fatto bene all’ambiente nerazzurro e dunque chissà…. Non per forza alla Juve continueranno a dare due rigori a partita, ma le occasioni sembrano comunque iniziare a sgorgare con più facilità. Dietro però, Bonucci e compagni sembrano essere ancora in difficoltà e dunque Zapata potrebbe aprire i varchi giusti per le ripartenze atalantine. Gasperini ha detto che una volta finito il girone di Champions i nerazzurri avrebbero avuto l’obiettivo primario di ridurre le distanze dalla vetta e dunque, quale miglior occasione di uno scontro diretto? La Juventus invece vorrà provare a rimanere attaccata al treno delle due milanesi e, con il rientro a tempo pieno di Morata, ritrova la vera sorpresa di inizio stagione. E chi ci capisce nulla?

La sorpresa della giornata: BENEVENTO – LAZIO = 1

Una delle sorprese del campionato contro una delle certezze delle ultime stagioni. I fratelli Inzaghi contro in un momento opposto. Da una parte il Benevento reduce dalla sconfitta immeritata di Sassuolo, arrivata al termine di una delle migliori gare dei giallorossi fermati solamente da un super Consigli! Dall’altro la Lazio che, dopo lo storico traguardo del passaggio del turno agli Ottavi di Champions League, ha perduto in casa contro il Verona in una gara che non ha tolto ai biancocelesti solamente i tre punti. In una rosa già non molto lunga, Simone Inzaghi ha perso anche il baluardo difensivo di mille battaglie, quell’Acerbi che è sempre stato l’unico insostituibile della difesa a 3 laziale. Oltre a lui, mancheranno anche una delle sorprese stagionali, Akpa Akpro, ed il metronomo del centrocampo Lucas Leiva. Pippo invece sembra aver trovato la quadratura del cerchio grazie anche ai rientri molto qualitativi di Iago Falque e Caprari. I sanniti corrono tanto, giocano un calcio discreto e creano diverse palle da rete: io gioco 1!

A voi per i pronostici!

Il buono, il brutto, il cattivo

ATALANTA – FIORENTINA = 3 – 0

Dopo il pareggio acciuffato al 97° contro il Genoa, ci aspettavamo una Fiorentina che provasse a giocarsela alla pari contro l’Atalanta, soprattutto dopo che il Torino aveva perso in casa contro l’Udinese. Invece Prandelli ha preparato una partita di grande attenzione difensiva, di chiusura di tutti gli spazi per evitare le verticalizzazioni nerazzurre, di raddoppi soprattutto sulle fasce laterali. L’idea iniziale era anche giusta e la squadra ha dimostrato di seguire il mister, ma il gol subito al 44° ha ripresentato alla squadra i vecchi fantasmi e da lì in poi è stato buio totale. Una squadra timorosa, mai in grado di ripartire, nemmeno cattiva agonisticamente. La Fiorentina ha giocato un secondo tempo indecente, un altro disastro.

IL BUONO

  • Dragowski: prima di capitolare al termine del primo tempo, salva i viola in almeno tre occasioni con parate eccezionali. Anche nel secondo tempo si disimpegna bene in più occasioni, ma deve arrendersi al bombardamento nerazzurro. Unico a salvarsi.
  • Venuti – Lirola – Eysseric: non me la sento di infierire su calciatori che fino ad oggi non erano stati praticamente mai impiegati. Hanno fatto il loro compitino, hanno cercato di chiudere le fasce, hanno dato ciò che hanno. Il punto però è proprio questo, ciò che hanno non è sufficiente a giocare una partita di Serie A contro una squadra di rango europeo anche se non hanno sfigurato. Se questo era l’obiettivo di giornata come credo, allora va bene ma mi sembra veramente riduttivo. I meno colpevoli.

IL BRUTTO

  • Pulgar: gioca l’ennesima gara da fantasma. In 45 minuti non un’apertura intelligente, non una chiusura da ricordare. Non è più decisivo nemmeno da palla ferma e dunque credo sia venuto il tempo di cambiare il bastone di comando. Game over.
  • Amrabat: se Pulgar è ai titoli di coda, anche il marocchino continua a non convincere. Sempre troppo lento a far ripartire l’azione nel primo tempo, quando ancora esiste una partita, non riesce mai ad accelerare per andare ad accompagnare Vlahovic nella metà campo avversaria. Porta spesso il pressing in modo solitario e sconclusionato. A che serve?
  • Pezzella: è ormai decisamente il gregario di Milenkovic tra i difensori viola. Viene scherzato da Zapata in occasione del 2 – 0 quando l’Atalanta chiude la gara. Mai deciso, mai importante in fase di ripartenza, non vince un duello diretto. E c’è chi lo chiama leader!
  • Vlahovic: scivola tre volte consecutive nei primi tre palloni ricevuti. Non riesce mai a far salire la squadra, non tiene un pallone contro i difensori atalantini ed in una gara come quella odierna questo fa la differenza. Sicuramente non è una prima punta, ma non sta facendo nemmeno nulla per diventarlo. Calcia in porta una sola volta impegnando Gollini ma non può bastare. Se la Fiorentina pensa di salvarsi così allora siamo messi proprio male….
  • Tutti gli altri: potrei gettare fiumi di “inchiostro” per parlarne, ma non si meritano nemmeno il mio tempo. Vergogna!!!!

Ci vediamo domani su YouTube per le altre considerazioni sulla gara!!!

Diario di un cassintegrato (parte sesta)

Siamo giunti al termine dell’ennesima settimana in cassa integrazione. E’ ormai passato più di un mese da quando la mannaia è caduta nuovamente sulla testa mia e di tanti miei colleghi. La turnazione lavorativa mi ha visto impegnato tre giorni su cinque, insomma niente male! L’altra faccia della medaglia però, è quella che mi ricorda che la prossima settimana non lavorerò nemmeno un’ora….vabbè dedicherò il tempo a me stesso!

Nonostante il mio percorso personale di benessere ed autostima prosegua nel migliore dei modi, a volte è veramente difficile continuare ad essere positivi ed ottimisti quando ci si guarda intorno. Nella settimana appena passata ho assistito a diverse cose che mi hanno fatto riflettere e che vorrei condividere. Una delle prime speranze che avevo quando sono entrato nuovamente in cassa integrazione, era quello di non sprecare nuovamente il mio tempo dal punto di vista professionale. Avevo lanciato l’appello, qui ed in altre sedi, affinché il periodo di forzato riposo venisse utilizzato per un aggiornamento, un miglioramento ed un arricchimento professionale grazie ad incontri, riunioni o anche solo colloqui informali. Dopo più di un mese, posso purtroppo dire che il mio messaggio è caduto nel vuoto e che dunque, ho fatto bene ad organizzarmi da solo con tutte le varie cose che sto autonomamente portando avanti. Ancora una volta è stata sprecata l’occasione per crescere, per confrontarci, per migliorare tutti attraverso lo studio ed il pensiero critico.

Se dall’orticello del mio posto di lavoro volgo il mio sguardo oltre, non posso certo dire di vedere cose migliori. Il primo accadimento che mi ha fortemente deluso è stato quello relativo alla proclamazione dello sciopero da parte dei sindacati del Pubblico Impiego. Sicuramente avranno avuto le loro buone ragioni a protestare (anche se poi il fatto che abbia aderito solamente il 4 per cento dei lavoratori dovrebbe far riflettere), ma in un momento come quello che sta attraversando l’Italia, erano proprio i lavoratori pubblici che dovevano scioperare? Certamente le ragioni della protesta avranno avuto a cuore la sorte dei meno tutelati di quel settore, ma c’è bisogno di ricordare che gli statali ed i lavoratori pubblici sono stati tra i pochissimi che in questa pandemia non hanno perso 1 euro, 1 ora di lavoro, 1 giorno di ferie? Era proprio necessario, davanti a larghi strati di popolazione che non lavorano, lavorano a singhiozzo o hanno perso gran parte del proprio reddito, far scioperare il settore che ha sofferto poco o nulla? Non credo sia stato un bel biglietto da visita per i sindacati né tantomeno per il lavoratori del pubblico impiego.

Il posto al sole però, come spesso capita, lo merita la nostra classe politica. Nel un momento in cui finalmente sembra che il Recovery Fund sia stato sbloccato, nel momento in cui ci sarebbe bisogno di chiamare a raccolta le migliori forze del paese per progettare l’Italia di domani, riecco le consuete beghe di palazzo che tanto inspirano l’antipolitica. Da una parte un governo che, dopo aver gestito decisamente bene la prima ondata del Covid19, sembra aver perso la propria spinta propulsiva ed anche la capacità di stare insieme (vedi le gaffes a ripetizione sul caso Commissario in Calabria). Dall’altra un opposizione che dice sempre tutto ed il contrario di tutto basta dare addosso al governo: prima aprire tutto, poi chiudere tutto. Prima dare del dittatore a Conte perché aveva prorogato lo stato di emergenza, poi accusarlo di non aver fatto nulla per prevenire la seconda ondata che loro dicevano non sarebbe mai arrivata. Prima fare polemica sul coprifuoco la sera del 24 Dicembre, poi accodarsi alla Chiesa che ha spostato senza fiatare la data della Messa. Ma nel mezzo, come spesso, accade si stagliano i mestieranti della politica: coloro che aspettano sempre il momento di difficoltà, per affilare le armi e tornare a colpire. Prima si vuole il rimpasto, poi quando qualcuno inizia ad aprire all’ipotesi, si chiede di più per ottenere qualcosa in più. Si pugnala il proprio paese alle spalle durante un Consiglio Europeo pur di avere visibilità e di tornare centrale nello scacchiere politico. In mezzo ad una pandemia, con tutti i soldi del Recovery Fund da spendere in arrivo, mi sembra francamente una follia tornare ancora una volta a pensare alle alchimie politiche: qui la gente non lavora, l’economia non gira, la sanità e la scuola sono al collasso!!

C’è qualcuno a cui interessa??

Nell’avvicinarsi al Natale, l’angolo del consiglio questa volta è dedicato alle famiglie. Ho parlato in questa rubrica dapprima di libri, poi di film e serie televisive, infine di interviste. Stavolta voglio consigliare un documentario in 6 puntate che ho visto insieme a tutta la famiglia su National Geographic: “Turisti curiosi con Bob e Mack”. Viaggi nel mondo di un babbo ex inviato di guerra ed un figlio che ha spesso sentito la mancanza del padre. Adatto anche ai bambini, permette di conoscere anche dei paesi come il Libano che solitamente non vengono mai citati nei documentari. Assolutamente da vedere nelle lunghe giornate casalinghe che ci aspettano nel periodo natalizio.

Alla prossima puntata!