Draghi e pecorelle

Sembrano passati anni ed invece è solamente poco più di una settimana. Ricordate? Sembrava una crisi di governo irrisolvibile, il mandato esplorativo al Presidente della Camera Fico, il giro di consultazioni, il tavolo programmatico, i veti incrociati insuperabili. Poi la mossa del Presidente Mattarella ed il nome di Draghi, più volte evocato negli ultimi anni come spauracchio, finalmente a prendersi la scena!

E tutto quello che sembrava insuperabile come per magia non esiste più. Non ci sono più le divergenze tra europeisti e sovranisti, non c’è più la diatriba tra quelli del “Sussidistan” e quelli della flat tax, tra chi pensa che Conte sia un vulnus democratico e chi viola la democrazia diretta….

Puff…Magia!

Dal momento che il programma di governo è ancora nebuloso, e la squadra di Ministri non c’è, mi sembra però opportuno ricordare le varie piroette alle quali stiamo assistendo: Nadia Comaneci al cospetto arrossirà!

  • Lega (forse di nuovo Nord): chi non si ricorda i proclami a tutta pagina, a tutto social del Capitano e dei suoi sodali? No all’Euro, Italexit, i migranti devono essere lasciati in mezzo al mare perché l’Europa non ci aiuta, il Recovery Fund è una trappola e dunque prendiamo solamente i soldi a fondo perduto! Folgorati sulla via di Draghi, abbiamo invece scoperto un Salvini che accetta i valori di riferimento dell’Europa, riconosce la valenza dei regolamenti europei di politica migratoria, addirittura arriva a votare, in dissenso col proprio gruppo in Europa, il Recovery Plan! Che lo zoccolo duro della Lega, fatto da Giorgetti, Zaia e la borghesia del Nord Italia gli abbia fatto suonare la campanella di fine ricreazione?
  • Italia Viva (nel paese non lo so, ma al Senato sicuramente si!): il MES è assolutamente necessario per poter vaccinare le persone e la nostra fiducia nel governo Conte dipende innanzitutto dalla richiesta di attivarlo, no ai tecnici che usurpano le prerogative del Parlamento nella progettazione e gestione dei soldi del Recovery! Una delle poche cose trapelate sul nuovo programma di governo è che non verranno richiesti i fondi del MES, e mi sa che Draghi non è più nemmeno un tecnico!
  • Partito Democratico (anche se la base poi se la sono dimenticata da un pezzo): non ci sono alternative al governo politico guidato da Conte, l’unica altra opzione è il voto! Vabbè dai, Draghi lo accettiamo ma saremo l’argine alle forze sovraniste con cui non entreremo mai al governo! Ah già ma Salvini adesso è diventato il mago di Ventotene!
  • Movimento 5 Stelle (forse anche meno di 5): da noi 1 vale 1, anche se forse poi Grillo e Di Maio valgono un pochino di più, mai con i banchieri che hanno salvato MPS e non solo, mai con le lobby, ma con i poteri forti….o forse qualche volta, si ma per poco tempo…. E poi se si arrabbia Di Battista magari facciamo votare su Rousseau…. Solo però quando siamo sicuri che vinca la linea di Grillo e Di Maio e nel frattempo mandiamo l’orsacchiotto pacioccone Crimi a prendere schiaffi.

Questa è solamente una piccola parte delle esternazioni incredibili che tutti i partiti dell’arco costituzionale, tranne al momento Fratelli d’Italia anche se con alcune sollecitazioni interne, si sono rimangiate nel breve volgere di una settimana. Credo che Draghi sia una grandissima personalità, incredibilmente competente e fortemente rispettata in tutto il mondo. Nonostante ciò, anche il Professore si dovrà confrontare con un sistema parlamentare all’interno del quale le pulsioni dei partiti torneranno fuori non appena ci si avvicinerà alle prossime elezioni politiche. La speranza è dunque che Draghi riesca a fare bene ed a farlo presto perché nel frattempo ci saranno anche le elezioni del nuovo Presidente della Repubblica. Chi fa però parallelismi tra la situazione attuale e quella che dovette affrontare Monti, fa un grande errore di valutazione poiché non contestualizza gli esecutivi all’interno del relativo momento storico. Il governo Monti dovette fronteggiare una tempesta sui mercati ed una grande crisi economica cercando di tagliare e recuperare soldi. Draghi ha invece come obiettivo primario quello di spendere e spendere bene gli oltre 200 miliardi di Euro che arriveranno dall’Europa, non proprio la stessa cosa.

Non so come andranno a finire le consultazioni, quale governo nascerà, né con quali forze politiche all’interno. Ciò che so però, è che il paese è allo stremo sia dal punto di vista economico che dal punto di vista psicologico ed allora voglio rivolgere un appello a quelle forze politiche che ci hanno trascinato nella crisi più assurda della storia e nelle consultazioni più farlocche del mondo:

tacete, finitela di starnazzare, il volante non è più nelle vostre mani e non spetta più a voi guidare. Se volete e ci riuscite, magari iniziate a pedalare, sennò almeno non mettete i piedi a terra, non frenate, almeno quello credo ce lo dobbiate!   

3 pensieri su “Draghi e pecorelle

  1. Parole più che condivisibili.
    In Italia politica e teatro s’intersecano in un punto che coincide sempre con l’orlo di un precipizio.
    Si ondeggia, si perde l’equilbrio e poi una mano dal cielo ti ripiglia dalla collottola e qualche volta ti rimette in piedi, ma qualche volta ti sfilaccia il bavero della giacca e ci rimani male. A sto giro come finisce?
    Mah, sono ottimista perché Draghi ha nel DNA la salvaguardia delle nuove generazioni ma è comunque un rompicapo che gli elettori non meritano.

    "Mi piace"

Scrivi una risposta a Diario di un cassintegrato – parte quattordicesima – Il Corner del Lungo Cancella risposta