FIORENTINA – ROMA= 1 -2
Un’altra sconfitta, un’altra beffa atroce arrivata negli ultimi minuti, un’altra disattenzione clamorosa di Milenkovic quando si intravedeva lo striscione del traguardo. Anche stavolta la Fiorentina non riesce a guadagnare punti ed adesso la classifica si fa drammatica. Diventa fondamentale, se non decisivo, la scontro diretto contro il Parma di domenica: vincere per continuare a lottare fino alla fine. A differenza della prestazione di Udine, stavolta la squadra del presidente Commisso ci ha provato, ha lottato, si è impegnata ma tutto ciò non è stato comunque sufficiente. Fanno ancora una volta discutere sia la formazione iniziale che i cambi di Cesare Prandelli ma l’unica certezza è che i viola hanno nuovamente perso ed adesso sentono il fiato sul collo delle squadre che rincorrono, prima tra tutte il Cagliari del subentrato Leonardo Semplici che ha rosicchiato 6 punti in 3 giorni. Insomma, se avessimo una società direi che ci sarebbe da prendere provvedimenti o da fare comunque qualcosa oltre alle solite dichiarazioni post partita in cui diciamo quanto siamo stati sfortunati e quanto ci teniamo alla maglia viola!
IL BUONO
- Il 13° minuto: se avessimo affollato, come al nostro solito, il parterre di Fiesole i brividi si sarebbero probabilmente mescolati alle lacrime per il nostro capitano. In un mondo in cui tutto si dimentica in fretta, tutto viene derubricato a colpi di tweet, il ricordo di Davide Astori resta indelebile a tre anni dalla scomparsa: il giusto premio ad una persona onesta, disponibile, sensibile. Un bellissimo momento per una splendida persona.
- Igor: è protagonista di una prestazione importante finché un contrasto con Bruno Peres non lo toglie dalla contesa. L’intuizione di Prandelli è giusta ed il brasiliano si contraddistingue sia per l’attenzione difensiva, che per la capacità di far ripartire l’azione nei contropiede viola. Peccato per l’infortunio, speriamo non sia nulla di grave.
- Ribery: tiene troppo il pallone, ritarda spesso la giocata, non tira quasi mai in porta. E’ tutto vero, tutto documentabile, ma resta il fatto che quando Ribery esce la luce si spegne miseramente e, dopo Iachini, anche Prandelli spreca punti preziosissimi sbagliando il cambio decisivo. Era stanco, ammaccato, correva poco….ma considerando che domenica contro il Parma sarà squalificato e che è l’unico calciatore di cui la Fiorentina dispone che attira il raddoppio di marcatura, lo vogliamo capire o no che non possiamo permetterci di sostituirlo? Oggi poi appariva anche ispirato: speriamo che la sua assenza contro il Parma non pesi troppo.
IL BRUTTO
- Milenkovic: per la seconda domenica consecutiva una sua colossale disattenzione costa la sconfitta ai viola. Non è più attento come prima, non è più efficace né brillante fisicamente. Lo ha scritto nel contratto (che non rinnova) che deve giocare sempre e per forza? Un periodo di appannamento ci può pure stare, a patto che non mi costi la serie B! Uno o più turni di riposo sono necessari!
- Dragowski: se Milenkovic ci costa il gol decisivo, il portiere polacco riesce nell’impresa di prendere il gol del vantaggio di Spinazzola sul suo palo senza quasi provare l’intervento. Nelle ultime gare sembra diventato goffo, lento, insicuro. A ciò si aggiungono poi i difetti storici di Drago, quali le uscite (da brivido il contrasto testa contro testa con Igor) e l’uso dei piedi nel far ripartire l’azione. A mali estremi, estremi rimedi….Terracciano no?!?!
- Venuti: il confronto diretto con Spinazzola suscita in me profonda tenerezza. Non è possibile non vedere la differenza atletica, tecnica e tattica tra i due esterni contrapposti delle squadre. Solamente Prandelli decide di farsi fustigare per tutta la partita da quella parte senza mai provare a cambiare qualcosa e puntualmente da quella parte si vedono tunnel, gol, cross a ripetizione, sovrapposizioni. Mi spiace Jorgensen de noattri, ma credo non fosse proprio la tua partita.
- Kokorin: se non ci fosse da piangere, mi verrebbe da ridere. Gioca praticamente un tempo di gara riuscendo nell’impresa di restare pressoché invisibile agli occhi di tutti. Gioca in una posizione ibrida, non tocca praticamente mai la palla, non contribuisce mai alle azioni viola né in fase offensiva né in fase difensiva, non viene nemmeno mai inquadrato dalle telecamere poiché non risulta mai presente nella porzione di campo in cui si sviluppa il gioco. Ricordo ancora una volta che in panchina continua a marcire un calciatore del calibro di Callejon, che anche su una gamba sola, vale almeno tre volte il Kokorin attuale. La prestazione drammatica del russo dovrebbe mettere la parola fine all’esperienza del direttore sportivo a Firenze.
- Prandelli: disegna una squadra che ancora una volta manda un messaggio chiaro, tutti dietro e speriamo di prendere un punto. Una volta che la Fiorentina riesce a riacciuffare la partita grazie ad una clamorosa autorete di Spinazzola, i viola sembrano coprire abbastanza bene gli spazi di campo riuscendo anche a costruire qualche contropiede interessante con Ribery. Poi però il fattaccio: non contenti di aver già visto la squadra viola perdere metri di campo e punti in classifica sia nella gestione Montella che in quella Iachini, Cesare decide di togliere Ribery anziché il fantasma russo e la squadra come per magia indietreggia di almeno 20 metri, non riparte più, non riesce più a rendersi pericolosa. Ancora una volta lo stesso messaggio sbagliato dalla panchina: accontentiamoci e portiamo via un punto. Ma come ad Udine, un errore clamoroso di Milenkovic toglie punti, risultato e serenità. Domenica contro il Parma questo cambio non potrà essere sbagliato, Ribery è squalificato.
Ci vediamo domani su YouTube per l’approfondimento tattico con Portobello (forse) !!!