Il buono, il brutto, il cattivo

UDINESE – FIORENTINA = 1 – 0

Una partita che non sarà mai uguale a tutte le altre, la gara di Davide Astori, il capitano per sempre, regala una sconfitta ampiamente evitabile. Una prestazione disarmante, priva di lampi e di qualità macchiata da una colossale disattenzione di Milenkovic nei minuti finali. La partita era incanalata fin dai primi minuti sui binari di un pareggio che avrebbe accontentato tutti, ma l’Udinese ha almeno dimostrato di aver voglia di provarci fino alla fine, cosa che i viola non hanno praticamente mai fatto. Nelle retrovie il Cagliari espugna Crotone ed adesso Prandelli ed i suoi ragazzi hanno 7 lunghezze di vantaggio sulla salvezza in attesa della difficilissima gara casalinga contro la Roma. Insomma, tanto per cambiare, è necessario soffrire ancora e giocare così non so se sarà sufficiente.

IL BUONO

  • Martinez Quarta: uno dei pochissimi a salvarsi sempre. Un vero gringo argentino con la grinta e la voglia che Firenze tanto ama. E’ ormai un titolare inamovibile in una difesa che invece non riesce più a dare quella certezza necessaria a giocare con tranquillità. Anticipa, lotta, imposta, calcia in porta: in una parola ha leadership, personalità, quella che manca a Pezzella e Milenkovic. Se continua così, DEVE essere il prossimo capitano della Fiorentina!
  • Dragowski: se non fosse per la sua parata a metà primo tempo su Stryger Larsen, i viola sarebbero costretti già a rincorrere. Nel prosieguo della gara, in uscita e con i piedi, dimostra di non essere ancora tornato ai livelli di inizio stagione, ma è comunque positivo. Speriamo abbia continuità, ne avremo certamente bisogno!
  • Malcuit: in una squadra prigioniera di Ribery che gioca prevalentemente a sinistra e catalizza tutti i palloni offensivi, riesce comunque a farsi notare quando viene servito. Conquista qualche calcio d’angolo, mette in mezzo alcuni buoni palloni soprattutto nella ripresa. In fase difensiva soffre un pò, ma gioca una partita ampiamente sufficiente. Il recupero sembra procedere bene.

IL BRUTTO

  • Milenkovic: principale responsabile della sconfitta viola, commette un errore da principiante in marcatura su Nestorovski. In un periodo non brillante né fisicamente né tatticamente (vedi la punizione regalata nel primo tempo dopo l’incredibile svarione di Pezzella), oggi è del tutto fuori fase. Considerando che già il capitano non sta certo vivendo la sua migliore stagione, la Fiorentina non si può permettere di regalare anche Milenkovic agli avversari. Necessario ritrovarsi subito!
  • Ribery: uno splendido campione sul viale del tramonto non può tenere in ostaggio una squadra. Al rientro dopo tre gare di stop, trotterella nella solita porzione di campo cercando di saltare il diretto avversario in 1 contro 1 riuscendoci praticamente mai. Serve a Vlahovic una palla invitante ma è l’unica giocata decente della sua partita. Se già nel primo tempo non sprintava, nel secondo diventa una zavorra fino alla sostituzione. Se avessimo un’alternativa, l’ex Bayern dovrebbe entrare a gara in corso.
  • Gestione delle palle inattive: non è possibile che in Serie A si abbia una percentuale così bassa tra punizioni e corner battuti ed occasioni da rete create. Nel primo tempo la Fiorentina calcia una decina di volte con Biraghi e Pulgar ma non trova mai il modo di rendersi pericolosa. Considerando l’atavica difficoltà a fare rete, non si potrebbe studiare qualcosa di meglio?
  • La coppia Pradè – Prandelli: una squadra sbagliata, costruita male e corretta peggio. Anche oggi si sono denotate tutte le difficoltà in fase di costruzione e di realizzazione che conosciamo da inizio stagione. Purtroppo però, la società ed il suo Direttore Sportivo non hanno avuto idee di come correggerla nel mercato di gennaio. La Fiorentina resta aggrappata ad un ex campione di 38 anni che ormai gioca 1 partita ogni 4 e la sua riserva anche oggi ha dimostrato di essere lontanissimo da una condizione accettabile. Intanto la classifica piange e qui si continua a parlare di stadio e centro sportivo. Nel frattempo Prandelli, che certamente avrà compattato il gruppo e lo avrà reso migliore, anche oggi ha fatto dei cambi che non hanno contribuito a migliorare la squadra, anzi. Nel momento di massimo sforzo, inserire Amrabat e Caceres per Malcuit e Castrovilli ha spento completamente la vena offensiva della squadra ed ha fatto perdere metri di campo e distanze tra reparti. Adesso pensiamo alla salvezza, ma prima o poi dovremo fare i conti!

Ci vediamo domani su YouTube per l’approfondimento tattico con Portobello !!!

Che si gioca??

E’ stata una settimana interlocutoria quella appena passata, la graduatoria ha subito pochissime variazioni per la bravura dei giocatori. Credo per la prima volta da quando abbiamo aperto la rubrica, tutti hanno azzeccato la partita scontata, a parte Salva il Molisano che ha voluto cercare il miracolo calabrese che avrebbe fatto saltare il banco. Anche il derby di Milano non ha rappresentato una difficoltà per la quasi totalità di noi, anche se fa notizia l’errore di Bomber Siiimo che adesso è costretto ad inseguire. Nessuno però aveva pronosticato un risultato così ampio e dunque il +5 continua a rappresentare una chimera per molti. Nonostante la gara del Venerdì sia stata rinviata a causa di questo maledetto virus, le tradizioni sono tradizioni ed allora grazie al consueto lavoro del capoclassifica, diamo subito un’occhiata alla graduatoria aggiornata:

Carlo il Meneghino di Paderno Dugnano 22
Francesco il Meneghino Junior 21
Argentino Fiorentino ormai quasi Parigino e Joe il Pistoiese 20
Bomber Siiimo 18
Niccolò e Lungo 16
Luchino il diavolo rossonero 9
Salva il Molisano 7
Juri detto Alan Bencio 6

Poiché DAZN è uno dei finanziatori occulti di questo blog, ha bisogno di share e dunque ho deciso che la gara che tutti dovranno pronosticare sarà la splendida Crotone – Cagliari!! Magari in questo modo qualcuno la guarda……

La gara più scontata: SHEFFIELD UNITED – LIVERPOOL = 2

Si è vero, è la prima volta che esco dai confini nazionali ma siamo o no nell’Unione Europea? Ah già, ma il Regno Unito ha fatto da poco la Brexit! Vabbè affari loro: il Liverpool deve assolutamente vincere per cercare di restare in corsa almeno per la Champions League della prossima stagione, lo Sheffield United è ultimo in classifica anche se ha già fatto lo scherzetto al Manchester United. Nonostante questa impresa, è lontano ormai 14 punti dalla salvezza ed anche se in Inghilterra non mollano mai niente, sembra sinceramente una gara in discesa per Klopp e soci. I Reds sembrano in parabola discendente, la magia pare essersi dissolta, ma una squadra del genere fuori dalla prossima competizione europea più importante non ce la vedo proprio. Le individualità inoltre sono troppo a vantaggio di Salah e compagni: vado con la vittoria esterna!

La partita da NON giocare: SPEZIA – PARMA

Se oltre a godervi lo spettacolo di Cagliari Crotone domenica alle 15, volete proprio un fine settimana indimenticabile, allora potete mettere in agenda anche un altro scontro all’ultimo sangue 24 ore prima. Per il Parma è probabilmente una delle ultime occasioni per provare a rientrare nella corsa salvezza anche se i recenti risultati non fanno certo ben sperare. Due punti nelle ultime 11 gare, il centravanti titolare che è andato a segno per la prima volta la scorsa settimana contro l’Udinese, un doppio vantaggio cestinato in uno scontro diretto. Oltre a ciò, D’Aversa non è riuscito a dare nemmeno una buona solidità difensiva….insomma se cercate buone notizie si prega di ripassare un’altra volta. Dall’altra parte lo Spezia di Italiano, una delle sorprese del campionato, una squadra che per molti doveva già essere retrocessa per Befana ma che invece gioca bene e non ha paura di niente e nessuno. Recupera inoltre il bomber Nzola e se riesce a non commettere troppi errori dietro può fare un passo forse decisivo verso la salvezza. Sarà fondamentale l’aspetto psicologico: con la pistola in mano, lo Spezia riuscirà a giocare con la medesima spensieratezza di sempre oppure subentrerà la paura? Ed io che ne so?

La sorpresa della giornata: CROTONE – CAGLIARI = X (Risultato 1 – 1)

Un crocevia decisivo per entrambe le squadre inguaiate nella lotta per la salvezza. Se le difficoltà della compagine di Stroppa erano certamente preventivabili, il Cagliari è la delusione più cocente del campionato. Costruita per vivere un campionato tranquillo, la compagine sarda ha un organico che non dovrebbe entrarci nulla con la lotta per non retrocedere e sul mercato di gennaio è quella che si è mossa più di tutti, ma i risultati continuano a non arrivare. Non vince una partita dal 4 novembre ed adesso ha anche un nuovo tecnico, Leonardo Semplici. C’è poi da notare che se Crotone e Cagliari possono ancora sperare di rimanere in Serie A nonostante abbiano totalizzato in due la miseria di 27 punti in 23 giornate, è solamente per il livellamento verso il basso del nostro massimo campionato che vede squadre che sarebbero salve oggi pur avendo una media di meno di 1 punto a partita come il Torino. Tornando alla nostra gara, credo che vincerà la paura: se guardiamo alle forze in campo non c’è partita! Nainggolan, Godin, Cragno, Nandez, Simeone, Joao Pedro sono giocatori che probabilmente farebbero i titolari in tutte le squadre eccetto le prime 8 del campionato, ma la realtà è che i sardi non vincono, non segnano, incassano reti. Basterà la mossa Semplici? Dall’altra parte un Crotone che non ha mai sfigurato e che ha conquistato una buona parte dei suoi punti in casa ha l’ultimissima occasione per provare a stare attaccato al treno salvezza fino alla fine. E se invece le due squadre allungassero solamente l’agonia?

A voi per i pronostici!

Il talento – parte sedicesima

Come preannunciato nell’articolo di ieri, passiamo adesso a vedere quali potranno essere le ripercussioni dell’elezione del nuovo presidente federale in relazione al talento e dunque alla sua crescita nelle nostre scuole calcio.

Nello specifico, cercherò di approfondire le tematiche del programma del Presidente Gravina care ai 690.000 tesserati dei settori giovanili calcistici sparsi per il nostro paese la cui passione viene troppo spesso dimenticata e senza la quale la piramide del calcio professionistico non esisterebbe e non potrebbe sopravvivere. A fronte di un programma elettorale di 128 pagine, il Settore Giovanile e Scolastico ne occupa solamente due, con idee che guardano al futuro con i piedi ben radicati nolo solo nel presente, ma anche nel passato rispolverando idee già viste e conosciute.

La prima idea che troviamo per il futuro è quella dell’implementazione e rafforzamento dei Centri Federali di Formazione Territoriale, il primo dei quali fu quello fiorentino delle Due Strade, per il quale il compianto e mai abbastanza rimpianto Presidente Regionale Fabio Bresci lottò fino a riuscire ad ottenerlo nel 2015. Questi Centri, ormai disseminati in tutta Italia, sono dei luoghi in cui i tecnici federali provvedono a fare aggiornamento con i tecnici ed a sperimentare nuove metodologie di allenamento per i giovani calciatori e calciatrici. Un polo di eccellenza per la valorizzazione e la formazione tecnico sportiva non solo dei giovani, ma anche dei tecnici, dei dirigenti e dei genitori delle società del territorio. Inevitabilmente si parla di un progetto a medio-lungo termine che potrà iniziare a dare i frutti dopo alcuni anni, ma comunque un occhio proiettato finalmente nel futuro grazie alla ricerca, la sperimentazione, lo scambio di conoscenze. L’idea innovativa è poi affiancare a questi centri di formazione delle vere e proprie accademie federali che invece si concentreranno sui migliori talenti nazionali per affinare le doti più prettamente tecnico-calcistiche. Sull’esempio di altri paesi europei, come ad esempio la Francia, anche in Italia dunque si cercherà di non disperdere il talento utilizzando una metodologia unica raggruppando i migliori gruppi fin dalla giovane età.

Nell’ambito poi della formazione, si richiama anche l’idea di un’apertura all’esterno dei nostri confini. Nel programma di Gravina infatti, si fa esplicito riferimento alla volontà di rafforzare l’interscambio con le altre federazioni per cercare di arricchirsi in ogni ambito calcistico. Lo scambio di nozioni relative alle metodologie di allenamento rivolto principalmente ai tecnici, ma anche la conoscenza delle diverse normative relative all’impiantistica sportiva, al tesseramento dei giovani calciatori, al modo in cui si affrontano i diversi problemi nei vari paesi europei. Anche in questo caso dunque, un’idea di apertura verso gli altri che il calcio italiano, chiuso nella sua idea di essere il migliore, ha troppo spesso trascurato.  

Se invece guardiamo al campo, alle gare, all’organizzazione dei campionati ed alla vita delle società, il programma non è sufficientemente dettagliato poiché probabilmente i temi sono troppo spinosi per poter essere spiegati in poche righe. Quanto all’organizzazione dei campionati infatti, Gravina ed il suo staff parlano di un rafforzamento della continuità dei campionati non spiegando però bene cosa voglia dire. La speranza è che non si voglia affinare ulteriormente il concetto di ricerca spasmodica dei campionati di èlite, una strada che ha portato alla guerra tra società nella ricerca dei bambini più bravi. L’idea dei Centri di Formazione Federale e dell’Accademia credo sia più che sufficiente per individuale e lavorare sui prospetti più interessanti del panorama nazionale.

Ancora più nebuloso è poi il modo in cui si pensa di risolvere le ormai ataviche controversie relative al tesseramento dei calciatori. Detto che la riforma Spadafora, con la conseguente cancellazione del vincolo è ormai tramontata, il programma del prossimo quadriennio è una pura dichiarazione di intenti. Si vuole infatti tendere ad una rivisitazione degli indennizzi economici ma non si spiega né il modo né la tempistica, senza considerare poi che la meccanica del premio di preparazione è già stata riformata pochi mesi fa come abbiamo detto in un altro appuntamento della rubrica.

Sono invece stato colpito al cuore nel leggere gli obiettivi del prossimo mandato relativamente al rapporto con gli istituti scolastici. Finalmente si torna a parlare di questo importante capitolo seppur senza brillare di originalità. La volontà è infatti quella di rafforzare, anche se sarebbe meglio usare la parola riprendere, il rapporto con un mondo che negli ultimi anni è stato trascurato con l’obiettivo di promuovere i valori più sani di questo sport meraviglioso e di far conoscere meglio il regolamento del gioco del calcio. Tutti obiettivi molto importanti e nobili che già erano stati perseguiti nella prima decade di questo millennio, così come quello di far assaggiare nuovamente ai bambini di oggi il calcio come lo si giocava anni fa. Con il progetto Calcio in Strada infatti, la FIGC tende a riportare i bambini a praticare uno sport completamente destrutturato per il solo gusto di correre dietro una palla, senza regole asfissianti, ansia da risultato, classifiche astruse. Progetto bellissimo, se non fosse che è praticamente uguale a quello a fine anni 90 si chiamava “Stradacalciando”, di cui sono stato tra gli organizzatori quando facevo parte del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC.

Tutto bello, tutto condivisibile, magari se si desse anche merito a chi queste manifestazioni all’epoca inventò e portò a giro per l’Italia (e non parlo certamente di me) sarebbe tutto ancora più bello, oltre che giusto ed onesto.

Gravina confermato Presidente della FIGC

E’ andata come doveva andare e Gabriele Gravina è stato riconfermato alla guida della Federazione Sportiva più importante d’Italia. Ha battuto lo sfidante, Cosimo Sibilia, con un margine più ampio di quello che ci si attendeva ed adesso guiderà la macchina per il prossimo quadriennio.

Il risultato finale ha destato sorpresa solamente per l’ampiezza della vittoria dal momento che Sibilia è il presidente riconfermato della Lega Nazionale Dilettanti, componente che esprime il 34% dei delegati assembleari. Gravina però ha conseguito il 73,5% delle preferenze, mentre lo sfidante solamente il 26,5. Alcuni Comitati Regionali, come la Lombardia e l’Emilia Romagna, sono passati in mano a quella che potremmo definire l’opposizione interna alla L.N.D. e dunque presumibilmente hanno accordato la preferenza al Presidente eletto. Sibilia però, non è riuscito a convincere nemmeno il mondo arbitrale, che conta il 2% di voti, che nelle ultime settimane ha deciso di cambiare il vertice: via il plenipotenziario Nicchi, che aveva addirittura modificato il regolamento elettorale pur di correre per il quarto mandato, e dentro Trentalange. Nonostante la sconfitta del candidato più vicino a Gravina, il neo presidente sembra abbia scelto la neutralità. Altra delusione poi è la mancata raccolta di preferenze in funzione dell’alleanza con il Presidente della Lazio Lotito che sembra però non aver sortito effetti.

Discorso diametralmente opposto per Gravina, che è riuscito a tessere la tela di una coalizione che ha visto restare fuori solamente i Dilettanti. Con un lavoro certosino, il presidente uscente ha ottenuto la fiducia di tutte le leghe professioniste, degli allenatori e dei calciatori. A tutti ha chiaramente promesso qualcosa ed adesso vedremo come riuscirà a governare con una maggioranza così ampia dove tutti accamperanno diritti. Gravina è un dirigente navigato, un imprenditore velocemente riconvertitosi allo sport ed al calcio in particolare, protagonista indiscusso del miracolo sportivo Castel di Sangro, cittadina abruzzese di 6000 abitanti che portò a disputare la Serie B. Da quel trampolino, la carriera di dirigente sportivo non si è più fermata fino ad arrivare alla Presidenza Federale nel 2018. Nell’articolo di domani poi, vedremo come il programma elettorale di Gravina può incidere sul percorso del talento, protagonista della nostra rubrica.

A Gravina dunque l’onere e l’onore di tenere il timone in questo momento così burrascoso non solamente al comando della FIGC ma anche in seno al CONI, dove sembra che lo sport con più tesserati in Italia, tornerà finalmente a sedere. Dopo 4 anni in cui il calcio non aveva rappresentanti in seno al Consiglio Nazionale del CONI, torna finalmente il sereno tra i due organi direttivi. Gravina sarà dunque chiamato a difendere gli interessi soprattutto del calcio di base e giovanile all’interno dell’istituzione che governa lo sport italiano nella speranza che la mancata riconferma del Ministero dello Sport non sia il segno del totale disinteresse da parte del governo Draghi nei confronti dell’attività fisica e motoria. Saranno anni difficili, di ricostruzione, di ripartenza dal basso che necessiteranno della massima collaborazione tra le parti e non di divisioni tenendo in considerazione anche quelle componenti, come la Lega Nazionale Dilettanti, che oggi siedono all’opposizione. Lo sport giovanile, e quello dilettantistico, sta pagando il conto più salato della pandemia; è il settore, insieme a quello dello spettacolo ed a quello di fiere e congressi, che è rimasto chiuso più a lungo senza nemmeno avere la cassa di risonanza dei ristoratori.

Lavoratori, imprese, famiglie, bambini che da ormai un anno aspettano solamente di ricominciare a divertirsi, a fare attività fisica, ad intrattenere le persone, a far conoscere le eccellenze italiane. Ed allora cari Malagò, Gravina, Sibilia, futuro Sottosegretario con delega allo sport, sedetevi intorno ad un tavolo ed alzatevi solamente quando avrete trovato una soluzione… che qua fuori ci sono milioni di persone in tutto il paese che aspettano solo questo!

Diario di un cassintegrato – parte quindicesima

Le settimane scorrono, il virus muta, le temperature salgono, ma il nostro settore resta al momento chiuso, anzi sbarrato. Il nuovo governo del Salvatore al momento non sembra aver tempo per lo sport ed intanto la FIGC sta eleggendo il nuovo presidente. Speriamo che, una volta nominati i sottosegretari (ci sarà da ridere!!), una volta scelto il nuovo presidente federale, si possa tornare a parlare di cose che interessano la vita quotidiana delle persone.

Intanto al lavoro da me abbiamo avuto la riconferma della turnazione a 2 giorni a settimana almeno fino al 5 marzo e dunque guardiamo alle prossime due settimane con questa certezza che si somma alla necessità di reinventare le proprie competenze. In questo momento storico è fondamentale adattarsi alle esigenze della propria azienda e dunque si fa ciò che c’è da fare senza stare tanto a discutere. La riconferma dei giorni di lavoro poi, permette una migliore organizzazione della propria vita e dunque, oltre a continuare a scrivere sul blog, sono in grado anche di fare altre cose, come collaborare con il network ATSport 24 quale opinionista… a proposito domani sarò in onda!

Venendo alla più stretta attualità, siamo ancora in attesa dei primi provvedimenti del nuovo governo; intanto dall’apertura della crisi sono passate ormai più di tre settimane ed il paese è fermo. Menomale che si voleva cambiare l’esecutivo per fare le cose più velocemente! Qui stiamo ancora aspettando che finiscano di comporre la squadra di governo, mentre i  5 Stelle sono praticamente esplosi con l’uscita di Di Battista e l’espulsione di alcuni esponenti storici come il senatore Nicola Morra. Certo che il Movimento ha un timing perfetto: mentre entra al governo con una forza che è stata fondata da un condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, espelle il presidente della Commissione Antimafia….mah! Nel frattempo la Toscana è ancora arancione e sembra addirittura poter diventare rossa ed intanto il primo provvedimento dell’esecutivo dovrebbe essere il prolungamento del divieto di spostamento tra regioni fino a fine marzo. Voglio proprio vedere se qualcuno adesso griderà alla dittatura sanitaria o all’uomo solo al comando….temo però di conoscere già la risposta.

Come di consueto, concludo con un consiglio che mi offre anche l’occasione per una riflessione. La settimana passata sarà ricordata nei libri di storia per l’arrivo della navicella Perseverance su Marte. Io non sono un appassionato di spazio, né di film relativi all’argomento, ma mi sono sinceramente emozionato nel vedere la gioia con cui tutte le persone che hanno lavorato al progetto hanno festeggiato. Donne e uomini di diverse nazioni, con estrazioni culturali differenti, con storie che si sono intrecciate grazie ad un obiettivo comune. Vedere lavorare insieme alcuni professionisti indifferentemente dalla razza, dalla religione, dalle idee politiche per raggiungere Marte grazie ad un viaggio di quasi 8 mesi studiato nei minimi dettagli dalla partenza all’atterraggio, dà la dimensione della forza dell’umanità quando non si divide, non si accapiglia, non si combatte per il predominio economico. Dovremmo ripartire da qui anche per sconfiggere una pandemia che non può essere battuta se non tutti insieme anziché pensando ognuno al proprio paese. Se la vinciamo in Italia ma non in Francia, quanto ci vorrà affinché si riaffacci di nuovo da noi? E lo stesso negli altri paesi! Per chi non ha visto l’arrivo di Perseverance, vi consiglio di dare un’occhiata qui! Non ve ne pentirete!

Alla prossima!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – SPEZIA = 3 – 0

Dopo un primo tempo disarmante, indecente, tra i più brutti che io ricordi da tanti anni a questa parte, la Fiorentina sblocca la gara grazie a Vlahovic e da lì inizia a dominare senza correre alcun rischio. Ennesima dimostrazione della fragilità psicologica di una squadra che non ha un leader riconoscibile in campo quando manca Ribery e che non riesce ad ovviare a questa mancanza con un’organizzazione di gioco. La Fiorentina di Prandelli resta un malato convalescente che ha però guadagnato tre punti grazie ai quali la salvezza è ormai vicinissima. Adesso urge tirare una riga ad un bilancio fallimentare della gestione Pradè ed iniziare a pensare al futuro con un nuovo progetto che apra finalmente un ciclo che la piazza di Firenze merita.

IL BUONO

  • Castrovilli: dopo diverse partite brutte in cui il numero 10 viola sembrava il lontano parente di quello della scorsa stagione, stasera finalmente si è rivisto il vero Castrovilli. Subentrato all’infortunato Bonaventura, ha deciso la partita con l’assist per Vlahovic ed il gol della sicurezza. Che la panchina sia servita?
  • Vlahovic: è arrivato al gol numero 9 ed ha fatto rimangiare a moltissimi le critiche di inizio stagione (me compreso). Oggi è meno scintillante e coinvolto del solito, ma segna il gol che sblocca la gara mettendola in discesa e poi si dimostra altruista servendo ad Eysseric la palla del 3-0. Se migliora il piede destro ed attacca maggiormente il primo palo per andare a colpire di testa, può essere un attaccante di livello europeo. Vediamo di farlo rinnovare!!
  • Eysseric: insieme a Castrovilli, cambia letteralmente la partita. Certo fare meglio di Kouamè era veramente semplice, ma entra con un piglio che raramente abbiamo visto a lui e non solo. Si mette subito a giocare in verticale con Vlahovic, attacca tutti i palloni e regala qualità alla manovra. Suggella la propria prestazione con un gol semplice ma comunque importante. Professionista esemplare.

IL BRUTTO

  • Kouamè: non trovo sinceramente un solo motivo per il quale la Fiorentina debba aver comprato l’ex Genoa e, nel caso in cui siano arrivate veramente offerte, non sia stato ceduto. Non tiene una palla, è tecnicamente molto indietro, non gioca mai in verticale. Oltre a ciò è anche supponente e senza grinta, sembra quasi che non gli interessi nemmeno. Irritante oltre che inutile. Non se ne può più, basta!
  • Amrabat: se pensiamo al calciatore che abbiamo ammirato a Verona, viene da piangere. Capisco che in un calcio meno organizzato possa trovarsi maggiormente in difficoltà, ma ogni tanto riuscire almeno a fare un passaggio a 3 metri sarebbe carino. Oltre a ciò, viene sempre anticipato da Ricci e Maggiore, prende il consueto cartellino giallo e non ribalta mai l’azione per far ripartire la propria squadra. Stavolta oltre alla qualità, manca anche la quantità.
  • Il primo tempo: se qualcuno vuol vedere cosa significa paura, terrore ed insicurezza nel calcio, basta vedere il primo tempo viola contro lo Spezia. La squadra di Prandelli era completamente bloccata, incapace di fare due passaggi di fila, di sviluppare una qualunque occasione da rete. Una volta sbloccata la gara, è stata tutta un’altra Fiorentina non certo spettacolare né perfetta, ma comunque una squadra che può stare tranquillamente nelle prime 12 posizioni del campionato. Speriamo che la vittoria possa definitivamente tranquillizzare la truppa di Prandelli.

Ci vediamo domani su YouTube per l’approfondimento tattico con Portobello !!!

Che si gioca??

Dopo due settimane cambia il capoclassifica e si assiste addirittura allo scippo in famiglia! Paderno Dugnano docet, ma la graduatoria resta cortissima. La cosiddetta sorpresa del campionato arride stavolta a quasi tutti, visto che ben 7 prevedono la vittoria della truppa di Conte ed addirittura in due (Joe il Pistoiese ed il Meneghino Senior) azzeccano anche il risultato guadagnandosi il +5. La stranezza di giornata è che ben cinque giocatori invece, sbagliano la partita scontata ed a Francesco il pareggio del Bayern Monaco costa la testa della classifica. Questa settimana il campionato non solo inizia di Venerdì, ma addirittura alle 18,30 e dunque le due gare di oggi non saranno scelte per non mettere in difficoltà nessuno. Prima dei pronostici però, vediamo la classifica aggiornata:

Carlo ( il Meneghino di Paderno Dugnano) 18
Francesco (Meneghino Junior) e Bomber Siiimo 17
Argentino Fiorentino e Joe il Pistoiese 16
Niccolò e Lungo 12
Luchino (il diavolo rossonero) e Salva il Molisano 8
Juri (Alan Bencio) 7

Avrei voluto cambiare la squadra protagonista della sorpresa, ma con il derby non mi posso esimere ed allora sotto con i nuovi pronostici:

La gara più scontata: JUVENTUS – CROTONE = 1

La mano di Pirlo ancora non si vede, il centrocampo crea poco, la difesa manca di Chiellini e Bonucci, davanti ci si affida solo agli strappi del simpaticissimo figlio d’arte. Sembra il ritratto di una tragedia annunciata, in realtà è solamente la disamina spicciola del momento della Juventus. Attardata in campionato, ha giocato una pessima partita contro il Porto in Champions League pur rimanendo ampiamente in corsa. Nonostante tutto ciò, credo che i bianconeri vinceranno in casa col Crotone per tanti motivi. Il primo è che la Juve difficilmente sbaglia due partite di fila, poi perché la differenza di qualità tra le due rose è quasi imbarazzante, infine per la tradizione delle due società. All’andata tra l’altro i bianconeri lasciarono due punti in classifica e non credo vogliano ripetere l’errore. Se poi Stroppa, mister del Crotone, continua anche a far giocare Messias in mezzo al campo anziché nella coppia d’attacco, allora la frittata è servita. Vittoria casalinga sicura!

La partita da NON giocare: CAGLIARI – TORINO

Una gara del venerdì la inserisco ed è questa. Credo sia difficilmente pronosticabile sia per motivi di cuore (entrambe sono in lotta con la Fiorentina per non retrocedere), sia per motivi più seri. Due compagini gloriose, con un organico che poteva e doveva permettere loro di vivere un campionato diverso e che invece sono incappate in una stagione disastrosa. Il Cagliari non vince dal 4 novembre scorso, il Torino con il nuovo allenatore Nicola ha fermato l’emorragia di sconfitte ma continua a non trovare la via della vittoria. Entrambe sono ancora alla ricerca di una propria fisionomia nonostante e forse anche a causa di un mercato di gennaio in cui Cairo e Giulini non hanno lesinato operazioni e soldi. Il Torino ritrova Sanabria, il Cagliari gioca in casa… insomma sinceramente ci ho capito il giusto!

La sorpresa della giornata: MILAN – INTER = 2 (Risultato 1 – 3)

Il derby della Madonnina, il derby dello scudetto. Quest’anno, complice una Juventus di cui abbiamo già parlato, Milano è tornata la capitale del calcio italiano e, se sulla sponda nerazzurra era un traguardo obbligato, su quella rossonera è una sorpresa assoluta. Si affronteranno dunque l’Inter che ha come unico obiettivo il tricolore senza il quale la stagione sarà ricordata come uno dei fallimenti più clamorosi degli ultimi anni ed il Milan che è invece la favola stagionale. Dopo alcuni anni di mediocrità, le scelte dirigenziali e la guida tecnica di Pioli hanno permesso ad Ibra e compagni di tornare a giocarsela con tutti e su tutti i fronti. Credo però che saranno i nerazzurri a prevalere sia per la qualità e ricchezza della rosa, sia per il momento attuale. L’Inter avendo ormai solamente il campionato ha avuto tutta la settimana per preparare al meglio la gara ed a parte il lungodegente Sensi si presenterà all’appuntamento al gran completo. Le soluzioni che ha nella rosa Conte sono molteplici e di grande qualità e dopo la vittoria con la Lazio la squadra è in fiducia. Il Milan invece, impegnato ancora ieri in Europa, viene dalla sconfitta contro lo Spezia e dovrà fare a meno di Bennacer e Brahim Diaz. Il momento poi, non sembra dei migliori ed atleticamente nelle ultime uscite i rossoneri sono sembrati meno brillanti. Anche in difesa poi, la saracinesca rimane troppe volte alzata e dunque vado con l’apoteosi nerazzurra!

A voi per i pronostici!

Desaparecido

Quando i Litfiba nel 1985 scrissero una delle canzoni che hanno segnato la mia adolescenza, non pensavano certo ad un calciatore spagnolo ma a cose ben più serie come le sanguinarie dittature del Sud America.

Nel nostro caso però, parliamo di calcio e nello specifico di uno dei più grandi misteri della stagione viola, Josè Maria Callejon. Se ci voltiamo indietro alle sole stagioni che ha disputato in Italia con la maglia del Napoli, scopriamo che il talentuoso esterno spagnolo ha giocato 349 partite totali contribuendo alla causa partenopea con 82 gol e 78 assist! Insomma numeri ottimi che dimostrano che in una gara su due Callejon è stato capace di segnare in prima persona oppure di mettere il compagno nella condizione di fare rete. Siamo proprio sicuri che in una squadra quintultima in classifica, con il secondo peggiore attacco del campionato, un giocatore del genere non possa trovare spazio se non in piccolissimi ritagli come gli 8 minuti più recupero concessigli nella gara di Genova contro la Sampdoria?

Riavvolgendo il nastro, ricordiamo che Callejon è arrivato a Firenze per sostituire numericamente e non solo Federico Chiesa anche se fin da subito in molti (noi compresi) si sono chiesti se fosse stata la scelta giusta. All’epoca infatti sulla panchina viola sedeva Beppe Iachini, allenatore abbonato ad un 3-5-2 all’interno del quale lo spagnolo aveva una difficile collocazione. Con l’esonero del tecnico marchigiano e l’arrivo di Prandelli, in molti ci saremmo aspettati un impiego più continuo di Callejon, ma in realtà la squadra ha preferito continuare con il medesimo schieramento tattico. Adesso però, credo sia il momento di cambiare. Se i risultati stessero arridendo alla Fiorentina potrei anche capire il mantenimento dell’assetto tattico, ma poiché la squadra continua a trovarsi invischiata nei bassifondi della classifica principalmente per la difficoltà di finalizzare, è arrivato il momento di osare ed è il momento della qualità.

L’ex Napoli ha dimostrato che quando va in campo è ancora in grado, soprattutto con le squadre da metà classifica in giù, di poter regalare qualità alla manovra. Oltre al gol segnato in Coppa Italia al Monza, Callejon è stato decisivo nella vittoria contro il Cagliari servendo l’assist della vittoria ed ha offerto segnali incoraggianti anche negli spiccioli concessi contro la Sampdoria in coppia con Malcuit. Anche la storia della difesa a 3 non regge più e lo dicono i numeri: sono ormai 5 gare consecutive che la Fiorentina prende gol ed in queste partite le reti incassate sono state addirittura 12! Capirei se Dragowski uscisse imbattuto ogni domenica, ma se facciamo fatica a segnare e subiamo sempre rete, come pensiamo di riuscire a fare qualche punto?

Se poi aggiungiamo che nelle ultime gare Pezzella, il calciatore che sembra aver spinto maggiormente per l’assetto a tre dietro, non sembra più affidabile come una volta, perché non affidarsi finalmente ad una difesa a 4 magari con uno dei due terzini bloccati in modo da non sbilanciare la squadra? E’ una bestemmia pensare a giocare con una linea composta da Caceres, Milenkovic, Quarta e Biraghi? Oppure la coppia di terzini Igor a sinistra e Malcuit a destra? Se poi proprio vogliamo “esagerare” si potrebbe anche schierare contemporaneamente Malcuit e Biraghi sfruttando una mediana muscolare composta da Amrabat e Pulgar, ma forse questo è troppo. Comunque sia, anche l’opzione di un solo terzino bloccato, permetterebbe alla squadra di non dipendere sempre e solo dalle sgroppate di Castrovilli e Bonaventura o dalla vena di Vlahovic e riporterebbe Callejon nella sua veste naturale di esterno offensivo. Non è possibile avere uno dei migliori calciatori della rosa fisso in panchina per questione di modulo!! Soprattutto se poi quel modulo non porta risultati….. E non è nemmeno vero che ormai tutti giocano a 3 dietro in Serie A! Giocano con la difesa a 4 compagini che lottano per scudetto o per la Champions come Milan, Juventus e Napoli, altre che mirano ad un campionato tranquillo con il sogno di entrare in Europa League come Sassuolo, Bologna e Sampdoria e squadre che lottano per non retrocedere come Benevento, Spezia e Parma. Non ho capito perché il dogma deve essere immodificabile solamente a Firenze!

La strada della qualità potrebbe portare qualche gol in più e magari qualche risultato. Comunque sia, l’importante adesso è fare punti, altrimenti saremo condannati a soffrire fino al termine della stagione.