Il buono, il brutto, il cattivo

LAZIO – FIORENTINA = 1 – 1

Finalmente! Erano tante settimane che non potevamo utilizzare questo avverbio con un’accezione positiva ed invece stavolta possiamo, anzi dobbiamo farlo. La Fiorentina vista a Roma somiglia finalmente a quella squadra che ci ha fatto innamorare la scorsa stagione: attenta, grintosa, vibrante, finalmente pronta a ripartire anche grazie a giocate di qualità. Undici giocatori che corrono, si aiutano, sanno cosa fare, giocano in funzione dei compagni di reparto. Che sia il primo segnale di un’inversione di tendenza? Che sia finalmente quella scintilla che cercavamo da mesi? Non possiamo saperlo, anche se il recupero fisico e tecnico di due giocatori imprescindibili come Nico Gonzalez (forse ha capito che il mondiale ormai è finito) ed Amrabat, valgono più delle molte scelte errate sul mercato estivo. La compagine di Vincenzo Italiano, anche se ha nuovamente denotato l’incapacità di fare rete, ha giocato alla pari con la tanto strombazzata Lazio del comunista col Rolex Maurizio Sarri, un gruppo di calciatori che forse si è sentito troppo bravo prima di esserlo….problema che capita spesso in una città con così poco equilibrio come Roma. Quel che conta però è la Fiorentina e stavolta possiamo dire che veniamo via dall’Olimpico soddisfatti per la prestazione ma con il consueto amaro in bocca per la traversa finale di Milenkovic, occasione che avrebbe potuto regalare tre punti tanto meritati quanto necessari per rilanciarsi in una classifica ancora anonima.

Non c’è tempo pero per crogiolarsi nei complimenti di una buona prestazione: mercoledì alle 18 al Franchi và in scena il primo match decisivo della stagione contro il Torino. Un quarto di finale in gara secca in casa contro una squadra non certo irresistibile come quella granata è un appuntamento troppo importante per essere fallito: scenderà in campo la Fiorentina di Roma oppure quella già vista proprio contro la banda di Juric pochi giorni fa?

IL BUONO

  • Ranieri: è stata la sorpresa più grande in una formazione inziale che nessuno si aspettava. Al netto di alcune imprecisioni dovute all’insicurezza iniziale, gioca poi una signora partita senza sbavature e con tanti anticipi soprattutto su Milinkovic Savic. Una risorsa da gestire meglio, soprattutto vedendo le diverse stupidaggini combinate in così poco tempo da Igor. Ci possiamo contare!
  • Nico Gonzalez: le chiacchiere stanno a zero, Nico è l’unico calciatore capace di far fare il salto di qualità alla squadra. Finché le gambe lo sorreggono, mette a ferro e fuoco la metà campo avversaria saltando sempre il diretto avversario, lanciandosi in ogni spazio libero, venendo incontro ai compagni in difficoltà, andando a concludere in porta. Segna un gol da fenomeno e sembra finalmente con la testa in Italia anziché in Qatar. Durerà? Intanto speriamo che mercoledì sia in grado di giocare!  
  • Bonaventura: insieme a Nico, è il faro dei viola. Riportato in un ruolo più abituale, qualche metro indietro, in cui può ricevere più spesso faccia alla porta, inventa e ricama come solo lui sa fare nella rosa della Fiorentina. Partecipa attivamente al gol del pareggio e lancia spesso in profondità i propri compagni con lanci intelligenti. Per una sera oscura quel genio che è Luis Alberto tornando il vero Jack, quello che tutti abbiamo imparato ad amare. Insostituibile.
  • La preparazione della gara: in un mondo in cui la colpa di tutto è sempre dell’allenatore, dopo settimane in cui anche su questo blog è stato più volte tirato in ballo, stavolta devo fare i complimenti a Vincenzo Italiano. In una delle gare più temibili, la Fiorentina ha giocato una partita tatticamente perfetta inaridendo le fonti di gioco di Sarri (che si è fatto mettere nel taschino come un pivello) e puntando su calciatori che nessuno si aspettava. Non ha rinunciato alla qualità schierando contemporaneamente Bonaventura e Barak , oltre Nico e Jovic ed ha affrontato uomo contro uomo gli avversari in ogni zona di campo. Ecco che nel gioco delle coppie difensive, Ranieri ha vinto quasi tutti i duelli con Milinkovic Savic, Dodò quasi sempre con Zaccagni, Amrabat ha fatto il difensore aggiunto, Barak e Bonaventura hanno asfissiato Luis Alberto e Cataldi. Non so se abbiamo giocato 4-3-3 o 4-2-3-1, so che abbiamo giocato da squadra, che abbiamo giocato a uomo, che abbiamo giocato sfruttando le nostre migliori doti vincendo ogni confronto individuale. Immagino che per molti adesso sarà merito del mercato, dei calciatori o dell’astrologia. Per me, ieri sera, c’è un netto vincitore al cospetto del finto Masaniello Maurizio Sarri: il suo nome è Vincenzo Italiano.

IL BRUTTO

  • Kouamè: semplicemente imbarazzante. Gioca un primo tempo pieno di errori tecnici, imprecisioni, strafalcioni. Dopo un inizio di stagione incoraggiante, è tornato rapidamente quel quattrocentista senza tecnica che la Fiorentina ha provato a sbolognare per tre mercati consecutivi. Brekalo, we need you!!!
  • Biraghi: semplicemente raccapricciante. Non trova i propri compagni nemmeno con le rimesse laterali, i cross nemmeno a parlarne, i calci d’angolo poi….. Ma siamo proprio sicuri che Terzic sia peggiore?
  • L’arbitraggio: se invece di Saponara fosse caduto Zaccagni, sarebbe stato fischiato il rigore ed il difensore avrebbe guadagnato anche l’ammonizione. Oltre alla chiamata vergognosa, il Sig. Colombo ammonisce solamente i calciatori in maglia viola ed inverte tutte le punizioni necessarie a permettere l’assedio finale della Lazio. Missione fallita, ma il suo fischietto farà carriera, ne sono certo.   

A voi per i commenti!!

6 pensieri su “Il buono, il brutto, il cattivo

  1. Fino alla scorsa Estate eravamo tutti convinti che Kouamé fosse un finto calciatore. Poi un buon ritiro estivo e un inizio di campionato altrettanto incoraggiante ci avevano fatto sperare che fosse migliorato, ma è stato un fuoco di paglia: adesso è tornato a commettere (come hai scritto tu) quegli errori tecnici che un calciatore professionista di norma non commette. Ad esempio, un calciatore professionista può sbagliare un gol o un passaggio, ma non uno stop o un controllo di palla, perché quelli sono i fondamentali, e i fondamentali di norma te li insegnano prima ancora che tu esordisca in serie A. Se Kouamé non li ha ancora imparati a 25 anni e dopo centinaia di partite giocate, allora vuol dire che è irrecuperabile.
    Detto questo, apprezzo molto di più lui rispetto a Jovic, perché lui ci tiene davvero a giocare nella Fiorentina: lo si vede dal fatto che nello scorso ritiro estivo, anziché giochicchiare in attesa dell’ennesima cessione in prestito, ce l’ha messa tutta per convincere Italiano a dargli una chance. In un calcio moderno pieno di bambini viziati e capricciosi (ultimo esempio il nostro ex Zaniolo) uno così è da ammirare, e fa da esempio positivo per tutto il gruppo.
    A proposito di Jovic, ho appena letto su tuttomercatoweb che la Fiorentina ha in mente una doppia mossa: sbolognarlo al Galatasaray e sostituirlo con Duvan Zapata. Quest’ultimo è un giocatore in netto calo, un po’ perché subisce continuamente infortuni muscolari, un po’ perché l’esplosione di Højlund e Lookman l’ha fatto passare in secondo piano; tuttavia, il salto di qualità rispetto a Jovic sarebbe evidente, e soprattutto sarebbe la prova che Commisso non si è rassegnato ad un girone di ritorno da passare nell’anonimato di metà classifica.
    Non sono un fisioterapista, ma seguendo il calcio ho imparato che quando i dolori muscolari di un giocatore si cronicizzano poi se li porta dietro fino alla fine della carriera. Gareth Bale non ha mai superato i suoi problemi al polpaccio, Fernando Torres non ha mai superato i problemi ai muscoli dell’addome di cui ha iniziato a soffrire ai tempi del Liverpool (e infatti i Reds, capendo subito che non si sarebbe più ripreso, si affrettarono a cederlo a peso d’oro al Chelsea). Soltanto le lesioni alle cartilagini sono più mortifere per la carriera di un calciatore, perché i muscoli una volta ogni tanto ti danno tregua, le cartilagini invece se non ce le hai più ti fanno stridere un osso contro l’altro e ti fanno provare un dolore costante e micidiale. Alla luce di questo rassegniamoci al fatto che, se compriamo Zapata, più di 20 partite l’anno non le potrà fare. Ma preferisco 20 partite l’anno di Zapata che 30 partite di Jovic.
    Se concludiamo questa doppia operazione e tratteniamo Duncan, io mi riterrò molto soddisfatto del mercato della Fiorentina. La ciliegina sulla torta sarebbe stata la cessione di Venuti all’Empoli, ma quell’operazione sfumata non è colpa della società, bensì del giocatore, che vuole rimanerci tra i piedi fino all’ultimo giorno di contratto. “Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano”, cantava Venditti: per fortuna invece i contratti dei calciatori finiscono, e Venuti dopo il 30 di Giugno non tornerà neanche per fare il magazziniere! 🙂

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    • E Venditti dunque può anche smettere di cantarla….🤣🤣🤣 A parte gli scherzi il tuo commento è come.di consueto pressoché perfetto. Credo anche io che Kouame’ sia un esempio positivo di professionista, peccato che poi gli venga chiesto anche di giocare a calcio! Quanto a Zapata, io lo prenderei ad occhi chiusi nonostante i problemi fisici perché credo sia un calciatore perfetto per interpretare il calcio di Vincenzo Italiano. Sono però assolutamente certo che non arriverà perché ha già 31 anni, ha un contratto pesante e non è una futura plusvalenza. È più facile possa essere trattato a giugno, quando sarà a soli 12 mesi dalla scadenza del contratto, giugno 2024. Grazie, a presto!

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  2. D’accordo su tutta la linea, avrei giurato che nei punti negativi ci fosse l’ingresso in campo di Igor, ormai lontano parente di quel difensore che doveva andare alla Juve per 10 milioni di euro e che invece adesso fa giustamente la panchina a Ranieri, speriamo anche mercoledì a questo punto.
    Dispiace per la solita rete evitabile, ovviamente la prima in Serie A e forse unica dell’ennesimo carneade che segna solo una rete in 400 partite nella massima serie.
    La nostra rete è stata semplicemente bellissima e non solo nella finalizzazione.
    Sul possibile rigore su Saponara credo che l’arbitro si sia fatto ingannare da un tuffo troppo plateale, anche se a parti invertite l’avrebbero almeno rivisto al Var.
    Dopo una prestazione del genere brucia ancora di più la sconfitta in casa contro Juric & co, quindi adesso l’unica cosa da fare è regalarsi la semifinale di Coppa e battere il Bologna domenica prossima.

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    • Caro Bomber effettivamente Igor ci poteva stare anche se è sempre riuscito in un modo o nell’altro a recuperare alle sue stupidaggini in tempo. Spero anche io che, in caso non sia disponibile Quarta, Italiano si affidi ancora a lui mercoledì in quello che è il primo crocevia stagionale. E noi, come al solito, lo vivremo a fianco nel parterre di Fiesole: avanti viola!

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    • Bomber ci siamo regalati semifinale e finale in un colpo solo!
      Ho cercato in Rete ma non si capisce quando inizia la prevendita dei biglietti.
      I bookmakers quotavano la Roma vincente in coppa Italia +280 e la Viola +810. Dietro l’Atalanta.
      Ecco perché non scommetto mai😂

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