Il buono, il brutto, il cattivo

BASILEA – FIORENTINA = 1 – 3

Adesso che ho smesso di piangere, posso iniziare a scrivere e posso finalmente dire che….Si! E’ tutto vero, è tutto reale… SI VA A PRAGA!!! Alla faccia di chi non ci credeva, di chi non ha mai mancato l’occasione per sputare veleno sulla squadra, sul mister, sulla società. E vista la gara di ieri sera, è ancora più giusto che la Fiorentina sia rappresentata da un capitano come Biraghi (non avrei mai pensato di dirlo!!!) e da un allenatore come Vincenzo Italiano.

E’ stata una partita folle, incredibile, infinita, una gara che abbiamo pensato di vincere e poi di pareggiare non so quante volte, ma che ha sicuramente mostrato la differenza enorme che c’è stata tra le due compagini. Da una parte una Fiorentina imperfetta, con amnesie difensive, con bocche da fuoco spesso dalle polveri bagnate, con poca qualità nell’uno contro uno ma con un cuore enorme, un progetto tattico ben definito, con un gruppo che si aiuta e che ha cercato fino all’ultimo minuto la vittoria quasi come se non volesse che la sfida fosse decisa dai calci di rigore perché troppo soggetti al caso. Dall’altra parte della barricata il Basilea, una squadra che in 210 minuti non ha fatto nulla per mostrare una trama offensiva, che ha speculato solamente sui nostri errori, che è apparsa come un pugile suonato che continua a legare per vedere di arrivare all’ultimo gong. I viola invece sono stati arrembanti, con un Biraghi sontuoso che ha messo in mezzo decine di palloni, un Milenkovic che ha interpretato perfettamente i tempi della partita, un Nico che finalmente si è caricato sulle spalle la squadra, un Bonaventura che ha disegnato calcio cercando la porta con ogni giocata, una coppia di centrocampisti formata da Castrovilli ed Amrabat che hanno recuperato palloni su palloni per poi riproporli in verticale incessantemente. E’ stato difficilissimo scegliere i migliori da incensare, perché come non citare Luca Ranieri, un calciatore che non era stato nemmeno convocato per il ritiro estivo e ieri sera è entrato con sicurezza, sfrontatezza e decisione, oppure Dodò che, seppur in calo rispetto ad alcune settimane fa, è un altro in confronto a quello di inizio anno? La verità è che la Fiorentina è stata una squadra, una macchina che ha macinato calcio ed occasioni da rete per 120 minuti senza mai dare per scontato niente ed ha indubbiamente meritato la finale del 7 giugno a Praga.

Siamo la prima società a raggiungere la finale di ogni singola competizione europea ma abbiamo voluto esagerare: due finali in una volta sola perché la Fiorentina è questa: tutto o niente. Al tifoso spetta scegliere….prendere o lasciare? Io la mia scelta l’ho fatta da un pezzo ed allora allacciate le cinture: dopo Roma, si va a Praga!!!

IL BUONO

  • Barak: un calciatore ceco, che già mesi addietro aveva dichiarato che il suo sogno era portare la Fiorentina in finale a Praga grazie ad un suo gol, riesce a fare tutto ciò a due minuti dalla fine dei tempi supplementari. E continuate a dirmi che è solo un gioco……
  • Biraghi: ebbene si! Lui, il nostro capitano, probabilmente il capitano più criticato di tutti i tempi è per distacco il migliore in campo. Gioca centinaia di palloni, effettua decine di cross quasi tutti precisi, non molla mai, alimenta sempre l’azione offensiva, offre sempre un movimento in appoggio ai compagni. Con stasera ti sei definitivamente meritato la fascia: ti meriti una serata così!
  • Amrabat: dopo alcune partite in cui sembrava appannato, torna dominante come fossimo in Qatar. Accanto ad un Castrovilli generoso anche se talvolta confusionario, gioca soprattutto in funzione dei movimenti del numero 10 arpionando palloni su palloni. Viene spesso penalizzato da alcuni fischi arbitrali esagerati, ma lascia il cuore sul campo. Gladiatore.
  • Milenkovic: quanto sei mancato nella gara di andata caro Nikola! Di testa è quasi insuperabile e soprattutto capisce quando spendere il fallo per non far ripartire la squadra avversaria. Sempre pronto a rendersi pericoloso anche nell’area avversaria, torna finalmente il baluardo della scorsa stagione. In Nikola we trust!
  • Nico Gonzales: dopo Poznan, prende di nuovo la squadra sulle spalle e la trascina in finale. Posso dire finalmente? Posso dire che ci aspettavamo di più da Nico in questa stagione? Posso dire che non me ne importa nulla perché sono troppo felice? Adesso non resta che ripetersi nelle due finali…..
  • Vincenzo Italiano: da #italianoout a #tuttisulcarro il passo è breve. Uno dei migliori allenatori italiani in questo momento, azzecca tutte le mosse tranne forse quella di Igor. Lucido anche nella gestione delle sostituzioni, dimostra ancora una volta di essere il vero fuoriclasse della squadra. Semplicemente grazie Vincenzo!

IL BRUTTO

  • Igor: dispiace dover mettere qualcuno dietro la lavagna nonostante la gioia immensa per la finale conquistata ma il brasiliano l’ha combinata troppo grossa per tacere. Se certamente anche Brekalo ed Ikoné non hanno brillato, Igor ha commesso un errore che poteva costarci la qualificazione e non è il primo. Purtroppo il difensore senza macchia e senza paura della scorsa stagione è ormai uno sbiadito ricordo e Ranieri è molto più in palla. Certo la statura fisica di quest’ultimo non aiuta ma l’attenzione con cui è entrato anche ieri sera, lo candida ad una maglia da titolare per entrambe le finali. ll brasiliano è indifendibile.

A voi per i commenti!!