Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – ROMA = 2 – 1

Una meritata vittoria in rimonta che restituisce tranquillità e serenità nel momento più importante della stagione. Certo tutti penseranno che, se la rimonta l’avessimo centrata in occasione della finale di Roma, saremmo stati enormemente più felici, ma già il fatto di aver mantenuto la voglia di vincere ed essere riusciti a tenere la spina attaccata è secondo me una gran bella notizia. Ancora una volta infatti, Vincenzo Italiano ed il suo gruppo hanno dimostrato di non accontentarsi mai, di non darsi mai per vinti, di sapere incassare anche i pugni più duri senza mai cadere al tappeto. La gara di sabato poteva essere l’occasione perfetta per mollare gli ormeggi, dopo la sconfitta in finale di Coppa Italia e la vendemmia del Torino a La Spezia anche l’ottavo posto poteva sembrare irraggiungibile: se poi a ciò aggiungiamo un primo tempo soporifero con una squadra sotto ritmo chiuso con un gol di svantaggio, i viola avrebbero potuto mollare. Ed invece no, ancora una volta la squadra si è voluta ribellare al proprio destino e grazie anche all’apporto fondamentale dei calciatori subentrati (vedasi Kouamè e Terzic), i viola hanno ribaltato il risultato e agguantato nuovamente i granata di Juric. Per l’ottavo posto si deciderà tutto nell’ultimo turno e, successivamente, nella aule dei tribunali italiano ed europee che troppo spesso, negli ultimi mesi, hanno scritto e riscritto la classifica della Serie A. Colpa di chi decide? Certamente la giustizia sportiva è da riformare ma dobbiamo sempre ricordare che, se gli illeciti non fossero stati commessi, oggi non ci sarebbe la necessità dell’intervento di alcuno.

Chiudo con un saluto ad un calciatore che ha realizzato il proprio sogno da bambino, Lorenzo Venuti. Calciatore inadatto alla dimensione attuale della Fiorentina, che però è stato giustamente salutato dalla curva in quanto uomo e tifoso viola. Nella prossima stagione andrà a difendere i colori di un’altra compagine ed allora Lollo ti teniamo in caldo quel posto accanto a noi, in Curva Fiesole, posto più adatto per vivere l’amore viscerale che provi per la nostra splendida maglia viola.

IL BUONO

  • Jovic: le parole al miele di Italiano dopo la partita, certificano l’inversione a U del calciatore serbo relativamente all’atteggiamento verso il gruppo. Più disponibile ad aiutare i compagni, più dialogante con tutti, più coinvolto anche emotivamente. Gli errori contro l’Inter ancora pesano ma la riattivazione dell’ex Real è sicuramente a buon punto. Che torni definitivamente il calciatore che conoscevamo il 7 giugno?
  • Kouamè: due mezzi assist decisivi, ma soprattutto il fuoco dentro una gara che rischiava di restare spenta. Il talento non è quello di Jovic, la sapienza tattica non è quella di Bonaventura, ma quanto a spirito, voglia ed attaccamento Kouamè non è secondo a nessuno. Qualcuno dovrebbe andare a ripetizione da lui!
  • Cerofolini: altro prodotto del settore giovanile che fino ad oggi, nelle poche occasioni avute, non aveva del tutto convinto. Contro la Roma invece tiene su la baracca grazie ad almeno due interventi importanti nel primo tempo e sembra anche più sicuro nel gioco con i piedi. Non credo sarà mai il titolare a Firenze, ma dimostra che come alternativa di un portiere importante potrebbe dire la sua (considerando anche l’età ancora piuttosto giovane). Ottima prova, ma per il prossimo anno serve ancora un portiere titolare!!!

IL BRUTTO

  • Quarta: continua il momento orribile del difensore argentino. Il salvataggio sulla linea che evita il raddoppio di Solbakken non è sufficiente per rimediare a tutti gli errori commessi: posizionamenti errati in marcatura, lanci e ripartenze puntualmente regalate alla squadra avversaria, amnesie a ripetizione. Titolare a Sassuolo e poi una lunga e meritata pausa estiva.
  • Saponara: quando la tecnica non basta più. Il buon Ricky incanta sempre meno con la palla ai piedi perché ha sempre più difficoltà a riceverla, a coprirla, ad accarezzarla. Sembra ormai quasi un ammenicolo come quelli della nonna che non butti via solamente perché ti fanno tornare in mente alcuni piacevoli ricordi. Insieme a Lollo, anche Saponara è al capolinea a Firenze?

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

TORINO – FIORENTINA = 1 – 1

Dopo le emozioni indescrivibili ed indimenticabili della semifinale di Basilea, ci voleva un qualcosa di più tranquillo per poter riposare le coronariche in vista di mercoledì e la trasferta di Torino non ha deluso queste aspettative. E’ stata la partita perfetta per la finalità che aveva e per gli obiettivi da raggiungere che sono stati chiari fin dalla lettura della formazione. Vincenzo Italiano ha infatti cambiato i dieci undicesimi della compagine che aveva affrontato il Basilea e questo avrebbe potuto destabilizzare l’impianto di gioco della Fiorentina. Invece il gruppo, il gregge, il branco viola ha ancora una volta dimostrato di essere un fantastico blocco unico all’interno del quale chiunque vada in campo conosce perfettamente lo spartito in cui muoversi. Pur essendo, per stessa ammissione del mister, una squadra che non aveva mai giocato insieme nemmeno in allenamento, i viola hanno tenuto testa ad un Torino che, in teoria, doveva fare la partita della vita per provare a raggiungere il Monza all’ottavo posto che molti sperano significhi accesso all’Europa. In realtà è stata la Fiorentina ad avere alcune discrete occasioni già nel primo tempo e, dopo aver trovato il vantaggio con Jovic, avrebbero potuto probabilmente raddoppiare se solo fosse stato assegnato un rigore piuttosto evidente nella ripresa per un tocco di mano in area di rigore. Peccato per la rete subita ancora una volta a causa di una disattenzione di Igor (anello debole ormai acclarato della difesa viola) che ha così macchiato una prova fino a quel momento sufficiente. La partita è comunque scorsa con ritmi compassati, pochi spunti e tanta voglia di pensare ad altro: la Fiorentina alle due finali che decideranno le sorti della stagione, il Torino all’ennesima annata anonima vissuta nella pancia della classifica senza paura di retrocedere ma senza nemmeno mai poter provare a sognare qualcosa di migliore.

Tra 48 ore andiamo a Roma a giocarci la prima finale contro la corrazzata Inter che, nonostante la sconfitta di Napoli, resta la grande favorita sia per la maggiore qualità della rosa, che per l’abitudine a disputare determinate gare. La Fiorentina però ha dimostrato più volte di essere capace di tutto ed allora perché non crederci? Ed attenzione, perché domani esce anche il nuovo video speciale del Corner Viola dedicato alla finale! Spingiamo tutti insieme la nostra squadra del cuore: insieme si pole!!

IL BUONO

  • Kouamè: dopo averlo visto in versione ballerino negli spogliatoi di Basilea, ieri è tornato titolare giocando dapprima come prima punta e poi come esterno d’attacco. Se il primo tempo è stato piuttosto incolore, nella ripresa, quando ha avuto più spazio per correre e meno compiti tattici, ha trovato alcune discrete scorribande ma soprattutto ha confezionato l’assist al bacio per il gol di Jovic. Prova superata!
  • Jovic: il gol, ma soprattutto il movimento fatto per smarcarsi, è da grandissimo attaccante, il resto della partita è da stella appassita senza più voglia. Siamo sicuri che un giocatore con queste potenzialità e questa testa sia utile? Oppure magari sarebbe preferibile un attaccante che aiuti maggiormente la squadra? Luka te intanto continua a segnare, che al tuo ruolo in Fiorentina ci pensiamo dopo!
  • Ranieri: per l’ennesima volta quando entra in campo dimostra di meritare tutto lo spazio che nelle ultime settimane Vincenzo Italiano gli sta concedendo. Mette subito le cose in chiaro con un’entrata sportivamente cattiva e si ripete con ottimi interventi in anticipo. Al momento, insieme a Milenkovic, sembra essere il centrale più in palla, quello più pronto e reattivo. Che tocchi a lui mercoledì contro Lukaku e Lautaro?

IL BRUTTO

  • Igor: dispiace ripetersi ma anche stavolta, in occasione del gol di Sanabria, perde la marcatura e non è reattivo rispetto al movimento del centravanti del Torino. Sembra essere entrato in un tunnel dal quale non riesce ad uscire. Credo che per lui la stagione debba continuare solamente in campionato.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – UDINESE = 2 – 0

Tre punti importanti per tenere accesa la fiammella dell’ottavo posto che, in caso di esclusione della Juventus dalle coppe, potrebbe tornare utile per la qualificazione europea della prossima stagione.

Anche contro l’Udinese, la Fiorentina ha giocato una partita dai due volti con un primo tempo più che discreto giocato ad un ritmo abbastanza convincente ed una ripresa più sofferente in cui i ragazzi di Vincenzo Italiano sono riusciti però, differentemente da altre volte, a chiudere la pratica grazie ad una serpentina sontuosa di Bonaventura servito da Castrovilli. Restano dunque i tre punti, le energie risparmiate dai presunti titolari, la mancanza di infortuni che avrebbero potuto pregiudicare le scelte del mister ma soprattutto rimane la porta finalmente inviolata. Ciò che però ha segnato indelebilmente la gara contro l’Udinese è la sacrosanta scelta iniziale di Vincenzo Italiano di lasciare in panchina due calciatori spocchiosi e senza rispetto nei confronti della società, dei compagni e dello stesso tecnico siciliano come Jovic e Terzic. Come ha detto Italiano, ci sono alcuni personaggi all’interno che non vogliono restare nel gregge….ed allora che si lascino andare per la loro strada nella speranza di non vederli più indossare la maglia viola nella prossima stagione. Il gruppo, il rispetto dei ruoli, la capacità di remare tutti dalla stessa parte sono stati il cemento sul quale si è costruito un gruppo eccezionale nelle ultime due stagioni. Che nessuno si azzardi a minare la serenità della Fiorentina nelle settimane più importanti della storia moderna viola! 

Ed ora testa a Basilea ed alla serata che potrebbe cambiare definitivamente il giudizio sulla stagione e forse anche sulle scelte della proprietà della Fiorentina. Tutti in Svizzera per l’impresa!!!

IL BUONO

  • Castrovilli: che sia veramente tornato? Il numero 10 viola, riproposto tra i due centrocampisti centrali, ha il grandissimo merito di sbloccare la partita dopo pochi minuti con un bel tiro incrociato di sinistro. La sua condizione atletica migliora a vista d’occhio e, con essa, la capacità di interdizione. E’ un calciatore che si sta completando tatticamente senza però perdere quelle qualità che avevano fatto innamorare tutto il popolo fiorentino. E se a Basilea prendesse il posto di un Mandragora sempre più in ombra?
  • Bonaventura: che dire di più? Giocatore meraviglioso che dovremmo clonare. Entra nella ripresa e chiude la partita con una serpentina deliziosa. Peccato per il rosso finale, magari a Basilea sarà ancora più arrabbiato. Indispensabile.
  • Duncan: in una stagione in cui non ha mai trovato continuità e mai ha brillato, ieri ha dato dimostrazione di ciò che ancora può fare. Addirittura dominante nel primo tempo, sfiora anche la rete con un tiro da fuori area che avrebbe meritato miglior fortuna. Alternativa preziosa.
  • Milenkovic e Brekalo: per ragioni diverse potrebbero essere gli assi nel mazzo in vista di Basilea. Il rientro del difensore certamente ha regalato fisicità e cattiveria ad una difesa ultimamente distratta. Il buon Nikola di testa è una certezza ed inoltre è l’unico difensore sempre pronto a commettere anche il fallo pur di non aprire la strada verso la propria porta. Brekalo invece, si dimostra una validissima alternativa con spunti interessanti anche se deve rimandare nuovamente l’appuntamento col gol. A Basilea servirete eccome!
  • La squadra sotto la curva: il messaggio è arrivato forte e chiaro. Grazie per il sostegno, ma il lavoro non è ancora finito… tutti insieme per continuare ad inseguire il sogno. Sono felice che Vincenzo Italiano abbiamo finalmente sottolineato l’importanza di un pubblico che non ha MAI lasciato sola la squadra. Crediamoci!!

IL BRUTTO

  • Terzic e Jovic: il giorno in cui stavano distribuendo l’intelligenza ed il rispetto per gli altri, probabilmente le mamme di questi due fenomeni erano in ferie. Ciò che hanno combinato sui social dopo la gara di andata contro il Basilea è gravissimo e lo è ancora di più perché la squadra viola quest’anno è andato oltre il proprio valore proprio grazie al gruppo, al gregge che ha sempre seguito Vincenzo Italiano. Non capire che nel momento più importante dell’anno si deve prima pensare al gruppo e poi a sé stessi è di una gravità eccezionale. Bravo il mister a non farli partire titolari nella gara di ieri. Semplicemente indifendibili.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – LECH POZNAN = 2 – 3

Tifare Fiorentina non aiuta certamente il cuore, prova evidente è la partita contro i polacchi del Lech Poznan che ha procurato a me ed a mio figlio diversi scompensi cardiaci. I viola hanno nuovamente commesso gli errori già visti contro il Braga ed hanno addirittura fatto peggio rischiando i tempi supplementari: menomale che Sottil prima e Castrovilli poi hanno rimesso le cose a posto regalando ai viola una semifinale europea che sembrava impensabile all’inizio della stagione. Resta l’amaro in bocca per una serata che poteva servire per rilanciare alcuni calciatori che invece hanno nuovamente evidenziato i propri limiti tecnici e caratteriali e per l’infortunio di Jack Bonaventura che speriamo non sia grave: il Rettore del gioco del calcio è troppo importante per la nostra amata Fiorentina.

Nonostante in conferenza stampa mister Vincenzo Italiano avesse messo in guardia dalla sottovalutazione psicologica dell’avversario come già accaduto con il Braga, i viola hanno avuto un approccio morbido alla gara, con un ritmo compassato ed una serie di errori tecnici evidenti. Ciò ha permesso ai polacchi di metterla sul ritmo, sulla grinta, sull’agonismo senza che la Fiorentina riuscisse a rispondere con le stesse armi. A me non piace parlare di arbitraggi, ma ciò che è successo ieri sera non può passare sotto silenzio: il rigore negato per la gomitata a Nico Gonzales, il secondo giallo non arrivato per il difensore polacco che ha picchiato Sottil senza soluzione di continuità, i cartellini gestiti un pò a casaccio. Io però, non sposo il tema della malafede o del palazzo, quanto quello di una classe arbitrale scarsa come scarso è il livello medio della competizione che stiamo affrontando. Diciamoci la verità, in una manifestazione internazionale è normale arrivare in semifinale dopo aver perso in Turchia e pareggiato in casa col Riga? E’ normale vincere la Conference dopo aver subito 7 gol da una squadra come accaduto alla Roma la scorsa stagione? Se in Champions League ci sono errori marchiani come quelli visti in occasione di Napoli Milan, possono esserci arbitri migliori in Conference League?

Siamo comunque in semifinale e questo è ciò che conta!! Il primo obiettivo del mese di aprile è stato centrato, adesso manca il superamento del turno contro la Cremonese per ottenere la finale di Coppa Italia. Siete pronti? Allenate le coronariche….servirà sicuramente!

IL BUONO

  • Sottil: finalmente, finalmente finalmente!!! Il prodotto del vivaio viola gioca una partita totale, in cui punta continuamente il proprio avversario, lo salta più volte ed arriva anche alla conclusione. Una volta tanto non ha quelle lunghe pause che spesso lo contraddistinguono, ma resta sempre nel vivo del gioco dimostrando personalità. Mette la ciliegina sulla torta con un gol tanto bello, quanto difficile ed importante. Si avvicina il momento del salto di qualità?
  • Castrovilli: per l’importanza ed il peso del risultato finale, oggi voglio premiare i marcatori dei due gol. Lo faccio con ancor più piacere perché Sottil e Castrovilli sono due calciatori che hanno vissuto una stagione molto travagliata tra infortuni, ricadute e speranze tradite. Il numero 10 viola però, dopo la prestazione clamorosa di San Siro, sembra più vicino alla continuità e la rete di ieri sera non può che regalargli ulteriore slancio. Un’altra freccia all’arco di Vincenzo Italiano nel rush finale!
  • La semifinale europea: possiamo parlare di tante cose, ma alla fine contava superare il turno e la Fiorentina ci è riuscita. Soffrendo tanto, anzi troppo, attraversando curve pericolose, ma adesso siamo a tre partite dal sogno e le prossime due le giochiamo col Basilea. Non fermiamoci adesso!

IL BRUTTO

  • Vincenzo Italiano: adoro il mister viola e credo che sia la miglior scelta fatta dalla proprietà da quando hanno messo piede a Firenze ma ieri sera sinceramente non l’ho proprio capito. La squadra non ha avuto l’approccio giusto ed ha ripetuto gli errori visti contro il Braga mentre alcune scelte di formazione sono state assolutamente incomprensibili. In un momento in cui Martinez Quarta è il difensore più in forma della squadra, perché impiegare il diffidato Milenkovic accanto al sempre insicuro Igor? Il rischio purtroppo non ha pagato ed il centrale serbo ha rimediato un’ammonizione che gli costerà l’andata delle semifinali. Il mister ha poi avuto la grande idea di becchettarsi con un tifoso a fine gara rimproverandogli una scarsa lucidità nella lettura delle partite, anche se le parole in sala stampa in cui sottolineava l’importanza del tifo ha rimesso le cose a posto. Vincenzo tranquillo, la città e la società hanno piena fiducia in te!
  • Venuti: semplicemente non ha i mezzi per giocare a questi livelli ed ultimamente è anche sfortunato. Ogni suo errore corrisponde ad un gol avversario e sembra anche aver perso quella voglia e cattiveria che lo aveva contraddistinto nelle scorse stagioni. Un lungo, triste saluto.
  • Jovic: se Venuti non può giocare a questi livelli perché non ha i mezzi tecnici, Jovic semplicemente non deve più giocare. Indolente, senza voglia né grinta, ha anche il coraggio di sbagliare l’ennesimo gol da solo davanti alla porta servito splendidamente da Bonaventura. Mister da qui in avanti solo Cabral!

A voi per i commenti!!

Il momento viola

Come avrà notato chi mi segue, in questo weekend non è uscita la rubrica “Il buono, il brutto, il cattivo” a causa di problemi personali.

Nonostante ciò, una riflessione dopo la bellissima vittoria interna contro il Milan ed a 48 ore dalla sfida di Conference League contro il Sivasspor, credo sia doverosa. Quella di sabato sera è stata la classica partita perfetta per tantissimi motivi: innanzitutto l’atmosfera magica che solamente il ricordo di Davide Astori a cinque anni dalla scomparsa può regalare unita al ritorno di quello che è stato l’allenatore che riuscì a gestire magistralmente il tragico evento, Stefano Pioli. Poi perché finalmente si sono viste le migliori versioni di calciatori che stavamo aspettando da tanto, troppo tempo! Da Dodò che è tornato ai livelli di Donetsk in Champions League grazie ad una prestazione sontuosa sia in fase difensiva che finalmente offensiva (vedasi l’assist a Jovic), ad un Mandragora sempre più centrale nello scacchiere tattico di Vincenzo Italiano, giocatore che permette alla Fiorentina di poter interpretare più moduli all’interno della stessa gara (dal 4-2-3-1 accanto ad Amrabat al 4-3-3 in una squadra un po’ più coperta), fino a Luka Jovic che, entrato a poco più di dieci minuti dalla fine, ha dimostrato di sentirsi sempre più dentro il progetto viola con un gol splendido (il movimento per liberarsi dal difensore dovrebbero insegnarlo nelle scuole calcio), un recupero di 30 metri da mediano puro ed altre giocate pericolose. Ai calciatori che abbiamo aspettato tanto tempo poi, si sono aggiunti quelli che finalmente stanno tornando ai migliori livelli: da Terracciano sempre sicuro e reattivo, alla coppia Igor-Quarta che ha concesso pochissimo agli attaccanti rossoneri, dal recuperatore di palloni Amrabat fino ad Ikoné che con il rigore guadagnato ad inizio del secondo tempo ha spaccato la partita in due, senza dimenticare un infaticabile Cabral che ha lottato su tutti i palloni, ha permesso alla squadra di guadagnare metri, ha dimostrato di saper giocare anche per gli altri.

Resta il rammarico per il consueto gol subìto, fortunatamente troppo tardi per riaprire la contesa, ma che resta una bruttissima abitudine per una squadra che ha ancora la possibilità di arrivare in fondo a tre manifestazioni. Proprio giovedì, contro il Sivasspor, sarà assolutamente necessario non avere cali di attenzione perché potrebbero rivelarsi fatali: quella turca infatti, è una compagine che difende con la linea piuttosto bassa ma è capace di recuperare palla aggredendo ferocemente in mezzo al campo soprattutto con l’ex Genoa Cofie. L’arma migliore degli avversari è costituita dalle ripartenze veloci grazie a verticalizzazioni spesso mortifere: la Fiorentina dovrà essere brava a posizionarsi bene sulle diagonali di passaggio in modo da non farsi trovare attaccata alle spalle dei propri centrocampisti, cosa che potrebbe creare tantissimi grattacapi. I ragazzi di Italiano invece, dovranno cercare di tenere l’intensità, il ritmo, la qualità delle giocate viste  nelle ultime settimane. Al netto degli interpreti che scenderanno in campo, la Fiorentina vista col Milan è piaciuta proprio perché, seppure con dei migliori e dei peggiori, ha dimostrato di essere una squadra vera, compatta, che lotta per il solito obiettivo, che crede in ciò che fa ed in ciò che viene proposto da Vincenzo Italiano.

Il sorteggio è stato tutto sommato benevolo, perché non approfittarne? 

Il buono, il brutto, il cattivo

BRAGA – FIORENTINA = 0 – 4

Non so se è solamente un raggio di luce oppure è tornato a splendere il sole, quel che so è che finalmente, almeno per 90 minuti, con una buona continuità di manovra e ritmi assolutamente accettabili, siamo tornati ad ammirare la vera Fiorentina, quella che Vincenzo Italiano ci ha mostrato per tutta la scorsa stagione. La trasferta di Braga, molto temuta prima di scendere in campo, potrebbe averci restituito quella viola che abbiamo ammirato ed osannato nel primo anno di gestione Italiano, o almeno questa è la nostra speranza. Stavolta infatti, la Fiorentina è tornata a seguire quell’idea di calcio che ci aveva inebriato lo scorso anno: linee corte e strette, ricerca dell’anticipo quasi spasmodica, ma soprattutto gestione della palla finalmente in ampiezza anziché nell’imbuto della zona centrale del campo. Quasi miracolosamente sono tornate a funzionare le catene esterne della squadra, specialmente quella di sinistra in cui Mandragora e Biraghi (!!!) hanno imperversato più volte e solamente la serataccia di Saponara non ha permesso di chiudere i giochi già dopo 45 minuti. Gran parte del merito di ciò, credo sia da ricercare nel ritorno alle sovrapposizioni esterne dei terzini: nelle puntate del Corner Viola, già nel periodo di stop del campionato per i Mondiali del Qatar, avevamo fatto notare come Dodò e Biraghi avevano cambiato il modo di attaccare facendo movimenti interni rispetto ai compagni offensivi di fascia. Ieri finalmente, siamo tornati a giocare con Nico e Saponara che tagliavano dentro al campo e Biraghi e Venuti che, quando spingevano, si posizionavano quasi sulla linea laterale. Questo movimento ha permesso anche ai centrocampisti di andare dentro con più continuità trovando anche la via del tiro in porta. A tutto questo si è poi sommata la serata degli attaccanti: Jovic e Cabral hanno finalmente trovato la via della rete addirittura con una doppietta a testa ed hanno riacceso la speranza di avere due punte non proprio goleador di razza, ma comunque in grado di capitalizzare almeno una parte della mole di gioco che viene costruita dalla squadra. E per questo, per i meriti della Fiorentina, per l’approccio alla gara, per la qualità delle giocate, il Braga è sembrato veramente poca roba, una squadra capace di rendersi pericolosa solamente grazie ad errori difensivi e non alle trame di gioco inaridite dal pressing viola e dalle letture preventive di Amrabat e Madragora finalmente convincenti.

Resta la soddisfazione per una serata perfetta con quel retrogusto amaro di ciò che poteva essere e finora non è stato. Siamo ancora in tempo per raddrizzare la stagione anche in campionato? Con l’Empoli sarà già un test attendibile per capirlo, ma sarebbe assolutamente doveroso provarci almeno per quei 1600 eroi che si sono sobbarcati spese di viaggio, hanno preso giorni di ferie, hanno sfidato gli scioperi aerei per continuare ad inseguire un sogno in uno stadio portoghese che doveva essere colorato del rosso del Braga, ma che ieri sera è sembrato solo ed esclusivamente viola.

IL BUONO

  • Jovic: finalmente a segno con una doppietta. In una gara in cui certamente viene servito più e meglio, realizza il primo gol da centravanti di razza con un bellissimo colpo di testa e poi raddoppia prendendo in contropiede il difensore in un disperato recupero. Sembra finalmente più dentro il gioco tanto da causare anche un’espulsione. I ritmi non sono certo infernali, ma le movenze sono da attaccante puro. Se solo avesse voglia……
  • Biraghi: come sapete non è il mio giocatore preferito, ma cerchiamo sempre di dire le cose che pensiamo ed allora ieri sera abbiamo visto il terzino che vorremmo sempre vedere in campo. Finalmente coraggioso, capace di arrivare sul fondo per il cross, sempre pronto ad aiutare il centrocampista per dargli l’appoggio. Allora si può fare!
  • Mandragora: ecco un altro calciatore di cui ho criticato in lungo ed in largo sia l’acquisto che le prestazioni. Ieri sera però ha finalmente fatto intravedere le doti per cui è stato acquistato. Tosto, sempre dentro la partita, pronto a fare sia la fase offensiva che quella difensiva con continuità, pericoloso al tiro. Se la catena di sinistra funziona così bene, è anche grazie al suo lavoro. Avanti così adesso!
  • Cabral: il gol del 3-0 è semplicemente meraviglioso anche se, dobbiamo dirlo, non si può prendere una rete direttamente dalla rimessa laterale! Arturone però, al quale vogliamo un gran bene per l’impegno che ci mette sempre, in Conference League sembra nel giardino di casa. Due gol fondamentali per il morale. Che possa essere la scintilla?

IL BRUTTO

  • Milenkovic: in una partita in cui il Braga si fa vedere raramente nella metà campo avversaria, se i portoghesi riescono a trovare la via di Terrracciano è sempre e solamente nella zona del serbo. Dopo il mondiale, non abbiamo più ammirato il condottiero difensivo. Nikola sveglia che abbiamo bisogno di te!
  • Saponara: un qualunque altro esterno del campionato italiano avrebbe terminato il primo tempo avendo segnato almeno una rete. Con il talento che ha, resta un enigma irrisolto.
  • Nico Gonzalez: un fantasma che vaga per il campo senza essere mai decisivo né partecipe. Che sia rimasto in pista?
  • Cartellini gialli: qualcuno può spiegarmi come sia possibile che i tuoi esterni offensivi prendano due cartellini gialli quando la propria squadra ha il vantaggio di un uomo e vince 3-0 in trasferta? Semplicemente assurdo.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – TORINO = 2 – 1

Se nella trasferta di Roma la squadra di Vincenzo Italiano aveva mostrato progressi evidenti, nella gara secca contro il Torino che valeva la semifinale di Coppa Italia, quei segnali iniziano ad essere simil-certezze. Nonostante di fronte ci fosse la stessa compagine che aveva violato il Franchi non più tardi di 10 giorni fa, la Fiorentina è parsa trasformata nello spirito e nel gioco pur avendo trascorso un ultimo giorno mercato non certo molto sereno. Con Mandragora al posto di Amrabat, Terzic in luogo di Biraghi e Jovic confermato al centro dell’attacco, Vincenzo Italiano ha dimostrato di aver azzeccato tutto e di essere nuovamente ben saldo al comando della propria squadra. La Fiorentina è tornata a giocare con due centrocampisti di qualità e di gamba, come Bonaventura e Barak, ed a ringhiare su ogni singolo pallone battendo Juric ed il Torino proprio nella loro arma più potente: l’aggressività e l’intensità. Anche Igor è tornato su livelli più che sufficienti e Dodò si avvicina sempre di più a quel calciatore che è mancato tanto alla squadra viola nella prima parte della stagione. La speranza è che adesso la Fiorentina abbia realmente trovato quella continuità di rendimento che può far sperare in una rimonta in campionato per raggiungere quel settimo posto che potrebbe valere nuovamente l’accesso ad una competizione europea.

Il cammino in Coppa Italia, manifestazione in cui i viola arrivano in semifinale per la seconda volta consecutiva, è diventato tutto ad un tratto estremamente appetitoso: la Cremonese che elimina in gara secca anche la Roma dopo il Napoli, regala ai ragazzi di Vincenzo Italiano una strepitosa occasione per arrivare in finale. I lombardi infatti, nel doppio confronto, non sembrano assolutamente irresistibili e la speranza è che ad aprile, quando verranno giocate le semifinali, la Fiorentina sia finalmente al completo: Martinez Quarta, Sottil e Brekalo potrebbero regalare al tecnico quell’imbarazzo della scelta che troppe volte è mancato in questa sfortunata stagione. Ma ci sarà tempo per pensarci, adesso testa al Bologna!

IL BUONO

  • Terracciano: magari qualcuno se ne sarà dimenticato, ma dopo 80 secondi il buon Pietro ha salvato la porta della Fiorentina con una parata di piede fatta di istinto e reattività. Dopo alcune prove non certo brillantissime, quello che per me resta il miglior numero 12 in Italia, si è riscattato. Speriamo sia solamente la prima di diverse prove convincenti.
  • Terzic: continua la rincorsa del giovane serbo ad un posto da titolare a Firenze. E’ protagonista del perfetto assist servito a Jovic in occasione della prima rete ed è capace di farsi trovare spesso smarcato quando il centrocampista ne ha bisogno. Si conferma una volta di più un’alternativa validissima allo zoppicante capitano: prima di rinnovare Biraghi, facciamo firmare Terzic, che è meglio!  
  • Ikonè: entra in partita finalmente come lo vorremmo vedere sempre. Concentrato, pronto a saltare sempre l’avversario, quasi cattivo: dimostra ancora una volta la sua tecnica deliziosa, la sua capacità innata di tenere il pallone attaccato al piede a qualsiasi velocità. Per la prima volta dopo la sosta, sembra essere nuovamente quel calciatore che avevamo ammirato nelle gare precedenti al mondiale. Se trova continuità, a gara in corso è un’arma clamorosa!
  • Jovic: finalmente decisivo in zona gol come tutti speravamo. Segna una bella rete di testa liberandosi dalla marcatura con un movimento furbo al limite del regolamento. Oltre al gol, libera Kouamé da solo davanti al portiere con un cioccolatino da aprire e gustare. Appare anche più vivo e dentro al gioco della squadra. Insieme ad un Cabral entrato con la cattiveria giusta, speriamo rappresenti il vero acquisto del mercato di gennaio!

IL BRUTTO

  • Kouamè: il gol che fallisce su assist di Jovic, è la fotografia imbarazzante delle lacune tecniche di questo ottimo atleta prestato ad uno sport che non è il suo. Si sbatte tantissimo per la squadra, ripiega spesso anche in fase difensiva, ma la qualità è quella che è: con l’arrivo di Brekalo ed il recupero di Sottil, spero scivoli nelle gerarchie di Vincenzo Italiano. Ottimo professionista, calciatore da rivedere.
  • La rete subita: un vero peccato aver dovuto soffrire anche ieri sera negli ultimi minuti. In una delle poche disattenzioni difensive, la Fiorentina subisce gol e non permette ai propri tifosi di festeggiare a lungo quest’importante traguardo raggiunto. Del resto tifare Fiorentina è un atto di fede che richiede tanti sacrifici, anche le coronarie.
  • Rocco Commisso: dopo che la società, insieme al tecnico, è riuscita in qualche modo a gestire il caso Amrabat e dopo che la propria squadra ha appena raggiunto la semifinale di Coppa Italia, il Presidente della Fiorentina non trova da fare di meglio che attaccare ancora una volta i giornali, Cairo, il sistema malato. Mamma mia che pesantezza!! Mai un discorso di calcio, mai un complimento alla squadra, mai un cenno al pubblico accorso allo stadio (anche ieri sera più di 15.000 persone alle 18 in un giorno lavorativo), solo recriminazioni, polemiche accuse: una guerra infinita che non si capisce dove debba portare da parte di un ricco imprenditore che sembra arrivato in Italia come se portasse il verbo della verità. Rocco sorridi! Sei ricco, la Fiorentina è in semifinale di Coppa Italia e gran parte della città pende dalle tue labbra!!   

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – SAMPDORIA = 1 – 0

E’ stata una partita difficilmente digeribile anche per un malato di calcio come me. Ritmi balneari, gioco inesistente, errori tecnici inconcepibili a questo livello, aggressività pressoché nulla. Se non fosse per la voglia di stare insieme agli amici e per i cori che dalla Curva Fiesole si sono alzati incessantemente, avrei rischiato seriamente di addormentarmi. La Coppa Italia così strutturata è una manifestazione che inizia ad interessare dai quarti di finale in poi, turno in cui la Fiorentina affronterà il Torino che ha superato il Milan espugnando San Siro dopo i tempi supplementari. Venendo alla gara di ieri sera, i ragazzi di Vincenzo Italiano hanno giocato un’altra gara senza ritmo, con trame di gioco piuttosto prevedibili e due grandi problemi nei ruoli che spesso decidono le gare, il portiere (con un Gollini sinceramente imbarazzante) e l’attaccante (con Jovic che continua a giocare come se ci facesse un piacere). C’è veramente poco da salvare in una serata triste come quella di ieri: certamente il passaggio del turno che permette alla Fiorentina di provare a raggiungere la semifinale, la capacità di aver mantenuto la porta inviolata, anche se contro una delle squadre più deboli della serie A, e l’affetto del popolo viola che è accorso con più di 10.000 anime al Franchi alle 18 di un giorno lavorativo. Non ho invece né compreso né tantomeno condiviso le scelte di Vincenzo Italiano: perché continuare a schierare un portiere in prestito in evidente difficoltà tecnica e psicologica invece di provare a vedere se Cerofolini può essere effettivamente il portiere di riserva della squadra oppure addirittura lanciare il giovanissimo Martinelli di cui tutti parlano come il nuovo Donnarumma? E poi ancora, perché non dare continuità al giovane Bianco ma spremere per 90 minuti Duncan che probabilmente tornerà utile anche nella difficile trasferta di Roma? Inoltre era proprio necessario far fare una parte di gara a Biraghi anche ieri sera? In una gara del genere non poteva essere impiegato Kayode? Italiano è certamente un grandissimo tecnico, ma i giovani non li vede proprio!!

Ci attende adesso una sfida decisiva in campionato contro quella Roma che è una diretta concorrente all’Europa. La presentazione della gara la trovate nell’ultima puntata del Corner Viola, ma possiamo certamente dire che la Fiorentina dovrà giocare una partita completamente diversa. Ci vorrà furore agonistico, corsa, attenzione e qualità nelle giocate: sarà decisivo cercare di innescare Ikoné in contropiede ed avere alla svelta il miglior Amrabat nel mezzo che possa tagliare i rifornimenti a Dybala unitamente a due difensori centrali attenti e scaltri non solamente durante il gioco, ma anche sulla palle inattive, vero punto di forza della Roma. Intanto godiamoci il passaggio del turno che domenica sarà durissima!

IL BUONO

  • Barak: in una partita così grigia, almeno un lampo è arrivato ed il protagonista è stato il trequartista ex Verona. Arrivato a Firenze soprattutto per la capacità di arrivare in porta con facilità, sembra finalmente sulla strada giusta seppur tra troppi alti e bassi. Se l’attacco è così spuntato, diventa assolutamente necessario avere almeno centrocampisti che siano capaci di segnare. Speriamo non si fermi più.
  • Terzic: sempre più convincente l’interpretazione del ruolo da parte del giovane serbo. Difensivamente quasi mai impegnato, offre al compagno sempre la sovrapposizione con i tempi giusti disegnando anche cross interessanti. Ha ormai acquisito quella sicurezza che sembrava non avere fino alla scorsa stagione. Ma titolare in campionato proprio mai??
  • Kouamè : trovare il terzo calciatore nel nulla cosmico di ieri sera è veramente difficile. Avrei potuto scegliere Duncan per la dedizione oppure Ranieri per la prova tutto sommato positiva di un ragazzo che non gioca mai, ma voglio citare invece Kouamé soprattutto perché credo che nelle prossime settimane sarà obbligato agli straordinari. Con l’infortunio di Cabral e la penuria di esterni, probabilmente Christian dovrà giocarle tutte o quasi ed allora vedere il suo impegno e coraggio unito alle pochissime doti tecniche mi fà ancora una volta pensare a quanta poca qualità abbia questa rosa. Ma comprare un centravanti no vero?

IL BRUTTO

  • Gollini: capisco che sia come sparare sulla Croce Rossa, ma così non si può! Dopo 20 minuti rischia di far passare in vantaggio la Sampdoria con una papera tragicomica, con i piedi è una disgrazia ed in uscita provoca infarti a buona parte dello stadio. Perché non si sia voluto impiegare un giovane viola resta un mistero. Portiere in crisi profonda, encefalogramma piatto.
  • Amrabat: è il lontano parente del calciatore ammirato nella gara di San Siro e durante i mondiali del Qatar. E’ certamente questione di condizione e di calarsi nuovamente in una realtà completamente diversa da quella del Marocco, ma a Roma serve quello vero. Torna presto in condizione!
  • Jovic: aveva segnato una rete bellissima in un’ennesima prestazione fatta di superficialità, sufficienza, mancanza di grinta. A fine gara, commentando la sua prestazione, Stankovic ha detto che Jovic non sopporta le critiche ma ha bisogno solamente di abbracci. Ma il tecnico della Sampdoria ha sentito volare un fischio ieri? Ha mai sentito una contestazione nei confronti del calciatore che ha sbagliato il rigore con la Juve e si è permesso di zittire i tifosi dopo una rete? Veda di iniziare a correre che è meglio!!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – SALERNITANA = 2 – 1

La Fiorentina è ufficialmente tornata! Dopo un inizio di stagione in cui la squadra di scioglieva alla prima difficoltà e non riusciva mai a concretizzare il volume di gioco espresso, i ragazzi di Vincenzo Italiano hanno cambiato marcia. I passi in avanti sono chiari ed hanno due protagonisti ben chiari: Giacomo Bonaventura e Vincenzo Italiano. Lo abbiamo invocato tante volte nelle prime settimane di stagione ma sembrava non riuscire più ad esprimere quel calcio, quella qualità, quella continuità che lo avevano eretto all’insostituibile perno del centrocampo viola. Dopo che la squadra ha finalmente cambiato modulo, o meglio l’interpretazione di alcune situazioni di gioco, Jack è rifiorito ed è tornato decisivo! Ma se alcuni calciatori, e non solo Bonaventura, sembrano adesso rinati, il merito è di colui che aveva iniziato la stagione pensando che, cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non sarebbe cambiato. Nell’evoluzione del suo calcio, nella ricerca della soluzione dei problemi attraverso il lavoro sul campo, sta la grandezza del lavoro di Vincenzo Italiano. Quanti altri allenatori si sono persi perché non hanno avuto l’elasticità di voler cambiare? Da Montella a Di Francesco, da Giampaolo a Paulo Sousa, ne potremmo ricordare tantissimi. Ecco il mister siciliano ha scelto di non finire nel dimenticatoio e di andare oltre sé stesso con il proprio lavoro e con la disponibilità totale della squadra. Grazie anche ad una società che non lo ha MAI messo in discussione nonostante i risultati scadenti, Italiano ha smesso di chiedere il fraseggio in mezzo per andare maggiormente in verticale, ha abiurato l’idea di un turnover folle, ha dato più equilibrio alla squadra con più muscoli in mezzo al campo ed ha liberato la fantasia e la qualità di Bonaventura ed Ikone’. La trasformazione ha richiesto tempo, lavoro, sudore, ma del resto quale risultato non lo richiede?

Adesso andiamo a San Siro per continuare nel filotto e, se non dovesse riuscire l’impresa, arriveremo comunque alla sosta con la consapevolezza di aver ritrovato la squadra, il mister e la società che remano tutti nella stessa direzione!

IL BUONO

  • Bonaventura: il calciatore più decisivo della rosa per qualità, tempi di gioco, personalità. Interpreta in modo magistrale il ruolo di mezzala, quello di trequartista, quello di bomber. Cosa aspettano a rinnovargli il contratto?
  • Ikonè: come detto nell’analisi iniziale, se Bonaventura è il cervello ed il cuore pulsante della squadra, il francese è l’estro, la fantasia, la magia. Finalmente libero di testa e servito con la faccia alla porta, riesce a saltare avversari come birilli ed a sfornare assist a volontà. Fare rete non rientra nelle proprie prerogative psicologiche, ma questo Ikone’ è già decisivo così. Non si risparmia nemmeno in fase difensiva con alcuni palloni importanti recuperati. Questo è il calciatore che ci aspettavamo!
  • Jovic: turiamoci il naso e giudichiamo solamente il calciatore. Come detto fin da inizio anno, è forse l’unico vero talento che abbiamo in squadra. Al netto della voglia e della professionalità, ieri ha deciso il match in un amen grazie ad un poetico filtrante di Saponara. Una volta che l’arbitro ha assegnato la rete, è corso sotto la Fiesole ad esultare con i tifosi insieme a Ricky: vero coinvolgimento o paraculismo? Contano i 3 punti, stavolta me ne importa il giusto!
  • Terzic: in un quarto d’ora ha fatto tutto ciò che si richiede ad un esterno basso di una difesa a 4. Aggredire l’avversario quando è spalle alla porta per recuperare la palla, offrire sempre l’appoggio alla catena di competenza, ripartire velocemente con le sovrapposizioni e soprattutto cercare il fondo per crossare in mezzo palloni invitanti per gli attaccanti. La titolarità, l’intoccabilità e la fascia di Biraghi sono tra i misteri irrisolti della storia italiana.

IL BRUTTO

  • Kouamè: mi piange il cuore inserirlo tra i peggiori, ma se vogliamo dire le cose come stanno, stavolta l’esterno viola risulta abulico ed inconcludente. Probabilmente spompato da tutte le gare consecutive giocate finora, Kouamè non riesce praticamente mai a ribaltare l’azione né a ripartire in contropiede con le sue solite falcate. Ciò che poi certifica la giornataccia è anche l’assenza di duelli vinti di testa. Succede, ci vediamo a San Siro!
  • Cabral: nella giornata in cui il suo concorrente Jovic decide la gara, Re Artù stecca sotto ogni punto di vista. Non riesce ad addomesticare i pochi palloni che arrivano nonostante la voglia e l’impegno, fallisce una ghiotta occasione nel primo tempo per permettere ai viola di andare sul riposo più tranquillamente. Resta quel tipo di attaccante che non segnerà mai valanghe di reti nel calcio italiano, ma che è comunque un calciatore utile alla squadra. Stavolta però, l’impegno non basta.

A voi per i commenti!!