Il buono, il brutto, il cattivo

SALERNITANA – FIORENTINA = 3 – 3

Una partita pazza, folle, in cui la Fiorentina ha giocato una gara dai due volti: da una parte ha commesso troppi errori gravi per poter raggiungere la vittoria, dall’altra ha comunque lanciato segnali incoraggianti per la capacità di reagire in ogni situazione fino ad ottenere un punto tutto sommato meritato. I ragazzi di Vincenzo Italiano subiscono tre reti in trasferta per la seconda volta consecutiva dopo Monza e, vedendo anche la marcia tornata inarrestabile dell’Inter, dovrebbero iniziare a riflettere seriamente sulla fase difensiva, sugli errori individuali e su quelli del reparto. Contro la Salernitana, i viola hanno subito due gol pressoché identici con il concorso di colpa dei due difensori mancini Igor e Biraghi ed un terzo per l’errato posizionamento della linea associato ad una dormita colossale di un portiere che, una volta di più, ha dimostrato come l’acquisto di un estremo difensore di categoria sia un imperativo primario per il prossimo mercato estivo. Restano però anche i gol dei due esterni Nico Gonzales ed Ikone‘, la punizione perfetta di un capitano come Biraghi che riscatta in questo modo almeno parzialmente la prova difensiva incolore e la voglia di non mollare mai, ingrediente senza il quale sarà impossibile giocare ad alti livelli le ultime partite della stagione dopo una maratona di gare che non accenna a fermarsi. Una giostra impazzita in cui la Fiorentina continua a giocare ogni tre giorni senza quasi allenarsi alternando trasferte, viaggi, gare interne, voli, treni. Ed allora non facciamo drammi per la mancata vittoria, l’ottavo posto (ammesso che serva a qualcosa) è ancora lì ed il Milan e la Roma insegnano che a questo punto del campionato niente è più scontato ed è così facile da ottenere come sembrerebbe sulla carta.

Eppoi parliamoci chiaro, le gare della vita sono quelle tre (speriamo quattro) che si disputeranno nelle prossime settimane. La posizione finale di classifica in campionato speriamo non conti nulla, significherebbe tanto….anzi tantissimo!!

IL BUONO

  • Bonaventura: come dimostrare in appena un quarto d’ora la distanza siderale tra lui e tutti gli altri. Appena entrato, disegna un assist meraviglioso per mandare in porta Ikonè e da lì in poi dà la sensazione di essere il babbo che prende per mano i bambini mentre attraversano la strada. Il Rettore del calcio a Firenze.
  • Dodò: ci stiamo annoiando a forza di fargli i complimenti, ma del resto ha preso talmente tante critiche nei primi mesi fiorentini che se li merita tutti. Ieri ha mostrato qualche pecca in più in fase difensiva ed è calato un pò alla distanza, ma resta lo stesso tra i migliori in assoluto anche grazie allo splendido assist per Nico. Non fermarti più pendolino!
  • Nico Gonzales: non è più quel moto perpetuo del quale ci eravamo innamorati a prima vista, ma resta comunque il fulcro di quasi tutte le azioni pericolose viola, il rifugio dei propri compagni quando sono in difficoltà. Non spacca la partita nel mezzo come ci potremmo augurare, ma è assolutamente imprescindibile. Adelante Nico!
  • Ikonè: lo abbiamo spesso bastonato perché mancava di freddezza, perché non trovava la porta, perché non segnava mai. Ieri invece è stato glaciale davanti ad Ochoa quando, grazie all’assist di Bonaventura, si è permesso anche di saltare il portiere messicano. Meno fronzoli e più reti? Magari!!

IL BRUTTO

  • La fase difensiva: ho paura a dirlo ma ieri, in quel di Salerno, ho rivisto errori che mi hanno riportato indietro all’inizio del campionato. Linea difensiva che non riesce mai a fare movimenti di reparto, difesa altissima, chiamate di fuorigioco su palla scoperta. Insomma, un vero disastro! Una tattica così spregiudicata, che io comunque non condivido perché la giudico eccessiva, può essere adottata quando tutti sono al top della condizione e soprattutto quando hai a disposizione davanti alla difesa sia Mandragora che Amrabat! Nella gara di Salerno, senza il marocchino e con Castrovilli al suo posto, è risultato inopportuno lasciare quelle praterie ad un attaccante veloce come Dia e soprattutto ad una squadra che ti aspettava nella propria metà campo per ripartire in contropiede. Speriamo che gli errori, individuali e di reparto, siano stati concentrati in una sola partita perché altrimenti saranno dolori! Invertire la rotta please!
  • Igor: semplicemente improponibile, imbarazzante! Nel primo gol scappa in avanti senza controllare la posizione del compagno a fianco Biraghi (colpevole quanto lui), e non affronta Dia facendosi bere in area di rigore con una finta scolastica, nella seconda rete commette lo stesso errore e nel terzo è disperso nelle praterie. Da quando ha iniziato a chiedere il rinnovo del contratto con il suo procuratore, sembra avere la testa tra le nuvole. Meno muscoli e più lavoro in campo dai retta!
  • Barak: dovremmo ricordare al biondino ceco che le infradito non sono calzature adatte per andare in campo. Un bellissimo nulla fatto di palloni persi, scatti non fatti, movimenti solo abbozzati. In ritardo di condizione o a disagio nel gioco di Vincenzo Italiano?
  • Terracciano: se Biraghi si salva almeno in parte per la punizione del pareggio e Quarta per la grinta dimostrata (anche se alcuni svarioni sono imbarazzanti), dal buon Pietro dobbiamo pretendere di più. In una squadra in cui la linea difensiva è così alta, sta a Terracciano giocare almeno 5 metri più avanti! Nell’azione del calcio di rigore è in netto ritardo ed esce a catapulta come non si dovrebbe fare mai. Ultimamente non è mai decisivo, non regala mai parate importanti alla squadra, sembra quasi un corpo estraneo. Pietro nel finale di stagione serve il leone di Twente!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

CREMONESE – FIORENTINA = 0 – 2

E’ tutto vero, tutto maledettamente vero! Dopo la vittoria di San Siro contro l’Inter, la Fiorentina non si ferma più ed adesso vede vicina la finale di Coppa Italia di Roma. E’ stata la giornata perfetta, quella in cui parti da Firenze con un misto tra entusiasmo e trepidazione, quella che hai preparato nei minimi dettagli nella speranza (poi rivelatasi vana) di non aver alcun intoppo, quella in cui ti stringi alle amicizie più care, agli amici di una vita con cui decidi di vivere un’altra giornata indimenticabile dopo Liverpool, dopo il 4-2 alla Juve, dopo la testata di Fantini.

Sono quelle giornate che entrano di diritto nel cassetto dei ricordi più belli, entusiasmanti, emozionanti e ti accorgi che alla fine i tuoi compagni di viaggio sono rimasti quelli di sempre: quelli che c’erano quando avevi preso 3 a matematica, quando ti sei laureato, quando sono nati i tuoi bambini, quando hai trovato la donna della tua vita, quelli che ti hanno accompagnato quando durante la pandemia non sapevi più se avevi o no un futuro lavorativo.

La trasferta di Cremona è stato tutto questo ma anche di più. Quella che ti ha fatto riscoprire una squadra che gioca su tutti i campi d’Italia con la stessa mentalità, quella che ha avuto il coraggio di rimettersi in discussione dopo un inizio di campionato da panico, quella che adesso guarda al futuro con entusiasmo e fiducia.

Ed allora stavolta è anche il momento di dire che tutti, tranne forse noi al Corner Viola, dovremmo ripensare a ciò che è stato detto su Cabral, un attaccante che da febbraio viaggia su medie incredibili che lo portano ad affiancare Oshimen, dovremmo restituire un pensiero a Dodò che secondo alcuni era peggio di Venuti, dovremmo avere la capacità di dire che Mandragora ha rigirato come un calzino il centrocampo viola donandogli nuovo equilibrio e nuova cattiveria. Ma come non dedicare qualche parola anche a Terracciano che qualcuno ad inizio anno aveva pensato di far sedere dietro ad uno come Gollini pensando (e sbagliando) che il talento è l’unica cosa che conta. Ed invece no, Pietro ha ricordato ancora una volta che ci vuole anche la determinazione, la serietà, l’etica del lavoro senza la quale non si arriva da nessuna parte. Spero poi sinceramente che alcuni di quelli che sono stati mesi a scrivere sui social e ad invocare a gran voce l’esonero di Vincenzo Italiano si siano resi conto della clamorosa cantonata che hanno preso: a Firenze abbiamo un tecnico che, nonostante l’errore di aver avallato un mercato certamente non all’altezza delle aspettative, ha avuto la pazienza ed il coraggio di dispensare cultura calcistica ai propri calciatori, cultura grazie alla quale a Cremona la squadra ha giocato con un altro modulo rispetto alle ultime volte (per larghi sprazzi il 4-3-1-2). Ed un applauso anche a quei dirigenti che hanno difeso le scelte estive, quella di puntare su Cabral ed acquistare Dodò e Mandragora, che non hanno mai messo in dubbio la panchina di Vincenzo Italiano, che non hanno mai perso la bussola nei confronti di una piazza che (me compreso) aveva iniziato a borbottare.

Ed allora adesso sotto con lo Spezia per cercare un’altra vittoria che consoliderebbe un cammino dorato e che permetterebbe di restare appesi a quel filo che si chiama Europa anche per la prossima stagione. Probabilmente Italiano farà qualche cambiamento di formazione in tutte le zone del campo ma c’è qualcuno che pensa ancora che ci siano calciatori indispensabili? In mezzo al campo ad esempio, dovesse tornare Castrovilli qualcuno si lamenterebbe? Certo qualche dubbio in più sorgerebbe sull’impiego di Venuti o magari su quello di Jovic, ma con questo stato di forma fisica e mentale niente è precluso: avanti viola!!

IL BUONO

  • L’approccio alla partita: la Fiorentina della prima mezz’ora ha sinceramente sfiorato la perfezione. I ragazzi di Vincenzo Italiano hanno azzannato la partita come poche altre volte ed hanno annichilito una Cremonese che ci ha capito veramente poco. Certo nel secondo tempo i viola hanno calato intensità e ritmo ma, se da un lato non credo fosse possibile reggere quel ritmo per 90 minuti, dall’altro credo e spero che i viola abbiano anche amministrato un pò le forze visti i molteplici impegni di aprile. Con questa ferocia ed intelligenza, ce la giochiamo con tutti!
  • Cabral: non guardate solamente i numeri per favore (oltre al gol guadagna anche il rigore), guardate anche la voglia di aiutare la squadra, la fiducia con cui gioca e calcia in porta, la concentrazione tenuta altissima per tutta la gara. Abbiamo nuovamente un numero 9!
  • Terracciano: la forza mentale di Pietro è sinceramente al di sopra di ogni aspettativa. Dopo un’ottima stagione come la scorsa in cui aveva scalzato Dragowski, in questa gli hanno affiancato Gollini. Lui, senza proferire verbo, si è messo a lavorare a testa bassa senza mai alzare i toni. Ed anche a Cremona ha risposto presente facendo un paio di interventi importantissimi. Professionista esemplare.
  • Vincenzo Italiano: il totem attorno al quale gira tutto. Stavolta cambia nuovamente modo di giocare mettendo Barak a fare la seconda punta ed uno tra Nico ed Ikonè a giocare dietro agli attaccanti. Ma la sua mano si vede in ogni zona del campo: dalla mossa di alzare Quarta a fare il regista in mezzo a Mandragora ed Amrabat, alla scelta di dare più libertà di offendere anche a Biraghi con l’accentramento dell’esterno alto. Non so se sia il nuovo Klopp, certamente è un tecnico di altissimo livello.

IL BRUTTO

  • Igor: solo un piccolo appunto in una serata magica. Il difensore brasiliano è ancora una volta quello che convince meno per presenza mentale e letture difensive. Ancora tanti margini di miglioramento.

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – EMPOLI = 1 – 1

Di nuovo delusi, di nuovo amareggiati. Come dopo il pareggio di Roma contro la Lazio, anche la vittoria di Braga non ha dato quella svolta che tutti auspicavamo. Non si è accesa la scintilla, non abbiamo messo benzina emotiva nel motore tanto che abbiamo visto per l’ennesima volta la stessa Fiorentina, quella che approccia bene la gara, che cerca di imporre il proprio gioco ma poi regala un gol alla prima occasione ed è costretta a rincorrere in spazi sempre più angusti, in partite sempre più complicate. Non c’è niente da fare, la squadra viola in campionato è un’altra cosa. Sarà perché in Europa la scuola allenatori non è all’altezza di quella di Coverciano con tecnici che non studiano le avversarie preparando la partita nei minimi dettagli come siamo abituati a fare da noi in Italia, sarà perché nessuno gioca mai pensando solamente a bloccare l’avversario in ogni zona del campo, ma il modo di fare calcio della Fiorentina e del proprio tecnico Vincenzo Italiano viene ormai letto con una discreta facilità da ogni avversario. Anche contro l’Empoli, un po’ per gli errori individuali viola, un po’ per l’interpretazione della gara da parte degli ospiti, Jovic e compagni sono riusciti ad esprimere raramente quel calcio che abbiamo visto invece a Braga. Una squadra lenta, subito pressata in ogni zona del campo, mai capace di spezzare il raddoppio (Castrovilli dove sei????), la Fiorentina ha fatto tantissima fatica a trovare la porta e, solamente grazie al gol di Cabral, ha acciuffato un pareggio molto prezioso per la salvezza. 

Al netto delle polemiche, delle sceneggiate del simpaticissimo Joe Barone fuori dallo stadio, restano i numeri e quelli fanno veramente paura! Due punti conquistati nelle ultime sei gare di campionato, 14° posizione in classifica con 25 punti in 23 partite e 25 reti realizzate: anche ieri mister Italiano si è trincerato dietro le statistiche che recitano di 27 tiri verso la (non IN) porta, ma la verità è che la squadra prende rete al primo tiro subìto e non riesce a segnare in quelle occasioni che invece potrebbero cambiare il verso di una partita. Anche ieri contro l’Empoli, tante palle inattive a favore dei viola mai concretizzate, non uno straccio di schema che liberi qualcuno al tiro….anche questo è colpa del mercato così misero? Credo che ogni tanto, un minimo di autocritica da parte della società come dell’allenatore aiuterebbe a crescere! Lunedì, dopo il ritorno contro il Braga, la Fiorentina è chiamata a giocare una sfida contro il Verona che potrebbe significare tranquillità o terrore: tocca alla squadra decidere come vuol vivere l’ultima parte di stagione in campionato.

IL BUONO

  • Cabral: se dal punto di vista caratteriale è sempre stato preferibile rispetto a Jovic, adesso sembra iniziare ad essere anche più cattivo sotto porta. Fisicamente più asciutto, sempre pronto a buttarsi su tutti i palloni, scaltro a credere anche a palloni che sembrano impossibili, quali il cross di Dodò di ieri. Non l’ho mai considerato un fenomeno, mai nemmeno un bidone ma credo anche che un pochina di continuità potrebbe aiutare Arturone a trovare fiducia e ritmo. In una partita piena di scintille come quella che si prospetta a Verona, un carro armato così non lo lascerei fuori!
  • Il risultato: mi vergogno quasi a scriverlo ma, per come si era messa la partita e per l’incapacità cronica della Fiorentina di recuperare lo svantaggio, alla fine il pareggio può andare bene. Mi sembra ormai chiaro che la nostra stagione passerà tutta dalle coppe ed allora, riuscire almeno a lasciare la zona pericolosa a 8 punti, è quantomeno confortante. Del resto per l’ennesima stagione la gestione di questa proprietà ci relega alla mediocrità e bisogna anche stare zitti…..

IL BRUTTO

  • Amrabat: un errore inaccettabile che segna indelebilmente la sua prestazione. Purtroppo non è la prima volta che si macchia di queste leggerezze in fase di impostazione anche se continua ad essere impiegato in questo ruolo. Dimostra ancora una volta di non essere un regista: siamo proprio sicuri che Amatucci sia peggio?
  • Terracciano: un’altra grandissima delusione. Alla lunga escono sempre i reali valori dei calciatori e Pietro si dimostra ancora una volta ciò che è: un ottimo numero 12 di Serie A pronto all’occorrenza. Subisce una rete evitabile e viene salvato solamente dal fuorigioco in occasione del raddoppio empolese. Nonostante non avesse la sua migliore giornata, con Vicario in viola ieri probabilmente la Fiorentina avrebbe portato a casa 3 punti. Ma tanto noi abbiamo vinto lo scudetto del bilancio!
  • Ikonè: un tipo da psicanalisi. E’ incredibile come non riesca mai non dico a segnare, ma nemmeno a centrare la porta. Ennesima prestazione indecorosa. Di Stefano è peggio di questo?
  • Il mancato impiego di Castrovilli: in questo weekend ho avuto il piacere di essere ospite su Lady Radio dal Benzivendolo e su Radio Firenze Viola dal PucciViola invocando l’ingresso in campo, almeno part time, dei nostro numero 10. Non perché pensi che un solo calciatore possa risolvere i problemi della Fiorentina, quanto perché in gare bloccate come quella contro l’Empoli serve un giocatore che abbia cambio di passo, velocità e soprattutto qualità per vincere l’uno contro uno e creare la superiorità numerica. Possibile che dopo aver giocato a Torino contro la Juve non trovi posto Castrovilli? Mah….

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

ROMA – FIORENTINA = 2 – 0

È stata una Fiorentina disastrosa quella vista a Roma. Una delusione tremenda quella che ci ha regalato la squadra di Vincenzo Italiano dal punto di vista tecnico, fisico e comportamentale. I viola non hanno mai dato la sensazione di avere voglia di vincere questa partita: dalla sosta in poi, la Fiorentina ha sempre giocato sotto ritmo, ha offerto una qualità di gioco bassissima, ha subito troppe reti, ha difeso spesso male. La partita è chiaramente cambiata con l’espulsione dettata dal comportamento insensato di Dodo’ che, già ammonito, ha avuto la malaugurata idea di entrare in scivolata sulla trequarti campo in un’azione nemmeno pericolosa. Per la seconda stagione consecutiva la Fiorentina si ritrova in 10 dopo nemmeno mezz’ora ma, se lo scorso anno il rosso a Dragowski era quantomeno opinabile, stavolta la decisione di Giua è giusta e condivisibile. Al rosso del terzino brasiliano poi, si è aggiunta la stupidaggine di Bonaventura in occasione della prima rete, le incredibili leggerezze dello svagato Igor, l’inconsistenza di un inutile Jovic fino all’incapacità di fare la scelta giusta di Ikone’. Firenze aspettava questa partita come quella del possibile rilancio in zona Europa, ma probabilmente la squadra non non l’aveva capito: intanto i tifosi continuano a cantare per Commisso nei bagni di un autogrill…contenti loro….  

Il sogno di tornare in Europa a questo punto si trasforma in miraggio e nessuno può sentirsi esente da responsabilità: dai calciatori che non hanno avuto nemmeno la dignità di giocare con la bava alla bocca, alla società che ha impoverito una rosa sempre più scarsa, ad un allenatore che continua a dare fiducia a chi non la merita più, Jovic in primis. 

IL BUONO

  • L’atteggiamento del secondo tempo: se qualcosa la possiamo salvare, è la voglia almeno di provarci che abbiamo visto nella prima parte del secondo tempo quando, un po’ per la maggiore qualità di un centrocampo che ha visto la contemporanea presenza di Barak e Bonaventura, molto per l’ingresso di Nico accanto a Kouame’, la Fiorentina ha almeno dato dimostrazione di provare ad attaccare. Finalmente da oggi sappiamo che giocare con due punte vicine non è vietato dal regolamento, nemmeno da quello conosciuto da Vincenzo Italiano!!! 

IL BRUTTO

  • Dodo’: semplicemente incommentabile se si vuole evitare querele. Non è soddisfatto del primo stupido giallo che si guadagna dopo nemmeno tre minuti, deve addirittura esagerare. La sconfitta è gran parte demerito suo anche se poi i compagni non fanno nulla per reagire alla sua follia. Venuti inguardabile, Dodo’ da psicanalisi, come usciamo da questo incubo?
  • Ikone’: se i calciatori fossero pagati in base alle giocate utili, lui giocherebbe gratis. Sbaglia tutto ciò che è possibile fallire, non salta mai l’uomo, non raddoppia mai la marcatura dalla sua parte. Mi hai sinceramente stufato!! 
  • Igor : sono settimane che lo maledico per la sua indolenza che lo porta a commettere errori di sufficienza in serie. Il problema è che, con l’infortunio di Quarta ed una società che ha ridotto la squadra ad avere Ranieri come unica alternativa nel ruolo di difensore centrale, tocca anche confermarlo in vista della prossima settimana contro il Toro. Mi vengono i conati.
  • Terracciano: inizia smanacciando una palla semplicemente da bloccare, continua con rinvii imbarazzanti, chiude in bellezza subendo un gol su tiro deviato sul quale però avrebbe potuto ed anzi dovuto fare di più. Pietro non ti ci mettere anche te!!  

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

RFS RIGA – FIORENTINA = 0 – 3

Se dovessi descrivere la partita della Fiorentina in Lettonia attraverso un sentimento, questo sarebbe certamente il rimpianto. Pensare di aver gettato al vento l’occasione di passare per primi in un girone morbido come quello capitato in questa Conference League a causa del pareggio interno nella gara di andata contro il Riga può veramente turbare il sonno. Una squadra di onesti mestieranti che in Italia farebbe probabilmente fatica a militare nella serie cadetta ha però sottolineato la maggior lacuna della Fiorentina della primissima parte di stagione, cioè l’incapacità di trovare la via della rete. La partita di ritorno invece, ha rimesso a posto le cose mostrando a tutti la reale differenza tra le due compagini: la contesa non è praticamente nemmeno iniziata visto che al termine dei primi 45 minuti i viola avevano già tre reti di vantaggio senza nemmeno spingere più di tanto il piede sull’acceleratore. Certo è che comunque anche in terra lettone, il brivido non poteva mancare tanto che, quando ancora i viola erano avanti di una sola rete, il centravanti Ilic, già a segno all’andata, ha accarezzato la parte alta della traversa grazie ad una bella dormita della difesa viola (dormita che si è poi ripetuta nella ripresa quando Terracciano ha fatto due parate mostruose). Finalmente poi, un pò di gioventù in campo! Detto che Venuti capitano è assolutamente inaccettabile dopo tutto ciò che ha combinato in maglia viola, vedere Bianco, Di Stefano e perché no Zurkowski in campo per una bella fetta di gara è stato veramente interessante anche se, sinceramente, Bianco poteva partire dall’inizio.

Adesso pensiamo alla fondamentale trasferta di Genova contro la Sampdoria: se i viola non vogliono vanificare il successo di Spezia, devono assolutamente dare continuità per iniziare una difficilissima rimonta in classifica. 4-2-3-1 come le ultime giornate di campionato o 4-3-3 come a Riga conta poco, serve fare altri 3 punti e basta.

IL BUONO

  • Le reti: è vero, l’avversario era quel che era, ma anche all’andata le squadre erano le stesse e la Fiorentina non riuscì a vincere la partita proprio per la sterilità offensiva. I tre gol viola, diversi per autori e per sviluppo, dimostrano che la squadra di Vincenzo Italiano ha finalmente cambiato marcia. Dal colpo di testa di Barak che batte un portiere imbarazzante quanto i cross di Venuti, al gol di Cabral che segna sull’unica palla giocabile ricevuta, fino alla pennellata deliziosa di Saponara, la Fiorentina finalmente mette la palla in porta, e questo è quel che interessa. Adesso non fermiamoci più.
  • Mandragora: in una partita in cui non si viene praticamente mai pressati, fare il vertice basso in un centrocampo a tre è certamente più facile. Riesce a far girare il pallone e la squadra intorno a sé grazie ad alcuni lanci illuminanti a tagliare il campo soprattutto per accendere Ikonè: il piede è educato ed alcune giocate sono veramente da leccarsi i baffi. Siamo pronti per partite più serie?
  • Terracciano: nel secondo tempo, quando la Fiorentina smette di giocare e mette in campo una formazione infarcita di giovani e rincalzi, conferma il suo momento d’oro. Sfodera un paio di parate clamorose e dimostra ancora una volta chi sia il portiere titolare della Fiorentina. Al momento, tra lui e Gollini non c’é proprio partita. Certezza assoluta.
  • Ilic: cerchiamo un attaccante giovane che possa ancora crescere e segnare con continuità? Ecco, lui è tutto questo e forse anche qualcosa in più. Ennesimo talento uscito dal settore giovanile del Partizan Belgrado, è stato compagno di squadra di un certo Dusan ma questo non significherebbe nulla se non avesse quel fiuto del gol che ha dimostrato sia all’andata che al ritorno. Ha una grande scelta di tempo per colpire di testa, copre bene la palla, tecnicamente discreto. Un classe 2000 che quindi permetterebbe anche una potenziale plusvalenza. Se ci provassimo? Semmai si rivende al triplo!

IL BRUTTO

  • Venuti: la fascia è un insulto a tutti quelli che tifano Fiorentina, ma quella non è colpa sua. La sua colpa è non azzeccare mai un cross, non fare mai una sovrapposizione, non giocare mai una palla in avanti, guadagnarsi un cartellino giallo da principiante anche in questa gara. Provo sincero imbarazzo per lui.
  • Il pareggio di Firenze: è inutile girarci intorno, la qualificazione diretta agli ottavi l’abbiamo gettata via proprio in casa contro i lettoni e questo è un rimpianto colossale. Soprattutto dopo averli visti nella gara di ritorno, non essere riusciti a segnare più di un gol in casa, è una colpa molto grave. Speriamo di non doverci pentire troppo!

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

SPEZIA – FIORENTINA = 1 – 2

Arriva finalmente la vittoria anche in campionato! Un successo che mancava da troppo tempo e che, nonostante la classifica sia ancora deficitaria, potrebbe regalare quella tranquillità e quella fiducia che è mancata in troppe occasioni in questo inizio di stagione. La Fiorentina è stata più volte sovrastata nel primo tempo quando uno Spezia feroce sia nel pressing che nelle marcature preventive, ha più volte rubato la scena ai calciatori di Vincenzo Italiano. Solamente un Terracciano in formato deluxe ha permesso ai viola di andare al riposo ancora in partita, anche se Milenkovic, autore prima del gol di alcuni strafalcioni incredibili, aveva addirittura regalato il vantaggio ai suoi. Il calcio è talmente strano che con Jovic, che ha colpito il palo anziché raddoppiare, la Fiorentina avrebbe addirittura potuto segnare il secondo gol, ma i ragazzi di Gotti hanno giustamente raggiunto il pareggio. Nella ripresa poi, uno Spezia che non poteva reggere quel ritmo per 90 minuti, ha ceduto campo e possesso palla ai viola e la Fiorentina ha sbloccato la gara con Cabral che, dopo aver guadagnato il rosso di Nikolau, ha anche chiuso il match. Un giusto riconoscimento per un calciatore che non sarà un fenomeno, ma sta al suo posto senza polemiche e si danna l’anima anche se gli vengono concessi pochi minuti.

Antenne dritte adesso in vista della trasferta di giovedì a Riga dove i viola sperano di superare l’Istanbul Basaksehir e di guadagnare la testa della classifica per accedere direttamente agli ottavi. In campionato intanto la classifica è più serena, speriamo di completare l’opera anche in Conference League. Italiano sembra aver definitivamente scelto un sistema di gioco più adatto ai calciatori che ha a disposizione, il 4-2-3-1 con il doppio mediano, ma appare ancora scoperta la posizione del trequartista oggi interpretata in modo insufficiente da Bonaventura. Merito comunque al mister che sta smentendo tutti quelli che lo reputavano un integralista che non voleva modificare il proprio sistema di gioco (ad esempio me!).

IL BUONO

  • Terracciano: se i viola tornano da Spezia con 3 punti è soprattutto merito di questo portierone che, arrivato in sordina a Firenze, ha scalzato tutti i propri competitori meritandosi i galloni del titolare. Compie almeno quattro interventi degni di nota sia da distanza ravvicinata che da lontano: si dimostra anche attentissimo nelle uscite basse ed alte. Man of the match.
  • Quarta: nella prima frazione, quando Milenkovic ha l’unico merito della rete, tiene su la baracca difensiva insieme a Terracciano. Gioca una gara solida, senza paura, pronto a guerreggiare in marcatura ed a far ripartire l’azione. Sempre concentrato, mai incerto, è ormai il titolare del ruolo. Colonna portante.
  • Cabral: ancora una volta scartato come possibile centravanti titolare, gioca una gara di grande sostanza. Ha il merito di entrare fin da subito bene nella contesa nonostante il suo ingresso in campo sia ritardato. Bravissimo a guadagnare il rosso di Nikolau che attenta alla sua gamba con un intervento da killer, decide il match con freddezza da bomber. Speriamo sia la svolta! Professionista che si merita la rete.
  • Jovic: non è un mago della simpatia, ma quando calcia in porta è sempre pericoloso e questa è la cosa più importante. Anche contro lo Spezia non ruba l’occhio ma, seppur con pochi rifornimenti, sfiora più volte la rete. Colpisce un palo nel primo tempo e manca per poco il gol del vantaggio un paio di volte nella ripresa. E’ tra i primi ad andare ad abbracciare Cabral dopo il gol e saluta i tifosi viola sia prima che dopo la partita. Se diventa un perno del gruppo, può cambiare la stagione viola.
  • Ikoné: in netta crescita anche sbaglia troppo in fase conclusiva, è comunque l’unico esterno offensivo impiegato capace di saltare il diretto avversario e puntare la porta. Gioca una gara solida, senza troppi fronzoli, completa. Ecco il Jonathan che vogliamo!

IL BRUTTO

  • Bonaventura: chi mi segue su questo blog e non solo, conosce perfettamente la stima che io provo per questo calciatore magnifico. Purtroppo questa non è la sua miglior stagione e la gara contro lo Spezia lo conferma. Stavolta Italiano, che non rinuncia mai all’ex Milan, lo impiega da trequartista, ma la resa è sempre la stessa: lento, compassato, senza estro, con poca fantasia e poca qualità. Jack torna in te, sei fondamentale per questa squadra!
  • Dodò: ho aspettato molto prima di inserire il terzino brasiliano tra i peggiori ma adesso, per onestà intellettuale, devo assolutamente farlo. Anche al Picco, Dodò non attacca e non difende, offre poca ampiezza al gioco viola e sbaglia troppe volte sia in fase offensiva che difensiva. Certo che alla sola idea di poter impiegare Venuti da quella parte, mi tengo stretto Dodò ma da lui mi attendo molto di più! Peccato perché prima dell’infortunio sembrava il giocatore giusto per occupare la fascia destra viola per anni. Speriamo sia solo questione di condizione atletica.
  • Mandragora – Amrabat : se nella prima frazione di gioco i viola sono in netta difficoltà, è anche perché i due mediani non propongono gioco, non fanno filtro, vanno spesso in apnea. All’inizio della stagione credevo sinceramente che questa fosse una coppia che potesse funzionare ma, arrivati a questo punto della stagione, tanti dubbi mi assalgono. La seconda frazione giocata da Duncan è stata solida, convincente dal punto di vista dell’intensità e della grinta, certamente superiore. Che debba essere l’ex Sassuolo il titolare?

A voi per i commenti!!

Il buono, il brutto, il cattivo

TWENTE – FIORENTINA = 0 – 0

Abbiamo sofferto, abbiamo imprecato, qualcuno avrà addirittura bestemmiato ma siamo in Europa, siamo UFFICIALMENTE IN EUROPA. Dopo tanti, troppi anni, la Fiorentina torna a calcare il palcoscenico che si merita grazie ad una partita attenta, a tratti sofferta, in cui avrebbe potuto segnare ma in cui alla fine deve ringraziare una parata da prestigiatore di Pietro Terracciano! La squadra di Vincenzo Italiano ha interpretato la partita come ci aspettavamo, rispondendo colpo su colpo al Twente senza mai indietreggiare, ma ha ancora una volta messo in luce il limite più grande: l’incapacità di segnare, di fare fruttare quelle trame offensive che hanno portato a tu per tu con il portiere avversario Jovic, Ikone’, Sottil e Cabral. Stavolta contava solamente passare il turno, ma tutto questo rischia di non essere sufficiente contro squadre più attrezzate!

IL BUONO

  • Terracciano: inizia la serata timoroso e sempre sulla linea di porta quasi come se patisse l’ambiente olandese ed il peso della gara. Fortunatamente una sua incertezza dopo 15 secondi non ci costa una rete, ma poi si scioglie e torna ad essere sicuro con i piedi ed in uscita. La parata da fenomeno la sfoggia però a tempo ampiamente scaduto ed è l’intervento che regala definitivamente l’Europa ai viola. Spesso lo abbiamo definito il miglior numero 12 d’Italia, che sia diventato un vero numero 1?
  • La coppia Igor-Milenkovic: al netto della sciocchezza colossale del centrale brasiliano che si fa espellere per una perdita di tempo, i due difensori viola tornano ad essere il muro già conosciuto nella scorsa stagione. Di testa le prendono tutte, non si fanno praticamente mai saltare in velocità ed accompagnano perfettamente gli attaccanti verso l’esterno del campo. Adesso la prova del 9: riusciranno i nostri eroi a non guardarsi troppo allo specchio? Igor ha fatto qualche giochino di troppo…non sentiamoci troppo bravi per favore!
  • Cabral: se Terracciano salva la Fiorentina all’ultimo secondo, Cabral lo fà nel momento più difficile della gara, cioè quello iniziale. Nei primi 20 minuti infatti, i viola hanno sofferto l’ambiente, il ritmo, il gioco del Twente e subire una rete in quel momento avrebbe probabilmente avuto effetti psicologici devastanti. L’attaccante viola invece, respinge sulla linea un tiro destinato in fondo al sacco e da lì in poi, diventa un’altra gara. Oltre a ciò, Cabral lotta su tutti i palloni, ne “pulisce” tanti ed offre ottime sponde ai compagni. Insieme a Jovic, abbiamo una coppia di attaccanti affidabili!
  • Amrabaat: anche in sede di presentazione al Corner Viola, avevamo detto che la leadership sarebbe stata un ingrediente fondamentale della gara ed il centrocampista marocchino ha dimostrato di averne eccome! Lui e Bonaventura hanno aiutato la squadra nei momenti di difficoltà, hanno lottato, rubato palloni, rilanciato l’azione: insomma si sono confermati tra i pochi giocatori di rango europeo che abbiamo. Amrabat poi, ha schermato benissimo i due difensori centrali facendosi trovare sempre sulle linee di passaggio olandesi. Sembra finalmente quello di Verona!

IL BRUTTO

  • Maleh: sinceramente non riesco più a capire che tipo di calciatore sia. Corre, si impegna, lotta, pressa alto come vuole Italiano ma poi? Non imbrocca un passaggio, è leggerino fisicamente e rischia spesso di mettere in imbarazzo centrocampo e difesa. Nonostante tutto questo, è l’unico calciatore in rosa ad aver giocato da titolare tutte le quattro partite della Fiorentina. Mistero delle fede.
  • Ron Jans: per chi non lo conoscesse è quel simpaticissimo personaggio che allena il Twente. Colui il quale, fin dalla conferenza stampa post gara al Franchi, ha cercato di infiammare gli animi dicendo che la Fiorentina avrebbe trovato un inferno nel match di ritorno. Sorvolando in merito al reale clima che si è respirato durante gli oltre 90 minuti di ieri, credo che il continuo caricare la gara di atteggiamenti provocatori sulla stampa e di riferimenti guerreschi sui social abbia avuto conseguenze devastanti e vergognose. Dalla rissa scoppiata tra tifosi nella giornata precedente al match, al lancio di oggetti e petardi nei confronti dei calciatori viola, fino a quello di bicchieri vuoti sulla panchina viola sono proprio il risultato di ciò che si è voluto scatenare. Ed i gesti plateali che Jans ha rivolto ai propri tifosi per placarne la rabbia non lavano certo la coscienza di questo allenatore mediocre, uomo peggiore. Il calcio, lo sport sono un’altra cosa!

Ed ora aspettiamo il girone!!

Il buono, il brutto, il cattivo

MILAN – FIORENTINA = 1 – 0

La sconfitta di Milano ha un sapore amaro per come è arrivata e soprattutto per il modo in cui i viola hanno subìto la rete che ha deciso la contesa. Certo però la partita può essere interpretata in due modi opposti ma entrambi convincenti. Da una parte la classifica inizia a farsi preoccupante per la lotta per l’Europa poiché la terza sconfitta consecutiva rischia di compromettere un cammino che, fino alla gara di Salerno, era stato eccezionale. Bel gioco, vittorie inaspettate, squadra pronta a giocarsela alla pari su ogni campo e contro ogni avversario. Il risvolto di una medaglia deludente è però diverso: la gara di Milano ha visto finalmente la reazione di una Fiorentina che ha avuto un approccio, un’intensità ed un’attenzione completamente diversa rispetto ai due scivoloni contro Udinese e Salernitana. Vincenzo Italiano sembra essere riuscito a toccare le corde giuste per rinvigorire una squadra che ancora una volta ha giocato senza il centrocampo titolare ma ha lottato alla pari con la capoclassifica ed avrebbe anche potuto ritrovarsi in vantaggio se Maignan non avesse respinto da campione sull’incornata di Cabral. Si apre adesso una settimana fondamentale che ci porterà a giocare il posticipo di lunedì contro la Roma, diretta concorrente per l’Europa. Per arrivare al meglio al big match, il Corner Viola vi offrirà la presentazione della gara nei giorni precedenti con i frame di Flavio Bardaro.

IL BUONO

  • Amrabat: dopo averlo criticato tante volte, finalmente sta tornando quello che speravamo potesse essere anche a Firenze. Riproposto nel ruolo di Torreira, arpiona centinaia di palloni, gioca spesso a due tocchi, si fa trovare quasi sempre libero. Gioca una partita totale in cui viene anche chiamato al tiro. Che sia la volta buona che dimostra di poter giocare con Torreira?
  • Saponara: regala giocate di altissima scuola alla scala del calcio. Entra in tutte le azioni offensive viola e non disdegna anche la lotta con Calabria. Sta finendo la stagione in netta ascesa dopo un periodo di appannamento che lo aveva fatto sparire un pò dai radar. Io lo rinnoverei ieri.
  • Igor: dopo il passaggio a vuoto di Salerno, torna ad essere il gladiatore viola. Lotta con Giroud prima ed Ibrahimovic poi, uscendo quasi sempre vincitore dal duello. Molto più sicuro di Milenkovic, aiuta anche i compagni nell’impostazione del gioco. In questa Fiorentina, insostituibile!

IL BRUTTO

  • Terracciano: se in tutta la tua carriera sei sempre stato un ottimo portiere di riserva, è difficile riscoprirsi titolare di una squadra che lotta per l’Europa a 32 anni. Dispiace colpevolizzare un grande professionista come lui ma gli errori iniziano ad essere veramente troppi. Tra i gol presi sul primo palo, le incertezze in uscita e la frittata contro il Milan, il buon Pietro sta iniziando a costare troppi punti. Come dite? Fate giocare Dragowski?? Dalla padella nella brace!
  • Venuti: semplicemente non può giocare una partita di questo livello quando manca tutto il centrocampo titolare. Contro Leao ed Hernandez ha boccheggiato tutto il primo tempo anche perché poco assistito dal peggior Nico della stagione. Odriozola abbiamo bisogno di teeeeeeeeeeeeeeee!!!
  • Nico Gozalez: spento fisicamente, sbaglia diverse scelte e non salta mai l’uomo nemmeno per sbaglio. Nonostante sia in giornata deludente, non cambia modo di giocare e continua a sbattere contro la difesa avversaria senza cercare mai l’aiuto di un compagno. Quasi dannoso.

A più tardi con il Corner Viola!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – BOLOGNA = 1 – 0

Una Fiorentina più fortunata che bella conquista tre punti che tengono viva la speranza per la rincorsa all’Europa. Una volta tanto anche la Dea bendata ha arriso a Vincenzo Italiano ed i suoi ragazzi: i due pali colpiti dal Bologna nella prima frazione avrebbero potuto minare tutte le certezze viola, ma stavolta è andata decisamente bene. L’espulsione di Bonifazi poi, ha cambiato del tutto le gerarchie della gara ed ha permesso alla Fiorentina di giocare un secondo tempo arrembante e convincente. Ancora una volta è stato il capitano morale di questa squadra, il condottiero di Firenze Lucas Torreira ad essere decisivo non solamente con una prestazione sontuosa ma stavolta anche con la rete che ha deciso il match. L’uruguagio, insieme alla coppia difensiva composta da Igor e Milenkovic, ha permesso alla Fiorentina di tornare alla vittoria e di continuare a sognare quel traguardo che ad inizio anno sembrava impossibile. Certo il prossimo appuntamento a Milano, contro l’Inter di Simone Inzaghi, non è tra i più agevoli, ma i ragazzi di Italiano hanno dimostrato più volte di essere in grado di giocarsela con tutti a viso aperto. Vediamo adesso i migliori ed i peggiori della gara contro il Bologna.

IL BUONO

  • Torreira : che vita sarebbe senza il centrocampista uruguagio? Certo in questi anni Pradè ne avrà sbagliate tante di scelte, ma questa è una di quelle che cambia la faccia della squadra. Lotta, sgomita, recupera palloni, imposta il gioco, gestisce i ritmi della contesa. Ultimamente poi, per farlo uscire dalle grinfie delle marcature avversarie, Italiano gli ha chiesto di inserirsi di più in area e di andare ad attaccare l’area avversaria con continuità. Dopo che con il Verona aveva sprecato una chance clamorosa su assist di Callejon, stavolta segna il gol da 3 punti dopo aver colpito anche un palo. Leader indiscusso.
  • Nico Gonzalez: uno dei giocatori più antipatici contro cui giocare in serie A. Cerca sempre il contatto, simula spesso, picchia almeno quanto viene picchiato….ma quando gioca nella tua squadra lo ami perché non si risparmia mai ed è sempre in grado di fare la differenza. Anche contro il Bologna guadagna decine di falli, riempie gli avversari di cartellini, recupera tantissimi palloni. Fastidioso come una birra calda a Ferragosto.
  • La coppia Igor Milenkovic: contro una squadra che ha un attacco in cui si mischiano potenza e velocità sbagliano pochissimo. Finalmente si conoscono e si coprono le spalle, le rispettive caratteristiche si sposano perfettamente ed anche le pause sono limitate al minimo. Solo in un’occasione Igor si fa saltare secco da Orsolini che fortunatamente prende il palo, poi più nulla. Coppia titolare.
  • La Dea bendata: spesso nelle ultime settimane ci siamo rammaricati perché tutti gli episodi sembravano averci voltato le spalle. Contro il simpaticissimo Mihajlovic ci siamo rifatti con gli interessi! Se solo penso a come poteva essere la partita sotto di un gol dopo dieci secondi mi vengono i brividi….Speriamo non ci abbandoni più!

IL BRUTTO

  • La coppia Piatek – Cabral: la gara contro il Bologna ha dimostrato che purtroppo, al momento, non abbiamo un attaccante completo per l’assalto all’Europa. Piatek, mortifero nei sedici metri, ha nuovamente messo in luce tutti i suoi limiti nella fase di copertura della palla e di costruzione del gioco insieme alla squadra. Pur non avendo di fronte dei mastini insormontabili, il polacco ha perso quasi tutti i duelli personali e non si è mai reso pericoloso. Il brasiliano che lo ha sostituito poi, si è certamente dato da fare, ma è apparso indietro sia nella condizione atletica che nella comprensione del calcio italiano. Spesso anticipato, non è mai riuscito a concludere verso la porta avversaria. Strada in salita!
  • Terracciano: anche lui sembra essersi fermato al gol subìto contro la Juventus nel recupero. Non è più così sicuro né in presa né soprattutto con i piedi rischiando almeno un paio di volte di regalare occasioni clamorose agli attaccanti felsinei. Se la differenza tra lui e Dragowski risiede soprattutto nel gioco tra i piedi, urge tornare a trovare sicurezza ed intraprendenza. Forza Pietro!

A più tardi con il Corner Viola!