Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – EMPOLI = 1 – 1

Di nuovo delusi, di nuovo amareggiati. Come dopo il pareggio di Roma contro la Lazio, anche la vittoria di Braga non ha dato quella svolta che tutti auspicavamo. Non si è accesa la scintilla, non abbiamo messo benzina emotiva nel motore tanto che abbiamo visto per l’ennesima volta la stessa Fiorentina, quella che approccia bene la gara, che cerca di imporre il proprio gioco ma poi regala un gol alla prima occasione ed è costretta a rincorrere in spazi sempre più angusti, in partite sempre più complicate. Non c’è niente da fare, la squadra viola in campionato è un’altra cosa. Sarà perché in Europa la scuola allenatori non è all’altezza di quella di Coverciano con tecnici che non studiano le avversarie preparando la partita nei minimi dettagli come siamo abituati a fare da noi in Italia, sarà perché nessuno gioca mai pensando solamente a bloccare l’avversario in ogni zona del campo, ma il modo di fare calcio della Fiorentina e del proprio tecnico Vincenzo Italiano viene ormai letto con una discreta facilità da ogni avversario. Anche contro l’Empoli, un po’ per gli errori individuali viola, un po’ per l’interpretazione della gara da parte degli ospiti, Jovic e compagni sono riusciti ad esprimere raramente quel calcio che abbiamo visto invece a Braga. Una squadra lenta, subito pressata in ogni zona del campo, mai capace di spezzare il raddoppio (Castrovilli dove sei????), la Fiorentina ha fatto tantissima fatica a trovare la porta e, solamente grazie al gol di Cabral, ha acciuffato un pareggio molto prezioso per la salvezza. 

Al netto delle polemiche, delle sceneggiate del simpaticissimo Joe Barone fuori dallo stadio, restano i numeri e quelli fanno veramente paura! Due punti conquistati nelle ultime sei gare di campionato, 14° posizione in classifica con 25 punti in 23 partite e 25 reti realizzate: anche ieri mister Italiano si è trincerato dietro le statistiche che recitano di 27 tiri verso la (non IN) porta, ma la verità è che la squadra prende rete al primo tiro subìto e non riesce a segnare in quelle occasioni che invece potrebbero cambiare il verso di una partita. Anche ieri contro l’Empoli, tante palle inattive a favore dei viola mai concretizzate, non uno straccio di schema che liberi qualcuno al tiro….anche questo è colpa del mercato così misero? Credo che ogni tanto, un minimo di autocritica da parte della società come dell’allenatore aiuterebbe a crescere! Lunedì, dopo il ritorno contro il Braga, la Fiorentina è chiamata a giocare una sfida contro il Verona che potrebbe significare tranquillità o terrore: tocca alla squadra decidere come vuol vivere l’ultima parte di stagione in campionato.

IL BUONO

  • Cabral: se dal punto di vista caratteriale è sempre stato preferibile rispetto a Jovic, adesso sembra iniziare ad essere anche più cattivo sotto porta. Fisicamente più asciutto, sempre pronto a buttarsi su tutti i palloni, scaltro a credere anche a palloni che sembrano impossibili, quali il cross di Dodò di ieri. Non l’ho mai considerato un fenomeno, mai nemmeno un bidone ma credo anche che un pochina di continuità potrebbe aiutare Arturone a trovare fiducia e ritmo. In una partita piena di scintille come quella che si prospetta a Verona, un carro armato così non lo lascerei fuori!
  • Il risultato: mi vergogno quasi a scriverlo ma, per come si era messa la partita e per l’incapacità cronica della Fiorentina di recuperare lo svantaggio, alla fine il pareggio può andare bene. Mi sembra ormai chiaro che la nostra stagione passerà tutta dalle coppe ed allora, riuscire almeno a lasciare la zona pericolosa a 8 punti, è quantomeno confortante. Del resto per l’ennesima stagione la gestione di questa proprietà ci relega alla mediocrità e bisogna anche stare zitti…..

IL BRUTTO

  • Amrabat: un errore inaccettabile che segna indelebilmente la sua prestazione. Purtroppo non è la prima volta che si macchia di queste leggerezze in fase di impostazione anche se continua ad essere impiegato in questo ruolo. Dimostra ancora una volta di non essere un regista: siamo proprio sicuri che Amatucci sia peggio?
  • Terracciano: un’altra grandissima delusione. Alla lunga escono sempre i reali valori dei calciatori e Pietro si dimostra ancora una volta ciò che è: un ottimo numero 12 di Serie A pronto all’occorrenza. Subisce una rete evitabile e viene salvato solamente dal fuorigioco in occasione del raddoppio empolese. Nonostante non avesse la sua migliore giornata, con Vicario in viola ieri probabilmente la Fiorentina avrebbe portato a casa 3 punti. Ma tanto noi abbiamo vinto lo scudetto del bilancio!
  • Ikonè: un tipo da psicanalisi. E’ incredibile come non riesca mai non dico a segnare, ma nemmeno a centrare la porta. Ennesima prestazione indecorosa. Di Stefano è peggio di questo?
  • Il mancato impiego di Castrovilli: in questo weekend ho avuto il piacere di essere ospite su Lady Radio dal Benzivendolo e su Radio Firenze Viola dal PucciViola invocando l’ingresso in campo, almeno part time, dei nostro numero 10. Non perché pensi che un solo calciatore possa risolvere i problemi della Fiorentina, quanto perché in gare bloccate come quella contro l’Empoli serve un giocatore che abbia cambio di passo, velocità e soprattutto qualità per vincere l’uno contro uno e creare la superiorità numerica. Possibile che dopo aver giocato a Torino contro la Juve non trovi posto Castrovilli? Mah….

A voi per i commenti!!

2 pensieri su “Il buono, il brutto, il cattivo

  1. Innanzitutto ti faccio i complimenti per il fatto che ben 2 radio ti abbiano scelto come opinionista: anche ponendo che tu l’abbia fatto a titolo gratuito, sarebbe comunque un riconoscimento della tua competenza e della bontà del tuo lavoro.
    Riguardo alla partita di ieri, tu hai espresso più volte questo giudizio su Jovic: “E’ antipatico e non fa gol neanche a morire, però le movenze sono perfette”. Ebbene, ieri a mio giudizio Jovic è mancato anche nelle movenze. Una delle caratteristiche fondamentali di un attaccante è il senso della posizione, ovvero il fatto di sapersi trovare sempre nel posto giusto al momento giusto. Perché questo avvenga, l’attaccante deve sapere in che zona andare, e soprattutto quando farlo: basta partire con un secondo di ritardo e la palla non la prendi più. Ebbene, ieri Jovic è arrivato in ritardo su ogni singola palla che gli hanno servito. Alla luce di questo, mi pare evidente che oltre al fiuto del gol gli manca anche il senso della posizione, e quindi gli manca tutto.
    Riguardo alla partita con il Verona, onestamente prima che tu me lo facessi notare non mi ero reso conto di quanto fosse importante per la nostra classifica. Basterebbe un pareggio per mantenerci a distanza di sicurezza dalla zona retrocessione, ma con una sconfitta i punti in più rispetto ai veronesi diventerebbero soltanto 5, e un vantaggio così risicato lo puoi perdere anche nel giro di 2 Domeniche. Speriamo che non si ponga il problema. E se invece si ponesse, vorrà dire che faremo come nell’anno iniziato con Pioli e finito con Montella: siamo partiti con i sogni di gloria, li abbiamo accarezzati addirittura fino alla trentesima giornata, e poi abbiamo passato le successive 8 partite a sperare di salvarci. Quel campionato finì con un cambio di proprietà, e se la storia si ripetesse anche su questo punto ci sarebbe da festeggiare! 🙂

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    • Buongiorno amico! In realtà non farò l’opinionista (magari) ma ho fatto una ospitata che mi ha dato grandi soddisfazioni…. chissà che non ricapiti in futuro!
      Quanto a Jovic, quando parli di movenze intendo le doti tecniche, i movimenti spalle alla porta e la copertura della palla. Sono d’accordo che contro l’Empoli sia stato spesso in ritardo sui palloni datigli dai compagni ma ormai abbiamo capito che è così e credo che non ci sia via d’uscita alla sopportazione visto il procuratore che ha.
      Quanto all’auspicio di cui parli, se la sofferenza fosse ripagata con la libertà sarei prontissimo a sostenerla!

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