Stavolta lo possiamo dire, la stagione 2019/2020 è veramente conclusa!
Con la disputa delle finali di Europa League e Champions League, e le vittorie di Siviglia e Bayern Monaco, l’Europa ha designato le proprie regine. Credo si possa dire, senza paura di essere smentiti, che hanno vinto le due squadre migliori che, nonostante non partissero con i favori del pronostico, hanno messo in mostra il gioco collettivo migliore pur non annoverando tra le loro fila i talenti più cristallini.
Ironia della sorte ha voluto che proprio i condottieri delle due compagini sconfitte siano stati decisivi al contrario nelle finali: da una parte il bomber Lukaku, dall’altra la coppia Mbappé – Neymar. L’Inter è stata “tradita” dal proprio bomber che, dopo aver gonfiato la rete avversaria per più di 30 volte in stagione, ha fallito il contropiede decisivo sul risultato di 2 – 2 a tu per tu col portiere avversario ed ha poi deviato nella propria porta la palla che ha ingannato Handanovic ed ha condannato i nerazzurri alla sconfitta. Tale infortunio però, non ha fatto che legittimare una vittoria spagnola assolutamente meritata. La creatura di Monchi e Lopetegui ha avuto sempre il controllo della partita grazie ad una spinta continua dei terzini ( o esterni bassi come si dice adesso) che ha sempre messo in inferiorità numerica sugli esterni la squadra di Conte. Questa continua ricerca dell’ampiezza del campo di gioco, attraverso un possesso palla non sterile, ha fatto sì che l’Inter abbia giocato gran parte della gara in apnea nonostante una qualità media degli interpreti più alta. Ancora una volta l’Inter ha cercato di difendersi per ripartire sfruttando le qualità dei singoli ma non ha mai dato l’impressione di poter gestire la gara. Anche i tardivi cambi dell’ex CT della nazionale hanno ricalcato un copione insufficiente per poter portare a casa il trofeo. Si chiude dunque per l’Inter una stagione sottotono che, nonostante il grande mercato estivo, è stata contraddistinta soprattutto dalle continue polemiche tra l’allenatore e la dirigenza, polemiche che potrebbero portare anche ad un divorzio inatteso solo qualche settimana fa. Le chiacchiere però stanno a zero, i nerazzurri chiudono nuovamente senza titoli e con lo stesso piazzamento in Champions degli ultimi anni nonostante un mercato faraonico sia in estate (vedi Lukaku, Godin, Barella su tutti), che in inverno (Eriksen, Moses, Young e non solo).

La regina d’Europa, per la sesta volta, è il Bayern di Monaco che ha compiuto un’impresa leggendaria. E’ la prima squadra nella storia del trofeo ad aver vinto la Coppa facendo percorso netto, cioè aggiudicandosi tutte le partite giocate (11 su 11!). Seppur avendo giocato gare secche negli ultimi turni, l’impresa è destinata a rimanere scolpita nei libri di storia. Le difficoltà di una stagione che si è chiusa in modo trionfale, è dimostrata anche dall’avvicendamento in panchina, con Flick che è subentrato a Kovac a Novembre del 2019. L’organizzazione di questa squadra, con la crescita impressionante di un calciatore proveniente dal campionato canadese come Davies, unito allo spostamento di Alaba al centro della difesa, ha permesso ai bavaresi di giocare un calcio fatto dalla ricerca di anticipi difensivi a ridosso della linea di metà campo in modo quasi ossessivo. Con una difesa così alta, il centrocampo imperniato su Goretzka e Thiago Alcantara ha potuto giocare su poco più di 30 metri di campo, in modo da recuperare la palla già nella metà campo avversaria. La qualità degli attaccanti ha fatto poi il resto anche contro il Paris Saint Germain, compagine costruita sulle individualità di Neymar e Mbappè che però devono ancora crescere nelle gare decisive per diventare dei veri e propri leaders. Ancora una volta il concetto di squadra ha prevalso su quello di individualità soprattutto nella ripresa, quando il PSG non ha quasi mai dato l’idea di una squadra che potesse ribaltare la contesa. Ha vinto dunque la compagine che meritava di più, quella che ha saputo trovare la soluzione a tutti i problemi che si sono presentati nell’arco della competizione. Complimenti collettivi ad una società che ha saputo trovare un mix perfetto tra calciatori giovani e colonne portanti di grande esperienza e temperamento (Thomas Mueller su tutti).