Mica avrete pensato che sono tornato a lavorare senza dirvelo vero?
Tranquilli! Anche se l’impegno settimanale inizia finalmente ad aumentare (sono infatti passato a due giorni di lavoro anziché uno), la rubrica è ancora ufficialmente in piedi! Come avrà visto chi segue il blog, la mia testa è un vulcano in continua eruzione e dunque, nelle ultime settimane, è nata la nuova creatura “Corner Viola” grazie alla disponibilità ed all’entusiasmo del grande amico Flavio Bardaro.
La pandemia sembra finalmente allentare un po’ la morsa e si torna faticosamente a respirare un po’ di normalità. I ristoranti, i cinema ed i teatri sono riaperti, il coprifuoco probabilmente verrà spostato più avanti di qualche ora ed anche gli sport di contatto sono ripartiti e con essi anche una piccolissima parte del mio lavoro. Come ho sempre sostenuto su questo blog però, far ripartire determinate attività dopo tutto questo tempo non è come accendere una lampadina e gli strascichi economici, organizzativi e relazionali pesano maledettamente. L’importante adesso sarà trovare una vera continuità senza più questi stop and go che non permettono di programmare e soprattutto sarà dovere di tutti guardare a quella flebile luce in fondo al tunnel quale unica stella polare da seguire senza farsi distrarre da polemiche, risentimenti e bagarre inutili tra interessi contrastanti. Tutti insieme per ripartire, per ricostruire, per rilanciarsi.
Se sta tornando il sereno su tutta Italia grazie al colore giallo, è anche perché finalmente le dosi di vaccino arrivano puntualmente. Certamente il meccanismo è ormai oliato almeno nelle regioni virtuose e, indipendentemente dai meriti di Figliuolo o di Arcuri, il numero delle persone vaccinate inizia ad essere importante. Il traguardo delle 500.000 inoculazioni al giorno non sempre viene raggiunto ma ciò che conta è che il numero dei morti inizia finalmente a diminuire e con esso anche quello dei positivi. Se poi pure il meteo desse una mano smettendo di rovesciare acqua e giornate fredde e ci regalasse sole e temperature alte, i giochi sarebbero probabilmente fatti.
Nelle ultime settimane, in una politica afona e senza slanci, una notizia ha squarciato lo scenario e merita di essere accolta con grande entusiasmo: la nomina di Elisabetta Belloni a capo dell’intelligence. Per la prima volta nella storia d’Italia una donna viene scelta come vertice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, insomma diventa il capo dei Servizi Segreti. Proprio questo è ciò che chiedo al Governo Draghi, visto che da tutti è stato presentato come il governo dei migliori: scelte di rottura, epocali, che abbiano un peso non solo politico ma anche culturale nel paese! Una rivoluzione che nasca dalle nomine, dai comportamenti, dalle competenze. Basta con le nomine dettate dalla politica per i soli adepti, largo alla rivoluzione che poggi sul merito, sullo studio, sulle capacità!! Quanti anni sono che ad esempio si invoca una Rai non più lottizzata dai partiti? Da quanto tempo si grida allo scandalo ogni qualvolta escono nomine di solo uomini? Quanti editoriali abbiamo letto che ci raccontano di un’Italia in cui si avanza di carriera solo per appartenenza politica, grazie alle conoscenze o al fatto di essere uomini? Finalmente una ventata d’aria fresca con la speranza che si possa aprire un solco da percorrere continuamente negli anni a venire!
Poteva poi mancare il consiglio del cassintegrato? Stavolta non parlo di libri, film o video ma di un altro modo di informarsi. Certamente per gran parte di voi ciò che sto per dire sarà superfluo o addirittura vecchio, ma negli ultimi mesi ho scoperto un mondo a me precedentemente ignoto: quello dei podcast. Mentre vado a camminare, oppure mentre faccio tragitti in macchina ho iniziato ad ascoltare appunto i podcast, una sorta di trasmissioni radiofoniche in streaming, cioè ascoltabili in ogni momento e con qualunque accessorio multimediale. La bellezza del podcast è esattamente questa: un flusso di informazioni, trasmissioni, approfondimenti, che puoi ascoltare quando vuoi, quante volte vuoi e dove decidi tu. Se dovessi provare a darne una definizione, direi una radio all’ennesima potenza che ha al proprio interno approfondimenti divisi in puntate che puoi ascoltare come e quando vuoi. Entrando dunque in una di queste piattaforme (la più famosa è chiaramente Spotify), la ricerca da effettuare sarà o relativamente ad una tematica che interessa oppure in merito ad un determinato personaggio che ci interessa seguire: una radio costruita con ciò che noi vogliamo ascoltare e con i personaggi che stimiamo e che seguiamo. Vi viene in mente qualcosa?
Alla prossima pagina del mio diario!