5 pensieri su “La prima giornata di serie A dopo i mondiali su ATSport 24!”
A mio giudizio è sbagliato dire che dal punto di vista del gioco la Roma è una delusione, perché da Mourinho era assurdo aspettarsi del bel gioco. Lui ha sempre puntato tutto sulle sue doti di motivatore, e gli schemi di gioco non sa neanche cosa siano. E proprio perché non sa dare un gioco alle sue squadre, finché ha lavorato con dei fuoriclasse i suoi limiti sono rimasti nascosti, poi quando ha cominciato a lavorare con delle squadre disastrate come il Manchester United post – Ferguson e il Tottenham a quel punto la sua capacità di infondere grinta non è bastata più.
Personalmente ho capito che Mourinho era finito quando si è tatuato sul braccio la Conference League vinta con la Roma. Il Mourinho dei tempi d’oro, abituato a vincere campionati e Champions’ League a raffica, una mezza coppetta come la Conference League non sarebbe stato neanche a festeggiarla; il Mourinho attuale invece è talmente tanto in crisi che anche la vittoria di una coppa di terz’ordine lo fa entusiasmare al punto da farci sopra un tatuaggio.
Riguardo al parallelismo tra lui e Simeone, a mio giudizio i 2 sono diversi. Simeone è un catenacciaro pazzesco, ed è bravissimo a mettere un pullman davanti alla porta nella speranza di strappare uno 0 – 0 o magari perfino una vittoria di misura; Mourinho invece il pareggio non lo sopporta, cerca sempre la vittoria, e infatti quando vede che a pochi minuti dalla fine sta ancora pareggiando butta in campo tutti gli attaccanti che ha a disposizione. Questo Simeone non lo farebbe mai.
Inoltre, Mourinho ha sempre “spremuto” le sue squadre in tempi rapidissimi: già verso la seconda/terza stagione gli toccava venire via, perché i suoi giocatori avevano esaurito tutte le energie fisiche e mentali. Simeone invece è stato capace di rigenerare la sua squadra più e più volte, sapendo sopperire in più occasioni alle pesantissime cessioni che l’Atletico Madrid ha dovuto fare davanti a delle offerte irrinunciabili (da Griezmann a Diego Costa passando per Falcao).
Riguardo a Luis Alberto, su di lui ho un parere tecnico e un parere umano. Dal punto di vista tecnico ritengo che la serie A non avesse un assistman con la sua visione di gioco dai tempi di Sneijder, e quindi lo stimo tantissimo; dal punto di vista umano lo ritengo una testa calda, perché già prima di litigare con Sarri aveva attaccato Lotito sui social per il mancato pagamento degli stipendi. Di conseguenza secondo me è sbagliato dire che Sarri ha bruciato Luis Alberto: Luis Alberto si è bruciato da solo con dei comportamenti sbagliati, e siccome Sarri ha un carattere più spigoloso rispetto ad Inzaghino l’ha punito inchiodandolo alla panchina.
Anche se Sarri ha ragione, il fatto che non vada d’accordo né con una stella della squadra come Luis Alberto né con Tare lo mette in una posizione molto difficile. A mio giudizio la sua panchina traballava parecchio già prima della sconfitta con il Lecce, e adesso più che traballare sta subendo una scossa di terremoto da quarto grado della scala Richter. Per rimettere la situazione a posto bisognerebbe che Sarri si mettesse a mediare sia con Luis Alberto che con Tare, ma Buffon ha rivelato che Sarri quando si scontra con qualcuno non ci pensa nemmeno a mediare con lui, perché è troppo orgoglioso e la vede come una forma di autoumiliazione: alla luce di questo, in pratica se ci litighi con lui hai chiuso per sempre.
Quest’intransigenza è un grosso problema se fai l’allenatore, e a maggior ragione se lo fai in delle piazze prestigiose come la Juve e la Lazio, perché più è prestigiosa la piazza e più diventa importante saper trattare le pubbliche relazioni. Una volta il mio barbiere (che è milanista) mi disse che un allenatore può lavorare in una grande squadra solo se puoi portarlo a una cena elegante senza temere di fare brutte figure: Sarri a una cena elegante si presenterebbe in tuta, fumerebbe al tavolo e tirerebbe una bestemmia ogni 5 minuti, quindi in una grande squadra non ci può stare.
Riguardo a Freuler, oltre a essere molto dannosa sul piano tecnico la sua cessione è stata insensata anche dal punto di vista economico. Era relativamente giovane (ha 30 anni) e aveva un contratto fino al 2025, quindi l’Atalanta poteva pretendere ben più di 9 milioni di euro: se quella era l’offerta massima del Nottingham Forest, allora tanto valeva tenerselo.
Forse l’Atalanta pensava che avendo comprato Ederson poteva permettersi di cedere Freuler a cuor leggero, ma non bisogna mai cedere un giocatore dal rendimento sicuro per un’incognita: noi viola lo sappiamo bene, perché nel Gennaio 2012 vendemmo Dainelli per 2,5 milioni e lo sostituimmo con Felipe pagato 9, ed è stata una delle operazioni di mercato più scellerate nella storia della Fiorentina. Non a caso la prima cacciata di Corvino fu dovuta proprio al fatto che avesse strapagato 2 bidoni come Felipe e Bolatti. Adesso ha rimediato strapagandoci Maleh: l’abbiamo comprato a 800.000 euro e rivenduto a 6 milioni nonostante abbia passato un anno e mezzo in panchina, meglio di così si muore! 🙂
Ciao e grazie per il tuo commento così approfondito! Mourinho non ha mai fatto giocare bene le sue squadre ma almeno la parte offensiva, affidata all’estro ed alle ripartenze, è sempre stata curata. Adesso la Roma gioca completamente a caso e spesso non è più nemmeno così precisa in fase difensiva. Mou è chiaramente in parabola discendente sia perché non ha più una squadra di prima fascia sia perché non ha mai cambiato il proprio modo di fare calcio. Ecco perché l’ho paragonato a Simeone: lo stesso tecnico argentino non ha mai cambiato il suo modo di giocare, né si è mai aggiornato e questo non dipende dai calciatori che si ha a disposizione! Se guardi i giocatori che ha fatto peggiorare in maglia Atletico, la lista è impressionante! Non c’è un attaccante o un centrocampista di qualità che abbia mantenuto le promesse e questo perché oggettivamente gioca un calcio talmente rinunciatario da essere anti talento (scusa il termine imperfetto). Sarri sarà anche un allenatore che non si può portare alla cena elegante, ma finché non si è innamorato più del suo personaggio che del gioco del calcio, avrebbe trovato posto a Luis Alberto come ha fatto con Mertens a Napoli! Il problema di tutti questi allenatori “giochisti” è che ad un certo punto credono che sia il loro lavoro e non i calciatori a vincere le partite ed a quel punto, o alleni il City come Guardiola, oppure trovi qualcuno che ti trova le contromisure e sei fregato….Luis Alberto ha un talento talmente cristallino che in questa derelitta serie A non può non giocare!
Chiudo facendoti i complimenti per aver citato la cessione di Dainelli, vero uomo spogliatoio di quella Fiorentina…una delle scelte più scellerate della gestione Corvino! Ennesima riprova che il calcio non si fa solamente in campo!
Anche secondo me talvolta ci scordiamo che nel calcio esiste anche il fattore umano. Pensiamo che il calcio sia questione solo di schemi tattici, di gol e assist, di chilometri percorsi e di dribbling riusciti, quando invece una squadra è prima di tutto un gruppo di uomini, e in quanto tale ha bisogno di persone buone e carismatiche prima ancora che di bravi calciatori. Preziosi lo sapeva bene, e infatti ha comprato non solo Dainelli, ma anche Burdisso, Portanova, Alessandro Lucarelli, Criscito e altri difensori così carismatici che erano in grado di guidare con mano sicura non solo il loro reparto, ma l’intera squadra.
Tra Genoa e Chievo Dainelli ha lottato per la salvezza per 10 anni consecutivi, e non è mai retrocesso: se succede una volta può essere un caso, se succede 2 volte può essere una coincidenza, ma se succede 10 volte di fila allora vuol dire che hai proprio lo spirito del gladiatore, e questa dote è così evidente che trascina l’intera squadra, portando ciascuno dei tuoi compagni a trovare dentro di sé una forza d’animo che non sapeva neanche di avere. Un giocatore così non va ceduto né a 2,5 milioni né a 25, perché ha un valore inestimabile. Speriamo di trovarne altri di calciatori con la sua personalità, perché alla Fiorentina attuale servono come il pane! 🙂
A mio giudizio è sbagliato dire che dal punto di vista del gioco la Roma è una delusione, perché da Mourinho era assurdo aspettarsi del bel gioco. Lui ha sempre puntato tutto sulle sue doti di motivatore, e gli schemi di gioco non sa neanche cosa siano. E proprio perché non sa dare un gioco alle sue squadre, finché ha lavorato con dei fuoriclasse i suoi limiti sono rimasti nascosti, poi quando ha cominciato a lavorare con delle squadre disastrate come il Manchester United post – Ferguson e il Tottenham a quel punto la sua capacità di infondere grinta non è bastata più.
Personalmente ho capito che Mourinho era finito quando si è tatuato sul braccio la Conference League vinta con la Roma. Il Mourinho dei tempi d’oro, abituato a vincere campionati e Champions’ League a raffica, una mezza coppetta come la Conference League non sarebbe stato neanche a festeggiarla; il Mourinho attuale invece è talmente tanto in crisi che anche la vittoria di una coppa di terz’ordine lo fa entusiasmare al punto da farci sopra un tatuaggio.
Riguardo al parallelismo tra lui e Simeone, a mio giudizio i 2 sono diversi. Simeone è un catenacciaro pazzesco, ed è bravissimo a mettere un pullman davanti alla porta nella speranza di strappare uno 0 – 0 o magari perfino una vittoria di misura; Mourinho invece il pareggio non lo sopporta, cerca sempre la vittoria, e infatti quando vede che a pochi minuti dalla fine sta ancora pareggiando butta in campo tutti gli attaccanti che ha a disposizione. Questo Simeone non lo farebbe mai.
Inoltre, Mourinho ha sempre “spremuto” le sue squadre in tempi rapidissimi: già verso la seconda/terza stagione gli toccava venire via, perché i suoi giocatori avevano esaurito tutte le energie fisiche e mentali. Simeone invece è stato capace di rigenerare la sua squadra più e più volte, sapendo sopperire in più occasioni alle pesantissime cessioni che l’Atletico Madrid ha dovuto fare davanti a delle offerte irrinunciabili (da Griezmann a Diego Costa passando per Falcao).
Riguardo a Luis Alberto, su di lui ho un parere tecnico e un parere umano. Dal punto di vista tecnico ritengo che la serie A non avesse un assistman con la sua visione di gioco dai tempi di Sneijder, e quindi lo stimo tantissimo; dal punto di vista umano lo ritengo una testa calda, perché già prima di litigare con Sarri aveva attaccato Lotito sui social per il mancato pagamento degli stipendi. Di conseguenza secondo me è sbagliato dire che Sarri ha bruciato Luis Alberto: Luis Alberto si è bruciato da solo con dei comportamenti sbagliati, e siccome Sarri ha un carattere più spigoloso rispetto ad Inzaghino l’ha punito inchiodandolo alla panchina.
Anche se Sarri ha ragione, il fatto che non vada d’accordo né con una stella della squadra come Luis Alberto né con Tare lo mette in una posizione molto difficile. A mio giudizio la sua panchina traballava parecchio già prima della sconfitta con il Lecce, e adesso più che traballare sta subendo una scossa di terremoto da quarto grado della scala Richter. Per rimettere la situazione a posto bisognerebbe che Sarri si mettesse a mediare sia con Luis Alberto che con Tare, ma Buffon ha rivelato che Sarri quando si scontra con qualcuno non ci pensa nemmeno a mediare con lui, perché è troppo orgoglioso e la vede come una forma di autoumiliazione: alla luce di questo, in pratica se ci litighi con lui hai chiuso per sempre.
Quest’intransigenza è un grosso problema se fai l’allenatore, e a maggior ragione se lo fai in delle piazze prestigiose come la Juve e la Lazio, perché più è prestigiosa la piazza e più diventa importante saper trattare le pubbliche relazioni. Una volta il mio barbiere (che è milanista) mi disse che un allenatore può lavorare in una grande squadra solo se puoi portarlo a una cena elegante senza temere di fare brutte figure: Sarri a una cena elegante si presenterebbe in tuta, fumerebbe al tavolo e tirerebbe una bestemmia ogni 5 minuti, quindi in una grande squadra non ci può stare.
Riguardo a Freuler, oltre a essere molto dannosa sul piano tecnico la sua cessione è stata insensata anche dal punto di vista economico. Era relativamente giovane (ha 30 anni) e aveva un contratto fino al 2025, quindi l’Atalanta poteva pretendere ben più di 9 milioni di euro: se quella era l’offerta massima del Nottingham Forest, allora tanto valeva tenerselo.
Forse l’Atalanta pensava che avendo comprato Ederson poteva permettersi di cedere Freuler a cuor leggero, ma non bisogna mai cedere un giocatore dal rendimento sicuro per un’incognita: noi viola lo sappiamo bene, perché nel Gennaio 2012 vendemmo Dainelli per 2,5 milioni e lo sostituimmo con Felipe pagato 9, ed è stata una delle operazioni di mercato più scellerate nella storia della Fiorentina. Non a caso la prima cacciata di Corvino fu dovuta proprio al fatto che avesse strapagato 2 bidoni come Felipe e Bolatti. Adesso ha rimediato strapagandoci Maleh: l’abbiamo comprato a 800.000 euro e rivenduto a 6 milioni nonostante abbia passato un anno e mezzo in panchina, meglio di così si muore! 🙂
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Anche secondo me talvolta ci scordiamo che nel calcio esiste anche il fattore umano. Pensiamo che il calcio sia questione solo di schemi tattici, di gol e assist, di chilometri percorsi e di dribbling riusciti, quando invece una squadra è prima di tutto un gruppo di uomini, e in quanto tale ha bisogno di persone buone e carismatiche prima ancora che di bravi calciatori. Preziosi lo sapeva bene, e infatti ha comprato non solo Dainelli, ma anche Burdisso, Portanova, Alessandro Lucarelli, Criscito e altri difensori così carismatici che erano in grado di guidare con mano sicura non solo il loro reparto, ma l’intera squadra.
Tra Genoa e Chievo Dainelli ha lottato per la salvezza per 10 anni consecutivi, e non è mai retrocesso: se succede una volta può essere un caso, se succede 2 volte può essere una coincidenza, ma se succede 10 volte di fila allora vuol dire che hai proprio lo spirito del gladiatore, e questa dote è così evidente che trascina l’intera squadra, portando ciascuno dei tuoi compagni a trovare dentro di sé una forza d’animo che non sapeva neanche di avere. Un giocatore così non va ceduto né a 2,5 milioni né a 25, perché ha un valore inestimabile. Speriamo di trovarne altri di calciatori con la sua personalità, perché alla Fiorentina attuale servono come il pane! 🙂
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Siamo talmente d’accordo che una parte del pezzo sulla gara di ieri sera che uscirà a pranzo è proprio incentrato sui difensori centrali!
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Non vedo l’ora di leggerlo! 🙂
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