L’Italia Under 21 è ai quarti di finale!

Obiettivo raggiunto, pronostico rispettato!

Gli azzurrini di Nicolato concludono il girone della fase finale degli Europei Under 21 al secondo posto dietro la Spagna e si qualificano per i quarti di finale che si disputeranno il 31 maggio ancora in Slovenia, grazie a una vittoria e due pareggi (per il programma ufficiale leggi il link di seguito https://it.uefa.com/under21/news/0257-0df1d43707bf-42ff05fccd11-1000–il-calendario-della-fase-finale-di-euro-u21-del-2021/).

La qualificazione al turno successivo non è però l’unica buona notizia per l’Italia che ha dimostrato di poter contare su ottime individualità e su di uno spirito di gruppo che ha permesso di superare le avversità che gli azzurrini si sono trovati di fronte. Già al momento del sorteggio, la sfortuna di dover affrontare la Spagna campione uscente della manifestazione e dominatrice del calcio giovanile europeo nell’ultimo decennio aveva fatto storcere la bocca a diversi osservatori. A ciò poi, si aggiungeva il fatto di dover giocare anche contro una delle nazioni organizzatrici, la Slovenia che poi alla riprova dei fatti si è invece rivelata la compagine più debole del gruppo.

Al termine del girone, possiamo dunque analizzare i PIU’ ed i MENO degli azzurrini:

I PIU’

  • Carnesecchi: devo ammettere che conoscevo poco questo estremo difensore prodotto del vivaio dell’Atalanta che milita in Serie B nelle fila della Cremonese. Se l’Italia è ai quarti di finale, buona parte del merito è di questo ragazzo esplosivo tra i pali e sicuro in uscita. Sia nella prima gara contro la Repubblica Ceca, probabilmente la più difficile ed  importante dal punto di vista psicologico, sia in quella contro la Spagna Carnesecchi ha permesso alla propria squadra di portare via un risultato positivo nonostante le difficoltà e l’inferiorità numerica. Se pensiamo che a questi Europei sarebbe stato ancora in quota anche Donnarumma, possiamo dire che la scuola dei portieri italiani è tornata viva e vegeta!
  • La rosa azzurra: un po’ per scelta, molto per le squalifiche, Nicolato ha dovuto cambiare tantissimi uomini nelle tre partite che hanno visto impegnata l’Italia. In difesa quelli che sembravano essere dei rincalzi, Lovato e Ranieri, hanno svolto egregiamente il compito ed hanno dimostrato di essere dei titolari in più. In mezzo al campo poi, dove Tonali doveva essere il faro, la qualità e la varietà dello scacchiere azzurro ha fatto la differenza. La grinta di Frattesi, il senso del gol di Maggiore, le geometrie di Pobega, la corsa di Rovella: un reparto ben assortito anche  senza il gioiello tanto atteso. Davanti poi tra i titolari Scamacca e Cutrone, abbiamo scoperto il senso del gol di Raspadori e la sagacia tattica di Colombo. Insomma il gruppo, con la G maiuscola, con tante alternative pronte in ogni momento a dare una mano!
  • Nicolato: il Commissario Tecnico ha inciso tantissimo sia nel girone di qualificazione che in questa settimana complicatissima. Si è presentato con una squadra molto giovane, che può contare su di un numero minimo di calciatori nati nel 1998 (Cutrone su tutti), che ha visto alcuni calciatori traslocare in Nazionale A da Mancini (Kean, Locatelli, Bastoni oltre Donnarumma), che ha dovuto rinunciare all’ultimo momento per infortunio a Ricci oltre che a Sottil. Nonostante tutto questo, è riuscito a portare avanti un progetto che era nato nelle nazionali giovanili, tra tutte l’Under 20 che aveva ben figurato agli ultimi Mondiali di categoria, ed ha confezionato l’abito giusto alle caratteristiche dei calciatori. Nicolato porta avanti la grande tradizione dei tecnici federali italiani dei Maldini, Gentile, Rocca… speriamo che i risultati diano il giusto merito al lavoro tanto silenzioso quanto prezioso del CT veneto.

I MENO

  • I cartellini rossi: ancora una volta è stata lampante la desuetudine dei calciatori italiani rispetto agli standard arbitrali europei. Per quanto alcune decisioni siano apparse assolutamente esagerate, come il secondo cartellino giallo comminato a Marchizza nella gara contro la Slovenia, non è possibile non riuscire a concludere nemmeno una gara su tre senza subire espulsioni. Oltre alle oggettive difficoltà che ciò ha comportato per la squadra, resta anche la brutta immagine che gli azzurrini hanno dato del calcio italiano in Europa. In vista dei quarti di finale, non sarà ammissibile continuare a commettere certi errori.
  • Tonali: doveva essere la guida, la stella, il metronomo. Il suo girone finale è durato 82 minuti, probabilmente i peggiori della nostra Under 21 in queste tre gare. Chiaramente non si possono addossare a lui le colpe per la brutta prestazione nella partita iniziale, ma il fallo che ha portato alla sua espulsione è assolutamente da condannare e le tre giornate di squalifica ne sono state la naturale conseguenza. Da da quel momento in poi però, gli azzurrini hanno preso fiducia tanto da creare tre nitide occasioni da rete contro la Repubblica Ceca in poco più di 10 minuti, oltre che uscire poi imbattuti contro la Spagna grazie ad una prestazione autorevole, ed infine a sbarazzarsi in poco più di mezz’ora della Slovenia mettendo in cassaforte risultato e qualificazione. Quale futuro dunque per Tonali? Nicolato lo porterà comunque alle finali considerando che ha ancora da scontare un turno di squalifica? Certo è che l’impatto con le responsabilità sia in maglia rossonera che con quella azzurra, si sta rivelando più ostico del previsto per l’ex calciatore del Brescia!

Ci sentiamo il 31 maggio per tifare azzurrini nella gara secca dei quarti di finale!

Prossima fermata: vittoria

Non è stata la settimana che la Fiorentina avrebbe voluto per preparare al meglio il primo scontro salvezza contro il Genoa. Purtroppo la Dea bendata, le polemiche ed il virus sembrano non volersi dimenticare dei viola e dunque anche stavolta la squadra di Prandelli non è riuscita a rimanere lontana dai riflettori per potersi allenare e basta, pensando solamente al campo.

Nella piccola tempesta di cui poi parleremo, è stata però per la prima volta la conduzione societaria a impressionarci favorevolmente. Dapprima Pradè, poi Barone hanno rilasciato due interviste convincenti. Entrambi si sono presi gran parte delle responsabilità degli errori commessi finora, hanno allontanato le voci del mercato di gennaio e, nel contempo, hanno detto la cosa più importante: è finito il tempo delle scuse, non ci sono più alibi. I calciatori adesso sono nelle migliori condizioni per lavorare e soprattutto sono coloro i quali possono invertire la tendenza fin dalla prossima partita col Genoa. L’allenatore non è più il parafulmine di tutti gli errori, la società si è assunta le proprie responsabilità, adesso però tocca a loro e basta.

Certo è che, dopo una tale presa di posizione, la squadra avrebbe dovuto pensare solamente al campo insieme allo staff tecnico. Purtroppo però, la Dea bendata ed il Covid sembrano trovarsi bene dalle parti del centro sportivo Davide Astori, ed allora ecco la (debole) positività di mister Prandelli. Cesare è rimasto lontano dalla squadra tre giorni, fortunatamente pochi, ma comunque sempre troppi per la situazione di emergenza che si sta vivendo a Firenze. La speranza è che i mezzi tecnologici e la supplenza del fidato Gabriele Pin non abbiano inficiato sulla preparazione della prossima gara così importante.

Se di una cosa non avevamo bisogno in una settimana del genere, era una polemica inutile! Chiaramente però la Fiorentina non può mai vivere una settimana tranquilla: dunque ecco entrare in scena Giovanni Branchini, procuratore di Cutrone. La notizia è che l’obbligo di riscatto presente nel contratto di compravendita dell’attaccante è stato rimosso. Dunque, si inizia a credere che se l’impiego del bomber dell’Under  era scarso per non incorrere nell’obbligo di riscatto, adesso Cutrone potrà giocare di più. La società continua a dire che gli allenatori hanno sempre avuto libertà di scelta ma certo è curioso che dei tre attaccanti che la squadra viola ha in rosa, l’unico che ha più esperienza e più gol alle spalle in serie A, sia anche il meno impiegato. Continuo a pensare che Patrick sia un buon giocatore che, messo nelle condizioni giuste, può tranquillamente ambire alla doppia cifra, ma a quanto pare sono l’unico a pensarlo. Ciò che è certo è che non sentivamo la necessità di questa polemica proprio in questa settimana!

Chiudo poi con un breve cenno alla questione stadio. Come ben sapete su questo blog mi sono sempre espresso poco poiché penso che sia ormai diventata solamente una battaglia politica e dunque difficilmente verrà presa la  decisione migliore. Per ciò che può interessare, io sono per un Franchi totalmente ristrutturato poiché, da inguaribile romantico, per me la casa della Fiorentina è quella e dunque credo che, magari totalmente rifatto e contornato da ciò che serve per aumentare gli introiti, il Franchi debba rimanere la casa viola. Ciò detto, sono disgustato dall’ultima lettera delle cosiddette archistar quali Calatrava e Foster (lo stesso della stazione… questo ci tormenta!) : questi architetti dov’erano quando c’era da tirare fuori un sacco di soldi per la sola manutenzione? Quante volte sono venuti a vedere una partita allo stadio (perché ricordo a questi personaggi che lo stadio serve a questo)? Ricordo a lorsignori che il Comune di Firenze, che non ha i soldi per dare un posto all’asilo nidi a tutti i bambini fiorentini, spende ogni anno circa 3 milioni di euro per la sola manutenzione! Se, ad esempio, il nostro sindaco non mettesse più i soldi a bilancio per tali interventi, ci penserebbero loro? E se domani il Franchi diventasse un nuovo Flaminio, li troverebbero poi loro i soldi ed i progetti per rimetterlo in sesto?

Mi fermo qui; adesso pensiamo solamente alla gara di Lunedì e soprattutto pensiamo a vincere per iniziare a tirarsi fuori da questa bruttissima situazione!

Il buono, il brutto, il cattivo

UDINESE – FIORENTINA = 0 – 1

Con il cuore gonfio di dolore per la scomparsa di uno degli Dei del calcio, Diego Armando Maradona, abbiamo assistito ai sedicesimi di finale di Coppa Italia. Diciamo subito che se questa gara doveva essere un omaggio alla scomparsa del Diez, allora magari ci riproviamo la prossima volta! Stasera però l’unica cosa che contava era il risultato e la Fiorentina è tornata alla vittoria!!! Passaggio del turno guadagnato, speriamo sia LA SVOLTA!!! Certo la squadra è ancora convalescente, ma ha iniziato a lottare, a sudare, a dare tutto. Un bel primo passo!

IL BUONO

  • Montiel: da anni si continua a parlare del talento di questo piccoletto spagnolo, ma nessuno aveva mai avuto il coraggio di scommetterci. Finora confinato in primavera, entra in campo con spensieratezza e coraggio e risolve la partita con un bel tiro di sinistro. Inizio di un magnifico percorso?
  • Cutrone: nonostante le prove imbarazzanti di Vlahovic, il buon Patrick parte sempre inspiegabilmente dalla panchina. Nonostante ciò, si dimostra ancora una volta un professionista vero, entra col fuoco dentro e confeziona l’assist per Montiel con un movimento tipico della prima punta: protezione della palla, attesa dell’inserimento dell’esterno, assist sul piede forte del compagno. Ripartiamo dalle cose semplici!
  • Pezzella: nella conferenza stampa della viglia, Prandelli ha detto che con cinque Pezzella questa squadra lotterebbe per la Champions League. Non so se sia vero, ma certo anche contro l’Udinese il capitano risulta uno dei migliori in campo. Sempre sicuro, regala tranquillità a tutta la squadra. Deve uscire dopo 65 minuti perché a corto di condizione, non certo per demeriti. Al momento è insostituibile.
  • Borja Valero: un capitano senza fascia, un professionista esemplare. Prandelli gli chiede di giocare a uomo su De Paul nonostante sia il trequartista della squadra e lui, da bravo soldatino, esegue perfettamente il compito. Non riesce poi ad innescare le punte come avrebbe dovuto ma non gli si può chiedere troppo. Certezza.
  • Caceres: schierato a destra nella difesa a 4 viola, mostra chiusure puntuali e qualche sortita in avanti. La sua presenza rassicura la squadra anche quando Pezzella deve uscire. Più che sufficiente.

IL BRUTTO

  • Vlahovic: semplicemente imbarazzante. Spreca l’ennesima occasione offertagli da titolare. Nel primo tempo sbaglia un gol incredibile solo davanti al portiere calciando direttamente in curva; in una squadra come la Fiorentina in cui le occasioni arrivano col contagocce, non è ammissibile! Continua poi a giocare una partita insufficiente in cui sbaglia troppo e protegge male la palla. Quanto lo dobbiamo ancora aspettare?
  • Kouamè: dopo aver fatto l’esterno di attacco contro il Benevento, oggi viene impiegato da seconda punta accanto a Vlahovic. Non vede mai la porta, non viene incontro ai centrocampisti, non salta mai l’uomo. A Milano anche no, grazie!
  • Biraghi: gioca un’altra partita mediocre. Sbaglia sia in fase difensiva, che quando prova ad andare al cross. E’ anche nervoso, probabilmente per le ultime prestazioni insufficienti. Non riesce ancora ad essere quello delle prime giornate nonostante questa sera, con Caceres in difesa a destra, debba occuparsi meno della propria metà campo. Da ritrovare.
  • Castrovilli: sul centrosinistra nel centrocampo a 3, sembra sentirsi ingabbiato. Mai un cambio di passo, mai uno strappo, mai un’invenzione. Meno brillante del solito anche nella capacità di recuperare palla. Urge ritrovare il vero Gaetano.
  • Amrabat: un’altra prestazione incolore del fiore all’occhiello dell’ultimo mercato viola. La sua gara è divisa a metà: gioca un primo tempo e la gran parte del secondo tempo in modo confusionario con tanti errori e poche giocate utili alla squadra. Nella parte finale del secondo tempo e nei tempi supplementari sale in cattedra come ci aveva abituato a fare in famiglia Hellas. Speriamo sia tornato il vero Amrabat!

Ci vediamo domani su YouTube per le considerazioni tattiche sulla gara!!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – PADOVA = 2 – 1

Si salva solamente il risultato. La Fiorentina passa il turno di Coppa Italia giocando una discreta mezz’ora iniziale: il resto è da buttare. Rocco mi chiamerà pappagallo ma tant’è…la libertà di espressione non ha prezzo!

IL BUONO

  • Terracciano: il solo inserire il portiere viola tra i migliori in campo contro una squadra di serie C mette i brividi. Il nostro Pietro ancora una volta dimostra di essere più di un numero 12. Salva la baracca con un paio di interventi clamorosi. Credevi fosse un pomeriggio di vacanza?
  • Venuti: oltre al gol, il prodotto del vivaio viola ha un merito raro, gioca sempre con la bava alla bocca. Può sbagliare, può perdere palla, ma non molla mai! Sulla sua fascia poi, la Fiorentina soffre pochissimo. Più di una riserva.
  • Saponara: contro le squadre di categoria inferiore è delizioso. Nel primo tempo gioca un’infinità di palloni ed, a differenza di Pulgar e Duncan, ha la capacità di verticalizzare. Peccato che la sua prova non sia impreziosita dal gol che gli viene negato solamente dalla traversa. Maestro di tecnica.
  • Martinez Quarta: gioca una partita pulita, senza grossi errori, cercando molto spesso l’anticipo. Non disdegna di far ripartire l’azione con entrambi i piedi anche se ancora non conosce bene i meccanismi difensivi della squadra. Incoraggiante.

IL BRUTTO

  • La gestione della gara: anche se l’aspetto tattico sarà approfondito con il video di domani su YouTube, possiamo intanto dire che è inaccettabile non riuscire a controllare due gol di vantaggio nemmeno con una squadra di Serie C. Dopo il gol del 2 – 1 la squadra viola è andata letteralmente nel panico ed a niente è servito l’inserimento di un calciatore di esperienza come Ribery. I ragazzi di Iachini non sanno gestire la partita e, soprattutto, non sanno difendere la propria porta. Solamente il palo ha salvato la Fiorentina dai tempi supplementari. Indecenti.
  • Cutrone: oggi dal bussolotto degli attaccanti esce il nome di Cutrone e dunque tocca a lui guidare l’attacco viola. Colpisce una traversa, ha un paio di occasioni, ma anche oggi non incide e soprattutto non segna. Sembra sfiduciato, involuto, contrariato. Possibile che a Firenze da Kalinic in poi non si riesca più ad avere un attaccante in doppia cifra? Sarà sempre e soltanto colpa loro?
  • Callejon: schierato nuovamente da seconda punta e poi addirittura da centrocampista offensivo in luogo di Saponara, ha l’unico merito del gol (che considerando l’atavica difficoltà viola nel trovare la rete dovrebbe porlo sull’altare). Da un calciatore come lui ci si aspetta molto di più: certo si deve dire che il gol viene segnato una delle poche volte in cui riceve palla sull’esterno e riesce a stringere verso il centro, ma questo non lo diciamo a Iachini…. non avesse a svegliarsi! Vogliamo quello di Napoli!!!

Ci vediamo domani su YouTube per un’analisi spumeggiante!! A molti fischieranno le orecchie!!!

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – TORINO= 2 – 0

Era dal 12 gennaio che la Fiorentina non vinceva in casa ma stavolta i 3 punti sono arrivati! Tre punti che significano salvezza matematica accompagnati anche da un gioco discreto finché le gambe lo hanno permesso. A quattro gare dalla fine, la società può iniziare a programmare il futuro.

IL BUONO

  • Ribery: disegna calcio per sé stesso e per gli altri. Sforna assist a ripetizione compreso quelli per Kouame’ e Cutrone, è ancor di più il leader riconosciuto del branco. Da clonare
  • Kouame’: in settimana aveva detto che voleva aspettare la Fiesole piena per la prima gioia personale. Sarà per questo che la rete non gli è stata assegnata. Resta il movimento da attaccante e la cattiveria nell’attaccare la porta. Piacevolissima sorpresa
  • Cutrone: sembra averci preso veramente gusto con la terza rete consecutiva. Non sarà un fenomeno ma vede la porta, è giovane, ha grandissimi margini di miglioramento ed in più aiuta la squadra ed è entusiasta di essere a Firenze. Serve altro?
  • Terracciano: indubbiamente il miglior numero 12 del campionato, riesce a tenere la porta inviolata anche con un po’ di fortuna come nell’occasione del palo. Sempre sicuro in presa alta, guida bene la difesa. Clean sheet
  • Iachini : è arrivato a Firenze per salvare la squadra e ci è riuscito con 4 gare di anticipo. Dopo il pareggio al 96′ contro il Verona, la squadra probabilmente si è tolta di dosso la paura ed ha iniziato anche a giocare un calcio più divertente. Beppe viola nel cuore

IL BRUTTO

  • Chiesa : pur essendo cercato ripetutamente dai compagni nel primo tempo, non trova mai la giocata decisiva. Appare contrariato al momento del cambio, ma è la logica conseguenza della prova incolore. Sulle montagne russe
  • Ghezzal: dopo alcune prove assolutamente convincenti, oggi non riesce a dare continuità al suo periodo positivo. Spesso avulso dalla manovra, non incide mai nemmeno su palla inattiva. Qual è quello vero?

Il buono, il brutto, il cattivo

LECCE – FIORENTINA = 1 – 3

La Fiorentina vince e convince conquistando tre punti che regalano una quasi automatica salvezza. Un primo tempo attento, ben giocato, in cui i viola sono riusciti a concretizzare le azioni offensive ha fatto finalmente la differenza. Quarantacinque minuti di vero calcio che hanno permesso ai tifosi viola di non dover soffrire fino al novantesimo.

IL BUONO

  • Ghezzal: in una serata in cui tutto gira alla perfezione, la carta a sorpresa di Iachini risulta il migliore in campo. Fa un movimento perfetto per agevolare il gol di Chiesa, guadagna il rigore e poi calcia una punizione semplicemente perfetta. Una splendida sorpresa
  • Chiesa: finalmente!!! Segna il gol del vantaggio, serve l’assist a Cutrone e spacca la difesa avversaria in continuazione. Gioca ad un livello inarrivabile per i difensori del Lecce e copre la fascia destra in modo egregio anche in fase difensiva. Bentornato
  • Cutrone: quando l’attaccante viene messo nelle condizioni di fare il proprio lavoro tutto diventa più facile. Un assist delizioso per Chiesa in occasione del primo gol, una rete di sinistro che chiude la partita. Concretizza la stessa occasione che aveva fallito a Parma. In netta crescita
  • Duncan: con lui e grazie a lui la Fiorentina è un’altra squadra. Gioca una partita straripante dal punto di vista fisico riuscendo a ribaltare sempre l’azione. Arriva anche al tiro senza precisione. Insostituibile
  • Primo tempo viola: una volta tanto la Fiorentina detta i tempi di gioco e disegna calcio. La salvezza è ormai ad un passo. Era l’ora

IL BRUTTO

  • Babacar: al prodotto del vivaio viola vogliamo tanto bene ma resta sempre uguale a se stesso. Grandi doti fisiche, tecnicamente eccezionale ma inconcludente e quasi ma decisivo. Riuscirà mai a crescere?
  • Liverani: se la gara di stasera poteva essere un esame anche per la panchina viola, lo scolaro Fabio è stato sonoramente bocciato. La squadra salentina ha una sua identità e non smette mai di proporre gioco, ma si dovrebbe curare anche una fase difensiva imbarazzante. Alla prossima
  • Gol subito: anche in questa gara la retroguardia viola non riesce a rimanere imbattuta. Tra un Caceres non sempre sicuro ed i compagni di reparto che si sono rilassati, nel secondo tempo la Fiorentina regala la prima gioia in Serie A a Shakov. A quando un clean sheet?

Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – HELLAS VERONA= 1 – 1

Una Fiorentina a tratti raccapricciante strappa un punto tutto sommato meritato ad un Verona che dura solamente un tempo. Una volta tanto segna un attaccante al termine di un’azione manovrata, il Lecce (che la Viola affronterà mercoledì) è ancora a meno 7.

IL BUONO

  • Cutrone: come spesso detto in questa rubrica, un attaccante da area di rigore come lui si valuta solamente per i gol. Stasera, una palla ed una rete. Promosso
  • Kouame’: gioca 90 minuti dopo una vita e fa ben sperare. Sempre vivo, attivo, alla ricerca del gol. Prova a giocare sia spalle alla porta che in profondità, non molla mai. Speriamo non sia un fuoco di paglia
  • Amrabat: giocatore totale. E’ su tutti i palloni sia in fase difensiva che offensiva. Sbaglia pochissimo e ribalta bene l’azione. Se non si monta la testa, un perno del futuro. Acquisto azzeccato
  • Gol su azione: il fatto che la Fiorentina abbia trovato una rete senza utilizzare un calcio da fermo è una cosa da celebrare. L’attaccante che taglia e viene servito nello spazio è una rarità. Finalmente!

IL BRUTTO

  • Igor: partita a tratti disastrosa per l’ex Spal. Tiene colpevolmente in gioco Faraoni sul gol del vantaggio e nel complesso non appare mai sicuro né in chiusura né in ripartenza. Dimostra di essere ancora molto indietro nelle letture del gioco, mentre è più che sufficiente sulle marcature di attaccanti statici. Da rivedere
  • Dalbert e Lirola: la Fiorentina sugli esterni soffre troppo. Non chiudono bene i dirimpettai Lazovic e Faraoni e non sono quasi mai pericolosi nella metà campo avversaria. Invisibili
  • Sottil: una ghiotta occasione sprecata malamente. 45 minuti degni della trasmissione “Chi l’ha visto”: senza guizzi, senza idee, senza voglia. Se questo è il futuro viola, allora non c’è da essere ottimisti. Molto meglio a partita in corso nelle scorse occasioni. Acerbo
  • Il primo tempo viola: semplicemente imbarazzante. Surclassati, dominati, quasi derisi. Una lezione di calcio a domicilio che non ha potuto compiersi solo perché il Verona non poteva durare 90 minuti a quei ritmi. Basti pensare che dopo il primo tempo il conteggio dei corner recitava 7 – 1 per la squadra di Juric. Il secondo tempo è andato meglio sia per i cambi effettuati, che per l’oggettiva difficoltà fisica della squadra gialloblu’. Anche stavolta la Fiorentina non è stata fortunata con gli arbitri (il rigore è apparsa solare a tutti tranne che a Chiffi) ma comunque i viola hanno raccolto ciò che hanno seminato. Ancora una volta se Iachini aveva preparato la gara sugli avversari, diciamo che il piano non ha funzionato. Rimandati