In questi ultimi giorni, nella consueta lettura dei quotidiani, una notizia mi ha stupito più delle altre.
In una delle vie centrali di Firenze, Via de’ Neri, un’ambulanza ha impiegato un quarto d’ora circa per percorrere poco più di 150 metri poiché la gente che si era assiepata fuori dai negozi della strada in attesa di un panino, non ha avuto la decenza di spostarsi probabilmente per paura di perdere il posto acquisito in fila.
Soprassiedo volutamente sulla mancanza di rispetto ed educazione dei presenti sul posto, ma l’occasione è ghiotta (è proprio il caso di dirlo), per fare una riflessione su ciò che è diventata la città di Firenze negli ultimi anni. Nei mesi della pandemia, con le prime riaperture, su questo blog avevamo già in parte affrontato questo discorso chiedendoci quale sarebbe stato il futuro della nostra amata città (https://ilcornerdellungo.com/2020/06/24/la-mia-firenze/). Adesso che, grazie alla campagna vaccinale ed all’introduzione del Green Pass, la situazione ci ha permesso di ricominciare a vivere un’apparente normalità, i nodi invece sono tornati tutti al pettine. Certamente ricorderete quante volte, sia in campo lavorativo che amministrativo, avevo invocato una presa di coscienza affinché quei mesi non passassero invano! Avevo chiesto di mettere a frutto quei momenti di forzata paralisi per avviare una riflessione che portasse ad un cambio di paradigma per la nostra vita personale e per l’organizzazione ed i tempi della nostra città.
Passata (si spera) la pandemia, riaperti i negozi, i luoghi di lavoro e quelli di svago, le lancette sembrano però essere tornate indietro di 24 mesi. Il centro è stato nuovamente preso d’assalto dai turisti mordi e fuggi (sarebbe sufficiente leggere l’intervento di pochi giorni fa del Direttore degli Uffizi Schmidt per averne conferma), gli appartamenti che affittano su Air B&B ed altre piattaforme vengono occupati nella quasi totalità con settimane di anticipo, i negozi che offrono qualunque tipo di cibo e di bevanda affiorano in ogni angolo della nostra città. Ma durante le chiusure forzate quante volte abbiamo ascoltato anche il Sindaco Nardella dire “Firenze verrà ridisegnata con nuove funzioni e nuove mete turistiche”? Quante lacrime di coccodrillo abbiamo sentito versare per gli assalti notturni alle piazze centrali della città? Nelle ultime settimane assistiamo inermi anche all’ultima moda che consiste nel salire sulle statue più importanti quale quella di Dante Alighieri in Piazza Santa Croce…. Com’era la storiella di voler far tornare i residenti rendendo più accogliente per i fiorentini la zona centrale cittadina? Lo facciamo negando a quegli ultimi rimasti anche la possibilità di chiamare un’ambulanza? Certo però con tutti i minimarket che vendono alcool a ragazzini di ogni età, una bottiglia per tirarsi su la trovano di sicuro!!
Sono sconfortato nel dire che eravamo stati facili profeti anche stavolta! Non appena tornati i turisti, non appena le casse comunali iniziano a rimpinguarsi grazie all’avvento di migliaia di persone a settimana, torna in voga anche uno dei detti più famosi della politica italiana: “ci stiamo lavorando, stiamo elaborando soluzioni”. Manca solamente che venga istituita una bella Commissione di Studio con professionisti del settore: allora sì che saremmo assolutamente certi che la soluzione non arriverà mai!
Nel frattempo ogni giorno che passa un piccolo pezzettino della vera Firenze muore: che tristezza infinita!!!