Il mondo di una mamma o di un babbo con i bambini a scuola in questo periodo storico è una corsa ad ostacoli. Tra burocrazia, leggi incomprensibili ed assoluta mancanza di elasticità da parte della stragrande maggioranza del mondo della scuola, ormai riuscire a mandare i propri bambini in classe con continuità è diventata un’impresa pari ad azzeccare i numeri al superenalotto.
La cosa più incredibile è che, nonostante il governo abbia spinto a più non posso la vaccinazione anche nella fascia di età tra i 5 e gli 11 anni, nel momento di rientrare a scuola i bambini vaccinati, quelli guariti ed i non vaccinati sono trattati tutti allo stesso modo. Ti sei fidato della scienza? Ti sei beccato il Covid? E chissenefrega!! Sempre in didattica a distanza devi stare!! Vai alla materna senza mascherina? Vai alla primaria con la mascherina? Fatti tuoi…. Tanto sempre a casa devi stare!! Nel pomeriggio poi esci e vai ai giardini? L’importante è non andare a scuola! Sennò poi magari diventi una persona intelligente ed in grado di pensare con la tua testa. Non sia mai!!!
La cosa più sconcertante poi, è che non solo i bambini guariti o che hanno concluso il ciclo vaccinale devono fare la didattica a distanza, a differenza degli adulti che non hanno più obbligo di quarantena ma solo di autocontrollo per 10 giorni, ma quando rientrano a scuola vengono anche costretti all’ennesimo tampone!! Quindi gli adulti possono girare indisturbati, uscire, andare fuori ed al termine dei dieci giorni, se asintomatici, tornare alla vita normale senza altre misure, i bambini no!! Ai bambini, per tornare a scuola, serve il tampone negativo… Anche a quelli che usano le mascherine FFP2 per frequentare. Mi spiegate per favore la logica di tutto ciò? E se tante le volte tu non vuoi sottoporre tuo figlio, dopo le due dosi di vaccino e le quarantenne indiscriminate, anche al tampone devi tornare dopo 14 giorni anche se sei sempre stato asintomatico! Una follia assoluta!!
Il messaggio poi che stiamo dando ai nostri ragazzi è devastante. Il vaccino o il tampone ormai, non sono più strumenti di protezione dal contagio nel primo caso o di diagnosi nel secondo, ma solamente una chiave per aprire la porta della libertà. Ai miei tempi lo erano la bicicletta, il motorino o la macchina, adesso lo è il tampone. Che tipo di società intendiamo costruire su queste basi? Che concetto di libertà vogliamo offrire ai nostri bambini e ragazzi? Ed in questa continua ricerca di limitazione del contagio, ci siamo dimenticati i bisogni primari dei bambini: conosco amici dei miei figli che non vogliono più uscire di casa, altri che piangono mentre mangiano. Adesso che abbiamo il vaccino, le mascherine, diversi strumenti di difesa personale e sanitaria, possiamo tornare a pensare al benessere fisico, psicologico e culturale delle generazioni future?
Intanto però, mentre le famiglie si arrabattano in mezzo a tutto questo, siamo costretti ad assistere al desolante spettacolo di una parlamento riunito in seduta congiunta che si diverte a mettere il nome di un porno attore o di un calciatore nell’urna mentre si dovrebbe scegliere la persona che occuperà la carica più importante del paese per i prossimi 7 anni. Pagherà mai qualcuno per tutto questo? Conosciamo già la deludente risposta.
Alla prossima!!!