Il buono, il brutto, il cattivo in maglia azzurra

TURCHIA – ITALIA = 2 – 3

Una partita del tutto inutile dal punto di vista del risultato lascia comunque alcune indicazioni che meritano di essere raccontate. Come giustamente ha detto il CT Mancini a fine gara, la delusione per la mancata qualificazione ai mondiali del Qatar resterà almeno fino alla fine delle partite che si giocheranno a dicembre, ma adesso è doveroso ripartire con un gruppo nuovo e con le motivazioni giuste per raggiungere i campionati europei prima ed i mondiali del 2026 poi. I vergognosi abbandoni alla nazionale che si sono succeduti nei giorni precedenti alla trasferta in Turchia, simbolo anch’essi della debolezza della FIGC in questo momento, non hanno inficiato sulla prestazione di una squadra che ieri sera ha giocato una partita seria, con l’atteggiamento giusto ed anche finalmente con alcune individualità importanti che stanno via via sbocciando grazie soprattutto a quelle squadre, come il Sassuolo e l’Atalanta, che puntano sul gioco e sui calciatori italiani. La strada è lunghissima e la flebile luce intravista ieri sera in una gara inutile non deve certamente illudere, ma la speranza è che lo schiaffo subìto sia stato così grande da meritare una risposta importante da parte di tutto il movimento, Federazione in testa.

IL BUONO

  • Raspadori: ha l’argento vivo addosso, gioca una partita totale rischiando spesso la giocata e vincendo quasi sempre l’uno contro uno. Segna due reti mostrando una freddezza quasi innaturale rispetto alla propria età dimostrando ancora una volta che anche nel calcio italiano i talenti ci sono! Solo che, come tutti i giovani, hanno bisogno di giocare, di essere liberi di sbagliare, necessitano di tempo per imparare a misurarsi con il calcio dei cosiddetti grandi e con le situazioni diverse del calcio professionistico. Quando lo capiranno i club italiani?
  • Cristante: il centrocampista che non vedi mai, ma che spesso fa la differenza. Al netto della rete del pareggio, interpreta il ruolo del centrale di centrocampo in modo molto diverso da Jorginho ma è uno dei migliori. Sempre posizionato perfettamente in fase difensiva, sradica diversi palloni ai calciatori avversari cercando di far ripartire l’azione con costrutto. In un centrocampo con meno estro e più muscoli può risultare fondamentale nel nuovo corso azzurro. Perennemente sottovalutato.
  • Biraghi: chi mi conosce lo sa, il terzino della Fiorentina non è certamente uno dei miei calciatori preferiti ma stavolta merita un elogio particolare. Grazie all’interpretazione della gara da parte dei compagni di reparto, con un De Sciglio a destra che spesso si ferma a fare il terzo centrale, ha piena libertà di azione e gioca una partita quasi prettamente offensiva nascondendo così i suoi limiti difensivi (vedasi il gol subìto dal proprio lato). Instancabile nelle sovrapposizioni, riesce anche a servire due assist da palla ferma e di testa. Esame superato!

IL BRUTTO

  • Zaniolo: il cosiddetto talento della Roma deve decidere cosa vuole fare da grande. Il calciatore, la statua, il modello o cosa? Gioca una partita anonima, non attacca e non difende, sparacchia in modo presuntuoso tiri da 40 metri, non assiste mai i compagni di reparto. Pur avendo colpi eccezionali, come dimostrato in alcune occasioni, sembra entrato in un tunnel in cui rischia di perdersi. Non si capisce quale sia la posizione in cui rende meglio, appare abulico e svogliato. Salvate il soldato Zaniolo!
  • Donnarumma: se Zaniolo piange, il portiere non ride. Combina una topica importante in occasione della rete subìta, ma ciò che rischia qualche minuto dopo con i piedi è degno di “Mai dire gol”. Si riscatta parzialmente con alcune ottime parate ed una da fenomeno in chiusura di partita che salva la vittoria azzurra. Dà la netta sensazione di aver perso tranquillità e serenità soprattutto perché continua ad essere fortissimo negli interventi in cui conta l’istinto e la reattività, ma quando serve il cervello tutto cambia. Necessario ritrovarlo il prima possibile!
  • I facili entusiasmi: dopo una vittoria assolutamente inutile ed una delusione come quella della scorsa settimana, sentire qualche pifferaio magico che parla già di segnali di resurrezione, non so se mi fa più ridere o arrabbiare. Quel che è certo, è che sarebbe un errore colossale cercare ancora una volta una scorciatoia di fronte ad un problema che ormai si protrae da anni e che non può e non deve essere risolto con la politica dello struzzo. Adesso tanta calma e soprattutto tanto lavoro!!

A domani con il Corner Viola!

Un ritorno a teatro pieno di emozione

Oggi torno a parlare di me, delle mie emozioni, delle mie passioni, delle mie amicizie.

Dopo anni, e purtroppo non è un modo di dire, la scorsa settimana sono finalmente tornato a gustarmi uno spettacolo teatrale in un posto alternativo con un trio di artisti bravissimi e molto simpatici. Per tanti anni abbiamo ascoltato quella stanca litanìa sui posti di Firenze abbandonati, da riqualificare, da tenere aperti tutto l’anno con iniziative ed idee che colmassero vuoti cittadini. Ecco il posto in cui sono stato, con famiglia ed amici, a vedere lo spettacolo di cui parlerò tra poco è esattamente la fotografia di ciò di cui parlavo. Il teatro Instabile ha reso possibile l’utilizzo di uno spazio che negli ultimi anni veniva sfruttato solamente nei mesi più caldi dell’anno con cene, grigliate, musica: insomma la tradizionale e benedetta festa che serviva a tenere in piedi le attività del Circolo ARCI La Loggetta. Attività edificanti rette dai volontari con i quali mi onoro di aver collaborato, fondamentali per il quartiere, ma limitate nel tempo. Con la nuova gestione invernale e primaverile, si tengono invece corsi di circo e teatro per grandi e piccini, yoga ed altre arti che svolgono un ruolo prezioso quale presidio territoriale e culturale.

In questo tendone circense è inoltre stato ricavato un piccolo teatro in cui i bambini possono anche accomodarsi su dei cuscini messi a terra per poter quasi toccare gli artisti. Eh già, perché proprio di artisti si parla quando si nomina il Trio Trioche composto da Franca Pampaloni, Irene Geninatti e Nicanor Cancellieri. La loro particolarità è che fanno uno spettacolo in cui musica, recitazione, comicità e divertimento riescono a mescolarsi con un’armonia disarmante. Tecnicamente bravissimi e sempre in evoluzione (ad esempio Nicanor è migliorato tantissimo nel canto), portano in scena lo spettacolo la cui locandina è diventata la copertina di questo pezzo e che doveva debuttare il 23 febbraio 2020, esattamente pochi giorni prima dello scoppio della pandemia. Non sono un tecnico, né uno studioso musicale, ma la miscela di recitazione (tra l’altro in parte in francese, in parte in spagnolo mescolato ad italiano), musica classica, opera e pezzi addirittura hard rock hanno un effetto esplosivo. Non voglio nemmeno immaginare il lavoro, lo studio e l’impegno che c’è dietro ad uno spettacolo come questo che ti fa volare via un’ora in un minuto. E non solo: la capacità di coinvolgere bambini di nemmeno 6 anni come il mio piccolo Mattia che si è messo spesso a battere le mani a tempo, appassionati di musica come Claudia e la sua amica Valentina e di far divertire gente che solitamente abita gli stadi anziché i teatri come il sottoscritto è veramente stupefacente. Questa penso sia la vittoria più importante dell’arte, del teatro e della musica cioè riuscire a coinvolgere tutto il pubblico senza far sentire nessuno escluso: l’arte come simbolo di fratellanza e di comunità.

Quella stessa fratellanza che esiste tra me e Nicanor da ormai più di 30 anni, quando ci siamo trovati nella stessa classe al Liceo a condividere insufficienze gravi a matematica, occupazioni e manifestazioni di piazza dietro a quell’idea di futuro che ancora oggi rincorriamo senza però averla raggiunta. Forse proprio per questo ancora oggi, nonostante le nostre strade si siano divise abitando addirittura in nazioni diverse, appena c’è l’occasione di rivedersi non esitiamo a riunire le nostre due famiglie come se fossero anche loro studenti della mitica sezione E del Liceo Gramsci!

Il buono, il brutto, il cattivo in maglia azzurra

ITALIA – MACEDONIA DEL NORD = 0 – 1

Nella storia della nazionale azzurra ci sono state vette che sembravano irraggiungibili e cadute talmente rovinose da sembrare irreparabili. In ogni momento più buio è necessario guardare al momento in cui il sole ricomincerà a salire in cielo, ma della possibile rifondazione e rinascita magari ne parleremo in futuro: oggi è il momento delle riflessioni e dell’approfondimento di ciò che è successo ieri sera. La gara in sé conta poco, ciò che conta veramente è prendere coscienza del crepuscolo di un movimento calcistico da rifondare. La vittoria degli europei ha illuso molti dei commentatori e dei tifosi che la crisi fosse superata, che bastasse la bacchetta magica di Mancini per rivitalizzare un movimento che ormai da anni non riesce più a vincere alcuna competizione internazionale di club, non conquista più affermazioni con le nazionali giovanili, non sforna più talenti in grado di guidare la propria squadra di club e la nazionale sulla ribalta internazionale. Un movimento in cui si continuano ad aumentare le partite, le squadre professionistiche, ma anche e soprattutto gli stranieri nei settori giovanili delle società italiane. Senza considerare poi che in Italia si continua a definire giovane un calciatore nato nel 1998 o nel 1999 quando ad esempio nel Barcellona spadroneggiano calciatori del 2001, 2002 o 2003.

A quando le riforme sbandierate ormai da anni? A quando un tetto all’impiego degli stranieri? A quando un rilancio dei settori giovanili grazie alle infrastrutture ed ai tecnici federali?

IL BUONO

  • Verratti: in una nazionale che cammina, che non inventa, che gioca ad una velocità da tartarughe, il centrocampista del PSG disegna calcio, dribbling e lanci filtranti. L’unico che resta sul livello degli campionati europei e che ci crede fino all’ultimo. Predica nel deserto, almeno non ha nulla da rimproverarsi. Tra i pochissimi da cui si può ripartire.
  • Bastoni: è indubbiamente il futuro della difesa azzurra. Fisicamente pronto, con un piede educato, capace di ottime letture difensive tanto nelle marcature preventive che nelle chiusure degli spazi. Sarà forse anche perché è uno dei pochi giovani italiani che ha avuto fiducia nella squadra di club? E come potrebbero mai fare esperienza i nostri giovani se non giocano mai? Centrale di oggi e di domani.

IL BRUTTO

  • Immobile: il solito Ciro in campo internazionale. Ormai anche i sassi hanno capito che Immobile non è lo stesso calciatore nella Serie A e nelle altre competizioni ed anche questo dovrebbe far riflettere. Un attaccante che sa giocare solamente palla in profondità, che spesso ritarda il tiro in porta, che è di una pochezza tecnica disarmante sia nelle sponde che nella copertura della palla. Sicuramente non abbiamo grandissimi attaccanti nel periodo attuale, ma provare uno tra Belotti e Scamacca no? Ah già…erano in tribuna! Lasciatelo nella sua comfort zone!
  • Insigne: se Immobile è capace di segnare solamente in Serie A, Insigne invece ha giustamente scelto di andare in Canada che probabilmente è il suo livello attuale. Non salta mai l’uomo, non è più decisivo nemmeno sui calci piazzati, è un’imbarazzante controfigura degli esterni moderni. Ormai prigioniero del suo personaggio, calcia sempre e soltanto a giro di interno destro sul secondo palo. Ridategli Tomovic, magari torna ad essere decisivo!
  • Mancini: potrei parlare dei bradipi Jorginho o Donnarumma, come potrei citare Barella, ma quando si sbaglia completamente dapprima un girone intero di qualificazione e poi anche la gara di spareggio, non si può dimenticare il Commissario Tecnico. Sgombriamo il campo subito: Mancini dovrà per sempre essere ringraziato per aver vinto un europeo al quale nessuno credeva ed aver rivitalizzato un gruppo sgonfio e senza grande talento ma stavolta le ha sbagliate veramente tutte! Dal voler per forza naturalizzare calciatori di cui non si sentiva certo il bisogno, a continuare a sbandierare la fiducia e tranquillità quando invece i segnali e gli scricchiolii erano sotto gli occhi di tutti. La scelta poi di giocare contro una squadra chiusa nella propria metà campo con Immobile prima (attaccante che ha bisogno di spazi), Raspadori poi (più adatto al fraseggio che alle sportellate) ed infine Joao Pedro (attaccante che non segna da tempo immemore) è sembrato un perfetto suicidio. C’era da aspettarselo il comportamento attendista della Macedonia, così come era possibile che non la sbloccassimo velocemente: ed allora perché non portare almeno in panchina un attaccante forte fisicamente come Belotti o Scamacca? E perché insistere su un Barella spento fisicamente ed un Jorginho apatico come non mai? Purtroppo nella presentazione di ieri avevamo detto che avevamo tardato nel ricambio generazionale. Adesso il tempo è purtroppo scaduto!!

Menomale che noi abbiamo il nuovo logo viola! 🙂

L’Italia di Mancini a Palermo non può sbagliare!

Nessuno voleva arrivarci, adesso esiste un solo risultato!

L’Italia di Roberto Mancini giocherà stasera, contro la Macedonia del Nord, la semifinale degli spareggi che valgono l’accesso ai prossimi Campionati del Mondo in Qatar. Sarebbe clamoroso mancare nuovamente la qualificazione alla manifestazione calcistica più importante dopo il disastro del 2018. In un girone non certo impossibile, i campioni d’Europa in carica sono arrivati dietro alla Svizzera (non proprio una corrazzata seppur sempre insidiosa) ed adesso si ritrovano a misurarsi, in caso di successo in semifinale, contro una tra Portogallo e Turchia in gara secca in trasferta come da girone e calendario qui sotto:

  • ITALIA
  • Macedonia del Nord
  • Portogallo
  • Turchia

Semifinali – Stasera

  • Ore 20.45, ITALIA-Macedonia del Nord (E)
  • Ore 20.45, Portogallo-Turchia (F)

Finale – Martedì 29 marzo

  • Ore 20.45, Vincente E-Vincente F

Prima di pensare all’eventuale finale da giocare martedì, sarà necessario concentrarsi sulla gara di stasera contro una compagine che è arrivata seconda nel girone della Germania lasciandosi alle spalle Romania e Islanda e centrando un risultato storico per un paese di così giovani tradizioni. Il Commissario Tecnico avversario Milevski, che dovrà fare a meno della propria bandiera Goran Pandev infortunato e dell’ottimo centrocampista del Napoli Elmas squalificato, può contare su un paio di calciatori che hanno giocato nel nostro campionato: il difensore esterno Ristovski visto in Italia anche con la maglia del Parma e l’attaccante Trajkovski passato anche da Palermo che guiderà il reparto stasera. Insomma non certo una formazione indimenticabile che però fa dello spirito di squadra e dell’orgoglio il proprio punto di forza per cercare un’altra impresa.

Il Ct campione d’Europa in carica invece, ha risposto con ben 33 convocati:

Portieri: Alessio Cragno (Cagliari), Gianluigi Donnarumma (Paris Saint-Germain), Pierluigi Gollini (Tottenham), Salvatore Sirigu (Genoa)

Difensori: Francesco Acerbi (Lazio), Alessandro Bastoni (Inter), Cristiano Biraghi (Fiorentina), Leonardo Bonucci (Juventus), Giorgio Chiellini (Juventus), Mattia De Sciglio (Juventus), Emerson Palmieri (Lione), Alessandro Florenzi (Milan), Luiz Felipe (Lazio), Gianluca Mancini (Roma)

Centrocampisti: Nicolò Barella (Inter), Bryan Cristante (Roma), Jorginho (Chelsea), Manuel Locatelli (Juventus), Lorenzo Pellegrini (Roma), Matteo Pessina (Atalanta), Stefano Sensi (Sampdoria), Sandro Tonali (Milan), Marco Verratti (Paris Saint-Germain)

Attaccanti: Andrea Belotti (Torino), Domenico Berardi (Sassuolo), Ciro Immobile (Lazio), Lorenzo Insigne (Napoli), Joao Pedro (Cagliari), Matteo Politano (Napoli), Giacomo Raspadori (Sassuolo), Gianluca Scamacca (Sassuolo) Mattia Zaccagni (Lazio), Nicolò Zaniolo (Roma).

Guardando le gare del girone di qualificazione ed anche queste chiamate, ho la sensazione che si possa correre ancora una volta un rischio già vissuto dalle nostre nazionali in passato. La possibilità cioè che una vittoria che nessuno si aspettava, come ai mondiali del 1982 e del 2006, non permetta quel ricambio generazionale che invece la nostra squadra avrebbe potuto, e forse dovuto, affrontare con maggiore decisione. Vedere una difesa in cui ancora una volta figurano tra i convocati Bonucci, Chiellini e Florenzi, un centrocampo in cui tutto gira ancora attorno a Jorginho, Verratti e Barella ed un attacco che si regge di nuovo su Immobile e Belotti fa pensare… Siamo sicuri che l’Italia non sarebbe arrivata almeno seconda iniziando già a ricreare un ciclo intorno ad un perno difensivo come Bastoni, un centrocampista come Tonali o Pobega ed attaccanti come Scamacca e Raspadori invece di ridursi a chiamare Joao Pedro? Forse adesso avremmo una nazionale più fresca, più pronta, più entusiasmante….

Non è comunque questo il momento dei processi: adesso conta solo vincere!

Ci vediamo domani con il buono, il brutto, il cattivo con la maglia azzurra!

Il buono, il brutto, il cattivo

INTER – FIORENTINA = 1 – 1

Una bella partita, una Fiorentina bellissima. La trasferta di San Siro è stata una di quelle gare in cui non sai se essere più contento ed orgoglioso per la prestazione della squadra, oppure deluso per il rimpianto di ciò che poteva essere la classifica con una vittoria che i ragazzi di Italiano hanno sfiorato in chiusura di gara. Il pareggio finale è certamente il risultato più giusto, ma entrambe le squadre hanno avuto le occasioni per portare a casa il bottino pieno. Oltre alle prestazioni individuali di cui parlerò più approfonditamente in seguito, sono contento per aver visto una squadra per niente intimorita, che ha cercato di fare la partita ogni volta che è stato possibile, che è sembrata in crescita anche dal punto di vista atletico. Di fronte ai campioni d’Italia che hanno vinto anche ad Anfield, Torreira ed i suoi compagni hanno lottato su ogni pallone senza aver mai paura di cercare la giocata anche se ancora una volta non sono stati abbastanza precisi sotto porta. Dietro la coppia formata da Igor e Milenkovic ha fatto benissimo, il centrocampo ha rotto il gioco avversario ed ha fatto ripartire l’azione, gli esterni sono stati pericolosi anche se non hanno trovato la via della rete. Non so se sia un punto guadagnato o due persi, ma certamente vi posso assicurare che giocando così saremo in lotta fino alla fine per l’Europa: speriamo adesso che dalle nazionali i nostri calciatori tornino tutti integri e pronti per lo sprint finale!

IL BUONO

  • Torreira : se Vincenzo Italiano può far giocare un “calcio totale” alla propria squadra è anche e soprattutto grazie a questo fenomeno in mezzo al campo. Fenomeno perché pur non essendo tra i top né fisicamente, né tecnicamente, né tatticamente, indirizza ogni singola partita che gioca. Intercetta migliaia di palloni, ne rigioca ancor di più e nelle ultime settimane ha iniziato anche a segnare con una regolarità spaventosa con inserimenti intelligenti e puntuali. Di solito il leader in campo sputa sangue, lui sputa anche i denti!
  • Igor: uno dei giocatori che sono migliorati di più in questa stagione. Lotta, sgomita, recupera palloni e riesce anche ad impostare con un piede sinistro sempre più educato. Si divide bene la zona difensiva con Milenkovic ma, a differenza del compagno di reparto, non rimedia cartellini gialli stupidi ed assolutamente evitabili. Colonna portante.
  • Castrovilli: avrei potuto citare Nico oppure Terracciano ma stavolta voglio premiare un calciatore che negli ultimi mesi abbiamo bastonato spesso. La maturazione del numero 10 viola sembra essere vicina al compimento: pur giocando un calcio completamente diverso da quello contrassegnato da spazi ampi davanti in cui correre, Castrovilli si è completamente reinventato sia in fase difensiva che offensiva. Aiuta nella catena di destra Venuti, raddoppia spesso nella zona di Torreira coprendogli anche le spalle, recupera sulle verticalizzazioni avversarie. In fase offensiva, non si incaponisce più nel voler saltare ogni singolo avversario, ma ha imparato a giocare con e per la squadra. Complimenti, senza il lavoro non si migliora così!

IL BRUTTO

  • Le occasioni sprecate: sgombriamo subito il campo dai dubbi! Non parlo di Piatek che, purtroppo, non l’ha strusciata mai…. ma i nostri esterni continuano ad essere troppo dolci ed inconcludenti in fase realizzativa. Saponara, Gonzalez, Ikoné hanno tutti avuto almeno un’occasione per far male ad Handanovic e compagni ma nessuno dei tre è riuscito a fare rete. Per andare in Europa abbiamo bisogno dei loro gol!
  • I difensori esterni: io credo che anche stasera la Fiorentina abbia fatto vedere ampiamente quali sono i ruoli in cui si dovrà intervenire in sede di mercato se l’obiettivo è l’Europa. Certamente serviranno gol sugli esterni, sicuramente sarà necessario un attaccante diverso da Piatek, ma soprattutto sarà necessario trovare sul mercato due terzini che sappiano fare meglio di Biraghi e Venuti! Non credo sia così difficile setacciare il mercato in questi due ruoli…ad esempio già con Bellanova a destra e Udogie a sinistra si farebbe un salto in avanti notevole! Cerchiamo di tappare le falla con il gioco di squadra, al futuro ci penseremo poi.
  • Il gol subìto: un peccato, un vero peccato! Certo l’Inter avrebbe potuto (e magari dovuto) segnare in altra occasione perché la rete che abbiamo preso è stata veramente atroce. Detto che l’analizzeremo in modo approfondito grazie ai frame nella puntata del Corner Viola, devo però dire che non è ammissibile prendere un gol così. Tra Biraghi che stringe troppo ma stavolta chiama Duncan a supporto, ed il centrocampista viola (certamente il più colpevole) che si dimentica completamente di fare la diagonale su Dumfries, il gol arriva da un errore difensivo e questo è ciò che brucia di più. Con maggiore attenzione, migliore comunicazione ed una buona collaborazione, la Fiorentina avrebbe potuto evitare il gol del pareggio. Poi magari lo avrebbe subìto successivamente, ma prenderlo in quel modo è assolutamente inaccettabile. Sveglia che i punti adesso pesano il doppio!

A domani con il Corner Viola!

Che si gioca??

Il Diavolo rossonero vola proprio come i ragazzi di Stefano Pioli!!! In un colpo solo scavalca Joe, tallona la testa della classifica ed ora si candida per la vittoria finale.

Nel weekend in cui tutti hanno scommesso sulla vittoria dell’Inter nella gara sorpresa, l’unico che ha creduto nel mezzo passo falso di Simone Inzaghi ha fatto cappotto ed ha scalato la classifica. Il Diavolo Rossonero è a soli tre punti dalla vetta ed ora ci crede davvero! Nella gara scontata poi, solamente l’Atalanta gioca uno scherzetto mentre gli altri non si fanno mancare il più uno. Vediamo dunque la classifica aggiornata grazie al consueto lavoro del Meneghino di Paderno Dugnano:

Lungo 57
Luchino il diavolo rossonero 54
Joe il Pistoiese 50
Argentino Fiorentino ormai quasi Parigino 49
Bomber Siiimo 41
Carlo il Meneghino di Paderno Dugnano 40
Niccolò 30
Francesco il Meneghino Junior 25
Sandrino il Bressesino 17
Salva il Molisano 5
Alan 0

Ecco le partite con cui la classifica potrebbe cambiare ancora:

La gara più scontata: GREUTHER FURTH – FRIBURGO = 2

In questa giornata di Serie A non mi ispira niente ed allora cerco rifugio in Bundesliga. I padroni di casa dal nome impronunciabile sono ormai già retrocessi e vengono da alcune sconfitte rovinose, mentre il Friburgo è certamente tra le sorprese del torneo tanto che si trova ad una sola lunghezza dalla qualificazione in Champions League. Magari poi non riuscirà nell’impresa di arrivare nell’Europa che conta, ma perché fermarsi proprio in casa del fanalino di coda? 2 fisso e sogno che continua!

La partita da NON giocare: EMPOLI – VERONA

Una delle squadre che gioca meglio a calcio ma che nel girone di ritorno ha racimolato pochissimi punti, contro una delle sorprese del campionato che dà sempre del filo da torcere a tutti. E allora direte voi? E’ due sicuro…. ed invece mah… l’Hellas avrà tantissime assenze tra squalifiche (Faraoni, Ilic, Ceccherini) e infortuni (Lazovic, e Veloso su tutti) ed è già tranquillo in classifica, l’Empoli deve tornare a vincere per non vedersi avvicinare troppo dalle squadre che lottano per salvarsi. Insomma troppe incognite da considerare, la lascio a voi!

La sorpresa della giornata: ROMA – LAZIO = 2 (Risultato 1 – 2)

Il derby di Roma è la gara che ho scelto per vedere se Luchino il Diavolo Rossonero fa davvero sul serio. Vedo la Lazio favorita nel derby per diversi motivi: innanzitutto ha avuto la possibilità di preparare la gara per tutta la settimana, mentre la Roma ha giocato Giovedì una partita molto tirata contro il Vitesse. Inoltre gli uomini di Sarri sembrano aver trovato nelle ultime giornate quella continuità che era sconosciuta fino alla sosta di Natale. Il centrocampo delle meraviglie è tornato a dettare legge, Immobile continua a segnare ed anche la difesa inizia a funzionare. Dall’altra parte la Roma continua a balbettare ed a riagguantare pareggi insperati grazie a calci di rigore talvolta generosi. Contro la Lazio però probabilmente non basteranno le prestazioni delle ultime settimane e allora: vittoria esterna e Lazio col vento in poppa!

A voi per i pronostici!