HELLAS VERONA – FIORENTINA = 0 – 3
Finalmente una Fiorentina sporca, brutta, cinica e cattiva!! Dopo tanti, troppi punti lasciati stupidamente per strada, i viola conquistano una vittoria fondamentale in quel di Verona e si tirano fuori, speriamo definitivamente, dalle secche della bassa classifica. Vincenzo Italiano ha dimostrato ancora una volta due cose che non dobbiamo dimenticare mai: innanzitutto che è un allenatore di campo, uno che ha bisogno di tempo per modellare le sue squadre, un tecnico che però, quando ha i giorni sufficienti a preparare la partita resta uno dei migliori della nuova generazione. Anche a Verona, contro una compagine in salute che nelle ultime settimane aveva messo in difficoltà chiunque, è riuscito a trovare i punti deboli degli avversari colpendoli senza pietà. Il ritorno al 4-2-3-1, in cui Barak galleggiava tra le linee e la coppia dei mediani composta da Mandragora ed Amrabat schermava ancora una volta la coppia difensiva con l’italiano più propenso a gestire il pallone, è stata la mossa vincente che ha spento i due esterni scaligeri (Doig e Faraoni) ed ha fatto ammattire Tameze intento a rincorrere tutti senza poi avere la lucidità necessaria per far ripartire l’azione. La seconda cosa da sottolineare è che il gruppo squadra è con Vincenzo Italiano: anche quando il mister fa turnover e lascia in panchina contemporaneamente il capitano Biraghi, l’acciaccato Milenkovic, il faro Bonaventura ed il simpatico Jovic, il gruppo resta compatto e dimostra di remare tutto nella stessa direzione. Se sono felice di fare i complimenti al mister ed alla squadra per aver portato a casa tre punti fondamentali, resta ancora qualche punto interrogativo da risolvere. Innanzitutto le occasioni ghiotte che la Fiorentina ha lasciato nel primo tempo a Lasagna (clamoroso il suo errore) e nella ripresa a Gaich, poi la fluidità di manovra che anche stavolta è stata piuttosto farraginosa forse anche per la maggioranza di calciatori mancini contemporaneamente in campo ad inizio gara, ben sei su dieci giocatori di movimento!
La trasferta di Verona ci lascia dunque sensazioni positive, con il morale e la serenità forse finalmente ritrovati anche in campionato, dopo che nelle coppe i viola stanno regalando gioie e sogni. Sabato i viola affronteranno il lanciatissimo Milan di Pioli che, dopo un periodo difficile, è stato capace di rimettersi in carreggiata grazie ad alcuni accorgimenti tattici azzeccati. La gara del Franchi potrebbe permettere alla Fiorentina di sfatare diversi tabù, dal successo interno che manca da troppo tempo, alla vittoria contro una squadra che occupa una posizione di classifica migliore, cosa mai riuscita a Vincenzo Italiano ed i suoi ragazzi in questa stagione. Tre punti contro il Milan potrebbero riportare definitivamente il sereno in vista dello sprint finale!
IL BUONO
- Barak: riproposto nel ruolo di trequartista, gioca finalmente una partita totale. Si inserisce negli spazi, attacca sempre Tameze, trova la via della rete: insomma si traveste da quel giocatore che tutti aspettavamo. Speriamo non si fermi più.
- Ikonè: una volta tanto è una sua giocata a decidere la partita. Sgomma a 100 all’ora contro il malcapitato Dawidowicz e serve perfettamente il sinistro di Barak che, dopo poco più di dieci minuti, mette in discesa la partita. Alterna poi come al solito giocate di classe pura ad errori incommentabili, ma per stavolta va bene così. Assist man importante!
- Cabral: l’attaccante di lavoro deve spedire i palloni in porta e Arturone anche stavolta non tradisce. Peggio di altre volte in fase di copertura della palla, meno coinvolto nel gioco di squadra, sfrutta comunque il corner grazie al quale anticipa Hien e regala alla propria squadra il raddoppio. Titolare fisso!
- Dodò: una volta tanto gioca una partita assolutamente convincente. Contro quello che doveva essere il giocatore più in forma del Verona, Doig, corre su e giù sulla fascia regalando anche palloni invitanti agli attaccanti senza farsi mai prendere alle spalle dal dirimpettaio. Risveglio vicino?
- Clean sheet: avrei potuto premiare il gesto tecnico di Biraghi (che però poi rovina tutto con la solita polemica da quattro soldi) oppure l’ennesima solida prova di Mandragora (che non è un regista ma si fà sentire), però la notizia della porta inviolata di Terracciano è la più importante. Dopo troppe gare in cui la Fiorentina subiva sempre almeno una rete, riuscire a tornare a Firenze con la porta inviolata regala serenità e fiducia. Avanti così!
IL BRUTTO
- Occasioni concesse: anche se Terracciano è uscito imbattuto dal Bentegodi, l’occasione fallita da Lasagna nel primo tempo è clamorosa. Forse il vento sta cambiando ed i viola non vengono più puniti al primo errore, ma sarebbe comunque preferibile non sfidare la buona sorte. Col Milan certe disattenzioni potrebbero costare care!
A voi per i commenti!!
Commentando il suo addio forzato alla Nazionale spagnola, Sergio Ramos ha detto: “Le scelte tecniche di un allenatore non sono mai soltanto calcio”. Aveva perfettamente ragione: spesso nelle sue scelte un allenatore si fa influenzare da fattori esterni al calcio, quelli che abbiamo elencato nel tuo post precedente (costo del cartellino dei giocatori, ingaggio che percepiscono, nome del loro procuratore eccetera). Ad esempio, perfino in una società come la Fiorentina, il cui presidente si dichiara orgogliosamente nemico dei procuratori, abbiamo un centravanti che gioca solo ed esclusivamente perché ha lo stesso procuratore di chi lo allena.
Nonostante tutto questo marciume, anche nel calcio ogni tanto vince la meritocrazia. Perché nelle partite da dentro o fuori l’allenatore ha bisogno assoluto di vincere, e quindi mette in campo chi è più forte, lasciando da parte qualsiasi altra considerazione. La partita contro il Verona ne è la dimostrazione: Italiano doveva vincere in tutti i modi, quindi per una volta se n’è fregato di compiacere Ramadani schierando Jovic, e ha dato una meritatissima maglia da titolare a Cabral. Quest’ultimo l’ha ripagato facendo gol, e a questo punto mi auguro che Italiano non lo tolga più dal campo (ma non ci spero troppo, per il motivo che ha detto Sergio Ramos).
Riguardo alla partita nel suo complesso, è destinata a venire ricordata come un momento di svolta, come lo fu la vittoria con lo Spezia nel girone di andata. Se anche solo una di queste 2 partite fosse finita diversamente, poi la Fiorentina si sarebbe ritrovata invischiata nella lotta per non retrocedere, e sarebbe stata una sciagura: sia perché i giocatori non hanno abbastanza personalità per convivere con lo spauracchio della serie B senza farsi divorare dalla paura, sia perché a differenza di Spezia e Verona noi abbiamo ben 2 coppe a distrarci dal campionato, e questo in una lotta salvezza giocata punto su punto sarebbe stato un grosso svantaggio. Rischiavamo di fare come il Wigan, che nel 2012 – 2013 vinse la FA Cup (tra l’altro battendo in finale il Manchester City di Roberto Mancini) e poi 3 giorni dopo retrocesse in campionato.
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Sottoscrivo! Anche se prima di parlare di svolta vorrei che trovassimo un po’ di continuità… Anche dopo il pareggio di Roma con la Lazio ci eravamo illusi, speriamo stavolta sia diverso!
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Io non penso che Jovic scenda in campo a dispetto dei desiderata della società e solo per far contento il procuratore. La prospettiva di lucrare una succosa plusvalenza è troppo allettante per i nostri
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Anche questa è un’ipotesi che ci può stare!
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Volendo si potrebbe fare lo stesso discorso per Cabral: siccome la società l’ha pagato 15 milioni e mezzo, vuole vedere tutelato il suo investimento. La verità è che in quel ruolo la Fiorentina ha speso tanto di cartellino per Cabral e tanto di ingaggio per Jovic, quindi per Commisso è indifferente che giochi l’uno o l’altro. Per Ramadani invece è meglio che giochi Jovic, quindi secondo me è per accontentare il procuratore che hanno in comune che Italiano si ostina a metterlo titolare. Grazie per la risposta! 🙂
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Se Cabral continua a segnare però, il problema non si pone! 🤞🤞🤞
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Speriamo davvero amico mio! 🤞
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