FIORENTINA – INTER = 3 – 4
Una partita folle, emozionante, piena di distrazioni ed errori tecnici individuali che condanna la Fiorentina all’ennesima sconfitta interna e spenge le residue speranze di guardare ad un campionato diverso dal vivacchiare. Non si può dire che la squadra di Vincenzo Italiano non ci abbia provato dopo aver riaperto una gara che sembrava senza speranze già dopo 20 minuti, ma Valeri da una parte e Venuti dall’altra hanno tarpato le ali ad una rimonta che aveva fatto volare i cuori viola in Paradiso. A niente sono valsi i gol degli attaccanti, stavolta schierati insieme (sarà un caso?), ma sapere di poter fare male agli avversari aiuta sia dal punto di vista psicologico che tattico, come andremo a spiegare qui sotto. Resta comunque ancora una volta un migliore in campo indiscusso: l’Artemio Franchi pieno di amore ed orgoglio che, guidato da una splendida Curva Fiesole, meriterebbe molto di più da una proprietà che sembra pensare solamente agli utili, alle infrastrutture, alle polemiche con i giornalisti, di calciatori che sanno solo polemizzare per i (troppi) pochi fischi riversati sulla squadra dopo alcune prove oscene, di un allenatore che ha la rapidità di un bradipo nel leggere le partite e provare qualcosa di diverso.
IL BUONO
- Kouamè: lotta, si sbatte, salta più volte un difensore del rango di Skriniar. Ancora una volta si sfianca in un doppio, triplo lavoro diviso tra la fase offensiva e quella difensiva. Non riesce a pungere come nelle ultime occasioni, ma resta un perno della squadra. Non possiamo più farne a meno.
- Cabral: dopo i primi cenni di risveglio visti a Lecce, anche contro l’Inter gioca un’onesta partita per il calciatore che è. Lotta, sgomita, offre sponde, apre spazi: insomma tutto l’armamentario di un centravanti che però non è probabilmente ai livelli del calcio italiano. Almeno non si lascia andare a esultanze sguaiate o gesti antipatici e segna con grande freddezza il rigore che riapre il match. Professionista vero.
- Ikonè: si conferma un calciatore che rende al meglio quando trova campo davanti per attaccare gli spazi liberi. Il gol è un gioiello grezzo in una serpentina in cui, come al solito, prima aveva incespicato sulla palla. Enigma irrisolto.
- ltaliano: se la squadra riapre la partita con il cambio modulo e con una prova furente ed aggressiva, è anche perché, volenti o nolenti, il mister siciliano è entrato sottopelle ai calciatori e riesce ad infondere loro quella voglia di non mollare mai che è ormai una bella compagna di viaggio della squadra da quando è sbarcato a Firenze. Di tutto il resto ne parliamo tra poco.
IL BRUTTO
- Milenkovic: una partita costellata di errori sia nei confronti di Correa che di Dzeko. Troppo dolce, molto spesso distratto, il lontano parente del condottiero di cui la squadra avrebbe bisogno. Un passaggio a vuoto glielo possiamo concedere.
- Venuti: BASTA….BASTA….BASTAAAAAA (non Dusan). Non ne possiamo più!!! Dopo Udine, Bologna, Istanbul, ancora lui a regalare la partita agli avversari. E lui è quello che prima di una delle ultime partite di Conference League si è lamentato delle polemiche del pubblico? Lollo a te non dovrebbe essere permesso nemmeno di cambiarti davanti ad uno stadio come quello di ieri sera. Sei un miracolato e come tale dovresti ringraziare ogni giorno della situazione in cui ti trovi. Adesso però, fai un gesto da tifoso vero, chiamati fuori: non è la tua dimensione!
- Jovic: ecco un altro fenomeno che a Lecce sembrava si fosse rotto tutto! Uno che, dopo aver segnato la rete contro l’Inter (il gol mancava dalla prima di campionato contro la Cremonese), si è permesso di esultare in modo polemico. Uno degli ultimi a permettersi una cosa del genere, il Cholito Simeone, da lì in poi fu subissato di fischi: spero faccia la stessa fine!
- Valeri: l’insopportabile profumo del potere. Deve averlo sentito anche il fischietto romano ieri sera…. il rosso che manca a Di Marco in occasione del rigore viola credo entri direttamente nella saga degli orrori arbitrali della stagione 2022/2023. Sul gol del 3-4 poi, l’azione è viziata da un fallo di Dzeko su Milenkovic. Ma tanto che importa, domenica di nuovo ad arbitrare questo circo! Rien ne va plus!
- Italiano: ieri sera, quando è entrato Jovic al posto di un centrocampista con oltre mezz’ora da giocare, con la squadra che passava finalmente ad un vero e proprio 4-2-3-1, ho avuto paura iniziasse a nevicare. Il mister viola ci ha messo più di 3 mesi a capire che, per come è costruita questa squadra, non può giocare con il modulo da lui prescelto. Chiaro che ieri sera la squadra ha preso anche alcune imbarcate quando ha giocato con Jovic, Cabral, Kouamè ed Ikoné, ma dobbiamo anche dire che, essendo sotto nel risultato, i due centrocampisti centrali sono sempre stati di costruzione e non di filtro. Con la coppia Mandragora-Amrabat, sono convinto che la Fiorentina possa trovare quegli equilibri necessari per non dover sempre viaggiare sulle montagne russe come ieri sera. Incredibile poi che, quando i calciatori sono stati messi nel loro ruolo, abbiano segnato: qualcuno (Flavio) dirà che i gol sono stati segnati su palla inattiva ma se hai più calciatori offensivi in campo, anche le squadre avversarie dovranno coprirsi in maniera diversa e magari tirarsi indietro. Senza contare poi che, giocando contro l’Inter disposta a 3 dietro, la contemporanea presenza di quattro calciatori offensivi li obbliga a cambiare atteggiamento. Speriamo che l’inversione sia definitiva: anche perché in questo modulo possono trovare spazio nei 3 dietro la punta anche calciatori come Saponara, ultimamente spaesato e Bonaventura, che in mezzo al campo offre qualità ma non quel filtro necessario ad una difesa ballerina. La più grave colpa però, è quella dell’inserimento di Venuti: con Dodò che ha chiesto il cambio ci sono tantissime soluzioni per NON vedere Venuti in campo. Innanzitutto Terzic a destra (visto che Biraghi continuava a fare la sua mediocre figura come sempre), oppure l’inserimento di Igor con lo scivolamento di Quarta o Milenkovic a destra, o perché no l’impiego di Bianco che a Moena ha interpretato quel ruolo per tutto il ritiro. Quando si ha bisogno di portare via almeno un punto (e dovrebbe saperlo anche lui quanto bisogno avevamo), ci si può sempre inventare qualcosa. Ma forse aver già dovuto mettere nel cassetto il 4-3-3 ha tolto lucidità.
A voi per i commenti!!
Va bene cambiare modulo, anche se il 4231 non mi entusiasma, perché volente o nolente Cabral è l’unico vero centravanti d’area che abbiamo con Jovic dietro nel suo posto più consono. Amrabat e Mandragora possono anche essere i due mediani di centrocampo a patto che giochi anche Bonaventura che è l’unico, purtroppo, centrocampista di classe che abbiamo. Ad un certo punto avevo pensato che Bonaventura regista in mezzo al campo potesse essere una soluzione praticabile, ci vorrebbe una riprova. Amrabat, onesto recuperatore di palloni e poco altro, e Mandragora, mezzala tra l’altro di non eccelso dinamismo, non sono registi almeno ad un certo livello. L’analisi della partita come sempre è falsata dal risultato, fossimo rimasti sul 3 a 3 come era logico dovesse andare, avremmo parlato di una grande Fiorentina e di un bravo allenatore che con un’abile mossa tattica aveva cambiato le sorti della gara. Lo sciagurato rinvio di Venuti, roba da oggi le comiche, ha cambiato il racconto della gara e allora tutti (leggere i commenti sui social ma anche in televisione) contro l’allenatore, la proprietà ecc… Io penso che Italiano, che deve migliorare nettamente nella gestione delle partite e nell’adattarsi alla qualità della rosa a disposizione, dopo l’esperienza nella Fiore andrà in una squadra di livello.
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Ciao Roberto! La pensi proprio come me! Infatti ho voluto inserire Italiano sia tra i migliori, per la capacità di aver cambiato la partita con il cambio modulo e le sostituzioni finalmente tempestive, sia però tra i peggiori perché l’impiego di Venuti non può essere sottaciuto. Io ho sempre sostenuto l’operato di Vincenzo Italiano ma credo sia anche giusto dire che, se sicuramente la squadra non è da sesto posto, non può essere nemmeno da quattordicesimo. Quanto al regista la penso come te anche se dobbiamo dire che quello lo avevamo e lo abbiamo mandato via! Vabbè non ci pensiamo ed intanto andiamo a vincere contro i turchi!
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Secondo me è stato inquietante nella prima frazione di gara Dodo, non ha tenuto un pallone e ha innescato tre ripartenze interiste, una delle quali fatali. Era da sostituire al 10′ ma poi abbiamo visto cosa offre la panchina nel ruolo. Non credo che il vero Dodo sia quello, evidentemente in questo primo scorcio di stagione stiamo pagando l’impiego forzato dei troppi infortunati. Non posso che ribadire i miei dubbi su come è stata calibrata la preparazione estiva
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Giustissimo Ugo! Non è possibile che paghiamo ancora la preparazione anticipata per il preliminare di Conference. Dodo’ sicuramente non è questo è ce lo ha dimostrato nelle gare precedenti all’infortunio!
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Ikone si è dato finalmente da fare ma il bel gesto tecnico in occasione della rete è stato un regalo di Inzaghi che ci ha fatto dono di Acerbi schierato terzo centrale a sinistra. Penso che neppure Venuti avrebbe consentito al francese la (prevedibilissima) giocata sul piede preferito. Da notare che l’Inter che l’anno scorso era una Maginot nella fase difensiva, ha preso tre reti dai nostri. A volte è sufficiente un solo incastro di un mattoncino sbagliato per far cadere l’intera piramide.
Nel nostro caso l’altra sera vale per il duo Dodo/Venuti
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Effettivamente la mossa Acerbi non è stata azzeccatissima, ma la differenza nel caso di Ikoné è stata la possibilità di avere campo davanti a sé per correre e giocare uno contro uno.
Di Venuti non parlo più. Non si merita il mio tempo!
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