Semplicemente Politica

Il significato etimologico della parola politica recita: “la scienza e l’arte del governare”, una delle azioni più alte nella vita di un uomo. Sono un appassionato di quest’arte fin dagli anni del Liceo poiché penso che la politica sia un’arte nobile, fatta di idee e credo fermamente che le idee possano correre e divenire realtà solamente grazie alla passione. Questa nuova sezione, con i propri articoli e le proprie immagini, vuole proporre una lettura dei fatti di oggi e di ieri interpretandoli con l’onestà intellettuale come stella polare.  Non risparmierò critiche né elogi a nessuno, dirò sempre quello che penso in base ad argomentazioni e non a posizioni preconcette.

L’esercizio della politica degli ultimi anni, in Italia soprattutto da Tangentopoli in poi, ha mostrato pessimi esempi e questo ha fatto sì che movimenti populisti abbiano guadagnato consensi e posti di potere inimmaginabili fino a pochi anni fa. Ho sinceramente paura di movimenti e personaggi politici che danno risposte semplicistiche a problemi complessi, parlano con spot elettorali senza mai suffragare le proprie tesi con dati reali ed argomentazioni esaustive. L’unica strada per combattere e sconfiggere i populismi imperanti è la via della verità e dell’approfondimento. Solamente una comunità consapevole è in grado di esercitare una piena libertà di scelta e di azione.

Insieme ad un’informazione che non si ferma all’apparenza poi, servirebbero anche degli esempi morali da parte di chi ha la responsabilità di rappresentarci e di governarci ad ogni livello. La politica, oltre che di leggi e decreti attuativi, è fatta di segnali e gli ultimi che arrivano dalla classe dirigente non sembrano certo voler invertire il sentimento di sfiducia presente in gran parte dei cittadini. Basti pensare agli incredibili ricorsi presentati ed accettati nei confronti della cancellazione dei vitalizi in un momento in cui tanti lavoratori sono ancora in attesa della liquidazione della cassa integrazione.  

Basterebbe poco a volte, cercherò di ricordarglielo spesso!

4 pensieri su “Semplicemente Politica

  1. Che post interessante….
    Ma un post un può bastare, come ben sai….!!!
    La buona politica dovrebbe agire oggi, per stare bene domani.
    Purtroppo ora si agisce per riparare a l’altro ieri, nella speranza di non fare casini imminenti e vivere una legislazione facile…. domani saranno cazzi di chi verrà !!!!
    Potremmo parlare di destra (non conosco) e di sinistra svariati post.. ma questo paese si è venduto alla mafia in piu occasioni … e servirebbe cambiare la costituzione per riprendersi…. ma quell’8 dicembre fu votato NO ….. purtroppo

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    • Caro Darione, questa è solamente la presentazione di una nuova sezione ma sono felice che tu la ritenga interessante. Spero sarà utile per approfondire i problemi insieme. La mancanza di programmazione è un grandissimo problema italiano. Purtroppo in questo paese siamo i più bravi di tutti a gestire le emergenze (perchè abbiamo inventiva, spirito di sacrificio e cultura per trovare le soluzioni), ma non siamo lungimiranti nel lungo periodo. La Costituzione, figlia di alcune delle menti più lucidi che abbiano vissuto in questo paese, resta la cosa più preziosa che abbiamo soprattutto se si guarda alle garanzie democratiche che ci assicura. Quanto al referendum, parli di quello Renzi Boschi? Scusa se te lo chiedo ma non ho trovato referendum votati l’8 dicembre e non vorrei risponderti su una cosa diversa da quella. Grazie!

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        • Allora avevo capito bene. La questione sarebbe molto lunga ma, come promesso, cercherò di entrare nel merito. Io a quel referendum votai NO e sono ancora oggi convinto di aver fatto la scelta giusta per svariati motivi. Innanzitutto era una riforma amplissima della costituzione, toccava tantissimi articoli e non sempre in modo organico. Dal punto di vista metodologico, un così grande numero di competenze da redistribuire tra gli apparati dello stato, sarebbe stato da sottoporre ad un referendum da votare per parti distinte. Ad esempio io ero e sono assolutamente favorevole alla soppressione del CNEL poiché è un ente ormai inutile e superato ma l’impossibilità di votare solamente per quello ha permesso al CNEL di sopravvivere, poiché molti la pensavano così. Inoltre, la legge di riforma costituzionale fu approvata forzando ogni tipo di regolamento parlamentare. Non era ad esempio mai accaduto che una riforma costituzionale fosse approvata almeno in parte attraverso voti di fiducia e con il contigentamento dei tempi di intervento di deputati e senatori. Fu una prova di forza, come spesso ci ha abituato Renzi, che però dette l’impressione di mancanza di confronto democratico sulla carta fondante del nostro stato di diritto. Urge poi ricordare che tale riforma sarebbe stata accompagnata dall’Italicum, legge elettorale ancora vigente, che ha forti effetti distorsivi dal punto di vista della rappresentanza. Oltre a ciò, era una riforma pasticciata anche sulle competenze che diceva di voler redistribuire. Circa il 15 per cento di esse, rimanevano condivise tra Camera e Senato ma quest’ultimo non era più eletto dai cittadini. Questa era per me la cosa più grave: se mantieni il senato in vita, i senatori devono essere scelti da noi cittadini. Con la riforma costituzionale invece, i senatori erano eletti attraverso un sistema di secondo livello, cioè venivano scelti tra i consiglieri comunali e regionali dagli stessi eletti. Dove mai si è vista una cosa del genere? Non solo, i senatori restavano comunque elettori anche del capo dello stato. Cioè il titolare della difesa della costituzione italiana non può essere scelto, almeno in parte, dai rappresentanti dei cittadini? Se si fa poi un discorso di risparmio dei soldi pubblici, questo non deve mai andare a detrimento della democrazia. E non mi si può tacciare di non voler mai cambiare niente, perché io sarei favorevole, già da anni, alla cancellazione del senato, non alla sua riforma. È vero che il bicameralismo perfetto rallenta la produzione legislativa, ma questo non ha comunque negato la possibilità a questo paese di essere tra quelli con più leggi in tutta Europa. Il grande problema di questo paese è la burocrazia, non il bicameralismo perfetto. Chiudo ricordando che avendo avuto il regime fascista al comando, un controllo in più non guasta mai.

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