Il buono, il brutto, il cattivo

FIORENTINA – HELLAS VERONA = 2 – 0

Tre punti dovevano arrivare e tre punti sono stati conquistati, questa è la cosa più importante. Per ammirare la Fiorentina dello scorso anno però, temo ci vorrà ancora un pò di tempo anche se alcuni segnali di risveglio sono certamente arrivati. I viola hanno giocato un discreto primo tempo, fatto finalmente anche di aggressività, ritmo e presenza mentale, tutte doti che sembravano essere smarrite subito dopo il passaggio del turno ai preliminari di Conference League. Consideriamo poi che nei primi 60 minuti di gioco, la Fiorentina ha segnato una rete con Ikoné, ha fallito un rigore con Biraghi ed ha creato altre occasioni importanti per gestire la gara senza dover soffrire troppo. Come spesso capita alle squadre fragili psicologicamente poi, non essendo riuscita a chiudere il match, i viola hanno iniziato a guardare l’orologio sperando che i minuti passassero più velocemente possibile, ma solamente un intervento di Terracciano sull’unico errore di Quarta e la rete liberatoria di Nico Gonzalez, hanno permesso di festeggiare finalmente il ritorno dei tre punti. Facendo poi un cenno all’analisi tattica della gara di ieri, vorrei tranquillizzare tutti: differentemente da tante persone che credono che i moduli siano interpretati staticamente sulla carta, ieri la Fiorentina NON ha giocato con il 4-2-3-1. Come visto anche allo stadio (a proposito chi critica le pagelle dicendo che dalla Fiesole non si capisce niente forse dovrebbe risintonizzare la tv), la squadra viola ha solamente attaccato in modo diverso con Barak che si avvicinava maggiormente all’unico attaccante e gli altri due centrocampisti che si alternavano in regia. Il 4-2-3-1 prevede due mediani in linea (cosa praticamente mai avvenuta ieri) ed un trequartista che giochi in verticale rispetto al centravanti. Ieri è solamente cambiato il modo di attaccare gli spazi, non la disposizione del centrocampo!

A parte i moduli ed i numeri, la strada è ancora lunga sia sul piano del gioco che in classifica, ma stavolta guardiamo solamente al bicchiere mezzo pieno, a quei tre punti che mancavano da tanto, troppo tempo.

IL BUONO

  • Martinez Quarta: sembra finalmente tornato quello che avevamo ammirato all’inizio dell’avventura viola. Rapido, attento, “cattivo”, spesso pronto a ribaltare l’azione facendo ripartire il gioco velocemente. Accanto a Ranieri, che si merita una menzione d’onore per la concentrazione con cui interpreta il ruolo, prende la leadership della retroguardia viola senza timore: anche stavolta commette un’ingenuità che poteva costare caro, ma gliela perdoniamo volentieri. Bentornato!
  • Ikonè: che il bonus psicologo sia già arrivato? A parte gli scherzi stavolta ha il merito enorme di sbloccare la gara al termine di una serpentina tra avversari immobili scoccando un tiro non certo irresistibile. Resta un incredibile anarchico che sbaglia molte volte la scelta, ma il gol del vantaggio è suo e tanto basta. Risveglio o parentesi fortunata?
  • Nico Gonzalez: zoppo, a mezzo servizio, con una forma scadente ma sempre decisivo! Che si voglia o no, Nico resta uno dei pochissimi calciatori imprescindibili per una rosa impoverita dalla cessione dei leaders. Non se ne può fare a meno, che la nazionale non ce lo faccia perdere nuovamente!
  • Kouamè: continua ad avere limiti tecnici imbarazzanti che devono essere corretti con tanto lavoro, ma il suo movimento continuo e spesso confusionario mette in crisi la difesa veronese. In un calcio statico ed a volte ripetitivo quale quello della Fiorentina delle ultime settimane, avere una scheggia impazzita davanti che lotta su tutti i palloni e si butta in tutti gli spazi è una manna dal cielo. Di testa poi sono tutte sue! Ora però per favore non ne facciamo il nuovo Bati.

IL BRUTTO

  • Biraghi: ed io che lo avevo pure messo tra i buoni dopo la disfatta turca per le dichiarazioni a fine partita!!! Che stolto che sono…. In settimana, a fine allenamento, si permette di zittire un tifoso davanti ai campi di allenamento e ieri la ciliegina sulla torta. Nonostante si disponga di un rigorista affidabile quale Barak in campo, si presenta sul dischetto con la spocchia del bambino che ha portato il pallone ai giardini. Ma vaiavaiavaia!! (PS: Vincenzo fai tirare i rigori a chi ne è capace!!!)
  • Terracciano: si lo so che mi attirerò critiche per questa menzione ma io la vedo così! Seppur bravissimo nel secondo tempo quando salva la porta viola dal tiro di Kallon in occasione dell’unico svarione di Martinez Quarta, è tragicomico nel giocare la palla con i piedi. Lo scorso anno tante volte lo abbiamo difeso dicendo che si adattava meglio al gioco del mister proprio grazie a questo fondamentale e dunque oggi dobbiamo essere coerenti. Nei 90 minuti casalinghi contro il Verona, non è stato capace di tenere un singolo pallone in campo o di far ripartire l’azione sugli esterni con precisione. Anzi, se l’Hellas talvolta ha recuperato palla nella metà campo viola, è successo perché Terracciano ha regalato la palla ai centrocampisti avversari. Comunque tranquillo Pietro, Gollini non ti insidia certamente il posto!

A voi per i commenti!!

11 pensieri su “Il buono, il brutto, il cattivo

  1. La mia sensazione è che la squadra abbia capito come deve giocare quest’anno. Una volta appurato che crossare in area per la punta è perfettamente inutile (perché Jovic e Cabral non la buttano dentro neanche per sbaglio), a quel punto bisogna arrivare al gol per altre vie: o tramite Barak che si inserisce (come hai scritto nel tuo post), o tramite gli esterni d’attacco che anziché passarla al centravanti provano a fare gol per conto loro (e infatti con il Verona hanno segnato Ikoné e Nico Gonzalez). Non è una situazione ideale, ma è sempre meglio della frustrazione tremenda che provava la squadra nel vedere che ogni passaggio per la punta finiva inesorabilmente con la palla sparata in tribuna.
    Tu dici che Terracciano è tragicomico nel giocare la palla con i piedi: può darsi che tu abbia ragione, ma è sempre meglio di uno che è tragicomico in tutto come Gollini. Lo è perfino fuori dal campo, se consideriamo la sua sgangherata e demenziale incursione nel mondo della musica.
    P.S.: Concordo con Ugo: Jovic non doveva permettersi di rifiutare l’invito di Italiano a subentrare nel finale. Prima di tutto perché lui non è nessuno (anche se forse i 3 anni al Real Madrid lo hanno convinto del contrario), in secondo luogo perché, anche se lui fosse forte quanto Haaland, la scelta di Italiano di panchinarlo dopo tante partite senza gol era perfettamente logica e legittima. Se invece Jovic ritiene di dover essere titolare per diritto divino, allora vada a giocare nel Borgo a Buggiano. E magari si porti dietro anche l’Eminem de noantri! 🙂

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    • L’Eminem de noantri è bellissimo…. Quanto a Gollini, come ho scritto anche io, in questo momento non può assolutamente fare il titolare né per come gioca con i piedi né per come para. Quanto al resto spero anche io che i giocatori abbiano preso coscienza della situazione e abbiano capito come si deve giocare. Per Jovic credo che il discorso sia più ampio: ho paura che qualcuno gli abbia assicurato che avrebbe giocato con continuità. Speriamo non sia così altrimenti ci saremmo creati un gran bel problema!

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      • Anche ponendo che qualcuno gli abbia fatto questa promessa, se Jovic non segna è logico che va fuori. Non è che Italiano per mantenere questa promessa (magari neanche fatta da lui) può mandare in vacca la stagione di tutta la squadra. Se questo lo capisco io che sono un tifoso, a maggior ragione dovrebbe capirlo lui che è un professionista.
        Comunque qui tra le rappate e le papere di Gollini e i deliri megalomani di Ikoné e Jovic più che una squadra stiamo diventando una gabbia di matti: Commisso oltre al logo dovrà cambiarci anche il nome, trasformandoci nel Basaglia Football Club! 🙂

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          • Non sapevo questo dettaglio. Comunque Italiano ha dimostrato di non farsene influenzare troppo, perché l’ha già messo in panchina per ben 6 volte. E pensa che per me sono anche troppo poche! 🙂 Grazie per la risposta! 🙂

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  2. Ciao Lungo! Meravigliosa panoramica! Nell’analisi dei singoli mi trovo pienamente d’accordo.
    Considerazioni in ordine sparso: Quarta esce fuori nei momenti in cui la squadra è in crisi (vedi Prandelli): ha fatto le prove da direttore in difesa. La sua lettura negli anticipi gioca comunque a nostro favore. Non so però se questa capacità di diventare sicuro quando gli altri non lo sono, sia dovuta a qualità da leader nascoste o se invece sia il sintomo di non saper reggere la pressione nelle partite in cui i compagni giocano bene.
    Come evidenzi Kouamé è imbarazzante nel controllo palla (sulla fascia forse si maschera meglio) e sembra già normalizzato dopo un inizio stagione che lo aveva messo sotto i riflettori, per la verità più per caso o tempismo che per prestazioni da capogiro. Sono preoccupato perché alla lunga un giocatore come lui che può contare quasi solo sul movimento senza palla è facile da annullare per le difese e se non si svegliano gli altri.
    Derubricare dei compiti difensivi gli esterni giova agli esterni e soprattutto ad Ikoné ma è anche vero che concede spazio e palloni in mezzo in fase di non possesso e i nostri mediani non riescono a fare filtro.
    Da una parte quindi da maggiore freschezza e pericolosità davanti e dall’altra si scopre alle imbucate centrali. Ovvio che con un Napoli che ieri sera non si è fatto imbucare da un Milan arrembante sul primo pallone, ma che ha aspettato e fiaccato con le accelerazioni del georgiano, questo tipo di gioco più verticale ti espone a troppi rischi.
    Ho ammirato i traversoni dalla trequarti di Di Lorenzo ieri sera. Tutti palloni pericolosi sul secondo palo. Il nostro Biraghi dovrebbe riguardarsi per nottate intere i filmati di Milan-Napoli.

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    • Grazie ema! Anche te a panoramiche non scherzi….😉
      Quarta credo che purtroppo non abbia la statura fisica per essere un leader difensivo anche se avrebbe il carattere giusto per farlo! Se lo è stato Pezzella a Firenze, può farlo anche Lucas. Kouame’ credo sia la soluzione temporanea ad un problema che deve essere risolto in ben altro modo: cambiando ogni tanto modo di giocare ( con lui abbiamo avuto anche la possibilità del lancio lungo sulla punta) e trovando la condizione di Jovic e/o Cabral. Ikone’ al momento sembra più un giocoliere che un calciatore. Se Italiano riesce a disciplinare anche lui, si candida di diritto a mister del secolo!!

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  3. Tra i brutti metterei Jovic che pretende di decidere se e quando giocare. Ieri grande Italiano che ha posto in essere semplicemente ciò che nell’immediato avrebbe fatto un tecnico subentrato: ha ribaltato alcune gerarchie

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    • Ciao Ugo! Una volta che abbiamo vinto non ho avuto voglia di fare polemiche con gente che non lo merita. Quanto ad Italiano sono lieto di questo scossone: sinceramente le dichiarazioni del dopo gara in Turchia mi avevano lasciato basito. Doveva per forza fare qualcosa ed ha iniziato nel migliore dei modi.

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      • Alla luce dell’impegno profuso dalla squadra la dichiarazione di Italiano va secondo me riletta. Non è che non sapesse cosa fare sotto il profilo tattico. Ha dimostrato il contrario.
        Evidentemente si riferiva alla “gestione” di qualche singolo e agli infortuni. Il gruppo – depurato da qualche piantagrane – ha confermato di credere nell’allenatore. Al contrario di quello che succede alla Continassa 😂

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        • Tatticamente, devo essere sincero, non ha cambiato granché. Ha però dimostrato con i fatti che il posto in campo bisogna meritarselo con il lavoro ed il sudore, ecco perché Kouamé dal primo minuto! Il gruppo fortunatamente ha risposto presente…alla Continassa qualcuno si dispererà!

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