Dal 4 marzo 2018 la partita tra Fiorentina e Cagliari non può più essere considerata una gara come tutte le altre. Da quel maledetto giorno, due squadre, due città, due tifoserie, sono unite sotto un’unica stella, quella di Davide Astori: ottimo calciatore, splendida persona sempre pronto ad offrire un sorriso a tutti.
Se si parla di calcio, e si guarda alla rosa delle due squadre, ci accorgiamo che i punti di contatto, oltre al capitano, sono diversi. Il portiere dei sardi Alessio Cragno ad esempio, è nato a due passi da Firenze in quel di Fiesole ed è un prodotto di uno dei settori giovanili più illustri del capoluogo toscano, la San Michele Cattolica Virtus. Più volte accostato ai viola nelle ultime stagioni, è diventato una colonna portante dei rossoblu.
Se dal reparto arretrato ci spostiamo a centrocampo, la colonia dei viola mancati per un soffio diventa più nutrita. L’ex direttore sportivo viola Corvino ha inseguito a lungo uno dei centrocampisti rivelazione di questa stagione, quel Nahitan Nandez che più volte dal Boca Juniors sembrava in procinto di sbarcare a Firenze. Come spesso è accaduto nel secondo mandato di Corvino però, la proprietà viola in regime di autofinanziamento ha tergiversato di fronte ad una clausola rescissoria di 18 milioni che appariva troppo esosa. Dopo molti abboccamenti, è arrivato il Cagliari che ha soddisfatto la richiesta della società argentina ed ha portato a casa uno dei centrocampisti più continui di questa stagione: interno o esterno di un centrocampo a 3 o a 5, macina chilometri abbinando il consueto carattere uruguagio ad una più che discreta qualità tecnica. Acquisto tanto sottovalutato, quanto azzeccato.
Altro pallino del vecchio direttore sportivo e della vecchia proprietà è stato certamente Marko Rog. Centrocampista incursore, tra i giovani talenti della scuola croata, è stato più volte nel mirino della Fiorentina sia prima di approdare al Napoli che successivamente. Finora ha reso molto meno di quanto tutti si aspettassero. Da quando è in Italia ha giocato sotto la guida di diversi tecnici ma non è ancora esploso. Dotato di grande corsa e tempo di inserimento, probabilmente non ha ancora trovato quella continuità che potrebbe farlo sbocciare definitivamente. Arrivato in Italia con la nomea di essere un centrocampista che vede bene la porta, finora non ha inciso molto: speriamo non si sblocchi proprio contro la Fiorentina.
In un centrocampo a 3 con Nandez e Rog potrebbe giocare anche uno dei più grandi rimpianti della prima campagna acquisti dell’era Commisso, cioè Radja Nainggolan. Tornato in questa stagione agli splendori di Roma, decisivo nel suo giocare a tutto campo senza risparmiarsi mai, quando è in forma unisce qualità e quantità come quasi nessuno in Italia. Vede la porta, lancia i compagni, vince contrasti, ribalta il gioco senza paura. In una dimensione come Cagliari è tornato il gladiatore che avevamo ammirato a Roma e che avrebbe fatto tanto comodo a Firenze. La sua leadership, in una compagine giovane come quella viola, sarebbe stata dominante ed avrebbe probabilmente evitato tanti dei passaggi a vuoto subiti in questa brutta stagione.
Dai possibili acquisti mai definiti, passiamo adesso alla cessione principe del mercato estivo della Fiorentina, quella di Simeone proprio alla compagine sarda. Calciatore tanto generoso quanto battagliero, il Cholito non è certamente ricordato per la precisione sotto porta: esempio per tutti il gol fallito di testa a porta vuota nella trasferta di Genova contro i grifoni lo scorso anno. La realtà però è probabilmente più complessa e chiama in causa anche l’oggettiva pochezza del gioco offensivo della Fiorentina. Non sarà un caso se negli ultimi anni in casa viola non è mai sbocciato un nuovo bomber. Il giocattolo si è poi definitivamente rotto quando l’attaccante argentino ha avuto la bruttissima idea di zittire il pubblico della Curva Fiesole dopo un gol segnato: gesto inaccettabile che ha probabilmente messo la parola fine alla storia di Simeone a Firenze. Quest’anno però, il Cholito ha raggiunto la doppia cifra grazie ad una squadra che, con Maran prima e Zenga poi, cerca spesso la via del gol con giocate in verticale e con tanti cross dal fondo: proprio ciò che esalta le doti di un calciatore che certamente non è un bomber di razza ma che comunque non sfigura nella Serie A attuale.
Sono dunque molti i temi della prossima gara di campionato, ma questa era, è e resterà per sempre la partita di Davide Astori, il calciatore che con la maglia della Fiorentina e del Cagliari ha vissuto le sue migliori stagioni. E proprio per questo, in ricordo di un campione nella vita, di un esempio per tutti, viola e rossoblu hanno deciso che mai più nessuno potrà indossare quella maglia numero 13 che Davide Astori ha portato in modo unico ed irripetibile.
Ciao Davide, le tue squadre ed i tuoi tifosi non ti dimenticheranno mai.

Come sempre accade in occasione di avvenimenti di portata straordinaria, anche per la Fiorentina, e per noi tifosi Viola, esiste un “prima” e un “dopo” la tragica scomparsa del nostro “Capitano per sempre”, e partite come quella di stasera stanno lì a ricordarcelo, una volta di più..
Fermo restando che, nel calcio attuale, il cosiddetto fattore campo ha progressivamente perso importanza, in numeri da voi riportati non possono che invitare a una critica riflessione, soprattutto se consideriamo che, quello del Franchi, era da sempre un vero e proprio fortino, un baluardo utile a racimolare il grosso dei punti finali della Fiorentina. Pensare che, in questa stagione, lo abbiamo “violato” solo in tre occasioni, 8 se consideriamo le ultime 34 gare, mi viene da pensare che le nostre ultime rose pecchino in quanto a carattere, a grinta e a leadership all’interno dello spogliatoio!
Ecco quindi un altro pericolo in vista della gara odierna, al cospetto di una formazione, quella sarda, che in quanto a “garra” certo non fa difetto, come ampiamente dimostrato, alla Sardegna Arena, giusto un girone fa..
Forse è da codardi (o comunque da pessimisti) ammetterlo, ma firmerei per un pareggio, fosse solo per dare continuità di punti dopo la vittoria di Parma, e perchè, tra le due, siamo noi ad avere qualcosa da perdere..
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La pecca relativa alla mancanza di personalità e leadership è esattamente il motivo per cui il rimpianto più grosso dell’ultima campagna acquisti è il mancato arrivo di Nainggolan. Un giocatore che unisce quantità e qualità come pochi ed è in grado di prendere la squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà. Quanto al risultato per la gara di stasera, spero solamente che la prestazione non ricalchi quella dell’andata o quella interna col Sassuolo. Per quest’anno, il sentimento di vergogna lo abbiamo già provato anche troppe volte.
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Voglio sperare innanzitutto che la partita di Davide venga giocata dalla Fiorentina in modo completamente opposto rispetto a quella dell’andata, dove vi ricordo che a un certo punto perdevamo 5 a 0 tra gli olé del pubblico di casa. Sconfitta che fu resa meno amara dalla doppietta di Vlahovic ma rimase comunque una prestazione indecente, indecorosa ed irrispettosa.
Stasera giochiamo la partita in casa numero 14 della stagione e per adesso abbiamo vinto solo 3 volte, dato che fa riflettere e che non mette certo di buonumore.
Onorare la memoria del nostro capitano vorrebbe dire giocare una gara attenta e precisa in ogni reparto, anche solo per la voglia di riscatto, e magari portare a casa una vittoria che allontanerebbe finalmente in modo definitivo la brutta abitudine di fare i calcoli su ciò che succede sugli altri campi.
Dall’altra parte però c’è una squadra che con l’esonero di Maran e l’arrivo di Zenga ha ritrovato fiducia nei propri mezzi ed anche la forma fisica e mentale di qualche giocatore che in partite come questa possono fare la differenza.
Speriamo domani di commentare una partita differente rispetto a quelle che sono le aspettative dell’appassionato medio. SFV
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Ottima riflessione, hai fatto benissimo a ricordare la prova indecente dell’andata. Se vogliamo guardare ai dati, nelle ultime 34 gare in casa la Fiorentina ha vinto solamente 8 volte: una statistica imbarazzante.
Il Cagliari è una brutta bestia ma la squadra vista a Parma nel primo tempo potrebbe dare noia ai sardi, che sono pericolosi quando si dedicano ad aspettare e ripartire. Speriamo davvero che la prova di stasera sia all’altezza.
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